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Recettore

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Corso di<br />

“Farmacologia<br />

Farmacologia”<br />

FARMACODINAMICA<br />

1


Le interazioni tra un farmaco e<br />

i sistemi viventi<br />

<strong>Recettore</strong><br />

Indica la molecola la cui funzionalità è<br />

modificata dall’interazione con un farmaco. Il<br />

concetto di recettore si rifà al principio<br />

“corpora non agunt nisi fixata”.<br />

può essere tradotta alla luce delle conoscenze<br />

attuali con la proposizione “i farmaci non<br />

agiscono se non hanno un recettore”, che<br />

definisce un cardine dell’intera farmacologia<br />

attuale.<br />

2


International Union of Pharmacology<br />

(IUPHAR)<br />

Il termine recettore è riservato a quelle<br />

.<br />

3


BERSAGLI MOLECOLARI dei FARMACI<br />

RECETTORI<br />

ENZIMI<br />

CANALI IONICI<br />

ACIDI NUCLEICI<br />

PROTEINE STRUTTURALI<br />

NEUROTRASPORTATORI<br />

POMPE e TRASPORTATORI<br />

4


FARMACI di CATEGORIA DIVERSA POSSONO<br />

INTERAGIRE CON RECETTORI SITUATI SU UNA<br />

MEDESIMA MACROMOLECOLA o COMPLESSO<br />

MACROMOLECOLARE<br />

5


NON TUTTI I FARMACI INTERAGISCONO<br />

CON UN RECETTORE<br />

Esempi:<br />

Disinfettanti<br />

Antiacidi<br />

Lassativi<br />

7


MECCANISMI SPECIFICI<br />

Dall’interazione molecolare<br />

all’effetto farmacologico<br />

8


Presupponendo una interazione reversibile e<br />

stechiometrica di una molecola di farmaco con una<br />

molecola di recettore (modalità più diffusa per le<br />

sostanze endogene) e ipotizzando che su ciascuna<br />

molecola di recettore esista un unico sito di<br />

interazione con il farmaco (sito di legame)<br />

l’interazione farmaco-recettore può essere così<br />

schematizzata:<br />

R + X RX<br />

9


L’interazione interazione farmaco-recettore<br />

farmaco recettore<br />

scatena la serie di eventi che<br />

porteranno alla risposta finale<br />

RX (RX*) ------- (evento<br />

biochimico cellulare) -------<br />

effetto finale<br />

10


L’interazione tra farmaco e recettore è<br />

generalmente mediata da legami chimici deboli<br />

(a bassa energia).<br />

Legami ionici<br />

Ponti idrogeno<br />

Attrazioni di van der Waals<br />

Interazioni idrofobiche<br />

11


Affinchè il contatto tra un farmaco ed il suo<br />

recettore persista per un tempo significativo e<br />

sufficiente a generare l’effetto biologico del<br />

farmaco occorre che:<br />

<br />

<br />

13


Esempio. I recettori colinergici ‘riconoscono’ solo<br />

l’acetilcolina e non l’adrenalina, serotonina ecc.<br />

L’acetilcolina ‘riconosce’ solo i recettori colinergici (e<br />

non quelli adrenergici, serotoninergici ecc.). Tuttavia,<br />

esistono diversi sottotipi di recettori colinergici, che<br />

differiscono per effetti, localizzazione, affinità ecc.<br />

Il recettore colinergico ha, oltre al sito di legame per<br />

l’acetilcolina, siti allosterici per modulatori quali il Ca ++ ,<br />

gli steroidi ecc.<br />

14


Le interazioni farmaco-recettore possono essere:<br />

Reversibili:<br />

• farmaco e recettore sono tenuti insieme<br />

da legami deboli;<br />

• l’interazione è limitata nel tempo<br />

Irreversibili:<br />

• numero di legami deboli è elevato (es: alfabungarotossina<br />

e recettore nicotinico);<br />

• recettore e farmaco sono tenuti insieme da<br />

legami covalenti (es. aloalchilamine e<br />

recettore alfa-adrenergico)<br />

15


Affinità<br />

E’ la misura della capacità di un farmaco di legarsi al suo<br />

recettore. La formazione del complesso farmaco-recettore è<br />

una reazione reversibile e, come tale, possiede una costante di<br />

equilibrio:<br />

Ka = [RX]/[R] [X]<br />

Ka è definita costante di associazione o di affinità, indica<br />

quanto la reazione è spostata verso la formazione del<br />

complesso ed è pertanto correlata alla forza del legame<br />

chimico tra il farmaco e il recettore (numero dei legami<br />

chimici deboli che si instaurano fra essi)<br />

16


L’affinità è un indice della POTENZA di un<br />

farmaco.<br />

Operativamente, è –Log della concentrazione<br />

necessaria a legare il 50% dei siti di legame<br />

presenti.<br />

Maggiore é l’affinità, minore è la<br />

concentrazione necessaria affinché tale<br />

valore venga raggiunto.<br />

17


ATTIVITA’ ATTIVITA INTRINSECA<br />

(EFFICACIA)<br />

E’ definita come la capacità del farmaco di dare<br />

inizio alla risposta biologica, una volta che si sia<br />

legato al recettore (RX RX*).<br />

E’ correlata alla probabilità di indurre un<br />

cambiamento di conformazione nel recettore,<br />

che renda quest’ultimo capace di<br />

generare la risposta.<br />

18


RECETTORI COSTITUTIVAMENTE ATTIVI<br />

Secondo la teoria dell’attivazione costitutiva i recettori esistono<br />

naturalmente in almeno 2 stati possibili:<br />

R inattivo e R* attivo, in equilibrio fra loro.<br />

In condizioni basali l’equilibrio è spostato nettamente verso R.<br />

Nei recettori mutati l’equilibrio è spostato verso R* e pertanto si<br />

osserva un effetto biologico rilevante anche in assenza di<br />

ligando.<br />

19


Nell’ambito di questa teoria<br />

si definisce<br />

AGONISTA<br />

un farmaco che mostra maggiore affinità affinit per R*, la<br />

formazione del complesso R*X sarebbe favorita<br />

AGONISTA INVERSO<br />

un farmaco che avendo maggiore affinità affinit per R facilita<br />

la formazione del complesso RX e quindi sposta<br />

l’equilibrio a favore di R destabilizzando la<br />

conformazione biologicamente attiva del recettore.<br />

Gli agonisti inversi hanno azione opposta a<br />

quella degli agonisti<br />

20


Agonisti e agonisti inversi selezionano lo stato del<br />

recettore per il quale hanno affinità e<br />

contemporaneamente tendono ad indurlo,<br />

a differenza della teoria classica<br />

secondo la quale l’agonista induce la<br />

formazione dello stato attivo inesistente in<br />

assenza del ligando.<br />

21


Gli antagonisti hanno la stessa affinità<br />

per R e R* ,<br />

ma non influenzano l’equilibrio fra le due<br />

conformazioni.<br />

Sono in grado di inibire l’azione sia degli agonisti<br />

che degli agonisti inversi.<br />

22


Agonista<br />

Un farmaco che<br />

legandosi ad un<br />

recettore ne modifica la<br />

percentuale presente in<br />

stato attivo generando<br />

una risposta biologica.<br />

Agonista allosterico<br />

Un farmaco, anche privo<br />

di attività intrinseca,<br />

ma che, legandosi ad un<br />

recettore su un sito<br />

diverso (allosterico) da<br />

quello dell’agonista, ne<br />

aumenta l’efficacia e/o<br />

la potenza.<br />

23


Antagonista<br />

Un farmaco che legandosi ad un<br />

recettore impedisce<br />

l’interazione con l’agonista<br />

riducendone così l’effetto.<br />

Un antagonismo generato da<br />

due farmaci attivi su<br />

recettori diversi è definito<br />

antagonismo funzionale (ad<br />

es. l’effetto di un farmaco<br />

attivo sull’ortosimpatico è<br />

contrastabile funzionalmente<br />

da un altro farmaco attivo sul<br />

sistema parasimpatico).<br />

Agonista parziale<br />

Un farmaco in grado di<br />

attivare solo in parte un<br />

recettore.<br />

Agonista inverso<br />

Un farmaco che legando un<br />

recettore ne riduce la<br />

percentuale presente in stato<br />

attivo in assenza del ligando.<br />

24


Competizione<br />

Quando due farmaci riconoscono lo<br />

stesso sito di legame entrano in<br />

competizione tra di loro per il legame.<br />

25


La misura degli effetti<br />

Efficacia<br />

L’entità dell’effetto generato. Il<br />

termine è stato coniato da<br />

Stephenson per paragonare<br />

agonisti che legandosi con la<br />

stessa proporzione ad una<br />

popolazione di recettori<br />

producevano effetti di diversa<br />

entità. Nel valutare l’efficacia di<br />

farmaci diversi ci si deve<br />

riferire ad uno stesso effetto.<br />

Non é da confondere l’efficacia<br />

con l’utilità terapeutica.<br />

Potenza<br />

La dose (o concentrazione)<br />

necessaria per produrre un<br />

effetto di entità prestabilita (ad<br />

es. il 50% dell’effetto massimo,<br />

ED50 o EC50). Rispetto ad<br />

altre caratteristiche di un<br />

farmaco (selettività, innocuità,<br />

e efficacia) é la meno<br />

importante in quanto si può<br />

ovviare alla mancanza di<br />

potenza aumentando la<br />

dose.<br />

26


Curve dose-risposta<br />

dose dose-risposta risposta<br />

(scala semilogaritmica)<br />

di di farmaci con con potenza diversa<br />

27


Curve dose-risposta per per un un agonista pieno<br />

e per per agonisti parziali<br />

Esempio: FENOLDOPAM<br />

28


RECETTORI INTRACELLULARI<br />

RECETTORI di MEMBRANA<br />

Differiscono per la natura dei ligandi e per il<br />

tipo di risposta evocato<br />

30


Si differenziano dai recettori di membrana per due<br />

caratteristiche:<br />

caratteristiche<br />

Il meccanismo di attivazione non sempre richiede un<br />

ligando specifico<br />

L’attività intracellulare non è mediata da secondi<br />

messaggeri.<br />

Si legano direttamente al DNA<br />

legano direttamente al DNA per regolare la<br />

trascrizione di geni specifici<br />

32


Appartengono ad un’unica famiglia genica<br />

che si è evoluta da un unico gene<br />

ancestrale.<br />

Da un punto di vista molecolare sono state<br />

identificate sei sottofamiglie, ma tre<br />

sono di interesse farmacologico.<br />

33


CLASSE I<br />

Recettori per l’acido retinoico (RAR α, β, γ)<br />

Recettori per gli ormoni tiroidei (TR)<br />

Recettori per la vitamina D (VDR)<br />

Recettori per l’attivazione della proliferazione<br />

perossisomale (PPAR α, β, γ)<br />

Recettori per gli acidi biliari (FXR, farnesoid X<br />

receptor)<br />

Recettori per gli ossisteroli (LXR, liver X receptors)<br />

Recettori per gli steroidi e xenobiotici (SXR)<br />

<strong>Recettore</strong> costitutivo per l’androstano (CAR, si lega<br />

anche il fenobarbital)<br />

34


CLASSE II<br />

<strong>Recettore</strong> per l’acido 9-cis-retinoico (RXR)<br />

35


CLASSE III<br />

Recettori per i mineralcorticoidi (MR)<br />

Recettori per i glucocorticoidi (GR)<br />

Recettori per gli androgeni (AR)<br />

Recettori per gli estrogeni (ER)<br />

Recettori per il progesterone (PR)<br />

Recettori orfani correlati a quelli per gli<br />

estrogeni (ERR)<br />

36


Proteine recettoriali per le quali non è stato<br />

identificato il ligando selettivo e, pertanto,<br />

definite “recettori orfani”<br />

37


MECCANISMO di ATTIVAZIONE<br />

LIGANDO-DIPENDENTE<br />

Generalmente i recettori intracellulari, una volta<br />

terminata la loro sintesi a livello del reticolo<br />

endoplasmico, sono veicolati nel compartimento<br />

nucleare. nucleare<br />

Fanno eccezione i recettori per i glucocorticoidi,<br />

per i mineralcorticoidi, per il progesterone e<br />

per gli androgeni, che risiedono nel citoplasma e<br />

attraversano la membrana nucleare<br />

solo se legati al proprio ligando.<br />

38


Indipendentemente dalla loro localizzazione gli<br />

aporecettori (recettori in assenza di ligando)<br />

non possono attivare la trascrizione genica<br />

perché associati a heat shock proteins, proteins<br />

proteine inibitorie che permettono al recettore di<br />

neosintesi di acquisire la struttura terziaria e nel<br />

contempo ne legano i domini deputati alla<br />

dimerizzazione e al legame con il DNA.<br />

Un’eccezione è rappresentata dal recettore per gli<br />

ormoni tiroidei che, in assenza di ligando, si<br />

associano al DNA e inibiscono la trascrizione in<br />

quanto legati a repressori.<br />

39


Il legame con il ligando porta a modificazioni conformazionali<br />

e quindi al rilascio delle proteine inibitorie, il recettore è<br />

libero di dimerizzare con molecole recettoriali identiche<br />

formando omodimeri o con recettori diversi (eterodimeri).<br />

Il recettore interagisce con il DNA a livello di sequenze<br />

nucleotidiche caratteristiche e specifiche per ogni<br />

recettore denominate “sequenze di risposta all’ormone”<br />

(HRE, hormone responsive elements”).<br />

40


Meccanismo<br />

Meccanismo<br />

di<br />

di<br />

trasduzione<br />

trasduzione<br />

del<br />

del<br />

segnale<br />

segnale<br />

dei<br />

dei<br />

recettori<br />

recettori<br />

per<br />

per<br />

gli<br />

gli<br />

ormoni<br />

ormoni<br />

steroidei<br />

steroidei<br />

Il<br />

Il<br />

recettore<br />

recettore<br />

inattivo<br />

inattivo<br />

è<br />

è<br />

associato<br />

associato<br />

alle<br />

alle<br />

“Heat<br />

“Heat<br />

shock<br />

shock<br />

proteins”<br />

proteins”<br />

41


Recettori-canale<br />

Recettori accoppiati a proteine G<br />

Recettori con attività tirosin-chinasica<br />

Recettori con attività guanilato ciclasica<br />

Recettori per l’adesione cellulare<br />

Recettori per le le citochine<br />

Recettori per Tumor Necrosis Factor<br />

Recettori per le le lipoproteine<br />

Differiscono per struttura, cinetiche e modalità di di<br />

attivazione.<br />

43


Famiglie di recettori di membrana<br />

A: A: recettori-canale. B: B: recettori accoppiati a proteine G. G. C: C: recettori<br />

Per Per la la matrice extracellulare (integrine). D: D: recettori per per le le citochine.<br />

E: E: recettori ad ad attività tirosin chinasica intrinseca. F: F: recettori ad ad<br />

attività guanilato ciclasica intrinseca. G: G: recettori per per le le lipoproteine.<br />

H: H: recettori per per il il TNF. I: I: recettori “toll-like”.<br />

G<br />

44


Recettori-canale<br />

Sono complessi multimerici che consentono il passaggio di<br />

ioni lungo il gradiente elettro-chimico<br />

Recettori accoppiati alle proteine G (GPCR)<br />

Formati da una singola catena che attraversa sette volte la<br />

membrana plasmatica che si organizza a formare<br />

spazialmente una particella globulare. Possono formare<br />

dimeri sia con recettori dello stesso tipo (omodimeri)<br />

che con recettori di tipo diverso (eterodimeri).<br />

La loro attivazione induce la formazione di secondi<br />

messaggeri.<br />

45


Recettori con attività attivit tirosin-chinasica<br />

tirosin chinasica<br />

A questa famiglia appartengono recettori per fattori di<br />

crescita e per molte citochine.<br />

Sono formati da una singola catena polipeptidica che<br />

attraversa una sola volta la membrana plasmatica,<br />

sono dotati di attività tirosin chinasica selettiva sui<br />

residui di tirosina dello stesso recettore<br />

(autofosforilazione) che di altri substrati.<br />

L’interazione ligando-recettore avviene a livello della<br />

porzione extracellulare del recettore e porta alla<br />

dimerizzazione del recettore.<br />

FARMACI INIBITORI delle TIROSIN CHINASI<br />

hanno aperto vie innovative per la terapia di alcuni<br />

tumori, soprattutto del sistema ematopoietico.<br />

46


RECETTORI CON ATTIVITA’ TIROSIN-CHINASICA<br />

Esterno<br />

della<br />

cellula<br />

interno<br />

della<br />

cellula<br />

+EGF<br />

-EGF<br />

Molecole di EGF<br />

S S~P<br />

ATP ADP<br />

47<br />

Da Farmacologia generale e clinica<br />

B.G. KATZUNG V edizione


I neurotrasmettitori riconoscono in genere<br />

sia recettori-canale che recettori<br />

accoppiati a proteine G<br />

49


NEUROTRASMETTITORI CON RECETTORI A TRASDUZIONE<br />

DEL SEGNALE VELOCE E LENTA<br />

NEUROTRASMETTITORE RISPOSTA<br />

VELOCE<br />

RISPOSTA<br />

LENTA<br />

ACETILCOLINA NICOTINICI MUSCARINICI<br />

GABA GABA A GABA B<br />

GLUTAMMATO IONOTROPI METABOTROPI<br />

SEROTONINA 5-HT 3 5-HT 1,2,4,5<br />

50


Recettori-canale<br />

Recettori canale<br />

(recettori ionotropici)<br />

ionotropici<br />

Sono proteine che formano un canale ionico che<br />

attraversa la membrana cellulare.<br />

Attraverso questi canali possono passare ioni (Na + , K + ,<br />

Ca ++ , Cl-) Sono proteine che formano un canale ionico che<br />

attraversa la membrana cellulare.<br />

Attraverso questi canali possono passare ioni (Na<br />

che sono impermeabili alla membrana<br />

cellulare.<br />

L’attivazione di questi recettori da parte di un<br />

agonista endogeno o esogeno determina l’apertura<br />

del canale e un conseguente flusso di ioni.<br />

+ , K + ,<br />

Ca ++ , Cl-) che sono impermeabili alla membrana<br />

cellulare.<br />

L’attivazione attivazione di questi recettori da parte di un<br />

agonista endogeno o esogeno determina l’apertura l apertura<br />

del canale e un conseguente flusso di ioni.<br />

51


RECETTORI PERMEABILI<br />

A CATIONI<br />

RECETTORI-CANALE<br />

RECETTORI PERMEABILI<br />

AD ANIONI<br />

55


RECETTORI<br />

Permeabili a CATIONI<br />

RECETTORI Subunità clonate<br />

<strong>Recettore</strong> nicotinico muscolare<br />

e neuronale<br />

Recettori glutammatergici<br />

AMPA*, KA, NMDA<br />

<strong>Recettore</strong> serotoninergico<br />

5-HT 3<br />

<strong>Recettore</strong> purinergico P2X<br />

(ATP)<br />

Recettori nucleotici ciclici<br />

(cAMP e cGMP)<br />

TRP (Transient Receptor<br />

Potential Channels)<br />

α 1-10 , β 1-4 , γ, δ, ε<br />

GluR A-D , GluR 5-7 , KA 1-2 ,<br />

NR1, NR2 A-D , NR3 A,B<br />

5-HT 3A-C<br />

P2X 1-7<br />

CNGA 1-4 , CNGB 1-3<br />

Struttura simile a canali per il<br />

potassio (attivati da calcio, IP2, DAG, anandamide, capsaicina)<br />

56<br />

*α-amino-3-idrossi-5-metilossazol-4-propionato


RECETTORI<br />

permeabili ad ANIONI<br />

RECETTORI Subunità clonate<br />

GABA A<br />

GABA C<br />

Gly-R A<br />

α 1-6 , β 1-3 , γ 1-3 , δ, ε, π,<br />

ϑ<br />

ρ 1-3<br />

α 1-6 , β<br />

57


Schema della struttura di un recettore canale<br />

Schema della struttura di un recettore canale<br />

58


Il Il flusso di di ioni causa variazioni del<br />

potenziale elettrico transmembrana e<br />

quindi una variazione dell’eccitabilit<br />

dell dell’eccitabilità<br />

eccitabilità<br />

cellulare.<br />

I I recettori-canale sono costituiti da da un un numero<br />

variabile di di subunità.<br />

Il Il sito di di legame per l’agonista si si trova in in genere<br />

all’esterno della membrana cellulare.<br />

Sono presenti siti allosterici cui si si legano<br />

sostanze in in grado di di modulare la<br />

la<br />

risposta all’agonista.<br />

all all’agonista.<br />

agonista.<br />

Nella regione intracellulare vi vi sono siti siti di di<br />

fosforilazione che regolano l’attività di di questi<br />

recettori.<br />

59


La desensitizzazione è una proprietà<br />

propriet<br />

intrinseca dei recettori-canale<br />

recettori canale<br />

Equivale ad una riduzione della capacità di<br />

andare incontro al cambio conformazionale<br />

necessario per produrre l’apertura del<br />

canale ionico transmembranario.<br />

E’ un fenomeno completamente e<br />

rapidamente reversibile.<br />

reversibile<br />

62


IMPLICAZIONI FARMACOLOGICHE<br />

La rapidità con cui si instaura la<br />

desensitizzazione consente l’uso uso di<br />

agonisti come paralizzanti utili in<br />

anestesia.<br />

La succinilcolina, curaro depolarizzante,<br />

è un agonista nicotinico che<br />

stabilizza il recettore nello stato<br />

desensitizzato ed è resistente<br />

all’attività idrolizzante<br />

dell’acetilcolinesterasi.<br />

63


Cascata Cascata di di eventi eventi biochimici biochimici conseguenti<br />

conseguenti<br />

all’interazione all<br />

all’interazione interazione tra tra un un neurotrasmettitore neurotrasmettitore e<br />

Un Un recettore recettore accoppiato accoppiato a proteina proteina G<br />

65


RECETTORI ACCOPPIATI A<br />

PROTEINE G<br />

66


CICLO delle<br />

PROTEINE G<br />

67


α s<br />

AGONISTA<br />

α i<br />

α<br />

Adenilatociclasi Adenilatociclasi<br />

Fosfodiesterasi<br />

β<br />

α q<br />

γ<br />

EFFETTORI PRINCIPALI DELLE<br />

SUBUNITA’ SUBUNITA α e del COMPLESSO<br />

βγ delle PROTEINE G<br />

α 12<br />

Fosfolipasi C Rho GEF<br />

β γ<br />

Adenilatociclasi<br />

Fosfolipasi C<br />

PI-3 PI 3 chinasi<br />

Canali al K +<br />

Canali al Ca2+ 68


Modulazione delle risposte<br />

recettoriali<br />

I recettori e i relativi sistemi di<br />

trasduzione sono<br />

continuamente soggetti ad un<br />

fine controllo sia qualitativo che<br />

quantitativo della loro attività<br />

70


Il trattamento con farmaci attivi sui recettori<br />

per i mediatori endogeni può indurre<br />

tolleranza<br />

• Si intende la scomparsa dell’efficacia dell efficacia di un<br />

farmaco dovuta a fenomeni di adattamento<br />

delle risposte recettoriali.<br />

recettoriali<br />

• La velocità con cui si instaura la tolleranza e<br />

l’intensità dello stato di tolleranza dipendono sia<br />

dall’intensità del trattamento farmacologico che<br />

dal sistema recettoriale interessato e può in<br />

alcuni casi non manifestarsi affatto.<br />

71


La tolleranza si instaura per<br />

trattamenti prolungati<br />

(di giorni o settimane) ed è<br />

reversibile con la sospensione<br />

della terapia.<br />

72


Conseguenze dirette sull’efficacia<br />

della terapia<br />

Aumento del dosaggio<br />

La stessa dose può non essere più sufficiente a<br />

controllare la malattia e occorre aumentarla per<br />

ottenere l’efficacia precedente<br />

Rimbalzo<br />

La sospensione rapida della terapia può accompagnarsi<br />

ad un effetto rimbalzo dovuto allo squilibrio recettoriale<br />

che si era instaurato durante la terapia<br />

73


Desensitizzazione<br />

Si intende la<br />

riduzione della risposta recettoriale<br />

e quindi dell’effetto<br />

dell effetto<br />

dovuta alla persistente<br />

esposizione ad un farmaco agonista.<br />

E’ detta anche refrattarietà.<br />

refrattariet<br />

74


D. omologa:<br />

la perdita di attività dell’agonista è<br />

specifica per il recettore attivato.<br />

D. eterologa:<br />

l’attivazione prolungata di un sistema<br />

recettoriale induce desensitizzazione anche<br />

di altri recettori che utilizzano la stessa<br />

via di trasduzione del segnale o gli stessi<br />

effettori.<br />

75


La desensitizzazione può avvenire<br />

a qualunque livello<br />

• Riduzione dell’affinit<br />

dell affinità<br />

• Incapacità Incapacit di trasdurre il segnale<br />

• Riduzione del numero di molecole<br />

recettoriali (down regulation)<br />

regulation<br />

76


Desensitizzazione dei recettori<br />

accoppiati a proteine G<br />

Modulata da fosforilazioni<br />

PKA e PKC intervengono nella d. eterologa,<br />

le chinasi GRK fosforilano esclusivamente il recettore<br />

occupato dall’agonista e intervengono nella d. omologa<br />

Si attua mediante tre meccanismi:<br />

perdita di affinità per l’agonista, riduzione della capacità di<br />

attivare la proteina G, riduzione del numero dei recettori.<br />

I tre eventi hanno caratteristiche cinetiche<br />

diverse (la down regulation è più lenta).<br />

77


La desensitizzazione può avvenire per<br />

modulazione dell’attività delle proteine G<br />

L’esposizione ad agonisti può portare a riduzione dei<br />

livelli delle proteine G per<br />

Aumentata degradazione<br />

Ridotta espressione di mRNA<br />

Il fenomeno è limitato alla proteina G con cui<br />

quel recettore interagisce.<br />

interagisce<br />

78


Up regulation<br />

Si intende l’aumento delle risposte<br />

recettoriali indotte da trattamento<br />

cronico con antagonisti.<br />

Assume caratteristiche rilevanti nelle cellule<br />

nervose e nel tessuto muscolare e, in<br />

genere, è di notevole intensità solo dopo<br />

denervazione o per inibizione del<br />

rilascio di neurotrasmettitore.<br />

neurotrasmettitore<br />

79

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