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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/7-8 28-07-2004 9:55 Pag<strong>in</strong>a 196<br />

CAPITOLO 8<br />

avere rifiutato il vassallaggio ai Macedoni. In Egitto Alessandro entrò da trionfatore<br />

nel 332 accolto dai sacerdoti come il figlio di Horus. Fondata una nuova<br />

Alessandria sulla costa del Mediterraneo, il Macedone, nella primavera del 331,<br />

riprese la marcia verso nord. Percorse la Palest<strong>in</strong>a e la Siria senza combattere e<br />

ad est dell’alto corso dell’Eufrate, fra Arbela e Gaugamela, attaccò per la terza<br />

volta e sbaragliò l’esercito avversario. Dario si dette alla fuga e non si fece più<br />

vivo; Alessandro entrò da trionfatore <strong>in</strong> Babilonia: l’Impero persiano era crollato<br />

di schianto dopo avere dom<strong>in</strong>ato per 218 anni. L’<strong>in</strong>eluttabilità dell’evento è<br />

preannunciata con sorprendente precisione nell’ultima frase del v. 7: “...e non ci<br />

fu nessuno che potesse liberare il montone dalla potenza d’esso”.<br />

196<br />

8 Il capro diventò sommamente grande; ma, quando fu potente, il<br />

suo gran corno si spezzò; e, <strong>in</strong> luogo di quello, sorsero quattro<br />

corna cospicue, verso i quattro venti del cielo.<br />

“Il capro divenne sommamente grande...” (ebr. do):m-da( lyiD:gih {yéZi(fh ryip:cU ûtzefîr<br />

ha‘izzîm higdîl ‘ad-me’od). La voce verbale higddîl, “s’<strong>in</strong>grandì”, è rafforzata<br />

dall’avverbio ‘ad me’od, “molto”.<br />

L’impero simboleggiato dal capro avrebbe superato quello raffigurato dal<br />

montone per dimensione territoriale. In effetti l’Impero macedone fu più esteso<br />

dell’Impero medo-persiano. Dopo la vittoria dei Macedoni ad Arbela nel 331,<br />

cadde <strong>in</strong> potere di Alessandro l’immenso territorio già sotto la sovranità dei re<br />

persiani. Occupate l’una dopo l’altra le città reali coi loro favolosi tesori (Babilonia,<br />

Susa, Pasargade, Persepoli, Ecbatana), Alessandro riprese la marcia verso<br />

est. Il suo obiettivo primario era la cattura del satrapo della Battriana, Besso, che<br />

teneva prigioniero il re sconfitto. In realtà Besso aveva fatto assass<strong>in</strong>are Dario e<br />

se ne era proclamato successore.<br />

Nella Battriana l’usurpatore cadde nelle mani di Alessandro e questi lo consegnò<br />

a un tribunale persiano che lo condannò a morte. Così il re dei Macedoni<br />

poté proclamarsi re dei Medi e dei Persiani come legittimo successore di Dario III.<br />

Non pago delle conquiste realizzate Alessandro, dopo la cattura di Besso, si<br />

sp<strong>in</strong>se ancora verso est. Nel 328 condusse le sue falangi oltre l’Indo e sconfisse<br />

l’esercito del re Poro schierato al di là dell’Idaspe. Anche l’India favolosa era<br />

nelle sue mani. Il capro greco-macedone era diventato “sommamente grande”.<br />

“Ma quando fu potente, il suo gran corno si spezzò...” Il gran corno del capro<br />

non s’<strong>in</strong>franse nella lotta, come le due corna del montone, ma si ruppe<br />

spontaneamente. Alessandro sarebbe morto di morte naturale, non <strong>in</strong> battaglia.<br />

Avvenne esattamente così. Sottomessa l’India, il condottiero vittorioso dovette r<strong>in</strong>unciare<br />

ai propositi di nuove conquiste oltre l’Idaspe per il rifiuto delle truppe<br />

di seguirlo. A mal<strong>in</strong>cuore dovette prendere la via del ritorno. Nel tardo <strong>in</strong>verno<br />

del 324 i reduci di tante battaglie e di tante vittorie giunsero stremati a Pasar-

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