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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/7-8 28-07-2004 9:55 Pag<strong>in</strong>a 160<br />

CAPITOLO 7<br />

160<br />

5 Poi vidi una seconda bestia, simile ad un orso; essa stava eretta<br />

sopra un fianco, teneva tre costole <strong>in</strong> bocca fra i denti e le fu detto:<br />

“Alzati, mangia molta carne!”<br />

La locuzione aramaica wa’arû chêwah ‘acharî t<strong>in</strong>yanah [hænæyºnit yirFxf) hæwy"x UrA)áw] è<br />

resa correttamente da un buon numero di versioni: “Ed ecco un’altra bestia, una<br />

seconda”. L’espressione sottol<strong>in</strong>ea la differenza della seconda bestia rispetto alla<br />

prima. Il secondo regno dovrà differire tanto dal primo quanto l’orso differisce<br />

dal leone. Le formule di transizione usate tra una bestia e l’altra chiariscono che<br />

queste sono consecutive e non contemporanee.<br />

Alcuni espositori moderni vedono nell’orso con le tre costole <strong>in</strong> bocca, un<br />

simbolo del regno di Media. L’esegesi conservatrice vi ha ravvisato unanimemente<br />

l’Impero medo-persiano 235. Questa identificazione è corretta storicamente<br />

ed esegeticamente perché:<br />

(1) furono i Medo-Persiani ad abbattere l’impero neo-babilonese e a<br />

prenderne il posto 236;<br />

(2) il contrasto fra le due figure animalesche esprime bene la differenza<br />

tra i Medo-Persiani e i Babilonesi.<br />

La figura massiccia, l’aspetto rude e selvaggio, la voracità <strong>in</strong>saziabile dell’orso<br />

sono caratteristiche che si adattano bene a raffigurare la rude cultura iranica 237,<br />

la mole elefantiaca dell’Impero medo-persiano, le guerre cont<strong>in</strong>ue di Ciro II,<br />

Cambise II, Dario I e Serse I per accrescere la grandezza dell’impero e dei loro<br />

successori per mantenerla.<br />

235 - L’orso animale tozzo, lento nei movimenti e di grande ferocia rappresenta bene l’Impero<br />

Medo-Persiano che corrisponde, nella statua, al petto e alle braccia d’argento (A PELLEGRRINI,<br />

op. cit., p. 169).<br />

236 - Gli imperi universali vengono presi <strong>in</strong> considerazione solo a partire dal momento <strong>in</strong> cui<br />

conquistano il precedente. Per questo datiamo la Medo-Persia dal 539/38 (presa di Babilonia)<br />

al 331 a.C. (anno <strong>in</strong> cui fu annessa all’impero di Alessadro Magno): 207 anni <strong>in</strong> tutto.<br />

237 - Gli storici dicono che i Persiani furono i più barbari di tutti i popoli conquistatori. Nulla caratterizza<br />

meglio la nazione persiana delle sue leggi crim<strong>in</strong>ali. Esse si dist<strong>in</strong>guevano per la crudeltà<br />

delle pene: i colpevoli erano scorticati e seppelliti vivi. C’era più crudeltà ancora nelle mutilazioni<br />

che i Persiani si compiacevano d’<strong>in</strong>fliggere. Il persiano Ciro che, secondo la testimonianza<br />

di Senofonte, aveva tutte le virtù di un grande re, esercitava la giustizia con tale zelo<br />

che - narra sempre lo storico greco - le grandi strade erano affollate d’uom<strong>in</strong>i mutilati nei piedi,<br />

nelle mani, agli occhi. Dopo la presa di Babilonia, Dario fece mettere <strong>in</strong> croce tremila abitanti<br />

tra i più dist<strong>in</strong>ti della città. Serse sorpassò Dario <strong>in</strong> crudeltà. Seneca riporta che un re persiano<br />

fece tagliare il naso a tutto un popolo (E. LAURENT, Histoire du Droit des gens, t. I, p. 176).

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