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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/7-8 28-07-2004 9:55 Pag<strong>in</strong>a 208<br />

CAPITOLO 8<br />

208<br />

cabei 1:54; 2Maccabei 6:1-2). Le versioni moderne <strong>in</strong>terpretano il testo orig<strong>in</strong>ale<br />

più che tradurlo.<br />

Proviamo a leggere il passo nell’ebraico: ;hfxyil:cihºw hft:&f(ºw hfc:ra) temE) \"l:$atºw (a$fp:B<br />

dyimfTah-la( }"tæNiT )fbfcºw wetzava’ t<strong>in</strong>nathen ‘al hattamîd befasha‘ wetashlek ’emeth<br />

’artzâh we’ashtah wehitzlîchah.<br />

Letteralmente: Un esercito fu dato sopra la cont<strong>in</strong>uità nella trasgressione,<br />

e si gettò la verità a terra; si fece e riuscì.<br />

L’<strong>in</strong>terpretazione del passo che sarà data di seguito si attiene all’analisi che ne fa<br />

Hasel nell’opera citata alle pag<strong>in</strong>e 416-420.<br />

Il sostantivo tzava’, “esercito”, può essere tenuto come il soggetto della proposizione<br />

perché precede il verbo (t<strong>in</strong>naten, “dato”). Detto sostantivo essendo<br />

<strong>in</strong>determ<strong>in</strong>ato (non è preceduto dall’articolo) si dovrebbe mantenerlo dist<strong>in</strong>to<br />

dallo stesso sostantivo nei vv. 10 e 11. In altre parole, “l’esercito” che agisce <strong>in</strong><br />

questo versetto non è lo stesso “esercito” contro il quale si volge l’attacco del<br />

“corno” nel v. 10.<br />

“La cont<strong>in</strong>uità” (hattamid) è la stessa entità menzionata nel v. 11 (il sostantivo<br />

è preceduto dall’articolo).<br />

“Esercito dunque nel v. 12 designa qualcosa che va contro ‘la cont<strong>in</strong>uità’ e<br />

deve essere messo <strong>in</strong> relazione col ‘corno’, <strong>in</strong> def<strong>in</strong>itiva è l’esercito del ‘corno’<br />

che si pone contro la ‘cont<strong>in</strong>uità’ del ‘Pr<strong>in</strong>cipe’. In questo contesto l’azione descritta<br />

nel v. 12 sembra suggerire l’idea che un esercito del piccolo corno nella<br />

forma di Roma ecclesiastica (questo simbolo può essere riferito al clero) sia <strong>in</strong>vestito<br />

del potere di opporsi alla cont<strong>in</strong>uità, cioè al m<strong>in</strong>istero <strong>in</strong><strong>in</strong>terrotto di mediazione<br />

e <strong>in</strong>tercessione del celeste Pr<strong>in</strong>cipe dell’esercito. L’<strong>in</strong>tercessione, la mediazione<br />

ed altri benefici connessi col tamîd sono completamente <strong>in</strong> potere<br />

dell’esercito del ‘piccolo corno’” 294.<br />

T<strong>in</strong>naten è la forma passiva (nifal) femm<strong>in</strong>ile del verbo natan, “dare”. La<br />

preposizione ‘al (“sopra”), che nel testo <strong>in</strong> esame segue il verbo t<strong>in</strong>naten,<br />

spesso, alla stessa stregua della preposizione be (“<strong>in</strong>”), ha il senso peggiorativo<br />

di “contro” 295. Il verbo natan, “dare”, associato alla preposizione ‘al (o alla preposizione<br />

be), acquista il senso negativo di “porre contro”, “far ricadere su” 296.<br />

294 - G. HASEL, op.cit., pp. 416-417.<br />

295 - Cfr. P.P. JOÜON, Grammaire de l’hebreu biblique, p. 407.<br />

296 - 1Re 8:32: “... facendo ricadere sul suo capo...”, ebraico: ...latheth (dal verbo nathan)<br />

darkô ber’osho (vedi anche 2Cr 6:23; Ez 7:3,4: “... ti farò ricadere addosso...”, ebraico: wenaththathi<br />

(dal verbo nathan) ‘alaîk ... (vedi anche 9:10; 11:21; 16:43; 17:19; 22:31).

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