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bullettino dell' istituto di diritto romano - World eBook Library

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436 BULLETTINO DELL'ISTITUTO DI DIRITTO ROMANO<br />

la prima, per non aver forse la città interamente eseguito il giu-<br />

<strong>di</strong>cato, ed essersi quin<strong>di</strong> rinnovata la lite. Ma la mancanza della<br />

data, del luogo in cui essa avrebbe dovuto esser pronunziata, del<br />

nome del proconsole o altra autorità che nomina l'arbitro, cose<br />

tutte che si trovano nella prima parte del documento, mostrano in<br />

modo chiaro che la seconda parte integralmente vi appartiene. Come<br />

in molti casi la sentenza arbitrale stabiliva le norme generali nella<br />

soluzione della controversia e lasciava poi che, p. e., la misurazione<br />

del terreno e l' apposizione dei termini si facesse dopo da appositi<br />

periti agrimensori, così anche qui a noi sembra che il secondo atto<br />

si riferisca appunto a questo proce<strong>di</strong>mento posteriore. Quin<strong>di</strong> il<br />

Curius Autobulus, che qui procede sul luogo alla determinazione<br />

della via e alla tenninatio, non è un arbitro, ma un perito, un<br />

agrimensory e le un<strong>di</strong>ci persone che lo assistono e sottoscrivono<br />

l'atto, sono dei semplici testimoni. E il Serapias che il Boeckh fa<br />

un ador <strong>di</strong> Memmius Antiochus nella pretesa seconda lite, non è<br />

altro che un rappresentante <strong>di</strong> Memmio stesso nell'atto esecutivo<br />

<strong>dell'</strong>unica sentenza. Una prova ancora <strong>di</strong> questa spiegazione si può<br />

vede"re in ciò, che la qualità del vero arbitro, T. Flavius Eubulos,<br />

è <strong>di</strong>versa da quella del secondo preteso arbitro Serapias. Quegli è<br />

senza dubbio un citta<strong>di</strong>no <strong>romano</strong>, che il proconsole scelse probabil-<br />

mente nella vicina Chaeronea, ove fu pronunziata la sentenza, per<br />

avere maggior guarentigia <strong>di</strong> equità. Serapias è invece uno straniero,<br />

forse citta<strong>di</strong>no della stessa Daulis, chiamato semplicemente a com-<br />

piere l'atto della misurazione. Da tutto ciò segue che non è ne-<br />

cessario ammettere la seconda parte della iscrizione riferirsi a una<br />

nuova lite rinnovatasi più tar<strong>di</strong>, benché sia possibile che qualche<br />

tempo sia trascorso tra la sentenza e l' atto complementare. E che<br />

questo sia veramente tale appare finalmente dalle parole in forma<br />

congiuntiva, colle quali comincia: óòò:^ oè 'h ìtzi etc.<br />

La città <strong>di</strong> Daulis, come in genere tutte le città della Focide,<br />

non era autonoma; ciò che spiega l'ingerenza del governatore<br />

della provincia, il quale delega la sua giuris<strong>di</strong>zione a un arbitro,<br />

che è un vero index datus^ come in altri casi simili.

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