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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/1-6 28-07-2004 9:52 Pag<strong>in</strong>a 141<br />

6 Allora quei capi e quei satrapi vennero tumultuosamente presso ai<br />

re, e gli dissero: “O re Dario, possa tu vivere <strong>in</strong> perpetuo! 7 Tutti i<br />

capi del regno, i prefetti e i satrapi, i consiglieri e i governatori si<br />

sono concertati perché il re promulghi un decreto e pubblichi un severo<br />

divieto, per i quali chiunque, entro lo spazio di trenta giorni, rivolgerà<br />

qualche richiesta a qualsivoglia dio o uomo tranne che a te,<br />

o re, sia gettato nella fossa dei leoni.<br />

“...quei capi e quei satrapi...”, cioè i funzionari di grado superiore e <strong>in</strong>feriore<br />

che hanno congiurato contro Daniele. Come si è notato prima, non è presupposta<br />

una partecipazione totale degli ufficiali pubblici del regno.<br />

L’aramaico U$iG:rah hargishû (dal verbo ragash, “tumultuare”) è tradotto alla<br />

lettera dal Luzzi: “vennero tumultuosamente presso il re”. Poiché è parso <strong>in</strong>verosimile<br />

che dei funzionari statali ardissero irrompere “tumultuosamente” alla presenza<br />

di un potente sovrano, vari traduttori hanno attenuato il senso del vocabolo<br />

orig<strong>in</strong>ale. Ecco come rendono la frase aramaica alcune versioni moderne:<br />

“... si radunarono presso il re...” (versione della C.E.I)<br />

“... si recarono <strong>in</strong>sieme dal re...” (G.R<strong>in</strong>aldi)<br />

“... si recarono subito dal re...” (TILC)<br />

“... si precipitarono dal re...” (G.Bern<strong>in</strong>i)<br />

“... vennero dal re accalcandosi...” (H.C.Leupold)<br />

CAPIRE DANIELE<br />

L’ultima ci sembra la traduzione più accettabile.<br />

Il saluto orig<strong>in</strong>ale al re è espresso con la formula cortigianesca di rito. “O<br />

re, possa tu vivere <strong>in</strong> perpetuo!” (vedi 3:9 e relativo commento, e 5:10). L’aramaico<br />

}yim:lf(:l le‘almîn, “<strong>in</strong> perpetuo”, si può tradurre anche, come l’equivalente<br />

ebraico, “per un lungo tempo”. In sostanza con questa formula si augura al re<br />

lunga vita, non vita eterna.<br />

Può sembrare una procedura <strong>in</strong>solita che degli amm<strong>in</strong>istratori pubblici sottopongono<br />

alla più alta autorità dello stato un decreto perché lo approvi. “Il nascere<br />

del decreto com’è qui rappresentato - nota il prof. R<strong>in</strong>aldi - non è semplicismo<br />

da narratore popolare, ma corrisponde al procedimento vigente nell’antica<br />

Persia, ove le cricche di corte erano solitamente molto <strong>in</strong>fluenti e furono <strong>in</strong> qualche<br />

caso arbitre dello stato” 207.<br />

In apparenza il decreto mira a consolidare l’autorità del sovrano <strong>in</strong> un momento<br />

delicato qual è l’<strong>in</strong>izio del regno, ma nella realtà, come sappiamo, esso è<br />

motivato da ben altra <strong>in</strong>tenzione.<br />

Non deve meravigliare, quasi appaia cosa improbabile, che <strong>in</strong> questo episodio<br />

del libro di Daniele si imponga per legge ai sudditi di una nazione di rivolgere<br />

atti di culto alla persona del re. Nell’antichità non era una pratica <strong>in</strong>solita. In<br />

Egitto da lungo tempo si tributavano onori div<strong>in</strong>i alla persona del sovrano, e si<br />

cont<strong>in</strong>uò a farlo anche quando a regnare sul paese furono dei monarchi stra-<br />

207 - Op. cit., pp. 96, 97.<br />

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