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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/7-8 28-07-2004 9:55 Pag<strong>in</strong>a 186<br />

CAPITOLO 7<br />

Europa. Il potere papale, già scosso dall’affermarsi<br />

della Riforma <strong>in</strong> gran parte dell’Europa<br />

del nord e <strong>in</strong> Inghilterra, nel secolo XVIII<br />

venne ad essere ulteriormente <strong>in</strong>debolito per<br />

l’impatto che ebbero sulla cultura europea le<br />

idee <strong>in</strong>novatrici dell’Illum<strong>in</strong>ismo. Sul f<strong>in</strong>ire del<br />

secolo la Rivoluzione Francese assestò al potere<br />

papale quello che allora sembrò il colpo<br />

di grazia.<br />

Il 25 febbraio 1798 le truppe francesi agli<br />

ord<strong>in</strong>i del generale Louis Alexandre Berthier occuparono<br />

Roma per mandato del generale Bonaparte<br />

che aveva <strong>in</strong>vaso i territori dello Stato<br />

pontificio. Berthier depose Pio VI (1775 - 1798)<br />

e proclamò la Repubblica Romana. Il deposto<br />

pontefice, deportato a Valence, nel sud della<br />

Francia, vi morì l’anno seguente. “Con la morte<br />

di Pio VI a Valence il papato sembrò annientato”<br />

(I. GELMI, I Papi da Pietro a Giovanni Paolo<br />

II, Milano 1987, p. 215).<br />

La caduta def<strong>in</strong>itiva del potere temporale<br />

dei pontefici romani avvenne il 2 ottobre<br />

1870 quando un plebiscito sanzionò il fatto<br />

compiuto dell’occupazione di Roma da parte<br />

delle truppe di Vittorio Emanuele II il 20 settembre<br />

di quello stesso anno.<br />

APPENDICE 7B<br />

Dopo la morte di Valent<strong>in</strong>iano III nel 455, si<br />

verificò nell’Impero d’Occidente una crisi di<br />

potere. Ne approfittò Ricimero, un generale di<br />

orig<strong>in</strong>e svevo-gotica che era salito ai massimi<br />

onori sotto Valent<strong>in</strong>iano, per nom<strong>in</strong>are e deporre<br />

gli imperatori a suo talento: ben 5 imperatori<br />

si succedettero l’uno all’altro fra il 455<br />

e il 472.<br />

Morto Ricimero nel 473, fu messo sul<br />

trono imperiale a Ravenna Glicerio che <strong>in</strong><br />

capo a qualche mese fu deposto da Giulio<br />

186<br />

Nepote a sua volta esautorato nel 475 da<br />

Oreste, un romano della Pannonia, già m<strong>in</strong>istro<br />

di Attila, al quale l’Imperatore d’Oriente<br />

Zenone aveva conferito il titolo di “Patrizio Romano”.<br />

Non avendo osato assumere egli<br />

stesso la porpora imperiale, Oreste fece acclamare<br />

imperatore il proprio figlio Romolo<br />

che per la giovanissima età fu soprannom<strong>in</strong>ato<br />

Augustolo.<br />

I barbari (Eruli, Sciri, Tur<strong>in</strong>gi) che formavano<br />

la parte preponderante dell’esercito,<br />

non avendo ricevuto da Oreste le terre che<br />

avevano richieste, si ribellarono ed elessero<br />

loro capo Odoacre, un barbaro che era sceso<br />

<strong>in</strong> Italia qualche anno prima alla testa di una<br />

banda di avventurieri.<br />

Oreste fuggì e riparò a Pavia. Odoacre<br />

lo <strong>in</strong>seguì ma non riuscì a catturarlo sebbene<br />

avesse espugnato la città. Oreste fuggì ancora<br />

una volta e si r<strong>in</strong>chiuse <strong>in</strong> Piacenza dove<br />

lo raggiunse il suo avversario e stavolta lo uccise.<br />

Poi Odoacre corse a Ravenna e depose<br />

Romolo Augustolo. Era il 28 agosto del 476.<br />

Tramontava l’Impero d’Occidente e com<strong>in</strong>ciava<br />

la storia d’Italia; f<strong>in</strong>iva l’Età antica e si<br />

apriva il Medioevo.<br />

Odoacre non osò neppure lui assumere<br />

il governo dell’Impero. Nel 478 spedì a Costant<strong>in</strong>opoli<br />

le <strong>in</strong>segne imperiali e chiese per<br />

sé, ottenendolo, il titolo di “Patrizio Romano”.<br />

Di fatto però governò l’Italia da pr<strong>in</strong>cipe <strong>in</strong>dipendente.<br />

A causa della sua <strong>in</strong>gerenza nell’elezione<br />

del nuovo vescovo di Roma alla morte<br />

di Simplicio nel 483, Odoacre, che per giunta<br />

era di fede ariana, si attirò la profonda avversione<br />

della Chiesa.<br />

Intanto l’Imperatore, <strong>in</strong>sospettito della<br />

condotta <strong>in</strong>subord<strong>in</strong>ata del barbaro, sollecitò a<br />

scendere <strong>in</strong> Italia Teodorico che appena ventenne<br />

gli Ostrogoti della Pannonia avevano

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