bullettino dell' istituto di diritto romano - World eBook Library

COLLARI DI SCHIAVI 15
aveva inciso il nome del padrone su una bulla, anziché sul
collare; come oggi le cifre del preòedente proprietario incise
sulle legature dei libri diminuiscono il prezzo di questi. Era
naturale quindi, che si facesse maggior uso di bulle che di col-
lari incisi.
Dagli esempi rinvenuti si può concludere, che un'iscrizione
su bulla o collare, per chiamarsi completa, dovrebbe contenere
il nome del padrone, del luogo dove questi dimora, dello schiavo
e la ricompensa per chi riportasse il fuggitivo. Finora un'iscri-
zione così completa non fu ritrovata. Nel. maggior numero è
inciso il nome del padrone e del luogo dove riportare lo schiavo,
perciò e bulla e collare sono importantissimi per la topografia
romana; in pochi il nome del servo; in uno solo la quantità
della ricompensa, in quello che ora si trova nel museo Kir-
cheriano: Fiigi, tenerne; cum revocaveris me domino meo Zoniuo^
accipis solidum. ^ Come oggi negli avvisi per le cose smarrite si
pone o : mancia competente, o mancia di lire . .
allora.
. , così si usava
Yi era quindi in queste iscrizioni una certa indetermina-
tezza, che si poteva spingere fino al punto da mancare perfino
il nome del luogo, dove ricondurre il fuggitivo. Si può anche
affermare, che più che allo scopo di farsi riportare lo schiava
a casa, il padrone con l'incidere alcune parole sulla bulla
sul collare mirava a quello di avvertire chiunque della con-
dizione dell'uomo. Le leggi imperiali, minacciando pene per
chi desse ricetto ai servi fuggitivi, facevano il resto. Tale non
sembra l'opinione del De Rossi, il quale, volendo ritrovare in
' Uiportat^ anello in Bruss, Foiiti^^ p. '271.