bullettino dell' istituto di diritto romano - World eBook Library

COLLARI DI SCHIAVI 13
nascere fin da antico il dubbio, che Tuso delle bulle venisse
introdotto soltanto sotto quell'imperatore, a proposito di una
sua costituzione, la quale proibiva le impronte a fuoco sul
volto dei servi. Lo Spoii ^ così ne parla : « Aììtiquis Bomanis
ttios erat servos a fuga recìiperatos stigmate notare, hoc est ìiteris
ani notis quihtisdam frontem inurere. Ciini vero Constantinus id
retnisset, quod dedeceret faciem, quae ad similitìidìnem raelestis
imlchntiidims est figurata, maculari, coutumeliam frontis ad col-
laria, quae fugitiris aptahaìdur, traìistideriint, in qaihas iiì-
scriptum domini nomen aut saìtem in laminis iis apiìensis lege-
hatur». Tale fu l'opinione del Pignorio, ^ ed è quella del De
Kossi. Anch'io l'accetto, specialmente per le bulle.
Vero è, che la costituzione di Costantino, raccolta nel codice
Teodosiano, e da questo passatai nel Giustinianeo, ^ parla solo
dei condannati ad metaìia. Eccone le parole:
« Si quis in metallum fuerit prò criminum deprehensorum
qualitate damnatus, minime in eius facie scribatur, cum et in
manibus et in suris possit poena damnationis una scriptione
comprehendi, quo facies, quae ad similitudinem pulchritudinis
caelestis est figurata, minime maculetur ».
Credette il Pignorio, ed accettò il De Rossi, che V intera
costituzione riguardasse tutti i servi, o, se anche il testo ge-
nuino fu quale venne conservato dal codice Teodosiano, per be-
nigna interpetrazione si fosse estesa a tutti i servi.
Io, più che ad una benigna interpetrazione, credo ad una
mutilazione. Le scoperte moderne ci hanno posto in grado di
non meravigliarci nò delle interpolazioni dei compilatori giusti-
nianei, nò delle mutilazioni fatte di.i compilatori del codice Teo-
dosiano. Si Hono ritrovati i testi genuini di costituzioni, che,
Mine. rnul. aittiq., p. 3(Mt.
* l'KiNouio, De Hervis eornniqne miiiisferiisy Padova, Milli, p. 21 e scjij.
= Cod. Te/od., IX, 40, 2; cod. Ju»t. L. 17, de poents, IX, 47.