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modulazione delle risposte recettoriali - Medicina e Chirurgia

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MODULAZIONE DELLE RISPOSTE RECETTORIALI<br />

IL SISTEMA LIGANDO-RECETTORE È UN<br />

EQUILIBRIO DINAMICO LE CUI CONDIZIONI<br />

SONO CONTINUAMENTE REGOLATE DALLE<br />

STESSE INTERAZIONI LIGANDO-<br />

RECETTORIALI.


LA MODULAZIONE DELLA TRASDUZIONE DEL<br />

SEGNALE AVVIENE A 4 DISTINTI LIVELLI DI<br />

CONTROLLO:<br />

Ricaptazione e feedback (retroazione): il ligando,<br />

una volta distaccatosi dal suo recettore, può<br />

essere ricaptato dalla cellula che lo ha rilasciato.<br />

La quantità di ligando ricaptato regola il rilascio<br />

successivo di ligando stesso: se la quantità<br />

ricaptata è insufficiente, verrà sintetizzato altro<br />

ligando; se invece la quantità ricaptata è<br />

eccessiva, verrà diminuito il rilascio di ligando.


Fosforilazione: questo segnale agisce a<br />

livello dell'interazione ligando-recettore.<br />

Di solito, la fosforilazione del recettore<br />

induce una modificazione conformazionale<br />

nel recettore stesso il quale perde<br />

affinità per il proprio ligando.


DESENSITIZZAZIONE<br />

DOWNREGULATION<br />

(sottoregolazione)<br />

INTERNALIZZAZIONE :<br />

diminuire il numero di recettori che possono<br />

legarsi al ligando, senza distruggere il recettore<br />

stesso.


UPREGULATION: in mancanza o in difetto di<br />

ligando, la cellula espone tutti i suoi recettori<br />

nel tentativo di captare tutto il ligando<br />

possibile.<br />

MODULAZIONE DI SECONDI<br />

MESSAGGERI:<br />

Variando l'attività di secondi messaggeri, è<br />

possibile regolare la risposta.<br />

L'adenilciclasi sintetizza cAMP. L'attivazione<br />

di fosfodiesterasi porta alla degradazione di<br />

del cAMP; diminuendo il cAMP diminuisce la<br />

possibilità di trasdurre il messaggio.


Adattamento della cellula bersaglio<br />

-desensitizzazione-<br />

Permette alla cellula di rispondere a<br />

cambiamenti nella concentrazione del ligando<br />

invece che nel valore assoluto.<br />

Avviene o nella diminuzione del numero di<br />

recettori (ore)o nella loro inattivazione,<br />

(minuti).<br />

Inoltre, intervengono cambiamenti nelle<br />

proteine coinvolte nella trasduzione del<br />

segnale a valle, es prot G


Desensitizzazione<br />

recettoriale<br />

1. disaccoppiamento recettore-proteine G<br />

in risposta alla fosforilazione del recettore


1. Il sistema più rapido di desensibilizzazione:<br />

il disaccoppiamento recettore-proteine G in risposta alla fosforilazione<br />

del recettore tramite PKA e/o PKC<br />

(DESENSIBILIZZAZIONE ETEROLOGA)<br />

PKC<br />

P<br />

α<br />

γ<br />

β PLCβ<br />

PKA<br />

α β<br />

P γ<br />

AC


1. disaccoppiamento recettore-proteine G in risposta alla<br />

fosforilazione del recettore tramite le GRK (G protein-coupled<br />

receptor Kinase)<br />

(DESENSIBILIZZAZIONE OMOLOGA)<br />

GRK<br />

α β<br />

γ<br />

La fosforilazione tramite GRK spesso<br />

non è sufficiente per inattivare<br />

completamente i recettori; la<br />

completa inattivazione richiede un<br />

componente addizionale, l’arrestina<br />

P P P<br />

β-arrestina<br />

α β<br />

γ


7 geni codificano per GRK (G protein-coupled<br />

receptor Kinase):<br />

GRK1 è nota come rodopsina chinasi<br />

GRK2 è la chinasi del recettore b-adrenergico<br />

4 geni codificano per arrestine:<br />

2 arrestine sono espresse esclusivamente nella retina<br />

2 arrestine sono pressocchè ubiquitarie


Funzioni della b-arrestina<br />

- Disaccoppia il recettore da proteina G<br />

- Interazione con numerose proteine segnale:<br />

c-Src enzimi della cascata <strong>delle</strong> MAP-chinasi,<br />

facilitando alcuni processi di segnalazione<br />

- Internalizzazione del recettore mediante endocitosi<br />

dipendente da clatrina<br />

- Ubiquitinazione del recettore


La b-arrestina interagendo con proteine diverse guida il destino del<br />

recettore, favorendo l’internalizzazione, il riciclo o la degradazione


FATTORI DI CRESCITA<br />

CELLULE DI TUTTI I TESSUTI<br />

DELL’ORGANISMO.<br />

PRECURSORI:<br />

RETICOLO<br />

ENDOPLASMATICO APPARATO DEL GOLGI


Proliferazione<br />

G0 G1<br />

Growth Factor<br />

Differenziamento cellulare<br />

S M


G1<br />

COMPETENZA<br />

PROGRESSIONE<br />

EGF<br />

FGF<br />

PDGF<br />

INSULINA<br />

IGF


ESEMPI DI FATTORI DI<br />

NEUROTROFINE:<br />

CRESCITA<br />

-NGF (Nerve-Growth factor )<br />

-BDNF (Brain-derived neurotrophic factor)<br />

-GDNF (Glial cell-derived neurotrofic factor)<br />

VEGF: (Vascular Endotelium Growth Factor)<br />

A-B-C-D


PDGF: (fattore di crescita derivato dalle piastrine,<br />

liberato dalle piastrine durante la coagulazione del<br />

sangue)<br />

FATTORI DI CRESCITA EMOPOIETICO:<br />

- EPO<br />

- GM-CSF (Granulocyte-macrophage colony<br />

stimulating factor)<br />

- G-CSF (Granulocyte-colony stimulating factor)<br />

EGF<br />

FGF (fibroblast-growth-factor)


RECETTORI :<br />

- RTK<br />

- p75NTR<br />

NEUROTROFINE<br />

L’attività trofica neuronale mediata<br />

dalle neurotrofine è regolata dalla loro<br />

biodisponibilità nei siti d’innervazione.


Fattori regolatori dell’eccitabilità<br />

neuronale e della plasticità sinaptica<br />

1) localmente: aumentano il rilascio di<br />

neurotrasmettitori,eccitabilità di<br />

membrana.<br />

2) Distalmente: alterazione del fenotipo<br />

neuronale.


BIODISPONIBILITÀ DELLE NT<br />

GLUTAMMATO<br />

ACETILCOLINA<br />

CALCIO DAI<br />

DEPOSITI<br />

INTRACELLULARI<br />

NEUROTROFINE<br />

NO PKG


Studio dei meccanismi che controllano<br />

la biodisponibilità <strong>delle</strong> NT<br />

bersaglio<br />

per l’intervento terapeutico su alcune<br />

malattie del sistema nervoso.


NERVE GROWTH FACTOR<br />

1951: identificato<br />

1986: Premio Nobel per la<br />

medicina.


Previene il danno neuronale di origine<br />

chimica, meccanica e ischemica.<br />

Trasduzione del segnale influenzata dai<br />

precursori:<br />

Pro-NGF maggiore affinità p75NTR<br />

NGF maggiore affinità TRK A


NGF : UTILIZZO CLINICO<br />

ALZHEIMER<br />

NGF: SOPPRIME PRODUZIONE BETA-AMILOIDE<br />

Determinare il meccanismo mediante il quale il NGF<br />

è in grado di bloccare la produzione di questo<br />

peptide tossico potrebbe avere risvolti importanti<br />

per la prevenzione e la cura della malattia.


Brain-derived<br />

neurotrophic factor<br />

Sopravvivenza dei<br />

neuroni già esistenti e<br />

favorire la crescita e la<br />

differenziazione di nuovi<br />

neuroni e sinapsi.<br />

BDNF


- p75NTR<br />

- TRKB<br />

Promuove un rapido aumento<br />

dell’attività spontanea<br />

che di quella indotta da impulsi<br />

elettrici <strong>delle</strong> sinapsi.<br />

APERTURA CANALI PER IL NA++


Glial-derived<br />

neurotrophic factor<br />

promuove potentemente la<br />

sopravvivenza di molti tipi<br />

di neuroni e motoneuroni.<br />

GDNF


UTILIZZO CLINICO<br />

CONCENTRAZIONI EFFICACI GDNF<br />

SITI DI<br />

NEURODEGENERAZIONE<br />

Somministrazione intracerebrale effetti<br />

positivi:<br />

- bradicinesia<br />

- rigidità<br />

- instabilità posturale


LIMITI:<br />

- Impossibilità di ottenere concentrazioni<br />

efficienti nel sito primario di<br />

neurodegenerazione.<br />

- Sicurezza<br />

Es: vettori virali mutagenicità e<br />

immunogenicità


Determinante e necessaria la<br />

comprensione dei meccanismi che<br />

sottendono la plasticità neuronale e la<br />

patogenesi <strong>delle</strong> diverse malattie<br />

neurologiche per riuscire a proporre<br />

nuove strategie terapeutiche.

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