bullettino dell' istituto di diritto romano - World eBook Library

l'arbitrato pubblico presso I ROMANI 239
fu ammesso il giuramento dell'arbitro, ^ abbia riconosciuta un'an-
tica consuetudine. Egli è certo che il titolo del Digesto de
receptis etc. non contiene alcun accenno a tale condizione, pur
comprendendo norme varie e particolareggiate sull' istituto del
compromesso. Oltre a ciò, una prescrizione simile s' intende in
persona del giudice, in quanto che egli è considerato per le
sue funzioni come un quasi magistrato — il suo è un miiniis
puhlicum'^ — e perciò, come ogni magistrato, nell'adire la ca-
rica, deve anche giurare; insomma, il suo giuramento è, in
certa guisa, analogo a quello del index quaestionis, che, pur
non essendo un vero magistrato, ne ha alcune qualità ed at-
tribuzioni. ^ L'arbitro compromissario, invece, manca di ogni
carattere officiale, e forse il suo giuramento, se pur fu in uso,
dipendeva dal volere delle parti e dalle disposizioni eventuali
del compromesso, piuttosto che da quelle dell'editto pretorio.
In ciò l'arbitrato pubblico non differisce dal privato com-
promissario; se si eccettui il caso or ora menzionato di Hi-
stonium, dove il giuramento fu forse voluto, perchè era un
privato che dovea giudicare in una lite tra comune e pri-
vato, in ninna delle nostre numerose controversie esso appare.
E la ragione ci sembra chiara: escluso naturalmente nei giu-
dizi diretti del senato e dell'imperatore, il giuramento non
poteva esser richiesto dai loro commissari o delegati, siccome
quelli che erano i rappresentanti immediati dell'uno e del-
l'altro. Quando, nella controversia tra Cierium e Metropolis, *
il governatore dell'Achaia delega l'arbitrato alla dieta federale
della Tessaglia, ed essa, prima di giudicare, presta giuramento,
' Cod. Iu8t. 2, 55 (56), 4 pr.
« Dig. 5, 1, 78; 60, 4, 18, 14. Frag. Vat. 197. Plin. mt. hiat. 33, 7.
' MoMMSKx, Èóni. Staatsrecht 2' p. 589 seg.
* Capitolo XIV n. 31.