La certificazione forestale: lo schema PEFC - Arsia
La certificazione forestale: lo schema PEFC - Arsia
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<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>:<br />
<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />
• Filiera foresta legno
ARSIA • Agenzia Regionale per <strong>lo</strong> Sviluppo<br />
e l’Innovazione nel settore Agrico<strong>lo</strong>-<strong>forestale</strong><br />
via Pietrapiana, 30 - 50121 Firenze<br />
tel. 055 27551 - fax 055 2755216/2755231<br />
www.arsia.toscana.it<br />
e-mail: posta@arsia.toscana.it<br />
Autore: Giuliana Torta, dottore in Scienze forestali<br />
e-mail: gtorta@tiscali.it<br />
Coordinamento della pubblicazione:<br />
Guido Giampieri, Francesca Longhi - ARSIA<br />
Foto: le foto 2 e 3 sono di Giuliana Torta,<br />
tutte le altre sono di Antonio Faini.<br />
Ringraziamenti<br />
Si ringraziano Antonio Brunori (<strong>PEFC</strong> Italia), Gian Antonio Battistel (AQA),<br />
Ellen von Zitzewitz (WWF Internazionale) ed Edoardo Isnenghi (WWF Italia),<br />
per le utili informazioni ed i commenti ricevuti.<br />
Cura redazionale, grafica e impaginazione:<br />
LCD srl, Firenze<br />
Stampa: EFFEEMME LITO srl, Firenze<br />
Fuori commercio, vietata la vendita<br />
© Copyright 2003 ARSIA • Regione Toscana
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>:<br />
<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />
Giuliana Torta<br />
ARSIA • Agenzia Regionale per <strong>lo</strong> Sviluppo e l’Innovazione<br />
nel settore Agrico<strong>lo</strong>-<strong>forestale</strong>, Firenze
Presentazione<br />
Tra i diversi fi<strong>lo</strong>ni di intervento promossi dalla Regione Toscana<br />
nel settore della selvicoltura pubblica e privata, l’eco-<strong>certificazione</strong><br />
<strong>forestale</strong>, intesa come la <strong>certificazione</strong> dei sistemi di gestione <strong>forestale</strong><br />
sostenibile, è prevista dalla Legge <strong>forestale</strong> della Toscana (L.R.<br />
39/2000) come strumento per la va<strong>lo</strong>rizzazione dei prodotti e dei<br />
servizi forestali. In altri termini, è il riconoscimento ufficiale da<br />
parte di un organismo esterno e indipendente, di pratiche gestionali<br />
attuate secondo criteri di buona prassi <strong>forestale</strong>.<br />
In questa fase iniziale di promozione e divulgazione della <strong>certificazione</strong><br />
<strong>forestale</strong> in Italia, la Regione Toscana ha aderito come<br />
socio fondatore al <strong>PEFC</strong> Italia e ha promosso, in concertazione con il<br />
Consorzio <strong>forestale</strong> dell’Amiata, uno studio pi<strong>lo</strong>ta per la verifica<br />
sul terreno degli standard di buona gestione <strong>forestale</strong> elaborati da<br />
un gruppo di lavoro creato appositamente e coordinato dall’Accademia<br />
Italiana di Scienze Forestali. <strong>La</strong> scelta di promuovere <strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />
<strong>PEFC</strong> in Toscana, che non preclude la possibilità di affiancare e<br />
sostenere iniziative suggerite da altri schemi di pari profi<strong>lo</strong> internazionale<br />
come, ad esempio, il sistema FSC, si è basata sulle caratteristiche<br />
proprie di questo sistema di <strong>certificazione</strong>. Il <strong>PEFC</strong> è infatti<br />
uno <strong>schema</strong> che ben si relaziona con molti altri attualmente diffusi<br />
nel mondo e ne prevede il mutuo riconoscimento, inoltre è il<br />
più diffuso commercialmente in Europa in quanto nato per rispondere<br />
alle esigenze della realtà <strong>forestale</strong> europea, caratterizzata principalmente<br />
da piccole proprietà forestali. Non ultimo, il riconoscimento<br />
da parte del SINCERT – l’ente nazionale responsabile per l’accreditamento<br />
degli organismi di <strong>certificazione</strong> – fornisce la necessaria<br />
garanzia di indipendenza e separazione tra la fase di normazione<br />
e quella di <strong>certificazione</strong> e control<strong>lo</strong>.<br />
In linea con altre iniziative finanziate dalla Regione Toscana per<br />
promuovere la <strong>certificazione</strong> di qualità del territorio rurale toscano,<br />
la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> rappresenta quindi un’opportunità per tutti<br />
gli operatori della filiera foresta-legno per comunicare al pubblico l’adozione<br />
di processi razionali e sostenibili di utilizzazione, trasformazione<br />
e commercializzazione delle risorse. Preliminare alla certifica-
6<br />
ARSIA<br />
zione è comunque l’esistenza di una corretta pianificazione territoriale<br />
che, nel caso delle risorse forestali, si concretizza nei piani di<br />
gestione o di assestamento. Al<strong>lo</strong> scopo di facilitare questa fase di pianificazione<br />
e valutazione delle risorse, la Regione Toscana ha previsto<br />
misure di incentivazione dell’associazionismo <strong>forestale</strong> come previsto<br />
dal Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 alla misura 8.2.<br />
Tito Barbini<br />
Assessore Agricoltura e Foreste<br />
Regione Toscana
Prefazione<br />
Nel corso degli ultimi anni è cresciuta enormemente la sensibilità<br />
dell’opinione pubblica mondiale verso i temi della salvaguardia<br />
ambientale, in tutti i suoi aspetti, e nel contempo sono cresciuti l’interesse<br />
e la domanda dei Paesi più sviluppati per l’acquisto di beni<br />
e servizi rispondenti a precisi criteri di qualità, certificata secondo<br />
norme e standard nazionali e internazionali.<br />
Anche le produzioni legnose sono, giustamente, entrate a far<br />
parte della schiera dei prodotti per i quali il mercato sempre più<br />
spesso richiede una <strong>certificazione</strong> comprovante l’eco-compatibilità<br />
del processo produttivo.<br />
Da un punto di vista normativo, sia la L.R. 39/2000, Legge <strong>forestale</strong><br />
della Toscana, sia il Piano di Sviluppo Rurale della regione per<br />
il periodo 2000-2006, promuovono e incentivano l’adozione di schemi<br />
di eco-<strong>certificazione</strong> per le foreste private e pubbliche. <strong>La</strong> vo<strong>lo</strong>ntà<br />
concreta della Regione Toscana in questo settore è ulteriormente<br />
dimostrata dal suo attivo coinvolgimento nell’ampliamento<br />
del numero dei sistemi di <strong>certificazione</strong> disponibili in Italia anche al<br />
<strong>PEFC</strong>, già molto diffuso nei Paesi europei.<br />
Nell’ambito delle competenze istituzionali di supporto tecnico<br />
al<strong>lo</strong> sviluppo e alla diffusione di innovazioni nel settore agro-<strong>forestale</strong><br />
dell’ARSIA, la predisposizione e la pubblicazione di questo<br />
volume segnano la prosecuzione di azioni volte alla tutela e alla<br />
va<strong>lo</strong>rizzazione delle produzioni toscane e l’avvio di uno specifico e<br />
doveroso programma di sostegno tecnico alla diffusione della <strong>certificazione</strong><br />
di Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />
Questa pubblicazione si propone di fare il punto sul<strong>lo</strong> stato dell’arte<br />
in materia di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>, presentando gli schemi<br />
più diffusi e evidenziandone caratteristiche e punti di contatto, con<br />
particolare attenzione all’introduzione nel panorama italiano del<strong>lo</strong><br />
<strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>. L’intento è di offrire agli operatori del settore uno strumento<br />
pratico ed esplicativo che permetta <strong>lo</strong>ro di orientarsi verso la<br />
tipo<strong>lo</strong>gia di <strong>certificazione</strong> più rispondente alle proprie necessità.<br />
Maria Grazia Mammuccini<br />
Amministratore ARSIA
Sommario<br />
1. Gli obiettivi e le procedure della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
1.1 Cosa è la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> 11<br />
1.2 Il processo e le fasi della <strong>certificazione</strong> 16<br />
1.3 Lo stato attuale della <strong>certificazione</strong> 18<br />
1.4 I principali problemi alla diffusione<br />
della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> 21<br />
1.5 Gli schemi più diffusi a livel<strong>lo</strong> internazionale 25<br />
2. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> pan-europea (<strong>PEFC</strong>)<br />
2.1 <strong>La</strong> struttura organizzativa 31<br />
2.2 Il funzionamento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> 33<br />
2.3 Il mutuo riconoscimento degli schemi di <strong>certificazione</strong> 44<br />
3. Tendenze in atto sulla <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
3.1 Le iniziative di <strong>certificazione</strong> in Italia<br />
ed altri esempi in Europa 51<br />
3.2 L’eco<strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> in Toscana 53<br />
Bibliografia e siti web 59<br />
G<strong>lo</strong>ssario 63<br />
Allegati<br />
All. 1 - Superficie <strong>forestale</strong> certificata nel mondo 69<br />
All. 2 - Gli iscritti al <strong>PEFC</strong>C 71<br />
All. 3 - I membri del <strong>PEFC</strong> Italia 75<br />
All. 4 - <strong>La</strong> documentazione tecnica e organizzativa<br />
del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> 76<br />
All. 5 - I criteri e gli indicatori del <strong>PEFC</strong> Italia 103<br />
All. 6 - I principi e criteri del Forest Stewardship Council<br />
per la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile 149<br />
All. 7 - L’ente di accreditamento e gli organismi<br />
di <strong>certificazione</strong> per la filiera foresta-legno in Italia 157
Acronimi e abbreviazioni<br />
AFPA American Forest and Paper Association<br />
ANPA Agenzia Nazionale per la Protezione Ambientale<br />
ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana<br />
ATFS The American Tree Farm System<br />
ATO African Timber Organization<br />
CSA Canadian Standards Association<br />
CIFOR Center for International Forestry Research (Indonesia)<br />
DFAf Dry Forests in Asia<br />
DZAs Dry Zone Africa<br />
EMAS Eco-Management and Audit Scheme<br />
FAO Food and Agriculture Organization<br />
FSC Forest Stewardship Council<br />
GFS Gestione Forestale Sostenibile<br />
ISO International Standard Organization<br />
ITTO International Tropical Timber Organization<br />
MCPFE Ministerial Conference for the Protection of Forests in Europe<br />
NE Near East Process<br />
ONG Organizzazione Non Governativa<br />
PE Parlamento Europeo<br />
<strong>PEFC</strong> Pan-European Forest Certification<br />
<strong>PEFC</strong>C Pan-European Forest Certification Council<br />
PIL Prodotto Interno Lordo<br />
SFI Sustainable Forestry Initiative<br />
SINCERT Sistema Nazionale di Accreditamento Organismi di Certificazione<br />
UNCED United Nations Conference on Environment and Deve<strong>lo</strong>pment<br />
UNEP United Nations Environment Programme<br />
URPT Unione Regionale delle Province Toscane<br />
WWF World Wildlife Fund
1. Gli obiettivi e le procedure<br />
della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
1.1 Cosa è la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
Introduzione<br />
Negli ultimi anni, la crescente attenzione dell’opinione pubblica<br />
verso la tutela e la conservazione dell’ambiente e delle risorse<br />
naturali ha portato all’evoluzione di nuovi strumenti per la comunicazione<br />
con i consumatori e per la commercializzazione dei prodotti,<br />
i cosiddetti marchi eco<strong>lo</strong>gici o eco-labels. Introdotte in Germania<br />
a partire dal 1978, le eco-labels sono state successivamente sviluppate<br />
e adottate in molti Paesi industrializzati nel corso del<br />
decennio successivo su sollecitazione dei movimenti ambientalisti<br />
e su richiesta del mercato (Rametsteiner, 2000). L’impiego di marchi,<br />
<strong>lo</strong>ghi o etichette identificativi di prodotti ottenuti tramite processi<br />
rispettosi dell’ambiente è stato promosso da organizzazioni<br />
non governative ed enti no profit mediante efficaci campagne informative<br />
e di divulgazione.<br />
Nel 1989 una coalizione di organizzazioni non governative<br />
ambientaliste, guidata da “Amici della Terra” e appoggiata dal governo<br />
britannico, propose alla International Tropical Timber Organization<br />
(ITTO) un progetto sull’etichettatura (labelling) del legname<br />
e di prodotti legnosi provenienti da foreste tropicali gestite in modo<br />
sostenibile. Gli sviluppi successivi portarono alla creazione di marchi<br />
‘verdi’ e di veri e propri schemi di etichettatura da parte delle<br />
stesse organizzazioni non governative ambientaliste, in completa<br />
autonomia rispetto ai governi ed alle organizzazioni internazionali.<br />
Nel 1993, con il riconoscimento del concetto di “gestione <strong>forestale</strong><br />
sostenibile” (GFS) sancito dalla Conferenza delle Nazioni Unite<br />
sull’Ambiente e <strong>lo</strong> Sviluppo (UNCED, 1992), un gruppo di ONG e<br />
altri rappresentanti di varie categorie del settore ambientale e <strong>forestale</strong><br />
elaborarono i principi ed i criteri di riferimento per l’applicazione<br />
della GFS su scala g<strong>lo</strong>bale. Nel<strong>lo</strong> stesso anno venne creato il
12<br />
ARSIA<br />
Fig. 1 - I fattori guida della GFS (da Andersson et al., 2000, modificato)<br />
Forest Stewardship Council (FSC) quale organo di accreditamento per<br />
<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> – recante <strong>lo</strong> stesso nome – che<br />
attesta la conformità della gestione <strong>forestale</strong> ai principi e criteri prestabiliti.<br />
A livel<strong>lo</strong> governativo, la <strong>certificazione</strong> inizia ad essere presa in<br />
esame più tardi, a partire dal 1995, con la creazione di un gruppo di<br />
consultazione intergovernativo interamente dedicato alle foreste<br />
(Intergovernmental Panel on Forests - IPF, poi sostituito nel 1997 dal-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
l’Intergovernmental Forum on Forests - IFF). I governi europei, in sede<br />
di Conferenza Ministeriale sulla Protezione delle Foreste in Europa<br />
(MCPFE), trattano per la prima volta il tema della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
nel maggio 1996 e ne riconoscono il ruo<strong>lo</strong> nell’attuazione delle<br />
risoluzioni di Helsinki sulla GFS. Nella fig. 1 sono rappresentati sinteticamente<br />
i fattori guida della GFS e della <strong>certificazione</strong> (Andersson,<br />
2000).<br />
Il ruo<strong>lo</strong> dell’Unione Europea nella promozione della GFS e della<br />
<strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> nei Paesi tropicali assume importanza alla<br />
fine degli anni ottanta, anche se gli strumenti attuativi saranno inseriti<br />
nelle politiche di cooperazione e sviluppo so<strong>lo</strong> a partire dal 1995.<br />
Il riferimento alla <strong>certificazione</strong> come strumento di mercato per sensibilizzare<br />
i consumatori sulla qualità della gestione ambientale in<br />
Europa è quasi contemporaneo e appare nei documenti relativi alla<br />
strategia <strong>forestale</strong> europea nel 1996 1 e successivamente nel 1998 2 .<br />
Tipo<strong>lo</strong>gia della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
Ormai da alcuni anni la <strong>certificazione</strong> di qualità è stata applicata<br />
a molteplici settori in risposta ad una crescente domanda da<br />
parte del mercato ed ha dato luogo alla definizione di precise norme<br />
di standardizzazione a livel<strong>lo</strong> internazionale e nazionale.<br />
Nella sua accezione generale la “<strong>certificazione</strong>” è una dichiarazione<br />
con la quale una terza parte 3 indipendente verifica ed attesta<br />
che un sistema produttivo, un prodotto o un servizio sia conforme<br />
ai requisiti (o standard) di una norma o una regola tecnica. Gli standard,<br />
ossia i criteri e gli indicatori che vengono utilizzati nel processo<br />
di <strong>certificazione</strong>, variano a seconda del sistema prescelto.<br />
Alcuni schemi di <strong>certificazione</strong> prevedono il rilascio di un <strong>lo</strong>go<br />
(marchio o etichetta) sul prodotto e/o sui documenti ad esso relativi<br />
per facilitarne l’identificazione sul mercato e promuoverne la<br />
commercializzazione.<br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> può seguire un approccio:<br />
• ’di sistema’ quando è verificata l’adozione da parte dell’azienda<br />
di un processo produttivo e di un’organizzazione gestionale che<br />
prevede il monitoraggio ed il miglioramento continuo delle prestazioni<br />
nel tempo. Gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti<br />
sono scelti dall’azienda stessa 4 nel quadro di una norma di riferimento<br />
(ad esempio: ISO 9000 per la <strong>certificazione</strong> di qualità o<br />
ISO 14000 per la gestione ambientale);<br />
• basata sulla “performance” (o sulla prestazione) quando è verificata<br />
l’adozione ed il rispetto, da parte dell’azienda, di un insie-<br />
13
14<br />
ARSIA<br />
me di standard di validità generale (criteri e indicatori) misurati<br />
e monitorati nel tempo secondo parametri quantitativi o<br />
descrittivi (indicatori). Gli obiettivi da raggiungere, così come<br />
gli standard di riferimento, sono predefiniti e applicabili a tutte<br />
le aziende del settore, indipendentemente dalle <strong>lo</strong>ro dimensioni.<br />
<strong>La</strong> tipo<strong>lo</strong>gia degli standard utilizzati nel processo di <strong>certificazione</strong><br />
ed il numero di indicatori per il monitoraggio variano a<br />
seconda del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> prescelto.<br />
Nel settore <strong>forestale</strong> la <strong>certificazione</strong> permette alle aziende di<br />
attestare la propria conformità a principi e criteri di gestione, utilizzazione<br />
e trasformazione sostenibile delle risorse legnose. È<br />
quindi definita come “uno strumento di mercato che ha <strong>lo</strong> scopo di<br />
sensibilizzare e fornire incentivi sia al produttore che al consumatore<br />
per l’uso sostenibile delle foreste” (Upton e Bass, 1995). Va<br />
comunque notato che l’oggetto della <strong>certificazione</strong> è la gestione <strong>forestale</strong>,<br />
sia delle risorse che della filiera, e non la qualità del legno o dei<br />
prodotti legnosi commercializzati. In altre parole, non viene certificata<br />
la qualità del prodotto legnoso (ad esempio: le caratteristiche<br />
fisiche e tecno<strong>lo</strong>giche), ma la qualità del processo gestionale, produttivo<br />
e di commercializzazione.<br />
L’adesione ad uno <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> è vo<strong>lo</strong>ntaria ed un’eventuale<br />
rinuncia da parte di un’azienda non rappresenta una barriera<br />
o una discriminazione al libero commercio di prodotti e servizi<br />
non certificati. In quest’ottica, la <strong>certificazione</strong> va interpretata<br />
come un va<strong>lo</strong>re aggiunto che può facilitare il commercio e aumentare<br />
la redditività del prodotto o servizio offerto.<br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> può distinguersi sulla base della valutazione<br />
di conformità della:<br />
1. gestione <strong>forestale</strong>, dalla pianificazione territoriale all’utilizzazione<br />
ed all’esbosco (accatastamento sul piazzale o su strada). Il rilascio<br />
del certificato e l’impiego del marchio fornisce la prova che<br />
la foresta è gestita in maniera conforme a standard ambientali,<br />
sociali ed economici;<br />
2. rintracciabilità dei prodotti o tracciabilità di filiera (anche denominata<br />
‘catena di custodia’ o ‘chain of custody’), dalla concentrazione<br />
del legname all’imposto alla produzione di semilavorati o<br />
prodotti finiti. In questo caso il certificato ed il <strong>lo</strong>go sul prodotto<br />
attestano che un certo contenuto in legno (o fibre, cellu<strong>lo</strong>sa),<br />
oppure l’intero prodotto, proviene da foreste gestite in modo<br />
sostenibile. <strong>La</strong> catena di custodia è valida so<strong>lo</strong> se ogni azienda
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
della filiera di lavorazione e trasformazione impiega materiale<br />
legnoso certificato di cui sono note la provenienza ed il tipo di<br />
gestione attuato. A questo scopo il prodotto legnoso venduto<br />
dall’azienda è accompagnato dal codice del certificato dell’azienda<br />
stessa per verificare la provenienza in ogni passaggio<br />
nella catena di trasformazione e commercializzazione.<br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> si differenzia anche in base ai soggetti che beneficiano<br />
del certificato e può essere:<br />
1. aziendale (o individuale), quando si rivolge a singole aziende,<br />
siano esse proprietà forestali o industrie di trasformazione e<br />
lavorazione del legno;<br />
2. di gruppo, quando comprende gruppi di aziende del<strong>lo</strong> stesso tipo<br />
(ad esempio: industrie di pannelli) o di proprietà consorziate che<br />
condividono il sistema gestionale e amministrativo;<br />
3. regionale, intendendo per ‘regione’ una porzione di territorio non<br />
necessariamente coincidente con la regione amministrativa e che<br />
comprende soggetti di natura diversa (ad esempio: proprietari,<br />
industrie di trasformazione, consorzi, pubblica amministrazione,<br />
rappresentanti di categoria).<br />
1. Il mantenimento<br />
della biodiversità è<br />
uno dei criteri presi<br />
in esame dagli<br />
schemi di <strong>certificazione</strong><br />
<strong>forestale</strong><br />
15
16<br />
ARSIA<br />
Mentre le prime due categorie sono comuni a diversi schemi di<br />
<strong>certificazione</strong>, la <strong>certificazione</strong> regionale è un carattere distintivo<br />
del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>. Questa prevede il rispetto sia degli standard<br />
‘individuali’ o ‘di gruppo’, che comporta la verifica della conformità<br />
gestionale in campo, sia degli standard propriamente ‘regionali’,<br />
complementari ai precedenti e attinenti alla sfera normativa e<br />
pianificatoria dell’ente preposto.<br />
Nell’Allegato 5 (☞ pp. 103-148) sono riportati in dettaglio gli<br />
standard regionali e quelli individuali e di gruppo approvati dal<br />
<strong>PEFC</strong> Italia nel novembre 2002.<br />
1.2 Il processo e le fasi della <strong>certificazione</strong><br />
Il processo di <strong>certificazione</strong> inizia con una richiesta scritta da<br />
parte del soggetto interessato che la inoltra all’organismo certificatore<br />
prescelto e accreditato dall’ente nazionale responsabile (in<br />
Italia il SINCERT per <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>, ☞ Allegato 7, pp. 157-163) o internazionale<br />
(nel caso del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> FSC).<br />
Il richiedente (ad esempio: una singola azienda o un consorzio<br />
<strong>forestale</strong>) deve curare la predisposizione della documentazione tecnica<br />
e amministrativa tramite la verifica dei documenti disponibili<br />
e la raccolta di dati interna alla propria organizzazione (internal<br />
audits). Questa fase richiede in genere l’intervento di consulenti<br />
esterni che aiutano l’azienda anche ad impostare un sistema di<br />
gestione ambientale, cioè l’organizzazione e le procedure per gestire<br />
gli aspetti ambientali della propria attività.<br />
Prima di preparare il piano di lavoro e selezionare gli esperti,<br />
l’organismo certificatore può ritenere opportuna una visita preliminare<br />
all’azienda (pre-audit) per accertare che i requisiti per ottenere<br />
la <strong>certificazione</strong> siano stati definiti, documentati e ben compresi. Il<br />
team di certificatori procede quindi alla verifica della conformità<br />
(audit) degli standard gestionali con quelli predefiniti nel<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />
di <strong>certificazione</strong>. Al termine della valutazione, gli esperti forniscono<br />
i risultati sia all’ente richiedente, che a sua volta può fornire<br />
commenti e suggerire rimedi alle eventuali non conformità rilevate,<br />
sia all’organismo certificatore. È a questo punto che l’organismo<br />
certificatore decide se emettere il certificato e concedere l’uso del<br />
<strong>lo</strong>go. I valutatori non possono partecipare alla decisione finale per<br />
da garantire la neutralità del giudizio. In caso positivo, l’azienda<br />
riceverà il certificato di conformità gestionale (o di ‘chain of custody’,
Responsabilità<br />
dell’organismo<br />
certificatore<br />
Invio della modulistica,<br />
presentazione dei requisiti<br />
necessari, prima<br />
valutazione degli obiettivi<br />
da raggiungere<br />
Visita dell’azienda, costituzione<br />
del gruppo di valutatori,<br />
redazione di metodo<strong>lo</strong>gia<br />
e piano di lavoro<br />
(pre-audit)<br />
Control<strong>lo</strong> di conformità<br />
agli standard richiesti,<br />
identificazione delle priorità<br />
gestionali, valutazione<br />
del sistema di gestione<br />
e delle risorse<br />
Verifica della conformità<br />
ai criteri predefiniti di<br />
gestione sostenibile,<br />
intervista con le parti<br />
interessate<br />
Se il risultato è positivo,<br />
emissione<br />
della <strong>certificazione</strong><br />
e spiegazione dei limiti<br />
d’uso e di mantenimento<br />
del certificato<br />
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Le fasi<br />
della <strong>certificazione</strong><br />
<strong>La</strong> richiesta<br />
<strong>La</strong> visita preliminare<br />
L’esame<br />
della documentazione<br />
Il control<strong>lo</strong> di conformità<br />
e le verifiche in campo<br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong><br />
Responsabilità<br />
del proprietario<br />
o del gestore <strong>forestale</strong><br />
a seconda del tipo di <strong>certificazione</strong> richiesto) con durata di solito<br />
quinquennale 5 e verifiche periodiche obbligatorie (generalmente<br />
annuali). In caso negativo, l’azienda riceve la segnalazione degli<br />
elementi non conformi che necessitano di revisione ed una nuova<br />
valutazione verrà condotta so<strong>lo</strong> dopo che i correttivi siano stati<br />
messi in atto.<br />
Le figg. 2-3 descrivono i processi di <strong>certificazione</strong> della gestione<br />
<strong>forestale</strong> e della ‘chain of custody’.<br />
17<br />
Raccolta e verifica delle<br />
informazioni necessarie<br />
relative alla proprietà<br />
<strong>forestale</strong> e alle operazioni<br />
gestionali (audit interno)<br />
Incontro con i certificatori,<br />
approfondimento sulle<br />
fasi del processo<br />
di <strong>certificazione</strong> e dei<br />
requisiti necessari<br />
Accesso a documenti<br />
relativi alla gestione<br />
e alla <strong>lo</strong>gistica<br />
aziendale<br />
Accesso all’azienda,<br />
ai documenti<br />
e al personale<br />
Ricezione del certificato<br />
e accettazione<br />
delle condizioni d’uso<br />
(e dei controlli periodici)<br />
Fig. 2 - Lo <strong>schema</strong> del processo di <strong>certificazione</strong> della gestione <strong>forestale</strong><br />
(da Upton e Bass, 1995; modificato)
18<br />
ARSIA<br />
Verifica dell’origine del materiale legnoso e dei prodotti 6<br />
L’azienda deve garantire:<br />
• che il fornitore abbia un certificato di gestione <strong>forestale</strong> valido, oppure<br />
• che il fornitore abbia un valido certificato di catena di custodia, oppure<br />
• che l’origine del legno possa essere verificata in altro modo.<br />
Control<strong>lo</strong> inventariale e contabilità dei flussi di materiale legnoso grezzo 7<br />
• L’origine ed il volume di materiali legnosi proveniente da fornitori diversi<br />
devono essere verificabili così come le informazioni ed i documenti<br />
associati ai prodotti<br />
• Control<strong>lo</strong> inventariale tramite il sistema di ingresso/uscita<br />
• Control<strong>lo</strong> inventariale tramite il sistema della percentuale media minima<br />
• Control<strong>lo</strong> inventariale tramite il sistema della separazione fisica<br />
Classificazione dei materiali legnosi certificabili<br />
Categoria 1. Materiale legnoso grezzo e certificato <strong>PEFC</strong><br />
o da altri schemi riconosciuti dal <strong>PEFC</strong><br />
Categoria 2. Legno riciclato e fibre<br />
Categoria 3. Materiale non legnoso (fibre neutre)<br />
Categoria 4. Materiale legnoso grezzo non certificato<br />
Fig. 3 - Lo <strong>schema</strong> del processo di <strong>certificazione</strong> della catena di custodia 8<br />
(da Documento tecnico <strong>PEFC</strong> e Annesso 6; modificato)<br />
1.3 Lo stato attuale della <strong>certificazione</strong><br />
Dati recenti 9 (Eba’a e Simula, 2002) riportano una superficie<br />
totale di foreste certificate di 109,1 milioni di ettari, il 3% della<br />
copertura <strong>forestale</strong> g<strong>lo</strong>bale. Di queste, il 54% è <strong>lo</strong>calizzato nel continente<br />
europeo, il 38% in America settentrionale, il 3% in Africa e<br />
America latina, il 2% in Asia e nel Pacifico ( ☞ Allegato 1, pp. 69-70).<br />
Lo <strong>schema</strong> più diffuso sul mercato mondiale è il <strong>PEFC</strong> con il 38%, il
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
<strong>La</strong> copertura <strong>forestale</strong> mondiale 10<br />
Le foreste coprono circa 3.454 milioni di ettari, il 26,6% dell’area terrestre<br />
complessiva11 , di cui circa la metà (1.493 milioni di ettari) in Paesi industrializzati<br />
o con economie in transizione ed il restante (1.961 milioni di ettari) in<br />
Paesi in via di sviluppo. L’area <strong>forestale</strong> complessiva dei Paesi appartenenti<br />
all’Unione Europea è di 118 milioni di ettari, il 36% della superficie totale e il<br />
3,4% della superficie <strong>forestale</strong> mondiale. I Paesi partecipanti alla Conferenza<br />
Pan-Europea sulla Protezione delle Foreste in Europa contribuiscono con<br />
circa 1.111 milioni di ettari, il 32% delle foreste mondiali.<br />
<strong>La</strong> maggior parte delle foreste mondiali (più del 60%) è concentrata in sette<br />
Paesi: Federazione Russa (22,1%), Brasile (15,9%), Canada (7,1%), USA<br />
(6,25%), Cina, Indonesia e Congo. All’interno dell’Unione Europea, i Paesi<br />
con la maggiore copertura <strong>forestale</strong> sono la Svezia (24,41 milioni di ettari),<br />
la Finlandia (20,03), la Francia (15,03) e la Germania (10,74).<br />
FSC si attesta sul 23% (con il 19% nei Paesi in via di sviluppo) e gli<br />
schemi nordamericani (SFI, ATFS, CSA) sul 25% del totale. L’impatto<br />
della <strong>certificazione</strong> è stato quindi fino ad oggi limitato ed estremamente<br />
variabile da un continente all’altro.<br />
Il maggior interesse per la <strong>certificazione</strong> è stato manifestato da<br />
Paesi importatori di legname e con gruppi ambientalisti molto attivi<br />
ed in grado di esercitare pressioni a livel<strong>lo</strong> politico e sull’opinione<br />
pubblica, ad esempio, in Gran Bretagna, Germania ed Olanda.<br />
Alcuni forti importatori asiatici come il Giappone, la Corea del Sud,<br />
la Cina e la maggior parte dei principali mercati latino-americani<br />
non hanno, fino ad oggi, mostrato grande interesse verso queste<br />
tematiche. Lo sviluppo più marcato nel definire nuovi schemi di<br />
<strong>certificazione</strong> si è registrato in Paesi esportatori di legname che<br />
dovevano rispondere alle richieste del mercato di destinazione dei<br />
prodotti, in particolare Svezia, Finlandia, Norvegia, Canada, USA,<br />
Brasile, Australia, Indonesia e Malesia. In Africa, l’interesse verso la<br />
<strong>certificazione</strong> è stato molto più lento che in altri continenti nonostante<br />
Ghana, Cameroun e altri Paesi aderenti all’ATO abbiano da<br />
alcuni anni iniziato a studiare e sviluppare propri schemi nazionali<br />
(Bourke, 2000).<br />
Un’analisi comparativa dei principali sistemi di <strong>certificazione</strong><br />
utilizzati nel mondo negli anni novanta (Vogt et al., 2000) ha<br />
mostrato i seguenti risultati:<br />
19
20<br />
ARSIA<br />
2. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> è nata in risposta alle pressioni ambientaliste<br />
conseguenti ai fenomeni di intensa deforestazione in zone tropicali e subtropicali.<br />
Nella foto, utilizzazione <strong>forestale</strong> nelle Isole Sa<strong>lo</strong>mone (Western<br />
Province, Pacifico meridionale)<br />
• molti enti di <strong>certificazione</strong> hanno iniziato a lavorare nel settore<br />
<strong>forestale</strong> – o sono stati creati ex novo – nei primi anni novanta. I<br />
cambiamenti nella termino<strong>lo</strong>gia impiegata, nella definizione di<br />
criteri, indicatori e nell’attuazione dei protocolli di control<strong>lo</strong> sono<br />
quindi ancora in corso, data la <strong>lo</strong>ro recente introduzione;<br />
• molti schemi di <strong>certificazione</strong> non sono stati impiegati fino al<br />
1998 (ad esempio: il CSA) mentre alcuni hanno iniziato ad essere<br />
operativi dal 1991 (ad esempio: l’iniziativa ‘Smartwood’ della<br />
ONG americana Rainforest Alliance);<br />
• gli approcci che incontrano il favore delle associazioni ambientaliste<br />
si basano sulla misurazione e sul monitoraggio della<br />
performance mentre quelli sostenuti dal settore industriale privilegiano<br />
un approccio sistemico combinato a criteri di valutazione<br />
della performance;<br />
• la maggior parte degli schemi nati in risposta alle pressioni<br />
ambientaliste richiede vaste aree territoriali (più di 1.000 ha)<br />
mentre le iniziative sviluppate dall’industria <strong>forestale</strong> certificano<br />
anche superfici limitate (ad esempio: inferiori ai 16 ha);<br />
• la maggior parte degli schemi richiede il rispetto di pochi criteri<br />
(da 3 a 18) ma un alto numero di indicatori (da 28 a 262);
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
• le iniziative sviluppate dall’industria <strong>forestale</strong> richiedono un<br />
basso numero di indicatori mentre l’approccio conservazionistico<br />
di alcune organizzazioni non governative ambientaliste ne prescrive<br />
un numero maggiore.<br />
Lo sviluppo futuro della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> nei prossimi<br />
anni dipenderà dalla domanda proveniente dal mercato e dall’appoggio<br />
dei consumatori, dall’armonizzazione tra le legislazioni<br />
nazionali ed internazionali che regolano gli scambi commerciali,<br />
dal mutuo riconoscimento tra i diversi schemi che sarà raggiunto.<br />
<strong>La</strong> tendenza attuale è comunque verso un aumento dell’area <strong>forestale</strong><br />
certificata e verso una maggiore sensibilizzazione dei consumatori<br />
e degli operatori della filiera legno. Va evidenziata anche<br />
l’importanza del ruo<strong>lo</strong> sostenuto fino ad oggi dai gruppi di acquisto<br />
di prodotti certificati (buyers groups) nel caso del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> FSC<br />
che è stato determinante nel diffondere l’immagine del <strong>lo</strong>go e dei<br />
prodotti sponsorizzati, sia in mercati di nicchia che – recentemente<br />
– presso la grande distribuzione.<br />
1.4 I principali problemi alla diffusione<br />
della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
<strong>La</strong> lenta diffusione della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>, non so<strong>lo</strong> in<br />
Europa ma anche in altre parti del mondo, viene attribuita ai costi<br />
legati all’ottenimento del certificato ed alle difficoltà nell’attuazione<br />
e nella verifica della ‘catena di custodia’.<br />
I costi della <strong>certificazione</strong> sono spesso identificati come il fattore<br />
decisivo che determina il disinteresse, soprattutto da parte dei<br />
piccoli proprietari, verso la <strong>certificazione</strong>. Essi sono classificabili in<br />
due categorie principali:<br />
• i costi diretti associati con la <strong>certificazione</strong> vera e propria, tra cui<br />
quelli legati all’acquisizione di tutte le informazioni richieste dall’organismo<br />
certificatore. Le spese di viaggio e soggiorno dei<br />
valutatori non residenti nel Paese che richiede il servizio possono<br />
incidere fortemente sui costi complessivi;<br />
• i costi indiretti legati al rispetto dei criteri di selvicoltura sostenibile<br />
prescritti nel protocol<strong>lo</strong> di <strong>certificazione</strong> e che possono tradursi<br />
in un mancato o ridotto reddito aziendale nel breve e<br />
medio periodo.<br />
21
22<br />
ARSIA<br />
Mentre è stato accertato che i costi possono essere coperti nell’arco<br />
di due anni da proprietari di aziende forestali medio-grandi<br />
(Vogt et al., 2000), essi possono rappresentare un ostaco<strong>lo</strong> per i piccoli<br />
proprietari che non ottengono sufficienti redditi dall’utilizzazione<br />
delle risorse forestali. I bassi redditi possono essere legati alla<br />
difficoltà di ingresso nel mercato, alla produzione di prodotti poco<br />
richiesti, al tipo e alla qualità del legname disponibile o alla combinazione<br />
di tutti questi elementi. Il picco<strong>lo</strong> proprietario può valutare<br />
la convenienza di un investimento nella <strong>certificazione</strong> so<strong>lo</strong> se<br />
questa diventa uno strumento per accedere a mercati altrimenti non<br />
raggiungibili, ampliando le potenzialità di commercializzazione<br />
dei propri prodotti. In alcuni casi può anche verificarsi la possibilità<br />
di ottenere un ‘premium’ economico sul mercato se i consumatori<br />
rispondono favorevolmente alla maggiorazione dei prezzi di<br />
vendita per i prodotti certificati.<br />
I risultati di un’analisi condotta da ICILA nel periodo 1998-2000<br />
su di un campione di aziende del settore legno-arredo certificate ISO<br />
9000 mostra che la <strong>certificazione</strong> aziendale è stata funzionale per:<br />
1. garantire un’opportunità di crescita e miglioramento (95%) 12<br />
2. la riorganizzazione aziendale (70%)<br />
3. la riduzione dei costi di produzione (40%)<br />
4. allargare le vendite (35%)<br />
5. rispondere alla richiesta specifica della clientela (30%)<br />
6. la partecipazione ad appalti (20%)<br />
7. il mantenimento della clientela acquisita (20%).<br />
Dai dati sopra esposti emerge chiaramente una prevalenza delle<br />
motivazioni legate al marketing dei prodotti (4 punti su 7) confermando<br />
la caratteristica dei sistemi di <strong>certificazione</strong> come strumenti<br />
di promozione e commercializzazione aziendale.<br />
Nonostante la variabilità degli schemi e le differenze esistenti<br />
nei costi per la <strong>certificazione</strong> ed il monitoraggio annuale, oggi sono<br />
disponibili i risultati di studi o analisi condotte in diverse parti del<br />
mondo. In due foreste studiate negli Stati Uniti, i costi per l’ottenimento<br />
della <strong>certificazione</strong> iniziale (<strong>schema</strong> FSC) variano da 85 a 0,6<br />
US$/ha per proprietà rispettivamente di 32 e 324 ha, mentre i costi<br />
per la verifica annuale oscillano da 24,5 a 0,11 US$/ha. Se ai costi<br />
della <strong>certificazione</strong> si aggiungono i costi legati all’adozione di pratiche<br />
selvicolturali conformi agli standard richiesti, che in molti casi<br />
comportano una riduzione dei volumi al taglio, il premio ‘verde’
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
atteso dal produttore può variare dal 25 al 400% del prezzo di vendita<br />
del prodotto non certificato (Vogt et al., 2000).<br />
Al<strong>lo</strong> scopo di ridurre i costi di <strong>certificazione</strong>, adeguandosi alle<br />
esigenze dei piccoli proprietari forestali e di aziende di piccole e<br />
medie dimensioni, sono stati sviluppati schemi di <strong>certificazione</strong><br />
collettiva denominati ‘di gruppo’. Ad esempio, nel cantone di So<strong>lo</strong>thurn,<br />
in Svizzera, il gruppo è stato costituito da 125 proprietà di<br />
privati, foreste statali e collettive per un totale di 31,300 ha ed un<br />
costo di 0,26 /ha all’anno ripartito tra gli associati (WWF, 2001) 13 .<br />
Già a partire dal 1996, la <strong>certificazione</strong> di gruppo sulla gestione<br />
<strong>forestale</strong> e sulla chain of custody è stata sperimentata nel quadro di<br />
progetti forestali finanziati dalla Commissione Europea nel Pacifico<br />
meridionale (Isole Sa<strong>lo</strong>mone, Vanuatu, Papua Nuova Guinea). A<br />
Papua Nuova Guinea, i costi per l’ispezione preliminare, il rilascio<br />
del certificato FSC ed il primo monitoraggio annuale da parte di un<br />
organismo di <strong>certificazione</strong> europeo ammontavano a circa 10<br />
US$/ha, un costo non sostenibile da parte delle comunità <strong>lo</strong>cali<br />
senza finanziamenti esterni a fondo perduto (Torta, 1998).<br />
Altri esempi sono forniti da un’indagine finlandese che ha<br />
quantificato i costi medi per la <strong>certificazione</strong> aziendale, ‘di gruppo’<br />
e regionale rispettivamente in 22, 0.34 e 0.02 /ha 14 . <strong>La</strong> comparazione<br />
evidenzia chiaramente i vantaggi legati alla <strong>certificazione</strong><br />
sovra-aziendale.<br />
In Italia, l’unico esempio ad oggi disponibile di gestione <strong>forestale</strong><br />
certificata è fornito dall’esperienza della Magnifica Comunità<br />
di Fiemme. Il costo medio annuale è stato quantificato da Pettenella<br />
e Cattoi (1998) in 0.84 /ha o in 4.2 /ha se riportato su tutto il<br />
periodo di validità del certificato FSC (5 anni).<br />
Le aree certificate ‘di gruppo’ rappresentavano comunque una<br />
piccola parte dell’area totale certificata, per esempio, dal<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />
FSC al novembre 1998: so<strong>lo</strong> il 2,6% risultava di proprietà collettiva<br />
(Vogt et al., 2000). Questo tipo di <strong>certificazione</strong> è oggi in forte<br />
aumento in risposta ad un maggior interesse da parte dei piccoli<br />
proprietari ed alla diffusione del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>, che ha promosso<br />
in larga parte la <strong>certificazione</strong> collettiva (di gruppo o regionale).<br />
Per ottenere il quadro completo dei costi e dei ricavi della <strong>certificazione</strong><br />
vanno anche tenute in considerazione le spese relative alle<br />
attività informative e promozionali, i mancati costi sostenuti (ad<br />
esempio: riduzione del numero di infortuni al personale, minore<br />
danneggiamento del legname prelevato) ed i ricavi legati al ‘pre-<br />
23
24<br />
ARSIA<br />
mium’ economico legato alla commercializzazione di legname o<br />
prodotti certificati (Pettenella et al., 2000).<br />
Un altro elemento che viene individuato come responsabile del<br />
lento e ancora limitato interesse verso la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> è<br />
rappresentato dalle caratteristiche strutturali proprie della ‘catena di<br />
custodia’, che possono variare da paese a paese. In base alle caratteristiche<br />
della filiera foresta-legno, possono sorgere problemi di tipo<br />
<strong>lo</strong>gistico o legati ai processi di lavorazione e trasformazione del<br />
legno, ad esempio:<br />
• l’esistenza di un sistema frammentato di approvvigionamento<br />
del legname da parte delle segherie che si rivolgono a fornitori<br />
diversi. Il corretto monitoraggio dei flussi di legname in ingresso<br />
ed in uscita richiede modifiche strutturali al sistema produttivo<br />
ed un aumento delle spese <strong>lo</strong>gistiche e di gestione;<br />
• la qualità del prodotto certificato deve essere garantita, ad esempio<br />
l’uniformità delle fibre nell’industria cartaria, indipendentemente<br />
dal sistema produttivo adottato. Un sistema di produzione<br />
molto frammentato difficilmente riesce a fornire le necessarie<br />
garanzie di qualità ed uniformità della fibra.<br />
• l’adozione di un sistema di stoccaggio separato per il legname<br />
non certificato e certificato richiede piazzali/magazzini di deposito<br />
spaziosi ed un aumento conseguente dei costi di deposito ed<br />
inventario;<br />
• la lavorazione di due tipi diversi di legname – certificato e non –<br />
può produrre un rallentamento della catena di produzione ed<br />
una conseguente perdita di produttività e di profitto;<br />
• la gestione e la commercializzazione dei prodotti finiti determina<br />
un aumento dei costi data la differenziazione tra i due tipi di<br />
legname (certificato e non).<br />
Il quadro sopra esposto si complica ulteriormente se il legname<br />
(o i prodotti) certificati appartengono a schemi diversi e devono<br />
quindi essere etichettati, e gestiti, con i rispettivi marchi. Il mutuo<br />
riconoscimento dei diversi schemi di <strong>certificazione</strong> oggi esistenti 15 –<br />
ossia la standardizzazione dei criteri e l’accordo di riconoscimento<br />
reciproco – riceve l’appoggio della maggior parte degli operatori<br />
della filiera e rappresenta quindi un passo fondamentale per creare<br />
un mercato di massa e diminuire i costi di produzione e commercializzazione<br />
dei prodotti certificati.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
1.5 Gli schemi più diffusi a livel<strong>lo</strong> internazionale<br />
Esistono molti schemi di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> operativi a<br />
livel<strong>lo</strong> mondiale ed altri ancora in via di definizione. Va comunque<br />
ricordato che la <strong>certificazione</strong> dei sistemi di gestione ambientale è<br />
un approfondimento, secondo criteri ana<strong>lo</strong>ghi ma con procedure<br />
particolari, della <strong>certificazione</strong> generale di qualità (ISO 9000).<br />
Accanto al sistema di <strong>certificazione</strong> ambientale adottato a livel<strong>lo</strong><br />
comunitario (EMAS), si distinguono i 5 schemi più comunemente<br />
accettati per la filiera foresta-legno – ISO 14001, FSC, CSA, <strong>PEFC</strong> e SFI<br />
– i primi due a diffusione internazionale, gli altri prevalentemente<br />
nazionali o regionali. <strong>La</strong> caratteristica comune a tutti i diversi schemi<br />
è quella di essere adottati su base vo<strong>lo</strong>ntaria.<br />
Fsc - Forest Stewardship Council<br />
Il Forest Stewardship Council è una organizzazione no profit e non<br />
governativa internazionale con sede operativa a Oaxaca in Messico.<br />
È stata fondata nel 1993 in Canada da rappresentanze di gruppi<br />
ambientalisti e di enti per la difesa dei diritti umani, professionisti<br />
forestali, organizzazioni indigene, imprese commerciali di distribuzione<br />
di prodotti legnosi, enti di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>. Lo scopo<br />
del FSC è la definizione su scala mondiale dei principi di GFS, l’accreditamento<br />
delle organizzazioni che certificano la conformità ai<br />
10 principi di gestione <strong>forestale</strong> ( ☞ Allegato 6, pp. 149 e segg.), l’assistenza<br />
per l’elaborazione di standard g<strong>lo</strong>bali e regionali di <strong>certificazione</strong>,<br />
la promozione di una gestione <strong>forestale</strong> economicamente<br />
valida nel rispetto dell’ambiente e dei va<strong>lo</strong>ri sociali e culturali. <strong>La</strong><br />
<strong>certificazione</strong> non è di tipo sistemico, ma è basata su misure di<br />
performance da verificarsi in campo e prevede la partecipazione e<br />
il consenso delle parti interessate. È prevista la <strong>certificazione</strong> sia<br />
della gestione <strong>forestale</strong> che della ‘catena di custodia’, dalla materia<br />
prima al prodotto semilavorato o finito. Una volta emesso il certifi-<br />
Il <strong>lo</strong>go FSC identifica i prodotti<br />
che contengono legno proveniente<br />
da foreste indipendentemente certificate<br />
come gestite in modo responsabile secondo<br />
le norme del Forest Stewardship Council.<br />
FSC Trademark © 1996 Forest Stewardship<br />
Council A.C. Fsc-ITA-0004.<br />
25
26<br />
ARSIA<br />
cato di conformità, il proprietario o il gestore <strong>forestale</strong> è autorizzato<br />
a utilizzare il <strong>lo</strong>go FSC.<br />
Lo <strong>schema</strong> FSC è riconosciuto e appoggiato dalle ONG ambientaliste<br />
internazionali (ad esempio: WWF, Greenpeace, Amici della Terra)<br />
e promosso da gruppi di distribuzione di prodotti legnosi ecocertificati<br />
(i cosiddetti ‘gruppi di compratori’, buyers groups).<br />
Attualmente tra i membri si registrano rappresentanze ambientaliste<br />
e sociali, industrie di prima lavorazione, trasformazione e<br />
commercializzazione del legno. A febbraio 2003 oltre 31.000.000 di<br />
ettari di foresta in 57 Paesi sono certificati FSC e sono stati emessi,<br />
da enti accreditati, oltre 2.800 certificati di chain of custody. Il<br />
network internazionale dell’ FSC comprende 18 Gruppi di <strong>La</strong>voro<br />
nazionali, 14 Referenti nazionali (National Contact Person) e 13<br />
Organismi di Certificazione accreditati.<br />
ISO 14001/04<br />
<strong>La</strong> International Organization for Standardization, è uno dei principali<br />
organismi di standardizzazione internazionale che riunisce<br />
enti di normazione nazionali. Ha sede in Svizzera e ha come missione<br />
la promozione e <strong>lo</strong> sviluppo di standard vo<strong>lo</strong>ntari per facilitare<br />
il commercio internazionale. In risposta all’iniziativa FSC, nel<br />
1994 l’industria cartaria canadese e l’industria australiana sollecitarono<br />
la creazione di uno standard ISO applicabile al settore <strong>forestale</strong>,<br />
poi sviluppato all’interno della serie ISO 14000 sulla gestione dei<br />
sistemi ambientali.<br />
<strong>La</strong> serie ISO 14001/04 è applicabile a tutti i processi industriali e<br />
non è ristretta al settore <strong>forestale</strong>; fornisce un quadro normativo di<br />
riferimento che permette all’azienda di identificare le attività che<br />
possono avere un impatto ambientale. Lo <strong>schema</strong> richiede all’azienda<br />
di aderire ad una normativa e di impegnarsi per il costante<br />
miglioramento del processo produttivo senza, tuttavia, imporre<br />
misure o valutazione delle prestazioni. Da qui l’approccio cosiddetto<br />
‘sistemico’ basato cioè sulla gestione ottimale delle risorse e<br />
dei processi produttivi nel quadro della strategia aziendale e della<br />
norma internazionale di riferimento. <strong>La</strong> mancanza della valutazione<br />
della performance aziendale secondo criteri generali e prestabiliti<br />
è stata indicata come un punto debole del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> che si concentra<br />
sul processo industriale senza prendere in considerazione i<br />
requisiti di gestione <strong>forestale</strong> a monte.<br />
Per ottenere la <strong>certificazione</strong> ISO l’azienda deve produrre tre<br />
documenti: a) l’analisi ambientale iniziale con l’individuazione del-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
3. Marchio di <strong>certificazione</strong> dell’ente SGS (<strong>schema</strong> FSC) sulla ceppaia per<br />
permettere la tracciabilità del legname fino al luogo di taglio (West New<br />
Britain, Papua Nuova Guinea)<br />
le problematiche; b) un manuale di gestione ambientale con le procedure<br />
gestionali e gli strumenti per il rispetto delle norme e la<br />
riduzione dell’impatto; c) la verifica interna sul rispetto della normativa<br />
e del manuale. Il costo della <strong>certificazione</strong> ambientale, che<br />
dura in genere 3 anni, varia in funzione della dimensione e del settore<br />
dell’azienda, oltre che dall’ente di <strong>certificazione</strong>, e oscilla tra<br />
5.000 e 25.000 Euro per la prima <strong>certificazione</strong>, a cui vanno aggiunti<br />
il costo delle ispezioni annuali e delle eventuali consulenze esterne<br />
(Di Pace, 2002).<br />
Lo <strong>schema</strong> ISO, che non prevede l’impiego di un marchio identificativo,<br />
può essere adottato congiuntamente ad altri sistemi ideati<br />
per il settore <strong>forestale</strong>, ad esempio, il <strong>PEFC</strong> ed il CSA. ISO ed FSC possono<br />
integrarsi in quanto perseguono obiettivi simili nonostante il<br />
diverso approccio; alcune aziende ed industrie forestali di Paesi<br />
diversi hanno infatti adottato entrambi i sistemi.<br />
Al<strong>lo</strong> stato attuale, il settore del legno-arredo italiano si è dedicato<br />
soprattutto alla <strong>certificazione</strong> di qualità aziendale (ISO 9000),<br />
mostrando un notevole ritardo rispetto ad altri settori merceo<strong>lo</strong>gici.<br />
Per quanto riguarda la <strong>certificazione</strong> ISO 14001, si nota una recente<br />
tendenza all’aumento della richiesta da parte delle aziende italiane<br />
(717 certificati rilasciati nel 2000 e 1452 nel 2001; Di Pace, 2002).<br />
27
28<br />
ARSIA<br />
EMAS - Eco-Management and Audit Scheme<br />
Schema comunitario per l’ecogestione e l’audit - Reg. CE n. 761/2001.<br />
Lo <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> di qualità ambientale EMAS, nato per<br />
il settore industriale europeo nel 1995, è disponibile per le aziende<br />
italiane dal 1997. L’obiettivo principale di EMAS è il miglioramento<br />
della performance ambientale da parte di aziende ed altre organizzazioni<br />
senza l’imposizione di limiti o soglie prefissate. Nel 2001 il<br />
Regolamento EMAS è stato modificato ed esteso a tutti i settori economici<br />
includendo anche i servizi privati e pubblici. È avvenuta<br />
l’integrazione con <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> ISO 14001 ed è stato creato un <strong>lo</strong>go per<br />
pubblicizzare e promuovere le iniziative. <strong>La</strong> partecipazione è vo<strong>lo</strong>ntaria<br />
e si rivolge, oltre che agli stati membri dell’Unione Europea,<br />
ai Paesi del<strong>lo</strong> Spazio Economico Europeo (Islanda, Norvegia,<br />
Liechtenstein) ed ai Paesi candidati all’adesione.<br />
Con EMAS le aziende, o altre organizzazioni, sono sensibilizzate<br />
a valutare ed attuare vo<strong>lo</strong>ntariamente misure di gestione ambientale<br />
e a farsi carico del proprio impatto sull’ambiente. Non è previsto<br />
un certificato di conformità a requisiti di gestione ambientale ma<br />
una “dichiarazione ambientale”, rilasciata da un certificatore, che<br />
l’organo nazionale competente (in Italia l’ANPA) convalida e registra.<br />
A seguito dell’iscrizione nell’elenco nazionale, l’azienda può utilizzare<br />
il <strong>lo</strong>go comunitario. <strong>La</strong> dichiarazione ambientale, carattere<br />
distintivo rispetto al<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> ISO, ha <strong>lo</strong> scopo di comunicare al pubblico<br />
le problematiche ed i programmi ambientali dell’azienda. Una<br />
delle principali differenze tra <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> ISO 14000 ed EMAS sta nel<br />
fatto che ISO è riconosciuto in tutto il mondo mentre EMAS, per il<br />
momento, so<strong>lo</strong> all’interno dell’Unione Europea.<br />
<strong>PEFC</strong> - Pan-European Forest Certification<br />
Il programma pan-europeo di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> è stato<br />
promosso su base vo<strong>lo</strong>ntaria dal settore privato in Finlandia,<br />
Germania, Francia, Norvegia, Austria e Svezia a partire dall’agosto<br />
1998. Nell’aprile 1999, una coalizione di organizzazioni non governative<br />
ambientaliste annunciò che non avrebbe appoggiato <strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />
per motivi sia di carattere tecnico, sia istituzionali (<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> si<br />
identificava prevalentemente con la categoria industriale ed i proprietari<br />
forestali). Il Consiglio del <strong>PEFC</strong> (<strong>PEFC</strong>C) fu ufficialmente<br />
creato a Parigi il 30 giugno 1999.<br />
L’intento iniziale era di creare uno <strong>schema</strong> di mutuo riconoscimento<br />
che raccogliesse i diversi schemi nazionali sviluppatisi fino ad<br />
al<strong>lo</strong>ra, identificandoli con un marchio comune sui prodotti dopo la
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
verifica e la <strong>certificazione</strong> della ‘catena di custodia’. Oltre ai proprietari<br />
forestali, presero parte all’iniziativa anche l’industria e rappresentanze<br />
governative degli stati aderenti. L’approccio <strong>PEFC</strong> è basato<br />
largamente sui criteri definiti nelle risoluzioni delle conferenze interministeriali<br />
di Helsinki e Lisbona, rispettivamente del 1993 e 1998.<br />
Secondo il <strong>PEFC</strong>, un programma nazionale o regionale di GFS<br />
può essere riconosciuto se dimostra che le organizzazioni o aziende<br />
certificate rispettano gli standard definiti a Helsinki, a <strong>lo</strong>ro volta<br />
sviluppati su principi guida. Il Documento tecnico e <strong>lo</strong> Statuto del<br />
<strong>PEFC</strong> definiscono i requisiti degli schemi nazionali e la struttura<br />
organizzativa a livel<strong>lo</strong> internazionale e nazionale ( ☞ Allegato 4, pp.<br />
76-94). Nonostante la denominazione faccia riferimento ad un programma<br />
‘europeo’, anche gli schemi sviluppatisi al di fuori<br />
dell’Europa possono essere riconosciuti dal <strong>PEFC</strong> e utilizzare <strong>lo</strong> stesso<br />
<strong>lo</strong>go se dimostrano di possedere i requisiti necessari.<br />
CSA - Canadian Standards Association<br />
<strong>La</strong> Canadian Standards Association è una organizzazione nazionale<br />
di standardizzazione, con sede a Toronto, che sviluppa standard<br />
e programmi di <strong>certificazione</strong> in settori tecnici. Insieme all’industria<br />
<strong>forestale</strong> canadese e ad altre parti interessate, la CSA ha sviluppato<br />
degli standard di GFS approvati nel 1996. Lo <strong>schema</strong> CSA è<br />
una <strong>certificazione</strong> di sistema derivata da ISO 14001 con criteri aggiuntivi<br />
di valutazione della performance che devono essere integrati<br />
nei piani di gestione attraverso un processo di partecipazione<br />
e dibattito pubblico. Alle aziende forestali e di lavorazione del<br />
legno è richiesto di definire gli obiettivi di performance da raggiungere<br />
sul campo. Almeno 21 indicatori di GFS devono essere<br />
analizzati e discussi <strong>lo</strong>calmente insieme alle parti interessate. Le<br />
aziende che richiedono la <strong>certificazione</strong> ricevono la valutazione e le<br />
ispezioni sul terreno da parte di un ente terzo accreditato per confermare<br />
il raggiungimento o i progressi verso gli obiettivi predefiniti.<br />
Il CSA è stato recentemente riconosciuto dal <strong>PEFC</strong> ed è diventato<br />
membro a pieno tito<strong>lo</strong> del Consiglio.<br />
SFI - Sustainable Forestry Initiative<br />
<strong>La</strong> Sustainable Forestry Initiative è un programma della Associazione<br />
americana per le foreste e la carta (AFPA) iniziato nel<br />
1994 che interessa 205 aziende forestali e conta 44 membri negli<br />
USA. Lo <strong>schema</strong> è basato su 12 principi e 30 indicatori di performance<br />
ai quali le aziende certificate si devono attenere. <strong>La</strong> valuta-<br />
29
30<br />
zione non è necessariamente condotta da un ente terzo, come negli<br />
altri casi, ma l’azienda può decidere se ‘autocertificarsi’ o richiedere<br />
la verifica ad un’azienda associata. <strong>La</strong> partecipazione alla AFPA<br />
comporta oggi l’adesione automatica alla SFI e, dal 1996, 15 aziende<br />
sono state espulse per il mancato rispetto delle norme. Dal 1998<br />
anche organizzazioni forestali governative e associazioni ambientaliste<br />
possono entrare come membri del programma.<br />
Nonostante la SFI abbia il supporto di molte categorie economiche,<br />
non riscuote il supporto delle Organizzazioni non governative<br />
ambientaliste e non è ancora chiara la risposta del mercato americano<br />
a questo tipo di <strong>certificazione</strong>. <strong>La</strong> SFI è stata riconosciuta dal <strong>PEFC</strong><br />
ed entrata ufficialmente nel Consiglio come membro ordinario.<br />
Note<br />
ARSIA<br />
1 In “Resolution on Forestry Strategy in the European Union” adottata dal<br />
Parlamento Europeo.<br />
2 Council Resolution on a Forestry Strategy for the EU.<br />
3 Si ricorda che la “prima parte” è rappresentata dall’azienda richiedente la<br />
<strong>certificazione</strong> (produttore o distributore), la “seconda parte” è comunemente<br />
identificata con i clienti.<br />
4 Le certificazioni di qualità e gestione ambientale (es.: rispettivamente ISO<br />
9000 e ISO 14000) sono riconducibili a questo tipo.<br />
5 <strong>La</strong> durata del certificato per <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> FSC e <strong>PEFC</strong> è di 5 anni; per ISO 14000<br />
la durata minima è di 3 anni.<br />
6 Il certificato è richiesto a commercianti di tondame, industrie di trasformazione<br />
primaria o secondaria, grossisti e dettaglianti che vendono i beni in <strong>lo</strong>tti o<br />
porzioni diverse.<br />
7 I dettagli relativi ai sistemi di control<strong>lo</strong> inventariale sono descritti nel paragrafo<br />
2.2.<br />
8 Per le aziende dotate di certificato ISO 9000, ISO 14000 o EMAS che preveda la<br />
verifica della ‘chain of custody’ la procedura è abbreviata.<br />
9 Al gennaio 2002.<br />
10 Dati riportati in Rametsteiner, 2000 (fonti: Parlamento Europeo e MCPFE).<br />
11 Escludendo Islanda e Groenlandia.<br />
12 Tra parentesi sono riportati i va<strong>lo</strong>ri medi per il periodo 1998-2000 calcolati<br />
sulla base dei questionari distribuiti alle aziende.<br />
13 Certificazione FSC.<br />
14 Va<strong>lo</strong>ri convertiti in Euro (in Pettenella et al., 2000).<br />
15 Vedi paragrafo 2.3.
2. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
pan-europea (<strong>PEFC</strong>)<br />
2.1 <strong>La</strong> struttura organizzativa<br />
<strong>La</strong> Segreteria generale del Consiglio <strong>PEFC</strong> ha sede in Lussemburgo.<br />
Le rappresentanze dei singoli Paesi aderenti (i <strong>PEFC</strong> nazionali)<br />
a livel<strong>lo</strong> di Consiglio <strong>PEFC</strong> sono costituite da un delegato con<br />
potere di voto nell’Assemblea generale, la massima autorità che<br />
elegge il Consiglio di Amministrazione, ed al massimo da due<br />
osservatori. I Paesi membri hanno potere di voto proporzionale al<br />
volume di legno industriale prodotto annualmente nel Paese, ossia<br />
più alto è il livel<strong>lo</strong> produttivo, maggiore è il potere decisionale del<br />
Paese riguardo alle attività ed alla conduzione del <strong>PEFC</strong> 1 .<br />
Gli schemi nazionali di <strong>certificazione</strong> riconosciuti dal <strong>PEFC</strong>C contano<br />
12 Paesi a febbraio 2003 (www.pefc.org) (tab. 1). Il riconosci-<br />
Tab. 1 - Area <strong>forestale</strong> certificata secondo gli schemi riconosciuti<br />
dal <strong>PEFC</strong>C (da www.pefc.org)<br />
Paese Area (ha)<br />
Austria 3.924 .000<br />
Belgio —<br />
Repubblica Ceca 1. 809.012<br />
Finlandia 21. 910.000<br />
Francia 890.706<br />
Germania 6. 273.658<br />
Lettonia 17.295<br />
Norvegia 9.352.000<br />
Spagna 86.679<br />
Svezia 2.272.905<br />
Svizzera 64.572<br />
Gran Bretagna —<br />
Totale 46.600.829
32<br />
ARSIA<br />
Fig. 4 - Struttura organizzativa del <strong>PEFC</strong> internazionale<br />
mento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> italiano è previsto per la seconda metà del 2003.<br />
A febbraio 2003, i Paesi aderenti al Consiglio <strong>PEFC</strong> sono 25 e, di<br />
questi, 13 hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />
di <strong>certificazione</strong>. I membri del Consiglio <strong>PEFC</strong> comprendono le associazioni<br />
<strong>PEFC</strong> nazionali e rappresentanze di categorie diverse operanti<br />
nella filiera del legno, tra cui l’industria di trasformazione, i<br />
piccoli proprietari boschivi, il settore del commercio e della distribuzione<br />
( ☞ Allegato 2, pp. 71-74).<br />
Sempre a febbraio 2003, il numero di autorizzazioni rilasciate per<br />
l’impiego del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> è di 5.356 di cui 471 certificati di catena di<br />
custodia, con possibilità di applicazione del marchio sul prodotto.<br />
L’organizzazione del <strong>PEFC</strong> intenazionale è basata sulla struttura<br />
che compare nella fig. 4.<br />
L’Italia è rappresentata nel <strong>PEFC</strong>C da un’associazione senza fini<br />
di lucro denominata ‘<strong>PEFC</strong> Italia’ costituitasi nell’aprile 2001. Il <strong>PEFC</strong><br />
Italia è membro ordinario del <strong>PEFC</strong>C dal giugno 2001 a seguito della<br />
delibera della Consulta nazionale per le foreste ed il legno.<br />
Al dicembre 2002, il <strong>PEFC</strong> Italia registra 38 soci ( ☞ Allegato 3, p. 75).<br />
Il Consiglio di Amministrazione prevede la rappresentanza per voto<br />
delle seguenti categorie:<br />
• Proprietari e consorzi<br />
• Pubbliche amministrazioni (Regioni a statuto ordinario)
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
• Pubbliche amministrazioni (Regioni e Province Autonome)<br />
• Sindacati e organizzazioni di categoria<br />
• Industria della prima lavorazione del legno (segherie ecc.)<br />
• Industria della seconda trasformazione del legno<br />
• Associazioni ambientaliste<br />
• Cooperative e imprese di utilizzazioni boschive<br />
• Liberi professionisti.<br />
I risultati del<strong>lo</strong> scrutinio di dicembre 2001 hanno portato all’assegnazione<br />
delle cariche all’interno del <strong>PEFC</strong> Italia per il periodo 2002-<br />
2005, in seguito aggiornate nel novembre 2002 ( ☞ Allegato 3, p. 75).<br />
2.2 Il funzionamento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />
<strong>La</strong> terza Conferenza interministeriale di Lisbona sulla Protezione<br />
delle Foreste in Europa (1998) ha deciso l’applicazione a livel<strong>lo</strong> paneuropeo<br />
dei sei criteri per la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile (anche<br />
noti come ‘criteri di Helsinki’, denominazione attribuita dalla precedente<br />
Conferenza). Accanto ai sei criteri (fig. 5), la risoluzione elenca<br />
i principi guida ispiratori (☞ riquadro in basso), le aree concettuali<br />
e gli indicatori ad esse associati (☞ riquadri alle pp. 34-37).<br />
Lo <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> adotta i parametri sopra citati adottando come<br />
obbligatori i 27 indicatori quantitativi e lasciando la definizione degli<br />
indicatori descrittivi a livel<strong>lo</strong> nazionale o regionale. Va notato<br />
come, mentre per la definizione degli indicatori obbligatori è necessario<br />
il massimo coinvolgimento ed il consenso di tutte le parti interessate,<br />
questo è considerato un obiettivo ma non un requisito indispensabile<br />
per l’adozione degli indicatori descrittivi su scala <strong>lo</strong>cale.<br />
I principi guida 2 del <strong>PEFC</strong><br />
1. Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile come obiettivo principale<br />
2. Credibilità<br />
3. Non-mendacità<br />
4. Accesso aperto e non discriminazione<br />
5. Efficacia economica<br />
6. Partecipazione intesa a coinvolgere tutte le rilevanti parti interessate<br />
7. Trasparenza<br />
8. Sussidiarietà<br />
9. Vo<strong>lo</strong>ntarietà<br />
33
34<br />
ARSIA<br />
Fig. 5 - I criteri pan-europei e alcuni indicatori per la gestione sostenibile delle risorse forestali (da www.pefc.org/, modificato)
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Criteri (6) ed indicatori obbligatori (27) 3 del <strong>PEFC</strong><br />
(traduzione da Allegato 1, Risoluzione L2 di Lisbona, giugno 1998)<br />
1. Mantenimento e appropriato sviluppo delle risorse forestali<br />
e <strong>lo</strong>ro contributo al cic<strong>lo</strong> g<strong>lo</strong>bale del carbonio<br />
AREA CONCETTUALE: USO DEL SUOLO ED AREA FORESTALE<br />
Indicatore:<br />
1.1 Superficie <strong>forestale</strong>, altre aree boscate e variazioni di superficie<br />
(classificate, se pertinente, secondo i tipi forestali e di vegetazione,<br />
struttura della proprietà, classi crono<strong>lo</strong>giche, origine delle foreste)<br />
AREA CONCETTUALE: MASSA LEGNOSA<br />
Indicatore:<br />
1.2 Cambiamenti in:<br />
• Volume totale della massa legnosa<br />
• Volume medio della massa legnosa delle aree forestali (classificate,<br />
se pertinente, secondo le zone vegetazionali o le classi stazionali)<br />
• Struttura per età o distribuzione per classi diametriche.<br />
AREA CONCETTUALE: BILANCIO DEL CARBONIO<br />
Indicatore:<br />
Deposito totale di carbonio e variazioni nei soprassuoli forestali.<br />
2. Mantenimento della salute e vitalità dell’ecosistema <strong>forestale</strong><br />
Indicatori:<br />
2.1 Deposizione totale e variazioni negli ultimi 5 anni di inquinanti<br />
atmosferici (misurati in aree permanenti).<br />
2.2 Variazioni nella defoliazione grave delle foreste utilizzando<br />
la classificazione UN/ECE e Unione Europea negli ultimi 5 anni.<br />
2.3 Danni gravi causati da agenti biotici e abiotici:<br />
➣ Danni causati da insetti e malattie misurabili in funzione<br />
della mortalità o del ca<strong>lo</strong> nella crescita<br />
➣ Superficie annua <strong>forestale</strong> percorsa da incendio<br />
➣ Superficie annua interessata da eventi meteorici e volume utilizzato<br />
da queste aree<br />
➣ Proporzione di superficie in rinnovazione seriamente danneggiata<br />
da selvaggina e/o da pasco<strong>lo</strong>.<br />
2.4 Variazioni nel bilancio di nutrienti e acidità negli ultimi 10 anni.<br />
35<br />
➥
36<br />
ARSIA<br />
Criteri (6) ed indicatori obbligatori (27) 3 del <strong>PEFC</strong><br />
➥<br />
3. Mantenimento e promozione delle funzioni produttive delle foreste<br />
(prodotti legnosi e non)<br />
AREA CONCETTUALE: PRODUZIONE LEGNOSA<br />
Indicatori:<br />
3.1 Bilancio tra incrementi e prelievi di legno negli ultimi 10 anni.<br />
3.2 Percentuale di superficie <strong>forestale</strong> gestita secondo un piano<br />
di assestamento o linee guida gestionali.<br />
AREA CONCETTUALE: PRODOTTI NON LEGNOSI<br />
Indicatore:<br />
3.3 Ammontare e variazioni nel va<strong>lo</strong>re e/o quantità dei prodotti forestali<br />
non legnosi (ad es.: selvaggina, sughero, funghi, bacche, ecc.).<br />
4. Mantenimento, conservazione e adeguato sviluppo<br />
della diversità bio<strong>lo</strong>gica negli ecosistemi forestali<br />
AREA CONCETTUALE: ECOSISTEMI FORESTALI RAPPRESENTATIVI, RARI E VULNERABILI<br />
Indicatori:<br />
4.1 Variazioni nella superficie di:<br />
➣ Tipi forestali naturali e seminaturali<br />
➣ Riserve forestali a protezione totale<br />
➣ Foreste protette secondo criteri gestionali speciali.<br />
AREA CONCETTUALE: SPECIE MINACCIATE<br />
Indicatori:<br />
4.2 Variazioni nel numero e percentuale delle specie minacciate in relazione<br />
al numero totale delle specie forestali (usando le liste di riferimento,<br />
ad es.: IUCN, Consiglio d’Europa o Direttiva Unione Europea sull’Habitat).<br />
AREA CONCETTUALE: DIVERSITÀ BIOLOGICA NELLE FORESTE DI PRODUZIONE<br />
Indicatori:<br />
4.3 Variazioni nelle proporzioni di soprassuoli gestiti per la conservazione<br />
e utilizzazione delle risorse genetiche; differenziazione tra specie<br />
indigene e introdotte.<br />
4.4 Variazioni nelle proporzioni di soprassuoli misti con 2 o 3 specie.<br />
4.5 In relazione all’area totale in rinnovazione, la proporzione di area<br />
annua soggetta a rinnovazione naturale.<br />
➥
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Criteri (6) ed indicatori obbligatori (27) 3 del <strong>PEFC</strong><br />
➥<br />
5. Mantenimento e adeguato sviluppo delle funzioni protettive<br />
nella gestione <strong>forestale</strong> (in particolare suo<strong>lo</strong> e acqua)<br />
AREA CONCETTUALE: EROSIONE DEL SUOLO<br />
Indicatore:<br />
5.1 Proporzione di superficie <strong>forestale</strong> gestita principalmente<br />
per la protezione del suo<strong>lo</strong>.<br />
AREA CONCETTUALE: CONSERVAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE NELLE FORESTE<br />
Indicatore:<br />
5.2 Proporzione di superficie <strong>forestale</strong> gestita principalmente<br />
per la protezione delle risorse idriche.<br />
6. Mantenimento di altre funzioni e condizioni socio-economiche<br />
AREA CONCETTUALE: SIGNIFICATIVITÀ DEL SETTORE FORESTALE<br />
Indicatore:<br />
6.1 Contributo del settore <strong>forestale</strong> al PIL.<br />
AREA CONCETTUALE: FUNZIONI RICREATIVE<br />
Indicatore:<br />
6.2 Superficie <strong>forestale</strong> accessibile per abitante, percentuale<br />
della superficie totale.<br />
AREA CONCETTUALE: CREAZIONE DI IMPIEGO<br />
Indicatore:<br />
6.3 Variazioni nella percentuale di occupati in selvicoltura, particolarmente<br />
nelle aree rurali (numero totale di occupati in selvicoltura, utilizzazioni<br />
boschive, industria <strong>forestale</strong>).<br />
37
38<br />
ARSIA<br />
L’iter di definizione e approvazione<br />
del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> nazionale<br />
Gli standard e gli schemi di <strong>certificazione</strong> nazionali devono<br />
essere sottoposti all’approvazione del Consiglio <strong>PEFC</strong> per ottenere il<br />
riconoscimento internazionale e per aver accesso al <strong>lo</strong>go. Il problema<br />
della comparazione tra schemi diversi è stato analizzato dal<br />
<strong>PEFC</strong>C in concertazione con alcuni enti di accreditamento nazionali<br />
per garantire una valutazione imparziale.<br />
Dopo la richiesta formale e la presentazione di tutta la documentazione<br />
necessaria 4 , l’aderenza ai criteri, agli indicatori obbligatori<br />
e la pertinenza degli indicatori descrittivi viene analizzata e<br />
valutata da un ente indipendente. I membri del <strong>PEFC</strong>C non interessati<br />
dalla valutazione possono partecipare al processo di analisi e<br />
approvazione fornendo commenti ai consulenti incaricati della<br />
valutazione tecnica del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>. Il sistema di voto e la procedura<br />
di appel<strong>lo</strong> vigenti hanno come obiettivo la trasparenza e l’ampia<br />
partecipazione di tutte le parti coinvolte.<br />
Il procedimento <strong>PEFC</strong> prevede che, su scala nazionale e <strong>lo</strong>cale,<br />
sia garantita la massima partecipazione degli enti e delle parti interessate<br />
nella definizione degli standard di riferimento e del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />
di <strong>certificazione</strong> più appropriato alle caratteristiche <strong>lo</strong>cali. Il<br />
tipo di procedura e la modalità di coinvolgimento delle parti è affidata<br />
alle autorità nazionali competenti.<br />
Le parti interessate dalla <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> (proprietari,<br />
industriali, commercianti, organizzazioni non governative, sindacati,<br />
enti <strong>lo</strong>cali, pubblica amministrazione, associazioni di categoria,<br />
singoli individui) sono invitate a partecipare ad un Forum in<br />
cui vengono discusse le problematiche tecniche, amministrative e,<br />
in generale, tutti gli elementi necessari per garantire la GFS.<br />
In Italia il Gruppo di lavoro ed il Forum per la definizione degli<br />
standard (criteri ed indicatori) è stato coordinato dall’Accademia<br />
Italiana di Scienze forestali ed attivato nel 2001. <strong>La</strong> consultazione<br />
dell’opinione pubblica è avvenuta tramite un sito web dedicato<br />
(www.promopefc.it/forum).<br />
Il <strong>PEFC</strong>C suggerisce anche l’avvio di progetti pi<strong>lo</strong>ta nazionali per<br />
verificare <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> sul terreno prima della richiesta di adesione e<br />
di riconoscimento formale in Lussemburgo. Le autorità nazionali<br />
devono anche garantire che la bozza del documento finale sia<br />
discusso a larga maggioranza, garantendo il tempo necessario per<br />
recepire ed apporre eventuali modifiche. Gli elementi del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>,<br />
in particolare i criteri e gli indicatori, dovranno inoltre essere perio-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
dicamente aggiornati sulla base delle nuove acquisizione tecnicoscientifiche,<br />
con l’obiettivo del miglioramento continuo degli standard<br />
e dell’intero processo di <strong>certificazione</strong>.<br />
Il <strong>PEFC</strong> Italia ha ufficializzato gli standard elaborati dal Gruppo<br />
di lavoro nel giugno 2002 a Tolmezzo e, dopo aver ricevuto l’approvazione<br />
da parte dell’Assemblea <strong>PEFC</strong>C, ha iniziato la verifica in cinque<br />
studi pi<strong>lo</strong>ta <strong>lo</strong>calizzati in diverse regioni (Toscana, Consorzio<br />
Forestale dell’Amiata; Friuli Venezia Giulia, proprietà forestali associate;<br />
Trentino, Associazione Comuni Trentini; Alto Adige, Unione<br />
Agricoltori; Veneto, alcune Regole e proprietà collettive).<br />
<strong>La</strong> presentazione degli standard finali, elaborati dopo il completamento<br />
del primo studio pi<strong>lo</strong>ta italiano nella proprietà del Consorzio<br />
Forestale dell’Amiata, ha avuto luogo ad Arcidosso (Grosseto)<br />
nel novembre 2002 ( ☞ Allegato 5, pp. 103-148). Le fasi successive<br />
del processo di approvazione del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> italiano prevedono<br />
un periodo di consultazione pubblica di due mesi per ricevere commenti<br />
ed eventuali richieste di modifica da parte degli interessati e<br />
la verifica dell’ente certificatore prescelto. A questo punto, gli elaborati<br />
e le procedure prodotte saranno sottoposte al <strong>PEFC</strong>C per il<br />
riconoscimento ufficiale del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> nazionale e per ricevere l’autorizzazione<br />
all’impiego del <strong>lo</strong>go.<br />
Fig. 6 - Il processo di <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong> (da www.pefc.org)<br />
39
40<br />
ARSIA<br />
Fig. 7 - <strong>La</strong> filiera del legno ed i prodotti (da Bernetti, 2000)
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Gli organismi di <strong>certificazione</strong> incaricati delle verifiche e del<br />
rilascio dei certificati, siano essi di GFS e/o di ‘catena di custodia’,<br />
devono essere riconosciuti e accreditati dall’ente di accreditamento<br />
nazionale (in Italia il SINCERT) per poter operare in ambito <strong>PEFC</strong>.<br />
L’ente certificatore deve verificare la validità delle procedure per<br />
l’acquisizione del certificato da parte dell’ente richiedente (☞ paragrafo<br />
1.2) e rilascia la <strong>certificazione</strong> di GFS con validità nazionale.<br />
So<strong>lo</strong> dopo il riconoscimento da parte del <strong>PEFC</strong>C e la verifica e <strong>certificazione</strong><br />
della catena di custodia, sarà possibile l’impiego del <strong>lo</strong>go<br />
internazionale <strong>PEFC</strong> sui prodotti legnosi, derivanti da boschi oggetto<br />
di <strong>certificazione</strong>.<br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> della catena di custodia<br />
e l’uso del <strong>lo</strong>go<br />
Come descritto in precedenza (☞ paragrafo 1.2) , per poter utilizzare<br />
il <strong>lo</strong>go sui prodotti legnosi, la verifica della catena di custodia è<br />
obbligatoria per tutte le ditte di lavorazione del legno e per i commercianti<br />
della filiera che acquistano legname certificato <strong>PEFC</strong> (fig. 7)<br />
e deve essere certificata da un ente terzo indipendente.<br />
Esistono tre tipi di verifica della catena di custodia, due basati<br />
sull’inventario ed il control<strong>lo</strong> dei flussi di materiale legnoso, il terzo<br />
sulla separazione fisica del materiale certificato dal resto:<br />
A. Percentuale in ingresso e uscita (input/output)<br />
B. Percentuale media minima 5<br />
C. Separazione fisica.<br />
<strong>La</strong> verifica basata sull’inventario e sulla contabilità dei flussi<br />
(tipo A e B) prevede la tracciabilità di ogni quantitativo certificato<br />
nei diversi luoghi di produzione, trasformazione e trasporto<br />
(segheria, industria, magazzini, depositi). Ogni consegna viene monitorata<br />
fino al luogo del<strong>lo</strong> smercio attraverso un registro dettagliato.<br />
Con questo approccio è possibile calcolare la quantità totale di<br />
legname certificato in ogni fase del processo di lavorazione e commercializzazione.<br />
Il sistema di ingresso/uscita significa che quando è nota la percentuale<br />
di legname certificato in ingresso nella filiera di trasformazione,<br />
la stessa quantità è classificata come certificata in uscita.<br />
Nel sistema basato sulla percentuale media minima il <strong>lo</strong>tto di prodotti<br />
legnosi può essere etichettato con il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> se la percentuale<br />
minima di legname certificato in ingresso è almeno il 70% in peso<br />
o volume del <strong>lo</strong>tto considerato.<br />
41
42<br />
ARSIA<br />
4. Le verifiche della ‘catena di custodia’ iniziano dalla concentrazione di<br />
legname all’imposto e si concludono con la commercializzazione dei prodotti<br />
semilavorati o finiti<br />
5. Tra i prodotti delle utilizzazioni forestali in Toscana, la paleria di castagno<br />
riveste una notevole importanza economica
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
<strong>La</strong> separazione fisica prevede che legno con caratteristiche diverse<br />
(certificato o non) sia gestito e allestito in luoghi o <strong>lo</strong>cali diversi.<br />
A seconda del tipo di catena di custodia impiegata, il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong><br />
si impiega nei modi seguenti:<br />
1. Logo sul prodotto:<br />
• sull’etichetta (ad esempio: parquet, laminati etc.)<br />
• direttamente sul prodotto stesso (non imballato o impacchettato)<br />
• stampato sul tondame.<br />
2. Logo esterno al prodotto:<br />
• sui documenti relativi al prodotto (bolla di accompagnamento,<br />
lista di imballaggio, fattura)<br />
• sulla documentazione generale (depliant <strong>PEFC</strong>, volantini<br />
promozionali dell’azienda).<br />
Quando il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> è apposto sul legname o su prodotti legnosi<br />
significa che il produttore ha un certificato <strong>PEFC</strong> valido per la<br />
‘gestione <strong>forestale</strong>’ e per la ‘catena di custodia’. Il numero di registrazione<br />
del <strong>lo</strong>go associa l’etichetta al produttore ed identifica il<br />
Paese, la categoria di uso, il tipo di certificato, il numero sequenziale<br />
ed il numero di licenza. Rappresenta quindi una specie di<br />
‘carta d’identità’ del prodotto tramite la quale è possibile ricostruire<br />
l’intero processo di produzione.<br />
Le etichette possono anche fornire informazioni aggiuntive come<br />
gli elementi di identificazione dell’organismo di <strong>certificazione</strong>.<br />
Le informazioni <strong>PEFC</strong> che possono essere riportate sui prodotti<br />
sono le seguenti:<br />
Promoting sustainable forest management<br />
– For more info www.pefc.org 6<br />
in caso siano stati adottati il primo o il secondo tipo di catena di<br />
custodia, oppure<br />
From sustainably managed forests – For more info: www.pefc.org 7<br />
in caso il metodo sia basato sulla separazione fisica dei materiali.<br />
Le informazioni ufficiali sono riportate in inglese, ma le traduzioni<br />
sono consentite previa approvazione del <strong>PEFC</strong>C.<br />
Accanto al <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong>, riportato nella fig. 8, possono essere incluse<br />
anche le seguenti informazioni aggiuntive relative al contenuto di:<br />
43
44<br />
ARSIA<br />
<strong>PEFC</strong>/18-1-1<br />
Fig. 8 - Logo ufficiale <strong>PEFC</strong>.<br />
Riproduzione autorizzata dalla<br />
segreteria del <strong>PEFC</strong> Italia<br />
• Legname certificato <strong>PEFC</strong><br />
• Altre fibre/legno compatibile con <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />
• Altre fibre/legno<br />
• Fibre legnose riciclate<br />
• Contenuto totale di legno nel prodotto.<br />
2.3 Il mutuo riconoscimento degli schemi<br />
di <strong>certificazione</strong><br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong>, nata inizialmente per le foreste europee,<br />
sta gradualmente estendendo la propria copertura ad altre zone del<br />
mondo, come testimoniato dall’adesione al <strong>PEFC</strong> di Malesia, Australia,<br />
Cile e Brasile e degli schemi regionali nordamericani (CSA,<br />
ATFS, SFI). Il tentativo di col<strong>lo</strong>care sotto un marchio comune le<br />
numerose iniziative di <strong>certificazione</strong> regionali e nazionali è parte<br />
del processo internazionale di mutuo riconoscimento degli schemi,<br />
iniziato da alcuni anni e avente come fine la creazione di un mercato<br />
di massa per i prodotti certificati.<br />
Su scala mondiale, ai processi europei di Helsinki e Lisbona per<br />
la GFS, si sono infatti affiancati quelli di Montreal (1994) per le foreste<br />
boreali e temperate del Nord America, parte del Sud America,<br />
Australia e Nuova Zelanda; quel<strong>lo</strong> di Tarapoto per i Paesi del bacino<br />
amazzonico; le iniziative regionali promosse da FAO e UNEP<br />
(Lepaterique per l’America centrale; ATO per la regione centroafricana;<br />
DZA per i Paesi dell’area sub-sahariana e per l’Africa del Sud;<br />
DFA per l’Asia meridionale; NE per il Nord Africa ed il Medio<br />
Oriente); da ITTO per l’Asia meridionale, il Sud-est asiatico e parte<br />
del Pacifico). Accanto a tutte queste iniziative intergovernative, non<br />
vanno dimenticate quelle promosse, negli stessi anni, dalle princi-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
pali organizzazioni non governative ambientaliste (ad esempio:<br />
FSC, WWF, CIFOR, Fondazione Tropenbos) 8 .<br />
I processi regionali di identificazione di criteri ed indicatori validi<br />
per il perseguimento di una politica di GFS adatta alla realtà<br />
regionale rappresentano oggi la base di riferimento per il mutuo<br />
riconoscimento dei diversi schemi di <strong>certificazione</strong> (fig. 9).<br />
Nonostante ci sia un consenso generale da parte delle diverse<br />
entità coinvolte, soprattutto degli operatori industriali, sulla necessità<br />
di arrivare ad un mutuo riconoscimento degli schemi, permangono<br />
discordanze sul tipo di approccio e di metodo da impiegare. In<br />
particolare, i movimenti ambientalisti temono un livellamento ‘verso<br />
il basso’ degli standard, l’inclusione di schemi meno rigorosi del FSC<br />
basati so<strong>lo</strong> sull’approccio ‘di sistema’ e non sulla misurazione della<br />
‘performance’ e non condividono la conseguente limitazione nella<br />
scelta dei marchi offerti ai consumatori (Pettenella e Colletti, 2002).<br />
Sul fronte opposto, un alto numero di marchi crea difficoltà ai<br />
produttori nella gestione <strong>lo</strong>gistica, soprattutto nel<strong>lo</strong> stoccaggio, e<br />
nella lavorazione di <strong>lo</strong>tti di legname contrassegnati da <strong>lo</strong>ghi diversi.<br />
Nel dibattito in corso su quale sia <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> ‘da<br />
preferire’, il confronto tra i due schemi più diffusi, FSC e <strong>PEFC</strong>, ha<br />
offerto e offre tuttora le discussioni e le polemiche più accese. No-<br />
Fig. 9 - Distribuzione geografica mondiale dei processi regionali per la definizione<br />
degli standard (criteri ed indicatori) di GFS (da Castañeda, 2000)<br />
45
46<br />
ARSIA<br />
Caratteristiche<br />
Attivo dal:<br />
Oggetto<br />
della <strong>certificazione</strong><br />
Tipo e rappresentatività<br />
del sistema decisionale<br />
Accreditamento degli<br />
enti di <strong>certificazione</strong><br />
Tipo di certificato<br />
rilasciato<br />
Catena di custodia<br />
Approccio<br />
Tab. 2 - Comparazione degli schemi FSC e <strong>PEFC</strong><br />
1993<br />
Schema<br />
FSC<br />
<strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong><br />
(compresi i prodotti<br />
legnosi e non legnosi)<br />
e la catena di custodia.<br />
È compresa l’arboricoltura<br />
da legno.<br />
Tricamerale con una<br />
camera ciascuno per il<br />
comparto economico,<br />
ambientale, sociale.<br />
Buona rappresentanza<br />
di ONG ambientaliste,<br />
associazioni sociali<br />
e indigene, gruppi<br />
di compratori, associazioni<br />
di consumatori.<br />
Da parte del<strong>lo</strong> stesso<br />
FSC. Critiche<br />
sull’autoreferenzialità<br />
del sistema.<br />
Aziendale e di gruppo<br />
Basata sull’inventario<br />
e sulla separazione<br />
dei prodotti certificati.<br />
<strong>La</strong> percentuale minima<br />
di materiale certificato<br />
nei diversi prodotti<br />
è in fase di revisione.<br />
Basato sulla<br />
performance.<br />
1998<br />
Schema<br />
<strong>PEFC</strong><br />
<strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong><br />
(compresi i prodotti<br />
legnosi e non legnosi)<br />
e la catena di custodia.<br />
Non prevede, ad oggi,<br />
l’arboricoltura da<br />
legno, ma in Italia<br />
si sta sviluppando<br />
<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> per la<br />
pioppicoltura del<br />
<strong>PEFC</strong> internazionale.<br />
Per voti nell’Assemblea<br />
generale del <strong>PEFC</strong> internazionale.<br />
Da 1 a 3 voti<br />
per delegato a seconda<br />
del livel<strong>lo</strong> produttivo legnoso<br />
nazionale. Buona<br />
rappresentanza per<br />
industria, associazioni<br />
di proprietari forestali<br />
privati, amministrazioni<br />
pubbliche.<br />
Nazionale ed<br />
indipendente dal <strong>PEFC</strong>C<br />
(SINCERT in Italia).<br />
Aziendale, di gruppo,<br />
regionale.<br />
Tre tipi riconoscibili<br />
da due <strong>lo</strong>ghi e dizioni<br />
diverse.<br />
Basato sulla<br />
performance. ➥
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Tab. 2 - Comparazione degli schemi FSC e <strong>PEFC</strong> (segue)<br />
Caratteristiche<br />
Ispezioni e controlli<br />
sul campo<br />
Durata del certificato<br />
Norme e standard<br />
di riferimento<br />
Indicatori<br />
Logo<br />
Costi<br />
Consenso delle parti<br />
interessate<br />
Standard minimi<br />
comuni e obbligatori<br />
Previste<br />
5 anni<br />
Schema<br />
FSC<br />
Definiti a livel<strong>lo</strong><br />
internazionale dal FSC.<br />
Indicatori di GFS<br />
definiti a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale.<br />
Per la gestione<br />
<strong>forestale</strong> e di catena di<br />
custodia. Il prodotto ha<br />
accesso al <strong>lo</strong>go so<strong>lo</strong> se<br />
è certificata la catena di<br />
custodia.<br />
Alti per la singola<br />
azienda. Adottata la<br />
<strong>certificazione</strong> di gruppo<br />
(o ‘a ombrel<strong>lo</strong>’) per<br />
facilitare l’adozione<br />
da parte dei singoli<br />
riducendo i costi.<br />
Appoggio delle ONG<br />
ambientaliste e delle<br />
parti sociali, critiche<br />
da parte di piccoli<br />
proprietari e industria.<br />
Esistenti per tutti gli<br />
indicatori.<br />
Previste<br />
5 anni<br />
Schema<br />
<strong>PEFC</strong><br />
47<br />
Definiti dai processi<br />
pan-europei di Helsinki<br />
e Lisbona.<br />
Indicatori obbligatori<br />
approvati dal <strong>PEFC</strong>C,<br />
indicatori obbligatori<br />
ulteriori e indicatori<br />
descrittivi definiti a<br />
livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale.<br />
Per la gestione<br />
<strong>forestale</strong> e di catena di<br />
custodia. Il prodotto ha<br />
accesso al <strong>lo</strong>go so<strong>lo</strong> se<br />
è certificata la catena di<br />
custodia.<br />
Costi generalmente<br />
ripartiti all’interno<br />
del gruppo e/o della<br />
regione.<br />
Contestato fortemente<br />
da ONG ambientaliste,<br />
sostenuto da piccoli<br />
proprietari, industria<br />
e amministrazione<br />
pubblica.<br />
Disponibili per gli indicatori<br />
obbligatori. Alcuni<br />
aspetti sociali e culturali<br />
sono monitorati so<strong>lo</strong> da<br />
indicatori descrittivi non<br />
vincolanti. ■
48<br />
ARSIA<br />
nostante essi presentino parecchi punti in comune sotto il profi<strong>lo</strong> tecnico,<br />
le differenze istituzionali e di rappresentatività – FSC con una<br />
base prevalentemente non governativa e con forte enfasi su va<strong>lo</strong>ri<br />
sociali ed ‘eco<strong>lo</strong>gisti’, <strong>PEFC</strong> rappresentativo soprattutto dei piccoli<br />
proprietari e dell’industria <strong>forestale</strong> – incidono fortemente sul dia<strong>lo</strong>go<br />
tra le parti e ne hanno fino ad oggi impedito il mutuo riconoscimento.<br />
Questa divergenza non si riflette, comunque, sugli aspetti<br />
gestionali presi in considerazione dal processo di <strong>certificazione</strong>.<br />
Un’analisi comparativa (tab. 2) conferma che le differenze non<br />
sono tanto da ricercarsi nella componente ‘tecnico-gestionale’ della<br />
<strong>certificazione</strong> quanto nei meccanismi di rappresentatività delle parti<br />
e nei gruppi di interesse presenti negli organi decisionali, che si<br />
riflettono nella sensibilità ai fattori non economici espressi dagli<br />
standard di riferimento (ad esempio, quelli sociali e culturali). Il tema<br />
della rappresentatività delle parti in sede di Assemblea generale<br />
e Consiglio <strong>PEFC</strong> sono stati oggetto di una recente valutazione<br />
(Indufor, 2002) e la riforma della struttura istituzionale e decisionale<br />
del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> è attualmente in fase di analisi e approvazione.<br />
Alcuni autori (Vogt et al., 2000) riassumono le differenze esistenti<br />
tra i due schemi con l’approccio del ‘pochi migliorano tanto’<br />
del FSC – guidato da forte selettività 9 , criteri molto restrittivi ed<br />
enfasi sui criteri di conservazione – e con l’approccio del ‘molti<br />
migliorano poco’ del <strong>PEFC</strong> e schemi associati – caratterizzati da una<br />
bassa selettività, criteri meno restrittivi, enfasi sui va<strong>lo</strong>ri commerciali.<br />
I due diversi approcci diventano evidenti se si considera il<br />
rapporto tra l’estensione delle superfici forestali certificate e quelle<br />
totali di riferimento. Gli schemi promossi da rappresentanze prevalentemente<br />
industriali, o comunque a forte vocazione commerciale<br />
(CSA, <strong>PEFC</strong>, SFI), mostrano percentuali di <strong>certificazione</strong> più alte –<br />
rispettivamente 2,21%, 3,54% e 5,49% – se confrontate con <strong>lo</strong> 0,62%<br />
del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> FSC (Pettenella e Colletti, 2002).<br />
Alcune differenze degne di nota riguardano il livel<strong>lo</strong> di dettaglio<br />
degli indicatori che nel <strong>PEFC</strong> risulta elevato per gli indicatori descrittivi,<br />
non vincolanti ai fini dell’ottenimento del certificato, mentre nel<br />
FSC interessa tutte le aree concettuali della GFS (economica, sociale,<br />
storica e culturale). <strong>La</strong> necessità di rendere alcuni indicatori <strong>PEFC</strong> più<br />
vincolanti, in particolar modo quelli sociali, è stata espressa da alcuni<br />
ed ha portato alla recente revisione del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>. Maggiori restrizioni<br />
sono state infatti introdotte sulla ‘catena di custodia’. Il <strong>PEFC</strong><br />
impiega per gli indicatori complementari a livel<strong>lo</strong> regionale anche
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
6. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> della gestione <strong>forestale</strong> attesta la conformità delle<br />
procedure di utilizzazione, trasporto ed esbosco a standard razionali e<br />
sostenibili<br />
indicatori che esprimono il grado di variazione nel tempo di un<br />
certo fattore piuttosto che la soglia critica da rispettare nei processi<br />
gestionali. Inoltre il <strong>PEFC</strong> sviluppa, rispetto al sistema FSC, standard<br />
che vanno oltre il livel<strong>lo</strong> aziendale e riguardano temi politici di prevalente<br />
competenza governativa come, ad esempio, il contributo dei<br />
prodotti legnosi al risparmio energetico nazionale, l’equità delle<br />
pratiche commerciali ed il contributo del settore <strong>forestale</strong> al PIL.<br />
Per i motivi sopra esposti, la <strong>certificazione</strong> FSC è risultata fino ad<br />
oggi più adatta per beni ad alto va<strong>lo</strong>re aggiunto commercializzabili<br />
in nicchie di mercato (ad esempio: mobilio, artigianato, pavimentazioni).<br />
Tuttavia, per il raggiungimento della GFS su scala g<strong>lo</strong>bale, con<br />
un significativo impatto territoriale come auspicato dalle risoluzioni<br />
internazionali, è necessario il massimo coinvolgimento dell’industria<br />
e del settore commerciale. Gli operatori della filiera di lavorazione<br />
e trasformazione del legno difficilmente potranno orientarsi<br />
verso schemi che comportino costi aggiuntivi troppo elevati nei processi<br />
produttivi. I tentativi di sviluppare schemi di mutuo riconoscimento<br />
vanno quindi interpretati nell’ottica di creare un’economia di<br />
scala per prodotti legnosi certificati e di armonizzare le iniziative<br />
spontanee e su base vo<strong>lo</strong>ntaria che sono nate nell’ultimo decennio.<br />
49
50<br />
Note<br />
ARSIA<br />
1 L’Italia ha un voto in sede di Assemblea generale dato il basso livel<strong>lo</strong> di produzione<br />
legnosa industriale annuale. Anche il contributivo associativo dei membri<br />
dipende dalla produzione annuale. Per il <strong>PEFC</strong> Italia è di 5.150 Euro/anno.<br />
2 Allegato 1, Risoluzione L2 (Lisbona, giugno 1998).<br />
3 Non sono riportate le aree concettuali che prevedono so<strong>lo</strong> indicatori descrittivi.<br />
Per la lista completa degli standard elaborati dal <strong>PEFC</strong> Italia ☞ Allegato 5.<br />
4 <strong>La</strong> preparazione della domanda per l’adesione al<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> e della<br />
documentazione esplicativa è agevolata da una check-list fornita dal<strong>lo</strong> stesso<br />
<strong>PEFC</strong>C.<br />
5 Media mobile calcolata sulla produzione compresa in un arco di tempo massimo<br />
di 12 mesi.<br />
6 Promuoviamo la gestione sostenibile delle foreste. Per ulteriori informazioni:<br />
www.pefc.org/.<br />
7 ‘Da foreste gestite in maniera sostenibile’. Per ulteriori informazioni:<br />
www.pefc.org/.<br />
8 In Pettenella et al., 2000.<br />
9 Intesa come il parametro che misura la parte di mercato in grado di rispettare<br />
i criteri di <strong>certificazione</strong>.
3. Tendenze in atto sulla <strong>certificazione</strong><br />
<strong>forestale</strong><br />
3.1 Le iniziative di <strong>certificazione</strong> in Italia<br />
ed altri esempi in Europa<br />
Negli ultimi anni la <strong>certificazione</strong> ambientale in Italia ha registrato<br />
il tasso di crescita più alto nell’Unione Europea. Gli schemi<br />
maggiormente richiesti sono stati ISO 14001 ed EMAS e hanno riguardato,<br />
oltre al settore industriale, le società di servizi, le aree<br />
protette 1 , gli enti <strong>lo</strong>cali. Tra le varie iniziative si segnalano l’adozione<br />
della norma UNI EN ISO 14001 e/o EMAS da parte del Settore<br />
Pianificazione <strong>forestale</strong> della Direzione per le Foreste e l’Economia<br />
montana della Regione Veneto, del Servizio Foreste della Provincia<br />
Autonoma di Trento (Mazzucchi e Pedrolli, 2001), della Provincia di<br />
Bo<strong>lo</strong>gna per la <strong>certificazione</strong> dell’Appennino bo<strong>lo</strong>gnese.<br />
Sulla scia del generale aumento di interesse verso la <strong>certificazione</strong><br />
ambientale, nel settore <strong>forestale</strong> sono state avviate parecchie<br />
iniziative per la formazione e l’informazione degli operatori di filiera<br />
e per la definizione di standard di buona gestione, collaudati sul<br />
terreno tramite progetti pi<strong>lo</strong>ta e attività dimostrative. Si ricordano<br />
in particolare la definizione degli standard di GFS per le foreste dell’arco<br />
alpino (gruppo di lavoro coordinato dall’Università di Padova<br />
e di Torino) e dei boschi friulani (Regione Friuli Venezia<br />
Giulia e Università di Padova); la definizione di standard gestionali<br />
per i pioppeti (il progetto Ecopioppo della Regione Piemonte e<br />
dell’Istituto sperimentale per la Pioppicoltura di Casale Monferrato);<br />
la <strong>certificazione</strong> FSC di GFS della proprietà <strong>forestale</strong> collettiva<br />
della Magnifica Comunità di Fiemme in Trentino (Pettenella e Cattoi,<br />
1998); la <strong>certificazione</strong> della catena di custodia di imprese private<br />
per la lavorazione e trasformazione del legno, particolarmente<br />
in Veneto e Friuli Venezia Giulia; l’avvio di cinque progetti pi<strong>lo</strong>ta<br />
per convalidare gli standard di GFS nazionali <strong>PEFC</strong>. Sul piano istitu-
52<br />
ARSIA<br />
zionale, si registrano la creazione ed il riconoscimento ufficiale dei<br />
nodi nazionali per gli schemi FSC e <strong>PEFC</strong>: il Gruppo FSC Italia (☞<br />
riquadro in basso) ed il <strong>PEFC</strong> Italia.<br />
In Italia, è stato osservato che la scelta del tipo di <strong>schema</strong> da<br />
parte dei produttori è stata finora legata unicamente alla richiesta<br />
proveniente dal mercato. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> ha offerto un vantaggio<br />
competitivo iniziale ai prodotti senza un forte aggravio dei costi e<br />
ha aumentato il volume delle vendite. Le aziende certificate hanno<br />
comunque dovuto adottare una organizzazione più razionale della<br />
catena di lavorazione per ricavarne i benefici economici attesi (com.<br />
ILCAM, 2002). Per quanto riguarda la domanda di mercato, una delle<br />
principali aziende italiane ha registrato un forte aumento nella richiesta<br />
di legname e semilavorati FSC 2 , passando da 5.000 m 3 nel<br />
2001 a 16.000 m 3 nel so<strong>lo</strong> primo trimestre 2002 (com. BIPAN, gruppo<br />
Frati, 2002).<br />
Sotto l’aspetto legislativo, la Finanziaria 2002 introduce alcune<br />
modifiche 3 alla normativa in vigore relativa alla detraibilità delle<br />
spese sostenute per “la costituzione di boschi ad alto fusto e la<br />
manutenzione dei boschi cedui, con l’avviamento, ove possibile,<br />
all’alto fusto nei boschi cedui esistenti, il miglioramento delle<br />
fustaie esistenti e la redazione dei piani di gestione” (Cartolano,<br />
2002). Quest’ultimo punto, in particolare, è direttamente legato alla<br />
Il Gruppo FSC Italia<br />
Il Gruppo FSC Italia, creato nell’ottobre 2001 come associazione di vo<strong>lo</strong>ntariato<br />
senza scopo di lucro, registra, a maggio 2002, 29 membri di cui 6 rappresentanti<br />
della Camera ambientale, 15 della Camera economica, 7 della<br />
Camera sociale ed un osservatore (la Regione Umbria). In Italia le aziende<br />
certificate FSC per la chain of custody sono 51 con altre in corso di <strong>certificazione</strong>.<br />
Le previsioni sono orientate verso un aumento rapido delle aziende in<br />
conseguenza della domanda crescente di prodotti certificati FSC, sia attraverso<br />
la grande distribuzione, sia nel mercato di nicchia. Gli organismi di<br />
<strong>certificazione</strong> accreditati Fsc in Italia sono 18 (www.fsc-italia.it).<br />
Quasi contemporanea alla creazione del Fsc Italia è stata la nascita, nel settembre<br />
2001, del gruppo di acquisto ‘Club per il legno ecocertificato’, un’associazione<br />
vo<strong>lo</strong>ntaria tra produttori e distributori promossa dal WWF.<br />
I membri4 si impegnano a rispettare un programma di miglioramento<br />
ambientale che prevede, oltre al risparmio energetico ed il riciclaggio di prodotti,<br />
il graduale e crescente impiego di prodotti certificati FSC.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong> in Austria 5<br />
Lo <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> Austria è stato sottoposto all’approvazione del Consiglio<br />
nell’aprile 2000 e riconosciuto ufficialmente nel<strong>lo</strong> stesso anno. Lo <strong>schema</strong> è<br />
un’iniziativa congiunta di imprese forestali di carattere familiare, di industrie<br />
di lavorazione del legno, di gruppi ambientalisti e di sindacati. In Austria,<br />
170.000 proprietari forestali gestiscono circa 4 milioni di ettari di bosco suddivisi<br />
in nove regioni amministrative. <strong>La</strong> prima regione ad essere certificata<br />
è stata la Östliche Zentralalpen che comprende parte della Stiria e della<br />
Carinzia. In febbraio 2002, le ultime due regioni hanno ottenuto i certificati<br />
<strong>PEFC</strong> ed è stata completata la copertura del territorio nazionale. Più di 90<br />
delle circa 190 aziende certificate in Europa dal <strong>PEFC</strong> sono austriache6 . Lo<br />
<strong>schema</strong> prevede controlli di <strong>certificazione</strong> degli operatori nei settori della<br />
lavorazione – segherie, fabbriche di cellu<strong>lo</strong>sa, di carta e pannelli – e del commercio.<br />
Nelle segherie di grandi dimensioni la <strong>certificazione</strong> di ‘catena di custodia’ si<br />
è ormai conclusa. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> di gruppo delle segherie di medie dimensioni<br />
(volumi lavorati annui compresi tra 10.000 e 250.000 metri cubi) procede<br />
a ritmo sostenuto con l’emissione dei primi certificati e richieste per circa<br />
80 certificati nei prossimi mesi. L’inizio della <strong>certificazione</strong> delle segherie di<br />
piccole dimensioni (volumi lavorati inferiori a 10.000 m3 /anno) e dei commercianti<br />
di legname è iniziata alla fine del primo trimestre 2002.<br />
Alla fine di febbraio 2002 il <strong>PEFC</strong> Austria è stato riconosciuto ufficialmente<br />
anche in Svezia dall’ente competente – il SIS (Swedish Standards Institution).<br />
I prodotti cartacei prodotti in Austria con legno certificato <strong>PEFC</strong> potranno<br />
quindi accedere al marchio “Nordic Swan” che contrassegna, nei Paesi<br />
scandinavi, i prodotti ‘eco<strong>lo</strong>gici’. Oltre al sistema austriaco <strong>PEFC</strong> il ‘Nordic<br />
Swan’ ha già riconosciuto gli schemi <strong>PEFC</strong> di Svezia, Norvegia, Svizzera,<br />
Finlandia e Germania.<br />
<strong>certificazione</strong> in quanto l’adozione di un piano di gestione o assestamento<br />
è un requisito fondamentale per il rilascio del certificato.<br />
3.2 L’eco<strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> in Toscana<br />
<strong>La</strong> Regione Toscana, oltre ad essere socio fondatore del <strong>PEFC</strong><br />
Italia, ha promosso e contribuito alla <strong>certificazione</strong> del Consorzio<br />
<strong>forestale</strong> dell’Amiata. Sul piano normativo, la legge regionale 39/<br />
2000 7 - Legge <strong>forestale</strong> della Toscana prevede interventi “volti alla<br />
va<strong>lo</strong>rizzazione dei prodotti e dei servizi forestali attraverso il<br />
miglioramento dei processi di filiera che ne assicurino un’offerta più<br />
53
54<br />
ARSIA<br />
7. Formazioni forestali ad alto fusto caratteristiche del paesaggio toscano:<br />
il castagneto da frutto<br />
8. Formazioni forestali ad alto fusto caratteristiche del paesaggio toscano:<br />
la pineta di pino domestico
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
favorevole sul mercato” 8 . Tra questi interventi è prevista la “eco<strong>certificazione</strong><br />
<strong>forestale</strong>” intesa come “la <strong>certificazione</strong> dei sistemi di<br />
gestione <strong>forestale</strong> sostenibile”.<br />
Il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 prevede la ‘<strong>certificazione</strong><br />
dei sistemi gestionali e dei prodotti della selvicoltura’ sotto l’azione<br />
8.2, parte IV. È prevista inoltre una misura per incentivare l’associazionismo<br />
<strong>forestale</strong> 9 mirata anche alle iniziative di <strong>certificazione</strong>.<br />
Tra le altre iniziative regionali attinenti al settore, si segnala l’accordo<br />
10 sottoscritto dalla Regione Toscana con ARPAT, URPT e le associazioni<br />
di categoria 11 al<strong>lo</strong> scopo di promuovere e diffondere le certificazioni<br />
ambientali, particolarmente nelle piccole e medie imprese.<br />
L’iniziativa riguarda il finanziamento di progetti innovativi di<br />
<strong>certificazione</strong> EMAS e incentivazioni e sostegno ad interventi finalizzati<br />
alla gestione ambientale di prodotto e di processo. Gli strumenti<br />
specifici 12 destinati al finanziamento delle spese sostenute<br />
per le certificazioni ISO 14001, EMAS ed ECOLABEL sono quantificabili<br />
in 2 milioni di Euro per il prossimo quinquennio.<br />
Lo studio pi<strong>lo</strong>ta condotto dal Consorzio <strong>forestale</strong> dell’Amiata è<br />
uno dei cinque avviati sul territorio nazionale per la verifica e la definizione<br />
degli standard di gestione <strong>forestale</strong> sostenibile; essendo il<br />
primo ad arrivare alla conclusione, sarà quel<strong>lo</strong> su cui si baserà la verifica<br />
della documentazione da sottoporre all’approvazione del<br />
Consiglio <strong>PEFC</strong> nel corso del 2003.<br />
Il Consorzio <strong>forestale</strong> del Monte Amiata è un ente a partecipazione<br />
mista di enti pubblici e privati uniti nella gestione tecnica e<br />
amministrativa delle foreste di proprietà comunale, regionale, provinciale<br />
e della Comunità Montana del Monte Amiata grossetano,<br />
che coprono circa 3.000 ettari. <strong>La</strong> prima fase del processo di <strong>certificazione</strong><br />
è consistita in una verifica interna delle procedure amministrative<br />
e gestionali e nella redazione di un manuale. Nel corso di<br />
questo esercizio sono stati testati gli standard di gestione <strong>forestale</strong><br />
sostenibile sviluppati dal Gruppo di <strong>La</strong>voro creato appositamente e<br />
coordinato dall’Accademia Italiana di Scienze Forestali. <strong>La</strong> lista finale<br />
degli standard è stata approvata dal <strong>PEFC</strong> Italia nel novembre 2002<br />
(☞ Allegato 5, pp. 103-148) e, come da regolamento <strong>PEFC</strong>, è stata resa<br />
pubblica per due mesi per ricevere commenti e richieste di modifica.<br />
Al termine della consultazione, gli standard e gli elaborati prodotti<br />
nella fase di verifica interna sono stati sottoposti all’esame dell’organismo<br />
certificatore incaricato che, in seguito alle necessarie<br />
verifiche sul terreno, deciderà se rilasciare il certificato o se richie-<br />
55
56<br />
ARSIA<br />
9. Formazioni forestali ad alto fusto caratteristiche del paesaggio toscano:<br />
la faggeta<br />
10. Formazioni forestali ad alto fusto caratteristiche del paesaggio toscano:<br />
i rimboschimenti di pino nero
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong> in Finlandia 13<br />
<strong>La</strong> Finlandia produce il 15% delle esportazioni mondiali di carta e pannelli. Il<br />
mercato di riferimento principale è quel<strong>lo</strong> europeo che assorbe i due terzi<br />
delle esportazioni, principalmente in Germania, Regno Unito, Francia,<br />
Belgio, Spagna e Olanda.<br />
Lo <strong>schema</strong> nazionale di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> (FFCS) nasce nel 1996, viene<br />
formalizzato nel 1997 ed adottato tra il 1999 ed il 2000. L’approccio seguito è<br />
stato quel<strong>lo</strong> di armonizzare <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> con i sistemi internazionali di <strong>certificazione</strong><br />
<strong>forestale</strong> (<strong>PEFC</strong> ed FSC) ed ambientale (ISO 14000, EMAS). <strong>La</strong> copertura<br />
nazionale è garantita da 13 centri forestali, ognuno dotato di un certificato<br />
di GFS secondo gli standard FFCS. Ad ottobre 2002 risultano certificati circa<br />
22 milioni di ettari, il 95% delle foreste finlandesi, frazionate in 331.500 proprietà<br />
diverse. Lo <strong>schema</strong> è basato sulla <strong>certificazione</strong> regionale e di gruppo,<br />
prevede sia la <strong>certificazione</strong> della GFS che della catena di custodia e non prevede<br />
l’etichettatura dei prodotti. I primi certificati di catena di custodia sono<br />
stati emessi nell’aprile 2000. Sempre nel<strong>lo</strong> stesso anno, <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> nazionale<br />
è stato riconosciuto ufficialmente dal <strong>PEFC</strong>C ed è stato concesso l’uso del<br />
<strong>lo</strong>go alle prime aziende private. È in corso l’aggiornamento e la revisione<br />
degli standard che vede il coinvolgimento di 23 organizzazioni dei diversi<br />
settori coinvolti (economico, sociale, ambientale, istituzionale).<br />
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> delle foreste finlandesi è stata ed è tuttora oggetto di animate<br />
controversie tra i sostenitori del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> nazionale (adesso riconosciuto<br />
<strong>PEFC</strong>) e le associazioni ambientaliste, in particolare Greenpeace e<br />
Finnish Nature League che hanno segnalato (2001) utilizzazioni non regolari<br />
in 50 foreste, molte delle quali di alto va<strong>lo</strong>re eco<strong>lo</strong>gico e ubicate in aree protette<br />
(ad es.: foresta di Hämeenvaara). Sono stati inoltre segnalati impatti<br />
negativi sull’allevamento delle renne e violazioni dei diritti delle minoranze<br />
indigene Sami. Per questi motivi, le organizzazioni ambientaliste non hanno<br />
fino ad oggi riconosciuto <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> FFCS/<strong>PEFC</strong> come garante<br />
del rispetto della GFS e dei va<strong>lo</strong>ri ad essa associati.<br />
dere ulteriori miglioramenti procedurali e/o gestionali al Consorzio.<br />
In caso positivo, <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> elaborato sarà<br />
valutato dal <strong>PEFC</strong>C che deciderà in merito al riconoscimento ufficiale.<br />
So<strong>lo</strong> dopo questa fase il Consorzio potrà utilizzare il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> sul<br />
materiale informativo, documentale e/o sui prodotti legnosi, nel<br />
caso in cui il certificato riguardi anche la catena di custodia.<br />
Il processo di definizione degli standard di GFS è stato completato<br />
nel novembre 2002 e si è avvalso, oltre che dell’esperienza<br />
toscana, dei contributi offerti dagli altri studi pi<strong>lo</strong>ta. Gli standard e<br />
<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> messi a punto dal Consorzio <strong>forestale</strong><br />
dell’Amiata avranno perciò validità nazionale.<br />
57
58<br />
Note<br />
ARSIA<br />
1 Iniziativa ENEA - Ministero dell’Ambiente “Parchi in Qualità”.<br />
2 Si ricorda che i prodotti certificati <strong>PEFC</strong> non sono ancora disponibili sul mercato<br />
italiano in quanto l’approvazione ed il riconoscimento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> è ancora<br />
in corso.<br />
3 Il limite di detraibilità passa dal 19% al 36% (per il 2002) e vengono estesi alla<br />
“manutenzione” dei boschi le disposizioni sulle ristrutturazioni edilizie.<br />
4 <strong>La</strong> catena di distribuzione COOP è stato il primo membro dell’associazione.<br />
5 www.pefc.at/.<br />
6 Dati aggiornati a marzo 2002.<br />
7 LR 21 marzo 2000, n. 39 – aggiornata con LR 31 gennaio 2001, n. 6. BURT 28<br />
maggio 2001, parte prima n. 18.<br />
8 Capo II, art. 17, comma 2.<br />
9 Misura 8.2.2 ‘Altre misure forestali’: miglioramento delle foreste, lettera i)<br />
dell’allegato al Reg. CE 1750/99.<br />
10 PRO.DI.GA.: Promozione e diffusione della gestione ambientale.<br />
11 Confindustria, API, CNA, Confartigianato, Casartigiani, Confcooperative e<br />
Lega delle Cooperative.<br />
12 Legge 598/94 e misura 1.4 Docup 2000-2006.<br />
13 www.ffcs-finland.org/.
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60<br />
ARSIA<br />
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Principali siti web<br />
http:// www.fscoax.org/principal.htm/: il sito FSC con informazioni sulle<br />
foreste e sull’area certificata nel mondo, i certificati emessi di tracciabilità<br />
di filiera.<br />
http:// www.unece.org/trade/timber/mis/cfp-links.htm/: il sito UNECE con<br />
informazioni sulle superfici forestali certificate in Europa.<br />
http:// www.pefc.org/: il sito ufficiale del <strong>PEFC</strong> Internazionale.<br />
http:// www.mutualrecognition.org/: sito dedicato alle tematiche ed ai dibattiti<br />
sul mutuo riconoscimento.<br />
61
G<strong>lo</strong>ssario 1<br />
Accreditamento (di un organismo<br />
di <strong>certificazione</strong>): riconoscimento<br />
formale dell’idoneità di<br />
un organismo a rilasciare la <strong>certificazione</strong><br />
di sistema e/o prodotto.<br />
In Italia sono stati istituiti<br />
il SINCERT per l’accreditamento<br />
degli organismi di <strong>certificazione</strong>,<br />
il SINAL per l’accreditamento<br />
dei laboratori di prova.<br />
Catena di custodia (o tracciabilità<br />
di filiera): il processo di monitoraggio<br />
di un prodotto legnoso<br />
proveniente da una foresta certificata,<br />
dal luogo di utilizzazione<br />
a quel<strong>lo</strong> di vendita.<br />
Certificazione*: dichiarazione per<br />
mezzo della quale una terza<br />
parte indipendente fornisce<br />
garanzia scritta che un prodotto,<br />
un processo o un servizio è<br />
conforme a specifici requisiti<br />
contenuti in una norma o regola<br />
di riferimento.<br />
Certificazione di sistema (o sistemica):<br />
dichiarazione che garantisce<br />
l’adozione, da parte dell’ente<br />
certificato, di un sistema<br />
di gestione che prevede il<br />
monitoraggio ambientale ed il<br />
miglioramento della performance<br />
ambientale nel tempo.<br />
Possono anche essere menzionati<br />
gli obiettivi da raggiungere<br />
in un determinato arco di<br />
tempo.<br />
Certificazione basata sulla ‘performance’:<br />
dichiarazione che garantisce<br />
l’adozione, da parte<br />
dell’ente certificato, dell’insieme<br />
di standard (o requisiti, o<br />
criteri) previsti dal<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di<br />
<strong>certificazione</strong> adottato.<br />
Certificazione regionale*: <strong>certificazione</strong><br />
delle foreste nell’ambito<br />
di delimitazioni geografiche,<br />
amministrative o entro confini<br />
politici, realizzata da organismi<br />
autorizzati per la specifica regione<br />
e che preveda la partecipazione<br />
vo<strong>lo</strong>ntaria di singoli<br />
proprietari forestali o di altre<br />
organizzazioni della filiera<br />
foresta-legno.<br />
Conformità*: soddisfacimento di<br />
un requisito (o criterio o standard).<br />
1 Le definizioni contrassegnate con asterisco sono quelle citate, in originale o con<br />
integrazioni, nei documenti tecnici <strong>PEFC</strong> e disponibili sul sito www.promopefc.it/.
64<br />
ARSIA<br />
Criterio*: un aspetto o un elemento<br />
particolare della GFS considerato<br />
di notevole rilevanza (es.: il mantenimento<br />
della salute e vitalità<br />
dell’ecosistema <strong>forestale</strong>). Può<br />
essere considerato la traduzione<br />
sul piano operativo di uno o<br />
più principi senza però avere<br />
caratteristiche misurabili (come<br />
nel caso di un indicatore). In<br />
ambito <strong>PEFC</strong>, ‘il ruo<strong>lo</strong> dei criteri<br />
è di caratterizzare o definire gli<br />
elementi essenziali o una serie<br />
di condizioni o processi tramite<br />
cui può essere valutata la<br />
gestione <strong>forestale</strong> sostenibile’.<br />
Eco-labelling (eco-etichettatura):<br />
apposizione di un’etichetta, <strong>lo</strong>go<br />
o marchio su un prodotto o<br />
sui documenti di vendita relativi<br />
ad un prodotto che attesti il<br />
soddisfacimento di standard<br />
predefiniti di gestione (o produzione)<br />
compatibile con l’ambiente.<br />
Gestione Forestale Sostenibile<br />
(GFS)*: gestione e uso delle foreste<br />
e dei territori forestali in<br />
modo e misura tali da mantenere<br />
la <strong>lo</strong>ro biodiversità, produttività,<br />
capacità rigenerativa, vitalità<br />
ed il <strong>lo</strong>ro potenziale per<br />
garantire ora e in futuro importanti<br />
funzioni eco<strong>lo</strong>giche, economiche<br />
e sociali a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale,<br />
nazionale e g<strong>lo</strong>bale e che non<br />
determini danni ad altri ecosistemi.<br />
I prodotti etichettati <strong>PEFC</strong><br />
provengono da foreste gestite in<br />
maniera sostenibile in conformità<br />
ai 6 criteri pan-europei.<br />
Gruppo di acquisto (buyers group):<br />
associazioni di imprese industriali<br />
e commerciali che, su<br />
base vo<strong>lo</strong>ntaria, si impegnano<br />
ad utilizzare quantità crescenti<br />
di legname certificato e ricevono<br />
un forte supporto da parte<br />
delle organizzazioni ambientaliste,<br />
in particolare dal WWF.<br />
Indicatore: parametro quantitativo<br />
e/o qualitativo (descrittivo)<br />
misurabile che registra le variazioni<br />
di una o più variabili di<br />
un sistema. L’insieme degli<br />
indicatori adottati permette di<br />
valutare la conformità nel<br />
tempo ai criteri e ai principi<br />
adottati per la GFS.<br />
Non conformità*: non rispetto di un<br />
requisito (o standard o criterio).<br />
Mutuo riconoscimento: accordo<br />
reciproco e non discriminatorio<br />
secondo il quale uno <strong>schema</strong> di<br />
<strong>certificazione</strong> riconosce ed<br />
accetta altri schemi in quanto<br />
equivalenti negli obiettivi, nel<br />
processo e nei risultati finali da<br />
perseguire.<br />
Organismo certificatore: organizzazione<br />
riconosciuta dall’ente<br />
nazionale (o internazionale nel<br />
caso della <strong>certificazione</strong> FSC) di<br />
accreditamento che ha il mandato<br />
per effettuare le ispezioni e<br />
rilasciare il certificato di conformità<br />
a standard predefiniti.<br />
Organizzazione*: società, corporazione,<br />
impresa, industria, autorità,<br />
istituzione o parte o combinazione<br />
di queste, consociate<br />
o meno, pubbliche o private,<br />
che hanno funzioni e amministrazione<br />
proprie.<br />
Principi*: regole fondamentali che<br />
servono come base per ragionamenti<br />
e azioni. I principi sono
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
elementi espliciti di un obiettivo<br />
quale la Gestione Forestale<br />
Sostenibile.<br />
Regione*: foreste all’interno di delimitati<br />
confini geografici, amministrativi<br />
o politici.<br />
Requisito*: esigenza o aspettativa<br />
dichiarata o implicita.<br />
Risoluzione H1 della Seconda Conferenza<br />
ministeriale di Helsinki<br />
sulla Protezione delle foreste<br />
in Europa (1993) 2 : documento<br />
sottoscritto da 37 Paesi europei<br />
e dalla Comunità Europea contenente<br />
per la prima volta una<br />
definizione comune e linee<br />
guida sulla GFS. Alla Conferenza<br />
parteciparono anche rappresentanti<br />
del settore privato,<br />
ONG ambientaliste e rappresentanze<br />
del settore <strong>forestale</strong> internazionale.<br />
Risoluzione L2 (Annesso 2) della<br />
Terza Conferenza ministeriale<br />
di Lisbona (1998) 3 : documento<br />
che riporta i criteri e gli indicatori<br />
pan-europei per la GFS e le<br />
linee guida operative per il suo<br />
raggiungimento.<br />
Rintracciabilità (o tracciabilità) di<br />
filiera: capacità di ricostruire la<br />
storia e di seguire l’impiego e le<br />
trasformazioni subite da un<br />
prodotto mediante identificazioni<br />
documentate sul flusso di<br />
65<br />
materiali – materie prime, additivi,<br />
semilavorati, materiali di<br />
imballaggio che in qualunque<br />
punto della filiera entrano nel<br />
processo produttivo – e sugli<br />
operatori di filiera.<br />
Segregazione: separazione fisica<br />
tra <strong>lo</strong>tti di legname (semilavorati,<br />
lavorati) certificati e non.<br />
Sviluppo sostenibile*: sviluppo<br />
che soddisfa le esigenze dell’attuale<br />
generazione senza compromettere<br />
la capacità delle<br />
generazioni future di soddisfare<br />
le proprie (da “Rapporto<br />
Bruntland”).<br />
Terza parte*: persona o organismo<br />
riconosciuto indipendente dalle<br />
parti coinvolte relativamente<br />
all’argomento trattato. Le altre<br />
parti comunemente coinvolte<br />
sono il fornitore (prima parte) e<br />
i clienti (seconda parte).<br />
Verifica ispettiva*: attività sistematica<br />
ed oggettiva mirata a riscontrare<br />
la completezza con cui<br />
i requisiti relativi ad una specifica<br />
siano soddisfatti, condotta da<br />
una o più persone indipendenti<br />
dal soggetto verificato.<br />
Verifica ispettiva interna*: verifica<br />
condotta dalla società/organizzazione<br />
(prima parte) e non da<br />
una seconda o terza parte indipendente.<br />
2 ’General Guidelines for the Sustainable Forest management of Forests in Europe’.<br />
3 ’Pan European Operational Level Guidelines for Sustainable Forest management’.<br />
L’Allegato 1 riporta i criteri e gli indicatori pan-europei per la GFS.
Allegati
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
ALLEGATO 1<br />
- Superficie <strong>forestale</strong> certificata nel mondo*<br />
Area Area Area Area Tipo<br />
<strong>forestale</strong> <strong>forestale</strong> <strong>forestale</strong> <strong>forestale</strong> di<br />
Continente/Paese nel 2000 gestita - 2000 gestita - 2000 certificata certificaz.<br />
EUROPA<br />
(000 ha) (000 ha) (%) (000 ha)<br />
Austria 3886 3866 100 550 <strong>PEFC</strong><br />
Belgio e Lussemburgo 728 656 90 4 FSC<br />
Croazia 1783 1531 86 167 FSC<br />
Repubblica Ceca 2632 2632 100 10 FSC<br />
Danimarca 455 455 100 — FSC<br />
Finlandia 21935 21900 100 21900 <strong>PEFC</strong><br />
Francia 15341 15341 100 1 FSC<br />
Germania 10740 10740 100 3242 <strong>PEFC</strong>/FSC<br />
Italia 10003 1117 11 11 FSC<br />
Olanda 375 375 100 69 FSC<br />
Norvegia 8868 7147 97 5600 <strong>PEFC</strong><br />
Po<strong>lo</strong>nia 9047 9047 100 2743 FSC<br />
Federazione Russia 851392 851392 100 33 FSC<br />
Svezia 27134 27134 100 11167 FSC/<strong>PEFC</strong><br />
Svizzera 1199 1153 96 49 FSC<br />
Ucraina 9584 9584 100 203 FSC<br />
Regno Unito<br />
AFRICA<br />
2794 2319 83 958 FSC<br />
Namibia 8040 54 n.ap. 54 FSC<br />
Sud Africa 8917 828 n.ap. 828 FSC<br />
Zimbabwe<br />
ASIA-PACIFICO<br />
19040 92 92 FSC<br />
Indonesia 104986 72 72 FSC<br />
Giappone 24081 24081 100 3 FSC<br />
Malesia 19292 14020 73 55 FSC<br />
Filippine 5789 6935 120 15 FSC<br />
Sri <strong>La</strong>nka 1940 1940 100 13 FSC<br />
Nuova Zelanda 7946 6912 87 363 FSC<br />
Papua Nuova Guinea 30601 5341 17 4 FSC<br />
Isole Sa<strong>lo</strong>mone<br />
AMERICA<br />
2536 43 n.ap. 43 FSC<br />
Belize 1348 1000 74 96 FSC<br />
Bolivia 53068 6900 13 885 FSC<br />
Brasile 543905 4000 1 666 Fsc<br />
Canada 244571 173400 71 4360 Fsc/CSA/FSI<br />
* Rielaborazione da FAO, 2000; sono riportati so<strong>lo</strong> i Paesi con aree forestali certificate.<br />
69
70<br />
ARSIA<br />
Costa Rica 1968 116 n.ap. 41 Fsc<br />
Guatemala 2850 54 2 100 Fsc<br />
Honduras 5383 821 15 20 Fsc<br />
Messico 55205 7100 13 169 Fsc<br />
Panama 2876 20 n.ap. 1 FSC<br />
USA 225993 125707 56 26129 FSC/SFI/<br />
Totale mondiale 3.869.455 80.717<br />
Abbreviazioni e definizioni:<br />
n.s. = non significativo (va<strong>lo</strong>re molto basso)<br />
n.ap. = non applicabile<br />
N.B. - Nel totale mondiale sono compresi anche Paesi non riportati in tabella.<br />
ATFP/GT<br />
’Area <strong>forestale</strong> gestita’ nel 2000 = foreste e altre aree boscate gestite<br />
secondo piani formali o informali applicati regolarmente per un<br />
periodo di almeno 5 anni. Le operazioni gestionali comprendono<br />
tutte le attività prescritte per ogni particella o bosco in un dato periodo<br />
di tempo. Sono inclusi i boschi in cui è stata sospesa volutamente<br />
qualsiasi attività gestionale.<br />
Per l’Italia sono stati riportati i dati relativi alle sole aree forestali<br />
soggette a piani di assestamento. <strong>La</strong> superficie certificata si riferisce<br />
all’unico caso nazionale, la proprietà collettiva della Magnifica Comunità<br />
di Fiemme.<br />
Per le Filippine, l’area <strong>forestale</strong> gestita comprende superfici con percentuale<br />
di copertura <strong>forestale</strong> inferiore al 20%.<br />
Per i Paesi in cui l’area <strong>forestale</strong> coincide con l’area <strong>forestale</strong> gestita,<br />
quest’ultima è stata ricalcolata. I dati riportati possono pertanto differire<br />
dalle statitistiche ufficiali nazionali.<br />
’Area <strong>forestale</strong> certificata’ = sono indicati i dati aggregati secondo gli<br />
schemi:<br />
• FSC = Forest Stewardship Council - organi di <strong>certificazione</strong> accreditati<br />
(al dicembre 2000)<br />
• <strong>PEFC</strong> = Pan-European Forest Certification (schemi nazionali approvati<br />
dal Consiglio <strong>PEFC</strong> al dicembre 2000)<br />
• ATFP = American Tree Farm Program (al dicembre 2000)<br />
• CSA = Canada National Sustainable Forest Management System Standard<br />
(al 21 dicembre 2000)<br />
• GT = Green Tag (USA) (al 31 dicembre 2000)<br />
• SFI = Sustainable Forest Initiative Program, American Forest and Paper<br />
Association (per il Canada al 21 dicembre 2000, per gli USA ad ottobre<br />
2000).<br />
So<strong>lo</strong> le aree certificate da enti terzi sono state incluse nella tabella. Le<br />
aree coperte da ISO 14001 sono state comprese so<strong>lo</strong> se certificate<br />
anche da altri schemi.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
ALLEGATO 2 - Gli iscritti al <strong>PEFC</strong>C<br />
Estratto dal sito internet del <strong>PEFC</strong>C http://www.pefc.org<br />
<strong>PEFC</strong> Council asbl, 17 Rue des Girondins,<br />
Merl-Hollerich, L-1626, Luxembourg<br />
Paese Nome dell’organismo <strong>PEFC</strong><br />
nazionale e segretario Indirizzo<br />
Australia NAFI (on behalf of AFS) AFS Project Office<br />
c/o GPO Box 858,<br />
Mr Mark Edwards Canberra ACT 2601, Australia<br />
tel.: +61 02 6272 4129 fax: +61 02 6272 4875<br />
email: afs@forestrystandard.org.au<br />
Austria <strong>PEFC</strong> Austria Alser Strasse 21/1/5 A<br />
1080 Wien, Austria<br />
Mrs Gabrielle Herzog tel.: +43 1402470117 fax: +43 140113 50<br />
email: info@pefc.at;<br />
http://www.pefc.at/<br />
Belgium WoodNet asbl Galerie du Centre, B<strong>lo</strong>c 2,<br />
1000 Bruxelles, Belgique<br />
Mr Bertrand Auquière tel.: +32 2 223 4421 fax: +32 2 223 4275<br />
email: Woodnet@skynet.be;<br />
http://www.woodnet.com/<br />
Brazil INMETRO Rua Santa Alexandrina No 416,<br />
(on behalf of CERFLOR) 10 andar Rio Comprido<br />
CEP 20.261-232 Rio de Janeiro - Brazil<br />
Mr A. Mariante Carvalho tel.: +55 21 2502 7002<br />
fax: +55 21 2293 0954<br />
email: presi@inmetro.gov.br<br />
Canada CSA 178 Rexdale Boulevard<br />
Toronto, M9W 1R3 Canada<br />
Mrs Katie Altoft tel.: +1 4167474080 fax: +1 4167474149<br />
email: katie.altoft@csa-international.org<br />
http://www.certificationcanada.org/<br />
Chile CERTFOR Chile c/o Fundacion Chile<br />
Av. Parque Antionio Rabat Sur 6165<br />
Mr Eduardo Morales P.O. Box 773 Vitacura Santiago, Chile<br />
tel.: +562 240 0488 fax: +562 241 9385<br />
email: emorales@fundch.cl<br />
Czech The Council of the Nabrezni 1326 Brandjs Mad <strong>La</strong>bem,<br />
Republic National Certification 25044 Czech Republic<br />
Centre - Czech Republic tel.: +420 202800154 fax: +420 202802434<br />
email: cert@uhul.cz<br />
Mr Jaroslav Tymrák http://www.uhul.cz/<br />
Denmark <strong>PEFC</strong> Denmark c/o Dansk Skovforening, Amalievej 20<br />
1875 Frederiksberg C, Denmark<br />
Mrs Tanja Olsen tel.: +45 33 24 42 66, fax: +45 33 24 02 42<br />
email: to@skovforeningen.dk<br />
http://www.pefc.org/pefc-dk/dk-ramme2.htm<br />
71
72<br />
ARSIA<br />
Paese Nome dell’organismo <strong>PEFC</strong><br />
nazionale e segretario Indirizzo<br />
Estonia Estonian Forest Eesti Metsasertifitseerimise Nõukogu<br />
Certification Council Ardu k. Kõue vald<br />
75001 Harjumaa, Estonia<br />
Mr Kalle Põld tel. (at work): +372-608 3386<br />
(mobile): +372 513 1212<br />
email: info@efcs-estonia.org<br />
Finland Finnish Forest Suomen Metsäsertifiointi ry<br />
Certification Council Finnish Forest Certification Council - FFCC<br />
Melkonkatu 16 A,<br />
Mr Auvo Kaivola Fin-00210 Helsinki, Finland<br />
tel.: +358929041426, fax: +35896922084<br />
email: mailto:office@ffcs-finland.org<br />
http://www.ffcs-finland.org/<br />
France <strong>PEFC</strong> France 6 Avenue de St Mandé, 75012, Paris<br />
tel.: +33 1434657 15, fax: +33 143465715<br />
Mr Stéphane Marchesi email: pefc.france@wanadoo.fr<br />
Germany <strong>PEFC</strong> Germany e.V Dannecker Str. 37<br />
D-70182 Stuttgart, Germany<br />
Mr Dirk Teegelbekkers tel.: +49 7112484006, fax: +49 7112484 031<br />
email: pefc-deutschland@t-online.de<br />
http://www.pefc.de/<br />
Ireland <strong>PEFC</strong> Council of Ireland c/o ITGA, The Plunkett House,<br />
84 Merrion Square, Dublin 2, Ireland<br />
Ms Mary Johnston tel.: +353 1676 4783, fax: +353 1662 4502<br />
email: mary.johnston@icos.ie<br />
Italy <strong>PEFC</strong> Italy c/o Antonio Brunori, via Quintina, 40<br />
Ponte San Giovanni - 06087 Perugia, Italy<br />
Mr Antonio Brunori tel.: +39 0755990699<br />
mobile: +39 3482814116<br />
email: brunori3@interfree.it,<br />
http://www.promopefc.it/<br />
<strong>La</strong>tvia <strong>PEFC</strong> Council of <strong>La</strong>tvia Riga Street 113, Salaspils, LV 2169, <strong>La</strong>tvia<br />
tel.: +371 50 47270 fax: +371 50 47270<br />
Ms Gunta Apsite email: ljc@parks.lv<br />
Lithuania (<strong>PEFC</strong> Lithuania Council c/o Forest Owners Association Lithuania<br />
is currently in the process K. Donelai_io 2 LT-3000 Kaunas, Lithuania<br />
of formal registration and tel.: +370 370 5 232 8864<br />
pending confirmation of this fax: +370 370 5 232 8864<br />
has been provisionally email: vilnius@forest.lt<br />
accepted as a member<br />
of the <strong>PEFC</strong> Council)<br />
Mr Gedminas Survila<br />
Luxembourg <strong>PEFC</strong> Luxembourg c/o Chambre de Commerce<br />
31, Boulevard Konrad Adenauer<br />
Mr Tom Theves L-2981 Luxembourg<br />
tel.: 4239391 fax: 438326<br />
email: tom.theves@cc.lu
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Paese Nome dell’organismo <strong>PEFC</strong><br />
nazionale e segretario Indirizzo<br />
Malaysia MTCC 19F, Level 19, Menara Pgrm<br />
8 Jalan Pudu Ulu Cheras<br />
Mr L.T. Chew 56100 Kuala Lumpur, Malaysia<br />
tel.: +603 9200 8003 fax: +603 9200 6008<br />
email: mtcc@tm.net.my<br />
Norway <strong>PEFC</strong> Norway c/o The Norwegian Forest<br />
Owners’ Federation<br />
Mrs Elizabeth Gill P.O. Box 1438 Vika, N-0115 Os<strong>lo</strong>, Norway<br />
tel.: +47 22010576 fax: +47 22 834047<br />
email:mailto:nsf@skog.no<br />
http://www.pefcnorge.org/<br />
Portugal Conselho da Fileira Av. Antonio Serpa - 23 - 2° Esq.<br />
F<strong>lo</strong>restal Portuguesa 1050-026 Lisboa<br />
tel.: +351 217972639 fax: +351 217976700<br />
Mrs Susana Ange<strong>lo</strong> email: sange<strong>lo</strong>@embar.pt<br />
S<strong>lo</strong>vak S<strong>lo</strong>vak Forest Lesoprojekt Zvolen<br />
Republic Certification Association Sokolska 2 960 Zvolen - S<strong>lo</strong>vakia<br />
Mr Frantisek Stulajter email : kmetova@lesoprojekt.sk<br />
Spain <strong>PEFC</strong> España Plaza de la Villa, 1. Bajo derecha,<br />
E-28005 Madrid<br />
Mrs Eva Martín Orejeudo tel.: +34 91 547 6446, fax: +34 91 548 4743<br />
email: secretaria@pefc.es<br />
http://www.pefc.es/<br />
Sweden Swedish <strong>PEFC</strong> Svenska <strong>PEFC</strong> ek , c/o Skogsägarna,<br />
Co-operative 10533 Stockholm<br />
tel.: +46-87875891 fax: +46-87875908<br />
Mr Folke Stenström email: folke.stenstrom@mellanskog.se<br />
http://www.pefc.se/<br />
Switzerland <strong>PEFC</strong> Switzerland c/o Waldwirtschaft Verband Schweiz,<br />
and HWK- Rosenweg 14<br />
Zertifizierungsstelle Postfach, CH 4501 So<strong>lo</strong>thurn<br />
tel.: +41 32 625 8800, fax:+41 32 625 8899<br />
Mr Urs Amstutz email: info@wvs.ch<br />
www.wvs.ch/de/waldwirt/zertifi_d.html<br />
United <strong>PEFC</strong> UK Ltd. 5 Dublin Street <strong>La</strong>ne South,<br />
Kingdom Edinburgh, EH1 3PX<br />
Mr Len Yull tel.: +44 131 5387111, fax: +44 1315387222<br />
email: info@pefc.co.uk<br />
http://www.pefc.co.uk/<br />
USA <strong>PEFC</strong> USA c/o American Forest & Paper Association<br />
1111, 19th St. NW, Suite 800<br />
Mr Mike Virga Washington DC 20036<br />
tel.: +1 202 463 2712, fax: +1 202 463 2708<br />
email: michael_virga@afandpa.org<br />
73
74<br />
ARSIA<br />
Membri straordinari<br />
Nome e segretario Indirizzo<br />
CEPF (Confederation Européenne Rue du Luxembourg, 47-51,<br />
des Propriétaires Forestiers) B-1050 Brussels, Belgium<br />
tel.: +32 2 2190231 fax: +32 2 2192191<br />
Natalié Huffnagl email: cepf@planetinternet.be<br />
CEI-Bois (European Confederation Allèe Hof-ter-Vleest 5, Boîte 4,<br />
of Wood working Industries) 1070 Bruxelles, Belgium<br />
tel.: +32 2 556585 fax: +32 2 55625 95<br />
Filip De Jaeger email: info@cei-bois.org<br />
ELO (European <strong>La</strong>ndowners’ Av. Pasteur 23, 1300 Wavre, Belgium<br />
Organisation) tel.: +32 1 0232902 fax: +32 1 0232909<br />
<strong>La</strong>urent Courbois email: e<strong>lo</strong>@skynet.be<br />
ENFE (European Network Rütteberg 10<br />
of Forest Entrepreneurs ) D-79294 Sölden, Germany<br />
tel.: +49 761 4536 7431<br />
Edgar Kastenholz fax: +49 761 4536 7432<br />
(Secretary General) email: edgar.kastenholz@enfe.net<br />
FEBO (European Timber Gallerie du Centre, Rue des Fripiers 15-17<br />
Trade Association) B<strong>lo</strong>c 1, 5éme etage, 1000 Brussels, Belgium<br />
tel.: +32 2 2293260 fax: +32 2 2293264<br />
Christian Huart email: febo@fnn.be<br />
CEPI (Confederation of European 250 Avenue Louise,<br />
Paper Industries) 1050 Brussels, Belgium<br />
tel.: +32 2 6274911 fax: +32 2 6468137<br />
Bernard de Galembert email: mail@cepi.org<br />
UEF (Union of European Foresters) UEF-EC office, CESI,<br />
Avenue de la Joyeuse Entree 1-5 B<br />
Piotr Paschalis 1040 Brussels, Belgium<br />
tel.: + 32 2 2821870 fax: + 32 2 2821871<br />
email: Paschalis@delta.sggw.waw.pl<br />
FECOF (Féderation Européenne Féderation Européenne des Communes<br />
des Communes Forestières) Forestières Postfach 5006,<br />
D-66623 Nohfelden, Germany<br />
Dr Heribert Gisch tel.: +49 68 52885200 fax: +49 68 52885258<br />
email: fecof@nohfelden.de<br />
USSE (Union of Silviculturalists Union of Silviculturalists of Southern Europe<br />
of Southern Europe) Avda. Madariaga, 1, dto. 6,<br />
48014 Bilbao, Spain<br />
Mr Miguel Pérez Turrado tel.: +34 94 4206990 fax: +34 94 4763715<br />
email: usse@jet.es
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
ALLEGATO 3 - I membri del <strong>PEFC</strong> Italia<br />
I soci del <strong>PEFC</strong> Italia (al 1° dicembre 2002) sono 38:<br />
Amministrazioni: Provincia Autonoma di Bolzano; Provincia Autonoma<br />
di Trento; Regione Friuli Venezia Giulia; Regione <strong>La</strong>zio; Regione<br />
Lombardia; Regione Puglia; Regione Toscana; Regione Umbria;<br />
Regione Val d’Aosta; Regione Veneto; Veneto Agricoltura.<br />
Proprietari boschivi: Federforeste - Federazione Italiana delle Comunità<br />
Forestali, Borgo Val di Taro (Parma); Consorzio Forestale dell’Amiata<br />
- Arcidosso (Grosseto); Consorzio Boschi Carnici - Tolmezzo<br />
( Udine); Associazione <strong>forestale</strong> “Foreste degli altipiani”<br />
(Comuni di Folgaria, <strong>La</strong>varone e Luserna - Trento); Unione agricoltori<br />
e Coltivatori diretti della Provincia di Bolzano; Comune di Ampezzo.<br />
Industria del legno (prima trasformazione): Erre Legnami - Tolmezzo<br />
(Udine); F.lli De Infanti - Ravascletto (Udine); F.lli Di Marco - Fontebba<br />
(Udine).<br />
Industria del legno (seconda e terza trasformazione): Cartiere Burgo -<br />
Tolmezzo (Udine); Margaritelli - Listone Giordano (Perugia); Pozzi<br />
costruzioni in legno (Colico - Como); Promosedia - Manzano (Udine).<br />
Sindacati e rappresentanti di categoria: Assindustria Belluno; Associazione<br />
Industriali della Provincia di Udine; Associazione Industriali<br />
della Provincia di Bolzano; Associazione Industriali della<br />
Provincia di Trento; Associazione Regionale Pioppicoltori del Friuli<br />
Venezia Giulia.<br />
Cooperative: Coop Agriforest - Chiusaforte (Udine); Legno Servizi -<br />
Amaro (Udine); C.O.A.PI. <strong>La</strong>vori forestali - San Pietro al Natisone<br />
(Udine).<br />
Liberi professionisti: Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori<br />
Agronomi e Dottori Forestali; Federazione Regionale Dottori<br />
Agronomi e Dottori Forestali del Friuli Venezia Giulia; Associazione<br />
Forestale del Trentino; Associazione Forestale Italiana.<br />
Consumatori: Associazione “Altroconsumo”.<br />
Artigiani: Associazione Artigiani della Provincia di Trento.<br />
75
76<br />
ARSIA<br />
ALLEGATO 4 - <strong>La</strong> documentazione tecnica<br />
e organizzativa del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />
Estratto dal sito ufficiale del <strong>PEFC</strong>-Italia, http://www.promopefc.it<br />
Indice<br />
Statuto del <strong>PEFC</strong> (Internazionale)<br />
Struttura del <strong>PEFC</strong>. Elementi comuni e requisiti<br />
Memorandum del <strong>PEFC</strong><br />
Procedure per l’adesione agli schemi di <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong><br />
Il Consiglio d’Amministrazione del <strong>PEFC</strong> Italia<br />
Statuto dell’associazione "<strong>PEFC</strong> Italia"<br />
Statuto del <strong>PEFC</strong> (Internazionale)<br />
Art. 1 - Denominazione e sede<br />
1. L’associazione è donominata “Consiglio per la Certificazione<br />
Forestale Pan-Europea” (Pan-European Forest Certification Council),<br />
abbreviato in <strong>PEFC</strong>C.<br />
2. <strong>La</strong> sede operativa dell’organizzazione è in Lussemburgo. <strong>La</strong> sede<br />
dell’organizzazione può essere trasferita in qualunque luogo della<br />
città di Lussemburgo per decisione del Consiglio di Amministrazione.<br />
Art. 2 - Obiettivi<br />
Il Consiglio per la Certificazione Forestale Pan-Europea ha i seguenti<br />
obiettivi:<br />
1. Promuovere la gestione sostenibile delle foreste attraverso l’implementazione<br />
della Certificazione Forestale Pan-Europea.<br />
2. Agire come ente di gestione del<strong>lo</strong> Schema di Certificazione Forestale<br />
Pan-Europea.<br />
3. Coordinare e sviluppare ulteriormente l’implementazione del<strong>lo</strong><br />
Schema di Certificazione Forestale Pan-Europea come <strong>schema</strong> di<br />
<strong>certificazione</strong> credibile.<br />
4. Valutare la conformità degli schemi di <strong>certificazione</strong> dei partecipanti<br />
rispetto ai requisiti del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> generale.<br />
5. Agire come il formale rappresentante del Sistema di Certificazione<br />
Pan-Europeo.<br />
Il <strong>PEFC</strong> può intraprendere ogni azione correlata direttamente o indirettamente<br />
ai suddetti obiettivi. In particolare, il <strong>PEFC</strong> può mantenere<br />
i diritti di proprietà intellettuale e utilizzarli in modo appropriato<br />
al fine di promuovere i predetti obiettivi.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Art. 3 - Membri<br />
Gli enti nazionali costituitisi con l’obiettivo di iniziare e dirigere<br />
l’implementazione del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> all’interno del proprio Paese<br />
possono chiedere di associarsi al <strong>PEFC</strong>. Le organizzazioni nazionali<br />
dei proprietari forestali hanno la responsabilità di invitare le organizzazioni<br />
nazionali che rappresentano tutti gli interessi rilevanti<br />
per costituire tale ente nazionale di gestione. Il numero minimo di<br />
membri del <strong>PEFC</strong>C è 6.<br />
I membri del <strong>PEFC</strong>C sono responsabili di assicurarsi che, nell’ambito<br />
della <strong>lo</strong>ro competenza, i requisiti del <strong>PEFC</strong> siano implementati secondo<br />
le regole definite dal Consiglio di Certificazione Forestale Pan-<br />
Europea.<br />
L’ammissione di nuovi membri è decisa dall’Assemblea generale<br />
con la semplice maggioranza sulla base della proposta del Consiglio<br />
di Amministrazione.<br />
I membri che non rispettano <strong>lo</strong> Statuto, le regole e le procedure del<strong>lo</strong><br />
<strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong>C o le regole interne delle procedure, possono essere<br />
ammoniti dal Consiglio di Amministrazione. Se dopo tale richiamo la<br />
violazione continua o se ne presenta un’altra, l’associazione può essere<br />
sospesa o revocata dall’Assemblea generale con la maggioranza<br />
dei due-terzi, dopo aver sentito la giustificazione dell’interessato.<br />
<strong>La</strong> radiazione di un membro deve essere dichiarata per mezzo di<br />
una lettera raccomandata indirizzata al Presidente del Consiglio di<br />
Amministrazione, con un preavviso di tre mesi. Il costo dell’associazione<br />
per l’anno in corso non verrà rimborsato.<br />
L’Assemblea generale può decidere di accettare altre associazioni,<br />
quali le organizzazioni internazionali che supportano gli obiettivi<br />
del <strong>PEFC</strong>, come membri straordinari senza diritto di voto.<br />
Qualunque membro che non abbia pagato la quota annuale entro tre<br />
mesi dopo il secondo avviso, è automaticamente escluso dall’associazione.<br />
Art. 4 - Budget e contributi associativi<br />
Ogni anno, il Consiglio di Amministrazione deve sottoporre all’Assemblea<br />
generale il bilancio consuntivo dell’anno precedente ed il<br />
budget per l’anno seguente. Il budget annuale e la quota di associazione<br />
sono fissati dall’Assemblea generale con la maggioranza dei<br />
due terzi dei votanti. Il Consiglio di Amministrazione propone la<br />
quota associativa. Il massimo costo dell’associazione annuale è di<br />
100.000 Euro.<br />
Art. 5 - Assemblea generale<br />
L’Assemblea generale è l’autorità superiore del <strong>PEFC</strong>C. L’Assemblea<br />
si riunisce regolarmente almeno una volta l’anno. Ogni membro è<br />
rappresentato da un delegato che può essere sostituito da un dele-<br />
77
78<br />
ARSIA<br />
gato autorizzato dal<strong>lo</strong> stesso ente di gestione nazionale. L’autorizzazione<br />
deve essere presentata in forma scritta. Se un membro non<br />
può partecipare, il delegato ha i suoi stessi diritti.<br />
I delegati possono essere accompagnati anche da altri rappresentanti<br />
del<strong>lo</strong> stesso ente di gestione nazionale. Questi partecipano come<br />
osservatori e possono essere al massimo due per ogni ente di gestione<br />
nazionale.<br />
L’Assemblea generale è convocata dal Presidente mediante lettera<br />
raccomandata con almeno quattro settimane di preavviso (fa fede il<br />
timbro postale) ed include l’ordine del giorno. Documenti pertinenti<br />
devono essere resi disponibili non più tardi di una settimana<br />
prima della riunione dell’Assemblea generale.<br />
Un’Assemblea generale straordinaria può essere convocata dal<br />
Presidente o su domanda di almeno un quinto dei membri.<br />
L’Assemblea generale è presieduta dal Presidente che è eletto dai<br />
delegati con una maggioranza dei due-terzi per un periodo di due<br />
anni. Egli può essere rieletto per una seconda e terza volta.<br />
L’Assemblea generale elegge un primo ed un secondo Vice-<br />
Presidente che presiedono l’Assemblea in assenza del Presidente<br />
stesso. In assenza sia del Presidente che dei Vice-Presidenti,<br />
l’Assemblea generale può essere presieduta da un membro eletto tra<br />
i presenti con la semplice maggioranza.<br />
L’Assemblea generale elegge i membri del Consiglio di Amministrazione<br />
su proposta dei delegati nazionali. I membri del Comitato<br />
possono essere membri degli Enti di gestione nazionali e possono<br />
non essere delegati del <strong>PEFC</strong>C. Il Presidente ed i Vice-Presidenti<br />
sono, nel<strong>lo</strong> stesso tempo, membri del Consiglio di Amministrazione.<br />
I membri del Consiglio non hanno diritto di voto nell’Assemblea<br />
generale.<br />
L’Assemblea generale ha i seguenti compiti:<br />
• adottare e revisionare <strong>lo</strong> Statuto del <strong>PEFC</strong><br />
• emendare e revisionare i documenti e le procedure tecniche che<br />
regolano <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />
• decidere sulla formazione e sulla sede della segreteria<br />
• eleggere e dimettere i membri del Consiglio di Amministrazione<br />
• eleggere due amministratori<br />
• adottare il budget annuale ed il consuntivo del <strong>PEFC</strong>C<br />
• valutare l’ammissione di nuovi membri e la dimissione di altri<br />
• valutare <strong>lo</strong> scioglimento del <strong>PEFC</strong>C.<br />
Se <strong>lo</strong> Statuto non prevede diversamente, le decisioni sono prese<br />
dall’Assemblea con la semplice maggioranza.<br />
Il <strong>PEFC</strong>C può essere sciolto so<strong>lo</strong> con la maggioranza dei due terzi dei<br />
votanti.<br />
In base all’art. 8, primo paragrafo della Legge del 21 aprile 1928, <strong>lo</strong>
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Statuto può essere modificato so<strong>lo</strong> con la maggioranza di due terzi<br />
dei voti, se l’oggetto della modifica è stato specificatamente citato<br />
nella convocazione e se i due terzi dei membri rappresentati (la legge<br />
citata in questo Statuto è una legge del Lussemburgo, del 2 aprile<br />
1928, relativa alle associazioni e fondazioni non a scopo di lucro). Se<br />
uno degli obiettivi dell’associazione deve essere modificato, è richiesta<br />
la maggioranza dei tre quarti dei voti. Per la determinazione del<br />
quorum dei votanti i membri senza diritto di voto non sono considerati.<br />
Se il quorum non è raggiunto occorrerà seguire la procedura dell’artico<strong>lo</strong><br />
8, paragrafi 2 e 3 della legge del 21 aprile 1928.<br />
Tutti i membri hanno a disposizione tra uno e tre voti, secondo le<br />
categorie annuali di materiale legnoso tagliato: meno di 10 milioni di<br />
metri cubi, tra 10 e 30 milioni di metri cubi, più di 30 milioni di metri<br />
cubi. Le regole interne delle procedure determinano il campo dei<br />
voti, sulla base delle statistiche ufficiali UN ECE/FAO.<br />
Le decisioni dell’Assemblea generale saranno riportate in un registro<br />
dei verbali, ognuno dei quali firmato dal Presidente e dal<br />
Segretario generale. I membri, così come le terze parti aventi un<br />
legittimo interesse, possono fare domanda per averne copia. Dette<br />
copie saranno firmate dal Segretario generale.<br />
Art. 6 - Consiglio di Amministrazione<br />
Il Consiglio per la Certificazione Pan-Europea delle Foreste è amministrato<br />
e gestito da un Consiglio di Amministrazione.<br />
Il Consiglio di Amministrazione comprende il Presidente del <strong>PEFC</strong>C,<br />
i Vice-Presidenti e i 2-8 membri che sono eletti dall’Assemblea generale<br />
ogni due anni. <strong>La</strong> composizione dei membri del Comitato<br />
dovrebbe rispecchiare gli interessi della maggioranza che sostiene il<br />
<strong>PEFC</strong>C, la distribuzione geografica dei membri e la diversità della<br />
<strong>lo</strong>ro categoria di materiale legnoso tagliato annualmente. Le decisioni<br />
del Comitato sono prese in base alla semplice maggioranza (la<br />
legge riguardante questo statuto è la già citata legge del Lussemburgo<br />
del 21 aprile 1928). In caso di parità di voti è determinante<br />
il voto del Presidente.<br />
In assenza del Presidente, le riunioni del Consiglio sono presiedute<br />
dai Vice-Presidenti.<br />
Il Consiglio di Amministrazione è eletto per un periodo di due anni.<br />
È possibile tuttavia una rielezione degli stessi membri del Comitato.<br />
Il Presidente convoca le riunioni del Consiglio almeno due volte<br />
l’anno con lettera raccomandata ed almeno quattro settimane di<br />
anticipo, includendo l’ordine del giorno. <strong>La</strong> documentazione pertinente<br />
deve essere resa disponibile almeno una settimana prima della<br />
data della riunione del Consiglio di Amministrazione. Le riunioni<br />
del Comitato possono anche essere convocate su richiesta di almeno<br />
un terzo dei membri.<br />
79
80<br />
ARSIA<br />
Il Consiglio di Amministrazione ha i seguenti compiti:<br />
• coordinare ed amministrare il lavoro del Consiglio per la Certificazione<br />
Forestale Pan-Europea<br />
• preparare la riunione dell’Assemblea generale<br />
• preparare il budget annuale e il resoconto consuntivo annuale<br />
• decidere sulla conformità degli schemi di <strong>certificazione</strong> rispetto ai<br />
requisiti stabiliti dal <strong>PEFC</strong>C<br />
• istituire gruppi di lavoro e gruppi di esperti per temi specifici, secondo<br />
necessità<br />
• eseguire attività di promozione e curare le pubbliche relazioni<br />
• assumere e licenziare il Segretario generale o altro personale dipendente<br />
• considerare gli schemi non <strong>PEFC</strong> agevolando il mutuo riconoscimento.<br />
Inoltre, il Consiglio di Amministrazione prende tutte quelle decisioni,<br />
nell’interesse del <strong>PEFC</strong>, che non sono espressamente di competenza<br />
dell’Assemblea generale (in base all’art. 5) pur essendo quest’ultima<br />
autorizzata, nelle sue mansioni di autorità suprema, ad agire e<br />
a prendere decisioni in qualunque circostanza e riguardo qualunque<br />
questione, anche quelle che non sono state espressamente indicate<br />
nel predetto artico<strong>lo</strong> 5 o che sono di competenza del Consiglio di<br />
Amministrazione. Le decisioni prese dall’Assemblea generale sono<br />
vincolanti pere il Consiglio di Amministrazione. Qualunque decisione,<br />
finanziariamente o politicamente vincolante per il <strong>PEFC</strong>, deve<br />
essere avvallata dal Consiglio di Amministrazione e deve essere firmata<br />
dal Presidente del Consiglio e dal Segretario generale. I membri<br />
del Consiglio di Amministrazione, mentre esercitano le <strong>lo</strong>ro funzioni,<br />
non possono assumere obblighi personali e sono so<strong>lo</strong> responsabili<br />
del <strong>lo</strong>ro mandato.<br />
Art. 7 - Il Segretario generale<br />
Il Segretario generale del <strong>PEFC</strong>C è responsabile dei lavori della Segreteria.<br />
Il Consiglio di Amministrazione assume il Segretario/a generale<br />
e fissa il suo stipendio. Il Segretario generale deve rispondere<br />
del suo operato al Consiglio di Amministrazione. Egli assicura la<br />
comunicazione tra i membri e supporta il lavoro del Consiglio di<br />
Amministrazione, curando specialmente l’attività promozionale e le<br />
pubbliche relazioni. I compiti del Segretario generale sono specificati<br />
nelle regole interne delle procedure.<br />
Il Segretario generale partecipa alle riunioni dell’Assemblea generale<br />
e del Consiglio di Amministrazione e tiene i verbali delle riunioni.<br />
<strong>La</strong> Segreteria può essere assegnata ad una qualsiasi delle organizzazioni<br />
associate.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Art. 8 - Lingue ufficiali<br />
L’inglese è la lingua ufficiale del <strong>PEFC</strong>C. Le Assemblee generali saranno<br />
tenute in inglese, tedesco e francese, mentre tutte le altre riunioni<br />
so<strong>lo</strong> in inglese. I documenti ufficiali saranno forniti in inglese<br />
dalla segreteria. Ulteriori traduzioni rientrano nelle responsabilità<br />
dei singoli enti di gestione nazionali.<br />
Art. 9 - Regole interne di procedura<br />
Le regole interne di procedura sono decise dal Consiglio di Amministrazione<br />
e presentate all’Assemblea generale.<br />
Art. 10 - Utilizzo del <strong>lo</strong>go e suo finanziamento<br />
Le regole per l’uso del <strong>lo</strong>go ed il pagamento per l’uso del <strong>lo</strong>go sono<br />
decisi dall’Assemblea generale nell’ambito della struttura dei principi<br />
del <strong>PEFC</strong>C.<br />
Art. 11 - Scioglimento<br />
Dopo <strong>lo</strong> scioglimento dell’associazione i patrimoni sociali devono<br />
essere distribuiti tra i membri dell’associazione aventi diritto di<br />
voto.<br />
81
82<br />
ARSIA<br />
DOCUMENTO TECNICO<br />
Struttura del <strong>PEFC</strong>. Elementi comuni e requisiti<br />
1. INTRODUZIONE<br />
Gli elementi comuni ed i requisiti del <strong>PEFC</strong> sono basati sul Memorandum<br />
(Allegato 1) che è stato adottato dalle organizzazioni di 14 Paesi<br />
nell’ottobre 1998 a Helsinki.<br />
2. OBIETTIVI<br />
Questo documento definisce gli elementi comuni ed i requisiti che<br />
devono essere rispettati dagli schemi di <strong>certificazione</strong> che vogliono<br />
prendere parte e utilizzare il marchio commerciale del <strong>PEFC</strong>. Questi<br />
requisiti minimi aiuteranno a promuovere la gestione sostenibile delle<br />
foreste ed assicurare i consumatori che i prodotti che riportano l’etichettatura<br />
<strong>PEFC</strong> provengono da foreste gestite in modo sostenibile.<br />
3. SCOPO<br />
Al fine di assicurare un sufficiente grado di equivalenza e comparabilità<br />
sono stati definiti i requisiti minimi relativi ai seguenti aspetti<br />
della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>:<br />
• criteri di <strong>certificazione</strong><br />
• applicazione<br />
• verifiche ispettive e procedure di <strong>certificazione</strong><br />
• verifica della rintracciabilità<br />
• etichettatura del prodotto.<br />
Inoltre, sono state definite struttura e funzioni di un ente europeo di<br />
gestione.<br />
4. ELEMENTI E PROCEDURE DEL <strong>PEFC</strong><br />
4.1. CRITERI DI CERTIFICAZIONE<br />
4.1.1. Fondamenti dei Criteri di <strong>certificazione</strong><br />
I Criteri di <strong>certificazione</strong> coprono l’intero campo delle funzioni forestali<br />
incluse quelle economiche, eco<strong>lo</strong>giche e sociali. I criteri di <strong>certificazione</strong><br />
da utilizzare nel <strong>PEFC</strong> sono basati sui 6 Criteri pan-europei per la<br />
Gestione Sostenibile delle Foreste (GFS) che costituiscono un ulteriore<br />
quadro di riferimento comune. I criteri nazionali dovranno rispettare i<br />
requisiti legali rilevanti, le politiche ed i programmi nazionali.<br />
Il Processo pan-europeo ha identificato una serie di 27 indicatori<br />
quantitativi e descrittivi per un monitoraggio e una rendicontazione
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
nazionale. I singoli Paesi sono liberi di elaborare ulteriormente questi<br />
indicatori a livel<strong>lo</strong> nazionale. In aggiunta, le linee guida operative paneuropee<br />
costituiranno le basi di riferimento per l’elaborazione dei criteri<br />
di <strong>certificazione</strong> regionale e nazionale. Dato che queste linee guida e<br />
gli indicatori GFS non sono tutti pertinenti per tutte le condizioni <strong>lo</strong>cali,<br />
essi servono come <strong>schema</strong> che dovrà essere interpretato in modo appropriato<br />
per adeguar<strong>lo</strong> alle diverse situazioni regionali e nazionali.<br />
I criteri di <strong>certificazione</strong> da elaborare dovranno coprire tutti gli<br />
aspetti rilevanti della gestione <strong>forestale</strong> sostenibile (GFS). Essi riguarderanno<br />
la condizione delle foreste e gli elementi di gestione o i sistemi di<br />
amministrazione che sono importanti per l’implementazione della GFS.<br />
4.1.2. Elaborazione dei criteri di <strong>certificazione</strong><br />
I criteri di <strong>certificazione</strong> saranno elaborati e adottati a livel<strong>lo</strong> nazionale,<br />
regionale o a qualsiasi altro livel<strong>lo</strong> inferiore. Il processo di sviluppo<br />
dei criteri dovrà essere iniziato dai proprietari forestali. Tutte le parti<br />
interessate saranno invitate a partecipare a questo processo. I <strong>lo</strong>ro punti<br />
di vista saranno documentati e tenuti in considerazione in modo aperto<br />
e trasparente. I criteri saranno periodicamente rivisti alla luce di nuove<br />
conoscenze scientifiche e nell’ottica di un miglioramento continuo. Lo<br />
sviluppo dei criteri sarà indipendente dal processo di <strong>certificazione</strong>.<br />
Le diverse fasi del processo di sviluppo dei criteri saranno trasparenti<br />
e i risultati verranno resi pubblici. L’obiettivo sarà di raggiungere il consenso,<br />
ma ciò non è una condizione essenziale per decidere sui criteri.<br />
4.2. LIVELLO DI APPLICAZIONE<br />
Nel rispetto dei principi di non discriminazione, vo<strong>lo</strong>ntarietà ed efficienza<br />
economica, le unità di <strong>certificazione</strong> devono essere definite in<br />
modo appropriato alle condizioni nazionali. Dovrà inoltre essere disponibile<br />
una documentazione che delimiti chiaramente tali unità.<br />
4.2.1. Certificazione regionale<br />
In alcuni Paesi, la <strong>certificazione</strong> regionale è il modo migliore per evitare<br />
la discriminazione nei confronti di piccoli proprietari forestali. In questo<br />
caso dovranno essere chiaramente identificati i soggetti autorizzati a<br />
richiedere la <strong>certificazione</strong> regionale. Singoli proprietari forestali potranno<br />
partecipare su base vo<strong>lo</strong>ntaria. <strong>La</strong> conformità ai requisiti rilevanti sarà<br />
assicurata da tutti gli interessati coinvolti nella <strong>certificazione</strong> regionale.<br />
Un registro dei proprietari forestali che prendono parte al processo<br />
<strong>PEFC</strong>, contenente tutti i dati rilevanti, sarà istituito e mantenuto dagli<br />
organismi preposti. Il registro sarà redatto per includervi l’intera area<br />
coinvolta nella <strong>certificazione</strong> regionale.<br />
83
84<br />
ARSIA<br />
4.2.2. Certificazione di gruppo<br />
Le organizzazioni dei proprietari forestali e altre organizzazioni<br />
coinvolte nella gestione di foreste possono richiedere di essere certificate<br />
come gruppo. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> di gruppo richiede che tutti i membri<br />
si impegnino a soddisfare i requisiti del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong>. Un<br />
registro dei proprietari forestali che prendono parte al processo <strong>PEFC</strong>,<br />
contenente tutti i dati rilevanti, sarà istituito e mantenuto dai singoli<br />
organismi. Il registro sarà redatto per includervi l’intera area coinvolta<br />
nella <strong>certificazione</strong> di gruppo.<br />
4.2.3. Certificazione individuale<br />
Un singo<strong>lo</strong> proprietario <strong>forestale</strong> è libero di fare domanda per la <strong>certificazione</strong><br />
individuale nel caso in cui le possibilità della <strong>certificazione</strong><br />
regionale o di gruppo siano limitate o inesistenti e qua<strong>lo</strong>ra possieda una<br />
superficie <strong>forestale</strong> così estesa da permettere la verifica della sostenibilità<br />
della sua gestione.<br />
4.3. PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE<br />
I requisiti per le verifiche ispettive e le procedure di <strong>certificazione</strong><br />
del <strong>PEFC</strong> sono basate principalmente sulle norme EN 45011 (Requisiti<br />
generali per organismi che operano nell’ambito dei sistemi di <strong>certificazione</strong><br />
di prodotto), EN 45012 (Requisiti generali per organismi che eseguono<br />
la valutazione e registrazione/<strong>certificazione</strong> dei sistemi qualità)<br />
ed EN 30011-2 (Criteri di qualificazione per valutatori ambientali). Le<br />
procedure per la partecipazione agli schemi di <strong>certificazione</strong> sono documentate<br />
e fornite ai richiedenti e ai fornitori certificati. <strong>La</strong> documentazione<br />
conterrà anche la descrizione dei diritti e doveri dei richiedenti.<br />
4.3.1. Processo di <strong>certificazione</strong><br />
Il processo di <strong>certificazione</strong> consisterà nelle fasi descritte nei 5 paragrafi<br />
seguenti.<br />
Richiesta di <strong>certificazione</strong> mediante verifica. Una richiesta di <strong>certificazione</strong><br />
unitamente alla documentazione necessaria deve essere inviata<br />
all’organismo di <strong>certificazione</strong>.<br />
Processo di valutazione. Una visita di pre-verifica può essere svolta per<br />
assicurare che i requisiti per la <strong>certificazione</strong> siano chiaramente definiti,<br />
documentati e interpretati. L’organismo di <strong>certificazione</strong> predispone un<br />
piano per l’attività di valutazione e nomina un gruppo di verificatori<br />
qualificati per analizzare la conformità ai criteri di <strong>certificazione</strong>.<br />
Tutti i dati pertinenti disponibili e le fonti di informazione, specialmente<br />
le verifiche interne e altri documenti verranno usati per evitare<br />
duplicazioni e quindi per ridurre i costi non necessari.<br />
Rapporto. In seguito alla valutazione vengono generalmente messe in<br />
atto le seguenti fasi:
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
• dopo la verifica ispettiva il gruppo di verifica produce un rapporto<br />
scritto o verbale delle proprie osservazioni al richiedente<br />
• il gruppo di verifica predispone un rapporto su quanto riscontrato<br />
per l’organismo di <strong>certificazione</strong><br />
• una bozza del documento di valutazione viene esaminata dal richiedente<br />
• il richiedente ha la possibilità di commentare il rapporto e di descrivere<br />
le specifiche azioni che intende adottare o pianificare entro un<br />
determinato periodo di tempo per ovviare alle non conformità<br />
riscontrate rispetto ai requisiti di <strong>certificazione</strong><br />
• il richiedente deciderà il target di distribuzione del rapporto<br />
• un compendio contenente i risultati più importanti sarà reso disponibile<br />
al pubblico.<br />
Decisione di <strong>certificazione</strong>. <strong>La</strong> decisione se rilasciare o meno la <strong>certificazione</strong><br />
al richiedente sarà presa dall’organismo di <strong>certificazione</strong>. <strong>La</strong><br />
decisione può essere positiva, negativa o condizionata. Co<strong>lo</strong>ro che prendono<br />
la decisione non dovranno aver partecipato al gruppo di verifica<br />
ispettiva dell’organismo di <strong>certificazione</strong>.<br />
Se viene rilasciata la <strong>certificazione</strong>, l’organismo di <strong>certificazione</strong><br />
dovrà fornire al richiedente i documenti pertinenti, specificando le regole<br />
di utilizzo della <strong>certificazione</strong> stessa.<br />
Ulteriori verifiche ispettive. L’organismo di <strong>certificazione</strong> dovrà eseguire<br />
revisioni periodiche per verificare che il richiedente continui ad<br />
essere in regola con i requisiti richiesti per la <strong>certificazione</strong>. Le procedure<br />
saranno simili a quelle della valutazione iniziale.<br />
4.3.2. Organismo di <strong>certificazione</strong><br />
L’organismo di <strong>certificazione</strong> costituisce una terza parte indipendente<br />
che, in un’unità di <strong>certificazione</strong>, valuta e certifica la gestione <strong>forestale</strong><br />
e/o gli aspetti forestali prestazionali rispetto ai criteri di <strong>certificazione</strong><br />
prestabiliti.<br />
Gli organismi di <strong>certificazione</strong> devono essere imparziali e possedere<br />
la necessaria preparazione tecnica relativamente alle procedure di <strong>certificazione</strong>,<br />
una sufficiente competenza sulla gestione <strong>forestale</strong> in genere<br />
ed una buona comprensione dei criteri di <strong>certificazione</strong> e dei metodi<br />
secondo i quali viene eseguito il processo di <strong>certificazione</strong>.<br />
I compiti degli organismi di <strong>certificazione</strong> includono:<br />
• esecuzione di verifiche indipendenti<br />
• emissione e ritiro dei certificati <strong>PEFC</strong><br />
• control<strong>lo</strong> dell’uso del certificato.<br />
Il personale addetto alla verifica deve avere una buona conoscenza<br />
del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> e dei requisiti richiesti dal <strong>PEFC</strong>.<br />
<strong>La</strong> competenza professionale nella gestione <strong>forestale</strong> e nelle procedure<br />
di <strong>certificazione</strong> è riconosciuta sulla base di una formazione appropriata<br />
e un’adeguata esperienza professionale.<br />
85
86<br />
ARSIA<br />
4.3.3. Accreditamento<br />
È previsto che gli organismi di <strong>certificazione</strong> siano riconosciuti da<br />
enti di accreditamento nazionali o che coinvolgano organismi di <strong>certificazione</strong><br />
accreditati. Lo scopo è quel<strong>lo</strong> di assicurare la credibilità del<br />
lavoro di <strong>certificazione</strong> e di facilitare il mutuo riconoscimento.<br />
4.4. RISOLUZIONE DELLE DISPUTE<br />
4.4.1. Risoluzione delle dispute all’interno dell’organismo di <strong>certificazione</strong><br />
L’organismo di <strong>certificazione</strong> dovrà:<br />
• registrare tutti gli appelli, le lamentele e le dispute connesse alla <strong>certificazione</strong><br />
• prendere appropriati provvedimenti ed azioni preventive e documentare<br />
le azioni intraprese.<br />
4.4.2. Comitato di risoluzione delle dispute<br />
L’ente di gestione nazionale istituisce un comitato indipendente di<br />
risoluzione delle dispute, che si occupa di tutte le lamentele originate da<br />
specifiche decisioni relative all’emissione di certificati che non possono<br />
essere risolte tra l’organismo di <strong>certificazione</strong> e il richiedente.<br />
4.5. MARCHIO COLLETTIVO COMUNE E LOGO<br />
<strong>La</strong> guida circa l’uso del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> stabilisce le regole e le linee guida<br />
relative al marchio e <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> ed è in corso di definizione. <strong>La</strong> guida specifica<br />
chi è il proprietario e il gestore del <strong>lo</strong>go, chi ha diritto di usare il<br />
marchio e il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong>, quali tipi di rivendicazioni sono incluse nel <strong>lo</strong>go,<br />
in quale modo il <strong>lo</strong>go può essere usato nella comunicazione tra materiali<br />
in ingresso e prodotti in uscita e quali sono le specifiche relative alla<br />
riproduzione del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> nelle forme stampate e nelle pubblicazioni.<br />
4.5.1. Regole generali<br />
Un marchio e un <strong>lo</strong>go collettivo comune saranno registrati e diverranno<br />
di proprietà del Consiglio per la Certificazione Forestale Pan-<br />
Europea (<strong>PEFC</strong>C).<br />
Il marchio e il <strong>lo</strong>go possono essere usati come mezzo di comunicazione,<br />
inclusa l’etichettatura di prodotti derivanti da foreste certificate sotto<br />
programmi di <strong>certificazione</strong> riconosciuti soddisfacenti i requisiti del <strong>PEFC</strong>.<br />
Le regole specifiche per l’uso del marchio saranno concordate tra i gruppi<br />
nazionali partecipanti al <strong>PEFC</strong> nell’ambito dell’Assemblea generale.<br />
4.5.2. Rintracciabilità<br />
Il <strong>PEFC</strong> riconosce che i problemi relativi alla rintracciabilità del<br />
legname dopo l’uscita dalla foresta non sono di facile soluzione. Il pro-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
cesso, in questo momento, può solamente garantire i prodotti fino al<br />
limite della proprietà <strong>forestale</strong>. È chiaro che deve essere assicurata una<br />
trasparente rintracciabilità a valle e il <strong>PEFC</strong> si incarica di trovare una<br />
soluzione credibile il più presto. Le regole circa la rintracciabilità sono<br />
in corso di stesura.<br />
4.5.3. Etichettatura<br />
Il marchio <strong>PEFC</strong> può essere usato su prodotti, materiali da imbal<strong>lo</strong> o<br />
su pubblicazioni promozionali e documenti che accompagnano i prodotti<br />
provenienti da una foresta certificata come ad esempio fatture,<br />
schede sul prodotto, ecc. Il <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> può anche essere usato a scopi<br />
pubblicitari.<br />
I diritti in base ai quali è collegato l’uso del marchio <strong>PEFC</strong> dovranno<br />
risultare chiari e trasparenti al cliente.<br />
Le regole relative all’utilizzo del <strong>lo</strong>go sono in corso di stesura.<br />
5. STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL <strong>PEFC</strong><br />
LIVELLO PAN-EUROPEO<br />
Il funzionamento del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong> a livel<strong>lo</strong> pan-europeo e il coordinamento<br />
con gli Enti di gestione nazionali è assicurato dal Consiglio<br />
del <strong>PEFC</strong>. Le regole organizzative sono riportate nel<strong>lo</strong> statuto.<br />
LIVELLO NAZIONALE<br />
Le organizzazioni dei proprietari forestali dovranno invitare le<br />
organizzazioni nazionali che rappresentano le parti interessate a costituire<br />
un ente di gestione nazionale che è membro del Consiglio per la<br />
Certificazione Forestale Pan-Europea (<strong>PEFC</strong>C).<br />
5.1 DEFINIZIONI<br />
Stabilire definizioni comuni sui termini chiave relativi alla <strong>certificazione</strong><br />
è essenziale. Nell’ambito del <strong>PEFC</strong> saranno utilizzate le definizioni<br />
che seguono. Per quanto possibile esse sono basate su riferimenti già<br />
esistenti che sono stati sviluppati all’interno di diversi Processi internazionali<br />
(ad esempio: Pan-European Process, Intergovernmental Panel of<br />
Forests [IPF] e ISO).<br />
[Per le definizioni si rimanda al G<strong>lo</strong>ssario]<br />
87
88<br />
ARSIA<br />
Memorandum del <strong>PEFC</strong><br />
Il memorandum relativo alla Certificazione Forestale Pan-Europea<br />
(<strong>PEFC</strong>), concordato dal Comitato direttivo del <strong>PEFC</strong> nella riunione di<br />
Helsinki del 27 ottobre 1998, recita quanto segue:<br />
Dal luglio 1998 le organizzazioni di proprietari forestali e delle<br />
industrie forestali di un certo numero di Paesi europei si adoprano a<br />
predisporre il quadro di riferimento della <strong>certificazione</strong> pan-europea<br />
riconoscendo<br />
• che la continua riduzione delle risorse forestali mondiali richiede<br />
una serie di sforzi per un’ulteriore promozione dell’implementazione<br />
delle pratiche di gestione <strong>forestale</strong> sostenibile,<br />
• i benefici potenziali della <strong>certificazione</strong> quale strumento vo<strong>lo</strong>ntario<br />
di comunicazione verso clienti e consumatori relativamente all’adozione<br />
di pratiche di gestione <strong>forestale</strong> sostenibile,<br />
• l’inadeguatezza degli attuali sistemi di <strong>certificazione</strong> relativamente<br />
ai modelli di proprietà forestali su piccola scala,<br />
• il rischio di possibile confusione che può determinarsi sul mercato a<br />
causa del proliferare di vari sistemi di <strong>certificazione</strong> ed etichettatura,<br />
• i diversi requisiti internazionali inerenti la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> e<br />
la variabilità di situazioni nazionali dal punto di vista economico,<br />
sociale, eco<strong>lo</strong>gico e culturale, inclusi i modelli di proprietà.<br />
Le organizzazioni partecipanti dichiarano il <strong>lo</strong>ro impegno nel promuovere<br />
la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile e un corretto uso del legno ed<br />
altri prodotti forestali quali materiali eco<strong>lo</strong>gici e rinnovabili per mezzo<br />
del<strong>lo</strong> sviluppo di un sistema di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> pan-europea in<br />
grado di costituire un quadro comune di riferimento per le azioni di<br />
livel<strong>lo</strong> nazionale.<br />
GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE. <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> sostenibile viene<br />
intesa come definito nella Risoluzione H1 della Conferenza Ministeriale<br />
sulla Protezione delle Foreste in Europa: <strong>La</strong> gestione e l’uso<br />
delle foreste e del territorio <strong>forestale</strong> in modo e misura tali da mantenere la<br />
<strong>lo</strong>ro biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità e il <strong>lo</strong>ro<br />
potenziale di soddisfare, ora ed in futuro, rilevanti funzioni eco<strong>lo</strong>giche, economiche<br />
e sociali a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale, nazionale e g<strong>lo</strong>bale e a non determinare<br />
danno ad altri ecosistemi.<br />
I sei Criteri seguenti specificano tale comune interpretazione della<br />
gestione <strong>forestale</strong> sostenibile:<br />
1. Mantenimento e appropriato sviluppo delle risorse forestali e <strong>lo</strong>ro
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
contributo al cic<strong>lo</strong> g<strong>lo</strong>bale del carbonio;<br />
2. Mantenimento della salute e vitalità dell’ecosistema <strong>forestale</strong>;<br />
3. Mantenimento e promozione delle funzioni produttive delle foreste<br />
(prodotti legnosi e non);<br />
4. Mantenimento, conservazione e adeguato sviluppo della diversità<br />
bio<strong>lo</strong>gica negli ecosistemi forestali;<br />
5. Mantenimento e adeguato sviluppo delle funzioni protettive nella<br />
gestione <strong>forestale</strong> (in particolare suo<strong>lo</strong> e acqua);<br />
6. Mantenimento di altre funzioni e condizioni socio-economiche.<br />
PRINCIPI GUIDA. Per <strong>lo</strong> sviluppo del <strong>PEFC</strong> verranno considerati i seguenti<br />
principi:<br />
• Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile come obiettivo principale<br />
• Credibilità<br />
• Non-mendacità<br />
• Accesso aperto e non discriminazione<br />
• Efficacia economica<br />
• Partecipazione intesa a coinvolgere tutte le rilevanti parti interessate<br />
• Trasparenza<br />
• Sussidiarietà<br />
• Vo<strong>lo</strong>ntarietà<br />
OBIETTIVI. Il <strong>PEFC</strong> perseguirà i seguenti obiettivi:<br />
1. Il <strong>PEFC</strong> è un’iniziativa vo<strong>lo</strong>ntaria del settore privato basata su una<br />
larga intesa delle rilevanti parti interessate relativamente all’implementazione<br />
della gestione <strong>forestale</strong> sostenibile a livel<strong>lo</strong> nazionale o<br />
regionale.<br />
2. Esso offre un quadro di riferimento pan-europeo per la realizzazione<br />
di sistemi nazionali di <strong>certificazione</strong> comparabili e per il <strong>lo</strong>ro<br />
mutuo riconoscimento.<br />
3. Esso intende rafforzare e migliorare l’immagine positiva del settore<br />
<strong>forestale</strong> e del legno come materia prima rinnovabile.<br />
4. Esso contribuisce alla promozione di una gestione <strong>forestale</strong> economicamente<br />
valida, ambientalmente appropriata e ricca di benefici<br />
sociali.<br />
5. Esso fornisce garanzia ai clienti e al pubblico in genere che le foreste<br />
certificate nell’ambito del programma sono gestite in modo sostenibile.<br />
6. Esso è basato su verifiche ispettive di terza parte.<br />
7. Esso è basato su livelli di <strong>certificazione</strong> regionale ed è aperto ad ulteriori<br />
opzioni qua<strong>lo</strong>ra appropriate.<br />
SCOPI. Il <strong>PEFC</strong> intende:<br />
• Stabilire una serie di principi comuni per la <strong>certificazione</strong> vo<strong>lo</strong>ntaria<br />
della gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />
89
90<br />
ARSIA<br />
• Produrre un quadro di riferimento comune per i criteri di <strong>certificazione</strong><br />
da sviluppare a livel<strong>lo</strong> nazionale. Questi sono basati sui sei<br />
Criteri pan-europei per una gestione <strong>forestale</strong> sostenibile. Nel<strong>lo</strong> sviluppo<br />
di criteri di <strong>certificazione</strong> nazionali e regionali verranno considerati<br />
anche gli Indicatori pan-europei di gestione <strong>forestale</strong> sostenibile<br />
così come le Linee guida operative.<br />
• Stabilire meccanismi per il mutuo riconoscimento dei sistemi di <strong>certificazione</strong><br />
che partecipano al <strong>PEFC</strong>.<br />
• Predisporre un’etichettatura di mercato collettiva e un <strong>lo</strong>go come<br />
strumento di comunicazione.<br />
PROGRESSO DEI LAVORI. Le organizzazioni partecipanti concordano nel<br />
continuare a:<br />
• redigere e implementare documenti tecnici che specifichino la struttura<br />
del <strong>PEFC</strong>,<br />
• considerare i punti di vista delle parti rilevanti interessate,<br />
• predisporre la realizzazione di un ente direttivo del <strong>PEFC</strong> a livel<strong>lo</strong><br />
europeo,<br />
• sviluppare una strategia di comunicazione per informare le parti<br />
interessate rilevanti sul processo di <strong>certificazione</strong> e organizzare un<br />
seminario pan-europeo coinvolgendo le parti interessate il 24 febbraio<br />
1999 in Germania.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Procedure per l’adesione agli Schemi di <strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong><br />
REQUISITI MINIMI<br />
Qualsiasi <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> nazionale, regionale o ad<br />
altro livel<strong>lo</strong> sub-nazionale dovrà essere approvato dal Consiglio del<br />
<strong>PEFC</strong>. Le procedure relative hanno tenuto in considerazione le Guide ISO<br />
61 e 62 e sono le seguenti:<br />
1. Presentazione alla Segreteria del <strong>PEFC</strong> del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong>,<br />
con lista di control<strong>lo</strong> (disponibile presso la Segreteria) compilata.<br />
Questa, unitamente alla richiesta scritta, inoltrata da parte del<br />
membro nazionale del <strong>PEFC</strong> (o da altro proprietario del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>) è<br />
finalizzata a consentire che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> stesso sia formalmente valutato<br />
ed approvato. <strong>La</strong> suddetta presentazione deve pervenire sia in<br />
forma scritta che in formato elettronico per permettere il suo inserimento<br />
sul sito web del <strong>PEFC</strong>C e la conseguente raccolta di pubblici<br />
commenti.<br />
2. Lo <strong>schema</strong> viene trasmesso al Consiglio di Amministrazione che, a<br />
seconda dei casi, si avvale di una società di consulenza indipendente<br />
o di consulenti, con l’incarico di valutare la conformità del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />
ai requisiti del <strong>PEFC</strong>C. Nel caso in cui non sia possibile individuare<br />
una società di consulenza indipendente adeguata, può essere<br />
nominato un gruppo di esperti indipendenti. Questi devono possedere<br />
le competenze richieste per valutare <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> rispetto ai criteri<br />
del <strong>PEFC</strong>C. In entrambi i casi, i soggetti coinvolti dovranno appartenere<br />
a Paesi diversi da quel<strong>lo</strong> del richiedente e non dovranno<br />
avere alcun interesse di parte nella richiesta.<br />
3. Copie del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> (inclusa la lista di control<strong>lo</strong>) devono inoltre essere<br />
inviate a ciascuno dei gruppi nazionali di gestione del <strong>PEFC</strong> membri<br />
del <strong>PEFC</strong>C, in maniera da permettere a questi di trasmettere eventuali<br />
commenti scritti ai consulenti indipendenti o al gruppo di<br />
esperti entro il termine di 3 settimane. Per le stesse ragioni, <strong>lo</strong> <strong>schema</strong><br />
(con la lista di control<strong>lo</strong> compilata) dovrà infine essere pubblicato<br />
nel sito web ufficiale del <strong>PEFC</strong>C.<br />
4. Nei casi in cui siano richieste modifiche minori, i consulenti indipendenti<br />
potranno discuterle direttamente con il richiedente, in<br />
maniera che quest’ultimo provveda alle necessarie integrazioni.<br />
5. Entro il termine di 5 settimane, i consulenti indipendenti dovranno<br />
predisporre un rapporto per il Consiglio di Amministrazione al fine<br />
di consentirgli di prendere una decisione circa la conformità del<strong>lo</strong><br />
<strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong>, come previsto dall’art. 6 del<strong>lo</strong> Statuto del<br />
<strong>PEFC</strong>C. Una copia del rapporto dovrà anche essere inviata al richiedente.<br />
91
92<br />
ARSIA<br />
6. Nel caso in cui il Consiglio di Amministrazione ritenga conforme <strong>lo</strong><br />
<strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong>, dovrà proporne l’approvazione all’Assemblea<br />
generale. A questo proposito verrà organizzata una votazione<br />
postale nell’ambito della quale i delegati all’Assemblea generale,<br />
autorizzati a votare per conto degli enti di gestione nazionali del<br />
<strong>PEFC</strong> membri del <strong>PEFC</strong>C, avranno a disposizione 3 settimane per<br />
rispondere.<br />
7. Nel caso invece in cui il Consiglio di Amministrazione riscontri la<br />
non conformità del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> dovrà avvisare il<br />
richiedente. Quest’ultimo potrà rivedere <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> e riformulare la<br />
domanda o fare ricorso contro la decisione del Consiglio di Amministrazione<br />
e richiedere che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> venga riconsiderato nella<br />
successiva riunione dell’Assemblea generale.<br />
8. Se, a seguito della votazione postale, la maggioranza degli aventi<br />
diritto voterà a favore del<strong>lo</strong> <strong>schema</strong>, esso verrà ritenuto approvato<br />
dal <strong>PEFC</strong>C e verrà concesso l’uso del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> e/o i diritti previsti<br />
dalle regole del <strong>PEFC</strong>C. Tale decisione verrà inserita nel sito web del<br />
<strong>PEFC</strong>C. Se il voto risulterà invece negativo, il richiedente potrà appellarsi<br />
affinché <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> venga riconsiderato alla successiva Assemblea<br />
generale.<br />
9. Il Consiglio di Amministrazione potrà parimenti scegliere di rinviare<br />
la discussione della domanda alla successiva Assemblea generale.<br />
10. Eventuali modifiche (anche secondarie) ad uno <strong>schema</strong> approvato<br />
richiederanno che esso sia sottoposto al <strong>PEFC</strong>C in modo da valutarle<br />
nell’ottica di assicurare la continua conformità con i requisiti del<br />
<strong>PEFC</strong>C. Il Consiglio di Amministrazione ha la facoltà di approvare<br />
per conto dell’Assemblea generale eventuali modifiche di carattere<br />
secondario, provvedendo che esse siano state ritenute conformi ai<br />
requisiti del <strong>PEFC</strong>C da un consulente indipendente, come sopra.<br />
Modifiche di maggior importanza dovranno essere approvate<br />
dall’Assemblea generale, come sopra.<br />
11. Ciascun richiedente è responsabile di sostenere i costi richiesti dal<br />
processo di valutazione.<br />
12. Il <strong>PEFC</strong>C dovrà assicurare che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> soddisfi i requisiti tecnici del<br />
<strong>PEFC</strong>C. Dal momento che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> dovrà essere implementato tramite<br />
organismi accreditati dal proprio servizio nazionale di accreditamento<br />
o coinvolgere organismi accreditati, è responsabilità del<br />
richiedente fornire garanzia che <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> è in grado di soddisfare i<br />
relativi requisiti.<br />
Compatibilità dei criteri di <strong>certificazione</strong> con i Criteri pan-europei<br />
Lo <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> deve applicare i Criteri paneuropei<br />
per la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile come contesto comune mentre<br />
le Linee guida operative pan-europee devono formare le basi di riferimento<br />
nella definizione delle norme. I criteri applicati dal sistema di
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
<strong>certificazione</strong> nazionale devono essere compatibili con i Criteri paneuropei<br />
per una gestione <strong>forestale</strong> sostenibile adottati nella Terza Conferenza<br />
Ministeriale Pan-Europea sulla Protezione delle Foreste in<br />
Europa, svoltasi a Lisbona, il 2-4 giugno 1998 (attualmente noti come<br />
“Criteri Pan-Europei” ma in precedenza spesso riportati sotto la denominazione<br />
di “Criteri di Helsinki”). Per compatibilità si intende che i sei<br />
Criteri pan-europei siano adeguatamente applicati.<br />
Deve inoltre essere fornita una descrizione appropriata per spiegare<br />
come gli Indicatori pan-europei e le Linee guida operative pan-europee<br />
sono stati utilizzati quali basi di riferimento per la definizione dei criteri<br />
di <strong>certificazione</strong> nazionali. Al fine di facilitare la valutazione da parte<br />
del <strong>PEFC</strong>C, tale informazione deve essere unita alla richiesta di riconoscimento<br />
degli schemi nazionali.<br />
Sviluppo dei criteri di <strong>certificazione</strong><br />
Il processo di sviluppo seguito nella redazione delle norme devono<br />
rispettare gli elementi chiave specificati nel Capito<strong>lo</strong> 1.1. Una descrizione<br />
del processo di sviluppo dovrà essere allegata alla presentazione del<strong>lo</strong><br />
<strong>schema</strong> nazionale per facilitare la sua valutazione da parte del <strong>PEFC</strong>C.<br />
Livel<strong>lo</strong> di applicazione della <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong><br />
L’appropriato livel<strong>lo</strong> geografico per <strong>lo</strong> sviluppo e l’applicazione dei<br />
criteri è lasciato all’arbitrio del soggetto che desidera richiedere la <strong>certificazione</strong><br />
<strong>forestale</strong>. Sono possibili i seguenti livelli o combinazioni:<br />
• Certificazione regionale<br />
• Certificazione di gruppo<br />
• Certificazione individuale.<br />
Procedure di <strong>certificazione</strong><br />
I requisiti per la verifica ispettiva e le procedure di <strong>certificazione</strong> del<br />
<strong>PEFC</strong> sono prevalentemente basati sulle norme EN 45011 (Requisiti generali<br />
per organismi che operano nell’ambito dei sistemi di <strong>certificazione</strong><br />
di prodotto), EN 45012 (Requisiti generali per organismi che eseguono la<br />
valutazione e <strong>certificazione</strong>/registrazione della qualità) e EN 30011-2<br />
(Criteri di qualificazione per verificatori di sistemi qualità). Le procedure<br />
di partecipazione agli schemi di <strong>certificazione</strong> sono documentate e<br />
distribuite ai richiedenti e fornitori certificati. <strong>La</strong> documentazione dovrà<br />
contenere anche la descrizione dei diritti e doveri dei richiedenti.<br />
<strong>La</strong> norma EN 45012 specifica i criteri generali per gli organismi di<br />
<strong>certificazione</strong> che operano nell’ambito dei sistemi di gestione ambientale<br />
applicabili ai certificatori della gestione <strong>forestale</strong>. Altri organismi<br />
accreditati a livel<strong>lo</strong> nazionale che possano dimostrare la dovuta competenza<br />
ed imparzialità ed il possesso di adeguati sistemi organizzativi<br />
per rilasciare una <strong>certificazione</strong> di gestione <strong>forestale</strong>, possono parimenti<br />
essere riconosciuti come soggetti competenti alla stregua di quelli<br />
93
94<br />
ARSIA<br />
accreditati in conformità alla EN 45012 o 45011.<br />
<strong>La</strong> norma EN 45011 specifica i criteri generali per gli organismi di <strong>certificazione</strong><br />
e in particolar modo per la <strong>certificazione</strong> dell’assicurazione<br />
della qualità applicabile ai certificatori della rintracciabilità dei prodotti<br />
forestali. Altri organismi accreditati a livel<strong>lo</strong> nazionale che possano<br />
dimostrare la dovuta competenza ed imparzialità e il possesso di adeguati<br />
sistemi organizzativi per rilasciare una <strong>certificazione</strong> di gestione<br />
<strong>forestale</strong>, possono parimenti essere riconosciuti come soggetti competenti<br />
alla stregua di quelli accreditati in conformità alla EN 45012 o 45011.<br />
<strong>La</strong> norma EN 30011-2 specifica i criteri di qualificazione per i valutatori<br />
ambientali e costituisce una guida che dovrebbe essere usata per<br />
supportare le richieste dei sistemi di gestione ambientale e le verifiche<br />
ambientali. I requisiti minimi sono stabiliti in maniera tale che le verifiche<br />
siano condotte efficacemente ed uniformemente.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Il Consiglio di Amministrazione del <strong>PEFC</strong> Italia<br />
(estratto da www.promopefc.it)<br />
Gli eletti nel Consiglio di Amministrazione <strong>PEFC</strong> Italia per il triennio<br />
2002-2005 sono:<br />
Presidente: Pierluigi Ferrari<br />
Vice-Presidente: Pietro Luigi Bortoli<br />
Consiglieri: Mario Broll Regioni e Provincie Autonome<br />
Gerardo Ciriani Industria seconda trasformazione<br />
Sandro Castelli Liberi professionisti<br />
Domenico Ragno Regioni<br />
Joseph Schmiedhofer Industria prima trasformazione<br />
Franco Fabris Proprietari e Consorzi<br />
Guido Munari Regioni<br />
Giovanni Vignozzi Regioni<br />
Walter Bevilacqua Imprese di utilizzazioni boschive<br />
Marino Melissano Consumatori<br />
Elio Scalet Artigianato e PMI<br />
Dopo l’elezione di 11 consiglieri durante la prima Assemblea generale<br />
dei soci <strong>PEFC</strong> tenutasi il giorno 14 dicembre 2001 a Roma, il Consiglio<br />
di Amministrazione è stato allargato ad altri 2 componenti durante<br />
l’Assemblea di Arcidosso (GR) del 14 novembre 2002, rappresentanti del<br />
mondo dei consumatori e dell’artigianato. Resta ancora scoperto il seggio<br />
del mondo ambientalista.<br />
Statuto dell’Associazione “<strong>PEFC</strong> ITALIA”<br />
Art. 1 - Costituzione e sede<br />
È costituita ai sensi dell’art. 14 e seguenti del C.C. l’Associazione<br />
denominata “Pan European Forest Certification Italia”, in sigla “<strong>PEFC</strong><br />
ITALIA” membro ufficiale italiano del Consiglio della Certificazione Forestale<br />
Pan-europea (<strong>PEFC</strong>C), associazione di legge lussemburghese.<br />
L’Associazione ha sede legale in Roma.<br />
Potrà essere stabilita una sede operativa amministrativa diversa da<br />
quella legale.<br />
L’Associazione ha un proprio <strong>lo</strong>go e può adottare, in aggiunta o in<br />
sostituzione di esso, il <strong>lo</strong>go del Consiglio <strong>PEFC</strong>, in base ad un contratto<br />
scritto col Consiglio del <strong>PEFC</strong>.<br />
L’Associazione non ha fini di lucro. <strong>La</strong> durata è stabilita per venti<br />
anni decorrenti da oggi, prorogabili con delibera dell’Assemblea generale<br />
dei soci.<br />
95
96<br />
ARSIA<br />
Art. 2 - Scopi e finalità<br />
L’Associazione si propone di favorire e migliorare la gestione sostenibile<br />
delle foreste, attraverso la promozione del sistema di <strong>certificazione</strong><br />
“Pan European Forest Certification”, in seguito chiamato semplicemente<br />
<strong>PEFC</strong>, secondo gli standard del <strong>PEFC</strong> ITALIA.<br />
L’Associazione in particolare:<br />
a. promuove il sistema “Pan European Forest Certification” e il sistema di<br />
<strong>certificazione</strong> <strong>PEFC</strong> ITALIA ed eventuali sistemi di <strong>certificazione</strong> a<br />
livel<strong>lo</strong> regionale;<br />
b. determina metodi e criteri rispondenti al processo di <strong>certificazione</strong> e<br />
definisce le procedure per eventuali future revisioni;<br />
c. definisce i requisiti degli organismi di <strong>certificazione</strong> e dei verificatori;<br />
d. definisce procedure uniformi per la <strong>certificazione</strong>;<br />
e. svolge il control<strong>lo</strong> interno con attività di monitoraggio delle iniziative<br />
riguardanti il <strong>PEFC</strong> ITALIA;<br />
f. produce, distribuisce e diffonde materiale scientifico, culturale,<br />
didattico ed altro mediante documenti, stampati, pubblicazioni, studi,<br />
collane e quant’altro, sia in proprio che attraverso terzi sul tema<br />
delle certificazioni;<br />
g. svolge ed organizza seminari, assemblee, incontri, convegni, dibattiti<br />
e conferenze sul tema delle certificazioni;<br />
h. collabora con gli altri Paesi e con i membri europei del <strong>PEFC</strong> per promuovere<br />
il coordinamento nel settore delle certificazioni;<br />
i. si confronta con altri sistemi di <strong>certificazione</strong> diversi dal <strong>PEFC</strong> ITALIA<br />
e promuove un mutuo riconoscimento;<br />
j. gestisce i diritti per l’uso del <strong>lo</strong>go <strong>PEFC</strong> in Italia in base ad un contratto<br />
scritto col Consiglio del <strong>PEFC</strong> che è il proprietario del marchio<br />
registrato.<br />
Art. 3 - Soci<br />
Possono essere soci dell’Associazione i soggetti disposti a sostenere<br />
la <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> secondo <strong>lo</strong> standard <strong>PEFC</strong>. In tale ambito possono<br />
aderire persone fisiche o giuridiche sia private che pubbliche<br />
anche di carattere economico.<br />
I soci si impegnano a rispettare le finalità dell’Associazione ed<br />
hanno un interesse ad una gestione sostenibile delle foreste. Essi si dividono<br />
in:<br />
a) Promotori: sono soci fondatori tutti co<strong>lo</strong>ro che partecipano alla prima<br />
Assemblea generale dei soci;<br />
b) Sostenitori: sono soci sostenitori tutti co<strong>lo</strong>ro che fanno lasciti, donazioni<br />
o offerte al <strong>PEFC</strong> Italia;<br />
c) Ordinari: sono soci ordinari tutti gli altri soggetti che hanno aderito<br />
all’Associazione dopo la sua costituzione;
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
d) Onorari: sono soci onorari le persone fisiche o giuridiche che vengono<br />
nominate ed elette dall’Assemblea generale dei soci in quanto hanno<br />
dato un grande contributo all’Associazione stessa o alla gestione<br />
sostenibile delle foreste. I soci onorari non hanno diritto di voto.<br />
I soci hanno diritto ad intervenire all’Assemblea dei soci e di partecipare<br />
al voto, su quanto costituisce oggetto all’ordine del giorno comprese<br />
le modifiche del<strong>lo</strong> Statuto e la nomina degli organi direttivi<br />
dell’Associazione.<br />
Art. 4 - Doveri dei soci<br />
Ogni socio è tenuto all’osservanza del<strong>lo</strong> Statuto dell’Associazione,<br />
di eventuali regolamenti interni, delle deliberazioni del Consiglio di<br />
Amministrazione (cfr. art. 11) e delle decisioni dell’Assemblea generale<br />
dei soci, nonché al pagamento della quota sociale annuale.<br />
<strong>La</strong> quota sociale annuale viene proposta entro il secondo semestre<br />
dell’anno precedente dal Consiglio di Amministrazione per l’approvazione<br />
dell’Assemblea generale dei soci.<br />
Il mancato pagamento della quota sociale di cui al comma 1 comporta<br />
la sospensione dell’esercizio delle funzioni attribuite ai soci.<br />
Qua<strong>lo</strong>ra l’inadempienza si protragga per più di tre anni, il Consiglio di<br />
Amministrazione può escludere il socio dall’Associazione.<br />
I soci hanno la possibilità di regolarizzare il pagamento delle quote<br />
sociali in qualsiasi momento, purché prima del<strong>lo</strong> svolgimento<br />
dell’Assemblea generale dei soci.<br />
Art. 5 - Recesso dall’Associazione<br />
I soci possono recedere dall’Associazione fermo restando l’obbligo<br />
di rispettare le disposizione statutarie fino al momento in cui il recesso<br />
diviene operativo.<br />
<strong>La</strong> dichiarazione di recesso deve essere redatta in forma scritta e<br />
motivata. Essa deve pervenire almeno tre mesi prima della scadenza<br />
dell’anno in corso e ha efficacia dall’inizio dell’anno successivo a quel<strong>lo</strong><br />
nel quale è stata presentata.<br />
Art. 6 - Soci inadempienti<br />
Il Consiglio di Amministrazione può sospendere o escludere dall’Associazione<br />
i soci qua<strong>lo</strong>ra questi:<br />
- si rendano morosi nel pagamento della quota sociale senza giustificato<br />
motivo;<br />
- arrechino in qualunque modo danni morali o materiali all’Associazione<br />
o svolgano attività in contrasto con la stessa;<br />
97
98<br />
ARSIA<br />
- non adempiano puntualmente senza giustificati motivi agli obblighi<br />
assunti, a qualunque tito<strong>lo</strong>, verso l’Associazione.<br />
I criteri per l’adozione delle misure di cui al comma 1 vengono fissati<br />
dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta dei suoi<br />
componenti.<br />
Art. 7 - Patrimonio<br />
Il patrimonio dell’Associazione è costituito da beni mobili ed immobili<br />
a qualsiasi tito<strong>lo</strong> acquisiti.<br />
Per l’effettuazione della sua attività l’Associazione dispone:<br />
a. dei frutti del patrimonio;<br />
b. delle quote associative dei soci;<br />
c. di ogni altro contributo di enti, associazioni, privati interessati al suo<br />
scopo;<br />
d. dei contributi straordinari dei soci, persone o Enti;<br />
e. dei finanziamenti per le iniziative e le attività varie effettuate dalla<br />
stessa.<br />
Le somme eccedenti i bisogni ordinari vengono di regola destinate alla<br />
costituzione di un fondo di riserva e garanzia per le attività future.<br />
Art. 8 - Organi sociali<br />
Sono Organi dell’Associazione:<br />
a. l’Assemblea generale dei soci;<br />
b. il Consiglio di Amministrazione;<br />
c. il Presidente e il Vice-Presidente.<br />
Art. 9 - L’Assemblea generale dei soci<br />
All’Assemblea generale dei soci hanno diritto di partecipare tutti<br />
co<strong>lo</strong>ro che sono in regola con il versamento delle quote sociali.<br />
<strong>La</strong> convocazione dell’Assemblea generale dei soci deve essere comunicata<br />
a tutti i soci per iscritto almeno 10 giorni prima della riunione<br />
con l’indicazione della data, luogo ed ora della prima e seconda convocazione,<br />
nonché dell’ordine del giorno.<br />
L’Assemblea generale dei soci può aver luogo anche al di fuori della<br />
sede sociale purché in luogo facilmente raggiungibile con mezzi meccanici<br />
ed in territorio italiano.<br />
L’Assemblea generale dei soci è regolarmente costituita in prima<br />
convocazione con la presenza della metà più uno dei soci, in seconda<br />
convocazione qualunque sia il numero dei soci intervenuti. Salvo non<br />
diversamente previsto dalla Legge e dal presente Statuto, le delibere<br />
sono prese a maggioranza assoluta dei soci intervenuti.<br />
Ogni socio, ad eccezione dei soci onorari, ha diritto ad un so<strong>lo</strong> voto.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Egli può farsi rappresentare nell’Assemblea mediante delega scritta da<br />
un altro socio. <strong>La</strong> stessa persona non può rappresentare in Assemblea<br />
generale più di due soci. <strong>La</strong> rappresentanza può essere conferita soltanto<br />
per singole assemblee.<br />
Art. 10 - Svolgimento e funzioni dell’Assemblea<br />
L’Assemblea generale dei soci è presieduta dal Presidente. In sua<br />
mancanza dal Vice-Presidente e, qua<strong>lo</strong>ra anche questo sia assente, dal<br />
Consigliere più anziano di età.<br />
Il Presidente è assistito nel corso dell’Assemblea generale dei soci da<br />
un Segretario eletto dall’Assemblea.<br />
Il Presidente constata la regolarità delle deleghe presentate e verifica<br />
la sussistenza del diritto ad intervenire all’Assemblea.<br />
Delle riunioni dell’Assemblea generale dei soci si redige verbale firmato<br />
dal Presidente e dal Segretario dell’Assemblea.<br />
L’Assemblea generale dei soci può essere ordinaria o straordinaria.<br />
L’Assemblea ordinaria viene convocata ogni anno entro quattro mesi<br />
dalla chiusura del bilancio del relativo esercizio finanziario per:<br />
a. approvare il bilancio dell’esercizio precedente;<br />
b. approvare il bilancio preventivo per il corrente anno;<br />
c. discutere e decidere su quanto posto come oggetto all’ordine del<br />
giorno;<br />
d. eleggere i membri del Consiglio di Amministrazione secondo le modalità<br />
di cui all’art. 11;<br />
e. eleggere il Presidente ed il Vice-Presidente;<br />
f. votare sull’ammissione di nuovi soci, a maggioranza semplice, in<br />
base alle proposte del Consiglio di Amministrazione;<br />
g. nominare ed eleggere i soci onorari, su proposta del Consiglio di<br />
Amministrazione;<br />
h. approvare le modifiche statutarie proposte dal Consiglio di<br />
Amministrazione.<br />
L’Assemblea generale dei soci straordinaria è convocata:<br />
a. tutte le volte che il Consiglio di Amministrazione <strong>lo</strong> reputi necessario;<br />
b. al<strong>lo</strong>rché ne faccia richiesta motivata almeno un terzo dei soci in regola<br />
con il pagamento delle quote sociali.<br />
Il Presidente può nominare, quando necessario, due scrutatori, i<br />
quali firmano assieme al Presidente e al Segretario i verbali delle riunioni<br />
dell’Assemblea generale dei soci nella quale sono intervenuti.<br />
99
100<br />
ARSIA<br />
Art. 11 - Il Consiglio di Amministrazione<br />
Il Consiglio di Amministrazione dura in carica tre anni ed i membri<br />
sono eleggibili per due mandati consecutivi. In caso di dimissioni o<br />
decadenza di un consigliere, questi rimane in carica sino alla prima convocazione<br />
successiva dell’Assemblea generale dei soci. Nella relativa<br />
seduta l’Assemblea elegge il membro sostituto che rimane in carica fino<br />
alla data di scadenza del Consiglio di Amministrazione.<br />
Il Consiglio di Amministrazione è composto da cinque a venti membri<br />
eletti dall’Assemblea generale dei soci. <strong>La</strong> composizione del Consiglio<br />
di Amministrazione dovrà garantire una adeguata rappresentatività<br />
alle parti interessate che maggiormente sostengono il <strong>PEFC</strong> Italia.<br />
Durante le sedute il Consiglio di Amministrazione è assistito dal<br />
Segretario dell’Associazione nominato dal Consiglio.<br />
Le deliberazioni del Consiglio di Amministrazione devono risultare<br />
da verbale sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.<br />
Il Consiglio è convocato dal Presidente.<br />
Art. 12 - Funzioni del Consiglio di Amministrazione<br />
Il Consiglio di Amministrazione svolge tutte le attività dirette al conseguimento<br />
degli scopi dell’Associazione ad eccezione di quelle che ai<br />
sensi del presente statuto competono ad altri organi dell’Associazione.<br />
In particolare il Consiglio di Amministrazione:<br />
a. nomina il Segretario e il personale utile per le attività dell’Associazione.<br />
b. predispone il bilancio preventivo e quel<strong>lo</strong> consuntivo;<br />
c. propone la quota ordinaria annuale e gli eventuali contributi aggiuntivi<br />
e/o straordinari istituiti per esigenze particolari e per attività<br />
specifiche, per l’approvazione dell’Assemblea generale dei soci;<br />
d. convoca l’Assemblea sia ordinaria che straordinaria;<br />
e. propone all’Assemblea generale dei soci l’ammissione di nuovi soci;<br />
f. propone all’Assemblea generale dei soci le modifiche da apportare<br />
al<strong>lo</strong> statuto;<br />
g. propone all’Assemblea generale dei soci la nomina dei soci onorari;<br />
h. propone all’Assemblea generale dei soci la sospensione e l’esclusione<br />
dei soci indicandone i motivi;<br />
i. cura la gestione giuridico contabile dell’Associazione;<br />
j. nomina il membro delegato ufficiale italiano e due osservatori del<br />
Consiglio della Certificazione Forestale Pan-europea “<strong>PEFC</strong>C” e propone<br />
all’Assemblea generale del <strong>PEFC</strong>C i membri per il Consiglio di<br />
Amministrazione, la presidenza, la vice-presidenza ed il tesoriere.<br />
Il Consiglio di Amministrazione assume inoltre tutte le decisioni<br />
nell’interesse del <strong>PEFC</strong> Italia che non sono espressamente di competenza<br />
dell’Assemblea generale dei soci, per quanto l’Assemblea sia confi-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
gurata, nei suoi compiti, come l’organo dotato della massima autorità<br />
di azione e decisione, in ogni circostanza ed in ogni ambito, compresi<br />
quelli non espressamente indicati nel presente artico<strong>lo</strong> o negli artt. 9 e<br />
10 o che sono di competenza del Consiglio di Amministrazione. Le<br />
decisioni assunte dall’Assemblea generale dei soci sono vincolanti per<br />
il Consiglio di Amministrazione.<br />
Il Consiglio di Amministrazione può delegare il Presidente o uno o<br />
più consiglieri al<strong>lo</strong> svolgimento di specifiche funzioni o attribuzioni.<br />
Il Consiglio di Amministrazione cura i rapporti con le eventuali associazioni<br />
<strong>PEFC</strong> regionali, delegando la gestione ordinaria di tali rapporti<br />
al Segretario generale.<br />
Art. 13 - Il Presidente<br />
Il Presidente ha la legale rappresentanza dell’Associazione di fronte<br />
a terzi ed in giudizio. Presiede l’Assemblea generale dei soci e il Consiglio<br />
di Amministrazione.<br />
Il Presidente ed il Vice-Presidente sono eletti dai soci dell’Assemblea<br />
generale con maggioranza di due terzi. Presidente e Vice-Presidente<br />
sono al<strong>lo</strong> stesso tempo membri del Consiglio di Amministrazione.<br />
In caso di assenza o impedimento del Presidente le sue funzioni<br />
sono esercitate dal Vice-Presidente.<br />
Art. 14 - Esercizio finanziario<br />
L’anno sociale ha inizio il giorno primo gennaio e termina il giorno<br />
trentuno dicembre di ogni anno.<br />
Il primo esercizio sociale si chiuderà il trentuno dicembre 2001.<br />
Il Consiglio di Amministrazione predispone entro il 30 novembre di<br />
ogni anno il bilancio di previsione dell’esercizio finanziario dell’anno<br />
successivo da sottoporre all’approvazione da parte dell’Assemblea generale<br />
dei soci. Il bilancio annuale di previsione è composto dal<strong>lo</strong> stato<br />
di previsione delle entrate, dal<strong>lo</strong> stato di previsione delle spese e dal<br />
quadro generale riassuntivo.<br />
Per gravi motivi l’Assemblea generale dei soci può utilizzare l’esercizio<br />
provvisorio che non può eccedere la durata dei primi quattro mesi<br />
dell’esercizio di riferimento.<br />
Entro il 30 aprile il Consiglio di Amministrazione deve sottoporre<br />
all’approvazione da parte dell’Assemblea generale dei soci il conto<br />
consuntivo dell’esercizio finanziario precedente. Il conto consuntivo<br />
comprende il conto finanziario relativo alla gestione del bilancio ed il<br />
conto generale del patrimonio.<br />
I rendiconti regolarmente approvati devono essere tenuti e conservati<br />
ai sensi di Legge.<br />
101
102<br />
ARSIA<br />
Per il control<strong>lo</strong> finanziario e di gestione l’Associazione potrà avvalersi<br />
dell’opera di collaboratori esterni.<br />
Art. 15 - Avanzo di gestione<br />
Gli eventuali avanzi di gestione che scaturiscono alla chiusura di<br />
ogni esercizio finanziario devono essere riutilizzati nell’ambito delle<br />
finalità dell’Associazione.<br />
Art. 16 - Obblighi di carattere economico<br />
I componenti del Consiglio di Amministrazione in carica al momento<br />
della eventuale messa in liquidazione dell’Associazione sono tenuti<br />
personalmente e solidamente al pagamento di quanto ancora dovuto a<br />
tutti i creditori in genere.<br />
Art. 17 - Indisponibilità del patrimonio<br />
In nessun caso può farsi luogo alla ripetizione di quanto versato al<br />
fondo iniziale di dotazione oppure a tito<strong>lo</strong> di quote associative.<br />
In caso di scioglimento per qualunque causa dell’Associazione il<br />
patrimonio esistente è devoluto ad altre associazioni con finalità ana<strong>lo</strong>ghe<br />
ovvero ai fini di pubblica utilità, salvo diversa destinazione imposta<br />
dal decreto legislativo del 4 dicembre 1997 n. 460.<br />
Art. 18 - Modifiche statutarie<br />
L’Assemblea generale dei soci può modificare il presente statuto con<br />
voto favorevole di almeno la metà più uno dei soci presenti o rappresentanti<br />
per delega aventi diritto al voto, a condizione che la relativa<br />
proposta di modifica sia presentata dal Consiglio di Amministrazione e<br />
sia posta all’ordine del giorno salvo le maggioranze più elevate richieste<br />
dalla legge.<br />
I soci possono presentare modifiche statutarie al Consiglio di Amministrazione<br />
dell’Associazione, purché vengano sottoscritte da almeno<br />
cinque soci.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
ALLEGATO 5<br />
- I criteri e gli indicatori del <strong>PEFC</strong> Italia<br />
Definiti dopo gli studi pi<strong>lo</strong>ta (14 novembre 2002)<br />
da www.promopefc.it<br />
Criteri e indicatori per la <strong>certificazione</strong><br />
regionale di Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile<br />
Indicatori e soglie regionali*<br />
Gli indicatori “INFORMATIVI” sono riportati al so<strong>lo</strong> scopo di migliorare<br />
l’informazione e la comunicazione fra i vari soggetti interessati alla<br />
gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />
Gli indicatori “OBBLIGATORI” sono invece pertinenti al sistema <strong>forestale</strong><br />
e alla gestione boschiva e costituiscono la base per la verifica dei<br />
criteri di <strong>certificazione</strong>.<br />
Criterio 1:<br />
Mantenimento e appropriato miglioramento<br />
delle risorse forestali e <strong>lo</strong>ro contributo<br />
al cic<strong>lo</strong> g<strong>lo</strong>bale del carbonio<br />
Indicatore 1.1.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla tutela<br />
e miglioramento delle risorse forestali (in particolare in relazione a<br />
superficie <strong>forestale</strong> e massa legnosa).<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Disponibilità della documentazione relativa a:<br />
• Quadro normativo nazionale e/o regionale<br />
• Programma <strong>forestale</strong> regionale<br />
• Strumenti finanziari e tecnici per sostenere l’integrazione tra la<br />
pianificazione <strong>forestale</strong> e le altre pianificazioni territoriali.<br />
* Il rispetto delle leggi è un prerequisito obbligatorio, per cui è un concetto non<br />
esplicitato nei vari indicatori.<br />
103
104<br />
ARSIA<br />
Strumenti finanziari e tecnici adeguati, tendenti a favorire il raggiungimento<br />
di livelli di massa legnosa adatti al buon funzionamento<br />
dei sistemi forestali.<br />
Forme autorizzative o prescrittive per la gestione boschiva.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Miglioramento della compatibilità delle normative con i principi di<br />
sostenibilità eco<strong>lo</strong>gica, economica e sociale della gestione <strong>forestale</strong>.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o strumenti normativi specifici.<br />
Programma o piano <strong>forestale</strong> regionale, Piano di sviluppo rurale ai<br />
sensi del Reg. CE 1257/99.<br />
Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o nazionale, linee<br />
di finanziamento comunitarie.<br />
Indicatore 1.1.b Superficie <strong>forestale</strong>, altre aree boscate e variazioni di<br />
superficie (classificate, se pertinente, secondo i tipi forestali e di vegetazione,<br />
struttura della proprietà, classi crono<strong>lo</strong>giche, origine delle foreste).<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie <strong>forestale</strong> in ha<br />
Variazione % nel periodo di n. anni.<br />
Forma di governo: % a fustaia; % a ceduo;<br />
% forme promiscue.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Non è ammessa la riduzione di superficie <strong>forestale</strong> (ad eccezione dei<br />
casi, documentati, dipendenti dalle politiche gestionali e pianificatorie e<br />
nei casi ove ci sia compensazione secondo le norme di legge). Variazione<br />
percentuale di superficie <strong>forestale</strong> maggiore o uguale a zero.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Avvio del processo di conversione dei cedui ove eco<strong>lo</strong>gicamente,<br />
economicamente e socialmente possibile od opportuno.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Inventari forestali nazionali e/o regionali, carte forestali e di uso del<br />
suo<strong>lo</strong>, foto aeree, immagini da satellite, catasto, piani di gestione <strong>forestale</strong>.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 1.2.a Disponibilità di inventari forestali, archivi, mappe,<br />
carte topografiche e tematiche, piani di monitoraggio e di descrizione<br />
delle risorse forestali.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Disponibilità di documentazione cartografica e/o inventariale.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Incremento e sviluppo di strumenti inventariali, di monitoraggio e<br />
cartografici secondo gli standard nazionali ed europei.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Cartografia, inventari forestali, studi specifici.<br />
Indicatore 1.3.a Superficie sottoposta a pianificazione <strong>forestale</strong> o<br />
equivalente (vedi anche Indicatore 3.1.b).<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Percentuale di superficie sottoposta a pianificazione rispetto alla<br />
superficie <strong>forestale</strong> totale (eventualmente distinta per tipo di proprietà).<br />
ESEMPIO DI FONTE DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> o equivalenti.<br />
Indicatore 1.3.b Conoscenza della massa legnosa (adottata, in prima<br />
approssimazione e provvisoriamente anche come indicatore indiretto<br />
del<strong>lo</strong> stock totale di carbonio fissato) delle aree forestali (classificate,<br />
se appropriato secondo le diverse zone di vegetazione o classi), delle<br />
classi crono<strong>lo</strong>giche o appropriate classi di distribuzione diametrica.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Dati attualmente disponibili.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza del dato.<br />
105
106<br />
ARSIA<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Miglioramento della qualità delle informazioni.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Inventario <strong>forestale</strong> nazionale, inventari forestali regionali, piani di<br />
gestione ed equivalenti, statistiche forestali regionali.<br />
Criterio 2:<br />
Mantenimento della salute<br />
e vitalità degli ecosistemi forestali<br />
Indicatore 2.1.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />
di mantenimento della salute e vitalità degli ecosistemi forestali.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Quadro normativo volto a favorire la salute e la vitalità delle foreste.<br />
Programmi per mantenere sotto control<strong>lo</strong> e monitorare la presenza<br />
di agenti di danno e il verificarsi di epidemie gravi.<br />
Strumenti tecnici e finanziari adeguati per evitare l’alterazione grave<br />
dei processi eco<strong>lo</strong>gici.<br />
Mezzi di informazione supplementari per monitorare <strong>lo</strong> stato sanitario<br />
delle foreste e l’acidificazione del suo<strong>lo</strong>.<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong>, o <strong>lo</strong>ro equivalenti, che specifichino maniere<br />
e mezzi per minimizzare i rischi di fenomeni di degrado e danneggiamenti<br />
agli ecosistemi forestali.<br />
ESEMPIO DI FONTE DI RILEVAMENTO E DI INFORMAZIONE:<br />
Leggi o strumenti normativi specifici, protocolli internazionali.<br />
Programma <strong>forestale</strong> nazionale, programma o piano <strong>forestale</strong> regionale.<br />
Piano di sviluppo rurale ai sensi del Reg. CE 1257/99, altre linee di<br />
finanziamento comunitarie, specifici capitoli di spesa di competenza<br />
regionale o nazionale.<br />
Studi specifici condotti a livel<strong>lo</strong> nazionale o regionale, piano antincendio<br />
boschivo, carte pedo<strong>lo</strong>giche, inventari.<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> o <strong>lo</strong>ro equiparati, capitolati tecnici, prescrizioni<br />
di massima e polizia <strong>forestale</strong>, regolamenti forestali.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 2.2.a Deposizione totale e/o esposizione ad inquinanti<br />
atmosferici nelle foreste ed in altre aree boscate.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
NOTE<br />
1. <strong>La</strong> deposizione è definita come input chimico totale negli ecosistemi<br />
forestali ed è calcolata addizionando i va<strong>lo</strong>ri di throughfall e stemf<strong>lo</strong>w<br />
corretti per l’assorbimento o il rilascio da parte delle foglie o degli<br />
aghi;<br />
2. L’esposizione, definita per mezzo degli AOT40, può essere calcolata<br />
sulla base dei dati dei campionatori passivi per mezzo di appositi<br />
modelli. Tali modelli devono essere esplicitati;<br />
3. <strong>La</strong> valutazione dei dati sulla base dei livelli critici costituisce una<br />
possibilità per esprimere la significatività e le implicazioni dei cambiamenti.<br />
I modelli applicati, sulla base dei dati disponibili, devono<br />
essere esplicitati.<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Caratteristiche chimiche delle deposizioni atmosferiche delle concentrazioni<br />
in atmosfera degli inquinanti gassosi.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Attivazione e implementazione di programmi di monitoraggio e<br />
control<strong>lo</strong> ambientale. I dati potranno essere presi in considerazione via<br />
via che tali programmi entreranno in attività.<br />
ESEMPIO DI FONTE DI RILEVAMENTO E DI INFORMAZIONE:<br />
Il monitoraggio delle deposizioni atmosferiche degli inquinanti<br />
sugli ecosistemi forestali viene effettuato all’interno di programmi<br />
nazionali. Localmente possono coesistere iniziative regionali o di singoli<br />
istituti di ricerca.<br />
Indicatore 2.2.b Condizioni delle chiome e cambiamenti della defogliazione<br />
nelle foreste e nelle aree boscate, su una o più delle principali<br />
specie arboree.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Percentuale di alberi defogliati suddivisi per classe di danno e per<br />
specie; parametri statistici di defogliazione.<br />
Variazione della defogliazione.<br />
107
108<br />
ARSIA<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Omogenizzazione dei criteri di rilevamento ed esposizione dei dati<br />
fra le regioni.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
<strong>La</strong> fonte di informazione è costituita essenzialmente dalla rete nazionale<br />
di Livel<strong>lo</strong> I. Localmente possono essere disponibili indagini regionali.<br />
Indicatore 2.2.c Foreste e altre aree boscate che presentano danni<br />
causati da agenti (1) abiotici, (2) biotici, (3) indotti dall’uomo e (4) per<br />
cause sconosciute, suddivise se possibile secondo i più importanti tipi<br />
forestali.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
NOTE:<br />
1. I danni abiotici includono fra l’altro incendi, danni da vento neve e<br />
eventi meteorici, frane e valanghe. Specificare quando possibile.<br />
2. I danni biotici includono fra l’altro: insetti, funghi, pasco<strong>lo</strong>, selvaggina.<br />
Specificare quando possibile.<br />
3. I danni indotti dall’uomo includono fra l’altro i danni meccanici per<br />
esbosco ed utilizzazioni. Specificare quando possibile.<br />
Quando sono presenti più tipi di danno, indicare la categoria prevalente.<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza di indagini e/o sistemi di rilevamento sui danneggiamenti<br />
da agenti biotici (funghi, insetti, pasco<strong>lo</strong>, selvaggina) e da agenti abiotici<br />
(incendi, danni da vento, neve ed eventi meteorici, frane e valanghe).<br />
AMBITI DI MIGLIORAMENTO:<br />
Attivazione e miglioramento dei sistemi di indagine e rilevamento<br />
laddove carenti.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Indagini sulla rete di Livel<strong>lo</strong> I; inventari forestali, foto aeree, immagini<br />
da satellite, piani di gestione <strong>forestale</strong>, piani faunistici, piano antincendi<br />
boschivi; inventari fitopato<strong>lo</strong>gici permanenti regionali.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 2.2.d Stato delle proprietà chimiche del suo<strong>lo</strong> delle foreste<br />
e delle altre aree boscate, in relazione all’acidificazione ed eutrofizzazione<br />
del suo<strong>lo</strong>, secondo i principali tipi di suo<strong>lo</strong>.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Va<strong>lo</strong>re del pH; C.S.C.; C/N inorganico.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Monitoraggio dei cambiamenti.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Il monitoraggio delle condizioni del suo<strong>lo</strong> negli ecosistemi forestali<br />
viene effettuato all’interno di programmi nazionali. Localmente possono<br />
coesistere iniziative regionali o di singoli istituti di ricerca. Carte<br />
pedo<strong>lo</strong>giche esistenti a livel<strong>lo</strong> nazionale o regionale.<br />
Criterio 3:<br />
Mantenimento e sviluppo delle funzioni produttive<br />
nella gestione <strong>forestale</strong> (prodotti legnosi e non legnosi)<br />
Indicatore 3.1.a Percentuale di superficie boschiva gestita secondo<br />
piani di gestione <strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati ai sensi<br />
delle normative regionali, in vigore o in revisione (piani di assestamento<br />
<strong>forestale</strong>, piani economici forestali, piani sommari di gestione <strong>forestale</strong>,<br />
piani di riordino <strong>forestale</strong>, piani degli interventi selvicolturali,<br />
piani dei miglioramenti selvicolturali, piani di taglio poliennali, piani<br />
integrati particolareggiati, schede boschive, ecc.)<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Percentuale di superficie boschiva gestita secondo piani di gestione<br />
<strong>forestale</strong>: ...........................................................................................................<br />
Percentuale di superficie boschiva gestita secondo strumenti pianificatori<br />
equiparati: ..............................................................................................<br />
Variazione percentuale di superficie boschiva gestita secondo piani<br />
di gestione <strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati, con riferimento<br />
agli ultimi n. .................................... anni: ................................................<br />
109
110<br />
ARSIA<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
<strong>La</strong> percentuale di superficie boschiva gestita secondo piani di gestione<br />
<strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati deve tendere ad aumentare<br />
nel tempo.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Inventari forestali, statistiche regionali, archivi amministrativi regionali.<br />
Indicatore 3.1.b Ammontare dei prodotti forestali<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Elenco dei prodotti forestali (legname, selvaggina, castagne, tartufi,<br />
frutti del sottobosco, piante officinali, sughero, funghi ad uso alimentare):<br />
..............................................................................................................................<br />
Quantità media annuale della massa legnosa prodotta, ripartita per<br />
tipo<strong>lo</strong>gia assortimentale (legname da lavoro, legna per combustibili),<br />
con riferimento agli ultimi n. .......... anni: ..................................................<br />
Numero di licenze/autorizzazioni rilasciate annualmente per la raccolta/prelievo<br />
di (indicare il prodotto non legnoso a cui ci si riferisce)<br />
................................ con riferimento agli ultimi n. .......... anni: ..................<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
<strong>La</strong> produzione di beni legnosi e non legnosi deve tendere a non<br />
diminuire nel tempo, compatibilmente con le condizioni socio-economiche<br />
e di salvaguardia ambientale.<br />
Deve essere potenziata la raccolta delle informazioni relative ai prodotti<br />
forestali nei documenti di inventariazione, pianificazione e amministrazione<br />
<strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> regionale.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Inventari forestali, annuari ISTAT, statistiche regionali, studi specifici,<br />
attestazioni dei servizi forestali regionali, archivi amministrativi regionali.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 3.1.c Quadro legale-politico-amministrativo sulla pianificazione<br />
e sulla gestione <strong>forestale</strong> a favore della produzione di beni e<br />
servizi.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza di un quadro normativo e di strumenti finanziari specifici<br />
in grado di incoraggiare la pianificazione della gestione <strong>forestale</strong> e i connessi<br />
meccanismi di attuazione al fine di:<br />
• mantenere e/o accrescere la capacità delle foreste di produrre, su<br />
basi sostenibili, una gamma la più diversificata possibile di beni e<br />
servizi;<br />
• mantenere efficienti e migliorare le prestazioni economiche del sistema<br />
produttivo <strong>forestale</strong> e favorire l’integrazione tra gestori e/o produttori<br />
e utilizzatori e/o fruitori in senso lato;<br />
• mantenere e/o accrescere la capacità di produzione legnosa delle<br />
foreste senza innescare processi di degrado o impoverimento degli<br />
ecosistemi ed assicurando opportunamente la difesa antincendio.<br />
Presenza di un quadro normativo e di strumenti finanziari specifici<br />
in grado di incoraggiare e regolamentare mirate pratiche di gestione<br />
<strong>forestale</strong> connesse alle attività ricreative e agli altri servizi forestali e alla<br />
raccolta/prelievo dei prodotti forestali di cui all’elenco 3.1.b.<br />
Presenza di un quadro normativo e di strumenti finanziari specifici<br />
in grado di incoraggiare e regolamentare la pianificazione, progettazione,<br />
costruzione e manutenzione di infrastrutture di supporto alle attività<br />
di sorveglianza, difesa antincendio, gestione e utilizzazione delle<br />
risorse forestali e di minimizzarne l’impatto sull’assetto idrogeo<strong>lo</strong>gico,<br />
paesaggistico, fitosanitario e faunistico degli ecosistemi interessati.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza di tutti i parametri di misura eventualmente carenti.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti specifici regionali e nazionali; programmi o<br />
piani forestali regionali o, in mancanza di questi, piano <strong>forestale</strong> nazionale;<br />
piani di sviluppo delle Comunità Montane; specifici capitoli di<br />
spesa di competenza regionale e/o nazionale; linee di finanziamento<br />
comunitarie; Piani di sviluppo rurale; piani regionali antincendi boschivi;<br />
accordi contrattuali.<br />
111
112<br />
ARSIA<br />
Criterio 4:<br />
Mantenimento, conservazione e appropriato miglioramento<br />
della diversità bio<strong>lo</strong>gica negli ecosistemi forestali<br />
Indicatore 4.1.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />
generale di mantenere, conservare e migliorare la diversità bio<strong>lo</strong>gica.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Contesto legale e normativo, coerente con le normative statali e<br />
comunitarie, finalizzato a garantire la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />
Capacità di mantenere e/o accrescere la biodiversità degli ecosistemi<br />
forestali garantendo la multifunzionalità della foresta.<br />
Contesto economico/politico in grado di incentivare le conoscenze<br />
sugli habitat fornendo strumenti informatici ed inventariali di supporto.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza di tutti i parametri di misura.<br />
Valutazione sull’efficacia dei parametri.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali di carattere <strong>lo</strong>cale e<br />
regionale finalizzato a garantire la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile.<br />
Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali di carattere <strong>lo</strong>cale e<br />
regionale (piani di gestione, PMPF, piani ambientali dei parchi ecc.) in<br />
grado di garantire la capacità di mantenere e/o accrescere la biodiversità<br />
degli ecosistemi forestali garantendo la multifunzionalità della foresta.<br />
Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o <strong>lo</strong>cale. Linee di<br />
finanziamento comunitarie.<br />
Inventari, piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> comprensoriale superiore.<br />
Indicatore 4.2.a Quadro legale-politico-amministrativo sugli ecosistemi<br />
forestali rappresentativi, rari e vulnerabili.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Quadro normativo in grado di garantire la protezione degli ecosistemi<br />
forestali rappresentativi, rari e vulnerabili.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Strumenti finanziari destinati alla promozione e al mantenimento<br />
delle foreste in aree protette.<br />
Strumenti informativi di natura inventariale e di supporto alle azioni<br />
volte a sostenere la biodiversità e la protezione delle foreste.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza di tutti i parametri di misura<br />
Valutazione sull’efficacia dei parametri<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali, piani<br />
ambientali dei parchi o piani di gestione <strong>forestale</strong>.<br />
Specifici capitoli di spesa di competenza regionale, linee di finanziamento<br />
comunitarie.<br />
Inventari, piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> comprensoriale superiore, piani ambientali dei parchi o<br />
piani di gestione <strong>forestale</strong>, carte tematiche a livel<strong>lo</strong> nazionale e/o regionale.<br />
Direttiva Habitat e siti d’importanza comunitaria.<br />
Elenchi ufficiali nazionali e regionali delle aree protette.<br />
Indicatore 4.2.b Superficie di foreste in aree protette.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie <strong>forestale</strong> in aree protette ha .................................................. e<br />
tipo<strong>lo</strong>gia di protezione ai sensi delle normative nazionali, regionali e<br />
IUCN ..........................................................................................;<br />
Variazione della superficie <strong>forestale</strong> in aree protette in percentuale<br />
................. % nel periodo di n. ................ anni.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Variazioni nella superficie <strong>forestale</strong> protetta: maggiore o uguale a 0.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali di carattere <strong>lo</strong>cale e<br />
regionale o nazionale istitutivi di aree protette. Piani ambientali dei parchi<br />
nazionali e regionali, PTRC, piani di area ecc.<br />
113
114<br />
ARSIA<br />
Indicatore 4.3.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />
generale di implementare e sostenere attività di censimento e di<br />
gestione della fauna selvatica con particolare riguardo alle specie che<br />
possano avere un impatto negativo sulla rinnovazione, crescita e biodiversità<br />
della foresta.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Contesto legale, normativo e amministrativo per la realizzazione di<br />
censimenti e di piani faunistici.<br />
Contesto economico/politico e finanziario in grado di definire e elaborare<br />
linee guida per il censimento e la gestione della fauna selvatica.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza dei parametri di misura.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti o regolamenti di carattere <strong>lo</strong>cale e regionale<br />
finalizzati a garantire la conoscenza della fauna selvatica.<br />
Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o <strong>lo</strong>cale. Linee di<br />
finanziamento comunitarie.<br />
Censimenti faunistici, piani faunistici.<br />
Indicatore 4.3.b Carico di animali domestici in foresta.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza di un quadro normativo e/o di strumenti finanziari in<br />
grado di razionalizzare il carico di animali domestici in foresta.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza dei parametri di misura.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali, piani<br />
ambientali dei parchi o piani di gestione <strong>forestale</strong>.<br />
Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o <strong>lo</strong>cale. Linee di<br />
finanziamento comunitarie.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 4.3.c Presenza di un contesto legale normativo per la<br />
protezione delle specie minacciate vegetali o animali.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Quadro normativo per la protezione delle specie minacciate.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti specifici nazionali, regionali e/o <strong>lo</strong>cali (piani<br />
ambientali dei parchi, leggi istitutive di parchi leggi specifiche. Liste<br />
rosse).<br />
Indicatore 4.4.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla va<strong>lo</strong>rizzazione<br />
e sul sostegno di sistemi tradizionali di uso sostenibile delle<br />
risorse forestali.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza di un quadro normativo e di strumenti finanziari per la<br />
tutela e la va<strong>lo</strong>rizzazione di sistemi tradizionali di gestione delle risorse<br />
forestali.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti specifici di carattere <strong>lo</strong>cale e regionale.<br />
Specifici capitoli di spesa di competenza regionale o <strong>lo</strong>cale. Linee di<br />
finanziamento comunitarie.<br />
Indicatore 4.5.a Quadro legale-politico-amministrativo per la salvaguardia<br />
di alberi morti, vetusti, monumentali e di specie rare.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza di un quadro normativo in grado di garantire la salvaguardia<br />
di alberi morti, ultracentenari, monumentali e di specie rare.<br />
Presenza di strumenti informativi di natura gestionale e di supporto<br />
alle azioni volte a salvaguardare alberi morti, vetusti, monumentali e<br />
di specie rare.<br />
115
116<br />
ARSIA<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti forestali regionali e/o <strong>lo</strong>cali.<br />
Specifici capitoli di spesa di competenza regionale, linee di finanziamento<br />
comunitarie.<br />
Inventari, piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> comprensoriale superiore, piani ambientali dei parchi o<br />
inventari di alberi monumentali.<br />
Criterio 5:<br />
Mantenimento e appropriato miglioramento<br />
delle funzioni protettive della gestione <strong>forestale</strong><br />
(con specifica attenzione alla difesa del suo<strong>lo</strong><br />
e alla regimazione delle acque)<br />
Indicatore 5.1.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />
di attivare e di mantenere le funzioni protettive della foresta (difesa<br />
del suo<strong>lo</strong>, regimazione delle acque ed eventuale protezione diretta di<br />
infrastrutture).<br />
Indicatore 5.2.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla capacità<br />
di implementare e sostenere delle attività di inventarizzazione e di<br />
gestione delle aree forestali che tengano conto delle funzioni prevalenti<br />
del bosco, con particolare riferimento a quelle protettive.<br />
INDICATORI OBBLIGATORI<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
1. Contesto legale normativo e amministrativo in grado di definire ed<br />
elaborare linee guida di pianificazione della gestione ai fini protettivi.<br />
2. Contesto economico/politico e finanziario in grado di definire ed elaborare<br />
linee guida di pianificazione della gestione ai fini protettivi.<br />
3. Strumenti informativi di natura inventariale e cartografica, strumenti<br />
pianificatori e studi a supporto di una gestione selvicolturale<br />
volta ad incrementare e/o mantenere le funzioni protettive del<br />
bosco.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza dei documenti 1, 2 e 3.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Attuazione di studi e di ricerche volte all’elaborazione di direttive e<br />
regolamenti in grado di ottimizzare le funzioni protettive delle foreste.<br />
Razionalizzazione ed informatizzazione degli strumenti inventariali<br />
e cartografici finalizzati alla pianificazione delle aree a funzione protettiva.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali di carattere <strong>lo</strong>cale e<br />
regionale finalizzate a sostenere e indirizzare la gestione di foreste che<br />
svolgono funzioni protettive. Leggi o provvedimenti o regolamenti forestali<br />
di carattere <strong>lo</strong>cale e regionale (piani di sviluppo <strong>forestale</strong>, PMPF,<br />
piani ambientali dei parchi ecc.) che definiscano linee guida o prescrizioni<br />
di gestione a fini protettivi.<br />
Inventari, e/o documenti pianificatori, anche di natura cartografica,<br />
di diverso livel<strong>lo</strong> in grado di definire ed elaborare linee guida di gestione<br />
a fini protettivi.<br />
Iniziative di studio e di ricerca a supporto di una selvicoltura finalizzata<br />
a migliorare le funzioni protettive dei boschi e la conservazione<br />
dei suoli.<br />
Indicatore 5.2.b Disponibilità di cartografia tematica <strong>forestale</strong> o di<br />
altra documentazione idonea che <strong>lo</strong>calizzi la funzione prevalente delle<br />
aree boscate, con particolare riguardo a quella protettiva.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Archivi cartografici in scala adeguata ai fini pianificatori e gestionali<br />
che indichino quali aree boscate assumono un prevalente interesse ai<br />
fini della protezione del suo<strong>lo</strong>, della qualità delle acque e della eventuale<br />
protezione diretta di infrastrutture.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza della cartografia del vinco<strong>lo</strong> idrogeo<strong>lo</strong>gico. Il 100% della<br />
superficie <strong>forestale</strong> pianificata deve essere coperta dalla cartografia o da<br />
altra documentazione in argomento.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Cartografie dei piani di gestione <strong>forestale</strong>, aziendale ed interaziendale,<br />
inventari forestali, carte tematiche dei suoli, carte del dissesto idrogeo<strong>lo</strong>gico,<br />
piani di bacino, schede boschive ecc.<br />
117
118<br />
ARSIA<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Informatizzazione e diffusione delle cartografie ed in subordine ampliamento<br />
della superficie cartografata dei piani di gestione <strong>forestale</strong> o<br />
equiparati.<br />
Indicatore 5.2.c Entità della superficie <strong>forestale</strong> gestita a fini protettivi,<br />
a carattere idrogeo<strong>lo</strong>gico, relative alla qualità delle acque e relative<br />
alla protezione di infrastrutture.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie <strong>forestale</strong> soggetta a vincoli per fini protettivi ha ............... ,<br />
sua percentuale rispetto alla superficie <strong>forestale</strong> totale ............................. .<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza di piani di monitoraggio.<br />
Attivazione di strumenti di monitoraggio e verifica della funzione<br />
protettiva delle foreste.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi, provvedimenti, regolamenti forestali di carattere nazionale e<br />
<strong>lo</strong>cale, programmazione e pianificazione regionale o <strong>lo</strong>cale (piani ambientali<br />
dei parchi nazionali e regionali, inventari, piani di area, piani e<br />
strumenti di gestione a livel<strong>lo</strong> aziendale ed interaziendale) o <strong>lo</strong>ro equivalenti;<br />
carta del vinco<strong>lo</strong> idrogeo<strong>lo</strong>gico, carta del dissesto idrogeo<strong>lo</strong>gico<br />
ed altre carte tematiche a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale, regionale, piani di bacino ecc.<br />
Criterio 6:<br />
Mantenimento delle altre funzioni<br />
e delle condizioni socio-economiche<br />
Indicatore 6.1.a Occupati nel settore <strong>forestale</strong><br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Numero totale di occupati nel settore <strong>forestale</strong> .....................................<br />
Variazione del numero totale degli occupati nel settore <strong>forestale</strong><br />
negli ultimi n. ...................... anni ...................... %
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Monitorare le conoscenze sul mercato del lavoro, dividendo i dati<br />
per il settore delle utilizzazioni boschive.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Fonti statistiche (ISTAT, Camera di commercio…)<br />
Piani/Programmi forestali, Piano di sviluppo rurale.<br />
Indicatore 6.1.b Quadro legale-politico-amministrativo<br />
sulle misure occupazionali.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
1. Contesto legale e normativo sulle misure occupazionali dirette e<br />
indirette<br />
2. Contesto economico/politico e finanziario in grado di supportare la<br />
crescita del sistema <strong>forestale</strong> e l’integrazione del settore <strong>forestale</strong> al<br />
settore rurale.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza dei documenti 1 e 2.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Migliorare l’organizzazione del lavoro attraverso una maggiore specializzazione,<br />
qualificazione e sicurezza dei lavoratori.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />
Piani/Programmi forestali.<br />
Indicatore 6.2.a Incidenza percentuale del settore <strong>forestale</strong> sul<br />
Prodotto Interno Lordo, o PLV, o altro indicatore macroeconomico.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Percentuale dell’indicatore prescelto legato al settore <strong>forestale</strong> rispetto<br />
al va<strong>lo</strong>re corrispondente del settore primario regionale.<br />
119
120<br />
ARSIA<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
È auspicabile che l’informazione sia conosciuta e che gli indicatori<br />
del settore <strong>forestale</strong> aumentino.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Statistiche ufficiali.<br />
Indicatore 6.2.b Quadro legale-politico-amministrativo sulla<br />
capacità di promuovere <strong>lo</strong> sviluppo del settore <strong>forestale</strong>.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Contesto legale e normativo per promuovere <strong>lo</strong> sviluppo del settore<br />
<strong>forestale</strong>.<br />
Contesto economico/politico e finanziario in grado di definire, elaborare<br />
e supportare linee programmatiche a fini della promozione del<strong>lo</strong><br />
sviluppo del settore <strong>forestale</strong>.<br />
Strumenti informativi e divulgativi finalizzati alla promozione del<strong>lo</strong><br />
sviluppo del settore <strong>forestale</strong>.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Programmi o documenti di carattere <strong>lo</strong>cale e regionale finalizzate a<br />
promuovere <strong>lo</strong> sviluppo del settore <strong>forestale</strong>.<br />
Indicatore 6.2.c Monitoraggio degli effetti della gestione<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Strumenti per monitorare gli effetti dei servizi d’interesse pubblico<br />
connessi alle attività di gestione <strong>forestale</strong>.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Studi specifici; Piani regionali; Monitoraggio ex ante ed ex post dei<br />
Piani di sviluppo rurale.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 6.3.a Quadro legale-politico-amministrativo sui diritti<br />
di proprietà<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Contesto legale e normativo sui diritti di proprietà, sugli accordi di<br />
possesso, sui diritti consuetudinari e sugli usi civici e relativi regolamenti<br />
d’uso.<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />
Piani/Programmi forestali.<br />
Indicatore 6.4.a Accessibilità al pubblico delle foreste<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
NOTA:<br />
tutti i boschi italiani sono accessibili, tranne i casi dei fondi chiusi.<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Quadro normativo regolamentare che consente l’accesso al pubblico,<br />
tranne in casi specifici, regolamentati (fondi chiusi, riserve integrali<br />
protette e altri casi specifici).<br />
Presenza di regolamentazione d’uso in relazione alle diverse categorie<br />
di potenziali utenti, ed in particolare delle modalità di accesso ai<br />
cacciatori.<br />
Contesto economico/politico e finanziario in grado di definire programmi<br />
a fini della promozione delle aree e attività turistico-ricreative.<br />
Strumenti informativi e divulgativi finalizzati alla promozione dei<br />
servizi ricreativi.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Considerato che i boschi sono nella generalità dei casi accessibili al<br />
pubblico, i miglioramenti riguardano la segnaletica e la fruibilità, la<br />
promozione e la divulgazione. È auspicabile la presenza di progetti a<br />
medio-lungo termine per migliorare la fruibilità della foresta da parte<br />
del pubblico.<br />
121
122<br />
ARSIA<br />
<strong>La</strong> pianificazione dovrà considerare gli aspetti ricreativi nella sua<br />
redazione.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong>, piani integrati particolareggiati o strumenti<br />
pianificatori equivalenti, piani ambientali, piani dei parchi.<br />
Leggi e provvedimenti forestali nazionali e regionali. Piani venatori.<br />
Indicatore 6.5.a Boschi a valenza storica, culturale e spirituale<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Elenco o evidenza dei boschi a valenza storica, culturale e spirituale.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Programma <strong>forestale</strong> regionale.<br />
Inventari, ricerche specifiche, catasti ecc.<br />
Indicatore 6.5.b Quadro legale-politico-amministrativo relativo ai<br />
boschi a valenza storica, culturale e spirituale<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Contesto legale e normativo a tutela dei boschi a valenza storica, culturale<br />
e spirituale.<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />
Piano <strong>forestale</strong> nazionale e/o regionale; programma <strong>forestale</strong> regionale;<br />
piani ambientali, piani dei parchi, piani di gestione <strong>forestale</strong>, piani<br />
urbanistici territoriali, piani paesistici ecc.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 6.6.a Quadro legale-politico-amministrativo<br />
sulla formazione professionale.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Contesto legale, normativo e programmatorio per promuovere la<br />
formazione e la divulgazione nel settore <strong>forestale</strong>.<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Particolare attenzione andrebbe dedicata alla formazione, all’aggiornamento<br />
professionale, all’informazione e ad altri servizi sociali per i<br />
lavoratori e la comunità <strong>lo</strong>cale.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />
Piano <strong>forestale</strong> nazionale e/o regionale; Programma <strong>forestale</strong> regionale<br />
Piano di sviluppo rurale (Reg. CE 1257/99);<br />
Programmi e iniziative regionali o provinciali<br />
inerenti la formazione o la divulgazione in aree forestali.<br />
Indicatore 6.7.a Quadro legale-politico-amministrativo sulla sicurezza,<br />
la salute e la previdenza dei lavoratori<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Contesto legale e normativo relativo alla sicurezza, alla salute e alla<br />
previdenza dei lavoratori.<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Leggi o provvedimenti forestali nazionali e/o regionali;<br />
Piano <strong>forestale</strong> nazionale e/o regionale;<br />
Programma <strong>forestale</strong> regionale.<br />
123
124<br />
ARSIA<br />
Indicatore 6.7.b Statistiche degli infortuni<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Numero di infortuni annui nel settore <strong>forestale</strong> e variazione percentuale<br />
negli ultimi n. ...................... anni.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Statistiche ufficiali, studi e ricerche specifiche<br />
(ASL, dati INAIL; dati Ispettorati del lavoro ecc.).
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Criteri e indicatori<br />
per la <strong>certificazione</strong> individuale e di gruppo<br />
di Gestione <strong>forestale</strong> sostenibile<br />
Indicatori e soglie individuali<br />
Criterio 1:<br />
Mantenimento e appropriato miglioramento<br />
delle risorse forestali e <strong>lo</strong>ro contributo<br />
al cic<strong>lo</strong> g<strong>lo</strong>bale del carbonio<br />
Indicatore 1.1.a Superficie <strong>forestale</strong>, altre aree boscate e variazioni di<br />
superficie (classificate, se pertinente, secondo i tipi forestali e di vegetazione,<br />
struttura della proprietà, classi crono<strong>lo</strong>giche, origine delle foreste).<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie <strong>forestale</strong> in ha<br />
Variazione % nel periodo di n. anni.<br />
Forma di governo: % a fustaia; % a ceduo;<br />
% forme promiscue.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Non è ammessa la riduzione di superficie <strong>forestale</strong> (ad eccezione dei<br />
casi, documentati, dipendenti dalle politiche gestionali e pianificatorie e<br />
nei casi ove ci sia compensazione secondo le norme di legge).<br />
Variazione percentuale di superficie <strong>forestale</strong> maggiore o uguale a 0.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Avvio del processo di conversione dei cedui ove eco<strong>lo</strong>gicamente,<br />
economicamente e socialmente possibile.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Inventari forestali nazionali e/o regionali, carte forestali e di uso del<br />
suo<strong>lo</strong>, foto aeree, immagini da satellite, catasto, piani di gestione <strong>forestale</strong>.<br />
125
126<br />
ARSIA<br />
Indicatore 1.1.b Variazioni nel volume totale della massa legnosa<br />
(adottato, in prima approssimazione e provvisoriamente anche come<br />
indicatore indiretto del<strong>lo</strong> stock totale di carbonio fissato), nel volume<br />
medio della massa legnosa delle aree forestali (classificate, se appropriato<br />
secondo le diverse zone di vegetazione o classi), nelle classi crono<strong>lo</strong>giche<br />
o appropriate classi di distribuzione diametrica.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Massa legnosa media della fustaia: mc/ha<br />
Variazione % in anni.<br />
Massa legnosa totale della fustaia: mc<br />
Variazione % in anni.<br />
Massa legnosa totale del ceduo: mc<br />
oppure superficie utilizzata<br />
Variazione % in anni.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Va<strong>lo</strong>ri di massa coerenti con quanto previsto dal piano di gestione o<br />
dalla tipo<strong>lo</strong>gia <strong>forestale</strong> di riferimento.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Perseguimento della massa legnosa ritenuta ottimale per il corretto<br />
funzionamento dell’ecosistema.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> o <strong>lo</strong>ro equivalenti.<br />
Indicatore 1.2.a Interventi di rimboschimento effettuati<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie interessata da interventi di rimboschimento: ................ ha<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Valutazione dell’opportunità di rimboschimento. Monitoraggio<br />
delle situazioni di co<strong>lo</strong>nizzazione naturale da parte del bosco.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione, inventari, foto aree, documentazione degli interventi<br />
realizzati, verifiche dirette.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Criterio 2:<br />
Mantenimento della salute<br />
e vitalità degli ecosistemi forestali<br />
Indicatore 2.1.a Danni gravi causati da agenti biotici e abiotici:<br />
danni gravi causati da insetti e malattie con una valutazione della gravità<br />
del danno come funzione della mortalità o della diminuzione nell’accrescimento;<br />
area annuale di foreste ed altre superfici boscate percorse<br />
da fuoco; area annuale interessata da danni da vento e da neve, e<br />
volume legnoso ottenuto da questi eventi; presenza di danni seri al<br />
bosco provocati dalla selvaggina; presenza di danni seri al bosco provocati<br />
dal pasco<strong>lo</strong>.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza/assenza di un sistema di registrazione e/o cata<strong>lo</strong>go aggiornato<br />
delle avversità biotiche, abiotiche, per opera dell’uomo o a<br />
causa di agenti sconosciuti.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza di un sistema di registrazione e/o cata<strong>lo</strong>go aggiornato<br />
delle avversità biotiche, abiotiche, per opera dell’uomo o a causa di<br />
agenti sconosciuti.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Integrazione del sistema di registrazione con gli strumenti di pianificazione<br />
e monitoraggio. Adozione di tecniche selvicolturali e pratiche<br />
gestionali che favoriscano un’adeguata diversità specifica e strutturale<br />
così da migliorare la stabilità, la vitalità e la resilienza della foresta.<br />
Indicatore 2.2.a Presenza di un quadro amministrativo sulla capacità<br />
di mantenimento della salute e vitalità degli ecosistemi forestali.<br />
Presenza di sistemi di registrazione e monitoraggio dell’uso di pesticidi<br />
e fertilizzanti come presupposto per minimizzarne l’uso.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza/assenza di piano di gestione o equivalente.<br />
Presenza/assenza di sistemi di registrazione e monitoraggio dell’uso<br />
di pesticidi e fertilizzanti come presupposto per minimizzarne l’uso.<br />
127
128<br />
ARSIA<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza dei parametri.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Adozione di misure di prevenzione incidenti, adozione di prodotti<br />
chimici a basso impatto ambientale e biodegradabili o a ridotta permanenza<br />
nell’ambiente.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore.<br />
Presenza di registrazioni dell’uso di fertilizzanti o prodotti chimici.<br />
Criterio 3:<br />
Mantenimento e sviluppo delle funzioni produttive<br />
nella gestione <strong>forestale</strong> (prodotti legnosi e non legnosi)<br />
Indicatore 3.1.a Percentuale di superficie boschiva gestita secondo<br />
piani di gestione <strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati ai sensi<br />
delle normative regionali, in vigore o in revisione (piani di assestamento<br />
<strong>forestale</strong>, piani economici forestali, piani sommari di gestione <strong>forestale</strong>,<br />
piani di riordino <strong>forestale</strong>, piani degli interventi selvicolturali,<br />
piani dei miglioramenti selvicolturali, piani di taglio poliennali, piani<br />
integrati particolareggiati, schede boschive ecc.).<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie boschiva gestita secondo piani di gestione <strong>forestale</strong>:<br />
......................................%.<br />
Superficie boschiva gestita secondo strumenti pianificatori equiparati:<br />
..............................%.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
<strong>La</strong> percentuale di superficie boschiva gestita secondo piani di gestione<br />
<strong>forestale</strong> o strumenti pianificatori equiparati ai sensi delle normative<br />
regionali, in vigore o in revisione, deve essere pari al 100%.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 3.1.b Contenuti della pianificazione <strong>forestale</strong> <strong>lo</strong>cale<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza nel piano di gestione <strong>forestale</strong> di cui all’Indicatore 3.1.a di<br />
indicazioni in merito agli obiettivi della gestione, alla <strong>lo</strong>calizzazione<br />
(con riporto cartografico) e descrizione delle risorse da gestire, alle eventuali<br />
emergenze naturalistico-ambientali e connesse misure di salvaguardia,<br />
alle modalità di esercizio degli interventi selvicolturali, del<br />
pasco<strong>lo</strong> e degli usi civici, nonché alle attività di gestione connesse alla<br />
produzione di beni non legnosi e servizi ricreativi (quando tali attività<br />
ricorrano nell’ambito territoriale considerato).<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza del parametro di misura.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Supportare la pianificazione <strong>forestale</strong> <strong>lo</strong>cale con strumenti inventariali<br />
e cartografici accurati e aggiornati.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale,<br />
interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore.<br />
Indicatore 3.2.a Ammontare dei prodotti e servizi forniti dalla foresta<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Elenco dei prodotti forestali (legname, selvaggina, castagne, tartufi,<br />
frutti del sottobosco, piante officinali, sughero, funghi ad uso alimentare):<br />
...............................................................................................................................<br />
Quantità media annuale della massa legnosa prodotta, ripartita per<br />
tipo<strong>lo</strong>gia assortimentale (legname da lavoro, legna da ardere), con riferimento<br />
agli ultimi n. ........... anni: ................................................................. .<br />
Numero di licenze/autorizzazioni rilasciate annualmente per la raccolta/prelievo<br />
di (indicare il prodotto non legnoso a cui ci si riferisce)<br />
.............................. , con riferimento agli ultimi n. ........... anni: ................. .<br />
Percentuale di superficie <strong>forestale</strong> aziendale stabilmente destinata a<br />
riserva di caccia: ............................................................................................... .<br />
129
130<br />
ARSIA<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
<strong>La</strong> produzione di beni legnosi e non legnosi e di servizi deve tendere<br />
a non diminuire nel tempo, compatibilmente con le <strong>lo</strong>cali condizioni<br />
socio-economiche e di salvaguardia ambientale.<br />
Deve essere potenziata la raccolta delle informazioni relative ai beni<br />
e servizi prodotti dalla foresta nei documenti di pianificazione e amministrazione<br />
<strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> di organizzazione aziendale o di gruppo.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Inventari forestali <strong>lo</strong>cali; piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente<br />
a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore;<br />
attestazioni dei servizi forestali regionali; studi specifici e casi di studio<br />
<strong>lo</strong>cali; interviste; documenti amministrativi aziendali.<br />
Indicatore 3.3.a Bilancio tra incremento e utilizzazioni di massa<br />
legnosa negli ultimi n. ........... anni: ........... .<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Nei boschi governati a fustaia:<br />
Va<strong>lo</strong>re medio negli ultimi n. ........... anni dell’incremento corrente annuo<br />
di massa legnosa: .....................................................................................<br />
Quantità media negli ultimi n. ........... anni di massa legnosa asportata<br />
annualmente con le utilizzazioni forestali: ..........................................<br />
Nei boschi governati a ceduo:<br />
Va<strong>lo</strong>re medio negli ultimi n. ........... anni della frazione di superficie<br />
annualmente utilizzata rispetto alla superficie totale a ceduo: ................ .<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ:<br />
Nel caso di boschi a fustaia, nell’ambito di una data compresa boschiva<br />
oppure dell’intera proprietà aziendale o dell’insieme delle piccole<br />
proprietà riunite in associazione, il va<strong>lo</strong>re medio negli ultimi n. ...............<br />
anni del rapporto tra incremento corrente di massa legnosa e massa<br />
legnosa asportata annualmente con utilizzazioni forestali deve essere<br />
non inferiore a 1, salvo diversa prescrizione eventualmente stabilita dal<br />
piano di gestione <strong>forestale</strong> di cui agli Indicatori 3.1.a e 3.1.b.<br />
Nel caso di boschi a ceduo e con specifico riferimento al livel<strong>lo</strong> di compresa<br />
boschiva (ove sia istituita, a livel<strong>lo</strong> sovraziendale o aziendale), il<br />
va<strong>lo</strong>re medio negli ultimi n. ............... anni della frazione di superficie<br />
annualmente utilizzata rispetto alla superficie totale a ceduo deve essere<br />
non superiore a 1/T, dove T = turno minimo previsto dai regolamenti<br />
forestali regionali in vigore (in anni), salvo diversa prescrizione even-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
tualmente stabilita dal piano di gestione <strong>forestale</strong> di cui agli Indicatori<br />
3.1.a e 3.1.b.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Inventari forestali <strong>lo</strong>cali; piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente<br />
a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore;<br />
attestazioni dei servizi forestali regionali.<br />
Indicatore 3.4.a Asportazione di biomassa legnosa<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Le utilizzazioni forestali devono escludere l’impiego di tecniche che<br />
prevedono l’asportazione dal bosco di alberi interi (whole-tree-harvesting)<br />
o di apparati radicali, salvo nel caso di motivate eccezioni stabilite in<br />
modo esplicito e circostanziato dai progetti di taglio o di riqualificazione<br />
<strong>forestale</strong> e ambientale compilati in accordo alle direttive del piano di<br />
gestione <strong>forestale</strong> di cui agli Indicatori 3.1.a e 3.1.b o dagli strumenti normativi<br />
equiparati in vigore.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza del parametro di misura.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
L’utilizzazione dei soprassuoli aduti deve orientarsi verso tecniche<br />
che consentono di rilasciare in bosco, a favore del mantenimento degli<br />
equilibri biogeochimici, un’adeguata frazione della biomassa arborea<br />
utilizzata, con particolare riferimento alle parti legnose più giovani (ad<br />
esempio: fascina) in cui sono concentrati gli elementi minerali.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Inventari forestali <strong>lo</strong>cali; studi specifici e casi di studio <strong>lo</strong>cali; interviste;<br />
attestazioni dei servizi forestali regionali.<br />
Indicatore 3.4.b Tecniche di utilizzazione <strong>forestale</strong><br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Percentuale media, negli ultimi n. ............ anni, di superficie <strong>forestale</strong><br />
sottoposta a interventi selvicolturali secondo la tecnica di utilizzazio-<br />
131
132<br />
ARSIA<br />
ne (indicare la percentuale di superficie per ciascuna delle principali tecniche<br />
di utilizzazione adottate, con riferimento alle modalità di abbattimento,<br />
concentramento ed esbosco) ............ : ............ .<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Deve aumentare nel tempo, ove possibile, la percentuale di superficie<br />
boschiva in cui gli interventi selvicolturali e le relative utilizzazioni<br />
forestali siano pianificati e progettati attraverso appositi strumenti che<br />
individuino tecniche di utilizzazione a ridotto impatto ambientale.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Progetti di taglio, progetti di riqualificazione <strong>forestale</strong> e ambientale,<br />
attestazioni dei servizi forestali regionali; studi specifici e casi di studio<br />
<strong>lo</strong>cali; interviste.<br />
Indicatore 3.5.a Densità della viabilità <strong>forestale</strong><br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Lunghezza totale di strade forestali camionabili: .................................<br />
Densità (metri lineari per ettaro) di strade forestali camionabili: .........<br />
Lunghezza totale di piste forestali trattorabili: .....................................<br />
Densità (ml/ha) di piste forestali trattorabili: .......................................<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza di un piano della viabilità <strong>forestale</strong> in cui sia indicata la<br />
densità ottimale di strade e piste forestali. <strong>La</strong> densità ottimale di strade<br />
forestali camionabili e piste forestali trattorabili deve essere compatibile<br />
sia con un’efficiente utilizzazione dei beni e servizi prodotti dalla foresta,<br />
sia con l’assetto idrogeo<strong>lo</strong>gico, paesaggistico, fitosanitario e faunistico<br />
degli ecosistemi interessati.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano della viabilità <strong>forestale</strong>, inventari forestali <strong>lo</strong>cali; cartografia<br />
tecnica e tematica; piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong><br />
aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore; studi specifici<br />
e casi di studio <strong>lo</strong>cali; attestazioni dei servizi forestali regionali.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 3.5.b Caratteristiche della viabilità <strong>forestale</strong><br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Il tracciato delle nuove strade forestali camionabili e delle piste trattorabili<br />
deve essere adattato alla microtopografia del territorio e deve<br />
essere tale da alterare il meno possibile gli alvei e il corso delle acque.<br />
Presenza/assenza di un sistema di monitoraggio del<strong>lo</strong> stato della<br />
viabilità silvopastorale in grado di garantire la manutenzione delle strade<br />
forestali camionabili e delle piste trattorabili che deve essere realizzata<br />
con tecniche e materiali tali da ridurne l’impatto sull’assetto idrogeo<strong>lo</strong>gico<br />
e paesaggistico.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ: Presenza dei parametri di misura.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza di un piano della viabilità <strong>forestale</strong> in cui siano indicate<br />
modalità costruttive e manutentive di strade e piste forestali ottimali<br />
sotto il profi<strong>lo</strong> dell’assetto idrogeo<strong>lo</strong>gico e paesaggistico e sotto il profi<strong>lo</strong><br />
delle possibilità di ordinaria fruizione da parte degli operatori <strong>lo</strong>cali.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano della viabilità <strong>forestale</strong>, inventari forestali <strong>lo</strong>cali; cartografia<br />
tecnica e tematica; piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong><br />
aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore; studi specifici<br />
e casi di studio <strong>lo</strong>cali; attestazioni dei servizi forestali regionali.<br />
Criterio 4:<br />
Mantenimento, conservazione e appropriato miglioramento<br />
della diversità bio<strong>lo</strong>gica negli ecosistemi forestali<br />
Indicatore 4.1.a Proporzionalità dell’area annuale di rinnovazione<br />
naturale in relazione all’area totale in rinnovazione.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie <strong>forestale</strong> in rinnovazione ha ............ di cui .................. % in<br />
rinnovazione naturale e .................. % in rinnovazione artificiale.<br />
133
134<br />
ARSIA<br />
Superficie di ............ ha posta in rinnovazione naturale nel periodo di<br />
n. ............ anni pari al .............. % della superficie in rinnovazione totale.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
<strong>La</strong> superficie <strong>forestale</strong> posta in rinnovazione naturale deve essere<br />
superiore al 70% di quella posta in rinnovazione complessivamente.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Tendere a favorire ed attuare nei modelli gestionali la rinnovazione<br />
naturale sull’intero territorio avendo cura di garantire la perpetuità del<br />
bosco.<br />
Il ricorso alla rinnovazione artificiale o artificialmente assistita, deve<br />
essere limitato ai soli casi di impossibilità di rinnovazione naturale, di<br />
natura pato<strong>lo</strong>gica o per gravi danni da avversità biotiche e abiotiche, per<br />
le quali non sia possibile un tempestivo ripristino, impiegando, laddove<br />
possibile, materiale di propagazione autoctono e di provenienza certificata<br />
o nota.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> superiore). Verifiche dirette.<br />
Indicatore 4.2.a Differenziazione tra specie autoctone ed introdotte<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Numero di specie introdotte ............ e <strong>lo</strong>ro percentuale ............ %<br />
rispetto alla composizione arborea del soprassuo<strong>lo</strong> con riferimento al<br />
numero di piante.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Le specie estranee all’ambiente non devono eccedere il 10% della<br />
composizione arborea eco<strong>lo</strong>gicamente coerente del soprassuo<strong>lo</strong>.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> superiore), indagini e studi specifici, inventari o carte forestali,<br />
specifici progetti. Verifiche dirette.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 4.2.b Qualità del materiale di propagazione<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Impiego di materiale di provenienza certificata o nota<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Esclusivo uso di materiale di provenienza certificata o nota.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO: non pertinente.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> superiore). Verifiche dirette. Progetti specifici.<br />
Indicatore 4.2.c Mantenimento di una appropriata diversità<br />
bio<strong>lo</strong>gica nei nuovi impianti<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie degli impianti monospecifici accorpati.<br />
Rilascio di fasce di vegetazione naturale per interrompere impianti<br />
di superficie superiore a 5 ha accorpati.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Superficie inferiore a 5 ha accorpati.<br />
Presenza delle fasce di vegetazione naturale.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> superiore). Verifiche dirette. Progetti specifici.<br />
Indicatore 4.3.a Variazioni nella proporzione di boschi misti<br />
costituiti da 2 o più specie.<br />
135
136<br />
ARSIA<br />
Indicatore 4.3.b Variazioni nella proporzione di boschi misti<br />
non monostratificati<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie <strong>forestale</strong> interessata da boschi misti (composizione arborea<br />
di 2 o più specie) ha ............ e percentuale rispetto alla superficie <strong>forestale</strong><br />
totale ............ %.<br />
Superficie <strong>forestale</strong> interessata da boschi non monoplani ha ............ e<br />
percentuale rispetto alla superficie <strong>forestale</strong> totale ............ %.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
<strong>La</strong> superficie <strong>forestale</strong> interessata da tipo<strong>lo</strong>gie forestali eco<strong>lo</strong>gicamente<br />
coerenti per composizione e struttura con la stazione deve essere<br />
superiore al 50% del totale. Nel caso di popolamenti forestali non eco<strong>lo</strong>gicamente<br />
coerenti per origine (per es. i rimboschimenti), la gestione<br />
deve perseguire l’obiettivo della rinaturalizzazione.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Tendere a migliorare la composizione arborea del soprassuo<strong>lo</strong> in<br />
relazione alla tipo<strong>lo</strong>gia <strong>forestale</strong> più consona alla stazione <strong>forestale</strong> privilegiando,<br />
ove possibile, modelli colturali polispecifici e multistratificati,<br />
favorendo le specie arboree rare.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> di varia natura (aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> superiore).<br />
Indicatore 4.4.a Direttive o prescrizioni per le attività di utilizzazione<br />
<strong>forestale</strong> e la costruzione di infrastrutture in ecosistemi rari, sensibili<br />
o rappresentativi, ove tali ecosistemi siano presenti.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza di direttive o prescrizioni per le attività di utilizzazione<br />
<strong>forestale</strong> e la costruzione di infrastrutture in ecosistemi rari, sensibili o<br />
rappresentativi, ove tali ecosistemi siano presenti.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore, censimenti faunistici esi-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
stenti a livel<strong>lo</strong> nazionale o <strong>lo</strong>cale, studi specifici, rilievi f<strong>lo</strong>ristici, riferimenti<br />
bibliografici in relazione alle tipo<strong>lo</strong>gie forestali individuate ecc.<br />
Indicatore 4.5.a Monitoraggio e control<strong>lo</strong> dei danni da presenza<br />
di popolazioni animali selvatiche<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA: Presenza della valutazione.<br />
FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione forestali e equivalenti; indagini dirette.<br />
Indicatore 4.5.b Pasco<strong>lo</strong> di animali domestici in foresta<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Numero di capi domestici al pasco<strong>lo</strong> in foresta per unità di superficie:<br />
........................ (per tipo<strong>lo</strong>gia).<br />
Numero di mesi in cui viene esercitato il pasco<strong>lo</strong> in foresta ...............<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Raggiungimento di un carico compatibile con la rinnovazione, funzionalità<br />
e diversità degli ecosistemi forestali<br />
FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />
comprensoriale superiore. Verifiche dirette<br />
Indicatore 4.6.a Alberi morti, vetusti, monumentali e di specie rare<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Alberi morti, vetusti, monumentali, stima per unità di superficie:<br />
..................................................................................................................................<br />
Specie arboree rare presenti, stima per azienda: ...................................<br />
specie: .....................................................................................................................<br />
137
138<br />
ARSIA<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Rilascio di parte degli di alberi morti, vetusti, monumentali se presenti.<br />
Rilascio di parte degli alberi di specie rare se presenti.<br />
FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />
comprensoriale superiore, piani ambientali dei parchi o piani di<br />
gestione <strong>forestale</strong>. Verifiche dirette.<br />
Indicatore 4.6.b Aree non sottoposte al taglio<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie rilasciata senza interventi: ........................ ha<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza di superficie rilasciata senza interventi.<br />
FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />
comprensoriale superiore, piani ambientali dei parchi o piani di gestione<br />
<strong>forestale</strong>. Verifiche dirette.<br />
Indicatore 4.7.a Superficie interessata da boschi vetusti, sorgenti<br />
d’acqua, zone umide, affioramenti rocciosi e forre danneggiati da interventi<br />
di gestione impropria.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie interessata da boschi vetusti, sorgenti d’acqua, zone<br />
umide, affioramenti rocciosi e forre danneggiata da interventi di gestione<br />
impropria ha ................... ; ................... % di superficie.<br />
Norme o accorgimenti specifici per la salvaguardia e gestione dei<br />
boschi vetusti, sorgenti d’acqua, zone umide, affioramenti rocciosi e forre.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Superficie interessata da boschi vetusti, sorgenti d’acqua, zone umide,<br />
affioramenti rocciosi e forre danneggiati da interventi di gestione<br />
impropria < 10%. Presenza di norme o accorgimenti specifici.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
<strong>La</strong> gestione deve utilizzare tecniche che evitino il danneggiamento.<br />
FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale o<br />
interaziendale; studi specifici.<br />
Indicatore 4.8.a Indicazioni colturali e pianificatorie<br />
sulle utilizzazioni forestali<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Prescrizioni in merito alle operazioni colturali e alle modalità di utilizzazione<br />
(concentramento ed esbosco del legname: cfr. Indicatore 5.2.c)<br />
all’interno dei piani di assestamento <strong>forestale</strong> o di strumenti pianificatori<br />
equiparati ai sensi delle normative regionali e progetti di taglio o di<br />
riqualificazione <strong>forestale</strong>.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ: presenza di tali prescrizioni.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO: non pertinente.<br />
FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />
comprensoriale superiore. Verifiche dirette. Progetti di taglio o di<br />
riqualificazione <strong>forestale</strong>. Norme di carattere generale, PMPF.<br />
139
140<br />
ARSIA<br />
Criterio 5:<br />
Mantenimento e appropriato miglioramento<br />
delle funzioni protettive della gestione <strong>forestale</strong><br />
(con specifica attenzione alla difesa del suo<strong>lo</strong><br />
e alla regimazione delle acque)<br />
Indicatore 5.1.a Disponibilità di cartografia tematica <strong>forestale</strong> che<br />
rappresenti la funzione prevalente delle aree boscate, con particolare<br />
riguardo a quella protettiva.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Archivi cartografici in scala adeguata ai fini pianificatori e gestionali<br />
che indichino quali aree boscate assumono un prevalente interesse ai<br />
fini della protezione del suo<strong>lo</strong>, della qualità delle acque e della eventuale<br />
protezione diretta di infrastrutture.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza della cartografia del vinco<strong>lo</strong> idrogeo<strong>lo</strong>gico. Almeno il 50%<br />
della superficie <strong>forestale</strong> pianificata deve essere coperta dalla cartografia<br />
o da altra documentazione in argomento.<br />
FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Cartografie dei piani di gestione <strong>forestale</strong> aziendale ed interaziendale,<br />
inventari forestali, carte tematiche dei suoli, carte del dissesto idrogeo<strong>lo</strong>gico,<br />
piani di bacino, schede boschive ecc.<br />
Indicatore 5.1.b Entità della superficie <strong>forestale</strong> gestita a fini protettivi<br />
e sue variazioni nel tempo<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Superficie <strong>forestale</strong> soggetta a vincoli per fini protettivi ha ............,<br />
sua percentuale rispetto alla superficie <strong>forestale</strong> totale ............ %.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Messa a punto di strumenti di monitoraggio della funzione protettiva<br />
delle foreste.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piani di gestione <strong>forestale</strong> a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale o a livel<strong>lo</strong><br />
comprensoriale superiore. Verifiche dirette. Progetti di taglio o di<br />
riqualificazione <strong>forestale</strong> ecc.<br />
Indicatore 5.2.a Operazioni selvicolturali in cedui e fustaie<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Ampiezza delle tagliate nei cedui.<br />
Taglio raso e copertura del suo<strong>lo</strong> nelle fustaie.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
• Nei cedui posti in aree con pendenza media uguale o superiore<br />
all’80% sono vietati i tagli a raso che lascino scoperta una superficie<br />
accorpata superiore a 3 ha, salvo diverse prescrizioni previste dal<br />
piano di gestione o da strumenti pianificatori equiparati. Nei cedui<br />
posti in aree con pendenza media minore dell’80% la superficie<br />
lasciata scoperta secondo i criteri sopra indicati non deve essere<br />
superiore a 10 ha, salvo diverse prescrizioni previste dal piano di<br />
gestione regolarmente approvato o da strumenti pianificatori equiparati.<br />
• Nelle fustaie è vietato il taglio raso su superfici superiori al mezzo<br />
ettaro, fatti salvi i casi in cui risulti indispensabile per la rinnovazione<br />
naturale del bosco o la sua applicazione a questo fine sia<br />
espressamente indicata nel piano di gestione regolarmente approvato<br />
o da strumenti pianificatori equiparati o a fini fitosanitari. <strong>La</strong><br />
densità del popolamento arboreo deve essere superiore al 50% di<br />
quella compatibile con la tipo<strong>lo</strong>gia <strong>forestale</strong> di riferimento e il relativo<br />
regime colturale.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore, PMPF, capitolati o da progetto<br />
di taglio o di riqualificazione <strong>forestale</strong> e ambientale).<br />
141
142<br />
ARSIA<br />
Indicatore 5.2.b <strong>La</strong>vorazioni del suo<strong>lo</strong> in aree forestali<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
In foresta: valutazione della natura delle lavorazioni del suo<strong>lo</strong> eseguite<br />
o delle operazioni effettuate a carico della lettiera, del terriccio o<br />
del cotico erboso.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
In foresta: non deve risultare alcuna lavorazione andante del suo<strong>lo</strong><br />
nonché la raccolta diffusa della lettiera, del terriccio o del cotico erboso.<br />
Sono fatti salvi gli usi e le consuetudini <strong>lo</strong>cali se contemplati negli strumenti<br />
pianificatori presenti.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore. Normative e regolamenti<br />
a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale. Rilievo e registrazione delle operazioni in argomento.<br />
Indicatore 5.2.c Criteri per l’esecuzione del concentramento<br />
ed esbosco del legname<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Indicazioni per regolamentare le modalità di concentramento ed<br />
esbosco del legname al fine di tenere in debita considerazione la necessità<br />
di evitare danni al suo<strong>lo</strong>, alle piante rimaste in piedi ed alla rinnovazione.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza di indicazioni per regolamentare le modalità di concentramento<br />
ed esbosco del legname al fine di tenere in debita considerazione<br />
la necessità di evitare danni al suo<strong>lo</strong>, alle piante rimaste in piedi ed alla<br />
rinnovazione.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore, regolamenti regionali e<br />
<strong>lo</strong>cali. Progetti di taglio o di riqualificazione ambientale, prescrizioni e<br />
piani <strong>lo</strong>cali.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 5.3.a Uso di prodotti chimici<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Registrazione dell’uso di prodotti chimici.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza delle registrazioni (cfr. Indicatore 2.2.a).<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore. Normative e regolamenti<br />
presenti a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale. Registri appositi.<br />
Indicatore 5.4.a Trattamenti selvicolturali in boschi protettivi<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Indicazioni gestionali volte alla massimizzazione della funzione<br />
protettiva.<br />
SOGLIA DI CRITICITÀ:<br />
Presenza del parametro.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Monitoraggio/registrazione degli eventi dannosi.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong> o suo equivalente a livel<strong>lo</strong> aziendale, interaziendale<br />
o a livel<strong>lo</strong> pianificatorio superiore, normative e regolamenti<br />
presenti a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale, progetti di opere in corso di realizzazione ed<br />
eseguite nell’ultimo decennio al<strong>lo</strong> scopo di aumentare o integrare l’efficienza<br />
protettiva del bosco (cfr. Indicatore 3.5.b per quanto concerne le<br />
opere di viabilità silvopastorale).<br />
143
144<br />
ARSIA<br />
Criterio 6:<br />
Mantenimento delle altre funzioni<br />
e delle condizioni socio-economiche<br />
Indicatore 6.1.a Realizzazione di attività che hanno positivi impatti<br />
occupazionali diretti e indiretti<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Numero totale di occupati dell’organizzazione ............ e <strong>lo</strong>ro variazione<br />
negli ultimi n. ............ anni ............ %.<br />
Percentuale di occupati dell’organizzazione assunti a tempo parziale<br />
sul totale degli occupati ............ %.<br />
AMBITI DI MIGLIORAMENTO:<br />
Presenza di strategie di va<strong>lo</strong>rizzazione commerciale delle produzioni<br />
forestali legnose e non legnose tramite iniziative che portino alla vendita<br />
di prodotti a maggior va<strong>lo</strong>re aggiunto<br />
Ricerca di forme di diversificazione e stabilizzazione dei redditi e<br />
dell’occupazione <strong>forestale</strong>, anche tramite processi di associazione, di<br />
integrazione e di razionalizzazione.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO: Intervista, control<strong>lo</strong><br />
diretto; bilanci aziendali; denuncie assicurative e previdenziali.<br />
Indicatore 6.2.a Sistema di valutazione delle funzioni socio-economiche<br />
per la singola organizzazione e per la collettività della gestione.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA: Sistema di valutazione delle funzioni socio-economiche<br />
per la singola organizzazione e per la collettività della gestione.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
L’identificazione, l’analisi e la valutazione economica e sociale delle<br />
potenziali ed esistenti funzioni socio-economiche sono elementi integranti<br />
delle attività di pianificazione e gestione sostenibile <strong>forestale</strong> e<br />
territoriale, come tali devono essere implementati ed affinati.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO: Studi specifici, contabilità,<br />
intervista diretta. Norme generali e/o <strong>lo</strong>cali di riferimento.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 6.3.a Evidenza e tutela dei diritti di proprietà, degli accordi<br />
per il possesso e delle altre forme d’uso, con particolare riguardo alla<br />
definizione corretta dei limiti della proprietà, degli eventuali diritti di<br />
uso civico e della definizione dei processi di successione ereditaria.<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Documentazione e/o cartografia che evidenzia i diritti di proprietà,<br />
di possesso o di altre forme d’uso delle superfici forestali.<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza e rispetto delle indicazioni contenute<br />
nei regolamentid’uso dei diritti collettivi.<br />
AMBITI DI MIGLIORAMENTO: Integrare, per quanto possibile, la cartografia:<br />
in particolare nel piano di gestione <strong>forestale</strong> o in documenti ana<strong>lo</strong>ghi, identificare<br />
chiaramente le superfici forestali di proprietà pubblica e privata.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Contratti di proprietà e di affitto.<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong>, documenti ana<strong>lo</strong>ghi.<br />
Indicatore 6.4.a Ammontare delle foreste con accesso al pubblico<br />
a fini ricreativi<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA: Superficie delle foreste con accesso al pubblico<br />
a fini ricreativi ............ ha e sua percentuale ............ % rispetto alla<br />
superficie totale.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO: Presenza di progetti di miglioramento<br />
dell’accessibilità, cartografia dei siti.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong>.<br />
Indicatore 6.5.a Boschi storici culturali e spirituali<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA: Elenco o evidenza dei siti con va<strong>lo</strong>re storico<br />
culturale o spirituale.<br />
145
146<br />
ARSIA<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ: Presenza del parametro<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Piano di gestione <strong>forestale</strong>. Elenchi o registri specifici.<br />
Indicatore 6.6.a Valutazione degli interventi di gestione<br />
socialmente impattanti<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
L’organizzazione valuta gli interventi di gestione socialmente<br />
impattanti tenendo in considerazione i diversi portatori d’interesse<br />
legati alla gestione del patrimonio <strong>forestale</strong>.<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ:<br />
Presenza di forme di informazione e comunicazione con i soggetti<br />
coinvolti.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Intervista, verifica diretta.<br />
Indicatore 6.7.a Corsi di aggiornamento<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Evidenza e documentazione attestante il numero e la tipo<strong>lo</strong>gia di<br />
corsi o seminari che i gestori forestali, co<strong>lo</strong>ro che eseguono le operazioni<br />
selvicolturali, i dipendenti ed i proprietari forestali dell’organizzazione<br />
seguono periodicamente.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Registrazioni, certificati di partecipazione.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO:<br />
Aumento del numero di persone che seguono corsi; particolare<br />
attenzione dovrà essere dedicata alla formazione, all’aggiornamento<br />
professionale, all’informazione e ad altri servizi sociali per i lavoratori e<br />
la comunità <strong>lo</strong>cale.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Indicatore 6.7.b Investimenti nella formazione professionale<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA: Ammontare medio annuo degli investimenti nel<br />
campo della formazione professionale nell’ambito del settore <strong>forestale</strong>.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO: Piano <strong>forestale</strong><br />
nazionale e/o regionale; Programma <strong>forestale</strong> regionale; Piano di sviluppo<br />
rurale (Reg. CE 1257/99); Investimenti aziendali specifici.<br />
Indicatore 6.8.a Prevenzione degli infortuni in imprese che eseguono<br />
lavori in economia diretta o in affidamento.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
NOTA: In Italia è vigente una normativa che regola gli aspetti della<br />
sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Presenza dell’elenco aggiornato delle norme sulla salute e sicurezza<br />
del lavoro e <strong>lo</strong>ro rispetto.<br />
Presenza e accessibilità dei numeri di pubblica utilità.<br />
Presenza (quando obbligatori e se pertinenti) di opportuni capitolati<br />
di vendita o contratti di vendita che includano norme di tutela di sicurezza<br />
dei lavoratori in bosco.<br />
Evidenza della presenza di dispositivi di protezione personale<br />
(primo intervento) e DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) nei casi<br />
di lavori svolti in economia diretta.<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO: Predisposizione di supporti <strong>lo</strong>gistico-amministrativi<br />
per gli operatori forestali che abbiano subito incidenti sul lavoro.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Verifica diretta, intervista, analisi documentale.<br />
Indicatore 6.8.b Corsi di formazione e addestramento sulla<br />
sicurezza, se pertinenti.<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA: Numero di persone che seguono annualmente<br />
corsi di formazione e di addestramento per la sicurezza.<br />
147
148<br />
ARSIA<br />
AMBITO DI MIGLIORAMENTO: Competenza ed aggiornamento del personale<br />
responsabile della gestione e degli addetti alle operazioni sono<br />
tenuti in considerazione e migliorati.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Registrazioni, certificati di partecipazione.<br />
Indicatore 6.8.c Statistiche sugli infortuni<br />
INDICATORE INFORMATIVO<br />
PARAMETRI DI MISURA: Numero di infortuni sul lavoro nell’organizzazione<br />
e variazione percentuale negli ultimi n. ............ anni.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO: Intervista.<br />
Indicatore 6.9.a Fondo migliorie boschive<br />
INDICATORE OBBLIGATORIO<br />
PARAMETRI DI MISURA:<br />
Di norma parte dei ricavi della vendita di prodotti forestali dei proprietari<br />
pubblici viene reinvestita in interventi di miglioramento delle<br />
risorse, a garanzia delle molteplici funzioni svolte dal bosco e in attività<br />
e interventi volti al mantenimento della capacità della foresta di offrire<br />
prodotti e/o servizi di interesse pubblico.<br />
SOGLIE DI CRITICITÀ:<br />
Almeno il 10% dei ricavi della vendita di prodotti forestali nei boschi<br />
pubblici viene reinvestito in interventi o in attività connesse alla gestione<br />
<strong>forestale</strong>.<br />
AMBITI DI MIGLIORAMENTO:<br />
Nell’ambito della gestione pubblica delle foreste occorre tendere a d<br />
aumentare la percentuale.<br />
ESEMPI DI FONTI DI INFORMAZIONE E DI RILEVAMENTO:<br />
Bilanci della struttura Piano di gestione <strong>forestale</strong>.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
ALLEGATO 6 - I principi e criteri<br />
del Forest Stewardship Council (FSC)<br />
per la gestione <strong>forestale</strong> sostenibile*<br />
1. Rispetto delle norme<br />
<strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> deve rispettare tutte le leggi effettivamente<br />
applicabili in vigore nel Paese interessato, i trattati e accordi internazionali<br />
sottoscritti dal Paese e i principi e criteri definiti dal FSC.<br />
1.1 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> deve rispettare tutte le leggi e norme amministrative<br />
<strong>lo</strong>cali e nazionali.<br />
1.2 Devono essere assolti tutti gli obblighi nel pagamento delle imposte<br />
applicabili e legalmente prescritte, dei canoni di concessione, delle<br />
tasse e degli altri oneri.<br />
1.3 Nei Paesi firmatari devono essere rispettati gli articoli di tutti gli<br />
accordi internazionali vincolanti per il Paese come il CITES, le Convenzioni<br />
ILO, l’ITTO e la Convenzione sulla Diversità Bio<strong>lo</strong>gica.<br />
1.4 Nel processo di <strong>certificazione</strong> gli eventuali disaccordi fra leggi, regolamenti<br />
e i principi e criteri del FSC devono essere valutati, caso per<br />
caso, dai certificatori e dalle parti coinvolte o interessate.<br />
1.5 Le aree forestali gestite devono essere protette da utilizzazioni illegali,<br />
da insediamenti edilizi e da altre attività non autorizzate.<br />
1.6 I responsabili della gestione <strong>forestale</strong> devono dimostrare un impegno<br />
di lungo periodo nell’aderire ai principi e criteri del FSC.<br />
2. Proprietà e diritti d’uso<br />
<strong>La</strong> proprietà e i diritti d’uso della terra e delle risorse forestali devono<br />
essere chiaramente definiti, documentati e stabiliti su basi legali.<br />
2.1 Devono essere chiaramente riconosciuti i diritti di lungo periodo<br />
d’uso dei terreni, quali i diritti di proprietà, i diritti consuetudinari e<br />
gli accordi di affitto.<br />
2.2 Le comunità <strong>lo</strong>cali in possesso di diritti di proprietà legalmente riconosciuti<br />
o consuetudinari o di diritti d’uso devono mantenere il control<strong>lo</strong><br />
degli interventi forestali, al<strong>lo</strong> scopo di proteggere i <strong>lo</strong>ro diritti<br />
e le <strong>lo</strong>ro risorse; a meno che non deleghino altri organismi a tale<br />
azione di control<strong>lo</strong>.<br />
2.3 Devono essere impiegati appropriati meccanismi per risolvere<br />
dispute riguardanti il contenzioso sulle proprietà e i diritti d’uso.<br />
Nel processo di <strong>certificazione</strong> saranno esplicitamente considerati<br />
ogni aspetto specifico e il contesto generale di tutte le dispute non<br />
* Ripreso e modificato da Pettenella D., Girardel<strong>lo</strong> N. (1997). <strong>La</strong> versione originale<br />
è disponibile sul sito ufficiale del FSC: www.fscoax.org/.<br />
149
150<br />
ARSIA<br />
ancora risolte. Dispute di notevole importanza che coinvolgano un<br />
significativo numero di interessi determineranno l’impossibilità di<br />
certificare l’attività di gestione <strong>forestale</strong>.<br />
3. Diritti della popolazione indigena<br />
Devono essere riconosciuti e tutelati i diritti legali e consuetudinari<br />
della popolazione indigena relativi al possesso e alla gestione della<br />
terra e delle risorse forestali.<br />
3.1 <strong>La</strong> popolazione indigena deve controllare la gestione <strong>forestale</strong> sulle<br />
proprie terre; a meno che non deleghi altri organismi a tale control<strong>lo</strong>.<br />
3.2 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> non deve minacciare o ridurre, né direttamente<br />
né indirettamente, le proprietà e le risorse delle popolazioni indigene.<br />
3.3 Siti di particolare significato culturale, eco<strong>lo</strong>gico, economico o religioso<br />
per le popolazioni indigene devono essere identificati in collaborazione<br />
con le stesse e riconosciuti e protetti dai responsabili della<br />
gestione <strong>forestale</strong>.<br />
3.4 Le popolazioni indigene devono essere ricompensate per l’applicazione<br />
delle <strong>lo</strong>ro conoscenze tecniche riguardanti l’utilizzo di specie<br />
forestali o di sistemi di gestione negli interventi forestali. Queste<br />
forme di compensazione devono essere formalmente concordate<br />
prima di dare inizio agli interventi di gestione <strong>forestale</strong>.<br />
4. Relazioni con la comunità <strong>lo</strong>cale<br />
e diritti dei lavoratori<br />
Gli interventi di gestione <strong>forestale</strong> devono mantenere e migliorare il<br />
benessere economico e sociale di lungo periodo dei lavoratori forestali<br />
e delle comunità <strong>lo</strong>cali.<br />
4.1 Alle comunità che si trovano all’interno o nei pressi dell’area di<br />
gestione <strong>forestale</strong> devono essere concesse opportunità di lavoro, di<br />
formazione professionale e altri servizi sociali.<br />
4.2 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> dovrebbe soddisfare le leggi effettivamente<br />
applicabili e/o i regolamenti che garantiscono la salute e la sicurezza<br />
dei lavoratori e delle <strong>lo</strong>ro famiglie.<br />
4.3 Devono essere garantiti i diritti dei lavoratori di organizzarsi e di<br />
effettuare contrattazioni con i <strong>lo</strong>ro datori di lavoro, in linea con<br />
quanto approvato nelle convenzioni 87 e 98 dell’Organizzazione<br />
Internazionale del <strong>La</strong>voro (ILO).<br />
4.4 Gli interventi e la programmazione della gestione devono contemplare<br />
la valutazione dell’impatto sociale. Devono essere organizzate<br />
apposite riunioni con le persone e i gruppi direttamente coinvolti<br />
dagli interventi di gestione.<br />
4.5 Devono essere utilizzati appropriati meccanismi per risolvere eventuali<br />
contenziosi e per fornire eque compensazioni nel caso di per-
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
dite o danni concernenti i diritti legali o consuetudinari, la proprietà,<br />
le risorse o i mezzi di sussistenza delle popolazioni <strong>lo</strong>cali. Devono<br />
essere adottate misure preventive per evitare tali perdite e danni.<br />
5. Benefici derivanti dalle foreste<br />
Gli interventi di gestione <strong>forestale</strong> devono incoraggiare l’uso dei<br />
diversi prodotti e servizi della foresta per assicurare l’efficienza economica<br />
e il più ampio spettro di benefici ambientali e sociali.<br />
5.1 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> dovrà finalizzarsi all’efficienza economica,<br />
tenendo in considerazione tutti i costi ambientali, sociali e operativi<br />
collegati al processo produttivo e assicurando gli interventi necessari<br />
per mantenere la produttività eco<strong>lo</strong>gica della foresta.<br />
5.2 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong>, le attività di commercializzazione e le operazioni<br />
di marketing dovranno favorire l’uso ottimale e le lavorazioni<br />
in <strong>lo</strong>co dei diversi prodotti forestali.<br />
5.3 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> dovrà portare alla riduzione degli scarti dovuti<br />
alle utilizzazioni e agli interventi di lavorazione eseguiti sul posto<br />
e limitare i danni ad altre risorse forestali.<br />
5.4 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> deve comportare un rafforzamento e una diversificazione<br />
dell’economia <strong>lo</strong>cale, che non deve dipendere da una singola<br />
produzione <strong>forestale</strong>.<br />
5.5 Gli interventi di gestione <strong>forestale</strong> devono individuare, mantenere e,<br />
dove possibile, accrescere il va<strong>lo</strong>re delle risorse forestali per la tutela<br />
dei bacini idrografici e delle riserve di pesca.<br />
5.6 <strong>La</strong> quota di utilizzazione di prodotti forestali non deve superare i<br />
livelli che con continuità possono essere offerti a seguito di una<br />
gestione di lungo periodo delle risorse.<br />
6. Impatti ambientali<br />
<strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> deve conservare la diversità bio<strong>lo</strong>gica e i conseguenti<br />
benefici collegati alla tutela delle risorse idriche, dei suoli,<br />
degli ecosistemi fragili, del paesaggio; così facendo devono essere<br />
mantenute le funzioni eco<strong>lo</strong>giche e l’integrità della foresta.<br />
6.1 Deve essere programmata una valutazione degli impatti ambientali<br />
conformemente al grado, all’intensità della gestione <strong>forestale</strong> e all’unicità<br />
delle risorse interessate; tale valutazione deve essere adeguatamente<br />
integrata nei sistemi di gestione. Le valutazioni devono includere<br />
considerazioni a livel<strong>lo</strong> di singole unità di paesaggio come<br />
pure gli impatti degli impianti di lavorazione presenti in <strong>lo</strong>co. Gli<br />
impatti ambientali devono essere stimati prima dell’inizio degli<br />
interventi di disturbo nelle aree interessate.<br />
6.2 Devono essere previste forme di salvaguardia per le specie rare,<br />
minacciate e in perico<strong>lo</strong> e per i <strong>lo</strong>ro habitat (ad esempio aree di nidi-<br />
151
152<br />
ARSIA<br />
ficazione e di nutrizione). Devono essere stabilite zone di conservazione<br />
e aree di protezione, adatte al grado e all’intensità della gestione<br />
<strong>forestale</strong> e all’unicità delle risorse interessate. Devono essere controllate,<br />
se incompatibili, le attività venatorie, la pesca, la raccolta e<br />
la posa di trappole.<br />
6.3 Devono essere mantenuti integri, aumentati o ristabiliti i va<strong>lo</strong>ri e le<br />
funzioni eco<strong>lo</strong>giche, quali la rinnovazione e la successione di ecosistemi<br />
forestali; la diversità genetica, delle specie e dell’ecosistema; i cicli<br />
naturali che coinvolgono la produttività dell’ecosistema <strong>forestale</strong>.<br />
6.4 Devono essere salvaguardati nel <strong>lo</strong>ro stato naturale degli esempi di<br />
modelli rappresentativi degli ecosistemi presenti all’interno del paesaggio;<br />
tali azioni di tutela vanno riportate su carte topografiche e<br />
devono risultare appropriate alla scala e all’intensità degli interventi<br />
e all’unicità delle risorse interessate.<br />
6.5 Devono essere predisposti e concretizzati i principi, riportati su documenti<br />
scritti, per il control<strong>lo</strong> dell’erosione, per la protezione delle<br />
risorse idriche, per minimizzare i danni forestali durante le utilizzazioni,<br />
per ridurre gli effetti di disturbo collegati alla costruzione di<br />
strade e all’impiego di mezzi meccanici.<br />
6.6 I sistemi di gestione devono promuovere <strong>lo</strong> sviluppo e l’adozione di<br />
metodi non chimici per il trattamento delle infestanti e devono tendere<br />
ad evitare l’uso di pesticidi chimici. Non devono essere impiegati i<br />
pesticidi identificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità della<br />
classe 1A e 1B, gli idrocarburi c<strong>lo</strong>rati, i pesticidi persistenti, tossici o i<br />
cui derivati rimangono bio<strong>lo</strong>gicamente attivi e si accumulano nella<br />
catena alimentare, come pure tutti i pesticidi banditi dagli accordi<br />
internazionali. Se si utilizzano prodotti chimici, devono essere forniti<br />
appropriati equipaggiamenti e un’adeguata formazione professionale<br />
al<strong>lo</strong> scopo di ridurre i rischi per la salute e per l’ambiente.<br />
6.7 I prodotti chimici, i contenitori, i rifiuti liquidi e solidi non organici,<br />
compresi gli oli combustibili e i carburanti devono essere sistemati<br />
in siti adatti in modo da non danneggiare l’ambiente.<br />
6.8 L’uso di agenti di control<strong>lo</strong> bio<strong>lo</strong>gico deve essere documentato, minimizzato,<br />
monitorato e strettamente vigilato in accordo con le leggi<br />
nazionali e i protocolli scientifici accettati internazionalmente. Deve<br />
inoltre essere proibito l’utilizzo di organismi modificati geneticamente.<br />
6.9 L’utilizzo di specie esotiche deve essere controllato con attenzione e<br />
attivamente monitorato per evitare impatti eco<strong>lo</strong>gici avversi.<br />
7. Piano di gestione<br />
Deve essere predisposto, realizzato e aggiornato un piano di gestione<br />
<strong>forestale</strong> appropriato alla scala e all’intensità degli interventi. Nel<br />
piano devono essere chiaramente definiti gli obiettivi di lungo periodo<br />
della gestione e le modalità per raggiungerli.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
7.1 Il piano di gestione e i documenti ad esso collegati devono presentare:<br />
• gli obiettivi della gestione;<br />
• la descrizione delle risorse forestali che devono essere gestite, le<br />
limitazioni ambientali, l’uso dei terreni e le forme di proprietà, le<br />
condizioni socio-economiche e i limiti dei terreni confinanti;<br />
• la descrizione del sistema selvicolturale e/o di altri sistemi di gestione<br />
basati sulle caratteristiche eco<strong>lo</strong>giche della foresta in esame, e<br />
informazioni ottenute attraverso gli inventari delle risorse;<br />
• la giustificazione della stima della ripresa annuale e dei criteri di<br />
selezione delle specie al taglio;<br />
• le modalità per il monitoraggio delle dinamiche e del<strong>lo</strong> sviluppo<br />
della foresta;<br />
• le forme di salvaguardia ambientale basate su precise valutazioni<br />
del<strong>lo</strong> stato dell’ambiente;<br />
• le modalità per l’identificazione e la protezione di specie rare, minacciate<br />
e in perico<strong>lo</strong>;<br />
• le carte topografiche che descrivono le risorse forestali, comprese le<br />
aree protette, le attività di gestione programmate e le proprietà terriere;<br />
• la descrizione e giustificazione delle tecniche di utilizzazione e delle<br />
attrezzature da utilizzare.<br />
7.2 Il piano di gestione deve essere periodicamente rivisto per comprendere<br />
i risultati del monitoraggio o le nuove informazioni tecniche<br />
e scientifiche, e per rispondere alle mutate condizioni ambientali,<br />
sociali ed economiche.<br />
7.3 I lavoratori forestali devono ricevere un’adeguata formazione professionale<br />
e devono essere sottoposti ad una supervisione al<strong>lo</strong> scopo<br />
di assicurare la corretta realizzazione del piano di gestione.<br />
7.4 Il responsabile della gestione <strong>forestale</strong>, pur rispettando le necessità<br />
di segretezza dell’informazione, deve rendere pubblica una sintesi<br />
dei principali elementi del piano di gestione, compresi quelli elencati<br />
al punto 7.1.<br />
8. Monitoraggio e valutazione<br />
Deve essere effettuato un monitoraggio, appropriato alla scala e<br />
all’intensità degli interventi, per valutare le condizioni della foresta,<br />
le produzioni forestali, la sequenza delle decisioni, le attività di<br />
gestione e i relativi impatti sociali e ambientali.<br />
8.1 <strong>La</strong> frequenza e l’intensità del monitoraggio dovrebbero essere determinate<br />
in funzione del grado e dell’intensità degli interventi di<br />
gestione <strong>forestale</strong> e della complessità e fragilità dell’ambiente. Le<br />
procedure di monitoraggio dovrebbero essere costanti e replicabili<br />
nel tempo per permettere un confronto dei risultati e una valutazione<br />
dei cambiamenti in atto.<br />
153
154<br />
ARSIA<br />
8.2 <strong>La</strong> gestione <strong>forestale</strong> dovrebbe comprendere la ricerca e la raccolta di<br />
dati necessari per monitorare, come minimo, i seguenti indicatori:<br />
• i prelievi di tutti i prodotti forestali;<br />
• i tassi di incremento, la rinnovazione e le condizioni generali della<br />
foresta;<br />
• la composizione della f<strong>lo</strong>ra e della fauna e i cambiamenti in esse<br />
osservati;<br />
• gli impatti sociali e ambientali delle utilizzazioni e degli altri interventi;<br />
• i costi, la produttività e l’efficienza della gestione <strong>forestale</strong>.<br />
8.3 Il responsabile della gestione <strong>forestale</strong> deve fornire la documentazione<br />
che permetta agli organismi di monitoraggio e di <strong>certificazione</strong><br />
di rintracciare ed identificare ogni prodotto <strong>forestale</strong> nelle diverse<br />
fasi della lavorazione.<br />
8.4 I risultati del monitoraggio devono essere inseriti nel processo di<br />
predisposizione e di revisione del piano di gestione.<br />
8.5 Nel rispetto delle esigenze di riservatezza di alcune informazioni, i<br />
responsabili della gestione <strong>forestale</strong> devono rendere pubblica una<br />
sintesi dei risultati relativi al monitoraggio degli indicatori, inclusi<br />
quelli elencati al punto 8.2.<br />
9. Mantenimento delle foreste di grande va<strong>lo</strong>re<br />
ambientale<br />
L’attività di gestione delle foreste caratterizzate da grandi va<strong>lo</strong>ri<br />
ambientali deve consentire di mantenere o migliorare gli elementi<br />
che contribuiscono a definire tali va<strong>lo</strong>ri. Le decisioni riguardanti le<br />
foreste di grande va<strong>lo</strong>re ambientale devono essere sempre considerate<br />
nel contesto di un approccio precauzionale.<br />
9.1 <strong>La</strong> valutazione della presenza degli elementi che contribuiscono a<br />
definire il va<strong>lo</strong>re ambientale dovrà essere completa, appropriata alla<br />
scala e all’intensità degli interventi di gestione <strong>forestale</strong>.<br />
9.2 Nel processo di <strong>certificazione</strong>, durante la fase di consultazione, si<br />
deve porre enfasi sui va<strong>lo</strong>ri ambientali identificati e sulle opzioni<br />
gestionali relative alla <strong>lo</strong>ro conservazione.<br />
9.3 Il piano di gestione deve includere e attivare specifiche misure che<br />
garantiscano il mantenimento e/o miglioramento degli elementi che<br />
contribuiscono a definire il va<strong>lo</strong>re ambientale, coerentemente con un<br />
approccio prudenziale. Tali misure dovranno essere specificatamente<br />
incluse nel<strong>lo</strong> <strong>schema</strong> di sintesi del piano di gestione reso disponibile<br />
al pubblico.<br />
9.4 Il monitoraggio annuale della gestione <strong>forestale</strong> dovrà essere condotto<br />
in modo tale da consentire di valutare l’efficacia delle misure<br />
adottate per mantenere o migliorare le caratteristiche ambientali.
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
10. Piantagioni<br />
Le piantagioni devono essere programmate e gestite in accordo con i<br />
precedenti principi e criteri (da 1 a 9), con il seguente principio 10 e<br />
con i relativi criteri. Oltre a fornire una serie di benefici sociali ed economici<br />
alla collettività e a contribuire al soddisfacimento della domanda<br />
mondiale di prodotti forestali, le piantagioni devono risultare<br />
complementari alla gestione delle foreste naturali, riducendo la pressione<br />
su di esse e promuovendone il ripristino e la conservazione.<br />
10.1 Gli obiettivi di gestione delle piantagioni, compresi quelli di conservazione<br />
e ripristino delle foreste naturali, devono essere esplicitamente<br />
enunciati nel piano di gestione e chiaramente dimostrati<br />
nella sua implementazione.<br />
10.2 Il progetto e <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> delle piantagioni dovrebbero promuovere la<br />
protezione, il ripristino e la conservazione delle foreste naturali e<br />
non incrementare la pressione sulle stesse. Nell’organizzazione della<br />
piantagione, in funzione della scala degli interventi, bisogna prevedere<br />
la presenza di “corridoi” naturali per la fauna selvatica, di zone<br />
di protezione lungo le vie d’acqua e di un mosaico di impianti di età<br />
differenti e sottoposti a turni diversi. <strong>La</strong> scala e l’organizzazione dei<br />
vari impianti devono essere coerenti con la situazione delle aree<br />
forestali in condizioni non disturbate.<br />
10.3 È auspicabile la creazione di condizioni di diversità (di specie) nella<br />
composizione delle piantagioni, così da aumentarne la stabilità eco<strong>lo</strong>gica,<br />
economica e sociale. Questi elementi di diversità possono<br />
includere la dimensione e la distribuzione spaziale dei diversi gruppi<br />
d’impianto (unità gestionali) all’interno del paesaggio, il numero<br />
e la composizione genetica delle specie, le classi d’età e la struttura.<br />
10.4 <strong>La</strong> selezione delle specie per le piantagioni deve essere basata sulla<br />
<strong>lo</strong>ro completa idoneità al sito e sulla coerenza del <strong>lo</strong>ro impiego<br />
rispetto agli obiettivi della gestione. Per accentuare la conservazione<br />
della diversità bio<strong>lo</strong>gica, nelle piantagioni e nel ripristino di ecosistemi<br />
degradati le specie autoctone sono da preferire a quelle esotiche.<br />
Le specie esotiche, che devono essere usate so<strong>lo</strong> quando il <strong>lo</strong>ro<br />
impatto è migliore di quel<strong>lo</strong> delle specie autoctone, devono essere<br />
attentamente monitorate per individuare casi insoliti di mortalità,<br />
malattie, attacchi di insetti e altri impatti eco<strong>lo</strong>gici negativi.<br />
10.5 Una parte dell’intera area di gestione <strong>forestale</strong>, appropriata alle<br />
dimensioni della piantagione e che deve essere stabilita in base a<br />
standard regionali, dovrà essere gestita in modo tale da riportare il<br />
sito a una copertura <strong>forestale</strong> naturale.<br />
10.6 Devono essere presi provvedimenti per mantenere o migliorare la<br />
struttura del suo<strong>lo</strong>, la fertilità e l’attività bio<strong>lo</strong>gica. Le tecniche e il<br />
tasso di prelievo, la costruzione e il mantenimento di strade e sentieri<br />
e la scelta delle specie non devono, nel lungo periodo, provocare<br />
la degradazione del suo<strong>lo</strong>, né impatti avversi sulla quantità e qua-<br />
155
156<br />
ARSIA<br />
lità dell’acqua, né modificazioni sostanziali nell’andamento della<br />
rete di drenaggio.<br />
10.7 Devono essere presi provvedimenti per prevenire e ridurre al minimo<br />
la diffusione anomala di infestanti, malattie, incendi e l’introduzione<br />
di piante invadenti. <strong>La</strong> <strong>lo</strong>tta integrata alle infestanti deve costituire<br />
una parte essenziale del piano di gestione, puntando soprattutto<br />
sulla prevenzione e sui metodi di control<strong>lo</strong> bio<strong>lo</strong>gico piuttosto<br />
che sui pesticidi chimici e i fertilizzanti. <strong>La</strong> gestione della piantagione<br />
dovrebbe cercare con ogni mezzo di evitare l’utilizzo di questi<br />
prodotti chimici, soprattutto nei vivai (vedi anche criteri 6.6 e 6.7).<br />
10.8 Conformemente alla scala e alla diversità dell’intervento e in aggiunta<br />
ai contenuti dei principi 8, 6 e 4, il monitoraggio delle piantagioni<br />
deve includere una regolare valutazione dei potenziali<br />
impatti sociali ed eco<strong>lo</strong>gici in situ ed ex situ (per esempio: rinnovazione<br />
naturale, effetti sulle risorse idriche e sulla fertilità del suo<strong>lo</strong>,<br />
impatti <strong>lo</strong>cali sul benessere sociale). Nessuna specie dovrebbe essere<br />
piantata su larga scala fino a quando prove e/o esperienze <strong>lo</strong>cali<br />
non abbiano dimostrato che sia eco<strong>lo</strong>gicamente ben adattata al sito,<br />
non sia invadente e non abbia significativi impatti negativi su altri<br />
ecosistemi. Attenzione particolare sarà posta ai problemi sociali relativi<br />
all’acquisizione di terreni per le piantagioni e in particolar modo<br />
alla protezione dei diritti <strong>lo</strong>cali di proprietà, uso e accesso.<br />
10.9 Le piantagioni che siano state realizzate in aree precedentemente<br />
coperte da foreste naturali (conversione o modificazione nell’uso del<br />
suo<strong>lo</strong>) dopo il mese di novembre 1994 di norma non potranno essere<br />
certificate. <strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> potrà essere concessa so<strong>lo</strong> laddove vi<br />
siano sufficienti evidenze oggettive, per l’ente di <strong>certificazione</strong>, che<br />
il gestore/proprietario della piantagione non sia, direttamente o<br />
indirettamente, responsabile di questa conversione.
ALLEGATO 7 - L’ente di accreditamento<br />
e gli organismi di <strong>certificazione</strong><br />
per la filiera foresta-legno in Italia<br />
Ente ufficiale di accreditamento:<br />
SINCERT - Sistema Nazionale per l’Accreditamento<br />
degli Organismi di Certificazione<br />
via Saccardo, 9 - 20134 Milano<br />
www.sincert.it<br />
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
Organismi di <strong>certificazione</strong> accreditati dal SINCERT**:<br />
06 Prodotti in legno (semilavorati e prodotti finiti)<br />
BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />
Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />
International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />
40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />
Certificazione e ricerca tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />
per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERTIQUALITY via G. Giardino, 4 20123 Milano (MI) Italia<br />
Istituto di Certificazione tel.: +39 02 806917.1 fax: +39 02 80691720<br />
della Qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />
Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
ELOT 313, Acharnon st. 11145 - Athens (A) Greece<br />
Hellenic Organisation tel.: +30 1 2120407/2234966 fax: +30 1 2283721<br />
for Standardization Certificazione di sistemi di qualità<br />
GASTEC Italia spa via Treviso, 32/34<br />
31020 San Vendemiano (TV) Italia<br />
tel.: +39 0438 411755 fax: +39 0438 22428<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
** Gli organismi italiani accreditati da FSC al dicembre 2002, come riportati sul sito<br />
www.fscoax.org/, sono ICILA e Certiquality.<br />
157
158<br />
ARSIA<br />
06 Prodotti in legno (semilavorati e prodotti finiti)<br />
ICILA srl via Braille, 5 20135 Lissone (MI) Italia<br />
Istituto per la Certificazione tel.: +39 0394 65239 fax: +39 0394 65168<br />
e i Servizi per Imprese Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
dell’Arredamento e del Legno Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
ICMQ spa via L. Battistotti Sassi, 11 20133 Milano (MI) Italia<br />
Istituto Certificazione e Marchio tel.: +39 02 7015081/747601 fax: +39 02 70150854<br />
Qualità per Prodotti e Servizi<br />
per le Costruzioni Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
MODY INTERNATIONAL via <strong>La</strong>llio, 35 24044 Dalmine (BG) Italia<br />
CERTIFICATION srl tel.: +39 035 378850 fax: +39 035 370292<br />
Certificazione e ricerca<br />
per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
RINA spa via Corsica, 12 16128 Genova (GE) Italia<br />
Registro Italiano Navale tel.: +39 010 5385.1 fax: +39 010 5351000<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />
Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />
Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
TÜV Italia srl via Bettola, 32 20092 Cinisel<strong>lo</strong> Balsamo (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 66053.1 fax: +39 02 66053234<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
07 Prodotti della pasta-carta, della carta e dei prodotti in carta<br />
BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />
Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />
International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />
40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />
Certificazione e ricerca tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />
per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERTIQUALITY via G. Giardino, 4 20123 Milano (MI) Italia<br />
Istituto di Certificazione tel.: +39 02 806917.1 fax: +39 02 80691720<br />
della Qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />
Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
ELOT 313, Acharnon st. 11145 - Athens (A) Greece<br />
Hellenic Organisation tel.: +30 1 2120407/2234966 fax: +30 1 2283721<br />
for Standardization Certificazione di sistemi di qualità<br />
GASTEC Italia spa via Treviso, 32/34<br />
31020 San Vendemiano (TV) Italia<br />
tel.: +39 0438411755 fax: +39 043822428<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Istituto Italiano dei Plastici srl via M.U. Traiano, 7 20149 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 3456021 fax: +39 02 3314930<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
LLOYD’S REGISTER CERTIFICATION srl via dell’Orso, 4 20121 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 72008247 fax: +39 02 72008249<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
MODY INTERNATIONAL via <strong>La</strong>llio, 35 24044 Dalmine (BG) Italia<br />
CERTIFICATION srl tel.: +39 035 378850 fax: +39 035 370292<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />
Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />
Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la salute<br />
e sicurezza sul lavoro<br />
159
160<br />
ARSIA<br />
23e Produzione di mobili e arredamento<br />
BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />
Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />
International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />
40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />
Certificazione e ricerca tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />
per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
DASA RÄGISTER spa p.zza Castel<strong>lo</strong>, 19 20121 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 86997244 fax: +39 02 86992028<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />
Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
ELOT 313, Acharnon st. 11145 - Athens (A) Greece<br />
Hellenic Organisation tel.: +30 1 2120407/2234966 fax: +30 1 2283721<br />
for Standardization Certificazione di sistemi di qualità<br />
ICILA srl via Braille, 5 20135 Lissone (MI) Italia<br />
Istituto per la Certificazione tel.: +39 0394 65239 fax: +39 0394 65168<br />
e i Servizi per Imprese Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
dell’Arredamento e del Legno Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
ICIM spa p.zza A. Diaz, 11 20123 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 725341 fax: +39 02 72002098<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
MODY INTERNATIONAL via <strong>La</strong>llio, 35 24044 Dalmine (BG) Italia<br />
CERTIFICATION srl tel.: +39 035 378850 fax: +39 035 370292<br />
Certificazione e ricerca<br />
per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />
Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />
Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
TÜV Italia srl via Bettola, 32 20092 Cinisel<strong>lo</strong> Balsamo (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 66053.1 fax: +39 02 66053234<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
01 Agricoltura, pesca (coltivazione, allevamento)<br />
AGROQUALITÀ srl via Montebel<strong>lo</strong>, 8 00185 Roma (RM) Italia<br />
Società per la <strong>certificazione</strong><br />
della qualità<br />
nell’agroalimentare Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />
Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />
International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />
Certificazione e ricerca 40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />
per la qualità tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERTIQUALITY via G. Giardino, 4 20123 Milano (MI) Italia<br />
Istituto di Certificazione tel.: +39 02 806917.1 fax: +39 02 80691720<br />
della Qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
CHECK FRUIT srl via C. Boldrini, 24 40121 Bo<strong>lo</strong>gna (MI) Italia<br />
tel.: +39 051 6494836 fax: +39 051 6494813<br />
Certificazione di sistemi di qualità<br />
CISQ CERT spa via Quintilliano, 41 20138 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 502371 fax: +39 02 501196<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CSQA srl Certificazioni via San Gaetano, 74 36016 Thiene (VI) Italia<br />
tel.: +39 0445 366094 fax: +39 0445 382672/802301<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />
Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Istituto Italiano dei Plastici srl via M.U. Traiano, 7 20149 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 3456021 fax: +39 02 3314930<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
ITALCERT viale Sarca, 336 20126 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 66104876 fax: +39 02 66104876<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
(lim. all’allevamento)<br />
SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />
Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />
Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la salute<br />
e sicurezza sul lavoro<br />
161
162<br />
ARSIA<br />
03 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco<br />
AQA - Agenzia per la garanzia via E. Mach, 1<br />
della qualità in agricoltura 38010 San Michele all’Adige (TN) Italia<br />
Istituto agrario tel.: +39 0461 615111 fax: +39 0461 650872<br />
San Michele all’Adige Certificazione di sistemi di qualità<br />
AGROQUALITÀ srl via Montebel<strong>lo</strong>, 8 00185 Roma (RM) Italia<br />
Società per la <strong>certificazione</strong><br />
della qualità<br />
nell’agroalimentare Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
BVQI Italia srl viale Monza, 261 20126 Milano (MI) Italia<br />
Bureau Veritas Quality tel.: +39 02 27091205 fax: +39 02 27006815<br />
International Italia srl Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERMET Soc. Cons. a r.l. via Cadriano, 23<br />
Certificazione e ricerca 40057 Cadriano di Granaro<strong>lo</strong> (BO) Italia<br />
per la qualità tel.: +39 051 754811 fax: +39 051 763382<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CERTIQUALITY via G. Giardino, 4 20123 Milano (MI) Italia<br />
Istituto di Certificazione tel.: +39 02 806917.1 fax: +39 02 80691720<br />
della Qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
CERTO c.so Montevecchio, 38 10129 Torino (TO) Italia<br />
Certificazioni torinesi tel.: +39 011 5165700 fax: +39 011 5165777<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CHECK FRUIT srl via C. Boldrini, 24 40121 Bo<strong>lo</strong>gna (MI) Italia<br />
tel.: +39 051 6494836 fax: +39 051 6494813<br />
Certificazione di sistemi di qualità<br />
CISQ CERT spa via Quintilliano, 41 20138 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 502371 fax: +39 02 501196<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CSI spa viale Lombardia, 20 20021 Bollate (MI) Italia<br />
SISTEMA CSI CERT tel.: +39 02 383301 fax: +39 02 3503940<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
CSQA srl Certificazioni via San Gaetano, 74 36016 Thiene (VI) Italia<br />
tel.: +39 0445 366094 fax: +39 0445 382672/802301<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
ELOT 313, Acharnon st. 11145 - Athens (A) Greece<br />
Hellenic Organisation tel.: +30 1 2120407/2234966 fax: +30 1 2283721<br />
for Standardization Certificazione di sistemi di qualità<br />
DNV Italia srl viale Colleoni, 9 20141 Agrate Brianza (MI) Italia<br />
Det Norske Veritas Italia srl tel.: +39 0396 899905 fax: +39 0396 899930<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità
LA CERTIFICAZIONE FORESTALE: LO SCHEMA <strong>PEFC</strong><br />
03 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco<br />
GASTEC Italia spa via Treviso, 32/34<br />
31020 San Vendemiano (TV) Italia<br />
tel.: +39 0438 411755 fax: +39 0438 22428<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
ICIM spa p.zza A. Diaz, 11 20123 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 725341 fax: +39 02 72002098<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
ISMECERT - Istituto via G. Porzio, Centro direzionale Isola<br />
mediterraneo di <strong>certificazione</strong> G/1 scala C 13° piano, int. 98<br />
dei prodotti e dei processi 80143 Napoli (NA) Italia<br />
del settore agroalimentare tel.: +39 081 7879789 fax: +39 081 6040176<br />
Certificazione di sistemi di qualità<br />
LLOYD’S REGISTER CERTIFICATION srl via dell’Orso, 4 20121 Milano (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 72008247 fax: +39 02 72008249<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
MODY INTERNATIONAL via <strong>La</strong>llio, 35 24044 Dalmine (BG) Italia<br />
CERTIFICATION srl tel.: +39 035 378850 fax: +39 035 370292<br />
Certificazione e ricerca<br />
per la qualità Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
QUASER Viale Sondrio, 7 20124 Milano (MI) Italia<br />
Istituto italiano tel.: +39 02 67479254 fax: +39 02 67479241<br />
Qualità Servizi Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
RINA spa via Corsica, 12 16128 Genova (GE) Italia<br />
Registro Italiano Navale tel.: +39 010 5385.1 fax: +39 010 5351000<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
SGS ICS srl via G. Gozzi, 1/A 20129 Milano (MI) Italia<br />
Servizi di Certificazione tel.: +39 02 7393265 fax: +39 02 70109489<br />
Internazionale Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
Certificazione di sistemi di gestione ambientale<br />
TÜV Italia srl via Bettola, 32 20092 Cinisel<strong>lo</strong> Balsamo (MI) Italia<br />
tel.: +39 02 66053.1 fax: +39 02 66053234<br />
Certificazione di sistemi di gestione per la qualità<br />
UNITER p.zza G.G. Belli, 2 00153 Roma (RM) Italia<br />
Organismo di normazione tel.: +39 06 5895144 fax: +39 06 5866309<br />
e certficazione di Sistemi<br />
Qualità aziendali, Commercio,<br />
Turismo e Servizi Certificazione di sistemi di qualità<br />
163
Finito di stampare<br />
nell’aprile 2003<br />
a Firenze<br />
da EFFEEMME LITO srl<br />
per conto di<br />
ARSIA • Regione Toscana
<strong>La</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong>: <strong>lo</strong> <strong>schema</strong> <strong>PEFC</strong><br />
Ormai da alcuni anni la <strong>certificazione</strong> ambientale è stata applicata a<br />
molteplici settori in risposta ad una crescente domanda da parte del<br />
mercato ed ha portato alla nascita di diversi schemi e precise norme<br />
di standardizzazione a livel<strong>lo</strong> internazionale e nazionale.<br />
Nel settore <strong>forestale</strong>, la <strong>certificazione</strong> permette alle aziende di attestare<br />
la propria conformità a principi e criteri di gestione, utilizzazione e<br />
trasformazione sostenibile delle risorse legnose. Tra i numerosi schemi<br />
di <strong>certificazione</strong> <strong>forestale</strong> oggi esistenti, l’iniziativa pan-europea (<strong>PEFC</strong>)<br />
è stata promossa su base vo<strong>lo</strong>ntaria a partire dall’agosto 1998. Ideato<br />
inizialmente per le foreste europee, questo <strong>schema</strong> di <strong>certificazione</strong><br />
si sta gradualmente estendendo ad altre zone del mondo, come la<br />
Malesia, l’Australia, il Cile ed il Nord America. Il tentativo di col<strong>lo</strong>care<br />
sotto un marchio comune le numerose iniziative di <strong>certificazione</strong><br />
regionali e nazionali è parte del processo internazionale di mutuo<br />
riconoscimento degli schemi, iniziato da alcuni anni e avente come<br />
fine la creazione di un mercato di massa per i prodotti certificati.<br />
In Toscana, il Consorzio <strong>forestale</strong> del Monte Amiata ha svolto nel 2002<br />
uno studio pi<strong>lo</strong>ta volto all’identificazione e alla verifica di standard<br />
gestionali e procedurali per l’ottenimento del certificato <strong>PEFC</strong>.<br />
L’iniziativa contribuirà, insieme ad altri progetti promossi contemporaneamente<br />
in diverse regioni italiane, alla definizione degli standard<br />
nazionali <strong>PEFC</strong> per la gestione sostenibile delle risorse forestali.