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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/7-8 28-07-2004 9:55 Pag<strong>in</strong>a 176<br />

CAPITOLO 7<br />

gnarono da veri sovrani f<strong>in</strong>o al 1870. Ma la supremazia universale della sede romana<br />

sulla cristianità <strong>in</strong> realtà era stata riconosciuta ufficialmente con un editto<br />

imperiale due secoli prima. 263<br />

2. Secondo Dn 7:8 l’undicesimo corno cresce (aramaico silqath) fra le dieci<br />

corna. Girolamo traduce meglio l’aramaico beneheon: “de medio eorum”; così<br />

pure varie versioni moderne: “<strong>in</strong> mezzo a quelle” (TOB), “<strong>in</strong> mezzo ad esse”<br />

(Bern<strong>in</strong>i), “<strong>in</strong> mezzo a queste” (G.R<strong>in</strong>aldi). La locuzione avverbiale orienta <strong>in</strong><br />

senso spaziale. Il potere di cui è simbolo il “piccolo corno” doveva sorgere e<br />

crescere <strong>in</strong> un punto geografico centrale rispetto ai regni germanici sparsi nei<br />

territori dell’ex impero lat<strong>in</strong>o, ovvero nel cuore stesso di quei territori, a Roma. E<br />

<strong>in</strong> Roma si sviluppò e si affermò il papato storico. 264<br />

3. Il “piccolo corno” crescendo si fa spazio con l’abbattere tre delle corna<br />

precednti (vv. 8a e 20a). Ciò sta a significare che il potere che esso raffigura nel<br />

corso del suo sviluppo storico avrebbe fatto cadere tre dei regni preesistenti (v.<br />

24 u.p.). È noto dalla storia che le popolazioni germaniche che si <strong>in</strong>sediarono<br />

nei territori dell’Impero lat<strong>in</strong>o, a parte i Franchi, abbracciarono via via la fede<br />

ariana <strong>in</strong>visa ai cattolici. La presenza di forti regni ariani <strong>in</strong> Italia e nell’Africa del<br />

nord, dove il cattolicesimo era fiorente, era una circostanza assai sgradita per il<br />

vescovo di Roma. L’<strong>in</strong>tervento diretto o <strong>in</strong>diretto di Bisanzio, che allora si ergeva<br />

a palad<strong>in</strong>a della fede cattolica, determ<strong>in</strong>ò la caduta, uno dopo l’altro, di tre regni<br />

germanici ariani che riducevano la libertà d’azione di Roma papale: degli Eruli <strong>in</strong><br />

263 L’imperatore Giust<strong>in</strong>iano verso la Chiesa si comportò da degno successore di Costant<strong>in</strong>o.<br />

Sulle questioni religiose egli ebbe completa identità di vedute col pontefice romano. Nel 533<br />

annunciò con una lettera a papa Giovanni II (532 - 535) di avere posto sotto l’autorità del pontefice<br />

il clero e la chiesa d’Oriente f<strong>in</strong>o ad allora separati da Roma. Ecco i passi più significativi<br />

della lettera di Giust<strong>in</strong>iano a Giovanni II: “ Giust<strong>in</strong>iano, vittorioso, pio, beato, illustre trionfante,<br />

sempre augusto; a Giovanni, patriarca e santissimo arcivescovo della città di Roma:... Poiché<br />

abbiamo sempre cercato di mantenere l’unità della Vostra Sede Apostolica e di mantenere le<br />

sante chiese di Dio nello stato <strong>in</strong> cui sono oggi, ovvero nella pace, e liberarle da ogni contrarietà,<br />

abbiamo <strong>in</strong>vitato tutto il clero dell’Oriente ad unirsi e a sottomettersi alla Vostra Santità...<br />

Voi che siete il Capo della Chiesa ... Noi domandiamo dunque... che Vostra Santità approvi tutti<br />

coloro che credono a quanto abbiamo sopra esposto e condanni la perfidia di quanti giudaicamente<br />

hanno osato negare la fede legittima... Che la Div<strong>in</strong>ità, o santo e religiosissimo Padre,<br />

Vi conceda lunga vita” (da JEAN VEULLEUMIER, L’Apocalypse..., Dammarie-les-lys 1948, p. 231).<br />

Nella stessa lettera Giust<strong>in</strong>iano conferma legalmente il vescovo di Roma “capo di tutte le<br />

sante chiese” e “capo di tutti i santi m<strong>in</strong>istri”. In una seconda lettera si compiace col papa per<br />

la sua solerzia nel “correggere” (leggi “perseguitare”) gli eretici (vedi S.D.A.B.C., vol. IV, p.<br />

827). Le lettere di Giust<strong>in</strong>iano furono <strong>in</strong>corporate nel Codex del Corpus Juris Civilis, libro I, titolo<br />

I, con piena forza di editto imperiale. Per la prima volta nella storia l’autorità imperiale riconosceva<br />

ufficialmente il vescovo di Roma capo supremo della Chiesa universale e “correttore<br />

degli eretici”.<br />

264 - Vedi Appendice 7A a f<strong>in</strong>e capitolo.<br />

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