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La certificazione forestale: lo schema PEFC - Arsia

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<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>:<br />

<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />

• Filiera foresta legno


ARSIA • Agenzia Regionale per <strong>lo</strong> Sviluppo<br />

e l’Innovazione nel settore Agrico<strong>lo</strong>-<strong>forestale</strong><br />

via Pietrapiana, 30 - 50121 Firenze<br />

tel. 055 27551 - fax 055 2755216/2755231<br />

www.arsia.toscana.it<br />

e-mail: posta@arsia.toscana.it<br />

Autore: Giuliana Torta, dottore in Scienze forestali<br />

e-mail: gtorta@tiscali.it<br />

Coordinamento della pubblicazione:<br />

Guido Giampieri, Francesca Longhi - ARSIA<br />

Foto: le foto 2 e 3 sono di Giuliana Torta,<br />

tutte le altre sono di Antonio Faini.<br />

Ringraziamenti<br />

Si ringraziano Antonio Brunori (<strong>PEFC</strong> Italia), Gian Antonio Battistel (AQA),<br />

Ellen von Zitzewitz (WWF Internazionale) ed Edoardo Isnenghi (WWF Italia),<br />

per le utili informazioni ed i commenti ricevuti.<br />

Cura redazionale, grafica e impaginazione:<br />

LCD srl, Firenze<br />

Stampa: EFFEEMME LITO srl, Firenze<br />

Fuori commercio, vietata la vendita<br />

© Copyright 2003 ARSIA • Regione Toscana


<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>:<br />

<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />

Giuliana Torta<br />

ARSIA • Agenzia Regionale per <strong>lo</strong> Sviluppo e l’Innovazione<br />

nel settore Agrico<strong>lo</strong>-<strong>forestale</strong>, Firenze


Presentazione<br />

Tra i diversi fi<strong>lo</strong>ni di intervento promossi dalla Regione Toscana<br />

nel settore della selvicoltura pubblica e privata, l’eco-<strong>certificazione</strong><br />

<strong>forestale</strong>, intesa come la <strong>certificazione</strong> dei sistemi di gestione <strong>forestale</strong><br />

sostenibile, è prevista dalla Legge <strong>forestale</strong> della Toscana (L.R.<br />

39/2000) come strumento per la va<strong>lo</strong>rizzazione dei prodotti e dei<br />

servizi forestali. In altri termini, è il riconoscimento ufficiale da<br />

parte di un organismo esterno e indipendente, di pratiche gestionali<br />

attuate secondo criteri di buona prassi <strong>forestale</strong>.<br />

In questa fase iniziale di promozione e divulgazione della <strong>certificazione</strong><br />

<strong>forestale</strong> in Italia, la Regione Toscana ha aderito come<br />

socio fondatore al <strong>PEFC</strong> Italia e ha promosso, in concertazione con il<br />

Consorzio <strong>forestale</strong> dell’Amiata, uno studio pi<strong>lo</strong>ta per la verifica<br />

sul terreno degli standard di buona gestione <strong>forestale</strong> elaborati da<br />

un gruppo di lavoro creato appositamente e coordinato dall’Accademia<br />

Italiana di Scienze Forestali. <strong>La</strong> scelta di promuovere <strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />

<strong>PEFC</strong> in Toscana, che non preclude la possibilità di affiancare e<br />

sostenere iniziative suggerite da altri schemi di pari profi<strong>lo</strong> internazionale<br />

come, ad esempio, il sistema FSC, si è basata sulle caratteristiche<br />

proprie di questo sistema di <strong>certificazione</strong>. Il <strong>PEFC</strong> è infatti<br />

uno <strong>schema</strong> che ben si relaziona con molti altri attualmente diffusi<br />

nel mondo e ne prevede il mutuo riconoscimento, inoltre è il<br />

più diffuso commercialmente in Europa in quanto nato per rispondere<br />

alle esigenze della realtà <strong>forestale</strong> europea, caratterizzata principalmente<br />

da piccole proprietà forestali. Non ultimo, il riconoscimento<br />

da parte del SINCERT – l’ente nazionale responsabile per l’accreditamento<br />

degli organismi di <strong>certificazione</strong> – fornisce la necessaria<br />

garanzia di indipendenza e separazione tra la fase di normazione<br />

e quella di <strong>certificazione</strong> e control<strong>lo</strong>.<br />

In linea con altre iniziative finanziate dalla Regione Toscana per<br />

promuovere la <strong>certificazione</strong> di qualità del territorio rurale toscano,<br />

la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> rappresenta quindi un’opportunità per tutti<br />

gli operatori della filiera foresta-legno per comunicare al pubblico l’adozione<br />

di processi razionali e sostenibili di utilizzazione, trasformazione<br />

e commercializzazione delle risorse. Preliminare alla certifica-


6<br />

ARSIA<br />

zione è comunque l’esistenza di una corretta pianificazione territoriale<br />

che, nel caso delle risorse forestali, si concretizza nei piani di<br />

gestione o di assestamento. Al<strong>lo</strong> scopo di facilitare questa fase di pianificazione<br />

e valutazione delle risorse, la Regione Toscana ha previsto<br />

misure di incentivazione dell’associazionismo <strong>forestale</strong> come previsto<br />

dal Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 alla misura 8.2.<br />

Tito Barbini<br />

Assessore Agricoltura e Foreste<br />

Regione Toscana


Prefazione<br />

Nel corso degli ultimi anni è cresciuta enormemente la sensibilità<br />

dell’opinione pubblica mondiale verso i temi della salvaguardia<br />

ambientale, in tutti i suoi aspetti, e nel contempo sono cresciuti l’interesse<br />

e la domanda dei Paesi più sviluppati per l’acquisto di beni<br />

e servizi rispondenti a precisi criteri di qualità, certificata secondo<br />

norme e standard nazionali e internazionali.<br />

Anche le produzioni legnose sono, giustamente, entrate a far<br />

parte della schiera dei prodotti per i quali il mercato sempre più<br />

spesso richiede una <strong>certificazione</strong> comprovante l’eco-compatibilità<br />

del processo produttivo.<br />

Da un punto di vista normativo, sia la L.R. 39/2000, Legge <strong>forestale</strong><br />

della Toscana, sia il Piano di Sviluppo Rurale della regione per<br />

il periodo 2000-2006, promuovono e incentivano l’adozione di schemi<br />

di eco-<strong>certificazione</strong> per le foreste private e pubbliche. <strong>La</strong> vo<strong>lo</strong>ntà<br />

concreta della Regione Toscana in questo settore è ulteriormente<br />

dimostrata dal suo attivo coinvolgimento nell’ampliamento<br />

del numero dei sistemi di <strong>certificazione</strong> disponibili in Italia anche al<br />

<strong>PEFC</strong>, già molto diffuso nei Paesi europei.<br />

Nell’ambito delle competenze istituzionali di supporto tecnico<br />

al<strong>lo</strong> sviluppo e alla diffusione di innovazioni nel settore agro-<strong>forestale</strong><br />

dell’ARSIA, la predisposizione e la pubblicazione di questo<br />

volume segnano la prosecuzione di azioni volte alla tutela e alla<br />

va<strong>lo</strong>rizzazione delle produzioni toscane e l’avvio di uno specifico e<br />

doveroso programma di sostegno tecnico alla diffusione della <strong>certificazione</strong><br />

di Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />

Questa pubblicazione si propone di fare il punto sul<strong>lo</strong> stato dell’arte<br />

in materia di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>, presentando gli schemi<br />

più diffusi e evidenziandone caratteristiche e punti di contatto, con<br />

particolare attenzione all’introduzione nel panorama italiano del<strong>lo</strong><br />

<strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>. L’intento è di offrire agli operatori del settore uno strumento<br />

pratico ed esplicativo che permetta <strong>lo</strong>ro di orientarsi verso la<br />

tipo<strong>lo</strong>gia di <strong>certificazione</strong> più rispondente alle proprie necessità.<br />

Maria Grazia Mammuccini<br />

Amministratore ARSIA


Sommario<br />

1. Gli obiettivi e le procedure della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

1.1 Cosa è la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> 11<br />

1.2 Il processo e le fasi della <strong>certificazione</strong> 16<br />

1.3 Lo stato attuale della <strong>certificazione</strong> 18<br />

1.4 I principali problemi alla diffusione<br />

della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> 21<br />

1.5 Gli schemi più diffusi a livel<strong>lo</strong> internazionale 25<br />

2. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> pan-europea (<strong>PEFC</strong>)<br />

2.1 <strong>La</strong> struttura organizzativa 31<br />

2.2 Il funzionamento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> 33<br />

2.3 Il mutuo riconoscimento degli schemi di <strong>certificazione</strong> 44<br />

3. Tendenze in atto sulla <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

3.1 Le iniziative di <strong>certificazione</strong> in Italia<br />

ed altri esempi in Europa 51<br />

3.2 L’eco<strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> in Toscana 53<br />

Bibliografia e siti web 59<br />

G<strong>lo</strong>ssario 63<br />

Allegati<br />

All. 1 - Superficie <strong>forestale</strong> certificata nel mondo 69<br />

All. 2 - Gli iscritti al <strong>PEFC</strong>C 71<br />

All. 3 - I membri del <strong>PEFC</strong> Italia 75<br />

All. 4 - <strong>La</strong> documentazione tecnica e organizzativa<br />

del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> 76<br />

All. 5 - I criteri e gli indicatori del <strong>PEFC</strong> Italia 103<br />

All. 6 - I principi e criteri del Forest Stewardship Council<br />

per la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile 149<br />

All. 7 - L’ente di accreditamento e gli organismi<br />

di <strong>certificazione</strong> per la filiera foresta-legno in Italia 157


Acronimi e abbreviazioni<br />

AFPA American Forest and Paper Association<br />

ANPA Agenzia Nazionale per la Protezione Ambientale<br />

ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana<br />

ATFS The American Tree Farm System<br />

ATO African Timber Organization<br />

CSA Canadian Standards Association<br />

CIFOR Center for International Forestry Research (Indonesia)<br />

DFAf Dry Forests in Asia<br />

DZAs Dry Zone Africa<br />

EMAS Eco-Management and Audit Scheme<br />

FAO Food and Agriculture Organization<br />

FSC Forest Stewardship Council<br />

GFS Gestione Forestale Sostenibile<br />

ISO International Standard Organization<br />

ITTO International Tropical Timber Organization<br />

MCPFE Ministerial Conference for the Protection of Forests in Europe<br />

NE Near East Process<br />

ONG Organizzazione Non Governativa<br />

PE Parlamento Europeo<br />

<strong>PEFC</strong> Pan-European Forest Certification<br />

<strong>PEFC</strong>C Pan-European Forest Certification Council<br />

PIL Prodotto Interno Lordo<br />

SFI Sustainable Forestry Initiative<br />

SINCERT Sistema Nazionale di Accreditamento Organismi di Certificazione<br />

UNCED United Nations Conference on Environment and Deve<strong>lo</strong>pment<br />

UNEP United Nations Environment Programme<br />

URPT Unione Regionale delle Province Toscane<br />

WWF World Wildlife Fund


1. Gli obiettivi e le procedure<br />

della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

1.1 Cosa è la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

Introduzione<br />

Negli ultimi anni, la crescente attenzione dell’opinione pubblica<br />

verso la tutela e la conservazione dell’ambiente e delle risorse<br />

naturali ha portato all’evoluzione di nuovi strumenti per la comunicazione<br />

con i consumatori e per la commercializzazione dei prodotti,<br />

i cosiddetti marchi eco<strong>lo</strong>gici o eco-labels. Introdotte in Germania<br />

a partire dal 1978, le eco-labels sono state successivamente sviluppate<br />

e adottate in molti Paesi industrializzati nel corso del<br />

decennio successivo su sollecitazione dei movimenti ambientalisti<br />

e su richiesta del mercato (Rametsteiner, 2000). L’impiego di marchi,<br />

<strong>lo</strong>ghi o etichette identificativi di prodotti ottenuti tramite processi<br />

rispettosi dell’ambiente è stato promosso da organizzazioni<br />

non governative ed enti no profit mediante efficaci campagne informative<br />

e di divulgazione.<br />

Nel 1989 una coalizione di organizzazioni non governative<br />

ambientaliste, guidata da “Amici della Terra” e appoggiata dal governo<br />

britannico, propose alla International Tropical Timber Organization<br />

(ITTO) un progetto sull’etichettatura (labelling) del legname<br />

e di prodotti legnosi provenienti da foreste tropicali gestite in modo<br />

sostenibile. Gli sviluppi successivi portarono alla creazione di marchi<br />

‘verdi’ e di veri e propri schemi di etichettatura da parte delle<br />

stesse organizzazioni non governative ambientaliste, in completa<br />

autonomia rispetto ai governi ed alle organizzazioni internazionali.<br />

Nel 1993, con il riconoscimento del concetto di “gestione <strong>forestale</strong><br />

sostenibile” (GFS) sancito dalla Conferenza delle Nazioni Unite<br />

sull’Ambiente e <strong>lo</strong> Sviluppo (UNCED, 1992), un gruppo di ONG e<br />

altri rappresentanti di varie categorie del settore ambientale e <strong>forestale</strong><br />

elaborarono i principi ed i criteri di riferimento per l’applicazione<br />

della GFS su scala g<strong>lo</strong>bale. Nel<strong>lo</strong> stesso anno venne creato il


12<br />

ARSIA<br />

Fig. 1 - I fattori guida della GFS (da Andersson et al., 2000, modificato)<br />

Forest Stewardship Council (FSC) quale organo di accreditamento per<br />

<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> – recante <strong>lo</strong> stesso nome – che<br />

attesta la conformità della gestione <strong>forestale</strong> ai principi e criteri prestabiliti.<br />

A livel<strong>lo</strong> governativo, la <strong>certificazione</strong> inizia ad essere presa in<br />

esame più tardi, a partire dal 1995, con la creazione di un gruppo di<br />

consultazione intergovernativo interamente dedicato alle foreste<br />

(Intergovernmental Panel on Forests - IPF, poi sostituito nel 1997 dal-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

l’Intergovernmental Forum on Forests - IFF). I governi europei, in sede<br />

di Conferenza Ministeriale sulla Protezione delle Foreste in Europa<br />

(MCPFE), trattano per la prima volta il tema della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

nel maggio 1996 e ne riconoscono il ruo<strong>lo</strong> nell’attuazione delle<br />

risoluzioni di Helsinki sulla GFS. Nella fig. 1 sono rappresentati sinteticamente<br />

i fattori guida della GFS e della <strong>certificazione</strong> (Andersson,<br />

2000).<br />

Il ruo<strong>lo</strong> dell’Unione Europea nella promozione della GFS e della<br />

<strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> nei Paesi tropicali assume importanza alla<br />

fine degli anni ottanta, anche se gli strumenti attuativi saranno inseriti<br />

nelle politiche di cooperazione e sviluppo so<strong>lo</strong> a partire dal 1995.<br />

Il riferimento alla <strong>certificazione</strong> come strumento di mercato per sensibilizzare<br />

i consumatori sulla qualità della gestione ambientale in<br />

Europa è quasi contemporaneo e appare nei documenti relativi alla<br />

strategia <strong>forestale</strong> europea nel 1996 1 e successivamente nel 1998 2 .<br />

Tipo<strong>lo</strong>gia della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

Ormai da alcuni anni la <strong>certificazione</strong> di qualità è stata applicata<br />

a molteplici settori in risposta ad una crescente domanda da<br />

parte del mercato ed ha dato luogo alla definizione di precise norme<br />

di standardizzazione a livel<strong>lo</strong> internazionale e nazionale.<br />

Nella sua accezione generale la “<strong>certificazione</strong>” è una dichiarazione<br />

con la quale una terza parte 3 indipendente verifica ed attesta<br />

che un sistema produttivo, un prodotto o un servizio sia conforme<br />

ai requisiti (o standard) di una norma o una regola tecnica. Gli standard,<br />

ossia i criteri e gli indicatori che vengono utilizzati nel processo<br />

di <strong>certificazione</strong>, variano a seconda del sistema prescelto.<br />

Alcuni schemi di <strong>certificazione</strong> prevedono il rilascio di un <strong>lo</strong>go<br />

(marchio o etichetta) sul prodotto e/o sui documenti ad esso relativi<br />

per facilitarne l’identificazione sul mercato e promuoverne la<br />

commercializzazione.<br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> può seguire un approccio:<br />

• ’di sistema’ quando è verificata l’adozione da parte dell’azienda<br />

di un processo produttivo e di un’organizzazione gestionale che<br />

prevede il monitoraggio ed il miglioramento continuo delle prestazioni<br />

nel tempo. Gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti<br />

sono scelti dall’azienda stessa 4 nel quadro di una norma di riferimento<br />

(ad esempio: ISO 9000 per la <strong>certificazione</strong> di qualità o<br />

ISO 14000 per la gestione ambientale);<br />

• basata sulla “performance” (o sulla prestazione) quando è verificata<br />

l’adozione ed il rispetto, da parte dell’azienda, di un insie-<br />

13


14<br />

ARSIA<br />

me di standard di validità generale (criteri e indicatori) misurati<br />

e monitorati nel tempo secondo parametri quantitativi o<br />

descrittivi (indicatori). Gli obiettivi da raggiungere, così come<br />

gli standard di riferimento, sono predefiniti e applicabili a tutte<br />

le aziende del settore, indipendentemente dalle <strong>lo</strong>ro dimensioni.<br />

<strong>La</strong> tipo<strong>lo</strong>gia degli standard utilizzati nel processo di <strong>certificazione</strong><br />

ed il numero di indicatori per il monitoraggio variano a<br />

seconda del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> prescelto.<br />

Nel settore <strong>forestale</strong> la <strong>certificazione</strong> permette alle aziende di<br />

attestare la propria conformità a principi e criteri di gestione, utilizzazione<br />

e trasformazione sostenibile delle risorse legnose. È<br />

quindi definita come “uno strumento di mercato che ha <strong>lo</strong> scopo di<br />

sensibilizzare e fornire incentivi sia al produttore che al consumatore<br />

per l’uso sostenibile delle foreste” (Upton e Bass, 1995). Va<br />

comunque notato che l’oggetto della <strong>certificazione</strong> è la gestione <strong>forestale</strong>,<br />

sia delle risorse che della filiera, e non la qualità del legno o dei<br />

prodotti legnosi commercializzati. In altre parole, non viene certificata<br />

la qualità del prodotto legnoso (ad esempio: le caratteristiche<br />

fisiche e tecno<strong>lo</strong>giche), ma la qualità del processo gestionale, produttivo<br />

e di commercializzazione.<br />

L’adesione ad uno <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> è vo<strong>lo</strong>ntaria ed un’eventuale<br />

rinuncia da parte di un’azienda non rappresenta una barriera<br />

o una discriminazione al libero commercio di prodotti e servizi<br />

non certificati. In quest’ottica, la <strong>certificazione</strong> va interpretata<br />

come un va<strong>lo</strong>re aggiunto che può facilitare il commercio e aumentare<br />

la redditività del prodotto o servizio offerto.<br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> può distinguersi sulla base della valutazione<br />

di conformità della:<br />

1. gestione <strong>forestale</strong>, dalla pianificazione territoriale all’utilizzazione<br />

ed all’esbosco (accatastamento sul piazzale o su strada). Il rilascio<br />

del certificato e l’impiego del marchio fornisce la prova che<br />

la foresta è gestita in maniera conforme a standard ambientali,<br />

sociali ed economici;<br />

2. rintracciabilità dei prodotti o tracciabilità di filiera (anche denominata<br />

‘catena di custodia’ o ‘chain of custody’), dalla concentrazione<br />

del legname all’imposto alla produzione di semilavorati o<br />

prodotti finiti. In questo caso il certificato ed il <strong>lo</strong>go sul prodotto<br />

attestano che un certo contenuto in legno (o fibre, cellu<strong>lo</strong>sa),<br />

oppure l’intero prodotto, proviene da foreste gestite in modo<br />

sostenibile. <strong>La</strong> catena di custodia è valida so<strong>lo</strong> se ogni azienda


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

della filiera di lavorazione e trasformazione impiega materiale<br />

legnoso certificato di cui sono note la provenienza ed il tipo di<br />

gestione attuato. A questo scopo il prodotto legnoso venduto<br />

dall’azienda è accompagnato dal codice del certificato dell’azienda<br />

stessa per verificare la provenienza in ogni passaggio<br />

nella catena di trasformazione e commercializzazione.<br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> si differenzia anche in base ai soggetti che beneficiano<br />

del certificato e può essere:<br />

1. aziendale (o individuale), quando si rivolge a singole aziende,<br />

siano esse proprietà forestali o industrie di trasformazione e<br />

lavorazione del legno;<br />

2. di gruppo, quando comprende gruppi di aziende del<strong>lo</strong> stesso tipo<br />

(ad esempio: industrie di pannelli) o di proprietà consorziate che<br />

condividono il sistema gestionale e amministrativo;<br />

3. regionale, intendendo per ‘regione’ una porzione di territorio non<br />

necessariamente coincidente con la regione amministrativa e che<br />

comprende soggetti di natura diversa (ad esempio: proprietari,<br />

industrie di trasformazione, consorzi, pubblica amministrazione,<br />

rappresentanti di categoria).<br />

1. Il mantenimento<br />

della biodiversità è<br />

uno dei criteri presi<br />

in esame dagli<br />

schemi di <strong>certificazione</strong><br />

<strong>forestale</strong><br />

15


16<br />

ARSIA<br />

Mentre le prime due categorie sono comuni a diversi schemi di<br />

<strong>certificazione</strong>, la <strong>certificazione</strong> regionale è un carattere distintivo<br />

del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>. Questa prevede il rispetto sia degli standard<br />

‘individuali’ o ‘di gruppo’, che comporta la verifica della conformità<br />

gestionale in campo, sia degli standard propriamente ‘regionali’,<br />

complementari ai precedenti e attinenti alla sfera normativa e<br />

pianificatoria dell’ente preposto.<br />

Nell’Allegato 5 (☞ pp. 103-148) sono riportati in dettaglio gli<br />

standard regionali e quelli individuali e di gruppo approvati dal<br />

<strong>PEFC</strong> Italia nel novembre 2002.<br />

1.2 Il processo e le fasi della <strong>certificazione</strong><br />

Il processo di <strong>certificazione</strong> inizia con una richiesta scritta da<br />

parte del soggetto interessato che la inoltra all’organismo certificatore<br />

prescelto e accreditato dall’ente nazionale responsabile (in<br />

Italia il SINCERT per <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>, ☞ Allegato 7, pp. 157-163) o internazionale<br />

(nel caso del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> FSC).<br />

Il richiedente (ad esempio: una singola azienda o un consorzio<br />

<strong>forestale</strong>) deve curare la predisposizione della documentazione tecnica<br />

e amministrativa tramite la verifica dei documenti disponibili<br />

e la raccolta di dati interna alla propria organizzazione (internal<br />

audits). Questa fase richiede in genere l’intervento di consulenti<br />

esterni che aiutano l’azienda anche ad impostare un sistema di<br />

gestione ambientale, cioè l’organizzazione e le procedure per gestire<br />

gli aspetti ambientali della propria attività.<br />

Prima di preparare il piano di lavoro e selezionare gli esperti,<br />

l’organismo certificatore può ritenere opportuna una visita preliminare<br />

all’azienda (pre-audit) per accertare che i requisiti per ottenere<br />

la <strong>certificazione</strong> siano stati definiti, documentati e ben compresi. Il<br />

team di certificatori procede quindi alla verifica della conformità<br />

(audit) degli standard gestionali con quelli predefiniti nel<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />

di <strong>certificazione</strong>. Al termine della valutazione, gli esperti forniscono<br />

i risultati sia all’ente richiedente, che a sua volta può fornire<br />

commenti e suggerire rimedi alle eventuali non conformità rilevate,<br />

sia all’organismo certificatore. È a questo punto che l’organismo<br />

certificatore decide se emettere il certificato e concedere l’uso del<br />

<strong>lo</strong>go. I valutatori non possono partecipare alla decisione finale per<br />

da garantire la neutralità del giudizio. In caso positivo, l’azienda<br />

riceverà il certificato di conformità gestionale (o di ‘chain of custody’,


Responsabilità<br />

dell’organismo<br />

certificatore<br />

Invio della modulistica,<br />

presentazione dei requisiti<br />

necessari, prima<br />

valutazione degli obiettivi<br />

da raggiungere<br />

Visita dell’azienda, costituzione<br />

del gruppo di valutatori,<br />

redazione di metodo<strong>lo</strong>gia<br />

e piano di lavoro<br />

(pre-audit)<br />

Control<strong>lo</strong> di conformità<br />

agli standard richiesti,<br />

identificazione delle priorità<br />

gestionali, valutazione<br />

del sistema di gestione<br />

e delle risorse<br />

Verifica della conformità<br />

ai criteri predefiniti di<br />

gestione sostenibile,<br />

intervista con le parti<br />

interessate<br />

Se il risultato è positivo,<br />

emissione<br />

della <strong>certificazione</strong><br />

e spiegazione dei limiti<br />

d’uso e di mantenimento<br />

del certificato<br />

LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Le fasi<br />

della <strong>certificazione</strong><br />

<strong>La</strong> richiesta<br />

<strong>La</strong> visita preliminare<br />

L’esame<br />

della documentazione<br />

Il control<strong>lo</strong> di conformità<br />

e le verifiche in campo<br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong><br />

Responsabilità<br />

del proprietario<br />

o del gestore <strong>forestale</strong><br />

a seconda del tipo di <strong>certificazione</strong> richiesto) con durata di solito<br />

quinquennale 5 e verifiche periodiche obbligatorie (generalmente<br />

annuali). In caso negativo, l’azienda riceve la segnalazione degli<br />

elementi non conformi che necessitano di revisione ed una nuova<br />

valutazione verrà condotta so<strong>lo</strong> dopo che i correttivi siano stati<br />

messi in atto.<br />

Le figg. 2-3 descrivono i processi di <strong>certificazione</strong> della gestione<br />

<strong>forestale</strong> e della ‘chain of custody’.<br />

17<br />

Raccolta e verifica delle<br />

informazioni necessarie<br />

relative alla proprietà<br />

<strong>forestale</strong> e alle operazioni<br />

gestionali (audit interno)<br />

Incontro con i certificatori,<br />

approfondimento sulle<br />

fasi del processo<br />

di <strong>certificazione</strong> e dei<br />

requisiti necessari<br />

Accesso a documenti<br />

relativi alla gestione<br />

e alla <strong>lo</strong>gistica<br />

aziendale<br />

Accesso all’azienda,<br />

ai documenti<br />

e al personale<br />

Ricezione del certificato<br />

e accettazione<br />

delle condizioni d’uso<br />

(e dei controlli periodici)<br />

Fig. 2 - Lo <strong>schema</strong> del processo di <strong>certificazione</strong> della gestione <strong>forestale</strong><br />

(da Upton e Bass, 1995; modificato)


18<br />

ARSIA<br />

Verifica dell’origine del materiale legnoso e dei prodotti 6<br />

L’azienda deve garantire:<br />

• che il fornitore abbia un certificato di gestione <strong>forestale</strong> valido, oppure<br />

• che il fornitore abbia un valido certificato di catena di custodia, oppure<br />

• che l’origine del legno possa essere verificata in altro modo.<br />

Control<strong>lo</strong> inventariale e contabilità dei flussi di materiale legnoso grezzo 7<br />

• L’origine ed il volume di materiali legnosi proveniente da fornitori diversi<br />

devono essere verificabili così come le informazioni ed i documenti<br />

associati ai prodotti<br />

• Control<strong>lo</strong> inventariale tramite il sistema di ingresso/uscita<br />

• Control<strong>lo</strong> inventariale tramite il sistema della percentuale media minima<br />

• Control<strong>lo</strong> inventariale tramite il sistema della separazione fisica<br />

Classificazione dei materiali legnosi certificabili<br />

Categoria 1. Materiale legnoso grezzo e certificato <strong>PEFC</strong><br />

o da altri schemi riconosciuti dal <strong>PEFC</strong><br />

Categoria 2. Legno riciclato e fibre<br />

Categoria 3. Materiale non legnoso (fibre neutre)<br />

Categoria 4. Materiale legnoso grezzo non certificato<br />

Fig. 3 - Lo <strong>schema</strong> del processo di <strong>certificazione</strong> della catena di custodia 8<br />

(da Documento tecnico <strong>PEFC</strong> e Annesso 6; modificato)<br />

1.3 Lo stato attuale della <strong>certificazione</strong><br />

Dati recenti 9 (Eba’a e Simula, 2002) riportano una superficie<br />

totale di foreste certificate di 109,1 milioni di ettari, il 3% della<br />

copertura <strong>forestale</strong> g<strong>lo</strong>bale. Di queste, il 54% è <strong>lo</strong>calizzato nel continente<br />

europeo, il 38% in America settentrionale, il 3% in Africa e<br />

America latina, il 2% in Asia e nel Pacifico ( ☞ Allegato 1, pp. 69-70).<br />

Lo <strong>schema</strong> più diffuso sul mercato mondiale è il <strong>PEFC</strong> con il 38%, il


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

<strong>La</strong> copertura <strong>forestale</strong> mondiale 10<br />

Le foreste coprono circa 3.454 milioni di ettari, il 26,6% dell’area terrestre<br />

complessiva11 , di cui circa la metà (1.493 milioni di ettari) in Paesi industrializzati<br />

o con economie in transizione ed il restante (1.961 milioni di ettari) in<br />

Paesi in via di sviluppo. L’area <strong>forestale</strong> complessiva dei Paesi appartenenti<br />

all’Unione Europea è di 118 milioni di ettari, il 36% della superficie totale e il<br />

3,4% della superficie <strong>forestale</strong> mondiale. I Paesi partecipanti alla Conferenza<br />

Pan-Europea sulla Protezione delle Foreste in Europa contribuiscono con<br />

circa 1.111 milioni di ettari, il 32% delle foreste mondiali.<br />

<strong>La</strong> maggior parte delle foreste mondiali (più del 60%) è concentrata in sette<br />

Paesi: Federazione Russa (22,1%), Brasile (15,9%), Canada (7,1%), USA<br />

(6,25%), Cina, Indonesia e Congo. All’interno dell’Unione Europea, i Paesi<br />

con la maggiore copertura <strong>forestale</strong> sono la Svezia (24,41 milioni di ettari),<br />

la Finlandia (20,03), la Francia (15,03) e la Germania (10,74).<br />

FSC si attesta sul 23% (con il 19% nei Paesi in via di sviluppo) e gli<br />

schemi nordamericani (SFI, ATFS, CSA) sul 25% del totale. L’impatto<br />

della <strong>certificazione</strong> è stato quindi fino ad oggi limitato ed estremamente<br />

variabile da un continente all’altro.<br />

Il maggior interesse per la <strong>certificazione</strong> è stato manifestato da<br />

Paesi importatori di legname e con gruppi ambientalisti molto attivi<br />

ed in grado di esercitare pressioni a livel<strong>lo</strong> politico e sull’opinione<br />

pubblica, ad esempio, in Gran Bretagna, Germania ed Olanda.<br />

Alcuni forti importatori asiatici come il Giappone, la Corea del Sud,<br />

la Cina e la maggior parte dei principali mercati latino-americani<br />

non hanno, fino ad oggi, mostrato grande interesse verso queste<br />

tematiche. Lo sviluppo più marcato nel definire nuovi schemi di<br />

<strong>certificazione</strong> si è registrato in Paesi esportatori di legname che<br />

dovevano rispondere alle richieste del mercato di destinazione dei<br />

prodotti, in particolare Svezia, Finlandia, Norvegia, Canada, USA,<br />

Brasile, Australia, Indonesia e Malesia. In Africa, l’interesse verso la<br />

<strong>certificazione</strong> è stato molto più lento che in altri continenti nonostante<br />

Ghana, Cameroun e altri Paesi aderenti all’ATO abbiano da<br />

alcuni anni iniziato a studiare e sviluppare propri schemi nazionali<br />

(Bourke, 2000).<br />

Un’analisi comparativa dei principali sistemi di <strong>certificazione</strong><br />

utilizzati nel mondo negli anni novanta (Vogt et al., 2000) ha<br />

mostrato i seguenti risultati:<br />

19


20<br />

ARSIA<br />

2. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> è nata in risposta alle pressioni ambientaliste<br />

conseguenti ai fenomeni di intensa deforestazione in zone tropicali e subtropicali.<br />

Nella foto, utilizzazione <strong>forestale</strong> nelle Isole Sa<strong>lo</strong>mone (Western<br />

Province, Pacifico meridionale)<br />

• molti enti di <strong>certificazione</strong> hanno iniziato a lavorare nel settore<br />

<strong>forestale</strong> – o sono stati creati ex novo – nei primi anni novanta. I<br />

cambiamenti nella termino<strong>lo</strong>gia impiegata, nella definizione di<br />

criteri, indicatori e nell’attuazione dei protocolli di control<strong>lo</strong> sono<br />

quindi ancora in corso, data la <strong>lo</strong>ro recente introduzione;<br />

• molti schemi di <strong>certificazione</strong> non sono stati impiegati fino al<br />

1998 (ad esempio: il CSA) mentre alcuni hanno iniziato ad essere<br />

operativi dal 1991 (ad esempio: l’iniziativa ‘Smartwood’ della<br />

ONG americana Rainforest Alliance);<br />

• gli approcci che incontrano il favore delle associazioni ambientaliste<br />

si basano sulla misurazione e sul monitoraggio della<br />

performance mentre quelli sostenuti dal settore industriale privilegiano<br />

un approccio sistemico combinato a criteri di valutazione<br />

della performance;<br />

• la maggior parte degli schemi nati in risposta alle pressioni<br />

ambientaliste richiede vaste aree territoriali (più di 1.000 ha)<br />

mentre le iniziative sviluppate dall’industria <strong>forestale</strong> certificano<br />

anche superfici limitate (ad esempio: inferiori ai 16 ha);<br />

• la maggior parte degli schemi richiede il rispetto di pochi criteri<br />

(da 3 a 18) ma un alto numero di indicatori (da 28 a 262);


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

• le iniziative sviluppate dall’industria <strong>forestale</strong> richiedono un<br />

basso numero di indicatori mentre l’approccio conservazionistico<br />

di alcune organizzazioni non governative ambientaliste ne prescrive<br />

un numero maggiore.<br />

Lo sviluppo futuro della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> nei prossimi<br />

anni dipenderà dalla domanda proveniente dal mercato e dall’appoggio<br />

dei consumatori, dall’armonizzazione tra le legislazioni<br />

nazionali ed internazionali che regolano gli scambi commerciali,<br />

dal mutuo riconoscimento tra i diversi schemi che sarà raggiunto.<br />

<strong>La</strong> tendenza attuale è comunque verso un aumento dell’area <strong>forestale</strong><br />

certificata e verso una maggiore sensibilizzazione dei consumatori<br />

e degli operatori della filiera legno. Va evidenziata anche<br />

l’importanza del ruo<strong>lo</strong> sostenuto fino ad oggi dai gruppi di acquisto<br />

di prodotti certificati (buyers groups) nel caso del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> FSC<br />

che è stato determinante nel diffondere l’immagine del <strong>lo</strong>go e dei<br />

prodotti sponsorizzati, sia in mercati di nicchia che – recentemente<br />

– presso la grande distribuzione.<br />

1.4 I principali problemi alla diffusione<br />

della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

<strong>La</strong> lenta diffusione della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>, non so<strong>lo</strong> in<br />

Europa ma anche in altre parti del mondo, viene attribuita ai costi<br />

legati all’ottenimento del certificato ed alle difficoltà nell’attuazione<br />

e nella verifica della ‘catena di custodia’.<br />

I costi della <strong>certificazione</strong> sono spesso identificati come il fattore<br />

decisivo che determina il disinteresse, soprattutto da parte dei<br />

piccoli proprietari, verso la <strong>certificazione</strong>. Essi sono classificabili in<br />

due categorie principali:<br />

• i costi diretti associati con la <strong>certificazione</strong> vera e propria, tra cui<br />

quelli legati all’acquisizione di tutte le informazioni richieste dall’organismo<br />

certificatore. Le spese di viaggio e soggiorno dei<br />

valutatori non residenti nel Paese che richiede il servizio possono<br />

incidere fortemente sui costi complessivi;<br />

• i costi indiretti legati al rispetto dei criteri di selvicoltura sostenibile<br />

prescritti nel protocol<strong>lo</strong> di <strong>certificazione</strong> e che possono tradursi<br />

in un mancato o ridotto reddito aziendale nel breve e<br />

medio periodo.<br />

21


22<br />

ARSIA<br />

Mentre è stato accertato che i costi possono essere coperti nell’arco<br />

di due anni da proprietari di aziende forestali medio-grandi<br />

(Vogt et al., 2000), essi possono rappresentare un ostaco<strong>lo</strong> per i piccoli<br />

proprietari che non ottengono sufficienti redditi dall’utilizzazione<br />

delle risorse forestali. I bassi redditi possono essere legati alla<br />

difficoltà di ingresso nel mercato, alla produzione di prodotti poco<br />

richiesti, al tipo e alla qualità del legname disponibile o alla combinazione<br />

di tutti questi elementi. Il picco<strong>lo</strong> proprietario può valutare<br />

la convenienza di un investimento nella <strong>certificazione</strong> so<strong>lo</strong> se<br />

questa diventa uno strumento per accedere a mercati altrimenti non<br />

raggiungibili, ampliando le potenzialità di commercializzazione<br />

dei propri prodotti. In alcuni casi può anche verificarsi la possibilità<br />

di ottenere un ‘premium’ economico sul mercato se i consumatori<br />

rispondono favorevolmente alla maggiorazione dei prezzi di<br />

vendita per i prodotti certificati.<br />

I risultati di un’analisi condotta da ICILA nel periodo 1998-2000<br />

su di un campione di aziende del settore legno-arredo certificate ISO<br />

9000 mostra che la <strong>certificazione</strong> aziendale è stata funzionale per:<br />

1. garantire un’opportunità di crescita e miglioramento (95%) 12<br />

2. la riorganizzazione aziendale (70%)<br />

3. la riduzione dei costi di produzione (40%)<br />

4. allargare le vendite (35%)<br />

5. rispondere alla richiesta specifica della clientela (30%)<br />

6. la partecipazione ad appalti (20%)<br />

7. il mantenimento della clientela acquisita (20%).<br />

Dai dati sopra esposti emerge chiaramente una prevalenza delle<br />

motivazioni legate al marketing dei prodotti (4 punti su 7) confermando<br />

la caratteristica dei sistemi di <strong>certificazione</strong> come strumenti<br />

di promozione e commercializzazione aziendale.<br />

Nonostante la variabilità degli schemi e le differenze esistenti<br />

nei costi per la <strong>certificazione</strong> ed il monitoraggio annuale, oggi sono<br />

disponibili i risultati di studi o analisi condotte in diverse parti del<br />

mondo. In due foreste studiate negli Stati Uniti, i costi per l’ottenimento<br />

della <strong>certificazione</strong> iniziale (<strong>schema</strong> FSC) variano da 85 a 0,6<br />

US$/ha per proprietà rispettivamente di 32 e 324 ha, mentre i costi<br />

per la verifica annuale oscillano da 24,5 a 0,11 US$/ha. Se ai costi<br />

della <strong>certificazione</strong> si aggiungono i costi legati all’adozione di pratiche<br />

selvicolturali conformi agli standard richiesti, che in molti casi<br />

comportano una riduzione dei volumi al taglio, il premio ‘verde’


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

atteso dal produttore può variare dal 25 al 400% del prezzo di vendita<br />

del prodotto non certificato (Vogt et al., 2000).<br />

Al<strong>lo</strong> scopo di ridurre i costi di <strong>certificazione</strong>, adeguandosi alle<br />

esigenze dei piccoli proprietari forestali e di aziende di piccole e<br />

medie dimensioni, sono stati sviluppati schemi di <strong>certificazione</strong><br />

collettiva denominati ‘di gruppo’. Ad esempio, nel cantone di So<strong>lo</strong>thurn,<br />

in Svizzera, il gruppo è stato costituito da 125 proprietà di<br />

privati, foreste statali e collettive per un totale di 31,300 ha ed un<br />

costo di 0,26 /ha all’anno ripartito tra gli associati (WWF, 2001) 13 .<br />

Già a partire dal 1996, la <strong>certificazione</strong> di gruppo sulla gestione<br />

<strong>forestale</strong> e sulla chain of custody è stata sperimentata nel quadro di<br />

progetti forestali finanziati dalla Commissione Europea nel Pacifico<br />

meridionale (Isole Sa<strong>lo</strong>mone, Vanuatu, Papua Nuova Guinea). A<br />

Papua Nuova Guinea, i costi per l’ispezione preliminare, il rilascio<br />

del certificato FSC ed il primo monitoraggio annuale da parte di un<br />

organismo di <strong>certificazione</strong> europeo ammontavano a circa 10<br />

US$/ha, un costo non sostenibile da parte delle comunità <strong>lo</strong>cali<br />

senza finanziamenti esterni a fondo perduto (Torta, 1998).<br />

Altri esempi sono forniti da un’indagine finlandese che ha<br />

quantificato i costi medi per la <strong>certificazione</strong> aziendale, ‘di gruppo’<br />

e regionale rispettivamente in 22, 0.34 e 0.02 /ha 14 . <strong>La</strong> comparazione<br />

evidenzia chiaramente i vantaggi legati alla <strong>certificazione</strong><br />

sovra-aziendale.<br />

In Italia, l’unico esempio ad oggi disponibile di gestione <strong>forestale</strong><br />

certificata è fornito dall’esperienza della Magnifica Comunità<br />

di Fiemme. Il costo medio annuale è stato quantificato da Pettenella<br />

e Cattoi (1998) in 0.84 /ha o in 4.2 /ha se riportato su tutto il<br />

periodo di validità del certificato FSC (5 anni).<br />

Le aree certificate ‘di gruppo’ rappresentavano comunque una<br />

piccola parte dell’area totale certificata, per esempio, dal<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />

FSC al novembre 1998: so<strong>lo</strong> il 2,6% risultava di proprietà collettiva<br />

(Vogt et al., 2000). Questo tipo di <strong>certificazione</strong> è oggi in forte<br />

aumento in risposta ad un maggior interesse da parte dei piccoli<br />

proprietari ed alla diffusione del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>, che ha promosso<br />

in larga parte la <strong>certificazione</strong> collettiva (di gruppo o regionale).<br />

Per ottenere il quadro completo dei costi e dei ricavi della <strong>certificazione</strong><br />

vanno anche tenute in considerazione le spese relative alle<br />

attività informative e promozionali, i mancati costi sostenuti (ad<br />

esempio: riduzione del numero di infortuni al personale, minore<br />

danneggiamento del legname prelevato) ed i ricavi legati al ‘pre-<br />

23


24<br />

ARSIA<br />

mium’ economico legato alla commercializzazione di legname o<br />

prodotti certificati (Pettenella et al., 2000).<br />

Un altro elemento che viene individuato come responsabile del<br />

lento e ancora limitato interesse verso la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> è<br />

rappresentato dalle caratteristiche strutturali proprie della ‘catena di<br />

custodia’, che possono variare da paese a paese. In base alle caratteristiche<br />

della filiera foresta-legno, possono sorgere problemi di tipo<br />

<strong>lo</strong>gistico o legati ai processi di lavorazione e trasformazione del<br />

legno, ad esempio:<br />

• l’esistenza di un sistema frammentato di approvvigionamento<br />

del legname da parte delle segherie che si rivolgono a fornitori<br />

diversi. Il corretto monitoraggio dei flussi di legname in ingresso<br />

ed in uscita richiede modifiche strutturali al sistema produttivo<br />

ed un aumento delle spese <strong>lo</strong>gistiche e di gestione;<br />

• la qualità del prodotto certificato deve essere garantita, ad esempio<br />

l’uniformità delle fibre nell’industria cartaria, indipendentemente<br />

dal sistema produttivo adottato. Un sistema di produzione<br />

molto frammentato difficilmente riesce a fornire le necessarie<br />

garanzie di qualità ed uniformità della fibra.<br />

• l’adozione di un sistema di stoccaggio separato per il legname<br />

non certificato e certificato richiede piazzali/magazzini di deposito<br />

spaziosi ed un aumento conseguente dei costi di deposito ed<br />

inventario;<br />

• la lavorazione di due tipi diversi di legname – certificato e non –<br />

può produrre un rallentamento della catena di produzione ed<br />

una conseguente perdita di produttività e di profitto;<br />

• la gestione e la commercializzazione dei prodotti finiti determina<br />

un aumento dei costi data la differenziazione tra i due tipi di<br />

legname (certificato e non).<br />

Il quadro sopra esposto si complica ulteriormente se il legname<br />

(o i prodotti) certificati appartengono a schemi diversi e devono<br />

quindi essere etichettati, e gestiti, con i rispettivi marchi. Il mutuo<br />

riconoscimento dei diversi schemi di <strong>certificazione</strong> oggi esistenti 15 –<br />

ossia la standardizzazione dei criteri e l’accordo di riconoscimento<br />

reciproco – riceve l’appoggio della maggior parte degli operatori<br />

della filiera e rappresenta quindi un passo fondamentale per creare<br />

un mercato di massa e diminuire i costi di produzione e commercializzazione<br />

dei prodotti certificati.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

1.5 Gli schemi più diffusi a livel<strong>lo</strong> internazionale<br />

Esistono molti schemi di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> operativi a<br />

livel<strong>lo</strong> mondiale ed altri ancora in via di definizione. Va comunque<br />

ricordato che la <strong>certificazione</strong> dei sistemi di gestione ambientale è<br />

un approfondimento, secondo criteri ana<strong>lo</strong>ghi ma con procedure<br />

particolari, della <strong>certificazione</strong> generale di qualità (ISO 9000).<br />

Accanto al sistema di <strong>certificazione</strong> ambientale adottato a livel<strong>lo</strong><br />

comunitario (EMAS), si distinguono i 5 schemi più comunemente<br />

accettati per la filiera foresta-legno – ISO 14001, FSC, CSA, <strong>PEFC</strong> e SFI<br />

– i primi due a diffusione internazionale, gli altri prevalentemente<br />

nazionali o regionali. <strong>La</strong> caratteristica comune a tutti i diversi schemi<br />

è quella di essere adottati su base vo<strong>lo</strong>ntaria.<br />

Fsc - Forest Stewardship Council<br />

Il Forest Stewardship Council è una organizzazione no profit e non<br />

governativa internazionale con sede operativa a Oaxaca in Messico.<br />

È stata fondata nel 1993 in Canada da rappresentanze di gruppi<br />

ambientalisti e di enti per la difesa dei diritti umani, professionisti<br />

forestali, organizzazioni indigene, imprese commerciali di distribuzione<br />

di prodotti legnosi, enti di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>. Lo scopo<br />

del FSC è la definizione su scala mondiale dei principi di GFS, l’accreditamento<br />

delle organizzazioni che certificano la conformità ai<br />

10 principi di gestione <strong>forestale</strong> ( ☞ Allegato 6, pp. 149 e segg.), l’assistenza<br />

per l’elaborazione di standard g<strong>lo</strong>bali e regionali di <strong>certificazione</strong>,<br />

la promozione di una gestione <strong>forestale</strong> economicamente<br />

valida nel rispetto dell’ambiente e dei va<strong>lo</strong>ri sociali e culturali. <strong>La</strong><br />

<strong>certificazione</strong> non è di tipo sistemico, ma è basata su misure di<br />

performance da verificarsi in campo e prevede la partecipazione e<br />

il consenso delle parti interessate. È prevista la <strong>certificazione</strong> sia<br />

della gestione <strong>forestale</strong> che della ‘catena di custodia’, dalla materia<br />

prima al prodotto semilavorato o finito. Una volta emesso il certifi-<br />

Il <strong>lo</strong>go FSC identifica i prodotti<br />

che contengono legno proveniente<br />

da foreste indipendentemente certificate<br />

come gestite in modo responsabile secondo<br />

le norme del Forest Stewardship Council.<br />

FSC Trademark © 1996 Forest Stewardship<br />

Council A.C. Fsc-ITA-0004.<br />

25


26<br />

ARSIA<br />

cato di conformità, il proprietario o il gestore <strong>forestale</strong> è autorizzato<br />

a utilizzare il <strong>lo</strong>go FSC.<br />

Lo <strong>schema</strong> FSC è riconosciuto e appoggiato dalle ONG ambientaliste<br />

internazionali (ad esempio: WWF, Greenpeace, Amici della Terra)<br />

e promosso da gruppi di distribuzione di prodotti legnosi ecocertificati<br />

(i cosiddetti ‘gruppi di compratori’, buyers groups).<br />

Attualmente tra i membri si registrano rappresentanze ambientaliste<br />

e sociali, industrie di prima lavorazione, trasformazione e<br />

commercializzazione del legno. A febbraio 2003 oltre 31.000.000 di<br />

ettari di foresta in 57 Paesi sono certificati FSC e sono stati emessi,<br />

da enti accreditati, oltre 2.800 certificati di chain of custody. Il<br />

network internazionale dell’ FSC comprende 18 Gruppi di <strong>La</strong>voro<br />

nazionali, 14 Referenti nazionali (National Contact Person) e 13<br />

Organismi di Certificazione accreditati.<br />

ISO 14001/04<br />

<strong>La</strong> International Organization for Standardization, è uno dei principali<br />

organismi di standardizzazione internazionale che riunisce<br />

enti di normazione nazionali. Ha sede in Svizzera e ha come missione<br />

la promozione e <strong>lo</strong> sviluppo di standard vo<strong>lo</strong>ntari per facilitare<br />

il commercio internazionale. In risposta all’iniziativa FSC, nel<br />

1994 l’industria cartaria canadese e l’industria australiana sollecitarono<br />

la creazione di uno standard ISO applicabile al settore <strong>forestale</strong>,<br />

poi sviluppato all’interno della serie ISO 14000 sulla gestione dei<br />

sistemi ambientali.<br />

<strong>La</strong> serie ISO 14001/04 è applicabile a tutti i processi industriali e<br />

non è ristretta al settore <strong>forestale</strong>; fornisce un quadro normativo di<br />

riferimento che permette all’azienda di identificare le attività che<br />

possono avere un impatto ambientale. Lo <strong>schema</strong> richiede all’azienda<br />

di aderire ad una normativa e di impegnarsi per il costante<br />

miglioramento del processo produttivo senza, tuttavia, imporre<br />

misure o valutazione delle prestazioni. Da qui l’approccio cosiddetto<br />

‘sistemico’ basato cioè sulla gestione ottimale delle risorse e<br />

dei processi produttivi nel quadro della strategia aziendale e della<br />

norma internazionale di riferimento. <strong>La</strong> mancanza della valutazione<br />

della performance aziendale secondo criteri generali e prestabiliti<br />

è stata indicata come un punto debole del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> che si concentra<br />

sul processo industriale senza prendere in considerazione i<br />

requisiti di gestione <strong>forestale</strong> a monte.<br />

Per ottenere la <strong>certificazione</strong> ISO l’azienda deve produrre tre<br />

documenti: a) l’analisi ambientale iniziale con l’individuazione del-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

3. Marchio di <strong>certificazione</strong> dell’ente SGS (<strong>schema</strong> FSC) sulla ceppaia per<br />

permettere la tracciabilità del legname fino al luogo di taglio (West New<br />

Britain, Papua Nuova Guinea)<br />

le problematiche; b) un manuale di gestione ambientale con le procedure<br />

gestionali e gli strumenti per il rispetto delle norme e la<br />

riduzione dell’impatto; c) la verifica interna sul rispetto della normativa<br />

e del manuale. Il costo della <strong>certificazione</strong> ambientale, che<br />

dura in genere 3 anni, varia in funzione della dimensione e del settore<br />

dell’azienda, oltre che dall’ente di <strong>certificazione</strong>, e oscilla tra<br />

5.000 e 25.000 Euro per la prima <strong>certificazione</strong>, a cui vanno aggiunti<br />

il costo delle ispezioni annuali e delle eventuali consulenze esterne<br />

(Di Pace, 2002).<br />

Lo <strong>schema</strong> ISO, che non prevede l’impiego di un marchio identificativo,<br />

può essere adottato congiuntamente ad altri sistemi ideati<br />

per il settore <strong>forestale</strong>, ad esempio, il <strong>PEFC</strong> ed il CSA. ISO ed FSC possono<br />

integrarsi in quanto perseguono obiettivi simili nonostante il<br />

diverso approccio; alcune aziende ed industrie forestali di Paesi<br />

diversi hanno infatti adottato entrambi i sistemi.<br />

Al<strong>lo</strong> stato attuale, il settore del legno-arredo italiano si è dedicato<br />

soprattutto alla <strong>certificazione</strong> di qualità aziendale (ISO 9000),<br />

mostrando un notevole ritardo rispetto ad altri settori merceo<strong>lo</strong>gici.<br />

Per quanto riguarda la <strong>certificazione</strong> ISO 14001, si nota una recente<br />

tendenza all’aumento della richiesta da parte delle aziende italiane<br />

(717 certificati rilasciati nel 2000 e 1452 nel 2001; Di Pace, 2002).<br />

27


28<br />

ARSIA<br />

EMAS - Eco-Management and Audit Scheme<br />

Schema comunitario per l’ecogestione e l’audit - Reg. CE n. 761/2001.<br />

Lo <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> di qualità ambientale EMAS, nato per<br />

il settore industriale europeo nel 1995, è disponibile per le aziende<br />

italiane dal 1997. L’obiettivo principale di EMAS è il miglioramento<br />

della performance ambientale da parte di aziende ed altre organizzazioni<br />

senza l’imposizione di limiti o soglie prefissate. Nel 2001 il<br />

Regolamento EMAS è stato modificato ed esteso a tutti i settori economici<br />

includendo anche i servizi privati e pubblici. È avvenuta<br />

l’integrazione con <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> ISO 14001 ed è stato creato un <strong>lo</strong>go per<br />

pubblicizzare e promuovere le iniziative. <strong>La</strong> partecipazione è vo<strong>lo</strong>ntaria<br />

e si rivolge, oltre che agli stati membri dell’Unione Europea,<br />

ai Paesi del<strong>lo</strong> Spazio Economico Europeo (Islanda, Norvegia,<br />

Liechtenstein) ed ai Paesi candidati all’adesione.<br />

Con EMAS le aziende, o altre organizzazioni, sono sensibilizzate<br />

a valutare ed attuare vo<strong>lo</strong>ntariamente misure di gestione ambientale<br />

e a farsi carico del proprio impatto sull’ambiente. Non è previsto<br />

un certificato di conformità a requisiti di gestione ambientale ma<br />

una “dichiarazione ambientale”, rilasciata da un certificatore, che<br />

l’organo nazionale competente (in Italia l’ANPA) convalida e registra.<br />

A seguito dell’iscrizione nell’elenco nazionale, l’azienda può utilizzare<br />

il <strong>lo</strong>go comunitario. <strong>La</strong> dichiarazione ambientale, carattere<br />

distintivo rispetto al<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> ISO, ha <strong>lo</strong> scopo di comunicare al pubblico<br />

le problematiche ed i programmi ambientali dell’azienda. Una<br />

delle principali differenze tra <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> ISO 14000 ed EMAS sta nel<br />

fatto che ISO è riconosciuto in tutto il mondo mentre EMAS, per il<br />

momento, so<strong>lo</strong> all’interno dell’Unione Europea.<br />

<strong>PEFC</strong> - Pan-European Forest Certification<br />

Il programma pan-europeo di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> è stato<br />

promosso su base vo<strong>lo</strong>ntaria dal settore privato in Finlandia,<br />

Germania, Francia, Norvegia, Austria e Svezia a partire dall’agosto<br />

1998. Nell’aprile 1999, una coalizione di organizzazioni non governative<br />

ambientaliste annunciò che non avrebbe appoggiato <strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />

per motivi sia di carattere tecnico, sia istituzionali (<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> si<br />

identificava prevalentemente con la categoria industriale ed i proprietari<br />

forestali). Il Consiglio del <strong>PEFC</strong> (<strong>PEFC</strong>C) fu ufficialmente<br />

creato a Parigi il 30 giugno 1999.<br />

L’intento iniziale era di creare uno <strong>schema</strong> di mutuo riconoscimento<br />

che raccogliesse i diversi schemi nazionali sviluppatisi fino ad<br />

al<strong>lo</strong>ra, identificandoli con un marchio comune sui prodotti dopo la


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

verifica e la <strong>certificazione</strong> della ‘catena di custodia’. Oltre ai proprietari<br />

forestali, presero parte all’iniziativa anche l’industria e rappresentanze<br />

governative degli stati aderenti. L’approccio <strong>PEFC</strong> è basato<br />

largamente sui criteri definiti nelle risoluzioni delle conferenze interministeriali<br />

di Helsinki e Lisbona, rispettivamente del 1993 e 1998.<br />

Secondo il <strong>PEFC</strong>, un programma nazionale o regionale di GFS<br />

può essere riconosciuto se dimostra che le organizzazioni o aziende<br />

certificate rispettano gli standard definiti a Helsinki, a <strong>lo</strong>ro volta<br />

sviluppati su principi guida. Il Documento tecnico e <strong>lo</strong> Statuto del<br />

<strong>PEFC</strong> definiscono i requisiti degli schemi nazionali e la struttura<br />

organizzativa a livel<strong>lo</strong> internazionale e nazionale ( ☞ Allegato 4, pp.<br />

76-94). Nonostante la denominazione faccia riferimento ad un programma<br />

‘europeo’, anche gli schemi sviluppatisi al di fuori<br />

dell’Europa possono essere riconosciuti dal <strong>PEFC</strong> e utilizzare <strong>lo</strong> stesso<br />

<strong>lo</strong>go se dimostrano di possedere i requisiti necessari.<br />

CSA - Canadian Standards Association<br />

<strong>La</strong> Canadian Standards Association è una organizzazione nazionale<br />

di standardizzazione, con sede a Toronto, che sviluppa standard<br />

e programmi di <strong>certificazione</strong> in settori tecnici. Insieme all’industria<br />

<strong>forestale</strong> canadese e ad altre parti interessate, la CSA ha sviluppato<br />

degli standard di GFS approvati nel 1996. Lo <strong>schema</strong> CSA è<br />

una <strong>certificazione</strong> di sistema derivata da ISO 14001 con criteri aggiuntivi<br />

di valutazione della performance che devono essere integrati<br />

nei piani di gestione attraverso un processo di partecipazione<br />

e dibattito pubblico. Alle aziende forestali e di lavorazione del<br />

legno è richiesto di definire gli obiettivi di performance da raggiungere<br />

sul campo. Almeno 21 indicatori di GFS devono essere<br />

analizzati e discussi <strong>lo</strong>calmente insieme alle parti interessate. Le<br />

aziende che richiedono la <strong>certificazione</strong> ricevono la valutazione e le<br />

ispezioni sul terreno da parte di un ente terzo accreditato per confermare<br />

il raggiungimento o i progressi verso gli obiettivi predefiniti.<br />

Il CSA è stato recentemente riconosciuto dal <strong>PEFC</strong> ed è diventato<br />

membro a pieno tito<strong>lo</strong> del Consiglio.<br />

SFI - Sustainable Forestry Initiative<br />

<strong>La</strong> Sustainable Forestry Initiative è un programma della Associazione<br />

americana per le foreste e la carta (AFPA) iniziato nel<br />

1994 che interessa 205 aziende forestali e conta 44 membri negli<br />

USA. Lo <strong>schema</strong> è basato su 12 principi e 30 indicatori di performance<br />

ai quali le aziende certificate si devono attenere. <strong>La</strong> valuta-<br />

29


30<br />

zione non è necessariamente condotta da un ente terzo, come negli<br />

altri casi, ma l’azienda può decidere se ‘autocertificarsi’ o richiedere<br />

la verifica ad un’azienda associata. <strong>La</strong> partecipazione alla AFPA<br />

comporta oggi l’adesione automatica alla SFI e, dal 1996, 15 aziende<br />

sono state espulse per il mancato rispetto delle norme. Dal 1998<br />

anche organizzazioni forestali governative e associazioni ambientaliste<br />

possono entrare come membri del programma.<br />

Nonostante la SFI abbia il supporto di molte categorie economiche,<br />

non riscuote il supporto delle Organizzazioni non governative<br />

ambientaliste e non è ancora chiara la risposta del mercato americano<br />

a questo tipo di <strong>certificazione</strong>. <strong>La</strong> SFI è stata riconosciuta dal <strong>PEFC</strong><br />

ed entrata ufficialmente nel Consiglio come membro ordinario.<br />

Note<br />

ARSIA<br />

1 In “Resolution on Forestry Strategy in the European Union” adottata dal<br />

Parlamento Europeo.<br />

2 Council Resolution on a Forestry Strategy for the EU.<br />

3 Si ricorda che la “prima parte” è rappresentata dall’azienda richiedente la<br />

<strong>certificazione</strong> (produttore o distributore), la “seconda parte” è comunemente<br />

identificata con i clienti.<br />

4 Le certificazioni di qualità e gestione ambientale (es.: rispettivamente ISO<br />

9000 e ISO 14000) sono riconducibili a questo tipo.<br />

5 <strong>La</strong> durata del certificato per <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> FSC e <strong>PEFC</strong> è di 5 anni; per ISO 14000<br />

la durata minima è di 3 anni.<br />

6 Il certificato è richiesto a commercianti di tondame, industrie di trasformazione<br />

primaria o secondaria, grossisti e dettaglianti che vendono i beni in <strong>lo</strong>tti o<br />

porzioni diverse.<br />

7 I dettagli relativi ai sistemi di control<strong>lo</strong> inventariale sono descritti nel paragrafo<br />

2.2.<br />

8 Per le aziende dotate di certificato ISO 9000, ISO 14000 o EMAS che preveda la<br />

verifica della ‘chain of custody’ la procedura è abbreviata.<br />

9 Al gennaio 2002.<br />

10 Dati riportati in Rametsteiner, 2000 (fonti: Parlamento Europeo e MCPFE).<br />

11 Escludendo Islanda e Groenlandia.<br />

12 Tra parentesi sono riportati i va<strong>lo</strong>ri medi per il periodo 1998-2000 calcolati<br />

sulla base dei questionari distribuiti alle aziende.<br />

13 Certificazione FSC.<br />

14 Va<strong>lo</strong>ri convertiti in Euro (in Pettenella et al., 2000).<br />

15 Vedi paragrafo 2.3.


2. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

pan-europea (<strong>PEFC</strong>)<br />

2.1 <strong>La</strong> struttura organizzativa<br />

<strong>La</strong> Segreteria generale del Consiglio <strong>PEFC</strong> ha sede in Lussemburgo.<br />

Le rappresentanze dei singoli Paesi aderenti (i <strong>PEFC</strong> nazionali)<br />

a livel<strong>lo</strong> di Consiglio <strong>PEFC</strong> sono costituite da un delegato con<br />

potere di voto nell’Assemblea generale, la massima autorità che<br />

elegge il Consiglio di Amministrazione, ed al massimo da due<br />

osservatori. I Paesi membri hanno potere di voto proporzionale al<br />

volume di legno industriale prodotto annualmente nel Paese, ossia<br />

più alto è il livel<strong>lo</strong> produttivo, maggiore è il potere decisionale del<br />

Paese riguardo alle attività ed alla conduzione del <strong>PEFC</strong> 1 .<br />

Gli schemi nazionali di <strong>certificazione</strong> riconosciuti dal <strong>PEFC</strong>C contano<br />

12 Paesi a febbraio 2003 (www.pefc.org) (tab. 1). Il riconosci-<br />

Tab. 1 - Area <strong>forestale</strong> certificata secondo gli schemi riconosciuti<br />

dal <strong>PEFC</strong>C (da www.pefc.org)<br />

Paese Area (ha)<br />

Austria 3.924 .000<br />

Belgio —<br />

Repubblica Ceca 1. 809.012<br />

Finlandia 21. 910.000<br />

Francia 890.706<br />

Germania 6. 273.658<br />

Lettonia 17.295<br />

Norvegia 9.352.000<br />

Spagna 86.679<br />

Svezia 2.272.905<br />

Svizzera 64.572<br />

Gran Bretagna —<br />

Totale 46.600.829


32<br />

ARSIA<br />

Fig. 4 - Struttura organizzativa del <strong>PEFC</strong> internazionale<br />

mento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> italiano è previsto per la seconda metà del 2003.<br />

A febbraio 2003, i Paesi aderenti al Consiglio <strong>PEFC</strong> sono 25 e, di<br />

questi, 13 hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />

di <strong>certificazione</strong>. I membri del Consiglio <strong>PEFC</strong> comprendono le associazioni<br />

<strong>PEFC</strong> nazionali e rappresentanze di categorie diverse operanti<br />

nella filiera del legno, tra cui l’industria di trasformazione, i<br />

piccoli proprietari boschivi, il settore del commercio e della distribuzione<br />

( ☞ Allegato 2, pp. 71-74).<br />

Sempre a febbraio 2003, il numero di autorizzazioni rilasciate per<br />

l’impiego del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> è di 5.356 di cui 471 certificati di catena di<br />

custodia, con possibilità di applicazione del marchio sul prodotto.<br />

L’organizzazione del <strong>PEFC</strong> intenazionale è basata sulla struttura<br />

che compare nella fig. 4.<br />

L’Italia è rappresentata nel <strong>PEFC</strong>C da un’associazione senza fini<br />

di lucro denominata ‘<strong>PEFC</strong> Italia’ costituitasi nell’aprile 2001. Il <strong>PEFC</strong><br />

Italia è membro ordinario del <strong>PEFC</strong>C dal giugno 2001 a seguito della<br />

delibera della Consulta nazionale per le foreste ed il legno.<br />

Al dicembre 2002, il <strong>PEFC</strong> Italia registra 38 soci ( ☞ Allegato 3, p. 75).<br />

Il Consiglio di Amministrazione prevede la rappresentanza per voto<br />

delle seguenti categorie:<br />

• Proprietari e consorzi<br />

• Pubbliche amministrazioni (Regioni a statuto ordinario)


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

• Pubbliche amministrazioni (Regioni e Province Autonome)<br />

• Sindacati e organizzazioni di categoria<br />

• Industria della prima lavorazione del legno (segherie ecc.)<br />

• Industria della seconda trasformazione del legno<br />

• Associazioni ambientaliste<br />

• Cooperative e imprese di utilizzazioni boschive<br />

• Liberi professionisti.<br />

I risultati del<strong>lo</strong> scrutinio di dicembre 2001 hanno portato all’assegnazione<br />

delle cariche all’interno del <strong>PEFC</strong> Italia per il periodo 2002-<br />

2005, in seguito aggiornate nel novembre 2002 ( ☞ Allegato 3, p. 75).<br />

2.2 Il funzionamento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />

<strong>La</strong> terza Conferenza interministeriale di Lisbona sulla Protezione<br />

delle Foreste in Europa (1998) ha deciso l’applicazione a livel<strong>lo</strong> paneuropeo<br />

dei sei criteri per la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile (anche<br />

noti come ‘criteri di Helsinki’, denominazione attribuita dalla precedente<br />

Conferenza). Accanto ai sei criteri (fig. 5), la risoluzione elenca<br />

i principi guida ispiratori (☞ riquadro in basso), le aree concettuali<br />

e gli indicatori ad esse associati (☞ riquadri alle pp. 34-37).<br />

Lo <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> adotta i parametri sopra citati adottando come<br />

obbligatori i 27 indicatori quantitativi e lasciando la definizione degli<br />

indicatori descrittivi a livel<strong>lo</strong> nazionale o regionale. Va notato<br />

come, mentre per la definizione degli indicatori obbligatori è necessario<br />

il massimo coinvolgimento ed il consenso di tutte le parti interessate,<br />

questo è considerato un obiettivo ma non un requisito indispensabile<br />

per l’adozione degli indicatori descrittivi su scala <strong>lo</strong>cale.<br />

I principi guida 2 del <strong>PEFC</strong><br />

1. Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile come obiettivo principale<br />

2. Credibilità<br />

3. Non-mendacità<br />

4. Accesso aperto e non discriminazione<br />

5. Efficacia economica<br />

6. Partecipazione intesa a coinvolgere tutte le rilevanti parti interessate<br />

7. Trasparenza<br />

8. Sussidiarietà<br />

9. Vo<strong>lo</strong>ntarietà<br />

33


34<br />

ARSIA<br />

Fig. 5 - I criteri pan-europei e alcuni indicatori per la gestione sostenibile delle risorse forestali (da www.pefc.org/, modificato)


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Criteri (6) ed indicatori obbligatori (27) 3 del <strong>PEFC</strong><br />

(traduzione da Allegato 1, Risoluzione L2 di Lisbona, giugno 1998)<br />

1. Mantenimento e appropriato sviluppo delle risorse forestali<br />

e <strong>lo</strong>ro contributo al cic<strong>lo</strong> g<strong>lo</strong>bale del carbonio<br />

AREA CONCETTUALE: USO DEL SUOLO ED AREA FORESTALE<br />

Indicatore:<br />

1.1 Superficie <strong>forestale</strong>, altre aree boscate e variazioni di superficie<br />

(classificate, se pertinente, secondo i tipi forestali e di vegetazione,<br />

struttura della proprietà, classi crono<strong>lo</strong>giche, origine delle foreste)<br />

AREA CONCETTUALE: MASSA LEGNOSA<br />

Indicatore:<br />

1.2 Cambiamenti in:<br />

• Volume totale della massa legnosa<br />

• Volume medio della massa legnosa delle aree forestali (classificate,<br />

se pertinente, secondo le zone vegetazionali o le classi stazionali)<br />

• Struttura per età o distribuzione per classi diametriche.<br />

AREA CONCETTUALE: BILANCIO DEL CARBONIO<br />

Indicatore:<br />

Deposito totale di carbonio e variazioni nei soprassuoli forestali.<br />

2. Mantenimento della salute e vitalità dell’ecosistema <strong>forestale</strong><br />

Indicatori:<br />

2.1 Deposizione totale e variazioni negli ultimi 5 anni di inquinanti<br />

atmosferici (misurati in aree permanenti).<br />

2.2 Variazioni nella defoliazione grave delle foreste utilizzando<br />

la classificazione UN/ECE e Unione Europea negli ultimi 5 anni.<br />

2.3 Danni gravi causati da agenti biotici e abiotici:<br />

➣ Danni causati da insetti e malattie misurabili in funzione<br />

della mortalità o del ca<strong>lo</strong> nella crescita<br />

➣ Superficie annua <strong>forestale</strong> percorsa da incendio<br />

➣ Superficie annua interessata da eventi meteorici e volume utilizzato<br />

da queste aree<br />

➣ Proporzione di superficie in rinnovazione seriamente danneggiata<br />

da selvaggina e/o da pasco<strong>lo</strong>.<br />

2.4 Variazioni nel bilancio di nutrienti e acidità negli ultimi 10 anni.<br />

35<br />


36<br />

ARSIA<br />

Criteri (6) ed indicatori obbligatori (27) 3 del <strong>PEFC</strong><br />

➥<br />

3. Mantenimento e promozione delle funzioni produttive delle foreste<br />

(prodotti legnosi e non)<br />

AREA CONCETTUALE: PRODUZIONE LEGNOSA<br />

Indicatori:<br />

3.1 Bilancio tra incrementi e prelievi di legno negli ultimi 10 anni.<br />

3.2 Percentuale di superficie <strong>forestale</strong> gestita secondo un piano<br />

di assestamento o linee guida gestionali.<br />

AREA CONCETTUALE: PRODOTTI NON LEGNOSI<br />

Indicatore:<br />

3.3 Ammontare e variazioni nel va<strong>lo</strong>re e/o quantità dei prodotti forestali<br />

non legnosi (ad es.: selvaggina, sughero, funghi, bacche, ecc.).<br />

4. Mantenimento, conservazione e adeguato sviluppo<br />

della diversità bio<strong>lo</strong>gica negli ecosistemi forestali<br />

AREA CONCETTUALE: ECOSISTEMI FORESTALI RAPPRESENTATIVI, RARI E VULNERABILI<br />

Indicatori:<br />

4.1 Variazioni nella superficie di:<br />

➣ Tipi forestali naturali e seminaturali<br />

➣ Riserve forestali a protezione totale<br />

➣ Foreste protette secondo criteri gestionali speciali.<br />

AREA CONCETTUALE: SPECIE MINACCIATE<br />

Indicatori:<br />

4.2 Variazioni nel numero e percentuale delle specie minacciate in relazione<br />

al numero totale delle specie forestali (usando le liste di riferimento,<br />

ad es.: IUCN, Consiglio d’Europa o Direttiva Unione Europea sull’Habitat).<br />

AREA CONCETTUALE: DIVERSITÀ BIOLOGICA NELLE FORESTE DI PRODUZIONE<br />

Indicatori:<br />

4.3 Variazioni nelle proporzioni di soprassuoli gestiti per la conservazione<br />

e utilizzazione delle risorse genetiche; differenziazione tra specie<br />

indigene e introdotte.<br />

4.4 Variazioni nelle proporzioni di soprassuoli misti con 2 o 3 specie.<br />

4.5 In relazione all’area totale in rinnovazione, la proporzione di area<br />

annua soggetta a rinnovazione naturale.<br />


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Criteri (6) ed indicatori obbligatori (27) 3 del <strong>PEFC</strong><br />

➥<br />

5. Mantenimento e adeguato sviluppo delle funzioni protettive<br />

nella gestione <strong>forestale</strong> (in particolare suo<strong>lo</strong> e acqua)<br />

AREA CONCETTUALE: EROSIONE DEL SUOLO<br />

Indicatore:<br />

5.1 Proporzione di superficie <strong>forestale</strong> gestita principalmente<br />

per la protezione del suo<strong>lo</strong>.<br />

AREA CONCETTUALE: CONSERVAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE NELLE FORESTE<br />

Indicatore:<br />

5.2 Proporzione di superficie <strong>forestale</strong> gestita principalmente<br />

per la protezione delle risorse idriche.<br />

6. Mantenimento di altre funzioni e condizioni socio-economiche<br />

AREA CONCETTUALE: SIGNIFICATIVITÀ DEL SETTORE FORESTALE<br />

Indicatore:<br />

6.1 Contributo del settore <strong>forestale</strong> al PIL.<br />

AREA CONCETTUALE: FUNZIONI RICREATIVE<br />

Indicatore:<br />

6.2 Superficie <strong>forestale</strong> accessibile per abitante, percentuale<br />

della superficie totale.<br />

AREA CONCETTUALE: CREAZIONE DI IMPIEGO<br />

Indicatore:<br />

6.3 Variazioni nella percentuale di occupati in selvicoltura, particolarmente<br />

nelle aree rurali (numero totale di occupati in selvicoltura, utilizzazioni<br />

boschive, industria <strong>forestale</strong>).<br />

37


38<br />

ARSIA<br />

L’iter di definizione e approvazione<br />

del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> nazionale<br />

Gli standard e gli schemi di <strong>certificazione</strong> nazionali devono<br />

essere sottoposti all’approvazione del Consiglio <strong>PEFC</strong> per ottenere il<br />

riconoscimento internazionale e per aver accesso al <strong>lo</strong>go. Il problema<br />

della comparazione tra schemi diversi è stato analizzato dal<br />

<strong>PEFC</strong>C in concertazione con alcuni enti di accreditamento nazionali<br />

per garantire una valutazione imparziale.<br />

Dopo la richiesta formale e la presentazione di tutta la documentazione<br />

necessaria 4 , l’aderenza ai criteri, agli indicatori obbligatori<br />

e la pertinenza degli indicatori descrittivi viene analizzata e<br />

valutata da un ente indipendente. I membri del <strong>PEFC</strong>C non interessati<br />

dalla valutazione possono partecipare al processo di analisi e<br />

approvazione fornendo commenti ai consulenti incaricati della<br />

valutazione tecnica del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>. Il sistema di voto e la procedura<br />

di appel<strong>lo</strong> vigenti hanno come obiettivo la trasparenza e l’ampia<br />

partecipazione di tutte le parti coinvolte.<br />

Il procedimento <strong>PEFC</strong> prevede che, su scala nazionale e <strong>lo</strong>cale,<br />

sia garantita la massima partecipazione degli enti e delle parti interessate<br />

nella definizione degli standard di riferimento e del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />

di <strong>certificazione</strong> più appropriato alle caratteristiche <strong>lo</strong>cali. Il<br />

tipo di procedura e la modalità di coinvolgimento delle parti è affidata<br />

alle autorità nazionali competenti.<br />

Le parti interessate dalla <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> (proprietari,<br />

industriali, commercianti, organizzazioni non governative, sindacati,<br />

enti <strong>lo</strong>cali, pubblica amministrazione, associazioni di categoria,<br />

singoli individui) sono invitate a partecipare ad un Forum in<br />

cui vengono discusse le problematiche tecniche, amministrative e,<br />

in generale, tutti gli elementi necessari per garantire la GFS.<br />

In Italia il Gruppo di lavoro ed il Forum per la definizione degli<br />

standard (criteri ed indicatori) è stato coordinato dall’Accademia<br />

Italiana di Scienze forestali ed attivato nel 2001. <strong>La</strong> consultazione<br />

dell’opinione pubblica è avvenuta tramite un sito web dedicato<br />

(www.promopefc.it/forum).<br />

Il <strong>PEFC</strong>C suggerisce anche l’avvio di progetti pi<strong>lo</strong>ta nazionali per<br />

verificare <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> sul terreno prima della richiesta di adesione e<br />

di riconoscimento formale in Lussemburgo. Le autorità nazionali<br />

devono anche garantire che la bozza del documento finale sia<br />

discusso a larga maggioranza, garantendo il tempo necessario per<br />

recepire ed apporre eventuali modifiche. Gli elementi del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>,<br />

in particolare i criteri e gli indicatori, dovranno inoltre essere perio-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

dicamente aggiornati sulla base delle nuove acquisizione tecnicoscientifiche,<br />

con l’obiettivo del miglioramento continuo degli standard<br />

e dell’intero processo di <strong>certificazione</strong>.<br />

Il <strong>PEFC</strong> Italia ha ufficializzato gli standard elaborati dal Gruppo<br />

di lavoro nel giugno 2002 a Tolmezzo e, dopo aver ricevuto l’approvazione<br />

da parte dell’Assemblea <strong>PEFC</strong>C, ha iniziato la verifica in cinque<br />

studi pi<strong>lo</strong>ta <strong>lo</strong>calizzati in diverse regioni (Toscana, Consorzio<br />

Forestale dell’Amiata; Friuli Venezia Giulia, proprietà forestali associate;<br />

Trentino, Associazione Comuni Trentini; Alto Adige, Unione<br />

Agricoltori; Veneto, alcune Regole e proprietà collettive).<br />

<strong>La</strong> presentazione degli standard finali, elaborati dopo il completamento<br />

del primo studio pi<strong>lo</strong>ta italiano nella proprietà del Consorzio<br />

Forestale dell’Amiata, ha avuto luogo ad Arcidosso (Grosseto)<br />

nel novembre 2002 ( ☞ Allegato 5, pp. 103-148). Le fasi successive<br />

del processo di approvazione del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> italiano prevedono<br />

un periodo di consultazione pubblica di due mesi per ricevere commenti<br />

ed eventuali richieste di modifica da parte degli interessati e<br />

la verifica dell’ente certificatore prescelto. A questo punto, gli elaborati<br />

e le procedure prodotte saranno sottoposte al <strong>PEFC</strong>C per il<br />

riconoscimento ufficiale del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> nazionale e per ricevere l’autorizzazione<br />

all’impiego del <strong>lo</strong>go.<br />

Fig. 6 - Il processo di <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong> (da www.pefc.org)<br />

39


40<br />

ARSIA<br />

Fig. 7 - <strong>La</strong> filiera del legno ed i prodotti (da Bernetti, 2000)


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Gli organismi di <strong>certificazione</strong> incaricati delle verifiche e del<br />

rilascio dei certificati, siano essi di GFS e/o di ‘catena di custodia’,<br />

devono essere riconosciuti e accreditati dall’ente di accreditamento<br />

nazionale (in Italia il SINCERT) per poter operare in ambito <strong>PEFC</strong>.<br />

L’ente certificatore deve verificare la validità delle procedure per<br />

l’acquisizione del certificato da parte dell’ente richiedente (☞ paragrafo<br />

1.2) e rilascia la <strong>certificazione</strong> di GFS con validità nazionale.<br />

So<strong>lo</strong> dopo il riconoscimento da parte del <strong>PEFC</strong>C e la verifica e <strong>certificazione</strong><br />

della catena di custodia, sarà possibile l’impiego del <strong>lo</strong>go<br />

internazionale <strong>PEFC</strong> sui prodotti legnosi, derivanti da boschi oggetto<br />

di <strong>certificazione</strong>.<br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> della catena di custodia<br />

e l’uso del <strong>lo</strong>go<br />

Come descritto in precedenza (☞ paragrafo 1.2) , per poter utilizzare<br />

il <strong>lo</strong>go sui prodotti legnosi, la verifica della catena di custodia è<br />

obbligatoria per tutte le ditte di lavorazione del legno e per i commercianti<br />

della filiera che acquistano legname certificato <strong>PEFC</strong> (fig. 7)<br />

e deve essere certificata da un ente terzo indipendente.<br />

Esistono tre tipi di verifica della catena di custodia, due basati<br />

sull’inventario ed il control<strong>lo</strong> dei flussi di materiale legnoso, il terzo<br />

sulla separazione fisica del materiale certificato dal resto:<br />

A. Percentuale in ingresso e uscita (input/output)<br />

B. Percentuale media minima 5<br />

C. Separazione fisica.<br />

<strong>La</strong> verifica basata sull’inventario e sulla contabilità dei flussi<br />

(tipo A e B) prevede la tracciabilità di ogni quantitativo certificato<br />

nei diversi luoghi di produzione, trasformazione e trasporto<br />

(segheria, industria, magazzini, depositi). Ogni consegna viene monitorata<br />

fino al luogo del<strong>lo</strong> smercio attraverso un registro dettagliato.<br />

Con questo approccio è possibile calcolare la quantità totale di<br />

legname certificato in ogni fase del processo di lavorazione e commercializzazione.<br />

Il sistema di ingresso/uscita significa che quando è nota la percentuale<br />

di legname certificato in ingresso nella filiera di trasformazione,<br />

la stessa quantità è classificata come certificata in uscita.<br />

Nel sistema basato sulla percentuale media minima il <strong>lo</strong>tto di prodotti<br />

legnosi può essere etichettato con il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> se la percentuale<br />

minima di legname certificato in ingresso è almeno il 70% in peso<br />

o volume del <strong>lo</strong>tto considerato.<br />

41


42<br />

ARSIA<br />

4. Le verifiche della ‘catena di custodia’ iniziano dalla concentrazione di<br />

legname all’imposto e si concludono con la commercializzazione dei prodotti<br />

semilavorati o finiti<br />

5. Tra i prodotti delle utilizzazioni forestali in Toscana, la paleria di castagno<br />

riveste una notevole importanza economica


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

<strong>La</strong> separazione fisica prevede che legno con caratteristiche diverse<br />

(certificato o non) sia gestito e allestito in luoghi o <strong>lo</strong>cali diversi.<br />

A seconda del tipo di catena di custodia impiegata, il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong><br />

si impiega nei modi seguenti:<br />

1. Logo sul prodotto:<br />

• sull’etichetta (ad esempio: parquet, laminati etc.)<br />

• direttamente sul prodotto stesso (non imballato o impacchettato)<br />

• stampato sul tondame.<br />

2. Logo esterno al prodotto:<br />

• sui documenti relativi al prodotto (bolla di accompagnamento,<br />

lista di imballaggio, fattura)<br />

• sulla documentazione generale (depliant <strong>PEFC</strong>, volantini<br />

promozionali dell’azienda).<br />

Quando il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> è apposto sul legname o su prodotti legnosi<br />

significa che il produttore ha un certificato <strong>PEFC</strong> valido per la<br />

‘gestione <strong>forestale</strong>’ e per la ‘catena di custodia’. Il numero di registrazione<br />

del <strong>lo</strong>go associa l’etichetta al produttore ed identifica il<br />

Paese, la categoria di uso, il tipo di certificato, il numero sequenziale<br />

ed il numero di licenza. Rappresenta quindi una specie di<br />

‘carta d’identità’ del prodotto tramite la quale è possibile ricostruire<br />

l’intero processo di produzione.<br />

Le etichette possono anche fornire informazioni aggiuntive come<br />

gli elementi di identificazione dell’organismo di <strong>certificazione</strong>.<br />

Le informazioni <strong>PEFC</strong> che possono essere riportate sui prodotti<br />

sono le seguenti:<br />

Promoting sustainable forest management<br />

– For more info www.pefc.org 6<br />

in caso siano stati adottati il primo o il secondo tipo di catena di<br />

custodia, oppure<br />

From sustainably managed forests – For more info: www.pefc.org 7<br />

in caso il metodo sia basato sulla separazione fisica dei materiali.<br />

Le informazioni ufficiali sono riportate in inglese, ma le traduzioni<br />

sono consentite previa approvazione del <strong>PEFC</strong>C.<br />

Accanto al <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong>, riportato nella fig. 8, possono essere incluse<br />

anche le seguenti informazioni aggiuntive relative al contenuto di:<br />

43


44<br />

ARSIA<br />

<strong>PEFC</strong>/18-1-1<br />

Fig. 8 - Logo ufficiale <strong>PEFC</strong>.<br />

Riproduzione autorizzata dalla<br />

segreteria del <strong>PEFC</strong> Italia<br />

• Legname certificato <strong>PEFC</strong><br />

• Altre fibre/legno compatibile con <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />

• Altre fibre/legno<br />

• Fibre legnose riciclate<br />

• Contenuto totale di legno nel prodotto.<br />

2.3 Il mutuo riconoscimento degli schemi<br />

di <strong>certificazione</strong><br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong>, nata inizialmente per le foreste europee,<br />

sta gradualmente estendendo la propria copertura ad altre zone del<br />

mondo, come testimoniato dall’adesione al <strong>PEFC</strong> di Malesia, Australia,<br />

Cile e Brasile e degli schemi regionali nordamericani (CSA,<br />

ATFS, SFI). Il tentativo di col<strong>lo</strong>care sotto un marchio comune le<br />

numerose iniziative di <strong>certificazione</strong> regionali e nazionali è parte<br />

del processo internazionale di mutuo riconoscimento degli schemi,<br />

iniziato da alcuni anni e avente come fine la creazione di un mercato<br />

di massa per i prodotti certificati.<br />

Su scala mondiale, ai processi europei di Helsinki e Lisbona per<br />

la GFS, si sono infatti affiancati quelli di Montreal (1994) per le foreste<br />

boreali e temperate del Nord America, parte del Sud America,<br />

Australia e Nuova Zelanda; quel<strong>lo</strong> di Tarapoto per i Paesi del bacino<br />

amazzonico; le iniziative regionali promosse da FAO e UNEP<br />

(Lepaterique per l’America centrale; ATO per la regione centroafricana;<br />

DZA per i Paesi dell’area sub-sahariana e per l’Africa del Sud;<br />

DFA per l’Asia meridionale; NE per il Nord Africa ed il Medio<br />

Oriente); da ITTO per l’Asia meridionale, il Sud-est asiatico e parte<br />

del Pacifico). Accanto a tutte queste iniziative intergovernative, non<br />

vanno dimenticate quelle promosse, negli stessi anni, dalle princi-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

pali organizzazioni non governative ambientaliste (ad esempio:<br />

FSC, WWF, CIFOR, Fondazione Tropenbos) 8 .<br />

I processi regionali di identificazione di criteri ed indicatori validi<br />

per il perseguimento di una politica di GFS adatta alla realtà<br />

regionale rappresentano oggi la base di riferimento per il mutuo<br />

riconoscimento dei diversi schemi di <strong>certificazione</strong> (fig. 9).<br />

Nonostante ci sia un consenso generale da parte delle diverse<br />

entità coinvolte, soprattutto degli operatori industriali, sulla necessità<br />

di arrivare ad un mutuo riconoscimento degli schemi, permangono<br />

discordanze sul tipo di approccio e di metodo da impiegare. In<br />

particolare, i movimenti ambientalisti temono un livellamento ‘verso<br />

il basso’ degli standard, l’inclusione di schemi meno rigorosi del FSC<br />

basati so<strong>lo</strong> sull’approccio ‘di sistema’ e non sulla misurazione della<br />

‘performance’ e non condividono la conseguente limitazione nella<br />

scelta dei marchi offerti ai consumatori (Pettenella e Colletti, 2002).<br />

Sul fronte opposto, un alto numero di marchi crea difficoltà ai<br />

produttori nella gestione <strong>lo</strong>gistica, soprattutto nel<strong>lo</strong> stoccaggio, e<br />

nella lavorazione di <strong>lo</strong>tti di legname contrassegnati da <strong>lo</strong>ghi diversi.<br />

Nel dibattito in corso su quale sia <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> ‘da<br />

preferire’, il confronto tra i due schemi più diffusi, FSC e <strong>PEFC</strong>, ha<br />

offerto e offre tuttora le discussioni e le polemiche più accese. No-<br />

Fig. 9 - Distribuzione geografica mondiale dei processi regionali per la definizione<br />

degli standard (criteri ed indicatori) di GFS (da Castañeda, 2000)<br />

45


46<br />

ARSIA<br />

Caratteristiche<br />

Attivo dal:<br />

Oggetto<br />

della <strong>certificazione</strong><br />

Tipo e rappresentatività<br />

del sistema decisionale<br />

Accreditamento degli<br />

enti di <strong>certificazione</strong><br />

Tipo di certificato<br />

rilasciato<br />

Catena di custodia<br />

Approccio<br />

Tab. 2 - Comparazione degli schemi FSC e <strong>PEFC</strong><br />

1993<br />

Schema<br />

FSC<br />

<strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong><br />

(compresi i prodotti<br />

legnosi e non legnosi)<br />

e la catena di custodia.<br />

È compresa l’arboricoltura<br />

da legno.<br />

Tricamerale con una<br />

camera ciascuno per il<br />

comparto economico,<br />

ambientale, sociale.<br />

Buona rappresentanza<br />

di ONG ambientaliste,<br />

associazioni sociali<br />

e indigene, gruppi<br />

di compratori, associazioni<br />

di consumatori.<br />

Da parte del<strong>lo</strong> stesso<br />

FSC. Critiche<br />

sull’autoreferenzialità<br />

del sistema.<br />

Aziendale e di gruppo<br />

Basata sull’inventario<br />

e sulla separazione<br />

dei prodotti certificati.<br />

<strong>La</strong> percentuale minima<br />

di materiale certificato<br />

nei diversi prodotti<br />

è in fase di revisione.<br />

Basato sulla<br />

performance.<br />

1998<br />

Schema<br />

<strong>PEFC</strong><br />

<strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong><br />

(compresi i prodotti<br />

legnosi e non legnosi)<br />

e la catena di custodia.<br />

Non prevede, ad oggi,<br />

l’arboricoltura da<br />

legno, ma in Italia<br />

si sta sviluppando<br />

<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> per la<br />

pioppicoltura del<br />

<strong>PEFC</strong> internazionale.<br />

Per voti nell’Assemblea<br />

generale del <strong>PEFC</strong> internazionale.<br />

Da 1 a 3 voti<br />

per delegato a seconda<br />

del livel<strong>lo</strong> produttivo legnoso<br />

nazionale. Buona<br />

rappresentanza per<br />

industria, associazioni<br />

di proprietari forestali<br />

privati, amministrazioni<br />

pubbliche.<br />

Nazionale ed<br />

indipendente dal <strong>PEFC</strong>C<br />

(SINCERT in Italia).<br />

Aziendale, di gruppo,<br />

regionale.<br />

Tre tipi riconoscibili<br />

da due <strong>lo</strong>ghi e dizioni<br />

diverse.<br />

Basato sulla<br />

performance. ➥


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Tab. 2 - Comparazione degli schemi FSC e <strong>PEFC</strong> (segue)<br />

Caratteristiche<br />

Ispezioni e controlli<br />

sul campo<br />

Durata del certificato<br />

Norme e standard<br />

di riferimento<br />

Indicatori<br />

Logo<br />

Costi<br />

Consenso delle parti<br />

interessate<br />

Standard minimi<br />

comuni e obbligatori<br />

Previste<br />

5 anni<br />

Schema<br />

FSC<br />

Definiti a livel<strong>lo</strong><br />

internazionale dal FSC.<br />

Indicatori di GFS<br />

definiti a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale.<br />

Per la gestione<br />

<strong>forestale</strong> e di catena di<br />

custodia. Il prodotto ha<br />

accesso al <strong>lo</strong>go so<strong>lo</strong> se<br />

è certificata la catena di<br />

custodia.<br />

Alti per la singola<br />

azienda. Adottata la<br />

<strong>certificazione</strong> di gruppo<br />

(o ‘a ombrel<strong>lo</strong>’) per<br />

facilitare l’adozione<br />

da parte dei singoli<br />

riducendo i costi.<br />

Appoggio delle ONG<br />

ambientaliste e delle<br />

parti sociali, critiche<br />

da parte di piccoli<br />

proprietari e industria.<br />

Esistenti per tutti gli<br />

indicatori.<br />

Previste<br />

5 anni<br />

Schema<br />

<strong>PEFC</strong><br />

47<br />

Definiti dai processi<br />

pan-europei di Helsinki<br />

e Lisbona.<br />

Indicatori obbligatori<br />

approvati dal <strong>PEFC</strong>C,<br />

indicatori obbligatori<br />

ulteriori e indicatori<br />

descrittivi definiti a<br />

livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale.<br />

Per la gestione<br />

<strong>forestale</strong> e di catena di<br />

custodia. Il prodotto ha<br />

accesso al <strong>lo</strong>go so<strong>lo</strong> se<br />

è certificata la catena di<br />

custodia.<br />

Costi generalmente<br />

ripartiti all’interno<br />

del gruppo e/o della<br />

regione.<br />

Contestato fortemente<br />

da ONG ambientaliste,<br />

sostenuto da piccoli<br />

proprietari, industria<br />

e amministrazione<br />

pubblica.<br />

Disponibili per gli indicatori<br />

obbligatori. Alcuni<br />

aspetti sociali e culturali<br />

sono monitorati so<strong>lo</strong> da<br />

indicatori descrittivi non<br />

vincolanti. ■


48<br />

ARSIA<br />

nostante essi presentino parecchi punti in comune sotto il profi<strong>lo</strong> tecnico,<br />

le differenze istituzionali e di rappresentatività – FSC con una<br />

base prevalentemente non governativa e con forte enfasi su va<strong>lo</strong>ri<br />

sociali ed ‘eco<strong>lo</strong>gisti’, <strong>PEFC</strong> rappresentativo soprattutto dei piccoli<br />

proprietari e dell’industria <strong>forestale</strong> – incidono fortemente sul dia<strong>lo</strong>go<br />

tra le parti e ne hanno fino ad oggi impedito il mutuo riconoscimento.<br />

Questa divergenza non si riflette, comunque, sugli aspetti<br />

gestionali presi in considerazione dal processo di <strong>certificazione</strong>.<br />

Un’analisi comparativa (tab. 2) conferma che le differenze non<br />

sono tanto da ricercarsi nella componente ‘tecnico-gestionale’ della<br />

<strong>certificazione</strong> quanto nei meccanismi di rappresentatività delle parti<br />

e nei gruppi di interesse presenti negli organi decisionali, che si<br />

riflettono nella sensibilità ai fattori non economici espressi dagli<br />

standard di riferimento (ad esempio, quelli sociali e culturali). Il tema<br />

della rappresentatività delle parti in sede di Assemblea generale<br />

e Consiglio <strong>PEFC</strong> sono stati oggetto di una recente valutazione<br />

(Indufor, 2002) e la riforma della struttura istituzionale e decisionale<br />

del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> è attualmente in fase di analisi e approvazione.<br />

Alcuni autori (Vogt et al., 2000) riassumono le differenze esistenti<br />

tra i due schemi con l’approccio del ‘pochi migliorano tanto’<br />

del FSC – guidato da forte selettività 9 , criteri molto restrittivi ed<br />

enfasi sui criteri di conservazione – e con l’approccio del ‘molti<br />

migliorano poco’ del <strong>PEFC</strong> e schemi associati – caratterizzati da una<br />

bassa selettività, criteri meno restrittivi, enfasi sui va<strong>lo</strong>ri commerciali.<br />

I due diversi approcci diventano evidenti se si considera il<br />

rapporto tra l’estensione delle superfici forestali certificate e quelle<br />

totali di riferimento. Gli schemi promossi da rappresentanze prevalentemente<br />

industriali, o comunque a forte vocazione commerciale<br />

(CSA, <strong>PEFC</strong>, SFI), mostrano percentuali di <strong>certificazione</strong> più alte –<br />

rispettivamente 2,21%, 3,54% e 5,49% – se confrontate con <strong>lo</strong> 0,62%<br />

del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> FSC (Pettenella e Colletti, 2002).<br />

Alcune differenze degne di nota riguardano il livel<strong>lo</strong> di dettaglio<br />

degli indicatori che nel <strong>PEFC</strong> risulta elevato per gli indicatori descrittivi,<br />

non vincolanti ai fini dell’ottenimento del certificato, mentre nel<br />

FSC interessa tutte le aree concettuali della GFS (economica, sociale,<br />

storica e culturale). <strong>La</strong> necessità di rendere alcuni indicatori <strong>PEFC</strong> più<br />

vincolanti, in particolar modo quelli sociali, è stata espressa da alcuni<br />

ed ha portato alla recente revisione del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>. Maggiori restrizioni<br />

sono state infatti introdotte sulla ‘catena di custodia’. Il <strong>PEFC</strong><br />

impiega per gli indicatori complementari a livel<strong>lo</strong> regionale anche


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

6. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> della gestione <strong>forestale</strong> attesta la conformità delle<br />

procedure di utilizzazione, trasporto ed esbosco a standard razionali e<br />

sostenibili<br />

indicatori che esprimono il grado di variazione nel tempo di un<br />

certo fattore piuttosto che la soglia critica da rispettare nei processi<br />

gestionali. Inoltre il <strong>PEFC</strong> sviluppa, rispetto al sistema FSC, standard<br />

che vanno oltre il livel<strong>lo</strong> aziendale e riguardano temi politici di prevalente<br />

competenza governativa come, ad esempio, il contributo dei<br />

prodotti legnosi al risparmio energetico nazionale, l’equità delle<br />

pratiche commerciali ed il contributo del settore <strong>forestale</strong> al PIL.<br />

Per i motivi sopra esposti, la <strong>certificazione</strong> FSC è risultata fino ad<br />

oggi più adatta per beni ad alto va<strong>lo</strong>re aggiunto commercializzabili<br />

in nicchie di mercato (ad esempio: mobilio, artigianato, pavimentazioni).<br />

Tuttavia, per il raggiungimento della GFS su scala g<strong>lo</strong>bale, con<br />

un significativo impatto territoriale come auspicato dalle risoluzioni<br />

internazionali, è necessario il massimo coinvolgimento dell’industria<br />

e del settore commerciale. Gli operatori della filiera di lavorazione<br />

e trasformazione del legno difficilmente potranno orientarsi<br />

verso schemi che comportino costi aggiuntivi troppo elevati nei processi<br />

produttivi. I tentativi di sviluppare schemi di mutuo riconoscimento<br />

vanno quindi interpretati nell’ottica di creare un’economia di<br />

scala per prodotti legnosi certificati e di armonizzare le iniziative<br />

spontanee e su base vo<strong>lo</strong>ntaria che sono nate nell’ultimo decennio.<br />

49


50<br />

Note<br />

ARSIA<br />

1 L’Italia ha un voto in sede di Assemblea generale dato il basso livel<strong>lo</strong> di produzione<br />

legnosa industriale annuale. Anche il contributivo associativo dei membri<br />

dipende dalla produzione annuale. Per il <strong>PEFC</strong> Italia è di 5.150 Euro/anno.<br />

2 Allegato 1, Risoluzione L2 (Lisbona, giugno 1998).<br />

3 Non sono riportate le aree concettuali che prevedono so<strong>lo</strong> indicatori descrittivi.<br />

Per la lista completa degli standard elaborati dal <strong>PEFC</strong> Italia ☞ Allegato 5.<br />

4 <strong>La</strong> preparazione della domanda per l’adesione al<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> e della<br />

documentazione esplicativa è agevolata da una check-list fornita dal<strong>lo</strong> stesso<br />

<strong>PEFC</strong>C.<br />

5 Media mobile calcolata sulla produzione compresa in un arco di tempo massimo<br />

di 12 mesi.<br />

6 Promuoviamo la gestione sostenibile delle foreste. Per ulteriori informazioni:<br />

www.pefc.org/.<br />

7 ‘Da foreste gestite in maniera sostenibile’. Per ulteriori informazioni:<br />

www.pefc.org/.<br />

8 In Pettenella et al., 2000.<br />

9 Intesa come il parametro che misura la parte di mercato in grado di rispettare<br />

i criteri di <strong>certificazione</strong>.


3. Tendenze in atto sulla <strong>certificazione</strong><br />

<strong>forestale</strong><br />

3.1 Le iniziative di <strong>certificazione</strong> in Italia<br />

ed altri esempi in Europa<br />

Negli ultimi anni la <strong>certificazione</strong> ambientale in Italia ha registrato<br />

il tasso di crescita più alto nell’Unione Europea. Gli schemi<br />

maggiormente richiesti sono stati ISO 14001 ed EMAS e hanno riguardato,<br />

oltre al settore industriale, le società di servizi, le aree<br />

protette 1 , gli enti <strong>lo</strong>cali. Tra le varie iniziative si segnalano l’adozione<br />

della norma UNI EN ISO 14001 e/o EMAS da parte del Settore<br />

Pianificazione <strong>forestale</strong> della Direzione per le Foreste e l’Economia<br />

montana della Regione Veneto, del Servizio Foreste della Provincia<br />

Autonoma di Trento (Mazzucchi e Pedrolli, 2001), della Provincia di<br />

Bo<strong>lo</strong>gna per la <strong>certificazione</strong> dell’Appennino bo<strong>lo</strong>gnese.<br />

Sulla scia del generale aumento di interesse verso la <strong>certificazione</strong><br />

ambientale, nel settore <strong>forestale</strong> sono state avviate parecchie<br />

iniziative per la formazione e l’informazione degli operatori di filiera<br />

e per la definizione di standard di buona gestione, collaudati sul<br />

terreno tramite progetti pi<strong>lo</strong>ta e attività dimostrative. Si ricordano<br />

in particolare la definizione degli standard di GFS per le foreste dell’arco<br />

alpino (gruppo di lavoro coordinato dall’Università di Padova<br />

e di Torino) e dei boschi friulani (Regione Friuli Venezia<br />

Giulia e Università di Padova); la definizione di standard gestionali<br />

per i pioppeti (il progetto Ecopioppo della Regione Piemonte e<br />

dell’Istituto sperimentale per la Pioppicoltura di Casale Monferrato);<br />

la <strong>certificazione</strong> FSC di GFS della proprietà <strong>forestale</strong> collettiva<br />

della Magnifica Comunità di Fiemme in Trentino (Pettenella e Cattoi,<br />

1998); la <strong>certificazione</strong> della catena di custodia di imprese private<br />

per la lavorazione e trasformazione del legno, particolarmente<br />

in Veneto e Friuli Venezia Giulia; l’avvio di cinque progetti pi<strong>lo</strong>ta<br />

per convalidare gli standard di GFS nazionali <strong>PEFC</strong>. Sul piano istitu-


52<br />

ARSIA<br />

zionale, si registrano la creazione ed il riconoscimento ufficiale dei<br />

nodi nazionali per gli schemi FSC e <strong>PEFC</strong>: il Gruppo FSC Italia (☞<br />

riquadro in basso) ed il <strong>PEFC</strong> Italia.<br />

In Italia, è stato osservato che la scelta del tipo di <strong>schema</strong> da<br />

parte dei produttori è stata finora legata unicamente alla richiesta<br />

proveniente dal mercato. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> ha offerto un vantaggio<br />

competitivo iniziale ai prodotti senza un forte aggravio dei costi e<br />

ha aumentato il volume delle vendite. Le aziende certificate hanno<br />

comunque dovuto adottare una organizzazione più razionale della<br />

catena di lavorazione per ricavarne i benefici economici attesi (com.<br />

ILCAM, 2002). Per quanto riguarda la domanda di mercato, una delle<br />

principali aziende italiane ha registrato un forte aumento nella richiesta<br />

di legname e semilavorati FSC 2 , passando da 5.000 m 3 nel<br />

2001 a 16.000 m 3 nel so<strong>lo</strong> primo trimestre 2002 (com. BIPAN, gruppo<br />

Frati, 2002).<br />

Sotto l’aspetto legislativo, la Finanziaria 2002 introduce alcune<br />

modifiche 3 alla normativa in vigore relativa alla detraibilità delle<br />

spese sostenute per “la costituzione di boschi ad alto fusto e la<br />

manutenzione dei boschi cedui, con l’avviamento, ove possibile,<br />

all’alto fusto nei boschi cedui esistenti, il miglioramento delle<br />

fustaie esistenti e la redazione dei piani di gestione” (Cartolano,<br />

2002). Quest’ultimo punto, in particolare, è direttamente legato alla<br />

Il Gruppo FSC Italia<br />

Il Gruppo FSC Italia, creato nell’ottobre 2001 come associazione di vo<strong>lo</strong>ntariato<br />

senza scopo di lucro, registra, a maggio 2002, 29 membri di cui 6 rappresentanti<br />

della Camera ambientale, 15 della Camera economica, 7 della<br />

Camera sociale ed un osservatore (la Regione Umbria). In Italia le aziende<br />

certificate FSC per la chain of custody sono 51 con altre in corso di <strong>certificazione</strong>.<br />

Le previsioni sono orientate verso un aumento rapido delle aziende in<br />

conseguenza della domanda crescente di prodotti certificati FSC, sia attraverso<br />

la grande distribuzione, sia nel mercato di nicchia. Gli organismi di<br />

<strong>certificazione</strong> accreditati Fsc in Italia sono 18 (www.fsc-italia.it).<br />

Quasi contemporanea alla creazione del Fsc Italia è stata la nascita, nel settembre<br />

2001, del gruppo di acquisto ‘Club per il legno ecocertificato’, un’associazione<br />

vo<strong>lo</strong>ntaria tra produttori e distributori promossa dal WWF.<br />

I membri4 si impegnano a rispettare un programma di miglioramento<br />

ambientale che prevede, oltre al risparmio energetico ed il riciclaggio di prodotti,<br />

il graduale e crescente impiego di prodotti certificati FSC.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong> in Austria 5<br />

Lo <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> Austria è stato sottoposto all’approvazione del Consiglio<br />

nell’aprile 2000 e riconosciuto ufficialmente nel<strong>lo</strong> stesso anno. Lo <strong>schema</strong> è<br />

un’iniziativa congiunta di imprese forestali di carattere familiare, di industrie<br />

di lavorazione del legno, di gruppi ambientalisti e di sindacati. In Austria,<br />

170.000 proprietari forestali gestiscono circa 4 milioni di ettari di bosco suddivisi<br />

in nove regioni amministrative. <strong>La</strong> prima regione ad essere certificata<br />

è stata la Östliche Zentralalpen che comprende parte della Stiria e della<br />

Carinzia. In febbraio 2002, le ultime due regioni hanno ottenuto i certificati<br />

<strong>PEFC</strong> ed è stata completata la copertura del territorio nazionale. Più di 90<br />

delle circa 190 aziende certificate in Europa dal <strong>PEFC</strong> sono austriache6 . Lo<br />

<strong>schema</strong> prevede controlli di <strong>certificazione</strong> degli operatori nei settori della<br />

lavorazione – segherie, fabbriche di cellu<strong>lo</strong>sa, di carta e pannelli – e del commercio.<br />

Nelle segherie di grandi dimensioni la <strong>certificazione</strong> di ‘catena di custodia’ si<br />

è ormai conclusa. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> di gruppo delle segherie di medie dimensioni<br />

(volumi lavorati annui compresi tra 10.000 e 250.000 metri cubi) procede<br />

a ritmo sostenuto con l’emissione dei primi certificati e richieste per circa<br />

80 certificati nei prossimi mesi. L’inizio della <strong>certificazione</strong> delle segherie di<br />

piccole dimensioni (volumi lavorati inferiori a 10.000 m3 /anno) e dei commercianti<br />

di legname è iniziata alla fine del primo trimestre 2002.<br />

Alla fine di febbraio 2002 il <strong>PEFC</strong> Austria è stato riconosciuto ufficialmente<br />

anche in Svezia dall’ente competente – il SIS (Swedish Standards Institution).<br />

I prodotti cartacei prodotti in Austria con legno certificato <strong>PEFC</strong> potranno<br />

quindi accedere al marchio “Nordic Swan” che contrassegna, nei Paesi<br />

scandinavi, i prodotti ‘eco<strong>lo</strong>gici’. Oltre al sistema austriaco <strong>PEFC</strong> il ‘Nordic<br />

Swan’ ha già riconosciuto gli schemi <strong>PEFC</strong> di Svezia, Norvegia, Svizzera,<br />

Finlandia e Germania.<br />

<strong>certificazione</strong> in quanto l’adozione di un piano di gestione o assestamento<br />

è un requisito fondamentale per il rilascio del certificato.<br />

3.2 L’eco<strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> in Toscana<br />

<strong>La</strong> Regione Toscana, oltre ad essere socio fondatore del <strong>PEFC</strong><br />

Italia, ha promosso e contribuito alla <strong>certificazione</strong> del Consorzio<br />

<strong>forestale</strong> dell’Amiata. Sul piano normativo, la legge regionale 39/<br />

2000 7 - Legge <strong>forestale</strong> della Toscana prevede interventi “volti alla<br />

va<strong>lo</strong>rizzazione dei prodotti e dei servizi forestali attraverso il<br />

miglioramento dei processi di filiera che ne assicurino un’offerta più<br />

53


54<br />

ARSIA<br />

7. Formazioni forestali ad alto fusto caratteristiche del paesaggio toscano:<br />

il castagneto da frutto<br />

8. Formazioni forestali ad alto fusto caratteristiche del paesaggio toscano:<br />

la pineta di pino domestico


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

favorevole sul mercato” 8 . Tra questi interventi è prevista la “eco<strong>certificazione</strong><br />

<strong>forestale</strong>” intesa come “la <strong>certificazione</strong> dei sistemi di<br />

gestione <strong>forestale</strong> sostenibile”.<br />

Il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 prevede la ‘<strong>certificazione</strong><br />

dei sistemi gestionali e dei prodotti della selvicoltura’ sotto l’azione<br />

8.2, parte IV. È prevista inoltre una misura per incentivare l’associazionismo<br />

<strong>forestale</strong> 9 mirata anche alle iniziative di <strong>certificazione</strong>.<br />

Tra le altre iniziative regionali attinenti al settore, si segnala l’accordo<br />

10 sottoscritto dalla Regione Toscana con ARPAT, URPT e le associazioni<br />

di categoria 11 al<strong>lo</strong> scopo di promuovere e diffondere le certificazioni<br />

ambientali, particolarmente nelle piccole e medie imprese.<br />

L’iniziativa riguarda il finanziamento di progetti innovativi di<br />

<strong>certificazione</strong> EMAS e incentivazioni e sostegno ad interventi finalizzati<br />

alla gestione ambientale di prodotto e di processo. Gli strumenti<br />

specifici 12 destinati al finanziamento delle spese sostenute<br />

per le certificazioni ISO 14001, EMAS ed ECOLABEL sono quantificabili<br />

in 2 milioni di Euro per il prossimo quinquennio.<br />

Lo studio pi<strong>lo</strong>ta condotto dal Consorzio <strong>forestale</strong> dell’Amiata è<br />

uno dei cinque avviati sul territorio nazionale per la verifica e la definizione<br />

degli standard di gestione <strong>forestale</strong> sostenibile; essendo il<br />

primo ad arrivare alla conclusione, sarà quel<strong>lo</strong> su cui si baserà la verifica<br />

della documentazione da sottoporre all’approvazione del<br />

Consiglio <strong>PEFC</strong> nel corso del 2003.<br />

Il Consorzio <strong>forestale</strong> del Monte Amiata è un ente a partecipazione<br />

mista di enti pubblici e privati uniti nella gestione tecnica e<br />

amministrativa delle foreste di proprietà comunale, regionale, provinciale<br />

e della Comunità Montana del Monte Amiata grossetano,<br />

che coprono circa 3.000 ettari. <strong>La</strong> prima fase del processo di <strong>certificazione</strong><br />

è consistita in una verifica interna delle procedure amministrative<br />

e gestionali e nella redazione di un manuale. Nel corso di<br />

questo esercizio sono stati testati gli standard di gestione <strong>forestale</strong><br />

sostenibile sviluppati dal Gruppo di <strong>La</strong>voro creato appositamente e<br />

coordinato dall’Accademia Italiana di Scienze Forestali. <strong>La</strong> lista finale<br />

degli standard è stata approvata dal <strong>PEFC</strong> Italia nel novembre 2002<br />

(☞ Allegato 5, pp. 103-148) e, come da regolamento <strong>PEFC</strong>, è stata resa<br />

pubblica per due mesi per ricevere commenti e richieste di modifica.<br />

Al termine della consultazione, gli standard e gli elaborati prodotti<br />

nella fase di verifica interna sono stati sottoposti all’esame dell’organismo<br />

certificatore incaricato che, in seguito alle necessarie<br />

verifiche sul terreno, deciderà se rilasciare il certificato o se richie-<br />

55


56<br />

ARSIA<br />

9. Formazioni forestali ad alto fusto caratteristiche del paesaggio toscano:<br />

la faggeta<br />

10. Formazioni forestali ad alto fusto caratteristiche del paesaggio toscano:<br />

i rimboschimenti di pino nero


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong> in Finlandia 13<br />

<strong>La</strong> Finlandia produce il 15% delle esportazioni mondiali di carta e pannelli. Il<br />

mercato di riferimento principale è quel<strong>lo</strong> europeo che assorbe i due terzi<br />

delle esportazioni, principalmente in Germania, Regno Unito, Francia,<br />

Belgio, Spagna e Olanda.<br />

Lo <strong>schema</strong> nazionale di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> (FFCS) nasce nel 1996, viene<br />

formalizzato nel 1997 ed adottato tra il 1999 ed il 2000. L’approccio seguito è<br />

stato quel<strong>lo</strong> di armonizzare <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> con i sistemi internazionali di <strong>certificazione</strong><br />

<strong>forestale</strong> (<strong>PEFC</strong> ed FSC) ed ambientale (ISO 14000, EMAS). <strong>La</strong> copertura<br />

nazionale è garantita da 13 centri forestali, ognuno dotato di un certificato<br />

di GFS secondo gli standard FFCS. Ad ottobre 2002 risultano certificati circa<br />

22 milioni di ettari, il 95% delle foreste finlandesi, frazionate in 331.500 proprietà<br />

diverse. Lo <strong>schema</strong> è basato sulla <strong>certificazione</strong> regionale e di gruppo,<br />

prevede sia la <strong>certificazione</strong> della GFS che della catena di custodia e non prevede<br />

l’etichettatura dei prodotti. I primi certificati di catena di custodia sono<br />

stati emessi nell’aprile 2000. Sempre nel<strong>lo</strong> stesso anno, <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> nazionale<br />

è stato riconosciuto ufficialmente dal <strong>PEFC</strong>C ed è stato concesso l’uso del<br />

<strong>lo</strong>go alle prime aziende private. È in corso l’aggiornamento e la revisione<br />

degli standard che vede il coinvolgimento di 23 organizzazioni dei diversi<br />

settori coinvolti (economico, sociale, ambientale, istituzionale).<br />

<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> delle foreste finlandesi è stata ed è tuttora oggetto di animate<br />

controversie tra i sostenitori del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> nazionale (adesso riconosciuto<br />

<strong>PEFC</strong>) e le associazioni ambientaliste, in particolare Greenpeace e<br />

Finnish Nature League che hanno segnalato (2001) utilizzazioni non regolari<br />

in 50 foreste, molte delle quali di alto va<strong>lo</strong>re eco<strong>lo</strong>gico e ubicate in aree protette<br />

(ad es.: foresta di Hämeenvaara). Sono stati inoltre segnalati impatti<br />

negativi sull’allevamento delle renne e violazioni dei diritti delle minoranze<br />

indigene Sami. Per questi motivi, le organizzazioni ambientaliste non hanno<br />

fino ad oggi riconosciuto <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> FFCS/<strong>PEFC</strong> come garante<br />

del rispetto della GFS e dei va<strong>lo</strong>ri ad essa associati.<br />

dere ulteriori miglioramenti procedurali e/o gestionali al Consorzio.<br />

In caso positivo, <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> elaborato sarà<br />

valutato dal <strong>PEFC</strong>C che deciderà in merito al riconoscimento ufficiale.<br />

So<strong>lo</strong> dopo questa fase il Consorzio potrà utilizzare il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> sul<br />

materiale informativo, documentale e/o sui prodotti legnosi, nel<br />

caso in cui il certificato riguardi anche la catena di custodia.<br />

Il processo di definizione degli standard di GFS è stato completato<br />

nel novembre 2002 e si è avvalso, oltre che dell’esperienza<br />

toscana, dei contributi offerti dagli altri studi pi<strong>lo</strong>ta. Gli standard e<br />

<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> messi a punto dal Consorzio <strong>forestale</strong><br />

dell’Amiata avranno perciò validità nazionale.<br />

57


58<br />

Note<br />

ARSIA<br />

1 Iniziativa ENEA - Ministero dell’Ambiente “Parchi in Qualità”.<br />

2 Si ricorda che i prodotti certificati <strong>PEFC</strong> non sono ancora disponibili sul mercato<br />

italiano in quanto l’approvazione ed il riconoscimento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> è ancora<br />

in corso.<br />

3 Il limite di detraibilità passa dal 19% al 36% (per il 2002) e vengono estesi alla<br />

“manutenzione” dei boschi le disposizioni sulle ristrutturazioni edilizie.<br />

4 <strong>La</strong> catena di distribuzione COOP è stato il primo membro dell’associazione.<br />

5 www.pefc.at/.<br />

6 Dati aggiornati a marzo 2002.<br />

7 LR 21 marzo 2000, n. 39 – aggiornata con LR 31 gennaio 2001, n. 6. BURT 28<br />

maggio 2001, parte prima n. 18.<br />

8 Capo II, art. 17, comma 2.<br />

9 Misura 8.2.2 ‘Altre misure forestali’: miglioramento delle foreste, lettera i)<br />

dell’allegato al Reg. CE 1750/99.<br />

10 PRO.DI.GA.: Promozione e diffusione della gestione ambientale.<br />

11 Confindustria, API, CNA, Confartigianato, Casartigiani, Confcooperative e<br />

Lega delle Cooperative.<br />

12 Legge 598/94 e misura 1.4 Docup 2000-2006.<br />

13 www.ffcs-finland.org/.


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60<br />

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LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

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Emp<strong>lo</strong>yment and Investment, Province of British Columbia.<br />

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WWF FSC facts – FSC (2001) - The right choice for forest owners, maggio 2001.<br />

Principali siti web<br />

http:// www.fscoax.org/principal.htm/: il sito FSC con informazioni sulle<br />

foreste e sull’area certificata nel mondo, i certificati emessi di tracciabilità<br />

di filiera.<br />

http:// www.unece.org/trade/timber/mis/cfp-links.htm/: il sito UNECE con<br />

informazioni sulle superfici forestali certificate in Europa.<br />

http:// www.pefc.org/: il sito ufficiale del <strong>PEFC</strong> Internazionale.<br />

http:// www.mutualrecognition.org/: sito dedicato alle tematiche ed ai dibattiti<br />

sul mutuo riconoscimento.<br />

61


G<strong>lo</strong>ssario 1<br />

Accreditamento (di un organismo<br />

di <strong>certificazione</strong>): riconoscimento<br />

formale dell’idoneità di<br />

un organismo a rilasciare la <strong>certificazione</strong><br />

di sistema e/o prodotto.<br />

In Italia sono stati istituiti<br />

il SINCERT per l’accreditamento<br />

degli organismi di <strong>certificazione</strong>,<br />

il SINAL per l’accreditamento<br />

dei laboratori di prova.<br />

Catena di custodia (o tracciabilità<br />

di filiera): il processo di monitoraggio<br />

di un prodotto legnoso<br />

proveniente da una foresta certificata,<br />

dal luogo di utilizzazione<br />

a quel<strong>lo</strong> di vendita.<br />

Certificazione*: dichiarazione per<br />

mezzo della quale una terza<br />

parte indipendente fornisce<br />

garanzia scritta che un prodotto,<br />

un processo o un servizio è<br />

conforme a specifici requisiti<br />

contenuti in una norma o regola<br />

di riferimento.<br />

Certificazione di sistema (o sistemica):<br />

dichiarazione che garantisce<br />

l’adozione, da parte dell’ente<br />

certificato, di un sistema<br />

di gestione che prevede il<br />

monitoraggio ambientale ed il<br />

miglioramento della performance<br />

ambientale nel tempo.<br />

Possono anche essere menzionati<br />

gli obiettivi da raggiungere<br />

in un determinato arco di<br />

tempo.<br />

Certificazione basata sulla ‘performance’:<br />

dichiarazione che garantisce<br />

l’adozione, da parte<br />

dell’ente certificato, dell’insieme<br />

di standard (o requisiti, o<br />

criteri) previsti dal<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di<br />

<strong>certificazione</strong> adottato.<br />

Certificazione regionale*: <strong>certificazione</strong><br />

delle foreste nell’ambito<br />

di delimitazioni geografiche,<br />

amministrative o entro confini<br />

politici, realizzata da organismi<br />

autorizzati per la specifica regione<br />

e che preveda la partecipazione<br />

vo<strong>lo</strong>ntaria di singoli<br />

proprietari forestali o di altre<br />

organizzazioni della filiera<br />

foresta-legno.<br />

Conformità*: soddisfacimento di<br />

un requisito (o criterio o standard).<br />

1 Le definizioni contrassegnate con asterisco sono quelle citate, in originale o con<br />

integrazioni, nei documenti tecnici <strong>PEFC</strong> e disponibili sul sito www.promopefc.it/.


64<br />

ARSIA<br />

Criterio*: un aspetto o un elemento<br />

particolare della GFS considerato<br />

di notevole rilevanza (es.: il mantenimento<br />

della salute e vitalità<br />

dell’ecosistema <strong>forestale</strong>). Può<br />

essere considerato la traduzione<br />

sul piano operativo di uno o<br />

più principi senza però avere<br />

caratteristiche misurabili (come<br />

nel caso di un indicatore). In<br />

ambito <strong>PEFC</strong>, ‘il ruo<strong>lo</strong> dei criteri<br />

è di caratterizzare o definire gli<br />

elementi essenziali o una serie<br />

di condizioni o processi tramite<br />

cui può essere valutata la<br />

gestione <strong>forestale</strong> sostenibile’.<br />

Eco-labelling (eco-etichettatura):<br />

apposizione di un’etichetta, <strong>lo</strong>go<br />

o marchio su un prodotto o<br />

sui documenti di vendita relativi<br />

ad un prodotto che attesti il<br />

soddisfacimento di standard<br />

predefiniti di gestione (o produzione)<br />

compatibile con l’ambiente.<br />

Gestione Forestale Sostenibile<br />

(GFS)*: gestione e uso delle foreste<br />

e dei territori forestali in<br />

modo e misura tali da mantenere<br />

la <strong>lo</strong>ro biodiversità, produttività,<br />

capacità rigenerativa, vitalità<br />

ed il <strong>lo</strong>ro potenziale per<br />

garantire ora e in futuro importanti<br />

funzioni eco<strong>lo</strong>giche, economiche<br />

e sociali a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale,<br />

nazionale e g<strong>lo</strong>bale e che non<br />

determini danni ad altri ecosistemi.<br />

I prodotti etichettati <strong>PEFC</strong><br />

provengono da foreste gestite in<br />

maniera sostenibile in conformità<br />

ai 6 criteri pan-europei.<br />

Gruppo di acquisto (buyers group):<br />

associazioni di imprese industriali<br />

e commerciali che, su<br />

base vo<strong>lo</strong>ntaria, si impegnano<br />

ad utilizzare quantità crescenti<br />

di legname certificato e ricevono<br />

un forte supporto da parte<br />

delle organizzazioni ambientaliste,<br />

in particolare dal WWF.<br />

Indicatore: parametro quantitativo<br />

e/o qualitativo (descrittivo)<br />

misurabile che registra le variazioni<br />

di una o più variabili di<br />

un sistema. L’insieme degli<br />

indicatori adottati permette di<br />

valutare la conformità nel<br />

tempo ai criteri e ai principi<br />

adottati per la GFS.<br />

Non conformità*: non rispetto di un<br />

requisito (o standard o criterio).<br />

Mutuo riconoscimento: accordo<br />

reciproco e non discriminatorio<br />

secondo il quale uno <strong>schema</strong> di<br />

<strong>certificazione</strong> riconosce ed<br />

accetta altri schemi in quanto<br />

equivalenti negli obiettivi, nel<br />

processo e nei risultati finali da<br />

perseguire.<br />

Organismo certificatore: organizzazione<br />

riconosciuta dall’ente<br />

nazionale (o internazionale nel<br />

caso della <strong>certificazione</strong> FSC) di<br />

accreditamento che ha il mandato<br />

per effettuare le ispezioni e<br />

rilasciare il certificato di conformità<br />

a standard predefiniti.<br />

Organizzazione*: società, corporazione,<br />

impresa, industria, autorità,<br />

istituzione o parte o combinazione<br />

di queste, consociate<br />

o meno, pubbliche o private,<br />

che hanno funzioni e amministrazione<br />

proprie.<br />

Principi*: regole fondamentali che<br />

servono come base per ragionamenti<br />

e azioni. I principi sono


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

elementi espliciti di un obiettivo<br />

quale la Gestione Forestale<br />

Sostenibile.<br />

Regione*: foreste all’interno di delimitati<br />

confini geografici, amministrativi<br />

o politici.<br />

Requisito*: esigenza o aspettativa<br />

dichiarata o implicita.<br />

Risoluzione H1 della Seconda Conferenza<br />

ministeriale di Helsinki<br />

sulla Protezione delle foreste<br />

in Europa (1993) 2 : documento<br />

sottoscritto da 37 Paesi europei<br />

e dalla Comunità Europea contenente<br />

per la prima volta una<br />

definizione comune e linee<br />

guida sulla GFS. Alla Conferenza<br />

parteciparono anche rappresentanti<br />

del settore privato,<br />

ONG ambientaliste e rappresentanze<br />

del settore <strong>forestale</strong> internazionale.<br />

Risoluzione L2 (Annesso 2) della<br />

Terza Conferenza ministeriale<br />

di Lisbona (1998) 3 : documento<br />

che riporta i criteri e gli indicatori<br />

pan-europei per la GFS e le<br />

linee guida operative per il suo<br />

raggiungimento.<br />

Rintracciabilità (o tracciabilità) di<br />

filiera: capacità di ricostruire la<br />

storia e di seguire l’impiego e le<br />

trasformazioni subite da un<br />

prodotto mediante identificazioni<br />

documentate sul flusso di<br />

65<br />

materiali – materie prime, additivi,<br />

semilavorati, materiali di<br />

imballaggio che in qualunque<br />

punto della filiera entrano nel<br />

processo produttivo – e sugli<br />

operatori di filiera.<br />

Segregazione: separazione fisica<br />

tra <strong>lo</strong>tti di legname (semilavorati,<br />

lavorati) certificati e non.<br />

Sviluppo sostenibile*: sviluppo<br />

che soddisfa le esigenze dell’attuale<br />

generazione senza compromettere<br />

la capacità delle<br />

generazioni future di soddisfare<br />

le proprie (da “Rapporto<br />

Bruntland”).<br />

Terza parte*: persona o organismo<br />

riconosciuto indipendente dalle<br />

parti coinvolte relativamente<br />

all’argomento trattato. Le altre<br />

parti comunemente coinvolte<br />

sono il fornitore (prima parte) e<br />

i clienti (seconda parte).<br />

Verifica ispettiva*: attività sistematica<br />

ed oggettiva mirata a riscontrare<br />

la completezza con cui<br />

i requisiti relativi ad una specifica<br />

siano soddisfatti, condotta da<br />

una o più persone indipendenti<br />

dal soggetto verificato.<br />

Verifica ispettiva interna*: verifica<br />

condotta dalla società/organizzazione<br />

(prima parte) e non da<br />

una seconda o terza parte indipendente.<br />

2 ’General Guidelines for the Sustainable Forest management of Forests in Europe’.<br />

3 ’Pan European Operational Level Guidelines for Sustainable Forest management’.<br />

L’Allegato 1 riporta i criteri e gli indicatori pan-europei per la GFS.


Allegati


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

ALLEGATO 1<br />

- Superficie <strong>forestale</strong> certificata nel mondo*<br />

Area Area Area Area Tipo<br />

<strong>forestale</strong> <strong>forestale</strong> <strong>forestale</strong> <strong>forestale</strong> di<br />

Continente/Paese nel 2000 gestita - 2000 gestita - 2000 certificata certificaz.<br />

EUROPA<br />

(000 ha) (000 ha) (%) (000 ha)<br />

Austria 3886 3866 100 550 <strong>PEFC</strong><br />

Belgio e Lussemburgo 728 656 90 4 FSC<br />

Croazia 1783 1531 86 167 FSC<br />

Repubblica Ceca 2632 2632 100 10 FSC<br />

Danimarca 455 455 100 — FSC<br />

Finlandia 21935 21900 100 21900 <strong>PEFC</strong><br />

Francia 15341 15341 100 1 FSC<br />

Germania 10740 10740 100 3242 <strong>PEFC</strong>/FSC<br />

Italia 10003 1117 11 11 FSC<br />

Olanda 375 375 100 69 FSC<br />

Norvegia 8868 7147 97 5600 <strong>PEFC</strong><br />

Po<strong>lo</strong>nia 9047 9047 100 2743 FSC<br />

Federazione Russia 851392 851392 100 33 FSC<br />

Svezia 27134 27134 100 11167 FSC/<strong>PEFC</strong><br />

Svizzera 1199 1153 96 49 FSC<br />

Ucraina 9584 9584 100 203 FSC<br />

Regno Unito<br />

AFRICA<br />

2794 2319 83 958 FSC<br />

Namibia 8040 54 n.ap. 54 FSC<br />

Sud Africa 8917 828 n.ap. 828 FSC<br />

Zimbabwe<br />

ASIA-PACIFICO<br />

19040 92 92 FSC<br />

Indonesia 104986 72 72 FSC<br />

Giappone 24081 24081 100 3 FSC<br />

Malesia 19292 14020 73 55 FSC<br />

Filippine 5789 6935 120 15 FSC<br />

Sri <strong>La</strong>nka 1940 1940 100 13 FSC<br />

Nuova Zelanda 7946 6912 87 363 FSC<br />

Papua Nuova Guinea 30601 5341 17 4 FSC<br />

Isole Sa<strong>lo</strong>mone<br />

AMERICA<br />

2536 43 n.ap. 43 FSC<br />

Belize 1348 1000 74 96 FSC<br />

Bolivia 53068 6900 13 885 FSC<br />

Brasile 543905 4000 1 666 Fsc<br />

Canada 244571 173400 71 4360 Fsc/CSA/FSI<br />

* Rielaborazione da FAO, 2000; sono riportati so<strong>lo</strong> i Paesi con aree forestali certificate.<br />

69


70<br />

ARSIA<br />

Costa Rica 1968 116 n.ap. 41 Fsc<br />

Guatemala 2850 54 2 100 Fsc<br />

Honduras 5383 821 15 20 Fsc<br />

Messico 55205 7100 13 169 Fsc<br />

Panama 2876 20 n.ap. 1 FSC<br />

USA 225993 125707 56 26129 FSC/SFI/<br />

Totale mondiale 3.869.455 80.717<br />

Abbreviazioni e definizioni:<br />

n.s. = non significativo (va<strong>lo</strong>re molto basso)<br />

n.ap. = non applicabile<br />

N.B. - Nel totale mondiale sono compresi anche Paesi non riportati in tabella.<br />

ATFP/GT<br />

’Area <strong>forestale</strong> gestita’ nel 2000 = foreste e altre aree boscate gestite<br />

secondo piani formali o informali applicati regolarmente per un<br />

periodo di almeno 5 anni. Le operazioni gestionali comprendono<br />

tutte le attività prescritte per ogni particella o bosco in un dato periodo<br />

di tempo. Sono inclusi i boschi in cui è stata sospesa volutamente<br />

qualsiasi attività gestionale.<br />

Per l’Italia sono stati riportati i dati relativi alle sole aree forestali<br />

soggette a piani di assestamento. <strong>La</strong> superficie certificata si riferisce<br />

all’unico caso nazionale, la proprietà collettiva della Magnifica Comunità<br />

di Fiemme.<br />

Per le Filippine, l’area <strong>forestale</strong> gestita comprende superfici con percentuale<br />

di copertura <strong>forestale</strong> inferiore al 20%.<br />

Per i Paesi in cui l’area <strong>forestale</strong> coincide con l’area <strong>forestale</strong> gestita,<br />

quest’ultima è stata ricalcolata. I dati riportati possono pertanto differire<br />

dalle statitistiche ufficiali nazionali.<br />

’Area <strong>forestale</strong> certificata’ = sono indicati i dati aggregati secondo gli<br />

schemi:<br />

• FSC = Forest Stewardship Council - organi di <strong>certificazione</strong> accreditati<br />

(al dicembre 2000)<br />

• <strong>PEFC</strong> = Pan-European Forest Certification (schemi nazionali approvati<br />

dal Consiglio <strong>PEFC</strong> al dicembre 2000)<br />

• ATFP = American Tree Farm Program (al dicembre 2000)<br />

• CSA = Canada National Sustainable Forest Management System Standard<br />

(al 21 dicembre 2000)<br />

• GT = Green Tag (USA) (al 31 dicembre 2000)<br />

• SFI = Sustainable Forest Initiative Program, American Forest and Paper<br />

Association (per il Canada al 21 dicembre 2000, per gli USA ad ottobre<br />

2000).<br />

So<strong>lo</strong> le aree certificate da enti terzi sono state incluse nella tabella. Le<br />

aree coperte da ISO 14001 sono state comprese so<strong>lo</strong> se certificate<br />

anche da altri schemi.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

ALLEGATO 2 - Gli iscritti al <strong>PEFC</strong>C<br />

Estratto dal sito internet del <strong>PEFC</strong>C http://www.pefc.org<br />

<strong>PEFC</strong> Council asbl, 17 Rue des Girondins,<br />

Merl-Hollerich, L-1626, Luxembourg<br />

Paese Nome dell’organismo <strong>PEFC</strong><br />

nazionale e segretario Indirizzo<br />

Australia NAFI (on behalf of AFS) AFS Project Office<br />

c/o GPO Box 858,<br />

Mr Mark Edwards Canberra ACT 2601, Australia<br />

tel.: +61 02 6272 4129 fax: +61 02 6272 4875<br />

email: afs@forestrystandard.org.au<br />

Austria <strong>PEFC</strong> Austria Alser Strasse 21/1/5 A<br />

1080 Wien, Austria<br />

Mrs Gabrielle Herzog tel.: +43 1402470117 fax: +43 140113 50<br />

email: info@pefc.at;<br />

http://www.pefc.at/<br />

Belgium WoodNet asbl Galerie du Centre, B<strong>lo</strong>c 2,<br />

1000 Bruxelles, Belgique<br />

Mr Bertrand Auquière tel.: +32 2 223 4421 fax: +32 2 223 4275<br />

email: Woodnet@skynet.be;<br />

http://www.woodnet.com/<br />

Brazil INMETRO Rua Santa Alexandrina No 416,<br />

(on behalf of CERFLOR) 10 andar Rio Comprido<br />

CEP 20.261-232 Rio de Janeiro - Brazil<br />

Mr A. Mariante Carvalho tel.: +55 21 2502 7002<br />

fax: +55 21 2293 0954<br />

email: presi@inmetro.gov.br<br />

Canada CSA 178 Rexdale Boulevard<br />

Toronto, M9W 1R3 Canada<br />

Mrs Katie Altoft tel.: +1 4167474080 fax: +1 4167474149<br />

email: katie.altoft@csa-international.org<br />

http://www.certificationcanada.org/<br />

Chile CERTFOR Chile c/o Fundacion Chile<br />

Av. Parque Antionio Rabat Sur 6165<br />

Mr Eduardo Morales P.O. Box 773 Vitacura Santiago, Chile<br />

tel.: +562 240 0488 fax: +562 241 9385<br />

email: emorales@fundch.cl<br />

Czech The Council of the Nabrezni 1326 Brandjs Mad <strong>La</strong>bem,<br />

Republic National Certification 25044 Czech Republic<br />

Centre - Czech Republic tel.: +420 202800154 fax: +420 202802434<br />

email: cert@uhul.cz<br />

Mr Jaroslav Tymrák http://www.uhul.cz/<br />

Denmark <strong>PEFC</strong> Denmark c/o Dansk Skovforening, Amalievej 20<br />

1875 Frederiksberg C, Denmark<br />

Mrs Tanja Olsen tel.: +45 33 24 42 66, fax: +45 33 24 02 42<br />

email: to@skovforeningen.dk<br />

http://www.pefc.org/pefc-dk/dk-ramme2.htm<br />

71


72<br />

ARSIA<br />

Paese Nome dell’organismo <strong>PEFC</strong><br />

nazionale e segretario Indirizzo<br />

Estonia Estonian Forest Eesti Metsasertifitseerimise Nõukogu<br />

Certification Council Ardu k. Kõue vald<br />

75001 Harjumaa, Estonia<br />

Mr Kalle Põld tel. (at work): +372-608 3386<br />

(mobile): +372 513 1212<br />

email: info@efcs-estonia.org<br />

Finland Finnish Forest Suomen Metsäsertifiointi ry<br />

Certification Council Finnish Forest Certification Council - FFCC<br />

Melkonkatu 16 A,<br />

Mr Auvo Kaivola Fin-00210 Helsinki, Finland<br />

tel.: +358929041426, fax: +35896922084<br />

email: mailto:office@ffcs-finland.org<br />

http://www.ffcs-finland.org/<br />

France <strong>PEFC</strong> France 6 Avenue de St Mandé, 75012, Paris<br />

tel.: +33 1434657 15, fax: +33 143465715<br />

Mr Stéphane Marchesi email: pefc.france@wanadoo.fr<br />

Germany <strong>PEFC</strong> Germany e.V Dannecker Str. 37<br />

D-70182 Stuttgart, Germany<br />

Mr Dirk Teegelbekkers tel.: +49 7112484006, fax: +49 7112484 031<br />

email: pefc-deutschland@t-online.de<br />

http://www.pefc.de/<br />

Ireland <strong>PEFC</strong> Council of Ireland c/o ITGA, The Plunkett House,<br />

84 Merrion Square, Dublin 2, Ireland<br />

Ms Mary Johnston tel.: +353 1676 4783, fax: +353 1662 4502<br />

email: mary.johnston@icos.ie<br />

Italy <strong>PEFC</strong> Italy c/o Antonio Brunori, via Quintina, 40<br />

Ponte San Giovanni - 06087 Perugia, Italy<br />

Mr Antonio Brunori tel.: +39 0755990699<br />

mobile: +39 3482814116<br />

email: brunori3@interfree.it,<br />

http://www.promopefc.it/<br />

<strong>La</strong>tvia <strong>PEFC</strong> Council of <strong>La</strong>tvia Riga Street 113, Salaspils, LV 2169, <strong>La</strong>tvia<br />

tel.: +371 50 47270 fax: +371 50 47270<br />

Ms Gunta Apsite email: ljc@parks.lv<br />

Lithuania (<strong>PEFC</strong> Lithuania Council c/o Forest Owners Association Lithuania<br />

is currently in the process K. Donelai_io 2 LT-3000 Kaunas, Lithuania<br />

of formal registration and tel.: +370 370 5 232 8864<br />

pending confirmation of this fax: +370 370 5 232 8864<br />

has been provisionally email: vilnius@forest.lt<br />

accepted as a member<br />

of the <strong>PEFC</strong> Council)<br />

Mr Gedminas Survila<br />

Luxembourg <strong>PEFC</strong> Luxembourg c/o Chambre de Commerce<br />

31, Boulevard Konrad Adenauer<br />

Mr Tom Theves L-2981 Luxembourg<br />

tel.: 4239391 fax: 438326<br />

email: tom.theves@cc.lu


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Paese Nome dell’organismo <strong>PEFC</strong><br />

nazionale e segretario Indirizzo<br />

Malaysia MTCC 19F, Level 19, Menara Pgrm<br />

8 Jalan Pudu Ulu Cheras<br />

Mr L.T. Chew 56100 Kuala Lumpur, Malaysia<br />

tel.: +603 9200 8003 fax: +603 9200 6008<br />

email: mtcc@tm.net.my<br />

Norway <strong>PEFC</strong> Norway c/o The Norwegian Forest<br />

Owners’ Federation<br />

Mrs Elizabeth Gill P.O. Box 1438 Vika, N-0115 Os<strong>lo</strong>, Norway<br />

tel.: +47 22010576 fax: +47 22 834047<br />

email:mailto:nsf@skog.no<br />

http://www.pefcnorge.org/<br />

Portugal Conselho da Fileira Av. Antonio Serpa - 23 - 2° Esq.<br />

F<strong>lo</strong>restal Portuguesa 1050-026 Lisboa<br />

tel.: +351 217972639 fax: +351 217976700<br />

Mrs Susana Ange<strong>lo</strong> email: sange<strong>lo</strong>@embar.pt<br />

S<strong>lo</strong>vak S<strong>lo</strong>vak Forest Lesoprojekt Zvolen<br />

Republic Certification Association Sokolska 2 960 Zvolen - S<strong>lo</strong>vakia<br />

Mr Frantisek Stulajter email : kmetova@lesoprojekt.sk<br />

Spain <strong>PEFC</strong> España Plaza de la Villa, 1. Bajo derecha,<br />

E-28005 Madrid<br />

Mrs Eva Martín Orejeudo tel.: +34 91 547 6446, fax: +34 91 548 4743<br />

email: secretaria@pefc.es<br />

http://www.pefc.es/<br />

Sweden Swedish <strong>PEFC</strong> Svenska <strong>PEFC</strong> ek , c/o Skogsägarna,<br />

Co-operative 10533 Stockholm<br />

tel.: +46-87875891 fax: +46-87875908<br />

Mr Folke Stenström email: folke.stenstrom@mellanskog.se<br />

http://www.pefc.se/<br />

Switzerland <strong>PEFC</strong> Switzerland c/o Waldwirtschaft Verband Schweiz,<br />

and HWK- Rosenweg 14<br />

Zertifizierungsstelle Postfach, CH 4501 So<strong>lo</strong>thurn<br />

tel.: +41 32 625 8800, fax:+41 32 625 8899<br />

Mr Urs Amstutz email: info@wvs.ch<br />

www.wvs.ch/de/waldwirt/zertifi_d.html<br />

United <strong>PEFC</strong> UK Ltd. 5 Dublin Street <strong>La</strong>ne South,<br />

Kingdom Edinburgh, EH1 3PX<br />

Mr Len Yull tel.: +44 131 5387111, fax: +44 1315387222<br />

email: info@pefc.co.uk<br />

http://www.pefc.co.uk/<br />

USA <strong>PEFC</strong> USA c/o American Forest & Paper Association<br />

1111, 19th St. NW, Suite 800<br />

Mr Mike Virga Washington DC 20036<br />

tel.: +1 202 463 2712, fax: +1 202 463 2708<br />

email: michael_virga@afandpa.org<br />

73


74<br />

ARSIA<br />

Membri straordinari<br />

Nome e segretario Indirizzo<br />

CEPF (Confederation Européenne Rue du Luxembourg, 47-51,<br />

des Propriétaires Forestiers) B-1050 Brussels, Belgium<br />

tel.: +32 2 2190231 fax: +32 2 2192191<br />

Natalié Huffnagl email: cepf@planetinternet.be<br />

CEI-Bois (European Confederation Allèe Hof-ter-Vleest 5, Boîte 4,<br />

of Wood working Industries) 1070 Bruxelles, Belgium<br />

tel.: +32 2 556585 fax: +32 2 55625 95<br />

Filip De Jaeger email: info@cei-bois.org<br />

ELO (European <strong>La</strong>ndowners’ Av. Pasteur 23, 1300 Wavre, Belgium<br />

Organisation) tel.: +32 1 0232902 fax: +32 1 0232909<br />

<strong>La</strong>urent Courbois email: e<strong>lo</strong>@skynet.be<br />

ENFE (European Network Rütteberg 10<br />

of Forest Entrepreneurs ) D-79294 Sölden, Germany<br />

tel.: +49 761 4536 7431<br />

Edgar Kastenholz fax: +49 761 4536 7432<br />

(Secretary General) email: edgar.kastenholz@enfe.net<br />

FEBO (European Timber Gallerie du Centre, Rue des Fripiers 15-17<br />

Trade Association) B<strong>lo</strong>c 1, 5éme etage, 1000 Brussels, Belgium<br />

tel.: +32 2 2293260 fax: +32 2 2293264<br />

Christian Huart email: febo@fnn.be<br />

CEPI (Confederation of European 250 Avenue Louise,<br />

Paper Industries) 1050 Brussels, Belgium<br />

tel.: +32 2 6274911 fax: +32 2 6468137<br />

Bernard de Galembert email: mail@cepi.org<br />

UEF (Union of European Foresters) UEF-EC office, CESI,<br />

Avenue de la Joyeuse Entree 1-5 B<br />

Piotr Paschalis 1040 Brussels, Belgium<br />

tel.: + 32 2 2821870 fax: + 32 2 2821871<br />

email: Paschalis@delta.sggw.waw.pl<br />

FECOF (Féderation Européenne Féderation Européenne des Communes<br />

des Communes Forestières) Forestières Postfach 5006,<br />

D-66623 Nohfelden, Germany<br />

Dr Heribert Gisch tel.: +49 68 52885200 fax: +49 68 52885258<br />

email: fecof@nohfelden.de<br />

USSE (Union of Silviculturalists Union of Silviculturalists of Southern Europe<br />

of Southern Europe) Avda. Madariaga, 1, dto. 6,<br />

48014 Bilbao, Spain<br />

Mr Miguel Pérez Turrado tel.: +34 94 4206990 fax: +34 94 4763715<br />

email: usse@jet.es


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

ALLEGATO 3 - I membri del <strong>PEFC</strong> Italia<br />

I soci del <strong>PEFC</strong> Italia (al 1° dicembre 2002) sono 38:<br />

Amministrazioni: Provincia Autonoma di Bolzano; Provincia Autonoma<br />

di Trento; Regione Friuli Venezia Giulia; Regione <strong>La</strong>zio; Regione<br />

Lombardia; Regione Puglia; Regione Toscana; Regione Umbria;<br />

Regione Val d’Aosta; Regione Veneto; Veneto Agricoltura.<br />

Proprietari boschivi: Federforeste - Federazione Italiana delle Comunità<br />

Forestali, Borgo Val di Taro (Parma); Consorzio Forestale dell’Amiata<br />

- Arcidosso (Grosseto); Consorzio Boschi Carnici - Tolmezzo<br />

( Udine); Associazione <strong>forestale</strong> “Foreste degli altipiani”<br />

(Comuni di Folgaria, <strong>La</strong>varone e Luserna - Trento); Unione agricoltori<br />

e Coltivatori diretti della Provincia di Bolzano; Comune di Ampezzo.<br />

Industria del legno (prima trasformazione): Erre Legnami - Tolmezzo<br />

(Udine); F.lli De Infanti - Ravascletto (Udine); F.lli Di Marco - Fontebba<br />

(Udine).<br />

Industria del legno (seconda e terza trasformazione): Cartiere Burgo -<br />

Tolmezzo (Udine); Margaritelli - Listone Giordano (Perugia); Pozzi<br />

costruzioni in legno (Colico - Como); Promosedia - Manzano (Udine).<br />

Sindacati e rappresentanti di categoria: Assindustria Belluno; Associazione<br />

Industriali della Provincia di Udine; Associazione Industriali<br />

della Provincia di Bolzano; Associazione Industriali della<br />

Provincia di Trento; Associazione Regionale Pioppicoltori del Friuli<br />

Venezia Giulia.<br />

Cooperative: Coop Agriforest - Chiusaforte (Udine); Legno Servizi -<br />

Amaro (Udine); C.O.A.PI. <strong>La</strong>vori forestali - San Pietro al Natisone<br />

(Udine).<br />

Liberi professionisti: Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori<br />

Agronomi e Dottori Forestali; Federazione Regionale Dottori<br />

Agronomi e Dottori Forestali del Friuli Venezia Giulia; Associazione<br />

Forestale del Trentino; Associazione Forestale Italiana.<br />

Consumatori: Associazione “Altroconsumo”.<br />

Artigiani: Associazione Artigiani della Provincia di Trento.<br />

75


76<br />

ARSIA<br />

ALLEGATO 4 - <strong>La</strong> documentazione tecnica<br />

e organizzativa del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />

Estratto dal sito ufficiale del <strong>PEFC</strong>-Italia, http://www.promopefc.it<br />

Indice<br />

Statuto del <strong>PEFC</strong> (Internazionale)<br />

Struttura del <strong>PEFC</strong>. Elementi comuni e requisiti<br />

Memorandum del <strong>PEFC</strong><br />

Procedure per l’adesione agli schemi di <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong><br />

Il Consiglio d’Amministrazione del <strong>PEFC</strong> Italia<br />

Statuto dell’associazione "<strong>PEFC</strong> Italia"<br />

Statuto del <strong>PEFC</strong> (Internazionale)<br />

Art. 1 - Denominazione e sede<br />

1. L’associazione è donominata “Consiglio per la Certificazione<br />

Forestale Pan-Europea” (Pan-European Forest Certification Council),<br />

abbreviato in <strong>PEFC</strong>C.<br />

2. <strong>La</strong> sede operativa dell’organizzazione è in Lussemburgo. <strong>La</strong> sede<br />

dell’organizzazione può essere trasferita in qualunque luogo della<br />

città di Lussemburgo per decisione del Consiglio di Amministrazione.<br />

Art. 2 - Obiettivi<br />

Il Consiglio per la Certificazione Forestale Pan-Europea ha i seguenti<br />

obiettivi:<br />

1. Promuovere la gestione sostenibile delle foreste attraverso l’implementazione<br />

della Certificazione Forestale Pan-Europea.<br />

2. Agire come ente di gestione del<strong>lo</strong> Schema di Certificazione Forestale<br />

Pan-Europea.<br />

3. Coordinare e sviluppare ulteriormente l’implementazione del<strong>lo</strong><br />

Schema di Certificazione Forestale Pan-Europea come <strong>schema</strong> di<br />

<strong>certificazione</strong> credibile.<br />

4. Valutare la conformità degli schemi di <strong>certificazione</strong> dei partecipanti<br />

rispetto ai requisiti del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> generale.<br />

5. Agire come il formale rappresentante del Sistema di Certificazione<br />

Pan-Europeo.<br />

Il <strong>PEFC</strong> può intraprendere ogni azione correlata direttamente o indirettamente<br />

ai suddetti obiettivi. In particolare, il <strong>PEFC</strong> può mantenere<br />

i diritti di proprietà intellettuale e utilizzarli in modo appropriato<br />

al fine di promuovere i predetti obiettivi.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Art. 3 - Membri<br />

Gli enti nazionali costituitisi con l’obiettivo di iniziare e dirigere<br />

l’implementazione del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> all’interno del proprio Paese<br />

possono chiedere di associarsi al <strong>PEFC</strong>. Le organizzazioni nazionali<br />

dei proprietari forestali hanno la responsabilità di invitare le organizzazioni<br />

nazionali che rappresentano tutti gli interessi rilevanti<br />

per costituire tale ente nazionale di gestione. Il numero minimo di<br />

membri del <strong>PEFC</strong>C è 6.<br />

I membri del <strong>PEFC</strong>C sono responsabili di assicurarsi che, nell’ambito<br />

della <strong>lo</strong>ro competenza, i requisiti del <strong>PEFC</strong> siano implementati secondo<br />

le regole definite dal Consiglio di Certificazione Forestale Pan-<br />

Europea.<br />

L’ammissione di nuovi membri è decisa dall’Assemblea generale<br />

con la semplice maggioranza sulla base della proposta del Consiglio<br />

di Amministrazione.<br />

I membri che non rispettano <strong>lo</strong> Statuto, le regole e le procedure del<strong>lo</strong><br />

<strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>C o le regole interne delle procedure, possono essere<br />

ammoniti dal Consiglio di Amministrazione. Se dopo tale richiamo la<br />

violazione continua o se ne presenta un’altra, l’associazione può essere<br />

sospesa o revocata dall’Assemblea generale con la maggioranza<br />

dei due-terzi, dopo aver sentito la giustificazione dell’interessato.<br />

<strong>La</strong> radiazione di un membro deve essere dichiarata per mezzo di<br />

una lettera raccomandata indirizzata al Presidente del Consiglio di<br />

Amministrazione, con un preavviso di tre mesi. Il costo dell’associazione<br />

per l’anno in corso non verrà rimborsato.<br />

L’Assemblea generale può decidere di accettare altre associazioni,<br />

quali le organizzazioni internazionali che supportano gli obiettivi<br />

del <strong>PEFC</strong>, come membri straordinari senza diritto di voto.<br />

Qualunque membro che non abbia pagato la quota annuale entro tre<br />

mesi dopo il secondo avviso, è automaticamente escluso dall’associazione.<br />

Art. 4 - Budget e contributi associativi<br />

Ogni anno, il Consiglio di Amministrazione deve sottoporre all’Assemblea<br />

generale il bilancio consuntivo dell’anno precedente ed il<br />

budget per l’anno seguente. Il budget annuale e la quota di associazione<br />

sono fissati dall’Assemblea generale con la maggioranza dei<br />

due terzi dei votanti. Il Consiglio di Amministrazione propone la<br />

quota associativa. Il massimo costo dell’associazione annuale è di<br />

100.000 Euro.<br />

Art. 5 - Assemblea generale<br />

L’Assemblea generale è l’autorità superiore del <strong>PEFC</strong>C. L’Assemblea<br />

si riunisce regolarmente almeno una volta l’anno. Ogni membro è<br />

rappresentato da un delegato che può essere sostituito da un dele-<br />

77


78<br />

ARSIA<br />

gato autorizzato dal<strong>lo</strong> stesso ente di gestione nazionale. L’autorizzazione<br />

deve essere presentata in forma scritta. Se un membro non<br />

può partecipare, il delegato ha i suoi stessi diritti.<br />

I delegati possono essere accompagnati anche da altri rappresentanti<br />

del<strong>lo</strong> stesso ente di gestione nazionale. Questi partecipano come<br />

osservatori e possono essere al massimo due per ogni ente di gestione<br />

nazionale.<br />

L’Assemblea generale è convocata dal Presidente mediante lettera<br />

raccomandata con almeno quattro settimane di preavviso (fa fede il<br />

timbro postale) ed include l’ordine del giorno. Documenti pertinenti<br />

devono essere resi disponibili non più tardi di una settimana<br />

prima della riunione dell’Assemblea generale.<br />

Un’Assemblea generale straordinaria può essere convocata dal<br />

Presidente o su domanda di almeno un quinto dei membri.<br />

L’Assemblea generale è presieduta dal Presidente che è eletto dai<br />

delegati con una maggioranza dei due-terzi per un periodo di due<br />

anni. Egli può essere rieletto per una seconda e terza volta.<br />

L’Assemblea generale elegge un primo ed un secondo Vice-<br />

Presidente che presiedono l’Assemblea in assenza del Presidente<br />

stesso. In assenza sia del Presidente che dei Vice-Presidenti,<br />

l’Assemblea generale può essere presieduta da un membro eletto tra<br />

i presenti con la semplice maggioranza.<br />

L’Assemblea generale elegge i membri del Consiglio di Amministrazione<br />

su proposta dei delegati nazionali. I membri del Comitato<br />

possono essere membri degli Enti di gestione nazionali e possono<br />

non essere delegati del <strong>PEFC</strong>C. Il Presidente ed i Vice-Presidenti<br />

sono, nel<strong>lo</strong> stesso tempo, membri del Consiglio di Amministrazione.<br />

I membri del Consiglio non hanno diritto di voto nell’Assemblea<br />

generale.<br />

L’Assemblea generale ha i seguenti compiti:<br />

• adottare e revisionare <strong>lo</strong> Statuto del <strong>PEFC</strong><br />

• emendare e revisionare i documenti e le procedure tecniche che<br />

regolano <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />

• decidere sulla formazione e sulla sede della segreteria<br />

• eleggere e dimettere i membri del Consiglio di Amministrazione<br />

• eleggere due amministratori<br />

• adottare il budget annuale ed il consuntivo del <strong>PEFC</strong>C<br />

• valutare l’ammissione di nuovi membri e la dimissione di altri<br />

• valutare <strong>lo</strong> scioglimento del <strong>PEFC</strong>C.<br />

Se <strong>lo</strong> Statuto non prevede diversamente, le decisioni sono prese<br />

dall’Assemblea con la semplice maggioranza.<br />

Il <strong>PEFC</strong>C può essere sciolto so<strong>lo</strong> con la maggioranza dei due terzi dei<br />

votanti.<br />

In base all’art. 8, primo paragrafo della Legge del 21 aprile 1928, <strong>lo</strong>


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Statuto può essere modificato so<strong>lo</strong> con la maggioranza di due terzi<br />

dei voti, se l’oggetto della modifica è stato specificatamente citato<br />

nella convocazione e se i due terzi dei membri rappresentati (la legge<br />

citata in questo Statuto è una legge del Lussemburgo, del 2 aprile<br />

1928, relativa alle associazioni e fondazioni non a scopo di lucro). Se<br />

uno degli obiettivi dell’associazione deve essere modificato, è richiesta<br />

la maggioranza dei tre quarti dei voti. Per la determinazione del<br />

quorum dei votanti i membri senza diritto di voto non sono considerati.<br />

Se il quorum non è raggiunto occorrerà seguire la procedura dell’artico<strong>lo</strong><br />

8, paragrafi 2 e 3 della legge del 21 aprile 1928.<br />

Tutti i membri hanno a disposizione tra uno e tre voti, secondo le<br />

categorie annuali di materiale legnoso tagliato: meno di 10 milioni di<br />

metri cubi, tra 10 e 30 milioni di metri cubi, più di 30 milioni di metri<br />

cubi. Le regole interne delle procedure determinano il campo dei<br />

voti, sulla base delle statistiche ufficiali UN ECE/FAO.<br />

Le decisioni dell’Assemblea generale saranno riportate in un registro<br />

dei verbali, ognuno dei quali firmato dal Presidente e dal<br />

Segretario generale. I membri, così come le terze parti aventi un<br />

legittimo interesse, possono fare domanda per averne copia. Dette<br />

copie saranno firmate dal Segretario generale.<br />

Art. 6 - Consiglio di Amministrazione<br />

Il Consiglio per la Certificazione Pan-Europea delle Foreste è amministrato<br />

e gestito da un Consiglio di Amministrazione.<br />

Il Consiglio di Amministrazione comprende il Presidente del <strong>PEFC</strong>C,<br />

i Vice-Presidenti e i 2-8 membri che sono eletti dall’Assemblea generale<br />

ogni due anni. <strong>La</strong> composizione dei membri del Comitato<br />

dovrebbe rispecchiare gli interessi della maggioranza che sostiene il<br />

<strong>PEFC</strong>C, la distribuzione geografica dei membri e la diversità della<br />

<strong>lo</strong>ro categoria di materiale legnoso tagliato annualmente. Le decisioni<br />

del Comitato sono prese in base alla semplice maggioranza (la<br />

legge riguardante questo statuto è la già citata legge del Lussemburgo<br />

del 21 aprile 1928). In caso di parità di voti è determinante<br />

il voto del Presidente.<br />

In assenza del Presidente, le riunioni del Consiglio sono presiedute<br />

dai Vice-Presidenti.<br />

Il Consiglio di Amministrazione è eletto per un periodo di due anni.<br />

È possibile tuttavia una rielezione degli stessi membri del Comitato.<br />

Il Presidente convoca le riunioni del Consiglio almeno due volte<br />

l’anno con lettera raccomandata ed almeno quattro settimane di<br />

anticipo, includendo l’ordine del giorno. <strong>La</strong> documentazione pertinente<br />

deve essere resa disponibile almeno una settimana prima della<br />

data della riunione del Consiglio di Amministrazione. Le riunioni<br />

del Comitato possono anche essere convocate su richiesta di almeno<br />

un terzo dei membri.<br />

79


80<br />

ARSIA<br />

Il Consiglio di Amministrazione ha i seguenti compiti:<br />

• coordinare ed amministrare il lavoro del Consiglio per la Certificazione<br />

Forestale Pan-Europea<br />

• preparare la riunione dell’Assemblea generale<br />

• preparare il budget annuale e il resoconto consuntivo annuale<br />

• decidere sulla conformità degli schemi di <strong>certificazione</strong> rispetto ai<br />

requisiti stabiliti dal <strong>PEFC</strong>C<br />

• istituire gruppi di lavoro e gruppi di esperti per temi specifici, secondo<br />

necessità<br />

• eseguire attività di promozione e curare le pubbliche relazioni<br />

• assumere e licenziare il Segretario generale o altro personale dipendente<br />

• considerare gli schemi non <strong>PEFC</strong> agevolando il mutuo riconoscimento.<br />

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione prende tutte quelle decisioni,<br />

nell’interesse del <strong>PEFC</strong>, che non sono espressamente di competenza<br />

dell’Assemblea generale (in base all’art. 5) pur essendo quest’ultima<br />

autorizzata, nelle sue mansioni di autorità suprema, ad agire e<br />

a prendere decisioni in qualunque circostanza e riguardo qualunque<br />

questione, anche quelle che non sono state espressamente indicate<br />

nel predetto artico<strong>lo</strong> 5 o che sono di competenza del Consiglio di<br />

Amministrazione. Le decisioni prese dall’Assemblea generale sono<br />

vincolanti pere il Consiglio di Amministrazione. Qualunque decisione,<br />

finanziariamente o politicamente vincolante per il <strong>PEFC</strong>, deve<br />

essere avvallata dal Consiglio di Amministrazione e deve essere firmata<br />

dal Presidente del Consiglio e dal Segretario generale. I membri<br />

del Consiglio di Amministrazione, mentre esercitano le <strong>lo</strong>ro funzioni,<br />

non possono assumere obblighi personali e sono so<strong>lo</strong> responsabili<br />

del <strong>lo</strong>ro mandato.<br />

Art. 7 - Il Segretario generale<br />

Il Segretario generale del <strong>PEFC</strong>C è responsabile dei lavori della Segreteria.<br />

Il Consiglio di Amministrazione assume il Segretario/a generale<br />

e fissa il suo stipendio. Il Segretario generale deve rispondere<br />

del suo operato al Consiglio di Amministrazione. Egli assicura la<br />

comunicazione tra i membri e supporta il lavoro del Consiglio di<br />

Amministrazione, curando specialmente l’attività promozionale e le<br />

pubbliche relazioni. I compiti del Segretario generale sono specificati<br />

nelle regole interne delle procedure.<br />

Il Segretario generale partecipa alle riunioni dell’Assemblea generale<br />

e del Consiglio di Amministrazione e tiene i verbali delle riunioni.<br />

<strong>La</strong> Segreteria può essere assegnata ad una qualsiasi delle organizzazioni<br />

associate.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Art. 8 - Lingue ufficiali<br />

L’inglese è la lingua ufficiale del <strong>PEFC</strong>C. Le Assemblee generali saranno<br />

tenute in inglese, tedesco e francese, mentre tutte le altre riunioni<br />

so<strong>lo</strong> in inglese. I documenti ufficiali saranno forniti in inglese<br />

dalla segreteria. Ulteriori traduzioni rientrano nelle responsabilità<br />

dei singoli enti di gestione nazionali.<br />

Art. 9 - Regole interne di procedura<br />

Le regole interne di procedura sono decise dal Consiglio di Amministrazione<br />

e presentate all’Assemblea generale.<br />

Art. 10 - Utilizzo del <strong>lo</strong>go e suo finanziamento<br />

Le regole per l’uso del <strong>lo</strong>go ed il pagamento per l’uso del <strong>lo</strong>go sono<br />

decisi dall’Assemblea generale nell’ambito della struttura dei principi<br />

del <strong>PEFC</strong>C.<br />

Art. 11 - Scioglimento<br />

Dopo <strong>lo</strong> scioglimento dell’associazione i patrimoni sociali devono<br />

essere distribuiti tra i membri dell’associazione aventi diritto di<br />

voto.<br />

81


82<br />

ARSIA<br />

DOCUMENTO TECNICO<br />

Struttura del <strong>PEFC</strong>. Elementi comuni e requisiti<br />

1. INTRODUZIONE<br />

Gli elementi comuni ed i requisiti del <strong>PEFC</strong> sono basati sul Memorandum<br />

(Allegato 1) che è stato adottato dalle organizzazioni di 14 Paesi<br />

nell’ottobre 1998 a Helsinki.<br />

2. OBIETTIVI<br />

Questo documento definisce gli elementi comuni ed i requisiti che<br />

devono essere rispettati dagli schemi di <strong>certificazione</strong> che vogliono<br />

prendere parte e utilizzare il marchio commerciale del <strong>PEFC</strong>. Questi<br />

requisiti minimi aiuteranno a promuovere la gestione sostenibile delle<br />

foreste ed assicurare i consumatori che i prodotti che riportano l’etichettatura<br />

<strong>PEFC</strong> provengono da foreste gestite in modo sostenibile.<br />

3. SCOPO<br />

Al fine di assicurare un sufficiente grado di equivalenza e comparabilità<br />

sono stati definiti i requisiti minimi relativi ai seguenti aspetti<br />

della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>:<br />

• criteri di <strong>certificazione</strong><br />

• applicazione<br />

• verifiche ispettive e procedure di <strong>certificazione</strong><br />

• verifica della rintracciabilità<br />

• etichettatura del prodotto.<br />

Inoltre, sono state definite struttura e funzioni di un ente europeo di<br />

gestione.<br />

4. ELEMENTI E PROCEDURE DEL <strong>PEFC</strong><br />

4.1. CRITERI DI CERTIFICAZIONE<br />

4.1.1. Fondamenti dei Criteri di <strong>certificazione</strong><br />

I Criteri di <strong>certificazione</strong> coprono l’intero campo delle funzioni forestali<br />

incluse quelle economiche, eco<strong>lo</strong>giche e sociali. I criteri di <strong>certificazione</strong><br />

da utilizzare nel <strong>PEFC</strong> sono basati sui 6 Criteri pan-europei per la<br />

Gestione Sostenibile delle Foreste (GFS) che costituiscono un ulteriore<br />

quadro di riferimento comune. I criteri nazionali dovranno rispettare i<br />

requisiti legali rilevanti, le politiche ed i programmi nazionali.<br />

Il Processo pan-europeo ha identificato una serie di 27 indicatori<br />

quantitativi e descrittivi per un monitoraggio e una rendicontazione


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

nazionale. I singoli Paesi sono liberi di elaborare ulteriormente questi<br />

indicatori a livel<strong>lo</strong> nazionale. In aggiunta, le linee guida operative paneuropee<br />

costituiranno le basi di riferimento per l’elaborazione dei criteri<br />

di <strong>certificazione</strong> regionale e nazionale. Dato che queste linee guida e<br />

gli indicatori GFS non sono tutti pertinenti per tutte le condizioni <strong>lo</strong>cali,<br />

essi servono come <strong>schema</strong> che dovrà essere interpretato in modo appropriato<br />

per adeguar<strong>lo</strong> alle diverse situazioni regionali e nazionali.<br />

I criteri di <strong>certificazione</strong> da elaborare dovranno coprire tutti gli<br />

aspetti rilevanti della gestione <strong>forestale</strong> sostenibile (GFS). Essi riguarderanno<br />

la condizione delle foreste e gli elementi di gestione o i sistemi di<br />

amministrazione che sono importanti per l’implementazione della GFS.<br />

4.1.2. Elaborazione dei criteri di <strong>certificazione</strong><br />

I criteri di <strong>certificazione</strong> saranno elaborati e adottati a livel<strong>lo</strong> nazionale,<br />

regionale o a qualsiasi altro livel<strong>lo</strong> inferiore. Il processo di sviluppo<br />

dei criteri dovrà essere iniziato dai proprietari forestali. Tutte le parti<br />

interessate saranno invitate a partecipare a questo processo. I <strong>lo</strong>ro punti<br />

di vista saranno documentati e tenuti in considerazione in modo aperto<br />

e trasparente. I criteri saranno periodicamente rivisti alla luce di nuove<br />

conoscenze scientifiche e nell’ottica di un miglioramento continuo. Lo<br />

sviluppo dei criteri sarà indipendente dal processo di <strong>certificazione</strong>.<br />

Le diverse fasi del processo di sviluppo dei criteri saranno trasparenti<br />

e i risultati verranno resi pubblici. L’obiettivo sarà di raggiungere il consenso,<br />

ma ciò non è una condizione essenziale per decidere sui criteri.<br />

4.2. LIVELLO DI APPLICAZIONE<br />

Nel rispetto dei principi di non discriminazione, vo<strong>lo</strong>ntarietà ed efficienza<br />

economica, le unità di <strong>certificazione</strong> devono essere definite in<br />

modo appropriato alle condizioni nazionali. Dovrà inoltre essere disponibile<br />

una documentazione che delimiti chiaramente tali unità.<br />

4.2.1. Certificazione regionale<br />

In alcuni Paesi, la <strong>certificazione</strong> regionale è il modo migliore per evitare<br />

la discriminazione nei confronti di piccoli proprietari forestali. In questo<br />

caso dovranno essere chiaramente identificati i soggetti autorizzati a<br />

richiedere la <strong>certificazione</strong> regionale. Singoli proprietari forestali potranno<br />

partecipare su base vo<strong>lo</strong>ntaria. <strong>La</strong> conformità ai requisiti rilevanti sarà<br />

assicurata da tutti gli interessati coinvolti nella <strong>certificazione</strong> regionale.<br />

Un registro dei proprietari forestali che prendono parte al processo<br />

<strong>PEFC</strong>, contenente tutti i dati rilevanti, sarà istituito e mantenuto dagli<br />

organismi preposti. Il registro sarà redatto per includervi l’intera area<br />

coinvolta nella <strong>certificazione</strong> regionale.<br />

83


84<br />

ARSIA<br />

4.2.2. Certificazione di gruppo<br />

Le organizzazioni dei proprietari forestali e altre organizzazioni<br />

coinvolte nella gestione di foreste possono richiedere di essere certificate<br />

come gruppo. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> di gruppo richiede che tutti i membri<br />

si impegnino a soddisfare i requisiti del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong>. Un<br />

registro dei proprietari forestali che prendono parte al processo <strong>PEFC</strong>,<br />

contenente tutti i dati rilevanti, sarà istituito e mantenuto dai singoli<br />

organismi. Il registro sarà redatto per includervi l’intera area coinvolta<br />

nella <strong>certificazione</strong> di gruppo.<br />

4.2.3. Certificazione individuale<br />

Un singo<strong>lo</strong> proprietario <strong>forestale</strong> è libero di fare domanda per la <strong>certificazione</strong><br />

individuale nel caso in cui le possibilità della <strong>certificazione</strong><br />

regionale o di gruppo siano limitate o inesistenti e qua<strong>lo</strong>ra possieda una<br />

superficie <strong>forestale</strong> così estesa da permettere la verifica della sostenibilità<br />

della sua gestione.<br />

4.3. PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE<br />

I requisiti per le verifiche ispettive e le procedure di <strong>certificazione</strong><br />

del <strong>PEFC</strong> sono basate principalmente sulle norme EN 45011 (Requisiti<br />

generali per organismi che operano nell’ambito dei sistemi di <strong>certificazione</strong><br />

di prodotto), EN 45012 (Requisiti generali per organismi che eseguono<br />

la valutazione e registrazione/<strong>certificazione</strong> dei sistemi qualità)<br />

ed EN 30011-2 (Criteri di qualificazione per valutatori ambientali). Le<br />

procedure per la partecipazione agli schemi di <strong>certificazione</strong> sono documentate<br />

e fornite ai richiedenti e ai fornitori certificati. <strong>La</strong> documentazione<br />

conterrà anche la descrizione dei diritti e doveri dei richiedenti.<br />

4.3.1. Processo di <strong>certificazione</strong><br />

Il processo di <strong>certificazione</strong> consisterà nelle fasi descritte nei 5 paragrafi<br />

seguenti.<br />

Richiesta di <strong>certificazione</strong> mediante verifica. Una richiesta di <strong>certificazione</strong><br />

unitamente alla documentazione necessaria deve essere inviata<br />

all’organismo di <strong>certificazione</strong>.<br />

Processo di valutazione. Una visita di pre-verifica può essere svolta per<br />

assicurare che i requisiti per la <strong>certificazione</strong> siano chiaramente definiti,<br />

documentati e interpretati. L’organismo di <strong>certificazione</strong> predispone un<br />

piano per l’attività di valutazione e nomina un gruppo di verificatori<br />

qualificati per analizzare la conformità ai criteri di <strong>certificazione</strong>.<br />

Tutti i dati pertinenti disponibili e le fonti di informazione, specialmente<br />

le verifiche interne e altri documenti verranno usati per evitare<br />

duplicazioni e quindi per ridurre i costi non necessari.<br />

Rapporto. In seguito alla valutazione vengono generalmente messe in<br />

atto le seguenti fasi:


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

• dopo la verifica ispettiva il gruppo di verifica produce un rapporto<br />

scritto o verbale delle proprie osservazioni al richiedente<br />

• il gruppo di verifica predispone un rapporto su quanto riscontrato<br />

per l’organismo di <strong>certificazione</strong><br />

• una bozza del documento di valutazione viene esaminata dal richiedente<br />

• il richiedente ha la possibilità di commentare il rapporto e di descrivere<br />

le specifiche azioni che intende adottare o pianificare entro un<br />

determinato periodo di tempo per ovviare alle non conformità<br />

riscontrate rispetto ai requisiti di <strong>certificazione</strong><br />

• il richiedente deciderà il target di distribuzione del rapporto<br />

• un compendio contenente i risultati più importanti sarà reso disponibile<br />

al pubblico.<br />

Decisione di <strong>certificazione</strong>. <strong>La</strong> decisione se rilasciare o meno la <strong>certificazione</strong><br />

al richiedente sarà presa dall’organismo di <strong>certificazione</strong>. <strong>La</strong><br />

decisione può essere positiva, negativa o condizionata. Co<strong>lo</strong>ro che prendono<br />

la decisione non dovranno aver partecipato al gruppo di verifica<br />

ispettiva dell’organismo di <strong>certificazione</strong>.<br />

Se viene rilasciata la <strong>certificazione</strong>, l’organismo di <strong>certificazione</strong><br />

dovrà fornire al richiedente i documenti pertinenti, specificando le regole<br />

di utilizzo della <strong>certificazione</strong> stessa.<br />

Ulteriori verifiche ispettive. L’organismo di <strong>certificazione</strong> dovrà eseguire<br />

revisioni periodiche per verificare che il richiedente continui ad<br />

essere in regola con i requisiti richiesti per la <strong>certificazione</strong>. Le procedure<br />

saranno simili a quelle della valutazione iniziale.<br />

4.3.2. Organismo di <strong>certificazione</strong><br />

L’organismo di <strong>certificazione</strong> costituisce una terza parte indipendente<br />

che, in un’unità di <strong>certificazione</strong>, valuta e certifica la gestione <strong>forestale</strong><br />

e/o gli aspetti forestali prestazionali rispetto ai criteri di <strong>certificazione</strong><br />

prestabiliti.<br />

Gli organismi di <strong>certificazione</strong> devono essere imparziali e possedere<br />

la necessaria preparazione tecnica relativamente alle procedure di <strong>certificazione</strong>,<br />

una sufficiente competenza sulla gestione <strong>forestale</strong> in genere<br />

ed una buona comprensione dei criteri di <strong>certificazione</strong> e dei metodi<br />

secondo i quali viene eseguito il processo di <strong>certificazione</strong>.<br />

I compiti degli organismi di <strong>certificazione</strong> includono:<br />

• esecuzione di verifiche indipendenti<br />

• emissione e ritiro dei certificati <strong>PEFC</strong><br />

• control<strong>lo</strong> dell’uso del certificato.<br />

Il personale addetto alla verifica deve avere una buona conoscenza<br />

del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> e dei requisiti richiesti dal <strong>PEFC</strong>.<br />

<strong>La</strong> competenza professionale nella gestione <strong>forestale</strong> e nelle procedure<br />

di <strong>certificazione</strong> è riconosciuta sulla base di una formazione appropriata<br />

e un’adeguata esperienza professionale.<br />

85


86<br />

ARSIA<br />

4.3.3. Accreditamento<br />

È previsto che gli organismi di <strong>certificazione</strong> siano riconosciuti da<br />

enti di accreditamento nazionali o che coinvolgano organismi di <strong>certificazione</strong><br />

accreditati. Lo scopo è quel<strong>lo</strong> di assicurare la credibilità del<br />

lavoro di <strong>certificazione</strong> e di facilitare il mutuo riconoscimento.<br />

4.4. RISOLUZIONE DELLE DISPUTE<br />

4.4.1. Risoluzione delle dispute all’interno dell’organismo di <strong>certificazione</strong><br />

L’organismo di <strong>certificazione</strong> dovrà:<br />

• registrare tutti gli appelli, le lamentele e le dispute connesse alla <strong>certificazione</strong><br />

• prendere appropriati provvedimenti ed azioni preventive e documentare<br />

le azioni intraprese.<br />

4.4.2. Comitato di risoluzione delle dispute<br />

L’ente di gestione nazionale istituisce un comitato indipendente di<br />

risoluzione delle dispute, che si occupa di tutte le lamentele originate da<br />

specifiche decisioni relative all’emissione di certificati che non possono<br />

essere risolte tra l’organismo di <strong>certificazione</strong> e il richiedente.<br />

4.5. MARCHIO COLLETTIVO COMUNE E LOGO<br />

<strong>La</strong> guida circa l’uso del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> stabilisce le regole e le linee guida<br />

relative al marchio e <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> ed è in corso di definizione. <strong>La</strong> guida specifica<br />

chi è il proprietario e il gestore del <strong>lo</strong>go, chi ha diritto di usare il<br />

marchio e il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong>, quali tipi di rivendicazioni sono incluse nel <strong>lo</strong>go,<br />

in quale modo il <strong>lo</strong>go può essere usato nella comunicazione tra materiali<br />

in ingresso e prodotti in uscita e quali sono le specifiche relative alla<br />

riproduzione del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> nelle forme stampate e nelle pubblicazioni.<br />

4.5.1. Regole generali<br />

Un marchio e un <strong>lo</strong>go collettivo comune saranno registrati e diverranno<br />

di proprietà del Consiglio per la Certificazione Forestale Pan-<br />

Europea (<strong>PEFC</strong>C).<br />

Il marchio e il <strong>lo</strong>go possono essere usati come mezzo di comunicazione,<br />

inclusa l’etichettatura di prodotti derivanti da foreste certificate sotto<br />

programmi di <strong>certificazione</strong> riconosciuti soddisfacenti i requisiti del <strong>PEFC</strong>.<br />

Le regole specifiche per l’uso del marchio saranno concordate tra i gruppi<br />

nazionali partecipanti al <strong>PEFC</strong> nell’ambito dell’Assemblea generale.<br />

4.5.2. Rintracciabilità<br />

Il <strong>PEFC</strong> riconosce che i problemi relativi alla rintracciabilità del<br />

legname dopo l’uscita dalla foresta non sono di facile soluzione. Il pro-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

cesso, in questo momento, può solamente garantire i prodotti fino al<br />

limite della proprietà <strong>forestale</strong>. È chiaro che deve essere assicurata una<br />

trasparente rintracciabilità a valle e il <strong>PEFC</strong> si incarica di trovare una<br />

soluzione credibile il più presto. Le regole circa la rintracciabilità sono<br />

in corso di stesura.<br />

4.5.3. Etichettatura<br />

Il marchio <strong>PEFC</strong> può essere usato su prodotti, materiali da imbal<strong>lo</strong> o<br />

su pubblicazioni promozionali e documenti che accompagnano i prodotti<br />

provenienti da una foresta certificata come ad esempio fatture,<br />

schede sul prodotto, ecc. Il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> può anche essere usato a scopi<br />

pubblicitari.<br />

I diritti in base ai quali è collegato l’uso del marchio <strong>PEFC</strong> dovranno<br />

risultare chiari e trasparenti al cliente.<br />

Le regole relative all’utilizzo del <strong>lo</strong>go sono in corso di stesura.<br />

5. STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL <strong>PEFC</strong><br />

LIVELLO PAN-EUROPEO<br />

Il funzionamento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> a livel<strong>lo</strong> pan-europeo e il coordinamento<br />

con gli Enti di gestione nazionali è assicurato dal Consiglio<br />

del <strong>PEFC</strong>. Le regole organizzative sono riportate nel<strong>lo</strong> statuto.<br />

LIVELLO NAZIONALE<br />

Le organizzazioni dei proprietari forestali dovranno invitare le<br />

organizzazioni nazionali che rappresentano le parti interessate a costituire<br />

un ente di gestione nazionale che è membro del Consiglio per la<br />

Certificazione Forestale Pan-Europea (<strong>PEFC</strong>C).<br />

5.1 DEFINIZIONI<br />

Stabilire definizioni comuni sui termini chiave relativi alla <strong>certificazione</strong><br />

è essenziale. Nell’ambito del <strong>PEFC</strong> saranno utilizzate le definizioni<br />

che seguono. Per quanto possibile esse sono basate su riferimenti già<br />

esistenti che sono stati sviluppati all’interno di diversi Processi internazionali<br />

(ad esempio: Pan-European Process, Intergovernmental Panel of<br />

Forests [IPF] e ISO).<br />

[Per le definizioni si rimanda al G<strong>lo</strong>ssario]<br />

87


88<br />

ARSIA<br />

Memorandum del <strong>PEFC</strong><br />

Il memorandum relativo alla Certificazione Forestale Pan-Europea<br />

(<strong>PEFC</strong>), concordato dal Comitato direttivo del <strong>PEFC</strong> nella riunione di<br />

Helsinki del 27 ottobre 1998, recita quanto segue:<br />

Dal luglio 1998 le organizzazioni di proprietari forestali e delle<br />

industrie forestali di un certo numero di Paesi europei si adoprano a<br />

predisporre il quadro di riferimento della <strong>certificazione</strong> pan-europea<br />

riconoscendo<br />

• che la continua riduzione delle risorse forestali mondiali richiede<br />

una serie di sforzi per un’ulteriore promozione dell’implementazione<br />

delle pratiche di gestione <strong>forestale</strong> sostenibile,<br />

• i benefici potenziali della <strong>certificazione</strong> quale strumento vo<strong>lo</strong>ntario<br />

di comunicazione verso clienti e consumatori relativamente all’adozione<br />

di pratiche di gestione <strong>forestale</strong> sostenibile,<br />

• l’inadeguatezza degli attuali sistemi di <strong>certificazione</strong> relativamente<br />

ai modelli di proprietà forestali su piccola scala,<br />

• il rischio di possibile confusione che può determinarsi sul mercato a<br />

causa del proliferare di vari sistemi di <strong>certificazione</strong> ed etichettatura,<br />

• i diversi requisiti internazionali inerenti la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> e<br />

la variabilità di situazioni nazionali dal punto di vista economico,<br />

sociale, eco<strong>lo</strong>gico e culturale, inclusi i modelli di proprietà.<br />

Le organizzazioni partecipanti dichiarano il <strong>lo</strong>ro impegno nel promuovere<br />

la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile e un corretto uso del legno ed<br />

altri prodotti forestali quali materiali eco<strong>lo</strong>gici e rinnovabili per mezzo<br />

del<strong>lo</strong> sviluppo di un sistema di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> pan-europea in<br />

grado di costituire un quadro comune di riferimento per le azioni di<br />

livel<strong>lo</strong> nazionale.<br />

GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE. <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> sostenibile viene<br />

intesa come definito nella Risoluzione H1 della Conferenza Ministeriale<br />

sulla Protezione delle Foreste in Europa: <strong>La</strong> gestione e l’uso<br />

delle foreste e del territorio <strong>forestale</strong> in modo e misura tali da mantenere la<br />

<strong>lo</strong>ro biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità e il <strong>lo</strong>ro<br />

potenziale di soddisfare, ora ed in futuro, rilevanti funzioni eco<strong>lo</strong>giche, economiche<br />

e sociali a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale, nazionale e g<strong>lo</strong>bale e a non determinare<br />

danno ad altri ecosistemi.<br />

I sei Criteri seguenti specificano tale comune interpretazione della<br />

gestione <strong>forestale</strong> sostenibile:<br />

1. Mantenimento e appropriato sviluppo delle risorse forestali e <strong>lo</strong>ro


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

contributo al cic<strong>lo</strong> g<strong>lo</strong>bale del carbonio;<br />

2. Mantenimento della salute e vitalità dell’ecosistema <strong>forestale</strong>;<br />

3. Mantenimento e promozione delle funzioni produttive delle foreste<br />

(prodotti legnosi e non);<br />

4. Mantenimento, conservazione e adeguato sviluppo della diversità<br />

bio<strong>lo</strong>gica negli ecosistemi forestali;<br />

5. Mantenimento e adeguato sviluppo delle funzioni protettive nella<br />

gestione <strong>forestale</strong> (in particolare suo<strong>lo</strong> e acqua);<br />

6. Mantenimento di altre funzioni e condizioni socio-economiche.<br />

PRINCIPI GUIDA. Per <strong>lo</strong> sviluppo del <strong>PEFC</strong> verranno considerati i seguenti<br />

principi:<br />

• Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile come obiettivo principale<br />

• Credibilità<br />

• Non-mendacità<br />

• Accesso aperto e non discriminazione<br />

• Efficacia economica<br />

• Partecipazione intesa a coinvolgere tutte le rilevanti parti interessate<br />

• Trasparenza<br />

• Sussidiarietà<br />

• Vo<strong>lo</strong>ntarietà<br />

OBIETTIVI. Il <strong>PEFC</strong> perseguirà i seguenti obiettivi:<br />

1. Il <strong>PEFC</strong> è un’iniziativa vo<strong>lo</strong>ntaria del settore privato basata su una<br />

larga intesa delle rilevanti parti interessate relativamente all’implementazione<br />

della gestione <strong>forestale</strong> sostenibile a livel<strong>lo</strong> nazionale o<br />

regionale.<br />

2. Esso offre un quadro di riferimento pan-europeo per la realizzazione<br />

di sistemi nazionali di <strong>certificazione</strong> comparabili e per il <strong>lo</strong>ro<br />

mutuo riconoscimento.<br />

3. Esso intende rafforzare e migliorare l’immagine positiva del settore<br />

<strong>forestale</strong> e del legno come materia prima rinnovabile.<br />

4. Esso contribuisce alla promozione di una gestione <strong>forestale</strong> economicamente<br />

valida, ambientalmente appropriata e ricca di benefici<br />

sociali.<br />

5. Esso fornisce garanzia ai clienti e al pubblico in genere che le foreste<br />

certificate nell’ambito del programma sono gestite in modo sostenibile.<br />

6. Esso è basato su verifiche ispettive di terza parte.<br />

7. Esso è basato su livelli di <strong>certificazione</strong> regionale ed è aperto ad ulteriori<br />

opzioni qua<strong>lo</strong>ra appropriate.<br />

SCOPI. Il <strong>PEFC</strong> intende:<br />

• Stabilire una serie di principi comuni per la <strong>certificazione</strong> vo<strong>lo</strong>ntaria<br />

della gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />

89


90<br />

ARSIA<br />

• Produrre un quadro di riferimento comune per i criteri di <strong>certificazione</strong><br />

da sviluppare a livel<strong>lo</strong> nazionale. Questi sono basati sui sei<br />

Criteri pan-europei per una gestione <strong>forestale</strong> sostenibile. Nel<strong>lo</strong> sviluppo<br />

di criteri di <strong>certificazione</strong> nazionali e regionali verranno considerati<br />

anche gli Indicatori pan-europei di gestione <strong>forestale</strong> sostenibile<br />

così come le Linee guida operative.<br />

• Stabilire meccanismi per il mutuo riconoscimento dei sistemi di <strong>certificazione</strong><br />

che partecipano al <strong>PEFC</strong>.<br />

• Predisporre un’etichettatura di mercato collettiva e un <strong>lo</strong>go come<br />

strumento di comunicazione.<br />

PROGRESSO DEI LAVORI. Le organizzazioni partecipanti concordano nel<br />

continuare a:<br />

• redigere e implementare documenti tecnici che specifichino la struttura<br />

del <strong>PEFC</strong>,<br />

• considerare i punti di vista delle parti rilevanti interessate,<br />

• predisporre la realizzazione di un ente direttivo del <strong>PEFC</strong> a livel<strong>lo</strong><br />

europeo,<br />

• sviluppare una strategia di comunicazione per informare le parti<br />

interessate rilevanti sul processo di <strong>certificazione</strong> e organizzare un<br />

seminario pan-europeo coinvolgendo le parti interessate il 24 febbraio<br />

1999 in Germania.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Procedure per l’adesione agli Schemi di <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong><br />

REQUISITI MINIMI<br />

Qualsiasi <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> nazionale, regionale o ad<br />

altro livel<strong>lo</strong> sub-nazionale dovrà essere approvato dal Consiglio del<br />

<strong>PEFC</strong>. Le procedure relative hanno tenuto in considerazione le Guide ISO<br />

61 e 62 e sono le seguenti:<br />

1. Presentazione alla Segreteria del <strong>PEFC</strong> del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong>,<br />

con lista di control<strong>lo</strong> (disponibile presso la Segreteria) compilata.<br />

Questa, unitamente alla richiesta scritta, inoltrata da parte del<br />

membro nazionale del <strong>PEFC</strong> (o da altro proprietario del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>) è<br />

finalizzata a consentire che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> stesso sia formalmente valutato<br />

ed approvato. <strong>La</strong> suddetta presentazione deve pervenire sia in<br />

forma scritta che in formato elettronico per permettere il suo inserimento<br />

sul sito web del <strong>PEFC</strong>C e la conseguente raccolta di pubblici<br />

commenti.<br />

2. Lo <strong>schema</strong> viene trasmesso al Consiglio di Amministrazione che, a<br />

seconda dei casi, si avvale di una società di consulenza indipendente<br />

o di consulenti, con l’incarico di valutare la conformità del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />

ai requisiti del <strong>PEFC</strong>C. Nel caso in cui non sia possibile individuare<br />

una società di consulenza indipendente adeguata, può essere<br />

nominato un gruppo di esperti indipendenti. Questi devono possedere<br />

le competenze richieste per valutare <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> rispetto ai criteri<br />

del <strong>PEFC</strong>C. In entrambi i casi, i soggetti coinvolti dovranno appartenere<br />

a Paesi diversi da quel<strong>lo</strong> del richiedente e non dovranno<br />

avere alcun interesse di parte nella richiesta.<br />

3. Copie del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> (inclusa la lista di control<strong>lo</strong>) devono inoltre essere<br />

inviate a ciascuno dei gruppi nazionali di gestione del <strong>PEFC</strong> membri<br />

del <strong>PEFC</strong>C, in maniera da permettere a questi di trasmettere eventuali<br />

commenti scritti ai consulenti indipendenti o al gruppo di<br />

esperti entro il termine di 3 settimane. Per le stesse ragioni, <strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />

(con la lista di control<strong>lo</strong> compilata) dovrà infine essere pubblicato<br />

nel sito web ufficiale del <strong>PEFC</strong>C.<br />

4. Nei casi in cui siano richieste modifiche minori, i consulenti indipendenti<br />

potranno discuterle direttamente con il richiedente, in<br />

maniera che quest’ultimo provveda alle necessarie integrazioni.<br />

5. Entro il termine di 5 settimane, i consulenti indipendenti dovranno<br />

predisporre un rapporto per il Consiglio di Amministrazione al fine<br />

di consentirgli di prendere una decisione circa la conformità del<strong>lo</strong><br />

<strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong>, come previsto dall’art. 6 del<strong>lo</strong> Statuto del<br />

<strong>PEFC</strong>C. Una copia del rapporto dovrà anche essere inviata al richiedente.<br />

91


92<br />

ARSIA<br />

6. Nel caso in cui il Consiglio di Amministrazione ritenga conforme <strong>lo</strong><br />

<strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong>, dovrà proporne l’approvazione all’Assemblea<br />

generale. A questo proposito verrà organizzata una votazione<br />

postale nell’ambito della quale i delegati all’Assemblea generale,<br />

autorizzati a votare per conto degli enti di gestione nazionali del<br />

<strong>PEFC</strong> membri del <strong>PEFC</strong>C, avranno a disposizione 3 settimane per<br />

rispondere.<br />

7. Nel caso invece in cui il Consiglio di Amministrazione riscontri la<br />

non conformità del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> dovrà avvisare il<br />

richiedente. Quest’ultimo potrà rivedere <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> e riformulare la<br />

domanda o fare ricorso contro la decisione del Consiglio di Amministrazione<br />

e richiedere che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> venga riconsiderato nella<br />

successiva riunione dell’Assemblea generale.<br />

8. Se, a seguito della votazione postale, la maggioranza degli aventi<br />

diritto voterà a favore del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>, esso verrà ritenuto approvato<br />

dal <strong>PEFC</strong>C e verrà concesso l’uso del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> e/o i diritti previsti<br />

dalle regole del <strong>PEFC</strong>C. Tale decisione verrà inserita nel sito web del<br />

<strong>PEFC</strong>C. Se il voto risulterà invece negativo, il richiedente potrà appellarsi<br />

affinché <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> venga riconsiderato alla successiva Assemblea<br />

generale.<br />

9. Il Consiglio di Amministrazione potrà parimenti scegliere di rinviare<br />

la discussione della domanda alla successiva Assemblea generale.<br />

10. Eventuali modifiche (anche secondarie) ad uno <strong>schema</strong> approvato<br />

richiederanno che esso sia sottoposto al <strong>PEFC</strong>C in modo da valutarle<br />

nell’ottica di assicurare la continua conformità con i requisiti del<br />

<strong>PEFC</strong>C. Il Consiglio di Amministrazione ha la facoltà di approvare<br />

per conto dell’Assemblea generale eventuali modifiche di carattere<br />

secondario, provvedendo che esse siano state ritenute conformi ai<br />

requisiti del <strong>PEFC</strong>C da un consulente indipendente, come sopra.<br />

Modifiche di maggior importanza dovranno essere approvate<br />

dall’Assemblea generale, come sopra.<br />

11. Ciascun richiedente è responsabile di sostenere i costi richiesti dal<br />

processo di valutazione.<br />

12. Il <strong>PEFC</strong>C dovrà assicurare che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> soddisfi i requisiti tecnici del<br />

<strong>PEFC</strong>C. Dal momento che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> dovrà essere implementato tramite<br />

organismi accreditati dal proprio servizio nazionale di accreditamento<br />

o coinvolgere organismi accreditati, è responsabilità del<br />

richiedente fornire garanzia che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> è in grado di soddisfare i<br />

relativi requisiti.<br />

Compatibilità dei criteri di <strong>certificazione</strong> con i Criteri pan-europei<br />

Lo <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> deve applicare i Criteri paneuropei<br />

per la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile come contesto comune mentre<br />

le Linee guida operative pan-europee devono formare le basi di riferimento<br />

nella definizione delle norme. I criteri applicati dal sistema di


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

<strong>certificazione</strong> nazionale devono essere compatibili con i Criteri paneuropei<br />

per una gestione <strong>forestale</strong> sostenibile adottati nella Terza Conferenza<br />

Ministeriale Pan-Europea sulla Protezione delle Foreste in<br />

Europa, svoltasi a Lisbona, il 2-4 giugno 1998 (attualmente noti come<br />

“Criteri Pan-Europei” ma in precedenza spesso riportati sotto la denominazione<br />

di “Criteri di Helsinki”). Per compatibilità si intende che i sei<br />

Criteri pan-europei siano adeguatamente applicati.<br />

Deve inoltre essere fornita una descrizione appropriata per spiegare<br />

come gli Indicatori pan-europei e le Linee guida operative pan-europee<br />

sono stati utilizzati quali basi di riferimento per la definizione dei criteri<br />

di <strong>certificazione</strong> nazionali. Al fine di facilitare la valutazione da parte<br />

del <strong>PEFC</strong>C, tale informazione deve essere unita alla richiesta di riconoscimento<br />

degli schemi nazionali.<br />

Sviluppo dei criteri di <strong>certificazione</strong><br />

Il processo di sviluppo seguito nella redazione delle norme devono<br />

rispettare gli elementi chiave specificati nel Capito<strong>lo</strong> 1.1. Una descrizione<br />

del processo di sviluppo dovrà essere allegata alla presentazione del<strong>lo</strong><br />

<strong>schema</strong> nazionale per facilitare la sua valutazione da parte del <strong>PEFC</strong>C.<br />

Livel<strong>lo</strong> di applicazione della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />

L’appropriato livel<strong>lo</strong> geografico per <strong>lo</strong> sviluppo e l’applicazione dei<br />

criteri è lasciato all’arbitrio del soggetto che desidera richiedere la <strong>certificazione</strong><br />

<strong>forestale</strong>. Sono possibili i seguenti livelli o combinazioni:<br />

• Certificazione regionale<br />

• Certificazione di gruppo<br />

• Certificazione individuale.<br />

Procedure di <strong>certificazione</strong><br />

I requisiti per la verifica ispettiva e le procedure di <strong>certificazione</strong> del<br />

<strong>PEFC</strong> sono prevalentemente basati sulle norme EN 45011 (Requisiti generali<br />

per organismi che operano nell’ambito dei sistemi di <strong>certificazione</strong><br />

di prodotto), EN 45012 (Requisiti generali per organismi che eseguono la<br />

valutazione e <strong>certificazione</strong>/registrazione della qualità) e EN 30011-2<br />

(Criteri di qualificazione per verificatori di sistemi qualità). Le procedure<br />

di partecipazione agli schemi di <strong>certificazione</strong> sono documentate e<br />

distribuite ai richiedenti e fornitori certificati. <strong>La</strong> documentazione dovrà<br />

contenere anche la descrizione dei diritti e doveri dei richiedenti.<br />

<strong>La</strong> norma EN 45012 specifica i criteri generali per gli organismi di<br />

<strong>certificazione</strong> che operano nell’ambito dei sistemi di gestione ambientale<br />

applicabili ai certificatori della gestione <strong>forestale</strong>. Altri organismi<br />

accreditati a livel<strong>lo</strong> nazionale che possano dimostrare la dovuta competenza<br />

ed imparzialità ed il possesso di adeguati sistemi organizzativi<br />

per rilasciare una <strong>certificazione</strong> di gestione <strong>forestale</strong>, possono parimenti<br />

essere riconosciuti come soggetti competenti alla stregua di quelli<br />

93


94<br />

ARSIA<br />

accreditati in conformità alla EN 45012 o 45011.<br />

<strong>La</strong> norma EN 45011 specifica i criteri generali per gli organismi di <strong>certificazione</strong><br />

e in particolar modo per la <strong>certificazione</strong> dell’assicurazione<br />

della qualità applicabile ai certificatori della rintracciabilità dei prodotti<br />

forestali. Altri organismi accreditati a livel<strong>lo</strong> nazionale che possano<br />

dimostrare la dovuta competenza ed imparzialità e il possesso di adeguati<br />

sistemi organizzativi per rilasciare una <strong>certificazione</strong> di gestione<br />

<strong>forestale</strong>, possono parimenti essere riconosciuti come soggetti competenti<br />

alla stregua di quelli accreditati in conformità alla EN 45012 o 45011.<br />

<strong>La</strong> norma EN 30011-2 specifica i criteri di qualificazione per i valutatori<br />

ambientali e costituisce una guida che dovrebbe essere usata per<br />

supportare le richieste dei sistemi di gestione ambientale e le verifiche<br />

ambientali. I requisiti minimi sono stabiliti in maniera tale che le verifiche<br />

siano condotte efficacemente ed uniformemente.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Il Consiglio di Amministrazione del <strong>PEFC</strong> Italia<br />

(estratto da www.promopefc.it)<br />

Gli eletti nel Consiglio di Amministrazione <strong>PEFC</strong> Italia per il triennio<br />

2002-2005 sono:<br />

Presidente: Pierluigi Ferrari<br />

Vice-Presidente: Pietro Luigi Bortoli<br />

Consiglieri: Mario Broll Regioni e Provincie Autonome<br />

Gerardo Ciriani Industria seconda trasformazione<br />

Sandro Castelli Liberi professionisti<br />

Domenico Ragno Regioni<br />

Joseph Schmiedhofer Industria prima trasformazione<br />

Franco Fabris Proprietari e Consorzi<br />

Guido Munari Regioni<br />

Giovanni Vignozzi Regioni<br />

Walter Bevilacqua Imprese di utilizzazioni boschive<br />

Marino Melissano Consumatori<br />

Elio Scalet Artigianato e PMI<br />

Dopo l’elezione di 11 consiglieri durante la prima Assemblea generale<br />

dei soci <strong>PEFC</strong> tenutasi il giorno 14 dicembre 2001 a Roma, il Consiglio<br />

di Amministrazione è stato allargato ad altri 2 componenti durante<br />

l’Assemblea di Arcidosso (GR) del 14 novembre 2002, rappresentanti del<br />

mondo dei consumatori e dell’artigianato. Resta ancora scoperto il seggio<br />

del mondo ambientalista.<br />

Statuto dell’Associazione “<strong>PEFC</strong> ITALIA”<br />

Art. 1 - Costituzione e sede<br />

È costituita ai sensi dell’art. 14 e seguenti del C.C. l’Associazione<br />

denominata “Pan European Forest Certification Italia”, in sigla “<strong>PEFC</strong><br />

ITALIA” membro ufficiale italiano del Consiglio della Certificazione Forestale<br />

Pan-europea (<strong>PEFC</strong>C), associazione di legge lussemburghese.<br />

L’Associazione ha sede legale in Roma.<br />

Potrà essere stabilita una sede operativa amministrativa diversa da<br />

quella legale.<br />

L’Associazione ha un proprio <strong>lo</strong>go e può adottare, in aggiunta o in<br />

sostituzione di esso, il <strong>lo</strong>go del Consiglio <strong>PEFC</strong>, in base ad un contratto<br />

scritto col Consiglio del <strong>PEFC</strong>.<br />

L’Associazione non ha fini di lucro. <strong>La</strong> durata è stabilita per venti<br />

anni decorrenti da oggi, prorogabili con delibera dell’Assemblea generale<br />

dei soci.<br />

95


96<br />

ARSIA<br />

Art. 2 - Scopi e finalità<br />

L’Associazione si propone di favorire e migliorare la gestione sostenibile<br />

delle foreste, attraverso la promozione del sistema di <strong>certificazione</strong><br />

“Pan European Forest Certification”, in seguito chiamato semplicemente<br />

<strong>PEFC</strong>, secondo gli standard del <strong>PEFC</strong> ITALIA.<br />

L’Associazione in particolare:<br />

a. promuove il sistema “Pan European Forest Certification” e il sistema di<br />

<strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong> ITALIA ed eventuali sistemi di <strong>certificazione</strong> a<br />

livel<strong>lo</strong> regionale;<br />

b. determina metodi e criteri rispondenti al processo di <strong>certificazione</strong> e<br />

definisce le procedure per eventuali future revisioni;<br />

c. definisce i requisiti degli organismi di <strong>certificazione</strong> e dei verificatori;<br />

d. definisce procedure uniformi per la <strong>certificazione</strong>;<br />

e. svolge il control<strong>lo</strong> interno con attività di monitoraggio delle iniziative<br />

riguardanti il <strong>PEFC</strong> ITALIA;<br />

f. produce, distribuisce e diffonde materiale scientifico, culturale,<br />

didattico ed altro mediante documenti, stampati, pubblicazioni, studi,<br />

collane e quant’altro, sia in proprio che attraverso terzi sul tema<br />

delle certificazioni;<br />

g. svolge ed organizza seminari, assemblee, incontri, convegni, dibattiti<br />

e conferenze sul tema delle certificazioni;<br />

h. collabora con gli altri Paesi e con i membri europei del <strong>PEFC</strong> per promuovere<br />

il coordinamento nel settore delle certificazioni;<br />

i. si confronta con altri sistemi di <strong>certificazione</strong> diversi dal <strong>PEFC</strong> ITALIA<br />

e promuove un mutuo riconoscimento;<br />

j. gestisce i diritti per l’uso del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> in Italia in base ad un contratto<br />

scritto col Consiglio del <strong>PEFC</strong> che è il proprietario del marchio<br />

registrato.<br />

Art. 3 - Soci<br />

Possono essere soci dell’Associazione i soggetti disposti a sostenere<br />

la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> secondo <strong>lo</strong> standard <strong>PEFC</strong>. In tale ambito possono<br />

aderire persone fisiche o giuridiche sia private che pubbliche<br />

anche di carattere economico.<br />

I soci si impegnano a rispettare le finalità dell’Associazione ed<br />

hanno un interesse ad una gestione sostenibile delle foreste. Essi si dividono<br />

in:<br />

a) Promotori: sono soci fondatori tutti co<strong>lo</strong>ro che partecipano alla prima<br />

Assemblea generale dei soci;<br />

b) Sostenitori: sono soci sostenitori tutti co<strong>lo</strong>ro che fanno lasciti, donazioni<br />

o offerte al <strong>PEFC</strong> Italia;<br />

c) Ordinari: sono soci ordinari tutti gli altri soggetti che hanno aderito<br />

all’Associazione dopo la sua costituzione;


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

d) Onorari: sono soci onorari le persone fisiche o giuridiche che vengono<br />

nominate ed elette dall’Assemblea generale dei soci in quanto hanno<br />

dato un grande contributo all’Associazione stessa o alla gestione<br />

sostenibile delle foreste. I soci onorari non hanno diritto di voto.<br />

I soci hanno diritto ad intervenire all’Assemblea dei soci e di partecipare<br />

al voto, su quanto costituisce oggetto all’ordine del giorno comprese<br />

le modifiche del<strong>lo</strong> Statuto e la nomina degli organi direttivi<br />

dell’Associazione.<br />

Art. 4 - Doveri dei soci<br />

Ogni socio è tenuto all’osservanza del<strong>lo</strong> Statuto dell’Associazione,<br />

di eventuali regolamenti interni, delle deliberazioni del Consiglio di<br />

Amministrazione (cfr. art. 11) e delle decisioni dell’Assemblea generale<br />

dei soci, nonché al pagamento della quota sociale annuale.<br />

<strong>La</strong> quota sociale annuale viene proposta entro il secondo semestre<br />

dell’anno precedente dal Consiglio di Amministrazione per l’approvazione<br />

dell’Assemblea generale dei soci.<br />

Il mancato pagamento della quota sociale di cui al comma 1 comporta<br />

la sospensione dell’esercizio delle funzioni attribuite ai soci.<br />

Qua<strong>lo</strong>ra l’inadempienza si protragga per più di tre anni, il Consiglio di<br />

Amministrazione può escludere il socio dall’Associazione.<br />

I soci hanno la possibilità di regolarizzare il pagamento delle quote<br />

sociali in qualsiasi momento, purché prima del<strong>lo</strong> svolgimento<br />

dell’Assemblea generale dei soci.<br />

Art. 5 - Recesso dall’Associazione<br />

I soci possono recedere dall’Associazione fermo restando l’obbligo<br />

di rispettare le disposizione statutarie fino al momento in cui il recesso<br />

diviene operativo.<br />

<strong>La</strong> dichiarazione di recesso deve essere redatta in forma scritta e<br />

motivata. Essa deve pervenire almeno tre mesi prima della scadenza<br />

dell’anno in corso e ha efficacia dall’inizio dell’anno successivo a quel<strong>lo</strong><br />

nel quale è stata presentata.<br />

Art. 6 - Soci inadempienti<br />

Il Consiglio di Amministrazione può sospendere o escludere dall’Associazione<br />

i soci qua<strong>lo</strong>ra questi:<br />

- si rendano morosi nel pagamento della quota sociale senza giustificato<br />

motivo;<br />

- arrechino in qualunque modo danni morali o materiali all’Associazione<br />

o svolgano attività in contrasto con la stessa;<br />

97


98<br />

ARSIA<br />

- non adempiano puntualmente senza giustificati motivi agli obblighi<br />

assunti, a qualunque tito<strong>lo</strong>, verso l’Associazione.<br />

I criteri per l’adozione delle misure di cui al comma 1 vengono fissati<br />

dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta dei suoi<br />

componenti.<br />

Art. 7 - Patrimonio<br />

Il patrimonio dell’Associazione è costituito da beni mobili ed immobili<br />

a qualsiasi tito<strong>lo</strong> acquisiti.<br />

Per l’effettuazione della sua attività l’Associazione dispone:<br />

a. dei frutti del patrimonio;<br />

b. delle quote associative dei soci;<br />

c. di ogni altro contributo di enti, associazioni, privati interessati al suo<br />

scopo;<br />

d. dei contributi straordinari dei soci, persone o Enti;<br />

e. dei finanziamenti per le iniziative e le attività varie effettuate dalla<br />

stessa.<br />

Le somme eccedenti i bisogni ordinari vengono di regola destinate alla<br />

costituzione di un fondo di riserva e garanzia per le attività future.<br />

Art. 8 - Organi sociali<br />

Sono Organi dell’Associazione:<br />

a. l’Assemblea generale dei soci;<br />

b. il Consiglio di Amministrazione;<br />

c. il Presidente e il Vice-Presidente.<br />

Art. 9 - L’Assemblea generale dei soci<br />

All’Assemblea generale dei soci hanno diritto di partecipare tutti<br />

co<strong>lo</strong>ro che sono in regola con il versamento delle quote sociali.<br />

<strong>La</strong> convocazione dell’Assemblea generale dei soci deve essere comunicata<br />

a tutti i soci per iscritto almeno 10 giorni prima della riunione<br />

con l’indicazione della data, luogo ed ora della prima e seconda convocazione,<br />

nonché dell’ordine del giorno.<br />

L’Assemblea generale dei soci può aver luogo anche al di fuori della<br />

sede sociale purché in luogo facilmente raggiungibile con mezzi meccanici<br />

ed in territorio italiano.<br />

L’Assemblea generale dei soci è regolarmente costituita in prima<br />

convocazione con la presenza della metà più uno dei soci, in seconda<br />

convocazione qualunque sia il numero dei soci intervenuti. Salvo non<br />

diversamente previsto dalla Legge e dal presente Statuto, le delibere<br />

sono prese a maggioranza assoluta dei soci intervenuti.<br />

Ogni socio, ad eccezione dei soci onorari, ha diritto ad un so<strong>lo</strong> voto.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Egli può farsi rappresentare nell’Assemblea mediante delega scritta da<br />

un altro socio. <strong>La</strong> stessa persona non può rappresentare in Assemblea<br />

generale più di due soci. <strong>La</strong> rappresentanza può essere conferita soltanto<br />

per singole assemblee.<br />

Art. 10 - Svolgimento e funzioni dell’Assemblea<br />

L’Assemblea generale dei soci è presieduta dal Presidente. In sua<br />

mancanza dal Vice-Presidente e, qua<strong>lo</strong>ra anche questo sia assente, dal<br />

Consigliere più anziano di età.<br />

Il Presidente è assistito nel corso dell’Assemblea generale dei soci da<br />

un Segretario eletto dall’Assemblea.<br />

Il Presidente constata la regolarità delle deleghe presentate e verifica<br />

la sussistenza del diritto ad intervenire all’Assemblea.<br />

Delle riunioni dell’Assemblea generale dei soci si redige verbale firmato<br />

dal Presidente e dal Segretario dell’Assemblea.<br />

L’Assemblea generale dei soci può essere ordinaria o straordinaria.<br />

L’Assemblea ordinaria viene convocata ogni anno entro quattro mesi<br />

dalla chiusura del bilancio del relativo esercizio finanziario per:<br />

a. approvare il bilancio dell’esercizio precedente;<br />

b. approvare il bilancio preventivo per il corrente anno;<br />

c. discutere e decidere su quanto posto come oggetto all’ordine del<br />

giorno;<br />

d. eleggere i membri del Consiglio di Amministrazione secondo le modalità<br />

di cui all’art. 11;<br />

e. eleggere il Presidente ed il Vice-Presidente;<br />

f. votare sull’ammissione di nuovi soci, a maggioranza semplice, in<br />

base alle proposte del Consiglio di Amministrazione;<br />

g. nominare ed eleggere i soci onorari, su proposta del Consiglio di<br />

Amministrazione;<br />

h. approvare le modifiche statutarie proposte dal Consiglio di<br />

Amministrazione.<br />

L’Assemblea generale dei soci straordinaria è convocata:<br />

a. tutte le volte che il Consiglio di Amministrazione <strong>lo</strong> reputi necessario;<br />

b. al<strong>lo</strong>rché ne faccia richiesta motivata almeno un terzo dei soci in regola<br />

con il pagamento delle quote sociali.<br />

Il Presidente può nominare, quando necessario, due scrutatori, i<br />

quali firmano assieme al Presidente e al Segretario i verbali delle riunioni<br />

dell’Assemblea generale dei soci nella quale sono intervenuti.<br />

99


100<br />

ARSIA<br />

Art. 11 - Il Consiglio di Amministrazione<br />

Il Consiglio di Amministrazione dura in carica tre anni ed i membri<br />

sono eleggibili per due mandati consecutivi. In caso di dimissioni o<br />

decadenza di un consigliere, questi rimane in carica sino alla prima convocazione<br />

successiva dell’Assemblea generale dei soci. Nella relativa<br />

seduta l’Assemblea elegge il membro sostituto che rimane in carica fino<br />

alla data di scadenza del Consiglio di Amministrazione.<br />

Il Consiglio di Amministrazione è composto da cinque a venti membri<br />

eletti dall’Assemblea generale dei soci. <strong>La</strong> composizione del Consiglio<br />

di Amministrazione dovrà garantire una adeguata rappresentatività<br />

alle parti interessate che maggiormente sostengono il <strong>PEFC</strong> Italia.<br />

Durante le sedute il Consiglio di Amministrazione è assistito dal<br />

Segretario dell’Associazione nominato dal Consiglio.<br />

Le deliberazioni del Consiglio di Amministrazione devono risultare<br />

da verbale sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.<br />

Il Consiglio è convocato dal Presidente.<br />

Art. 12 - Funzioni del Consiglio di Amministrazione<br />

Il Consiglio di Amministrazione svolge tutte le attività dirette al conseguimento<br />

degli scopi dell’Associazione ad eccezione di quelle che ai<br />

sensi del presente statuto competono ad altri organi dell’Associazione.<br />

In particolare il Consiglio di Amministrazione:<br />

a. nomina il Segretario e il personale utile per le attività dell’Associazione.<br />

b. predispone il bilancio preventivo e quel<strong>lo</strong> consuntivo;<br />

c. propone la quota ordinaria annuale e gli eventuali contributi aggiuntivi<br />

e/o straordinari istituiti per esigenze particolari e per attività<br />

specifiche, per l’approvazione dell’Assemblea generale dei soci;<br />

d. convoca l’Assemblea sia ordinaria che straordinaria;<br />

e. propone all’Assemblea generale dei soci l’ammissione di nuovi soci;<br />

f. propone all’Assemblea generale dei soci le modifiche da apportare<br />

al<strong>lo</strong> statuto;<br />

g. propone all’Assemblea generale dei soci la nomina dei soci onorari;<br />

h. propone all’Assemblea generale dei soci la sospensione e l’esclusione<br />

dei soci indicandone i motivi;<br />

i. cura la gestione giuridico contabile dell’Associazione;<br />

j. nomina il membro delegato ufficiale italiano e due osservatori del<br />

Consiglio della Certificazione Forestale Pan-europea “<strong>PEFC</strong>C” e propone<br />

all’Assemblea generale del <strong>PEFC</strong>C i membri per il Consiglio di<br />

Amministrazione, la presidenza, la vice-presidenza ed il tesoriere.<br />

Il Consiglio di Amministrazione assume inoltre tutte le decisioni<br />

nell’interesse del <strong>PEFC</strong> Italia che non sono espressamente di competenza<br />

dell’Assemblea generale dei soci, per quanto l’Assemblea sia confi-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

gurata, nei suoi compiti, come l’organo dotato della massima autorità<br />

di azione e decisione, in ogni circostanza ed in ogni ambito, compresi<br />

quelli non espressamente indicati nel presente artico<strong>lo</strong> o negli artt. 9 e<br />

10 o che sono di competenza del Consiglio di Amministrazione. Le<br />

decisioni assunte dall’Assemblea generale dei soci sono vincolanti per<br />

il Consiglio di Amministrazione.<br />

Il Consiglio di Amministrazione può delegare il Presidente o uno o<br />

più consiglieri al<strong>lo</strong> svolgimento di specifiche funzioni o attribuzioni.<br />

Il Consiglio di Amministrazione cura i rapporti con le eventuali associazioni<br />

<strong>PEFC</strong> regionali, delegando la gestione ordinaria di tali rapporti<br />

al Segretario generale.<br />

Art. 13 - Il Presidente<br />

Il Presidente ha la legale rappresentanza dell’Associazione di fronte<br />

a terzi ed in giudizio. Presiede l’Assemblea generale dei soci e il Consiglio<br />

di Amministrazione.<br />

Il Presidente ed il Vice-Presidente sono eletti dai soci dell’Assemblea<br />

generale con maggioranza di due terzi. Presidente e Vice-Presidente<br />

sono al<strong>lo</strong> stesso tempo membri del Consiglio di Amministrazione.<br />

In caso di assenza o impedimento del Presidente le sue funzioni<br />

sono esercitate dal Vice-Presidente.<br />

Art. 14 - Esercizio finanziario<br />

L’anno sociale ha inizio il giorno primo gennaio e termina il giorno<br />

trentuno dicembre di ogni anno.<br />

Il primo esercizio sociale si chiuderà il trentuno dicembre 2001.<br />

Il Consiglio di Amministrazione predispone entro il 30 novembre di<br />

ogni anno il bilancio di previsione dell’esercizio finanziario dell’anno<br />

successivo da sottoporre all’approvazione da parte dell’Assemblea generale<br />

dei soci. Il bilancio annuale di previsione è composto dal<strong>lo</strong> stato<br />

di previsione delle entrate, dal<strong>lo</strong> stato di previsione delle spese e dal<br />

quadro generale riassuntivo.<br />

Per gravi motivi l’Assemblea generale dei soci può utilizzare l’esercizio<br />

provvisorio che non può eccedere la durata dei primi quattro mesi<br />

dell’esercizio di riferimento.<br />

Entro il 30 aprile il Consiglio di Amministrazione deve sottoporre<br />

all’approvazione da parte dell’Assemblea generale dei soci il conto<br />

consuntivo dell’esercizio finanziario precedente. Il conto consuntivo<br />

comprende il conto finanziario relativo alla gestione del bilancio ed il<br />

conto generale del patrimonio.<br />

I rendiconti regolarmente approvati devono essere tenuti e conservati<br />

ai sensi di Legge.<br />

101


102<br />

ARSIA<br />

Per il control<strong>lo</strong> finanziario e di gestione l’Associazione potrà avvalersi<br />

dell’opera di collaboratori esterni.<br />

Art. 15 - Avanzo di gestione<br />

Gli eventuali avanzi di gestione che scaturiscono alla chiusura di<br />

ogni esercizio finanziario devono essere riutilizzati nell’ambito delle<br />

finalità dell’Associazione.<br />

Art. 16 - Obblighi di carattere economico<br />

I componenti del Consiglio di Amministrazione in carica al momento<br />

della eventuale messa in liquidazione dell’Associazione sono tenuti<br />

personalmente e solidamente al pagamento di quanto ancora dovuto a<br />

tutti i creditori in genere.<br />

Art. 17 - Indisponibilità del patrimonio<br />

In nessun caso può farsi luogo alla ripetizione di quanto versato al<br />

fondo iniziale di dotazione oppure a tito<strong>lo</strong> di quote associative.<br />

In caso di scioglimento per qualunque causa dell’Associazione il<br />

patrimonio esistente è devoluto ad altre associazioni con finalità ana<strong>lo</strong>ghe<br />

ovvero ai fini di pubblica utilità, salvo diversa destinazione imposta<br />

dal decreto legislativo del 4 dicembre 1997 n. 460.<br />

Art. 18 - Modifiche statutarie<br />

L’Assemblea generale dei soci può modificare il presente statuto con<br />

voto favorevole di almeno la metà più uno dei soci presenti o rappresentanti<br />

per delega aventi diritto al voto, a condizione che la relativa<br />

proposta di modifica sia presentata dal Consiglio di Amministrazione e<br />

sia posta all’ordine del giorno salvo le maggioranze più elevate richieste<br />

dalla legge.<br />

I soci possono presentare modifiche statutarie al Consiglio di Amministrazione<br />

dell’Associazione, purché vengano sottoscritte da almeno<br />

cinque soci.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

ALLEGATO 5<br />

- I criteri e gli indicatori del <strong>PEFC</strong> Italia<br />

Definiti dopo gli studi pi<strong>lo</strong>ta (14 novembre 2002)<br />

da www.promopefc.it<br />

Criteri e indicatori per la <strong>certificazione</strong><br />

regionale di Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile<br />

Indicatori e soglie regionali*<br />

Gli indicatori “INFORMATIVI” sono riportati al so<strong>lo</strong> scopo di migliorare<br />

l’informazione e la comunicazione fra i vari soggetti interessati alla<br />

gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />

Gli indicatori “OBBLIGATORI” sono invece pertinenti al sistema <strong>forestale</strong><br />

e alla gestione boschiva e costituiscono la base per la verifica dei<br />

criteri di <strong>certificazione</strong>.<br />

Criterio 1:<br />

Mantenimento e appropriato miglioramento<br />

delle risorse forestali e <strong>lo</strong>ro contributo<br />

al cic<strong>lo</strong> g<strong>lo</strong>bale del carbonio<br />

Indicatore 1.1.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla tutela<br />

e miglioramento delle risorse forestali (in particolare in relazione a<br />

superficie <strong>forestale</strong> e massa legnosa).<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Disponibilità della documentazione relativa a:<br />

• Quadro normativo nazionale e/o regionale<br />

• Programma <strong>forestale</strong> regionale<br />

• Strumenti finanziari e tecnici per sostenere l’integrazione tra la<br />

pianificazione <strong>forestale</strong> e le altre pianificazioni territoriali.<br />

* Il rispetto delle leggi è un prerequisito obbligatorio, per cui è un concetto non<br />

esplicitato nei vari indicatori.<br />

103


104<br />

ARSIA<br />

Strumenti finanziari e tecnici adeguati, tendenti a favorire il raggiungimento<br />

di livelli di massa legnosa adatti al buon funzionamento<br />

dei sistemi forestali.<br />

Forme autorizzative o prescrittive per la gestione boschiva.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Miglioramento della compatibilità delle normative con i principi di<br />

sostenibilità eco<strong>lo</strong>gica, economica e sociale della gestione <strong>forestale</strong>.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o strumenti normativi specifici.<br />

Programma o piano <strong>forestale</strong> regionale, Piano di sviluppo rurale ai<br />

sensi del Reg. CE 1257/99.<br />

Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o nazionale, linee<br />

di finanziamento comunitarie.<br />

Indicatore 1.1.b Superficie <strong>forestale</strong>, altre aree boscate e variazioni di<br />

superficie (classificate, se pertinente, secondo i tipi forestali e di vegetazione,<br />

struttura della proprietà, classi crono<strong>lo</strong>giche, origine delle foreste).<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie <strong>forestale</strong> in ha<br />

Variazione % nel periodo di n. anni.<br />

Forma di governo: % a fustaia; % a ceduo;<br />

% forme promiscue.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Non è ammessa la riduzione di superficie <strong>forestale</strong> (ad eccezione dei<br />

casi, documentati, dipendenti dalle politiche gestionali e pianificatorie e<br />

nei casi ove ci sia compensazione secondo le norme di legge). Variazione<br />

percentuale di superficie <strong>forestale</strong> maggiore o uguale a zero.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Avvio del processo di conversione dei cedui ove eco<strong>lo</strong>gicamente,<br />

economicamente e socialmente possibile od opportuno.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Inventari forestali nazionali e/o regionali, carte forestali e di uso del<br />

suo<strong>lo</strong>, foto aeree, immagini da satellite, catasto, piani di gestione <strong>forestale</strong>.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 1.2.a Disponibilità di inventari forestali, archivi, mappe,<br />

carte topografiche e tematiche, piani di monitoraggio e di descrizione<br />

delle risorse forestali.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Disponibilità di documentazione cartografica e/o inventariale.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Incremento e sviluppo di strumenti inventariali, di monitoraggio e<br />

cartografici secondo gli standard nazionali ed europei.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Cartografia, inventari forestali, studi specifici.<br />

Indicatore 1.3.a Superficie sottoposta a pianificazione <strong>forestale</strong> o<br />

equivalente (vedi anche Indicatore 3.1.b).<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Percentuale di superficie sottoposta a pianificazione rispetto alla<br />

superficie <strong>forestale</strong> totale (eventualmente distinta per tipo di proprietà).<br />

ESEMPIO DI FONTE DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> o equivalenti.<br />

Indicatore 1.3.b Conoscenza della massa legnosa (adottata, in prima<br />

approssimazione e provvisoriamente anche come indicatore indiretto<br />

del<strong>lo</strong> stock totale di carbonio fissato) delle aree forestali (classificate,<br />

se appropriato secondo le diverse zone di vegetazione o classi), delle<br />

classi crono<strong>lo</strong>giche o appropriate classi di distribuzione diametrica.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Dati attualmente disponibili.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza del dato.<br />

105


106<br />

ARSIA<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Miglioramento della qualità delle informazioni.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Inventario <strong>forestale</strong> nazionale, inventari forestali regionali, piani di<br />

gestione ed equivalenti, statistiche forestali regionali.<br />

Criterio 2:<br />

Mantenimento della salute<br />

e vitalità degli ecosistemi forestali<br />

Indicatore 2.1.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />

di mantenimento della salute e vitalità degli ecosistemi forestali.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Quadro normativo volto a favorire la salute e la vitalità delle foreste.<br />

Programmi per mantenere sotto control<strong>lo</strong> e monitorare la presenza<br />

di agenti di danno e il verificarsi di epidemie gravi.<br />

Strumenti tecnici e finanziari adeguati per evitare l’alterazione grave<br />

dei processi eco<strong>lo</strong>gici.<br />

Mezzi di informazione supplementari per monitorare <strong>lo</strong> stato sanitario<br />

delle foreste e l’acidificazione del suo<strong>lo</strong>.<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong>, o <strong>lo</strong>ro equivalenti, che specifichino maniere<br />

e mezzi per minimizzare i rischi di fenomeni di degrado e danneggiamenti<br />

agli ecosistemi forestali.<br />

ESEMPIO DI FONTE DI RILEVAMENTO E DI INFORMAZIONE:<br />

Leggi o strumenti normativi specifici, protocolli internazionali.<br />

Programma <strong>forestale</strong> nazionale, programma o piano <strong>forestale</strong> regionale.<br />

Piano di sviluppo rurale ai sensi del Reg. CE 1257/99, altre linee di<br />

finanziamento comunitarie, specifici capitoli di spesa di competenza<br />

regionale o nazionale.<br />

Studi specifici condotti a livel<strong>lo</strong> nazionale o regionale, piano antincendio<br />

boschivo, carte pedo<strong>lo</strong>giche, inventari.<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> o <strong>lo</strong>ro equiparati, capitolati tecnici, prescrizioni<br />

di massima e polizia <strong>forestale</strong>, regolamenti forestali.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 2.2.a Deposizione totale e/o esposizione ad inquinanti<br />

atmosferici nelle foreste ed in altre aree boscate.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

NOTE<br />

1. <strong>La</strong> deposizione è definita come input chimico totale negli ecosistemi<br />

forestali ed è calcolata addizionando i va<strong>lo</strong>ri di throughfall e stemf<strong>lo</strong>w<br />

corretti per l’assorbimento o il rilascio da parte delle foglie o degli<br />

aghi;<br />

2. L’esposizione, definita per mezzo degli AOT40, può essere calcolata<br />

sulla base dei dati dei campionatori passivi per mezzo di appositi<br />

modelli. Tali modelli devono essere esplicitati;<br />

3. <strong>La</strong> valutazione dei dati sulla base dei livelli critici costituisce una<br />

possibilità per esprimere la significatività e le implicazioni dei cambiamenti.<br />

I modelli applicati, sulla base dei dati disponibili, devono<br />

essere esplicitati.<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Caratteristiche chimiche delle deposizioni atmosferiche delle concentrazioni<br />

in atmosfera degli inquinanti gassosi.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Attivazione e implementazione di programmi di monitoraggio e<br />

control<strong>lo</strong> ambientale. I dati potranno essere presi in considerazione via<br />

via che tali programmi entreranno in attività.<br />

ESEMPIO DI FONTE DI RILEVAMENTO E DI INFORMAZIONE:<br />

Il monitoraggio delle deposizioni atmosferiche degli inquinanti<br />

sugli ecosistemi forestali viene effettuato all’interno di programmi<br />

nazionali. Localmente possono coesistere iniziative regionali o di singoli<br />

istituti di ricerca.<br />

Indicatore 2.2.b Condizioni delle chiome e cambiamenti della defogliazione<br />

nelle foreste e nelle aree boscate, su una o più delle principali<br />

specie arboree.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Percentuale di alberi defogliati suddivisi per classe di danno e per<br />

specie; parametri statistici di defogliazione.<br />

Variazione della defogliazione.<br />

107


108<br />

ARSIA<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Omogenizzazione dei criteri di rilevamento ed esposizione dei dati<br />

fra le regioni.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

<strong>La</strong> fonte di informazione è costituita essenzialmente dalla rete nazionale<br />

di Livel<strong>lo</strong> I. Localmente possono essere disponibili indagini regionali.<br />

Indicatore 2.2.c Foreste e altre aree boscate che presentano danni<br />

causati da agenti (1) abiotici, (2) biotici, (3) indotti dall’uomo e (4) per<br />

cause sconosciute, suddivise se possibile secondo i più importanti tipi<br />

forestali.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

NOTE:<br />

1. I danni abiotici includono fra l’altro incendi, danni da vento neve e<br />

eventi meteorici, frane e valanghe. Specificare quando possibile.<br />

2. I danni biotici includono fra l’altro: insetti, funghi, pasco<strong>lo</strong>, selvaggina.<br />

Specificare quando possibile.<br />

3. I danni indotti dall’uomo includono fra l’altro i danni meccanici per<br />

esbosco ed utilizzazioni. Specificare quando possibile.<br />

Quando sono presenti più tipi di danno, indicare la categoria prevalente.<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza di indagini e/o sistemi di rilevamento sui danneggiamenti<br />

da agenti biotici (funghi, insetti, pasco<strong>lo</strong>, selvaggina) e da agenti abiotici<br />

(incendi, danni da vento, neve ed eventi meteorici, frane e valanghe).<br />

AMBITI DI MIGLIORAMENTO:<br />

Attivazione e miglioramento dei sistemi di indagine e rilevamento<br />

laddove carenti.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Indagini sulla rete di Livel<strong>lo</strong> I; inventari forestali, foto aeree, immagini<br />

da satellite, piani di gestione <strong>forestale</strong>, piani faunistici, piano antincendi<br />

boschivi; inventari fitopato<strong>lo</strong>gici permanenti regionali.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 2.2.d Stato delle proprietà chimiche del suo<strong>lo</strong> delle foreste<br />

e delle altre aree boscate, in relazione all’acidificazione ed eutrofizzazione<br />

del suo<strong>lo</strong>, secondo i principali tipi di suo<strong>lo</strong>.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Va<strong>lo</strong>re del pH; C.S.C.; C/N inorganico.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Monitoraggio dei cambiamenti.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Il monitoraggio delle condizioni del suo<strong>lo</strong> negli ecosistemi forestali<br />

viene effettuato all’interno di programmi nazionali. Localmente possono<br />

coesistere iniziative regionali o di singoli istituti di ricerca. Carte<br />

pedo<strong>lo</strong>giche esistenti a livel<strong>lo</strong> nazionale o regionale.<br />

Criterio 3:<br />

Mantenimento e sviluppo delle funzioni produttive<br />

nella gestione <strong>forestale</strong> (prodotti legnosi e non legnosi)<br />

Indicatore 3.1.a Percentuale di superficie boschiva gestita secondo<br />

piani di gestione <strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati ai sensi<br />

delle normative regionali, in vigore o in revisione (piani di assestamento<br />

<strong>forestale</strong>, piani economici forestali, piani sommari di gestione <strong>forestale</strong>,<br />

piani di riordino <strong>forestale</strong>, piani degli interventi selvicolturali,<br />

piani dei miglioramenti selvicolturali, piani di taglio poliennali, piani<br />

integrati particolareggiati, schede boschive, ecc.)<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Percentuale di superficie boschiva gestita secondo piani di gestione<br />

<strong>forestale</strong>: ...........................................................................................................<br />

Percentuale di superficie boschiva gestita secondo strumenti pianificatori<br />

equiparati: ..............................................................................................<br />

Variazione percentuale di superficie boschiva gestita secondo piani<br />

di gestione <strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati, con riferimento<br />

agli ultimi n. .................................... anni: ................................................<br />

109


110<br />

ARSIA<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

<strong>La</strong> percentuale di superficie boschiva gestita secondo piani di gestione<br />

<strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati deve tendere ad aumentare<br />

nel tempo.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Inventari forestali, statistiche regionali, archivi amministrativi regionali.<br />

Indicatore 3.1.b Ammontare dei prodotti forestali<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Elenco dei prodotti forestali (legname, selvaggina, castagne, tartufi,<br />

frutti del sottobosco, piante officinali, sughero, funghi ad uso alimentare):<br />

..............................................................................................................................<br />

Quantità media annuale della massa legnosa prodotta, ripartita per<br />

tipo<strong>lo</strong>gia assortimentale (legname da lavoro, legna per combustibili),<br />

con riferimento agli ultimi n. .......... anni: ..................................................<br />

Numero di licenze/autorizzazioni rilasciate annualmente per la raccolta/prelievo<br />

di (indicare il prodotto non legnoso a cui ci si riferisce)<br />

................................ con riferimento agli ultimi n. .......... anni: ..................<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

<strong>La</strong> produzione di beni legnosi e non legnosi deve tendere a non<br />

diminuire nel tempo, compatibilmente con le condizioni socio-economiche<br />

e di salvaguardia ambientale.<br />

Deve essere potenziata la raccolta delle informazioni relative ai prodotti<br />

forestali nei documenti di inventariazione, pianificazione e amministrazione<br />

<strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> regionale.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Inventari forestali, annuari ISTAT, statistiche regionali, studi specifici,<br />

attestazioni dei servizi forestali regionali, archivi amministrativi regionali.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 3.1.c Quadro legale-politico-amministrativo sulla pianificazione<br />

e sulla gestione <strong>forestale</strong> a favore della produzione di beni e<br />

servizi.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza di un quadro normativo e di strumenti finanziari specifici<br />

in grado di incoraggiare la pianificazione della gestione <strong>forestale</strong> e i connessi<br />

meccanismi di attuazione al fine di:<br />

• mantenere e/o accrescere la capacità delle foreste di produrre, su<br />

basi sostenibili, una gamma la più diversificata possibile di beni e<br />

servizi;<br />

• mantenere efficienti e migliorare le prestazioni economiche del sistema<br />

produttivo <strong>forestale</strong> e favorire l’integrazione tra gestori e/o produttori<br />

e utilizzatori e/o fruitori in senso lato;<br />

• mantenere e/o accrescere la capacità di produzione legnosa delle<br />

foreste senza innescare processi di degrado o impoverimento degli<br />

ecosistemi ed assicurando opportunamente la difesa antincendio.<br />

Presenza di un quadro normativo e di strumenti finanziari specifici<br />

in grado di incoraggiare e regolamentare mirate pratiche di gestione<br />

<strong>forestale</strong> connesse alle attività ricreative e agli altri servizi forestali e alla<br />

raccolta/prelievo dei prodotti forestali di cui all’elenco 3.1.b.<br />

Presenza di un quadro normativo e di strumenti finanziari specifici<br />

in grado di incoraggiare e regolamentare la pianificazione, progettazione,<br />

costruzione e manutenzione di infrastrutture di supporto alle attività<br />

di sorveglianza, difesa antincendio, gestione e utilizzazione delle<br />

risorse forestali e di minimizzarne l’impatto sull’assetto idrogeo<strong>lo</strong>gico,<br />

paesaggistico, fitosanitario e faunistico degli ecosistemi interessati.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza di tutti i parametri di misura eventualmente carenti.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti specifici regionali e nazionali; programmi o<br />

piani forestali regionali o, in mancanza di questi, piano <strong>forestale</strong> nazionale;<br />

piani di sviluppo delle Comunità Montane; specifici capitoli di<br />

spesa di competenza regionale e/o nazionale; linee di finanziamento<br />

comunitarie; Piani di sviluppo rurale; piani regionali antincendi boschivi;<br />

accordi contrattuali.<br />

111


112<br />

ARSIA<br />

Criterio 4:<br />

Mantenimento, conservazione e appropriato miglioramento<br />

della diversità bio<strong>lo</strong>gica negli ecosistemi forestali<br />

Indicatore 4.1.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />

generale di mantenere, conservare e migliorare la diversità bio<strong>lo</strong>gica.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Contesto legale e normativo, coerente con le normative statali e<br />

comunitarie, finalizzato a garantire la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />

Capacità di mantenere e/o accrescere la biodiversità degli ecosistemi<br />

forestali garantendo la multifunzionalità della foresta.<br />

Contesto economico/politico in grado di incentivare le conoscenze<br />

sugli habitat fornendo strumenti informatici ed inventariali di supporto.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza di tutti i parametri di misura.<br />

Valutazione sull’efficacia dei parametri.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali di carattere <strong>lo</strong>cale e<br />

regionale finalizzato a garantire la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />

Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali di carattere <strong>lo</strong>cale e<br />

regionale (piani di gestione, PMPF, piani ambientali dei parchi ecc.) in<br />

grado di garantire la capacità di mantenere e/o accrescere la biodiversità<br />

degli ecosistemi forestali garantendo la multifunzionalità della foresta.<br />

Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o <strong>lo</strong>cale. Linee di<br />

finanziamento comunitarie.<br />

Inventari, piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> comprensoriale superiore.<br />

Indicatore 4.2.a Quadro legale-politico-amministrativo sugli ecosistemi<br />

forestali rappresentativi, rari e vulnerabili.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Quadro normativo in grado di garantire la protezione degli ecosistemi<br />

forestali rappresentativi, rari e vulnerabili.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Strumenti finanziari destinati alla promozione e al mantenimento<br />

delle foreste in aree protette.<br />

Strumenti informativi di natura inventariale e di supporto alle azioni<br />

volte a sostenere la biodiversità e la protezione delle foreste.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza di tutti i parametri di misura<br />

Valutazione sull’efficacia dei parametri<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali, piani<br />

ambientali dei parchi o piani di gestione <strong>forestale</strong>.<br />

Specifici capitoli di spesa di competenza regionale, linee di finanziamento<br />

comunitarie.<br />

Inventari, piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> comprensoriale superiore, piani ambientali dei parchi o<br />

piani di gestione <strong>forestale</strong>, carte tematiche a livel<strong>lo</strong> nazionale e/o regionale.<br />

Direttiva Habitat e siti d’importanza comunitaria.<br />

Elenchi ufficiali nazionali e regionali delle aree protette.<br />

Indicatore 4.2.b Superficie di foreste in aree protette.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie <strong>forestale</strong> in aree protette ha .................................................. e<br />

tipo<strong>lo</strong>gia di protezione ai sensi delle normative nazionali, regionali e<br />

IUCN ..........................................................................................;<br />

Variazione della superficie <strong>forestale</strong> in aree protette in percentuale<br />

................. % nel periodo di n. ................ anni.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Variazioni nella superficie <strong>forestale</strong> protetta: maggiore o uguale a 0.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali di carattere <strong>lo</strong>cale e<br />

regionale o nazionale istitutivi di aree protette. Piani ambientali dei parchi<br />

nazionali e regionali, PTRC, piani di area ecc.<br />

113


114<br />

ARSIA<br />

Indicatore 4.3.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />

generale di implementare e sostenere attività di censimento e di<br />

gestione della fauna selvatica con particolare riguardo alle specie che<br />

possano avere un impatto negativo sulla rinnovazione, crescita e biodiversità<br />

della foresta.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Contesto legale, normativo e amministrativo per la realizzazione di<br />

censimenti e di piani faunistici.<br />

Contesto economico/politico e finanziario in grado di definire e elaborare<br />

linee guida per il censimento e la gestione della fauna selvatica.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza dei parametri di misura.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti o regolamenti di carattere <strong>lo</strong>cale e regionale<br />

finalizzati a garantire la conoscenza della fauna selvatica.<br />

Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o <strong>lo</strong>cale. Linee di<br />

finanziamento comunitarie.<br />

Censimenti faunistici, piani faunistici.<br />

Indicatore 4.3.b Carico di animali domestici in foresta.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza di un quadro normativo e/o di strumenti finanziari in<br />

grado di razionalizzare il carico di animali domestici in foresta.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza dei parametri di misura.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali, piani<br />

ambientali dei parchi o piani di gestione <strong>forestale</strong>.<br />

Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o <strong>lo</strong>cale. Linee di<br />

finanziamento comunitarie.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 4.3.c Presenza di un contesto legale normativo per la<br />

protezione delle specie minacciate vegetali o animali.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Quadro normativo per la protezione delle specie minacciate.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti specifici nazionali, regionali e/o <strong>lo</strong>cali (piani<br />

ambientali dei parchi, leggi istitutive di parchi leggi specifiche. Liste<br />

rosse).<br />

Indicatore 4.4.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla va<strong>lo</strong>rizzazione<br />

e sul sostegno di sistemi tradizionali di uso sostenibile delle<br />

risorse forestali.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza di un quadro normativo e di strumenti finanziari per la<br />

tutela e la va<strong>lo</strong>rizzazione di sistemi tradizionali di gestione delle risorse<br />

forestali.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti specifici di carattere <strong>lo</strong>cale e regionale.<br />

Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o <strong>lo</strong>cale. Linee di<br />

finanziamento comunitarie.<br />

Indicatore 4.5.a Quadro legale-politico-amministrativo per la salvaguardia<br />

di alberi morti, vetusti, monumentali e di specie rare.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza di un quadro normativo in grado di garantire la salvaguardia<br />

di alberi morti, ultracentenari, monumentali e di specie rare.<br />

Presenza di strumenti informativi di natura gestionale e di supporto<br />

alle azioni volte a salvaguardare alberi morti, vetusti, monumentali e<br />

di specie rare.<br />

115


116<br />

ARSIA<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti forestali regionali e/o <strong>lo</strong>cali.<br />

Specifici capitoli di spesa di competenza regionale, linee di finanziamento<br />

comunitarie.<br />

Inventari, piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> comprensoriale superiore, piani ambientali dei parchi o<br />

inventari di alberi monumentali.<br />

Criterio 5:<br />

Mantenimento e appropriato miglioramento<br />

delle funzioni protettive della gestione <strong>forestale</strong><br />

(con specifica attenzione alla difesa del suo<strong>lo</strong><br />

e alla regimazione delle acque)<br />

Indicatore 5.1.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />

di attivare e di mantenere le funzioni protettive della foresta (difesa<br />

del suo<strong>lo</strong>, regimazione delle acque ed eventuale protezione diretta di<br />

infrastrutture).<br />

Indicatore 5.2.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />

di implementare e sostenere delle attività di inventarizzazione e di<br />

gestione delle aree forestali che tengano conto delle funzioni prevalenti<br />

del bosco, con particolare riferimento a quelle protettive.<br />

INDICATORI OBBLIGATORI<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

1. Contesto legale normativo e amministrativo in grado di definire ed<br />

elaborare linee guida di pianificazione della gestione ai fini protettivi.<br />

2. Contesto economico/politico e finanziario in grado di definire ed elaborare<br />

linee guida di pianificazione della gestione ai fini protettivi.<br />

3. Strumenti informativi di natura inventariale e cartografica, strumenti<br />

pianificatori e studi a supporto di una gestione selvicolturale<br />

volta ad incrementare e/o mantenere le funzioni protettive del<br />

bosco.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza dei documenti 1, 2 e 3.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Attuazione di studi e di ricerche volte all’elaborazione di direttive e<br />

regolamenti in grado di ottimizzare le funzioni protettive delle foreste.<br />

Razionalizzazione ed informatizzazione degli strumenti inventariali<br />

e cartografici finalizzati alla pianificazione delle aree a funzione protettiva.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali di carattere <strong>lo</strong>cale e<br />

regionale finalizzate a sostenere e indirizzare la gestione di foreste che<br />

svolgono funzioni protettive. Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali<br />

di carattere <strong>lo</strong>cale e regionale (piani di sviluppo <strong>forestale</strong>, PMPF,<br />

piani ambientali dei parchi ecc.) che definiscano linee guida o prescrizioni<br />

di gestione a fini protettivi.<br />

Inventari, e/o documenti pianificatori, anche di natura cartografica,<br />

di diverso livel<strong>lo</strong> in grado di definire ed elaborare linee guida di gestione<br />

a fini protettivi.<br />

Iniziative di studio e di ricerca a supporto di una selvicoltura finalizzata<br />

a migliorare le funzioni protettive dei boschi e la conservazione<br />

dei suoli.<br />

Indicatore 5.2.b Disponibilità di cartografia tematica <strong>forestale</strong> o di<br />

altra documentazione idonea che <strong>lo</strong>calizzi la funzione prevalente delle<br />

aree boscate, con particolare riguardo a quella protettiva.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Archivi cartografici in scala adeguata ai fini pianificatori e gestionali<br />

che indichino quali aree boscate assumono un prevalente interesse ai<br />

fini della protezione del suo<strong>lo</strong>, della qualità delle acque e della eventuale<br />

protezione diretta di infrastrutture.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza della cartografia del vinco<strong>lo</strong> idrogeo<strong>lo</strong>gico. Il 100% della<br />

superficie <strong>forestale</strong> pianificata deve essere coperta dalla cartografia o da<br />

altra documentazione in argomento.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Cartografie dei piani di gestione <strong>forestale</strong>, aziendale ed interaziendale,<br />

inventari forestali, carte tematiche dei suoli, carte del dissesto idrogeo<strong>lo</strong>gico,<br />

piani di bacino, schede boschive ecc.<br />

117


118<br />

ARSIA<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Informatizzazione e diffusione delle cartografie ed in subordine ampliamento<br />

della superficie cartografata dei piani di gestione <strong>forestale</strong> o<br />

equiparati.<br />

Indicatore 5.2.c Entità della superficie <strong>forestale</strong> gestita a fini protettivi,<br />

a carattere idrogeo<strong>lo</strong>gico, relative alla qualità delle acque e relative<br />

alla protezione di infrastrutture.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie <strong>forestale</strong> soggetta a vincoli per fini protettivi ha ............... ,<br />

sua percentuale rispetto alla superficie <strong>forestale</strong> totale ............................. .<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza di piani di monitoraggio.<br />

Attivazione di strumenti di monitoraggio e verifica della funzione<br />

protettiva delle foreste.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi, provvedimenti, regolamenti forestali di carattere nazionale e<br />

<strong>lo</strong>cale, programmazione e pianificazione regionale o <strong>lo</strong>cale (piani ambientali<br />

dei parchi nazionali e regionali, inventari, piani di area, piani e<br />

strumenti di gestione a livel<strong>lo</strong> aziendale ed interaziendale) o <strong>lo</strong>ro equivalenti;<br />

carta del vinco<strong>lo</strong> idrogeo<strong>lo</strong>gico, carta del dissesto idrogeo<strong>lo</strong>gico<br />

ed altre carte tematiche a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale, regionale, piani di bacino ecc.<br />

Criterio 6:<br />

Mantenimento delle altre funzioni<br />

e delle condizioni socio-economiche<br />

Indicatore 6.1.a Occupati nel settore <strong>forestale</strong><br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Numero totale di occupati nel settore <strong>forestale</strong> .....................................<br />

Variazione del numero totale degli occupati nel settore <strong>forestale</strong><br />

negli ultimi n. ...................... anni ...................... %


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Monitorare le conoscenze sul mercato del lavoro, dividendo i dati<br />

per il settore delle utilizzazioni boschive.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Fonti statistiche (ISTAT, Camera di commercio…)<br />

Piani/Programmi forestali, Piano di sviluppo rurale.<br />

Indicatore 6.1.b Quadro legale-politico-amministrativo<br />

sulle misure occupazionali.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

1. Contesto legale e normativo sulle misure occupazionali dirette e<br />

indirette<br />

2. Contesto economico/politico e finanziario in grado di supportare la<br />

crescita del sistema <strong>forestale</strong> e l’integrazione del settore <strong>forestale</strong> al<br />

settore rurale.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza dei documenti 1 e 2.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Migliorare l’organizzazione del lavoro attraverso una maggiore specializzazione,<br />

qualificazione e sicurezza dei lavoratori.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />

Piani/Programmi forestali.<br />

Indicatore 6.2.a Incidenza percentuale del settore <strong>forestale</strong> sul<br />

Prodotto Interno Lordo, o PLV, o altro indicatore macroeconomico.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Percentuale dell’indicatore prescelto legato al settore <strong>forestale</strong> rispetto<br />

al va<strong>lo</strong>re corrispondente del settore primario regionale.<br />

119


120<br />

ARSIA<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

È auspicabile che l’informazione sia conosciuta e che gli indicatori<br />

del settore <strong>forestale</strong> aumentino.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Statistiche ufficiali.<br />

Indicatore 6.2.b Quadro legale-politico-amministrativo sulla<br />

capacità di promuovere <strong>lo</strong> sviluppo del settore <strong>forestale</strong>.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Contesto legale e normativo per promuovere <strong>lo</strong> sviluppo del settore<br />

<strong>forestale</strong>.<br />

Contesto economico/politico e finanziario in grado di definire, elaborare<br />

e supportare linee programmatiche a fini della promozione del<strong>lo</strong><br />

sviluppo del settore <strong>forestale</strong>.<br />

Strumenti informativi e divulgativi finalizzati alla promozione del<strong>lo</strong><br />

sviluppo del settore <strong>forestale</strong>.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Programmi o documenti di carattere <strong>lo</strong>cale e regionale finalizzate a<br />

promuovere <strong>lo</strong> sviluppo del settore <strong>forestale</strong>.<br />

Indicatore 6.2.c Monitoraggio degli effetti della gestione<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Strumenti per monitorare gli effetti dei servizi d’interesse pubblico<br />

connessi alle attività di gestione <strong>forestale</strong>.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Studi specifici; Piani regionali; Monitoraggio ex ante ed ex post dei<br />

Piani di sviluppo rurale.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 6.3.a Quadro legale-politico-amministrativo sui diritti<br />

di proprietà<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Contesto legale e normativo sui diritti di proprietà, sugli accordi di<br />

possesso, sui diritti consuetudinari e sugli usi civici e relativi regolamenti<br />

d’uso.<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />

Piani/Programmi forestali.<br />

Indicatore 6.4.a Accessibilità al pubblico delle foreste<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

NOTA:<br />

tutti i boschi italiani sono accessibili, tranne i casi dei fondi chiusi.<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Quadro normativo regolamentare che consente l’accesso al pubblico,<br />

tranne in casi specifici, regolamentati (fondi chiusi, riserve integrali<br />

protette e altri casi specifici).<br />

Presenza di regolamentazione d’uso in relazione alle diverse categorie<br />

di potenziali utenti, ed in particolare delle modalità di accesso ai<br />

cacciatori.<br />

Contesto economico/politico e finanziario in grado di definire programmi<br />

a fini della promozione delle aree e attività turistico-ricreative.<br />

Strumenti informativi e divulgativi finalizzati alla promozione dei<br />

servizi ricreativi.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Considerato che i boschi sono nella generalità dei casi accessibili al<br />

pubblico, i miglioramenti riguardano la segnaletica e la fruibilità, la<br />

promozione e la divulgazione. È auspicabile la presenza di progetti a<br />

medio-lungo termine per migliorare la fruibilità della foresta da parte<br />

del pubblico.<br />

121


122<br />

ARSIA<br />

<strong>La</strong> pianificazione dovrà considerare gli aspetti ricreativi nella sua<br />

redazione.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong>, piani integrati particolareggiati o strumenti<br />

pianificatori equivalenti, piani ambientali, piani dei parchi.<br />

Leggi e provvedimenti forestali nazionali e regionali. Piani venatori.<br />

Indicatore 6.5.a Boschi a valenza storica, culturale e spirituale<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Elenco o evidenza dei boschi a valenza storica, culturale e spirituale.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Programma <strong>forestale</strong> regionale.<br />

Inventari, ricerche specifiche, catasti ecc.<br />

Indicatore 6.5.b Quadro legale-politico-amministrativo relativo ai<br />

boschi a valenza storica, culturale e spirituale<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Contesto legale e normativo a tutela dei boschi a valenza storica, culturale<br />

e spirituale.<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />

Piano <strong>forestale</strong> nazionale e/o regionale; programma <strong>forestale</strong> regionale;<br />

piani ambientali, piani dei parchi, piani di gestione <strong>forestale</strong>, piani<br />

urbanistici territoriali, piani paesistici ecc.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 6.6.a Quadro legale-politico-amministrativo<br />

sulla formazione professionale.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Contesto legale, normativo e programmatorio per promuovere la<br />

formazione e la divulgazione nel settore <strong>forestale</strong>.<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Particolare attenzione andrebbe dedicata alla formazione, all’aggiornamento<br />

professionale, all’informazione e ad altri servizi sociali per i<br />

lavoratori e la comunità <strong>lo</strong>cale.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />

Piano <strong>forestale</strong> nazionale e/o regionale; Programma <strong>forestale</strong> regionale<br />

Piano di sviluppo rurale (Reg. CE 1257/99);<br />

Programmi e iniziative regionali o provinciali<br />

inerenti la formazione o la divulgazione in aree forestali.<br />

Indicatore 6.7.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla sicurezza,<br />

la salute e la previdenza dei lavoratori<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Contesto legale e normativo relativo alla sicurezza, alla salute e alla<br />

previdenza dei lavoratori.<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />

Piano <strong>forestale</strong> nazionale e/o regionale;<br />

Programma <strong>forestale</strong> regionale.<br />

123


124<br />

ARSIA<br />

Indicatore 6.7.b Statistiche degli infortuni<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Numero di infortuni annui nel settore <strong>forestale</strong> e variazione percentuale<br />

negli ultimi n. ...................... anni.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Statistiche ufficiali, studi e ricerche specifiche<br />

(ASL, dati INAIL; dati Ispettorati del lavoro ecc.).


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Criteri e indicatori<br />

per la <strong>certificazione</strong> individuale e di gruppo<br />

di Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile<br />

Indicatori e soglie individuali<br />

Criterio 1:<br />

Mantenimento e appropriato miglioramento<br />

delle risorse forestali e <strong>lo</strong>ro contributo<br />

al cic<strong>lo</strong> g<strong>lo</strong>bale del carbonio<br />

Indicatore 1.1.a Superficie <strong>forestale</strong>, altre aree boscate e variazioni di<br />

superficie (classificate, se pertinente, secondo i tipi forestali e di vegetazione,<br />

struttura della proprietà, classi crono<strong>lo</strong>giche, origine delle foreste).<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie <strong>forestale</strong> in ha<br />

Variazione % nel periodo di n. anni.<br />

Forma di governo: % a fustaia; % a ceduo;<br />

% forme promiscue.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Non è ammessa la riduzione di superficie <strong>forestale</strong> (ad eccezione dei<br />

casi, documentati, dipendenti dalle politiche gestionali e pianificatorie e<br />

nei casi ove ci sia compensazione secondo le norme di legge).<br />

Variazione percentuale di superficie <strong>forestale</strong> maggiore o uguale a 0.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Avvio del processo di conversione dei cedui ove eco<strong>lo</strong>gicamente,<br />

economicamente e socialmente possibile.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Inventari forestali nazionali e/o regionali, carte forestali e di uso del<br />

suo<strong>lo</strong>, foto aeree, immagini da satellite, catasto, piani di gestione <strong>forestale</strong>.<br />

125


126<br />

ARSIA<br />

Indicatore 1.1.b Variazioni nel volume totale della massa legnosa<br />

(adottato, in prima approssimazione e provvisoriamente anche come<br />

indicatore indiretto del<strong>lo</strong> stock totale di carbonio fissato), nel volume<br />

medio della massa legnosa delle aree forestali (classificate, se appropriato<br />

secondo le diverse zone di vegetazione o classi), nelle classi crono<strong>lo</strong>giche<br />

o appropriate classi di distribuzione diametrica.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Massa legnosa media della fustaia: mc/ha<br />

Variazione % in anni.<br />

Massa legnosa totale della fustaia: mc<br />

Variazione % in anni.<br />

Massa legnosa totale del ceduo: mc<br />

oppure superficie utilizzata<br />

Variazione % in anni.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Va<strong>lo</strong>ri di massa coerenti con quanto previsto dal piano di gestione o<br />

dalla tipo<strong>lo</strong>gia <strong>forestale</strong> di riferimento.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Perseguimento della massa legnosa ritenuta ottimale per il corretto<br />

funzionamento dell’ecosistema.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> o <strong>lo</strong>ro equivalenti.<br />

Indicatore 1.2.a Interventi di rimboschimento effettuati<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie interessata da interventi di rimboschimento: ................ ha<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Valutazione dell’opportunità di rimboschimento. Monitoraggio<br />

delle situazioni di co<strong>lo</strong>nizzazione naturale da parte del bosco.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione, inventari, foto aree, documentazione degli interventi<br />

realizzati, verifiche dirette.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Criterio 2:<br />

Mantenimento della salute<br />

e vitalità degli ecosistemi forestali<br />

Indicatore 2.1.a Danni gravi causati da agenti biotici e abiotici:<br />

danni gravi causati da insetti e malattie con una valutazione della gravità<br />

del danno come funzione della mortalità o della diminuzione nell’accrescimento;<br />

area annuale di foreste ed altre superfici boscate percorse<br />

da fuoco; area annuale interessata da danni da vento e da neve, e<br />

volume legnoso ottenuto da questi eventi; presenza di danni seri al<br />

bosco provocati dalla selvaggina; presenza di danni seri al bosco provocati<br />

dal pasco<strong>lo</strong>.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza/assenza di un sistema di registrazione e/o cata<strong>lo</strong>go aggiornato<br />

delle avversità biotiche, abiotiche, per opera dell’uomo o a<br />

causa di agenti sconosciuti.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza di un sistema di registrazione e/o cata<strong>lo</strong>go aggiornato<br />

delle avversità biotiche, abiotiche, per opera dell’uomo o a causa di<br />

agenti sconosciuti.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Integrazione del sistema di registrazione con gli strumenti di pianificazione<br />

e monitoraggio. Adozione di tecniche selvicolturali e pratiche<br />

gestionali che favoriscano un’adeguata diversità specifica e strutturale<br />

così da migliorare la stabilità, la vitalità e la resilienza della foresta.<br />

Indicatore 2.2.a Presenza di un quadro amministrativo sulla capacità<br />

di mantenimento della salute e vitalità degli ecosistemi forestali.<br />

Presenza di sistemi di registrazione e monitoraggio dell’uso di pesticidi<br />

e fertilizzanti come presupposto per minimizzarne l’uso.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza/assenza di piano di gestione o equivalente.<br />

Presenza/assenza di sistemi di registrazione e monitoraggio dell’uso<br />

di pesticidi e fertilizzanti come presupposto per minimizzarne l’uso.<br />

127


128<br />

ARSIA<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza dei parametri.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Adozione di misure di prevenzione incidenti, adozione di prodotti<br />

chimici a basso impatto ambientale e biodegradabili o a ridotta permanenza<br />

nell’ambiente.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore.<br />

Presenza di registrazioni dell’uso di fertilizzanti o prodotti chimici.<br />

Criterio 3:<br />

Mantenimento e sviluppo delle funzioni produttive<br />

nella gestione <strong>forestale</strong> (prodotti legnosi e non legnosi)<br />

Indicatore 3.1.a Percentuale di superficie boschiva gestita secondo<br />

piani di gestione <strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati ai sensi<br />

delle normative regionali, in vigore o in revisione (piani di assestamento<br />

<strong>forestale</strong>, piani economici forestali, piani sommari di gestione <strong>forestale</strong>,<br />

piani di riordino <strong>forestale</strong>, piani degli interventi selvicolturali,<br />

piani dei miglioramenti selvicolturali, piani di taglio poliennali, piani<br />

integrati particolareggiati, schede boschive ecc.).<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie boschiva gestita secondo piani di gestione <strong>forestale</strong>:<br />

......................................%.<br />

Superficie boschiva gestita secondo strumenti pianificatori equiparati:<br />

..............................%.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

<strong>La</strong> percentuale di superficie boschiva gestita secondo piani di gestione<br />

<strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati ai sensi delle normative<br />

regionali, in vigore o in revisione, deve essere pari al 100%.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 3.1.b Contenuti della pianificazione <strong>forestale</strong> <strong>lo</strong>cale<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza nel piano di gestione <strong>forestale</strong> di cui all’Indicatore 3.1.a di<br />

indicazioni in merito agli obiettivi della gestione, alla <strong>lo</strong>calizzazione<br />

(con riporto cartografico) e descrizione delle risorse da gestire, alle eventuali<br />

emergenze naturalistico-ambientali e connesse misure di salvaguardia,<br />

alle modalità di esercizio degli interventi selvicolturali, del<br />

pasco<strong>lo</strong> e degli usi civici, nonché alle attività di gestione connesse alla<br />

produzione di beni non legnosi e servizi ricreativi (quando tali attività<br />

ricorrano nell’ambito territoriale considerato).<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza del parametro di misura.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Supportare la pianificazione <strong>forestale</strong> <strong>lo</strong>cale con strumenti inventariali<br />

e cartografici accurati e aggiornati.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale,<br />

interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore.<br />

Indicatore 3.2.a Ammontare dei prodotti e servizi forniti dalla foresta<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Elenco dei prodotti forestali (legname, selvaggina, castagne, tartufi,<br />

frutti del sottobosco, piante officinali, sughero, funghi ad uso alimentare):<br />

...............................................................................................................................<br />

Quantità media annuale della massa legnosa prodotta, ripartita per<br />

tipo<strong>lo</strong>gia assortimentale (legname da lavoro, legna da ardere), con riferimento<br />

agli ultimi n. ........... anni: ................................................................. .<br />

Numero di licenze/autorizzazioni rilasciate annualmente per la raccolta/prelievo<br />

di (indicare il prodotto non legnoso a cui ci si riferisce)<br />

.............................. , con riferimento agli ultimi n. ........... anni: ................. .<br />

Percentuale di superficie <strong>forestale</strong> aziendale stabilmente destinata a<br />

riserva di caccia: ............................................................................................... .<br />

129


130<br />

ARSIA<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

<strong>La</strong> produzione di beni legnosi e non legnosi e di servizi deve tendere<br />

a non diminuire nel tempo, compatibilmente con le <strong>lo</strong>cali condizioni<br />

socio-economiche e di salvaguardia ambientale.<br />

Deve essere potenziata la raccolta delle informazioni relative ai beni<br />

e servizi prodotti dalla foresta nei documenti di pianificazione e amministrazione<br />

<strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> di organizzazione aziendale o di gruppo.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Inventari forestali <strong>lo</strong>cali; piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente<br />

a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore;<br />

attestazioni dei servizi forestali regionali; studi specifici e casi di studio<br />

<strong>lo</strong>cali; interviste; documenti amministrativi aziendali.<br />

Indicatore 3.3.a Bilancio tra incremento e utilizzazioni di massa<br />

legnosa negli ultimi n. ........... anni: ........... .<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Nei boschi governati a fustaia:<br />

Va<strong>lo</strong>re medio negli ultimi n. ........... anni dell’incremento corrente annuo<br />

di massa legnosa: .....................................................................................<br />

Quantità media negli ultimi n. ........... anni di massa legnosa asportata<br />

annualmente con le utilizzazioni forestali: ..........................................<br />

Nei boschi governati a ceduo:<br />

Va<strong>lo</strong>re medio negli ultimi n. ........... anni della frazione di superficie<br />

annualmente utilizzata rispetto alla superficie totale a ceduo: ................ .<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ:<br />

Nel caso di boschi a fustaia, nell’ambito di una data compresa boschiva<br />

oppure dell’intera proprietà aziendale o dell’insieme delle piccole<br />

proprietà riunite in associazione, il va<strong>lo</strong>re medio negli ultimi n. ...............<br />

anni del rapporto tra incremento corrente di massa legnosa e massa<br />

legnosa asportata annualmente con utilizzazioni forestali deve essere<br />

non inferiore a 1, salvo diversa prescrizione eventualmente stabilita dal<br />

piano di gestione <strong>forestale</strong> di cui agli Indicatori 3.1.a e 3.1.b.<br />

Nel caso di boschi a ceduo e con specifico riferimento al livel<strong>lo</strong> di compresa<br />

boschiva (ove sia istituita, a livel<strong>lo</strong> sovraziendale o aziendale), il<br />

va<strong>lo</strong>re medio negli ultimi n. ............... anni della frazione di superficie<br />

annualmente utilizzata rispetto alla superficie totale a ceduo deve essere<br />

non superiore a 1/T, dove T = turno minimo previsto dai regolamenti<br />

forestali regionali in vigore (in anni), salvo diversa prescrizione even-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

tualmente stabilita dal piano di gestione <strong>forestale</strong> di cui agli Indicatori<br />

3.1.a e 3.1.b.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Inventari forestali <strong>lo</strong>cali; piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente<br />

a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore;<br />

attestazioni dei servizi forestali regionali.<br />

Indicatore 3.4.a Asportazione di biomassa legnosa<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Le utilizzazioni forestali devono escludere l’impiego di tecniche che<br />

prevedono l’asportazione dal bosco di alberi interi (whole-tree-harvesting)<br />

o di apparati radicali, salvo nel caso di motivate eccezioni stabilite in<br />

modo esplicito e circostanziato dai progetti di taglio o di riqualificazione<br />

<strong>forestale</strong> e ambientale compilati in accordo alle direttive del piano di<br />

gestione <strong>forestale</strong> di cui agli Indicatori 3.1.a e 3.1.b o dagli strumenti normativi<br />

equiparati in vigore.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza del parametro di misura.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

L’utilizzazione dei soprassuoli aduti deve orientarsi verso tecniche<br />

che consentono di rilasciare in bosco, a favore del mantenimento degli<br />

equilibri biogeochimici, un’adeguata frazione della biomassa arborea<br />

utilizzata, con particolare riferimento alle parti legnose più giovani (ad<br />

esempio: fascina) in cui sono concentrati gli elementi minerali.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Inventari forestali <strong>lo</strong>cali; studi specifici e casi di studio <strong>lo</strong>cali; interviste;<br />

attestazioni dei servizi forestali regionali.<br />

Indicatore 3.4.b Tecniche di utilizzazione <strong>forestale</strong><br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Percentuale media, negli ultimi n. ............ anni, di superficie <strong>forestale</strong><br />

sottoposta a interventi selvicolturali secondo la tecnica di utilizzazio-<br />

131


132<br />

ARSIA<br />

ne (indicare la percentuale di superficie per ciascuna delle principali tecniche<br />

di utilizzazione adottate, con riferimento alle modalità di abbattimento,<br />

concentramento ed esbosco) ............ : ............ .<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Deve aumentare nel tempo, ove possibile, la percentuale di superficie<br />

boschiva in cui gli interventi selvicolturali e le relative utilizzazioni<br />

forestali siano pianificati e progettati attraverso appositi strumenti che<br />

individuino tecniche di utilizzazione a ridotto impatto ambientale.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Progetti di taglio, progetti di riqualificazione <strong>forestale</strong> e ambientale,<br />

attestazioni dei servizi forestali regionali; studi specifici e casi di studio<br />

<strong>lo</strong>cali; interviste.<br />

Indicatore 3.5.a Densità della viabilità <strong>forestale</strong><br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Lunghezza totale di strade forestali camionabili: .................................<br />

Densità (metri lineari per ettaro) di strade forestali camionabili: .........<br />

Lunghezza totale di piste forestali trattorabili: .....................................<br />

Densità (ml/ha) di piste forestali trattorabili: .......................................<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza di un piano della viabilità <strong>forestale</strong> in cui sia indicata la<br />

densità ottimale di strade e piste forestali. <strong>La</strong> densità ottimale di strade<br />

forestali camionabili e piste forestali trattorabili deve essere compatibile<br />

sia con un’efficiente utilizzazione dei beni e servizi prodotti dalla foresta,<br />

sia con l’assetto idrogeo<strong>lo</strong>gico, paesaggistico, fitosanitario e faunistico<br />

degli ecosistemi interessati.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano della viabilità <strong>forestale</strong>, inventari forestali <strong>lo</strong>cali; cartografia<br />

tecnica e tematica; piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong><br />

aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore; studi specifici<br />

e casi di studio <strong>lo</strong>cali; attestazioni dei servizi forestali regionali.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 3.5.b Caratteristiche della viabilità <strong>forestale</strong><br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Il tracciato delle nuove strade forestali camionabili e delle piste trattorabili<br />

deve essere adattato alla microtopografia del territorio e deve<br />

essere tale da alterare il meno possibile gli alvei e il corso delle acque.<br />

Presenza/assenza di un sistema di monitoraggio del<strong>lo</strong> stato della<br />

viabilità silvopastorale in grado di garantire la manutenzione delle strade<br />

forestali camionabili e delle piste trattorabili che deve essere realizzata<br />

con tecniche e materiali tali da ridurne l’impatto sull’assetto idrogeo<strong>lo</strong>gico<br />

e paesaggistico.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza dei parametri di misura.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza di un piano della viabilità <strong>forestale</strong> in cui siano indicate<br />

modalità costruttive e manutentive di strade e piste forestali ottimali<br />

sotto il profi<strong>lo</strong> dell’assetto idrogeo<strong>lo</strong>gico e paesaggistico e sotto il profi<strong>lo</strong><br />

delle possibilità di ordinaria fruizione da parte degli operatori <strong>lo</strong>cali.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano della viabilità <strong>forestale</strong>, inventari forestali <strong>lo</strong>cali; cartografia<br />

tecnica e tematica; piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong><br />

aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore; studi specifici<br />

e casi di studio <strong>lo</strong>cali; attestazioni dei servizi forestali regionali.<br />

Criterio 4:<br />

Mantenimento, conservazione e appropriato miglioramento<br />

della diversità bio<strong>lo</strong>gica negli ecosistemi forestali<br />

Indicatore 4.1.a Proporzionalità dell’area annuale di rinnovazione<br />

naturale in relazione all’area totale in rinnovazione.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie <strong>forestale</strong> in rinnovazione ha ............ di cui .................. % in<br />

rinnovazione naturale e .................. % in rinnovazione artificiale.<br />

133


134<br />

ARSIA<br />

Superficie di ............ ha posta in rinnovazione naturale nel periodo di<br />

n. ............ anni pari al .............. % della superficie in rinnovazione totale.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

<strong>La</strong> superficie <strong>forestale</strong> posta in rinnovazione naturale deve essere<br />

superiore al 70% di quella posta in rinnovazione complessivamente.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Tendere a favorire ed attuare nei modelli gestionali la rinnovazione<br />

naturale sull’intero territorio avendo cura di garantire la perpetuità del<br />

bosco.<br />

Il ricorso alla rinnovazione artificiale o artificialmente assistita, deve<br />

essere limitato ai soli casi di impossibilità di rinnovazione naturale, di<br />

natura pato<strong>lo</strong>gica o per gravi danni da avversità biotiche e abiotiche, per<br />

le quali non sia possibile un tempestivo ripristino, impiegando, laddove<br />

possibile, materiale di propagazione autoctono e di provenienza certificata<br />

o nota.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> superiore). Verifiche dirette.<br />

Indicatore 4.2.a Differenziazione tra specie autoctone ed introdotte<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Numero di specie introdotte ............ e <strong>lo</strong>ro percentuale ............ %<br />

rispetto alla composizione arborea del soprassuo<strong>lo</strong> con riferimento al<br />

numero di piante.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Le specie estranee all’ambiente non devono eccedere il 10% della<br />

composizione arborea eco<strong>lo</strong>gicamente coerente del soprassuo<strong>lo</strong>.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> superiore), indagini e studi specifici, inventari o carte forestali,<br />

specifici progetti. Verifiche dirette.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 4.2.b Qualità del materiale di propagazione<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Impiego di materiale di provenienza certificata o nota<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Esclusivo uso di materiale di provenienza certificata o nota.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO: non pertinente.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> superiore). Verifiche dirette. Progetti specifici.<br />

Indicatore 4.2.c Mantenimento di una appropriata diversità<br />

bio<strong>lo</strong>gica nei nuovi impianti<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie degli impianti monospecifici accorpati.<br />

Rilascio di fasce di vegetazione naturale per interrompere impianti<br />

di superficie superiore a 5 ha accorpati.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Superficie inferiore a 5 ha accorpati.<br />

Presenza delle fasce di vegetazione naturale.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> superiore). Verifiche dirette. Progetti specifici.<br />

Indicatore 4.3.a Variazioni nella proporzione di boschi misti<br />

costituiti da 2 o più specie.<br />

135


136<br />

ARSIA<br />

Indicatore 4.3.b Variazioni nella proporzione di boschi misti<br />

non monostratificati<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie <strong>forestale</strong> interessata da boschi misti (composizione arborea<br />

di 2 o più specie) ha ............ e percentuale rispetto alla superficie <strong>forestale</strong><br />

totale ............ %.<br />

Superficie <strong>forestale</strong> interessata da boschi non monoplani ha ............ e<br />

percentuale rispetto alla superficie <strong>forestale</strong> totale ............ %.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

<strong>La</strong> superficie <strong>forestale</strong> interessata da tipo<strong>lo</strong>gie forestali eco<strong>lo</strong>gicamente<br />

coerenti per composizione e struttura con la stazione deve essere<br />

superiore al 50% del totale. Nel caso di popolamenti forestali non eco<strong>lo</strong>gicamente<br />

coerenti per origine (per es. i rimboschimenti), la gestione<br />

deve perseguire l’obiettivo della rinaturalizzazione.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Tendere a migliorare la composizione arborea del soprassuo<strong>lo</strong> in<br />

relazione alla tipo<strong>lo</strong>gia <strong>forestale</strong> più consona alla stazione <strong>forestale</strong> privilegiando,<br />

ove possibile, modelli colturali polispecifici e multistratificati,<br />

favorendo le specie arboree rare.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> superiore).<br />

Indicatore 4.4.a Direttive o prescrizioni per le attività di utilizzazione<br />

<strong>forestale</strong> e la costruzione di infrastrutture in ecosistemi rari, sensibili<br />

o rappresentativi, ove tali ecosistemi siano presenti.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza di direttive o prescrizioni per le attività di utilizzazione<br />

<strong>forestale</strong> e la costruzione di infrastrutture in ecosistemi rari, sensibili o<br />

rappresentativi, ove tali ecosistemi siano presenti.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore, censimenti faunistici esi-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

stenti a livel<strong>lo</strong> nazionale o <strong>lo</strong>cale, studi specifici, rilievi f<strong>lo</strong>ristici, riferimenti<br />

bibliografici in relazione alle tipo<strong>lo</strong>gie forestali individuate ecc.<br />

Indicatore 4.5.a Monitoraggio e control<strong>lo</strong> dei danni da presenza<br />

di popolazioni animali selvatiche<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA: Presenza della valutazione.<br />

FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione forestali e equivalenti; indagini dirette.<br />

Indicatore 4.5.b Pasco<strong>lo</strong> di animali domestici in foresta<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Numero di capi domestici al pasco<strong>lo</strong> in foresta per unità di superficie:<br />

........................ (per tipo<strong>lo</strong>gia).<br />

Numero di mesi in cui viene esercitato il pasco<strong>lo</strong> in foresta ...............<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Raggiungimento di un carico compatibile con la rinnovazione, funzionalità<br />

e diversità degli ecosistemi forestali<br />

FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />

comprensoriale superiore. Verifiche dirette<br />

Indicatore 4.6.a Alberi morti, vetusti, monumentali e di specie rare<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Alberi morti, vetusti, monumentali, stima per unità di superficie:<br />

..................................................................................................................................<br />

Specie arboree rare presenti, stima per azienda: ...................................<br />

specie: .....................................................................................................................<br />

137


138<br />

ARSIA<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Rilascio di parte degli di alberi morti, vetusti, monumentali se presenti.<br />

Rilascio di parte degli alberi di specie rare se presenti.<br />

FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />

comprensoriale superiore, piani ambientali dei parchi o piani di<br />

gestione <strong>forestale</strong>. Verifiche dirette.<br />

Indicatore 4.6.b Aree non sottoposte al taglio<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie rilasciata senza interventi: ........................ ha<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza di superficie rilasciata senza interventi.<br />

FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />

comprensoriale superiore, piani ambientali dei parchi o piani di gestione<br />

<strong>forestale</strong>. Verifiche dirette.<br />

Indicatore 4.7.a Superficie interessata da boschi vetusti, sorgenti<br />

d’acqua, zone umide, affioramenti rocciosi e forre danneggiati da interventi<br />

di gestione impropria.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie interessata da boschi vetusti, sorgenti d’acqua, zone<br />

umide, affioramenti rocciosi e forre danneggiata da interventi di gestione<br />

impropria ha ................... ; ................... % di superficie.<br />

Norme o accorgimenti specifici per la salvaguardia e gestione dei<br />

boschi vetusti, sorgenti d’acqua, zone umide, affioramenti rocciosi e forre.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Superficie interessata da boschi vetusti, sorgenti d’acqua, zone umide,<br />

affioramenti rocciosi e forre danneggiati da interventi di gestione<br />

impropria < 10%. Presenza di norme o accorgimenti specifici.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

<strong>La</strong> gestione deve utilizzare tecniche che evitino il danneggiamento.<br />

FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale o<br />

interaziendale; studi specifici.<br />

Indicatore 4.8.a Indicazioni colturali e pianificatorie<br />

sulle utilizzazioni forestali<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Prescrizioni in merito alle operazioni colturali e alle modalità di utilizzazione<br />

(concentramento ed esbosco del legname: cfr. Indicatore 5.2.c)<br />

all’interno dei piani di assestamento <strong>forestale</strong> o di strumenti pianificatori<br />

equiparati ai sensi delle normative regionali e progetti di taglio o di<br />

riqualificazione <strong>forestale</strong>.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ: presenza di tali prescrizioni.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO: non pertinente.<br />

FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />

comprensoriale superiore. Verifiche dirette. Progetti di taglio o di<br />

riqualificazione <strong>forestale</strong>. Norme di carattere generale, PMPF.<br />

139


140<br />

ARSIA<br />

Criterio 5:<br />

Mantenimento e appropriato miglioramento<br />

delle funzioni protettive della gestione <strong>forestale</strong><br />

(con specifica attenzione alla difesa del suo<strong>lo</strong><br />

e alla regimazione delle acque)<br />

Indicatore 5.1.a Disponibilità di cartografia tematica <strong>forestale</strong> che<br />

rappresenti la funzione prevalente delle aree boscate, con particolare<br />

riguardo a quella protettiva.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Archivi cartografici in scala adeguata ai fini pianificatori e gestionali<br />

che indichino quali aree boscate assumono un prevalente interesse ai<br />

fini della protezione del suo<strong>lo</strong>, della qualità delle acque e della eventuale<br />

protezione diretta di infrastrutture.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza della cartografia del vinco<strong>lo</strong> idrogeo<strong>lo</strong>gico. Almeno il 50%<br />

della superficie <strong>forestale</strong> pianificata deve essere coperta dalla cartografia<br />

o da altra documentazione in argomento.<br />

FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Cartografie dei piani di gestione <strong>forestale</strong> aziendale ed interaziendale,<br />

inventari forestali, carte tematiche dei suoli, carte del dissesto idrogeo<strong>lo</strong>gico,<br />

piani di bacino, schede boschive ecc.<br />

Indicatore 5.1.b Entità della superficie <strong>forestale</strong> gestita a fini protettivi<br />

e sue variazioni nel tempo<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Superficie <strong>forestale</strong> soggetta a vincoli per fini protettivi ha ............,<br />

sua percentuale rispetto alla superficie <strong>forestale</strong> totale ............ %.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Messa a punto di strumenti di monitoraggio della funzione protettiva<br />

delle foreste.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />

comprensoriale superiore. Verifiche dirette. Progetti di taglio o di<br />

riqualificazione <strong>forestale</strong> ecc.<br />

Indicatore 5.2.a Operazioni selvicolturali in cedui e fustaie<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Ampiezza delle tagliate nei cedui.<br />

Taglio raso e copertura del suo<strong>lo</strong> nelle fustaie.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

• Nei cedui posti in aree con pendenza media uguale o superiore<br />

all’80% sono vietati i tagli a raso che lascino scoperta una superficie<br />

accorpata superiore a 3 ha, salvo diverse prescrizioni previste dal<br />

piano di gestione o da strumenti pianificatori equiparati. Nei cedui<br />

posti in aree con pendenza media minore dell’80% la superficie<br />

lasciata scoperta secondo i criteri sopra indicati non deve essere<br />

superiore a 10 ha, salvo diverse prescrizioni previste dal piano di<br />

gestione regolarmente approvato o da strumenti pianificatori equiparati.<br />

• Nelle fustaie è vietato il taglio raso su superfici superiori al mezzo<br />

ettaro, fatti salvi i casi in cui risulti indispensabile per la rinnovazione<br />

naturale del bosco o la sua applicazione a questo fine sia<br />

espressamente indicata nel piano di gestione regolarmente approvato<br />

o da strumenti pianificatori equiparati o a fini fitosanitari. <strong>La</strong><br />

densità del popolamento arboreo deve essere superiore al 50% di<br />

quella compatibile con la tipo<strong>lo</strong>gia <strong>forestale</strong> di riferimento e il relativo<br />

regime colturale.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore, PMPF, capitolati o da progetto<br />

di taglio o di riqualificazione <strong>forestale</strong> e ambientale).<br />

141


142<br />

ARSIA<br />

Indicatore 5.2.b <strong>La</strong>vorazioni del suo<strong>lo</strong> in aree forestali<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

In foresta: valutazione della natura delle lavorazioni del suo<strong>lo</strong> eseguite<br />

o delle operazioni effettuate a carico della lettiera, del terriccio o<br />

del cotico erboso.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

In foresta: non deve risultare alcuna lavorazione andante del suo<strong>lo</strong><br />

nonché la raccolta diffusa della lettiera, del terriccio o del cotico erboso.<br />

Sono fatti salvi gli usi e le consuetudini <strong>lo</strong>cali se contemplati negli strumenti<br />

pianificatori presenti.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore. Normative e regolamenti<br />

a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale. Rilievo e registrazione delle operazioni in argomento.<br />

Indicatore 5.2.c Criteri per l’esecuzione del concentramento<br />

ed esbosco del legname<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Indicazioni per regolamentare le modalità di concentramento ed<br />

esbosco del legname al fine di tenere in debita considerazione la necessità<br />

di evitare danni al suo<strong>lo</strong>, alle piante rimaste in piedi ed alla rinnovazione.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza di indicazioni per regolamentare le modalità di concentramento<br />

ed esbosco del legname al fine di tenere in debita considerazione<br />

la necessità di evitare danni al suo<strong>lo</strong>, alle piante rimaste in piedi ed alla<br />

rinnovazione.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore, regolamenti regionali e<br />

<strong>lo</strong>cali. Progetti di taglio o di riqualificazione ambientale, prescrizioni e<br />

piani <strong>lo</strong>cali.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 5.3.a Uso di prodotti chimici<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Registrazione dell’uso di prodotti chimici.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza delle registrazioni (cfr. Indicatore 2.2.a).<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore. Normative e regolamenti<br />

presenti a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale. Registri appositi.<br />

Indicatore 5.4.a Trattamenti selvicolturali in boschi protettivi<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Indicazioni gestionali volte alla massimizzazione della funzione<br />

protettiva.<br />

SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />

Presenza del parametro.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Monitoraggio/registrazione degli eventi dannosi.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />

o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore, normative e regolamenti<br />

presenti a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale, progetti di opere in corso di realizzazione ed<br />

eseguite nell’ultimo decennio al<strong>lo</strong> scopo di aumentare o integrare l’efficienza<br />

protettiva del bosco (cfr. Indicatore 3.5.b per quanto concerne le<br />

opere di viabilità silvopastorale).<br />

143


144<br />

ARSIA<br />

Criterio 6:<br />

Mantenimento delle altre funzioni<br />

e delle condizioni socio-economiche<br />

Indicatore 6.1.a Realizzazione di attività che hanno positivi impatti<br />

occupazionali diretti e indiretti<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Numero totale di occupati dell’organizzazione ............ e <strong>lo</strong>ro variazione<br />

negli ultimi n. ............ anni ............ %.<br />

Percentuale di occupati dell’organizzazione assunti a tempo parziale<br />

sul totale degli occupati ............ %.<br />

AMBITI DI MIGLIORAMENTO:<br />

Presenza di strategie di va<strong>lo</strong>rizzazione commerciale delle produzioni<br />

forestali legnose e non legnose tramite iniziative che portino alla vendita<br />

di prodotti a maggior va<strong>lo</strong>re aggiunto<br />

Ricerca di forme di diversificazione e stabilizzazione dei redditi e<br />

dell’occupazione <strong>forestale</strong>, anche tramite processi di associazione, di<br />

integrazione e di razionalizzazione.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO: Intervista, control<strong>lo</strong><br />

diretto; bilanci aziendali; denuncie assicurative e previdenziali.<br />

Indicatore 6.2.a Sistema di valutazione delle funzioni socio-economiche<br />

per la singola organizzazione e per la collettività della gestione.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA: Sistema di valutazione delle funzioni socio-economiche<br />

per la singola organizzazione e per la collettività della gestione.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

L’identificazione, l’analisi e la valutazione economica e sociale delle<br />

potenziali ed esistenti funzioni socio-economiche sono elementi integranti<br />

delle attività di pianificazione e gestione sostenibile <strong>forestale</strong> e<br />

territoriale, come tali devono essere implementati ed affinati.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO: Studi specifici, contabilità,<br />

intervista diretta. Norme generali e/o <strong>lo</strong>cali di riferimento.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 6.3.a Evidenza e tutela dei diritti di proprietà, degli accordi<br />

per il possesso e delle altre forme d’uso, con particolare riguardo alla<br />

definizione corretta dei limiti della proprietà, degli eventuali diritti di<br />

uso civico e della definizione dei processi di successione ereditaria.<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Documentazione e/o cartografia che evidenzia i diritti di proprietà,<br />

di possesso o di altre forme d’uso delle superfici forestali.<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza e rispetto delle indicazioni contenute<br />

nei regolamentid’uso dei diritti collettivi.<br />

AMBITI DI MIGLIORAMENTO: Integrare, per quanto possibile, la cartografia:<br />

in particolare nel piano di gestione <strong>forestale</strong> o in documenti ana<strong>lo</strong>ghi, identificare<br />

chiaramente le superfici forestali di proprietà pubblica e privata.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Contratti di proprietà e di affitto.<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong>, documenti ana<strong>lo</strong>ghi.<br />

Indicatore 6.4.a Ammontare delle foreste con accesso al pubblico<br />

a fini ricreativi<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA: Superficie delle foreste con accesso al pubblico<br />

a fini ricreativi ............ ha e sua percentuale ............ % rispetto alla<br />

superficie totale.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO: Presenza di progetti di miglioramento<br />

dell’accessibilità, cartografia dei siti.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong>.<br />

Indicatore 6.5.a Boschi storici culturali e spirituali<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA: Elenco o evidenza dei siti con va<strong>lo</strong>re storico<br />

culturale o spirituale.<br />

145


146<br />

ARSIA<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza del parametro<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Piano di gestione <strong>forestale</strong>. Elenchi o registri specifici.<br />

Indicatore 6.6.a Valutazione degli interventi di gestione<br />

socialmente impattanti<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

L’organizzazione valuta gli interventi di gestione socialmente<br />

impattanti tenendo in considerazione i diversi portatori d’interesse<br />

legati alla gestione del patrimonio <strong>forestale</strong>.<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ:<br />

Presenza di forme di informazione e comunicazione con i soggetti<br />

coinvolti.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Intervista, verifica diretta.<br />

Indicatore 6.7.a Corsi di aggiornamento<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Evidenza e documentazione attestante il numero e la tipo<strong>lo</strong>gia di<br />

corsi o seminari che i gestori forestali, co<strong>lo</strong>ro che eseguono le operazioni<br />

selvicolturali, i dipendenti ed i proprietari forestali dell’organizzazione<br />

seguono periodicamente.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Registrazioni, certificati di partecipazione.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />

Aumento del numero di persone che seguono corsi; particolare<br />

attenzione dovrà essere dedicata alla formazione, all’aggiornamento<br />

professionale, all’informazione e ad altri servizi sociali per i lavoratori e<br />

la comunità <strong>lo</strong>cale.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Indicatore 6.7.b Investimenti nella formazione professionale<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA: Ammontare medio annuo degli investimenti nel<br />

campo della formazione professionale nell’ambito del settore <strong>forestale</strong>.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO: Piano <strong>forestale</strong><br />

nazionale e/o regionale; Programma <strong>forestale</strong> regionale; Piano di sviluppo<br />

rurale (Reg. CE 1257/99); Investimenti aziendali specifici.<br />

Indicatore 6.8.a Prevenzione degli infortuni in imprese che eseguono<br />

lavori in economia diretta o in affidamento.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

NOTA: In Italia è vigente una normativa che regola gli aspetti della<br />

sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Presenza dell’elenco aggiornato delle norme sulla salute e sicurezza<br />

del lavoro e <strong>lo</strong>ro rispetto.<br />

Presenza e accessibilità dei numeri di pubblica utilità.<br />

Presenza (quando obbligatori e se pertinenti) di opportuni capitolati<br />

di vendita o contratti di vendita che includano norme di tutela di sicurezza<br />

dei lavoratori in bosco.<br />

Evidenza della presenza di dispositivi di protezione personale<br />

(primo intervento) e DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) nei casi<br />

di lavori svolti in economia diretta.<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO: Predisposizione di supporti <strong>lo</strong>gistico-amministrativi<br />

per gli operatori forestali che abbiano subito incidenti sul lavoro.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Verifica diretta, intervista, analisi documentale.<br />

Indicatore 6.8.b Corsi di formazione e addestramento sulla<br />

sicurezza, se pertinenti.<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA: Numero di persone che seguono annualmente<br />

corsi di formazione e di addestramento per la sicurezza.<br />

147


148<br />

ARSIA<br />

AMBITO DI MIGLIORAMENTO: Competenza ed aggiornamento del personale<br />

responsabile della gestione e degli addetti alle operazioni sono<br />

tenuti in considerazione e migliorati.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Registrazioni, certificati di partecipazione.<br />

Indicatore 6.8.c Statistiche sugli infortuni<br />

INDICATORE INFORMATIVO<br />

PARAMETRI DI MISURA: Numero di infortuni sul lavoro nell’organizzazione<br />

e variazione percentuale negli ultimi n. ............ anni.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO: Intervista.<br />

Indicatore 6.9.a Fondo migliorie boschive<br />

INDICATORE OBBLIGATORIO<br />

PARAMETRI DI MISURA:<br />

Di norma parte dei ricavi della vendita di prodotti forestali dei proprietari<br />

pubblici viene reinvestita in interventi di miglioramento delle<br />

risorse, a garanzia delle molteplici funzioni svolte dal bosco e in attività<br />

e interventi volti al mantenimento della capacità della foresta di offrire<br />

prodotti e/o servizi di interesse pubblico.<br />

SOGLIE DI CRITICITÀ:<br />

Almeno il 10% dei ricavi della vendita di prodotti forestali nei boschi<br />

pubblici viene reinvestito in interventi o in attività connesse alla gestione<br />

<strong>forestale</strong>.<br />

AMBITI DI MIGLIORAMENTO:<br />

Nell’ambito della gestione pubblica delle foreste occorre tendere a d<br />

aumentare la percentuale.<br />

ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />

Bilanci della struttura Piano di gestione <strong>forestale</strong>.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

ALLEGATO 6 - I principi e criteri<br />

del Forest Stewardship Council (FSC)<br />

per la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile*<br />

1. Rispetto delle norme<br />

<strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> deve rispettare tutte le leggi effettivamente<br />

applicabili in vigore nel Paese interessato, i trattati e accordi internazionali<br />

sottoscritti dal Paese e i principi e criteri definiti dal FSC.<br />

1.1 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> deve rispettare tutte le leggi e norme amministrative<br />

<strong>lo</strong>cali e nazionali.<br />

1.2 Devono essere assolti tutti gli obblighi nel pagamento delle imposte<br />

applicabili e legalmente prescritte, dei canoni di concessione, delle<br />

tasse e degli altri oneri.<br />

1.3 Nei Paesi firmatari devono essere rispettati gli articoli di tutti gli<br />

accordi internazionali vincolanti per il Paese come il CITES, le Convenzioni<br />

ILO, l’ITTO e la Convenzione sulla Diversità Bio<strong>lo</strong>gica.<br />

1.4 Nel processo di <strong>certificazione</strong> gli eventuali disaccordi fra leggi, regolamenti<br />

e i principi e criteri del FSC devono essere valutati, caso per<br />

caso, dai certificatori e dalle parti coinvolte o interessate.<br />

1.5 Le aree forestali gestite devono essere protette da utilizzazioni illegali,<br />

da insediamenti edilizi e da altre attività non autorizzate.<br />

1.6 I responsabili della gestione <strong>forestale</strong> devono dimostrare un impegno<br />

di lungo periodo nell’aderire ai principi e criteri del FSC.<br />

2. Proprietà e diritti d’uso<br />

<strong>La</strong> proprietà e i diritti d’uso della terra e delle risorse forestali devono<br />

essere chiaramente definiti, documentati e stabiliti su basi legali.<br />

2.1 Devono essere chiaramente riconosciuti i diritti di lungo periodo<br />

d’uso dei terreni, quali i diritti di proprietà, i diritti consuetudinari e<br />

gli accordi di affitto.<br />

2.2 Le comunità <strong>lo</strong>cali in possesso di diritti di proprietà legalmente riconosciuti<br />

o consuetudinari o di diritti d’uso devono mantenere il control<strong>lo</strong><br />

degli interventi forestali, al<strong>lo</strong> scopo di proteggere i <strong>lo</strong>ro diritti<br />

e le <strong>lo</strong>ro risorse; a meno che non deleghino altri organismi a tale<br />

azione di control<strong>lo</strong>.<br />

2.3 Devono essere impiegati appropriati meccanismi per risolvere<br />

dispute riguardanti il contenzioso sulle proprietà e i diritti d’uso.<br />

Nel processo di <strong>certificazione</strong> saranno esplicitamente considerati<br />

ogni aspetto specifico e il contesto generale di tutte le dispute non<br />

* Ripreso e modificato da Pettenella D., Girardel<strong>lo</strong> N. (1997). <strong>La</strong> versione originale<br />

è disponibile sul sito ufficiale del FSC: www.fscoax.org/.<br />

149


150<br />

ARSIA<br />

ancora risolte. Dispute di notevole importanza che coinvolgano un<br />

significativo numero di interessi determineranno l’impossibilità di<br />

certificare l’attività di gestione <strong>forestale</strong>.<br />

3. Diritti della popolazione indigena<br />

Devono essere riconosciuti e tutelati i diritti legali e consuetudinari<br />

della popolazione indigena relativi al possesso e alla gestione della<br />

terra e delle risorse forestali.<br />

3.1 <strong>La</strong> popolazione indigena deve controllare la gestione <strong>forestale</strong> sulle<br />

proprie terre; a meno che non deleghi altri organismi a tale control<strong>lo</strong>.<br />

3.2 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> non deve minacciare o ridurre, né direttamente<br />

né indirettamente, le proprietà e le risorse delle popolazioni indigene.<br />

3.3 Siti di particolare significato culturale, eco<strong>lo</strong>gico, economico o religioso<br />

per le popolazioni indigene devono essere identificati in collaborazione<br />

con le stesse e riconosciuti e protetti dai responsabili della<br />

gestione <strong>forestale</strong>.<br />

3.4 Le popolazioni indigene devono essere ricompensate per l’applicazione<br />

delle <strong>lo</strong>ro conoscenze tecniche riguardanti l’utilizzo di specie<br />

forestali o di sistemi di gestione negli interventi forestali. Queste<br />

forme di compensazione devono essere formalmente concordate<br />

prima di dare inizio agli interventi di gestione <strong>forestale</strong>.<br />

4. Relazioni con la comunità <strong>lo</strong>cale<br />

e diritti dei lavoratori<br />

Gli interventi di gestione <strong>forestale</strong> devono mantenere e migliorare il<br />

benessere economico e sociale di lungo periodo dei lavoratori forestali<br />

e delle comunità <strong>lo</strong>cali.<br />

4.1 Alle comunità che si trovano all’interno o nei pressi dell’area di<br />

gestione <strong>forestale</strong> devono essere concesse opportunità di lavoro, di<br />

formazione professionale e altri servizi sociali.<br />

4.2 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> dovrebbe soddisfare le leggi effettivamente<br />

applicabili e/o i regolamenti che garantiscono la salute e la sicurezza<br />

dei lavoratori e delle <strong>lo</strong>ro famiglie.<br />

4.3 Devono essere garantiti i diritti dei lavoratori di organizzarsi e di<br />

effettuare contrattazioni con i <strong>lo</strong>ro datori di lavoro, in linea con<br />

quanto approvato nelle convenzioni 87 e 98 dell’Organizzazione<br />

Internazionale del <strong>La</strong>voro (ILO).<br />

4.4 Gli interventi e la programmazione della gestione devono contemplare<br />

la valutazione dell’impatto sociale. Devono essere organizzate<br />

apposite riunioni con le persone e i gruppi direttamente coinvolti<br />

dagli interventi di gestione.<br />

4.5 Devono essere utilizzati appropriati meccanismi per risolvere eventuali<br />

contenziosi e per fornire eque compensazioni nel caso di per-


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

dite o danni concernenti i diritti legali o consuetudinari, la proprietà,<br />

le risorse o i mezzi di sussistenza delle popolazioni <strong>lo</strong>cali. Devono<br />

essere adottate misure preventive per evitare tali perdite e danni.<br />

5. Benefici derivanti dalle foreste<br />

Gli interventi di gestione <strong>forestale</strong> devono incoraggiare l’uso dei<br />

diversi prodotti e servizi della foresta per assicurare l’efficienza economica<br />

e il più ampio spettro di benefici ambientali e sociali.<br />

5.1 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> dovrà finalizzarsi all’efficienza economica,<br />

tenendo in considerazione tutti i costi ambientali, sociali e operativi<br />

collegati al processo produttivo e assicurando gli interventi necessari<br />

per mantenere la produttività eco<strong>lo</strong>gica della foresta.<br />

5.2 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong>, le attività di commercializzazione e le operazioni<br />

di marketing dovranno favorire l’uso ottimale e le lavorazioni<br />

in <strong>lo</strong>co dei diversi prodotti forestali.<br />

5.3 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> dovrà portare alla riduzione degli scarti dovuti<br />

alle utilizzazioni e agli interventi di lavorazione eseguiti sul posto<br />

e limitare i danni ad altre risorse forestali.<br />

5.4 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> deve comportare un rafforzamento e una diversificazione<br />

dell’economia <strong>lo</strong>cale, che non deve dipendere da una singola<br />

produzione <strong>forestale</strong>.<br />

5.5 Gli interventi di gestione <strong>forestale</strong> devono individuare, mantenere e,<br />

dove possibile, accrescere il va<strong>lo</strong>re delle risorse forestali per la tutela<br />

dei bacini idrografici e delle riserve di pesca.<br />

5.6 <strong>La</strong> quota di utilizzazione di prodotti forestali non deve superare i<br />

livelli che con continuità possono essere offerti a seguito di una<br />

gestione di lungo periodo delle risorse.<br />

6. Impatti ambientali<br />

<strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> deve conservare la diversità bio<strong>lo</strong>gica e i conseguenti<br />

benefici collegati alla tutela delle risorse idriche, dei suoli,<br />

degli ecosistemi fragili, del paesaggio; così facendo devono essere<br />

mantenute le funzioni eco<strong>lo</strong>giche e l’integrità della foresta.<br />

6.1 Deve essere programmata una valutazione degli impatti ambientali<br />

conformemente al grado, all’intensità della gestione <strong>forestale</strong> e all’unicità<br />

delle risorse interessate; tale valutazione deve essere adeguatamente<br />

integrata nei sistemi di gestione. Le valutazioni devono includere<br />

considerazioni a livel<strong>lo</strong> di singole unità di paesaggio come<br />

pure gli impatti degli impianti di lavorazione presenti in <strong>lo</strong>co. Gli<br />

impatti ambientali devono essere stimati prima dell’inizio degli<br />

interventi di disturbo nelle aree interessate.<br />

6.2 Devono essere previste forme di salvaguardia per le specie rare,<br />

minacciate e in perico<strong>lo</strong> e per i <strong>lo</strong>ro habitat (ad esempio aree di nidi-<br />

151


152<br />

ARSIA<br />

ficazione e di nutrizione). Devono essere stabilite zone di conservazione<br />

e aree di protezione, adatte al grado e all’intensità della gestione<br />

<strong>forestale</strong> e all’unicità delle risorse interessate. Devono essere controllate,<br />

se incompatibili, le attività venatorie, la pesca, la raccolta e<br />

la posa di trappole.<br />

6.3 Devono essere mantenuti integri, aumentati o ristabiliti i va<strong>lo</strong>ri e le<br />

funzioni eco<strong>lo</strong>giche, quali la rinnovazione e la successione di ecosistemi<br />

forestali; la diversità genetica, delle specie e dell’ecosistema; i cicli<br />

naturali che coinvolgono la produttività dell’ecosistema <strong>forestale</strong>.<br />

6.4 Devono essere salvaguardati nel <strong>lo</strong>ro stato naturale degli esempi di<br />

modelli rappresentativi degli ecosistemi presenti all’interno del paesaggio;<br />

tali azioni di tutela vanno riportate su carte topografiche e<br />

devono risultare appropriate alla scala e all’intensità degli interventi<br />

e all’unicità delle risorse interessate.<br />

6.5 Devono essere predisposti e concretizzati i principi, riportati su documenti<br />

scritti, per il control<strong>lo</strong> dell’erosione, per la protezione delle<br />

risorse idriche, per minimizzare i danni forestali durante le utilizzazioni,<br />

per ridurre gli effetti di disturbo collegati alla costruzione di<br />

strade e all’impiego di mezzi meccanici.<br />

6.6 I sistemi di gestione devono promuovere <strong>lo</strong> sviluppo e l’adozione di<br />

metodi non chimici per il trattamento delle infestanti e devono tendere<br />

ad evitare l’uso di pesticidi chimici. Non devono essere impiegati i<br />

pesticidi identificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità della<br />

classe 1A e 1B, gli idrocarburi c<strong>lo</strong>rati, i pesticidi persistenti, tossici o i<br />

cui derivati rimangono bio<strong>lo</strong>gicamente attivi e si accumulano nella<br />

catena alimentare, come pure tutti i pesticidi banditi dagli accordi<br />

internazionali. Se si utilizzano prodotti chimici, devono essere forniti<br />

appropriati equipaggiamenti e un’adeguata formazione professionale<br />

al<strong>lo</strong> scopo di ridurre i rischi per la salute e per l’ambiente.<br />

6.7 I prodotti chimici, i contenitori, i rifiuti liquidi e solidi non organici,<br />

compresi gli oli combustibili e i carburanti devono essere sistemati<br />

in siti adatti in modo da non danneggiare l’ambiente.<br />

6.8 L’uso di agenti di control<strong>lo</strong> bio<strong>lo</strong>gico deve essere documentato, minimizzato,<br />

monitorato e strettamente vigilato in accordo con le leggi<br />

nazionali e i protocolli scientifici accettati internazionalmente. Deve<br />

inoltre essere proibito l’utilizzo di organismi modificati geneticamente.<br />

6.9 L’utilizzo di specie esotiche deve essere controllato con attenzione e<br />

attivamente monitorato per evitare impatti eco<strong>lo</strong>gici avversi.<br />

7. Piano di gestione<br />

Deve essere predisposto, realizzato e aggiornato un piano di gestione<br />

<strong>forestale</strong> appropriato alla scala e all’intensità degli interventi. Nel<br />

piano devono essere chiaramente definiti gli obiettivi di lungo periodo<br />

della gestione e le modalità per raggiungerli.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

7.1 Il piano di gestione e i documenti ad esso collegati devono presentare:<br />

• gli obiettivi della gestione;<br />

• la descrizione delle risorse forestali che devono essere gestite, le<br />

limitazioni ambientali, l’uso dei terreni e le forme di proprietà, le<br />

condizioni socio-economiche e i limiti dei terreni confinanti;<br />

• la descrizione del sistema selvicolturale e/o di altri sistemi di gestione<br />

basati sulle caratteristiche eco<strong>lo</strong>giche della foresta in esame, e<br />

informazioni ottenute attraverso gli inventari delle risorse;<br />

• la giustificazione della stima della ripresa annuale e dei criteri di<br />

selezione delle specie al taglio;<br />

• le modalità per il monitoraggio delle dinamiche e del<strong>lo</strong> sviluppo<br />

della foresta;<br />

• le forme di salvaguardia ambientale basate su precise valutazioni<br />

del<strong>lo</strong> stato dell’ambiente;<br />

• le modalità per l’identificazione e la protezione di specie rare, minacciate<br />

e in perico<strong>lo</strong>;<br />

• le carte topografiche che descrivono le risorse forestali, comprese le<br />

aree protette, le attività di gestione programmate e le proprietà terriere;<br />

• la descrizione e giustificazione delle tecniche di utilizzazione e delle<br />

attrezzature da utilizzare.<br />

7.2 Il piano di gestione deve essere periodicamente rivisto per comprendere<br />

i risultati del monitoraggio o le nuove informazioni tecniche<br />

e scientifiche, e per rispondere alle mutate condizioni ambientali,<br />

sociali ed economiche.<br />

7.3 I lavoratori forestali devono ricevere un’adeguata formazione professionale<br />

e devono essere sottoposti ad una supervisione al<strong>lo</strong> scopo<br />

di assicurare la corretta realizzazione del piano di gestione.<br />

7.4 Il responsabile della gestione <strong>forestale</strong>, pur rispettando le necessità<br />

di segretezza dell’informazione, deve rendere pubblica una sintesi<br />

dei principali elementi del piano di gestione, compresi quelli elencati<br />

al punto 7.1.<br />

8. Monitoraggio e valutazione<br />

Deve essere effettuato un monitoraggio, appropriato alla scala e<br />

all’intensità degli interventi, per valutare le condizioni della foresta,<br />

le produzioni forestali, la sequenza delle decisioni, le attività di<br />

gestione e i relativi impatti sociali e ambientali.<br />

8.1 <strong>La</strong> frequenza e l’intensità del monitoraggio dovrebbero essere determinate<br />

in funzione del grado e dell’intensità degli interventi di<br />

gestione <strong>forestale</strong> e della complessità e fragilità dell’ambiente. Le<br />

procedure di monitoraggio dovrebbero essere costanti e replicabili<br />

nel tempo per permettere un confronto dei risultati e una valutazione<br />

dei cambiamenti in atto.<br />

153


154<br />

ARSIA<br />

8.2 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> dovrebbe comprendere la ricerca e la raccolta di<br />

dati necessari per monitorare, come minimo, i seguenti indicatori:<br />

• i prelievi di tutti i prodotti forestali;<br />

• i tassi di incremento, la rinnovazione e le condizioni generali della<br />

foresta;<br />

• la composizione della f<strong>lo</strong>ra e della fauna e i cambiamenti in esse<br />

osservati;<br />

• gli impatti sociali e ambientali delle utilizzazioni e degli altri interventi;<br />

• i costi, la produttività e l’efficienza della gestione <strong>forestale</strong>.<br />

8.3 Il responsabile della gestione <strong>forestale</strong> deve fornire la documentazione<br />

che permetta agli organismi di monitoraggio e di <strong>certificazione</strong><br />

di rintracciare ed identificare ogni prodotto <strong>forestale</strong> nelle diverse<br />

fasi della lavorazione.<br />

8.4 I risultati del monitoraggio devono essere inseriti nel processo di<br />

predisposizione e di revisione del piano di gestione.<br />

8.5 Nel rispetto delle esigenze di riservatezza di alcune informazioni, i<br />

responsabili della gestione <strong>forestale</strong> devono rendere pubblica una<br />

sintesi dei risultati relativi al monitoraggio degli indicatori, inclusi<br />

quelli elencati al punto 8.2.<br />

9. Mantenimento delle foreste di grande va<strong>lo</strong>re<br />

ambientale<br />

L’attività di gestione delle foreste caratterizzate da grandi va<strong>lo</strong>ri<br />

ambientali deve consentire di mantenere o migliorare gli elementi<br />

che contribuiscono a definire tali va<strong>lo</strong>ri. Le decisioni riguardanti le<br />

foreste di grande va<strong>lo</strong>re ambientale devono essere sempre considerate<br />

nel contesto di un approccio precauzionale.<br />

9.1 <strong>La</strong> valutazione della presenza degli elementi che contribuiscono a<br />

definire il va<strong>lo</strong>re ambientale dovrà essere completa, appropriata alla<br />

scala e all’intensità degli interventi di gestione <strong>forestale</strong>.<br />

9.2 Nel processo di <strong>certificazione</strong>, durante la fase di consultazione, si<br />

deve porre enfasi sui va<strong>lo</strong>ri ambientali identificati e sulle opzioni<br />

gestionali relative alla <strong>lo</strong>ro conservazione.<br />

9.3 Il piano di gestione deve includere e attivare specifiche misure che<br />

garantiscano il mantenimento e/o miglioramento degli elementi che<br />

contribuiscono a definire il va<strong>lo</strong>re ambientale, coerentemente con un<br />

approccio prudenziale. Tali misure dovranno essere specificatamente<br />

incluse nel<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di sintesi del piano di gestione reso disponibile<br />

al pubblico.<br />

9.4 Il monitoraggio annuale della gestione <strong>forestale</strong> dovrà essere condotto<br />

in modo tale da consentire di valutare l’efficacia delle misure<br />

adottate per mantenere o migliorare le caratteristiche ambientali.


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

10. Piantagioni<br />

Le piantagioni devono essere programmate e gestite in accordo con i<br />

precedenti principi e criteri (da 1 a 9), con il seguente principio 10 e<br />

con i relativi criteri. Oltre a fornire una serie di benefici sociali ed economici<br />

alla collettività e a contribuire al soddisfacimento della domanda<br />

mondiale di prodotti forestali, le piantagioni devono risultare<br />

complementari alla gestione delle foreste naturali, riducendo la pressione<br />

su di esse e promuovendone il ripristino e la conservazione.<br />

10.1 Gli obiettivi di gestione delle piantagioni, compresi quelli di conservazione<br />

e ripristino delle foreste naturali, devono essere esplicitamente<br />

enunciati nel piano di gestione e chiaramente dimostrati<br />

nella sua implementazione.<br />

10.2 Il progetto e <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> delle piantagioni dovrebbero promuovere la<br />

protezione, il ripristino e la conservazione delle foreste naturali e<br />

non incrementare la pressione sulle stesse. Nell’organizzazione della<br />

piantagione, in funzione della scala degli interventi, bisogna prevedere<br />

la presenza di “corridoi” naturali per la fauna selvatica, di zone<br />

di protezione lungo le vie d’acqua e di un mosaico di impianti di età<br />

differenti e sottoposti a turni diversi. <strong>La</strong> scala e l’organizzazione dei<br />

vari impianti devono essere coerenti con la situazione delle aree<br />

forestali in condizioni non disturbate.<br />

10.3 È auspicabile la creazione di condizioni di diversità (di specie) nella<br />

composizione delle piantagioni, così da aumentarne la stabilità eco<strong>lo</strong>gica,<br />

economica e sociale. Questi elementi di diversità possono<br />

includere la dimensione e la distribuzione spaziale dei diversi gruppi<br />

d’impianto (unità gestionali) all’interno del paesaggio, il numero<br />

e la composizione genetica delle specie, le classi d’età e la struttura.<br />

10.4 <strong>La</strong> selezione delle specie per le piantagioni deve essere basata sulla<br />

<strong>lo</strong>ro completa idoneità al sito e sulla coerenza del <strong>lo</strong>ro impiego<br />

rispetto agli obiettivi della gestione. Per accentuare la conservazione<br />

della diversità bio<strong>lo</strong>gica, nelle piantagioni e nel ripristino di ecosistemi<br />

degradati le specie autoctone sono da preferire a quelle esotiche.<br />

Le specie esotiche, che devono essere usate so<strong>lo</strong> quando il <strong>lo</strong>ro<br />

impatto è migliore di quel<strong>lo</strong> delle specie autoctone, devono essere<br />

attentamente monitorate per individuare casi insoliti di mortalità,<br />

malattie, attacchi di insetti e altri impatti eco<strong>lo</strong>gici negativi.<br />

10.5 Una parte dell’intera area di gestione <strong>forestale</strong>, appropriata alle<br />

dimensioni della piantagione e che deve essere stabilita in base a<br />

standard regionali, dovrà essere gestita in modo tale da riportare il<br />

sito a una copertura <strong>forestale</strong> naturale.<br />

10.6 Devono essere presi provvedimenti per mantenere o migliorare la<br />

struttura del suo<strong>lo</strong>, la fertilità e l’attività bio<strong>lo</strong>gica. Le tecniche e il<br />

tasso di prelievo, la costruzione e il mantenimento di strade e sentieri<br />

e la scelta delle specie non devono, nel lungo periodo, provocare<br />

la degradazione del suo<strong>lo</strong>, né impatti avversi sulla quantità e qua-<br />

155


156<br />

ARSIA<br />

lità dell’acqua, né modificazioni sostanziali nell’andamento della<br />

rete di drenaggio.<br />

10.7 Devono essere presi provvedimenti per prevenire e ridurre al minimo<br />

la diffusione anomala di infestanti, malattie, incendi e l’introduzione<br />

di piante invadenti. <strong>La</strong> <strong>lo</strong>tta integrata alle infestanti deve costituire<br />

una parte essenziale del piano di gestione, puntando soprattutto<br />

sulla prevenzione e sui metodi di control<strong>lo</strong> bio<strong>lo</strong>gico piuttosto<br />

che sui pesticidi chimici e i fertilizzanti. <strong>La</strong> gestione della piantagione<br />

dovrebbe cercare con ogni mezzo di evitare l’utilizzo di questi<br />

prodotti chimici, soprattutto nei vivai (vedi anche criteri 6.6 e 6.7).<br />

10.8 Conformemente alla scala e alla diversità dell’intervento e in aggiunta<br />

ai contenuti dei principi 8, 6 e 4, il monitoraggio delle piantagioni<br />

deve includere una regolare valutazione dei potenziali<br />

impatti sociali ed eco<strong>lo</strong>gici in situ ed ex situ (per esempio: rinnovazione<br />

naturale, effetti sulle risorse idriche e sulla fertilità del suo<strong>lo</strong>,<br />

impatti <strong>lo</strong>cali sul benessere sociale). Nessuna specie dovrebbe essere<br />

piantata su larga scala fino a quando prove e/o esperienze <strong>lo</strong>cali<br />

non abbiano dimostrato che sia eco<strong>lo</strong>gicamente ben adattata al sito,<br />

non sia invadente e non abbia significativi impatti negativi su altri<br />

ecosistemi. Attenzione particolare sarà posta ai problemi sociali relativi<br />

all’acquisizione di terreni per le piantagioni e in particolar modo<br />

alla protezione dei diritti <strong>lo</strong>cali di proprietà, uso e accesso.<br />

10.9 Le piantagioni che siano state realizzate in aree precedentemente<br />

coperte da foreste naturali (conversione o modificazione nell’uso del<br />

suo<strong>lo</strong>) dopo il mese di novembre 1994 di norma non potranno essere<br />

certificate. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> potrà essere concessa so<strong>lo</strong> laddove vi<br />

siano sufficienti evidenze oggettive, per l’ente di <strong>certificazione</strong>, che<br />

il gestore/proprietario della piantagione non sia, direttamente o<br />

indirettamente, responsabile di questa conversione.


ALLEGATO 7 - L’ente di accreditamento<br />

e gli organismi di <strong>certificazione</strong><br />

per la filiera foresta-legno in Italia<br />

Ente ufficiale di accreditamento:<br />

SINCERT - Sistema Nazionale per l’Accreditamento<br />

degli Organismi di Certificazione<br />

via Saccardo, 9 - 20134 Milano<br />

www.sincert.it<br />

LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

Organismi di <strong>certificazione</strong> accreditati dal SINCERT**:<br />

06 Prodotti in legno (semilavorati e prodotti finiti)<br />

BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />

Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />

International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />

40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />

Certificazione e ricerca tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />

per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERTIQUALITY via G. Giardino, 4 20123 Milano (MI) Italia<br />

Istituto di Certificazione tel.: +39 02 806917.1 fax: +39 02 80691720<br />

della Qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />

Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

ELOT 313, Acharnon st. 11145 - Athens (A) Greece<br />

Hellenic Organisation tel.: +30 1 2120407/2234966 fax: +30 1 2283721<br />

for Standardization Certificazione di sistemi di qualità<br />

GASTEC Italia spa via Treviso, 32/34<br />

31020 San Vendemiano (TV) Italia<br />

tel.: +39 0438 411755 fax: +39 0438 22428<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

** Gli organismi italiani accreditati da FSC al dicembre 2002, come riportati sul sito<br />

www.fscoax.org/, sono ICILA e Certiquality.<br />

157


158<br />

ARSIA<br />

06 Prodotti in legno (semilavorati e prodotti finiti)<br />

ICILA srl via Braille, 5 20135 Lissone (MI) Italia<br />

Istituto per la Certificazione tel.: +39 0394 65239 fax: +39 0394 65168<br />

e i Servizi per Imprese Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

dell’Arredamento e del Legno Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

ICMQ spa via L. Battistotti Sassi, 11 20133 Milano (MI) Italia<br />

Istituto Certificazione e Marchio tel.: +39 02 7015081/747601 fax: +39 02 70150854<br />

Qualità per Prodotti e Servizi<br />

per le Costruzioni Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

MODY INTERNATIONAL via <strong>La</strong>llio, 35 24044 Dalmine (BG) Italia<br />

CERTIFICATION srl tel.: +39 035 378850 fax: +39 035 370292<br />

Certificazione e ricerca<br />

per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

RINA spa via Corsica, 12 16128 Genova (GE) Italia<br />

Registro Italiano Navale tel.: +39 010 5385.1 fax: +39 010 5351000<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />

Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />

Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

TÜV Italia srl via Bettola, 32 20092 Cinisel<strong>lo</strong> Balsamo (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 66053.1 fax: +39 02 66053234<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

07 Prodotti della pasta-carta, della carta e dei prodotti in carta<br />

BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />

Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />

International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />

40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />

Certificazione e ricerca tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />

per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERTIQUALITY via G. Giardino, 4 20123 Milano (MI) Italia<br />

Istituto di Certificazione tel.: +39 02 806917.1 fax: +39 02 80691720<br />

della Qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />

Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

ELOT 313, Acharnon st. 11145 - Athens (A) Greece<br />

Hellenic Organisation tel.: +30 1 2120407/2234966 fax: +30 1 2283721<br />

for Standardization Certificazione di sistemi di qualità<br />

GASTEC Italia spa via Treviso, 32/34<br />

31020 San Vendemiano (TV) Italia<br />

tel.: +39 0438411755 fax: +39 043822428<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Istituto Italiano dei Plastici srl via M.U. Traiano, 7 20149 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 3456021 fax: +39 02 3314930<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

LLOYD’S REGISTER CERTIFICATION srl via dell’Orso, 4 20121 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 72008247 fax: +39 02 72008249<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

MODY INTERNATIONAL via <strong>La</strong>llio, 35 24044 Dalmine (BG) Italia<br />

CERTIFICATION srl tel.: +39 035 378850 fax: +39 035 370292<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />

Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />

Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la salute<br />

e sicurezza sul lavoro<br />

159


160<br />

ARSIA<br />

23e Produzione di mobili e arredamento<br />

BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />

Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />

International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />

40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />

Certificazione e ricerca tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />

per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

DASA RÄGISTER spa p.zza Castel<strong>lo</strong>, 19 20121 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 86997244 fax: +39 02 86992028<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />

Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

ELOT 313, Acharnon st. 11145 - Athens (A) Greece<br />

Hellenic Organisation tel.: +30 1 2120407/2234966 fax: +30 1 2283721<br />

for Standardization Certificazione di sistemi di qualità<br />

ICILA srl via Braille, 5 20135 Lissone (MI) Italia<br />

Istituto per la Certificazione tel.: +39 0394 65239 fax: +39 0394 65168<br />

e i Servizi per Imprese Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

dell’Arredamento e del Legno Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

ICIM spa p.zza A. Diaz, 11 20123 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 725341 fax: +39 02 72002098<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

MODY INTERNATIONAL via <strong>La</strong>llio, 35 24044 Dalmine (BG) Italia<br />

CERTIFICATION srl tel.: +39 035 378850 fax: +39 035 370292<br />

Certificazione e ricerca<br />

per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />

Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />

Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

TÜV Italia srl via Bettola, 32 20092 Cinisel<strong>lo</strong> Balsamo (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 66053.1 fax: +39 02 66053234<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

01 Agricoltura, pesca (coltivazione, allevamento)<br />

AGROQUALITÀ srl via Montebel<strong>lo</strong>, 8 00185 Roma (RM) Italia<br />

Società per la <strong>certificazione</strong><br />

della qualità<br />

nell’agroalimentare Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />

Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />

International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />

Certificazione e ricerca 40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />

per la qualità tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERTIQUALITY via G. Giardino, 4 20123 Milano (MI) Italia<br />

Istituto di Certificazione tel.: +39 02 806917.1 fax: +39 02 80691720<br />

della Qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

CHECK FRUIT srl via C. Boldrini, 24 40121 Bo<strong>lo</strong>gna (MI) Italia<br />

tel.: +39 051 6494836 fax: +39 051 6494813<br />

Certificazione di sistemi di qualità<br />

CISQ CERT spa via Quintilliano, 41 20138 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 502371 fax: +39 02 501196<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CSQA srl Certificazioni via San Gaetano, 74 36016 Thiene (VI) Italia<br />

tel.: +39 0445 366094 fax: +39 0445 382672/802301<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />

Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Istituto Italiano dei Plastici srl via M.U. Traiano, 7 20149 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 3456021 fax: +39 02 3314930<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

ITALCERT viale Sarca, 336 20126 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 66104876 fax: +39 02 66104876<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

(lim. all’allevamento)<br />

SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />

Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />

Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la salute<br />

e sicurezza sul lavoro<br />

161


162<br />

ARSIA<br />

03 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco<br />

AQA - Agenzia per la garanzia via E. Mach, 1<br />

della qualità in agricoltura 38010 San Michele all’Adige (TN) Italia<br />

Istituto agrario tel.: +39 0461 615111 fax: +39 0461 650872<br />

San Michele all’Adige Certificazione di sistemi di qualità<br />

AGROQUALITÀ srl via Montebel<strong>lo</strong>, 8 00185 Roma (RM) Italia<br />

Società per la <strong>certificazione</strong><br />

della qualità<br />

nell’agroalimentare Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />

Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />

International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />

Certificazione e ricerca 40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />

per la qualità tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CERTIQUALITY via G. Giardino, 4 20123 Milano (MI) Italia<br />

Istituto di Certificazione tel.: +39 02 806917.1 fax: +39 02 80691720<br />

della Qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

CERTO c.so Montevecchio, 38 10129 Torino (TO) Italia<br />

Certificazioni torinesi tel.: +39 011 5165700 fax: +39 011 5165777<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CHECK FRUIT srl via C. Boldrini, 24 40121 Bo<strong>lo</strong>gna (MI) Italia<br />

tel.: +39 051 6494836 fax: +39 051 6494813<br />

Certificazione di sistemi di qualità<br />

CISQ CERT spa via Quintilliano, 41 20138 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 502371 fax: +39 02 501196<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CSI spa viale Lombardia, 20 20021 Bollate (MI) Italia<br />

SISTEMA CSI CERT tel.: +39 02 383301 fax: +39 02 3503940<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

CSQA srl Certificazioni via San Gaetano, 74 36016 Thiene (VI) Italia<br />

tel.: +39 0445 366094 fax: +39 0445 382672/802301<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

ELOT 313, Acharnon st. 11145 - Athens (A) Greece<br />

Hellenic Organisation tel.: +30 1 2120407/2234966 fax: +30 1 2283721<br />

for Standardization Certificazione di sistemi di qualità<br />

DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />

Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità


LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />

03 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco<br />

GASTEC Italia spa via Treviso, 32/34<br />

31020 San Vendemiano (TV) Italia<br />

tel.: +39 0438 411755 fax: +39 0438 22428<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

ICIM spa p.zza A. Diaz, 11 20123 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 725341 fax: +39 02 72002098<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

ISMECERT - Istituto via G. Porzio, Centro direzionale Isola<br />

mediterraneo di <strong>certificazione</strong> G/1 scala C 13° piano, int. 98<br />

dei prodotti e dei processi 80143 Napoli (NA) Italia<br />

del settore agroalimentare tel.: +39 081 7879789 fax: +39 081 6040176<br />

Certificazione di sistemi di qualità<br />

LLOYD’S REGISTER CERTIFICATION srl via dell’Orso, 4 20121 Milano (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 72008247 fax: +39 02 72008249<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

MODY INTERNATIONAL via <strong>La</strong>llio, 35 24044 Dalmine (BG) Italia<br />

CERTIFICATION srl tel.: +39 035 378850 fax: +39 035 370292<br />

Certificazione e ricerca<br />

per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

QUASER Viale Sondrio, 7 20124 Milano (MI) Italia<br />

Istituto italiano tel.: +39 02 67479254 fax: +39 02 67479241<br />

Qualità Servizi Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

RINA spa via Corsica, 12 16128 Genova (GE) Italia<br />

Registro Italiano Navale tel.: +39 010 5385.1 fax: +39 010 5351000<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />

Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />

Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />

TÜV Italia srl via Bettola, 32 20092 Cinisel<strong>lo</strong> Balsamo (MI) Italia<br />

tel.: +39 02 66053.1 fax: +39 02 66053234<br />

Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />

UNITER p.zza G.G. Belli, 2 00153 Roma (RM) Italia<br />

Organismo di normazione tel.: +39 06 5895144 fax: +39 06 5866309<br />

e certficazione di Sistemi<br />

Qualità aziendali, Commercio,<br />

Turismo e Servizi Certificazione di sistemi di qualità<br />

163


Finito di stampare<br />

nell’aprile 2003<br />

a Firenze<br />

da EFFEEMME LITO srl<br />

per conto di<br />

ARSIA • Regione Toscana


<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>: <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />

Ormai da alcuni anni la <strong>certificazione</strong> ambientale è stata applicata a<br />

molteplici settori in risposta ad una crescente domanda da parte del<br />

mercato ed ha portato alla nascita di diversi schemi e precise norme<br />

di standardizzazione a livel<strong>lo</strong> internazionale e nazionale.<br />

Nel settore <strong>forestale</strong>, la <strong>certificazione</strong> permette alle aziende di attestare<br />

la propria conformità a principi e criteri di gestione, utilizzazione e<br />

trasformazione sostenibile delle risorse legnose. Tra i numerosi schemi<br />

di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> oggi esistenti, l’iniziativa pan-europea (<strong>PEFC</strong>)<br />

è stata promossa su base vo<strong>lo</strong>ntaria a partire dall’agosto 1998. Ideato<br />

inizialmente per le foreste europee, questo <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong><br />

si sta gradualmente estendendo ad altre zone del mondo, come la<br />

Malesia, l’Australia, il Cile ed il Nord America. Il tentativo di col<strong>lo</strong>care<br />

sotto un marchio comune le numerose iniziative di <strong>certificazione</strong><br />

regionali e nazionali è parte del processo internazionale di mutuo<br />

riconoscimento degli schemi, iniziato da alcuni anni e avente come<br />

fine la creazione di un mercato di massa per i prodotti certificati.<br />

In Toscana, il Consorzio <strong>forestale</strong> del Monte Amiata ha svolto nel 2002<br />

uno studio pi<strong>lo</strong>ta volto all’identificazione e alla verifica di standard<br />

gestionali e procedurali per l’ottenimento del certificato <strong>PEFC</strong>.<br />

L’iniziativa contribuirà, insieme ad altri progetti promossi contemporaneamente<br />

in diverse regioni italiane, alla definizione degli standard<br />

nazionali <strong>PEFC</strong> per la gestione sostenibile delle risorse forestali.

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