I GIOVANI DEL CARAFA - Isiss Carlo Maria Carafa

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IL 600, MAZZARINO E CARLO MARIA CARAFA Mazzarino, è considerata la perla del Barocco Siciliano della provincia nissena. Mazzarino Nella storia di Mazzarino è legata alla figura di Carlo Maria Carafa (1650-1695) che si adoperò durante la sua signoria per l’attuazione di importanti riforme. Il principe Carafa, legittimo erede, scelse di abitarvi per godersi il limpido sole e l’aria mite che il clima collinare offre in ogni periodo dell’anno. Alla città prediletta dedicò, più che ad ogni altro suo possedimento, particolare attenzione curando la manutenzione di tutte le opere d’arte esistenti, in oltre concretizzò alcuni progetti, tra questi la Pubblica Istruzione, da impartire a tutti gratuitamente, allo scopo di promuovere l’evoluzione intellettuale, culturale e morale dei suoi sudditi. Dal 1695 in poi, l’istruzione venne impartita dai Gesuiti. Introdusse anche la stampa. Tra i palazzi più belli che rendono unica la città di Mazzarino e per i quali si è guadagnata l’epiteto di città d’Arte, ricordiamo: Palazzo Alberti, edificio di grande valore architettonico; il Convento dei Padri Carmelitani; la Chiesa di Sant’Ignazio con annesso il Collegio dei Gesuiti, la chiesa restaurata recentemente ha un bellissimo organo privo di canne collocato nella cantoria ultimata nel 1734. Il Collegio, interessato recentemente da lavori di restauro, diverrà sede del museo dedicato a “Carlo Maria Carafa”. Va ricordato anche il Duomo o Madrice.

I G I O V A N I D E L C A R A F A Luci e ombre del XVII secolo IL SEICENTO, IL SECOLO DEL “BAROCCO”. Iniziano ad affermarsi nuove teorie e metodi in campo scientifico e artistico. Il Seicento, detto Barocco per sottolineare la non regolarità dei movimenti culturali del tempo, caratterizzati da eccessi, fu un secolo complesso e contraddittorio. Viene ricordato per le grandi scoperte scientifiche e tecniche: Galileo Galilei che dimostrò la Teoria Eliocentrica; ma anche per la Controriforma, il Tribunale dell’ Inquisizione, i processi alle streghe. I risultati più maestosi sono stati raggiunti nel campo dell’arte: i monumenti di Bernini;le chiese in stile baracco di Noto oggi patrimonio dell’umanità, ecc. Meno brillanti i risultati nell’ambito della letteratura, dove si può semplicemente ammirare il virtuosismo metaforico e lessicale di Gianbattista Marino. CARLO MARIA CARAFA Carlo Maria Carafa nacque a Castelvetere (oggi Caulonia, in Calabria) il 22 febbraio 1651, da Agata Branciforti e D. Fabrizio Carafa principe di Roccella. Nel 1671 morì suo padre, Carlo ereditò il principato della Roccella, il marchesato di Castelvetere, le contee della Grotteria e di Condoianne, le signorie di Bianco e Siderno, oltre a diversi casali. Nel 1674 sposò la cugina Isabella d’Avalos dei marchesi del Vasto.Il 4 aprile 1676 divenne principe di Butera, marchese di Militello e Barrafranca, conte di Mazzarino e del Grassuliato, delle terre di Occhiolà e del Biviere di Lentini, barone di Belmonte , Fontana Murata e Radalì, signore di Niscemi e di molti casali. Nel 1678 si trasferì con la moglie definitivamente a Mazzarino.Il modo di pensare, di sentire e di operare di questo principe, non solo era sempre proteso al bene del prossimo, ma era un bene che cercava di realizzare più in funzione di un benessere spirituale che materiale. Presiedette anche il Parlamento siciliano. Uomo eclettico, filosofo e letterato, si cimentò anche nella realizzazione di molte opere architettoniche e diede alle stampe più di un libro. La figura di Carlo Maria Carafa fu importantissima soprattutto per Mazzarino. Fece edificare la cappella dell’Addolorata nella chiesa dello Spirito Santo, dove fondò la “Confraternita dell’Addolorata” e vari furono i campi che risentirono del suo spirito positivo di cambiamento.

IL 600,<br />

MAZZARINO<br />

E CARLO<br />

MARIA<br />

<strong>CARAFA</strong><br />

Mazzarino, è considerata la perla del Barocco Siciliano<br />

della provincia nissena.<br />

Mazzarino<br />

Nella storia di Mazzarino è legata alla figura di <strong>Carlo</strong> <strong>Maria</strong><br />

<strong>Carafa</strong> (1650-1695) che si adoperò durante la sua signoria per<br />

l’attuazione di importanti riforme. Il principe <strong>Carafa</strong>, legittimo<br />

erede, scelse di abitarvi per godersi il limpido sole e l’aria mite<br />

che il clima collinare offre in ogni periodo dell’anno. Alla città<br />

prediletta dedicò, più che ad ogni altro suo possedimento, particolare<br />

attenzione curando la manutenzione di tutte le opere<br />

d’arte esistenti, in oltre concretizzò alcuni progetti, tra questi la<br />

Pubblica Istruzione, da impartire a tutti gratuitamente, allo<br />

scopo di promuovere l’evoluzione intellettuale, culturale e<br />

morale dei suoi sudditi. Dal 1695 in poi, l’istruzione venne<br />

impartita dai Gesuiti. Introdusse anche la stampa.<br />

Tra i palazzi più belli che rendono unica la città di Mazzarino e<br />

per i quali si è guadagnata l’epiteto di città d’Arte, ricordiamo:<br />

Palazzo Alberti, edificio di grande valore architettonico; il<br />

Convento dei Padri Carmelitani; la Chiesa di Sant’Ignazio con<br />

annesso il Collegio dei Gesuiti, la chiesa restaurata recentemente<br />

ha un bellissimo organo privo di canne collocato nella<br />

cantoria ultimata nel 1734. Il Collegio, interessato recentemente<br />

da lavori di restauro, diverrà sede del museo dedicato a<br />

“<strong>Carlo</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Carafa</strong>”. Va ricordato anche il Duomo o Madrice.

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