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PIANO GESTIONE FORESTALE 1 - Amici Parco del Ticino

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4 DESCRIZIONE SOCIO-ECONOMICA<br />

4.1 ANALISI ECONOMICO SOCIALE<br />

Senza approfondire tematiche più consone ad altri tipi di pianificazione (sia d’area che di<br />

dettaglio), ai fini <strong>del</strong>la pianificazione forestale è necessario prendere brevemente in<br />

considerazione alcuni elementi socio-economici.<br />

In particolare, analizzando i dati demografici relativi alla presenza di popolazione nei comuni<br />

interessati dal <strong>Parco</strong>, nonché le attività economiche <strong>del</strong> settore primario, si può notare che l’area<br />

<strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> rappresenta una zona di discreto interesse economico e sociale, sia per quanto<br />

riguarda le attività produttive su di essa insistenti, sia per il peso demografico su cui insiste,<br />

soprattutto in relazione alla zona di flusso veicolare tra Lombardia e Piemonte ed alle necessità<br />

non economiche <strong>del</strong>la popolazione (fruizione).<br />

Gli 11 comuni <strong>del</strong> lato Piemontese (47 dal lato Lombardo) che ricadono nel parco <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>,<br />

complessivamente occupano una minima percentuale (1%) <strong>del</strong>la superficie piemontese, ed<br />

altrettanto minima percentuale di popolazione (2%). Altri indicatori, come il numero di<br />

autovetture circolanti, confermano una scarsa presenza antropica nell’area, soprattutto<br />

concentrata al di fuori <strong>del</strong>l’ambito fluviale.<br />

L’ambiente <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> si caratterizza sia per le attività <strong>del</strong> settore primario sia per<br />

quelle ad essa collegate, specificatamente la rete di canali per irrigazione.<br />

La presenza <strong>del</strong> Lago Maggiore come cassa di espansione, unita alla rete di canali, considerando<br />

il forte dislivello tra l’alta pianura e l’area “normale” di divagazione <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> consentono di<br />

valutare tale zona come relativamente priva di pericoli dal punto di vista <strong>del</strong>la sicurezza<br />

idraulica, anche se essendo un affluente importante <strong>del</strong> Po, è comunque soggetto a pianificazione<br />

idraulica; tale strumento controlla i progetti esecutivi correlati che vanno ad incidere sull’asta<br />

fluviale al fine di eliminare, o almeno contenere, quelle situazioni di rischio per la presenza di<br />

infrastrutture, attività produttive e persone all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>.<br />

Le attività economiche insistenti nell’area <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> sono prevalentemente legate al settore<br />

primario (agricoltura), ma non indifferenti sono le zone assegnate alla produzione di materiali<br />

inerti per l’edilizia ed a produzione di energia elettrica da centrali.<br />

In particolare gli aspetti legati al prelievo idrico per irrigazione comportano una non indifferente<br />

variazione <strong>del</strong>la disponibilità idrica superficiale, che storicamente ha influito sulle aree boscate<br />

in termini di tipologie. Non è infatti noto sapere quanti alneti fossero presenti nel territorio prima<br />

<strong>del</strong>la costituzione di tali canali, ma è probabile che tutta l’area golenale fosse prevalentemente<br />

costituita da alneti, e che la bassa pianura fosse prevalentemente costituita da querco-carpineti.<br />

Si deve quindi considerare strategico un piano forestale quale strumento di pianificazione di aree<br />

boscate che possono permettere una serie di vantaggi alla popolazione, tra i quali è utile citare:<br />

mitigazione o recupero situazioni degradate<br />

contribuzione alla sicure<br />

sicurezza idraulica <strong>del</strong> territorio<br />

miglioramento <strong>del</strong>le potenzialità ed aspettative di fruizione per la popolazione<br />

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