14.06.2013 Views

Aerosol ed effetti sul clima – Forcing diretto - DISAT

Aerosol ed effetti sul clima – Forcing diretto - DISAT

Aerosol ed effetti sul clima – Forcing diretto - DISAT

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Interazione tra aerosol e radiazione<br />

elettromagnetica <strong>–</strong> legame tra AOD e<br />

concentrazioni di aerosol<br />

Immagine Terra MODIS, 21 Aprile 2006, RGB:143


Introduzione


Introduzione<br />

L’aerosol interviene nei processi di scambio radiativo


Introduzione<br />

9%<br />

22%<br />

L’ <strong>Aerosol</strong> viene definito come un insieme eterogeno di particelle<br />

solide e liquide in sospensione nell’aria<br />

15%<br />

4%<br />

10%<br />

PM2.5 MILANO (LUGLIO 05)<br />

40%<br />

OC (%)<br />

EC (%)<br />

NO3- (%)<br />

SO42- (%)<br />

NH4+ (%)<br />

altro<br />

Distribuzione dimensionale<br />

Composizione chimica<br />

Morfologia<br />

Insieme complesso


Introduzione<br />

<strong>Aerosol</strong><br />

Ambiente<br />

L’interazione tra due “sistemi”<br />

caratterizzati da un elevato grado<br />

di complessità produce una<br />

elevata difficoltà nella stima degli<br />

<strong>effetti</strong> correllati e nella loro<br />

quantificazione


Interazione radiazione elettromegnetica - aerosol<br />

α=πd p /λ<br />

α controlla tre regimi<br />

differenti di<br />

scattering:<br />

1. Rayleigh<br />

2. Mie<br />

3. Geometrico


Rayleigh scattering<br />

I(θ)= I oπ 4 d 6<br />

8R 2 λ 4<br />

Mie scattering<br />

Ioλ I(θ)=<br />

8π2R2 2 (i1+i2) d>0.05 μm<br />

m2-1 m2 (<br />

)2<br />

+2<br />

(1+cos 2 θ) d


Interazione radiazione elettromegnetica - aerosol


Interazione radiazione elettromegnetica - aerosol<br />

Riflessione, diffrazione, rifrazione: Scattering.<br />

Scattering+Assorbimento:Estinzione<br />

Scattering+Assorbimento:Estinzione


.<br />

.<br />

. . Coefficiente di estinzione e spessore ottico <strong>–</strong> attenuazione<br />

di un fascio luminoso<br />

D<br />

Io . .<br />

. . .<br />

. .<br />

. . .<br />

.<br />

. .<br />

. I<br />

E<br />

T<br />

E<br />

C<br />

T<br />

O<br />

R<br />

I/I o =e -σeL<br />

Spessore ottico (τ)<br />

Se:<br />

L = distanza Suolo-Top Atmosfera<br />

allora τ=AOD =AOD<br />

σ e = coeff di estinzione (m -1 ) σ e= σ s+ σ a


Inconsistenza spaziale delle misure<br />

Le misure di PM sono condotte al suolo e pertanto rappresentative di una sola<br />

parte dell’atmosfera<br />

Le misure satellitari, viceversa, rappresentano un segnale integrato lungo tutta<br />

la colonna atmosferica<br />

A<br />

O<br />

D


Strato di rimescolamento<br />

Lo strato di rimescolamento (o PBL) rappresenta lo strato di atmosfera adiacente al<br />

suolo caratterizzato da un rimescolamento delle masse d’aria ben sviluppato ad opera<br />

della spinta convettiva (1) generata dal<br />

riscaldamento della superficie e dalla<br />

turbolenza meccanica dovuta al’attrito che si<br />

instaura tra masse d’aria in movimento e la<br />

superficie terrestre.


Altezza dello strato di<br />

rimescolamento secondo la<br />

definizione di Seibert P.:<br />

“L’altezza dello strato adiacente<br />

al suolo entro il quale ogni<br />

inquinante o ogni costituente<br />

immesso diventa disperso<br />

verticalmente per convezione o<br />

turbolenza meccanica nell’arco<br />

di tempo di un’ora”<br />

Height (m AGL)<br />

Strumento per la correzione del<br />

dato satellitare:<br />

Omogeneità e alte<br />

concentrazioni all’interno dello<br />

strato di rimescolamento<br />

Vertical Profiles of particle number<br />

concentration for cluster 0.3 - 1.6 μm on 20<br />

December 2005<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

h 8:48 - 9:18<br />

h 10:13 - 10:21<br />

h 11:07 - 11:38<br />

0.0E+00 2.0E+05 4.0E+05 6.0E<br />

l -1


Strato di rimescolamento e AOD<br />

A<br />

O<br />

D<br />

A<br />

O<br />

D


RELAZIONE TRA IL PM 2.5 MISURATO AL<br />

SUOLO E I VALORI DI AOD RICAVATI<br />

DA IMMAGINI MODIS


Caratteristiche MODIS-Terra:<br />

Orbita: circolare, polare, elisincrona, 750Km, discendente, con passaggio alle ore<br />

10.30 UTC.<br />

Risoluzione temporale: un passaggio ogni giorno, massimo ogni 2 giorni, sopra la stessa area.<br />

Risoluzione spaziale: 250m (bande 1-2)<br />

500m (bande 3-7)<br />

1000m (bande 8-36)<br />

Cos’è modis?<br />

Canali di ripresa: 36, che coprono un intervallo spettrale da 0,4 a 14,4 µm e comprendono il<br />

visibile (VIS), il vicino infrarosso (NIR), e l’infrarosso termico (SWIR, MWIR,<br />

LWIR).


Rappresentazione grafica dell’orbita di ripresa di MODIS.


BANDE SPETTRALI UTILIZZATE<br />

Diverse combinazioni di bande spettrali, delle 36 riprese dal sensore MODIS,<br />

permettono agli operatori di studiare le differenti componenti ambientali (suolo,<br />

acqua, vegetazione, atmosfera). In particolare, per lo studio delle proprietà<br />

degli aerosol sono considerate le bande dalla 1 alla 7, che comprendono VIS e<br />

NIR.


Il calcolo della relazione lineare tra l’AOD ricavato dalle immagini MODIS <strong>ed</strong> il<br />

PM2.5 misurato al suolo richi<strong>ed</strong>e la creazione di un database.<br />

Le concentrazioni di PM2.5 sono state misurate nel sito di Torre Sarca<br />

(45°31’19”N, 9°12’46”E; Università di Milano-Bicocca); i valori di AOD corretto a<br />

550nm sono stati estratti dal prodotto MOD04, ricavato dalle immagini MODIS<br />

acquisite dal sensore Terra, per l’anno 2006 <strong>ed</strong> i dati relativi all’altezza dello<br />

strato di rimescolamento sono stati stimati m<strong>ed</strong>iante l’uso di modelli numerici per<br />

la previsione delle condizioni atmosferiche (MM5).<br />

Le immagini MODIS sono scaricabili gratuitamente dal seguente sito NASA:<br />

http://ladsweb.nascom.nasa.gov/index.html


Proc<strong>ed</strong>ura per scaricare le immagini satellitari MOD_04<br />

Questa funzione permette di entrare nella<br />

pagina di ricerca dati.


Questa funzione permette di cercare <strong>ed</strong> ordinare<br />

le immagini relative all’AOD


1)<br />

2)<br />

3)<br />

Definizione del prodotto che si desidera ricevere: 1)sensore Terra/Aqua,<br />

2)Livello 2(atmosfera), 3)prodotto MOD04 (relativo agli aerosol)


Definizione del periodo di interesse. Nell’esempio sono state richieste tutte le<br />

immagini del mese di aprile 2006<br />

Definizione della tipologia dell’algoritmo di riprocessamento delle immagini.<br />

Nell’esempio è stato scelto l’ultimo algoritmo elaborato dalla NASA in ordine di<br />

tempo


Definizione dell’area di interesse, nel nostro caso l’Italia Settentrionale<br />

Definizione del periodo della giornata di interesse (giorno/notte).<br />

Sull’Italia il satellite passa sempre alle 10.30 UTC


Questi ultimi due campi non sono necessari per l’ordine delle immagini di nostro<br />

interesse.<br />

Inizia la ricerca delle immagini richieste…..


Pagina con le immagini disponibili in accordo con i parametri di ricerca<br />

Riepilogo dei parametri di richiesta


Le immagini disponibili sono elencate in una tabella e sono contraddistinte da:<br />

Data (giorno giuliano)<br />

e Ora (in UTC)<br />

Tipo prodotto<br />

Nome del Prodotto<br />

Dimensioni Possibilità<br />

di ordine<br />

Visualizzatore in<br />

anteprima<br />

dell’immagine di AOD


Tale immagine<br />

permette di<br />

verificare che<br />

nell’area<br />

corrispondente<br />

alla zona di<br />

Milano (cerchio<br />

rosso) sia<br />

presente il<br />

dato, così da<br />

fare un primo<br />

screening delle<br />

immagini utili.<br />

Anteprima<br />

dell’immagine di<br />

AOD ripresa in<br />

data 3 aprile<br />

2006.


Esempio di<br />

immagine che<br />

non porta<br />

informazioni di<br />

AOD <strong>sul</strong>l’area<br />

di Milano<br />

Anteprima<br />

dell’immagine di<br />

AOD ripresa in<br />

data 7 aprile<br />

2006.


Una volta selezionate le immagini di interesse è possibile inviare l’ordine<br />

premendo il pulsante “Order Files Now”


Si inserisce l’indirizzo mail a cui si desidera ricevere il numero d’ordine<br />

per poter proc<strong>ed</strong>ere all’accesso del ftp per scaricare le immagini<br />

Funzione che permette di scegliere la<br />

metodologia di ricevimento immagini


Composizione RGB: Latitudine, Longitudine, AOD<br />

Pixel che ricadono<br />

nell’area di Milano<br />

Lista dei file aperti<br />

Nella seconda riga sono elencati, i valori<br />

assunti nel pixel evidenziato, da Latitudine,<br />

Longitudine, AOD


Il database finale ottenuto per l’AOD con l’integrazione con i dati di PM2.5 e PBL<br />

J_DAY DAY H_UTC H_SOLARE LAT LON AOD_MODIS AOD_OK AOD_MEDIO_TUTTI dev_st Coef_variaz PM2.5 PM2.5<br />

60 01/03/2006 10.15 11.15 45.524 9.299 465 0.465 0.476 0.039 8.301 59.079 59.079<br />

45.470 8.992 485 0.485 59.079<br />

45.453 9.132 524 0.524 59.079<br />

45.436 9.271 470 0.470 59.079<br />

45.418 9.409 408 0.408 59.079<br />

62 03/03/2006 10.00 11.00 45.583 9.114 501 0.501 0.611 0.066 10.769 60.737 60.737<br />

45.565 9.301 645 0.645 60.737<br />

45.494 9.090 602 0.602 60.737<br />

45.476 9.277 644 0.644 60.737<br />

45.388 9.254 665 0.665 60.737<br />

65 06/03/2006 10.30 11.30 45.574 9.152 173 0.173 0.180 0.017 9.412 6.842 6.842<br />

45.552 9.284 192 0.192 6.842<br />

45.487 9.117 195 0.195 6.842<br />

45.443 9.381 159 0.159 6.842<br />

66 07/03/2006 9.35 10.35 45.667 9.253 64 0.064 0.061 0.004 6.955 9.850 9.850<br />

45.400 9.211 58 0.058 9.850<br />

66 07/03/2006 11.15 12.15 45.630 9.158 87 0.087 0.084 0.008 9.373 9.850 9.850<br />

45.547 9.106 96 0.096 9.850<br />

45.463 9.057 81 0.081 9.850<br />

45.354 9.461 78 0.078 9.850<br />

45.381 9.005 77 0.077 9.850<br />

67 08/03/2006 10.20 11.20 45.510 9.394 997 0.997 0.822 0.248 30.212 22.208 22.208<br />

45.422 9.364 646 0.646 22.208<br />

68 09/03/2006 11.00 12.00 45.595 9.204 292 0.292 0.336 0.034 10.061 44.674 44.674<br />

45.511 9.157 326 0.326 44.674<br />

45.443 9.439 325 0.325 44.674<br />

45.426 9.111 380 0.380 44.674<br />

45.359 9.393 358 0.358 44.674<br />

69 10/03/2006 10.05 11.05 45.610 9.172 625 0.625 0.612 0.028 4.591 53.386 53.386<br />

45.593 9.330 601 0.601 53.386<br />

45.522 9.146 651 0.651 53.386<br />

45.505 9.304 632 0.632 53.386<br />

45.433 9.121 582 0.582 53.386<br />

45.416 9.279 583 0.583 53.386


Tabella definitiva per i mesi di Marzo <strong>–</strong> Aprile 2006 e grafici<br />

J_DAY DAY AOD_MEDIO PM2.5 PBLesatta AOD/PBL<br />

60 01/03/2006 0.476 59.079 387.593 0.00123<br />

62 03/03/2006 0.611 60.737 514.490 0.00119<br />

65 06/03/2006 0.180 6.842 1359.450 0.00013<br />

66 07/03/2006 0.061 9.850 1030.763 0.00006<br />

66 07/03/2006 0.084 9.850 2308.550 0.00004<br />

67 08/03/2006 0.822 22.208 425.080 0.00193<br />

68 09/03/2006 0.336 44.674 414.300 0.00081<br />

69 10/03/2006 0.612 53.386 516.470 0.00119<br />

70 11/03/2006 0.282 14.381 1087.242 0.00026<br />

72 13/03/2006 0.174 21.698 981.408 0.00018<br />

73 14/03/2006 0.219 28.033 631.233 0.00035<br />

73 14/03/2006 0.206 28.033 884.427 0.00023<br />

74 15/03/2006 0.691 41.868 703.149 0.00098<br />

76 17/03/2006 1.154 93.582 358.338 0.00322<br />

79 20/03/2006 1.033 68.835 490.223 0.00211<br />

81 22/03/2006 0.544 82.360 297.060 0.00183<br />

82 23/03/2006 0.705 76.136 610.126 0.00116<br />

85 26/03/2006 0.864 43.042 534.559 0.00162<br />

90 31/03/2006 0.283 20.644 573.398 0.00049<br />

92 02/04/2006 0.417 41.483 729.175 0.00057<br />

93 03/04/2006 0.530 36.813 1960.858 0.00027<br />

94 04/04/2006 0.295 23.011 617.370 0.00048<br />

98 08/04/2006 0.535 49.034 739.339 0.00072<br />

103 13/04/2006 0.237 17.528 445.764 0.00053<br />

104 14/04/2006 0.259 16.733 784.754 0.00033<br />

111 21/04/2006 0.721 37.703 1548.475 0.00047<br />

112 22/04/2006 0.451 31.683 764.113 0.00059<br />

117 27/04/2006 0.860 23.323 1409.458 0.00061<br />

AOD/PBL<br />

AOD/PBL<br />

1.400<br />

1.200<br />

1.000<br />

0.800<br />

0.600<br />

0.400<br />

0.200<br />

0.000<br />

0.004<br />

0.003<br />

0.003<br />

0.002<br />

0.002<br />

0.001<br />

0.001<br />

0.000<br />

y = 0.0087x + 0.1561<br />

R 2 = 0.4815<br />

AOD vs PM2.5 Mar - Apr 2006<br />

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90PM2.5 100<br />

AOD/PBL vs PM2.5 Mar - Apr 2006<br />

y = 3E-05x - 0.0001<br />

R 2 = 0.6365<br />

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90PM2.5 100


M<strong>ed</strong>ie mensili:<br />

grafico con i 3 istogrammi<br />

Relazione annuale su m<strong>ed</strong>ia<br />

mensile<br />

M<strong>ed</strong>ia AOD M<strong>ed</strong>ia PM2.5 M<strong>ed</strong>ia PBL AOD/PBL<br />

Marzo 0.489 43.235 752.844 0.00065<br />

Aprile 0.478 27.707 749.942 0.00064<br />

Maggio 0.646 20.439 1690.784 0.00038<br />

Giugno 0.565 21.262 1692.144 0.00033<br />

Luglio 0.520 19.942 946.834 0.00055<br />

Agosto 0.333 5.993 1812.104 0.00018<br />

Settembre 0.503 29.947 907.645 0.00055<br />

Ottobre 0.363 49.068 506.422 0.00072<br />

Novembre 0.170 54.145 182.571 0.00093<br />

Dicembre 0.161 46.800 163.053 0.00098<br />

Gennaio 0.200 100.389 95.935 0.00209<br />

Febbraio 0.317 84.840 218.149 0.00145<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Marzo<br />

M<strong>ed</strong>ia AOD *100 M<strong>ed</strong>ia PM2.5 M<strong>ed</strong>ia PBL/10<br />

Aprile<br />

Maggio<br />

Giugno<br />

Luglio<br />

Agosto<br />

Settembre<br />

Ottobre<br />

Novembre<br />

Dicembre<br />

Gennaio<br />

Febbraio<br />

0.700<br />

0.600<br />

0.500<br />

0.400<br />

0.300<br />

0.200<br />

0.100<br />

0.000<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

PM2.5 v/s AOD Mar06-Feb07<br />

y = -0.00361x + 0.54679<br />

R 2 = 0.38227<br />

PM2.5<br />

0 20 40 60 80 100 120<br />

PM2.5 v/s AOD/PBL Mar06-Feb07<br />

y = 0.18432x + 0.14862<br />

R 2 = 0.93505<br />

200.000<br />

180.000<br />

5<br />

160.000<br />

140.000<br />

120.0000<br />

100.000 0<br />

80.000<br />

60.000<br />

40.000<br />

20.000<br />

0.000<br />

20 40 60 80 100<br />

PM2.5<br />

120


Modello multivariato ai minimi quadrati ordinari<br />

Parametri di input:<br />

1) PM2.5(Giorno_prec),<br />

2) VelVento(m/s),<br />

3) AOD/PBL<br />

PM2.5pr<strong>ed</strong><br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

PM2.5 misurato / PM2.5 pr<strong>ed</strong>etto<br />

y = 0.704x + 8.033<br />

R 2 = 0.832<br />

0 20 40 60 80 100 120<br />

PM2.5mis


Introduzione<br />

L’aerosol interviene nei processi di scambio radiativo


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Variabilità spaziale<br />

<strong>Aerosol</strong> Urbano (Urban Haze)<br />

Particelle prevalentemente fini e igroscopiche derivanti da vari sorgenti (traffico,<br />

industriale, riscaldamento e attività domestiche, fuochi).<br />

Es. Cina dal 1960 al 1980 aumento AOT da 0.38 a 0.47<br />

All’AOT totale concorrono materiale carbonaceo (30%), solfati (16%), contenuto<br />

d’acqua (48%), e black carbon (6%) il cui assorbimento della radiazione incidente non<br />

è correlato solo alla sua concentrazione ma anche dalla sua localizzazione all’interno<br />

di una particella. Assorbimento 2 o 3 volte più elevato se interno alla particella.


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Variabilità spaziale<br />

Smoke da incendi della vegetazione<br />

Prevalentemente caratterizzato da particelle organiche fini<br />

particelle organiche fini con concentrazioni<br />

variabili di black carbon. Durante gli incendi forestali, dopo la fase acuta la brace in<br />

raffr<strong>ed</strong>damento produce quantità di smoke (particelle organiche senza black<br />

carbon) superiori a quelle emesse durante l’incendio. Invece le praterie africane<br />

bruciano velocemente emettendo elevate quantità di black carbon senza una vera<br />

fase di brace. In m<strong>ed</strong>ia il 12% dell’AOT africano da Smoke è dovuto al black carbon<br />

rispetto al 5% dovuto agli incendi delle foreste boreali. Pennacchi di Smoke sono poi<br />

soggetti a fenomeni di long-range transport.


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Variabilità spaziale<br />

Dust<br />

Il Dust viene principalmente emesso fondi lacustri pleistocenici essicati nel Sahara,<br />

nell’Asia nell Asia est e nell’Arabia nell Arabia Saudita. Una certa quantità deriva anche da erosione di<br />

suoli degradati. Dati satellitari mostrano come il dust africano si origina in ogni caso<br />

prevalentemente a nord del 15° parallelo. Prevalentemente è formato da particelle<br />

grossolane contenenti ossidi di ferro in grado di assorbire la radiazione blu e UV.<br />

Il Dust può essere sottoposto a fenomeni di long range transport e può apportare<br />

nutrienti agli oceani.


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Variabilità spaziale<br />

<strong>Aerosol</strong> oceanico<br />

Prevalentemente è composto da particelle grossolane saline emesse sotto forma di<br />

spray marino e da particelle fini ricche in solfati derivanti da emissioni oceaniche.<br />

L’aerosol oceanico assorbe generalmente molto poco, l’AOT m<strong>ed</strong>io è stimato essere<br />

attorno a 0.07.


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> <strong>diretto</strong><br />

Grandi incertezze esistono ancora <strong>sul</strong>le proprietà radiative degli aerosol: esse<br />

imp<strong>ed</strong>iscono di valutare con precisione il forcing radiativo <strong>diretto</strong> prodotto dagli<br />

aerosol troposferici <strong>sul</strong>la scala globale, a causa anche della grande variabilità variabilit della<br />

concentrazione e composizione degli aerosol su scala spaziale e temporale. temporale<br />

Solfati<br />

OC e BC<br />

Comb.biomasse<br />

OC e BC<br />

Comb.<br />

fossili<br />

Dust<br />

Direct aerosol induc<strong>ed</strong> radiative forcing (W m -2 )


Le immagini, una volta salvate, vanno aperte per essere elaborate e per estrarre i valori<br />

di AOD propri della città di Milano.<br />

I limiti, in coordinate geografiche, dell’area presa in esame sono:<br />

N: 45.58, W: 9.03, S: 45.42, E: 9.33<br />

che corrispondono rispettivamente ai comuni di<br />

Monza, Rho, San Donato, Pioltello.<br />

Tale area è stata scelta in quanto presenta una omogeneità nella composizione chimica<br />

del particolato.<br />

L’elaborazione è condotta m<strong>ed</strong>iante l’utilizzo di un apposito software, chiamato ENVI.<br />

Tramite l’utilizzo di una funzione logica è possibile individuare i pixel che ricadono<br />

all’interno dell’area geografica prescelta e che sono in numero variabile tra 2 e 6 a<br />

seconda della geometria di ripresa dell’immagine.<br />

I valori di AOD di tutti questi pixel vengono m<strong>ed</strong>iati per calcolare il valor m<strong>ed</strong>io.


PM10 ( g m -3 )<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

1/1<br />

0<br />

Particolato Atmosferico nella città di Milano al suolo<br />

15/1<br />

29/1<br />

Trend del PM 10 ottenuto in 4 siti di Milano nell'anno 2005.<br />

12/2<br />

26/2<br />

12/3<br />

26/3<br />

9/4<br />

23/4<br />

7/5<br />

Data di campionamento<br />

Andamento uniforme delle<br />

concentrazioni di PM su scala<br />

orizzontale dal centro (Parco<br />

Sempione) verso la periferia<br />

(Via Juvara)<br />

v. Juvara v. Verziere<br />

p. Sempione (4 m)<br />

21/5<br />

4/6<br />

18/6<br />

2/7<br />

16/7<br />

30/7<br />

Dal 1 Gennaio 2005<br />

al 31 Luglio 2005<br />

R 2 > 0,890<br />

Via Juvara e Verziere:<br />

TEOM<br />

Parco Sempione:<br />

gravimetrico<br />

Città di Milano


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Aspetti generali<br />

Per quanto riguarda l’interconnessione tra aerosol <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> è possibile<br />

sottolineare alcuni aspetti fondamentali:<br />

fondamentali<br />

Gli aerosol sono caratterizzati, a differenza dei gas serra, da una forte<br />

eterogeneità nella loro distribuzione spaziale e temporale a livello globale<br />

Il loro tempo di vita m<strong>ed</strong>io in atmosfera è dell’ordine delle settimane a differenza<br />

dei gas serra che possono persistere in atmosfera anche più di 100 anni<br />

Per tali motivi gli aerosol producono <strong>effetti</strong> <strong>clima</strong>tici sia su scala locale/regionale,<br />

sia su scala globale, ma non con la m<strong>ed</strong>esima intensità<br />

Gli aerosol producono sostanzialmente un raffr<strong>ed</strong>damento del sistema Terra- Terra<br />

Atmosfera m<strong>ed</strong>iante i seguenti meccanismi:<br />

- <strong>Forcing</strong> Radiativo <strong>diretto</strong><br />

- <strong>Forcing</strong> Radiativo in<strong>diretto</strong><br />

Le incertezze associate al contributo degli aerosol al forcing radiativo possono<br />

raggiungere anche il 100% come nel caso del forcing in<strong>diretto</strong>


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Aspetti generali<br />

Misure globali per molte delle essenziali proprietà degli aerosol sono rare o in<br />

alcuni casi non disponibili; vengono utilizzati dei modelli per interpolare <strong>ed</strong><br />

estrapolare informazione dai dati disponibili<br />

Per conoscere il contributo antropico legato all’effetto degli aerosol <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> è<br />

necessario in primo luogo separare la componente antropica degli aerosol da quella<br />

naturale; questo processo richi<strong>ed</strong>e l’integrazione di più approcci scientifici e<br />

strumentali:<br />

- dati satelllitari<br />

- misure in situ di composizione chimica e distribuzione dimensionale<br />

- profili verticali<br />

- modelli (tra i quali quelli di source apportionment)<br />

La ricerca scientifica nel campo degli aerosol si sta ancora evolvendo da una fase<br />

esporativa a una fase completamente quantitativa


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Variabilità spaziale<br />

Un esempio di “inventario delle emissioni” su scala planetaria relativo alle diverse<br />

“tipologie” di aerosol espresso in kg km -2 hr -1 .


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Variabilità spaziale


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> Variabilità spaziale<br />

Componente antropica<br />

Difficoltà nella separazione del contributo<br />

antropico/naturale dalle sole misure<br />

satellitari.<br />

Sono necessarie sinergie con misure in situ.<br />

A destra:<br />

Esempio di calcolo modellistico <strong>sul</strong>la<br />

distribuzione di:<br />

a) <strong>Aerosol</strong> fine antropico<br />

b) <strong>Aerosol</strong> fine naturale<br />

c) Coarse <strong>Aerosol</strong> naturale composto da<br />

dust e sali


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> <strong>diretto</strong><br />

L’aerosol aerosol scattera e assorbe radiazioni ad elevate e basse frequenze, frequenze perturbando il<br />

bilancio radiativo del sistema Terra/Atmosfera producendo un forcing radiativo<br />

tipo <strong>diretto</strong>.<br />

In Europa e Nord America, dove<br />

le sorgenti antropiche di aerosol<br />

sono molto intense, il contenuto<br />

colonnare di materiale particolato<br />

consiste principalmente di solfati<br />

e sostanze carboniose<br />

presentando valori piuttosto<br />

elevati di AOD alle lunghezze<br />

d’onda del visibile e vicino<br />

infrarosso (NIR).<br />

Alta concentrazione di polveri<br />

Particolato fine


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> <strong>diretto</strong><br />

Carichi colonnari elevati di particelle di aerosol possono<br />

causare variazioni marcate <strong>sul</strong> bilancio di radiazione del sistema<br />

superficie-atmosfera in vaste aree del pianeta, determinando<br />

molto spesso un aumento della frazione di radiazione solare<br />

riflessa verso lo spazio (aumento dell’alb<strong>ed</strong>o totale), che si<br />

traduce in <strong>effetti</strong> di raffr<strong>ed</strong>damento di grandezza confrontabile<br />

con quelle degli <strong>effetti</strong> di riscaldamento prodotti dall’aumento<br />

dall aumento<br />

dei gas-serra gas serra (Charlson et al.,Science, 1992).<br />

Il contesto è importante: quando sono presenti sopra regioni<br />

continentali coperte da vegetazione e, quindi, caratterizzate da<br />

valori relativamente alti dell’alb<strong>ed</strong>o superficiale (m<strong>ed</strong>iamente da<br />

0.15 a 0.30), le particelle di aerosol contenenti frazioni rilevanti<br />

di sostanze assorbenti (soot particulate matter) possono<br />

provocare un consistente assorbimento con conseguenti <strong>effetti</strong><br />

di riscaldamento (Hänel et al., J. <strong>Aerosol</strong> Sci.,1999).


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> <strong>diretto</strong><br />

Nello studio del Forcin radiativo <strong>diretto</strong>, molto importanti sono:<br />

1. Distribuzione dimensionale<br />

Gli <strong>Aerosol</strong> nella moda di accumulazione (0.1 <strong>–</strong> 1 μm)<br />

hanno l’efficienza di scattering maggiore. Queste<br />

particelle una volta idratate possono crescere<br />

raggiungendo la dimensione con la più alta efficienza di<br />

scattering (1).<br />

La moda di accumulazione gode di un’altra importante<br />

proprietà: rappresenta quella col maggior tempo di<br />

residenza m<strong>ed</strong>io in atmosfera.<br />

Particelle nella moda di Aitken coagulano velocemente,<br />

mentre la frazione grossolana ha una maggior velocità<br />

di s<strong>ed</strong>imentazione.<br />

Particelle della moda di accumulazione inoltre formano la maggior parte dei CCN<br />

Azione <strong>sul</strong> <strong>Forcing</strong> radiativo In<strong>diretto</strong><br />

(1)


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> <strong>diretto</strong><br />

2. Composizione Chimica<br />

Solfati<br />

Maggior processo: Scattering<br />

RF range: -0.26 .26 a -0.82 .82 W/m 2<br />

RF NE/RF SE range: 2 a 6.9<br />

RF Land/RF Oceans range: 1.3 a 3.4<br />

RF maximum: NE Summer<br />

RF JJA/RF DJF (NE) range: 2 a >5<br />

(valor m<strong>ed</strong>io 3.3)<br />

Biomass Burning <strong>Aerosol</strong><br />

RF range: -0.14 .14 a -0.23 .23 W/m 2<br />

RF maximum: -2 2 a -3 3 W/m 2 (regioni<br />

ad intenso biomass burning)<br />

Organic Carbon<br />

Maggior processo: Scattering<br />

RF : ~ -0.25 .25 W/m 2<br />

Fossil Fuel <strong>Aerosol</strong><br />

Black Carbon<br />

Maggior processo: Assorbimento<br />

RF range: +0.1 +0.1<br />

a +0.40 +0.40<br />

W/m 2<br />

RF maximum: NE Summer<br />

RF range EM: +0.16 +0.16<br />

a +0.20 +0.20<br />

W/m 2<br />

RF range IM: +0.36 +0.36<br />

a +0.40 +0.40<br />

W/m 2<br />

Organic Carbon<br />

Maggior Processo: Scattering<br />

RF : -0.04 .04 W/m 2 m<strong>ed</strong>io annuo globale<br />

RF EM: -0.02 .02 a -0.24 .24 W/m 2<br />

Dust<br />

Maggior processo: Scattering nel<br />

visibile e assorbimento nell’infrarosso<br />

nell infrarosso<br />

RF range (visibile): -0.25 .25 a -0.6 .6 W/m 2<br />

RF range (infrarosso): +0.16 +0.16<br />

a +0.34 +0.34<br />

W/m 2


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong><br />

Gli <strong>Aerosol</strong> agiscono come CCN influenzando la microfisica, le proprietà<br />

radiative e il tempo di vita delle nuvole.<br />

Gli <strong>Aerosol</strong> producono un forcing radiativo in<strong>diretto</strong> m<strong>ed</strong>iante una<br />

modificazione dell’alb<strong>ed</strong>o delle nubi, nubi della loro quantità e tempo di vita<br />

m<strong>ed</strong>io.<br />

In generale è possibile suddividere il forcing radiativo in<strong>diretto</strong> in tre<br />

categorie:<br />

1. <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong> di prima specie<br />

2. <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong> di seconda specie<br />

3. <strong>Forcing</strong> radiativo “semi semi-<strong>diretto</strong> <strong>diretto</strong>”


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong><br />

Poiché per la formazione di ogni goccia nella nube è richiesta la presenza di una<br />

particella di aerosol che agisca come nucleo di condensazione, ne deriva che la<br />

concentrazione, la distribuzione dimensionale e la composizione degli aerosol che<br />

agiscono come CCN determinano le propreità della nube, la sua evoluzione e lo<br />

sviluppo delle precipitazioni. La disponibilità di vapor d’acqua, le spinte ascensionali e<br />

la tendenza alla formazione di nubi sono influenzati invece da processi dinamici a<br />

larga scala. <strong>Aerosol</strong> naturali portano alla formazione di nubi, aerosol antropici<br />

tendono a ridurre le precipitazioni e variare le proprietà propriet radiative della nube. nube<br />

Evoluzione naturale<br />

Evoluzione in caso di<br />

nube inquinata da aerosol<br />

antropico (minor sviluppo<br />

degli embrioni di goccia,<br />

abbassamento del punto di<br />

congelamento fino anche a<br />

-37 37.5 .5°C)


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong> di 1° 1 specie<br />

In aria inquinata un aumento nella concentrazione numerica delle particelle fini di 6<br />

volte rispetto al naturale può produrre un aumento da 3 a 5 volte nella<br />

concentrazione di goccioline nella nube. Tali goccioline mostrano una diminuzione<br />

quantificabile dal 10 al 25% in dimensioni.<br />

Nubi con più piccole e numerose goccioline hanno un area superficiale più estesa e<br />

possono aumentare la propria riflettività fino anche al 30% (il forcing può anche<br />

raggiungere valori tra -0.5 e -1.5 W/m2 )<br />

Questo aumento nella riflessione della radiazione solare viene detto detto<br />

“Effetto Effetto in<strong>diretto</strong> di 1° 1 specie”<br />

specie


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong> di 1° 1 specie<br />

n aria inquinata è presente comunque una soglia di concentrazione di CCN oltre la<br />

uale la concentrazione di goccioline non aumenta ulteriormente: deriva dalla<br />

ompetizione di un elevato numero di CCN per il vapor d’acqua disponibile. La<br />

resenza di anche una piccola parte di Dust o Sea Salt in presenza anche di solfati<br />

uò ridurre l’effetto in<strong>diretto</strong> e produrre precipitazione.


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong> di 2° 2 specie<br />

In condizioni naturali la dimensione delle goccioline cresce fino a un raggio critico di<br />

circa 15 μm che permette lo sviluppo dei processi di precipitazione. In situazioni<br />

inquinate in Australia, Canada e Indonesia, dati satellitari mostrano come le<br />

goccioline sono inferiori: 5-8 μm invece di 10-15 μm in ambienti naturali. Le<br />

precipitazioni tendono a diminuire.<br />

Nelle stesse regioni è stato osservato come CCN naturali producono goccioline che<br />

in una nube in fase di sviluppo raggiungono dimensioni fino ad anche 20-30 μm e le<br />

precipitazioni avvengono.<br />

L’elevata concentrazione di aerosol permette di condensare l’eccesso di vapor<br />

d’acqua quando la nube raffr<strong>ed</strong>da. Il ri<strong>sul</strong>tato è un aumento nel contenuto d’acqua,<br />

del tempo di vita e dell’area di copertura.<br />

Questo effetto viene denominato “Effetto Effetto in<strong>diretto</strong> di 2° 2 specie”<br />

specie


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> “semi semi-<strong>diretto</strong> <strong>diretto</strong>”<br />

La presenza di aerosol contenente black carbon (fortemente assorbente) può avere<br />

effetto <strong>sul</strong>le proprietà delle nubi.<br />

Il black carbon assorbe parte della radiazione solare provocando un riscaldamento<br />

dell bassa troposfera portando a un decremento nella formazione delle nubi.<br />

Questo effetto <strong>sul</strong>la formazione delle nubi viene detto “Effetto Effetto semi-<br />

<strong>diretto</strong>” <strong>diretto</strong><br />

La simultanea crescita nella temperatura al top delle nubi e la corrispettiva<br />

diminuzione in riflettanza è spiegata, più che dall’assorbimento del black carbon<br />

stesso, dalla possibilità di riduzione nella convezione causato da una minor velocità<br />

verticale che limita la quantità di vapor acqueo disponibile alla formazione della<br />

nube stessa.


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong><br />

In m<strong>ed</strong>ia da -0.5 a -1.78 W/m 2


<strong>Aerosol</strong> <strong>ed</strong> <strong>effetti</strong> <strong>sul</strong> <strong>clima</strong> <strong>–</strong> <strong>Forcing</strong> in<strong>diretto</strong><br />

In m<strong>ed</strong>ia<br />

da -1.1 a<br />

-4. 8<br />

W/m 2


Strumetazione - Osservazioni da satellite<br />

Le particelle di aerosol originate dalle diverse sorgenti sono trasportate attraverso<br />

il M<strong>ed</strong>iterraneo seguendo le traiettorie definite dalla circolazione prevalente.<br />

Image of August 25, 2000<br />

(NASA/GSFC and ORBIMAGE)<br />

TOMS image of August 25, 2000<br />

Episodio di trasporto di polvere del<br />

Sahara: l’analisi UV fornisce utili<br />

indicazioni <strong>sul</strong>la presenza di sostanze<br />

assorbenti nel materiale particolato<br />

colonnare.<br />

Le immagini danno evidenza della<br />

presenza di apprezzabili carichi<br />

aerosolici nell’area della pianura padana<br />

e di intensi pennacchi che si originano<br />

nelle aree urbane e industriali lungo la<br />

costa algerina.


Introduzione<br />

Dust<br />

da 4 a 10,000<br />

Tg/Yr<br />

SO 2, SO 4 2- , H2S<br />

da 7.2 a 14<br />

Tg/Yr (per<br />

solfati)<br />

<strong>Forcing</strong> radiativo stimato<br />

dall’IPCC:<br />

~ - 4 W/m 2 nel 1992<br />

decremento in soli 4 anni a:<br />

~ - 0.1 W/m 2<br />

Eruzione del Mt. Pinatubo<br />

Elevato tempo di residenza<br />

(minor deposizione) se emessi<br />

fino in stratosfera

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!