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bullettino dell' istituto di diritto romano - World eBook Library

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l'arbitrato pubblico presso I ROMANI 337<br />

dei Messeni. L'ultima parte (III) contiene la sentenza pronunziata<br />

dai Milesii, e mostra come, dopo pochi mesi giunto ad essi il senato-<br />

consulto <strong>di</strong> Roma, la loro assemblea popolare si adunasse e proce-<br />

desse al sorteggio <strong>di</strong> 600 giu<strong>di</strong>ci; come questi imme<strong>di</strong>atamente si<br />

costituissero a tribunale arbitrale, stabilendo quanto tempo potes-<br />

sero tenervi la parola i rappresentanti delle due città contendenti,<br />

e come, compiuta la loro <strong>di</strong>fesa, si procedesse alla votazione, la quale<br />

con 584 voti contro 16 <strong>di</strong>e per risultato questa sentenza: il territorio<br />

essere stato posseduto da Messene prima che L. Mummius giungesse<br />

in quella provincia, e perciò doversi alla medesima città aggiu<strong>di</strong>-<br />

care. La iscrizione, secondo la forma della scrittura, va posta tra<br />

il II e I secolo a. Cr. ; ma il nome del pretore Q. Calpurnms<br />

C{ai) fiilius) permette <strong>di</strong> determinarne ancora meglio il tempo. Impe-<br />

rocché il solo Q. Calpurnius che si conosca con tale paternità, e<br />

senatorio, non può essere stato se non colui che in qualità <strong>di</strong> pre-<br />

tore propretore fu battuto in Sicilia nella guerra servile (Flor. 3,<br />

19, 7), il quale essendo stato console nell'anno 619-135 a. Cr., come<br />

si sa da un frammento <strong>di</strong> fasti consolari (Ephem. epigr. 1 p. 154),<br />

probabilmente occupò la pretura circa il 614-14:0 a. Cr.<br />

Ma il conflitto si rinnovò negli ultimi anni della Repubblica, come<br />

appare dalle parole che Tacito pone in bocca agli ambasciatori <strong>di</strong><br />

Sparta : ac post C. Caesaris et M. Antonii sententia red<strong>di</strong>tum (i. e. La-<br />

cedaemonm). Esse però sono alquanto oscure. Da Pausania (4, 31, 2<br />

cfr. 4, 30, 2) parrebbe, che, quando Ottaviano, dopo la battaglia d'Azio<br />

(723-31 a. Cr.) per premiare Sparta <strong>dell'</strong>aiuto prestatogli e punire Mes-<br />

sene per aver parteggiato per Antonio, attribuì alla prima i territori<br />

<strong>di</strong> Pheroe e Thuria, avesse fatto lo stesso anche per quello che era<br />

stato obbietto <strong>dell'</strong>antica contesa tra le due città. Il Mommsen però<br />

pensa (Archiiol. Zeit. XXXIV [1876] p. 138 nota 16), che, dopo la<br />

battaglia <strong>di</strong> Philippi (712-42 a. Cr.), essendo i triumviri ancora uniti,<br />

forse in seguito a un ricorso dì Sparta aggiu<strong>di</strong>carono a lei il territo-<br />

rio in premio <strong>di</strong> aver mandato 2000 uomini in aiuto <strong>di</strong> Ottaviano<br />

(Plit. Brut. 41. 46); che quin<strong>di</strong>, venuti in <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a tra loro, An-<br />

tonio Io abbia restituito a Messene, che s'era <strong>di</strong>chiarata per lui, e

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