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I GIOVANI DEL CARAFA - Isiss Carlo Maria Carafa

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IL PASSATO CHE INSEGNA<br />

A VIVERE IL PRESENTE…<br />

Il 27 gennaio si ricorda la<br />

giornata della memoria per<br />

non dimenticare lo sterminio<br />

che hanno subito gli ebrei<br />

durante la Seconda Guerra<br />

Mondiale dai nazisti. La data<br />

si riferisce al 27 gennaio<br />

1945, quando le truppe sovietiche<br />

arrivarono nella<br />

città di Auschwitz, liberando<br />

i pochi superstiti dal campo<br />

di concentramento. Per la<br />

prima volte il mondo ha co-<br />

Il termine foibe è legato al<br />

genocidio, per motivi etnici,<br />

subito dalla popolazione<br />

italiana di Istria, Venezia<br />

Giulia e Dalmazia, durante e<br />

dopo la Seconda Guerra<br />

Mondiale, per lo più compiuti<br />

dall' Esercito Popolare di<br />

Liberazione Iugoslavo di<br />

Tito. In questi genocidi furono<br />

coinvolti prevalentemente<br />

cittadini di etnia italiana e, in<br />

misura minore e con diverse<br />

Peppino Impastato nacque il 5<br />

Gennaio 1948 a Cinisi, in provincia<br />

di Palermo. Figlio di “Don”<br />

Luigi Impastato, va subito contro<br />

le aspettative del padre. Da bambino<br />

partecipa alle feste di famiglia,<br />

diventando il preferito dello<br />

zio “don” Cesare Manzella.<br />

Quest'ultimo fa parte del Consiglio<br />

Comunale di Cinisi presieduto<br />

da un sindaco colluso con la<br />

mafia. Durante gli anni d'infanzia<br />

di Peppino, viene costruito l'aeroporto<br />

di Punta Raisi, una vera e<br />

propria genialità, un aeroporto<br />

avveneristico: inizialmente era<br />

composto da 2 piste, inseguito se<br />

ne aggiunse una terza, che<br />

non incontrò l’approvazione di<br />

“u zu Cesare”, pertanto venne<br />

ucciso da “Don Gaetano Badalamenta”,<br />

il più potente Boss ma-<br />

La Shoah: per non ripetere gli stessi errori.<br />

PER NON DIMENTICARE<br />

Il sempre più frequente “fenomeno dei Naziskin”.<br />

nosciuto gli orrori del nazismo:<br />

le armi di tortura dei<br />

lager e dei forni crematori<br />

testimoniati dalle strazianti<br />

rivelazioni dei pochi sopravvissuti.<br />

La Shoah, cioè lo sterminio<br />

di sei milioni di ebrei,<br />

non viene ricordata solo in<br />

Italia, ma anche in altri Paesi<br />

del mondo, come la Francia e<br />

l’Inghilterra. Ricordare è<br />

importante. Non dimenticare<br />

lo è ancora di più perché in<br />

LE FOIBE<br />

motivazioni, anche persone di<br />

etnia slovena e croata.<br />

Le foibe sono “inghiottitoi”<br />

di natura carsica dove furono<br />

gettati e, successivamente,<br />

rinvenuti i cadaveri di centinaia<br />

di vittime. Per estensione<br />

il termine "foibe" in seguito è<br />

diventato sinonimo di genocidio.<br />

Nonostante la ricerca<br />

accademica abbia, fin dagli<br />

anni '90, sufficientemente<br />

chiarito gli avvenimenti, gli<br />

Ricordiamo la sua vita<br />

PEPPINO STORIA D’UN GRANDE UOMO<br />

Fu ucciso giovanissimo, ma le sue idee non moriranno mai.<br />

fioso della Provincia di Palermo.<br />

Ormai ragazzo, Peppino entra a<br />

far parte del Partito Comunista<br />

Italiano, ispirato dalle idee politiche<br />

del segretario della sezione<br />

di Cinisi: Stefano Venuti. La<br />

battaglia di Peppino contro la<br />

mafia inizia 1966 con un articolo<br />

di giornale in cui definiva la<br />

mafia “una montagna di merda”.<br />

Proseguì la sua lotta parlando alla<br />

gente, facendo comizi, dove<br />

“gridava” le malefatte del signor<br />

sindaco che permise la costruzione<br />

dell’autostrada che collegava<br />

Cinisi a Palermo senza nessun<br />

rispetto delle leggi della geometria,<br />

questo solo per non occupare<br />

dei terreni degli amici degli amici.<br />

Fermato dalle forze dell'ordine,<br />

Peppino non poté proseguire<br />

la sua denuncia con i comizi, ma<br />

questo modo si evita di ripetere<br />

lo stesso errore. Purtroppo,<br />

un gruppo di estrema<br />

destra, i Naziskin, ha fatto<br />

tremare la gente perché ha<br />

ricreato delle situazioni che<br />

hanno il gusto cattivo degli<br />

antichi orrori, non ultime la<br />

profanazione di tombe e<br />

cimiteri ebraici o atti di<br />

vandalismo nei confronti di<br />

omosessuali, comunisti e<br />

anziani. Questi atti possono<br />

italiani continuano a pensare<br />

che su questa vicenda ci sia<br />

lo zampino dei comunisti e<br />

dei fascisti.<br />

SALVATORE SCHIFANO<br />

la sua voce non poteva essere<br />

fermata, così creò una radio:<br />

“Radio AUT” continuò così a<br />

denunciare le attività mafiose.<br />

Peppino non conosceva l'omertà<br />

perché non aveva paura della<br />

verità; infatti, tramite la sua radio<br />

diceva di tutto sui “boss” mafiosi,<br />

arrivò a chiamare in causa anche<br />

“Don Gaetano” definendolo:<br />

“Tano seduto esperto in lupara e<br />

traffico d'eroina”. Si candidò alle<br />

elezioni comunali per marcare<br />

più stretti i suoi avversari, ma<br />

non ebbe più tempo per la politica,<br />

perché il 9 maggio 1978<br />

Peppino viene ucciso, poi fu fatto<br />

esplodere sui binari della vicina<br />

ferrovia. poliziotti (corrotti),<br />

chiusero presto il caso Impastato<br />

con sentenza di suicidio. Solo<br />

nel 2001 “Tano seduto, capo<br />

essere l’inizio di qualcosa<br />

di terribile. Ricordare<br />

questa giornata è un dovere,<br />

come è un dovere far<br />

conoscere alle nuove generazioni<br />

“ciò che è stato”<br />

come ben ricorda Primo<br />

Levi in “ Se questo è un<br />

uomo”.<br />

SALVATORE SCHIFANO<br />

Mafiopoli” viene condannato<br />

come mandante dell'omicidio.<br />

Peppino è stato un grande eroe,<br />

perché è stato il primo uomo a<br />

denunciare la mafia senza timore,<br />

senza paura di parlare, la sua<br />

vita è diventata un esempio per<br />

quanti credono che la Sicilia<br />

possa cambiare se la paura di<br />

parlare viene superata. Il silenzio<br />

ci rende mafiosi, perché la<br />

mafia uccide ma il silenzio di<br />

più!<br />

GIOSUÈ COMUNALE

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