PIANO GESTIONE FORESTALE 1 - Amici Parco del Ticino

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Dinamica evolutiva. I robinieti allo stato ceduo determinano un blocco evolutivo se regolarmente ceduati. Al contrario, la robinia, se lasciata crescere ad alto fusto tende a perdere di vigore e deperisce col tempo a causa della concorrenza delle altre specie dei querco-carpineti; alcuni robinieti puri invecchiati mostrano talora segni di collassamento. La concorrenza con il ciliegio tardivo merita invece ulteriori approfondimenti all’interno dei diversi compartimenti stazionali della zona per verificare in quali di essi predomina sull’altra specie, sia nella libera crescita o a seguito di ceduazioni. Nelle stazioni del sottotipo di greto la robinia rimane sovente allo stadio alto-arbustivo e deperisce senza giungere a maturità. Complessivamente per diminuirne l’invasività conviene dunque favorirne l’invecchiamento ed evitarne il taglio nelle zone a composizione più naturale. 3.1.2.3 Castagneti Il castagno rappresenta la seconda specie autoctona per importanza e la quarta in assoluto nel Parco Naturale Valle del Ticino, rappresentando circa il 10% della composizione totale. Oltre che nella corrispondente Categoria, la specie è presente localmente nei Querco-carpineti dell’alta pianura e nei robinieti. Nel complesso i Castagneti occupano circa 100 ettari, concentrati soprattutto nella parte settentrionale nel Parco, fra Pombia e Castelletto Ticino; altrove i Castagneti occupano talune scarpate di terrazzo fra Oleggio e Galliate, ovvero partecipa alla costituzione del ceduo in molti Querco-carpineti e robinieti. Le stazioni occupate hanno suoli tendenzialmente acidi, a fertilità variabile, ove però buone condizioni per la crescita si rilevano solo in corrispondenza delle scarpate di terrazzo ove l’idromorfia diminuisce. Il sottobosco è generalmente caratterizzato da specie acidofile come Pteridium acquilinum, Teucrium scorodonia, Luzula nivea, Molinia arundinacea. Grafico 18 - Ripartizione dei Robinieti nei Comuni 66
Da un punto di vista dendrometrico l’elaborazione dei dati delle aree di saggio (14 in totale classificate come “CA”) evidenzia la presenza di soprassuoli con densità e massa volumetrica inferiore alla media regionale come riportato nella tabella seguente, segno della scarsa attitudine di queste terre al castagno. Dato CA Regione Piemonte CA Valle del Ticino numero alberi/ha 1134 569 % polloni - 42 % seme - 58 %conifere - 3 % latifoglie - 97 area basimetrica (m 2 /ha) 31 21,17 volume (m 3 /ha) 220 177,43 numero ceppaie/ha 339 109 diametro medio (cm) 19 21,76 Nella composizione prevale il castagno in termini di numero, seguito dalle querce e dalla robinia Fra le querce prevale la rovere e/o roverella, localmente farnia e cerro, dove quest’ultima pare guadagnare sempre più spazio perché più resistente al deficit idrico. Il ciliegio tardivo si localizza nello strato dominato come pollone e raramente partecipa alla costituzione dello strato arboreo dominante. In termini di volume le querce prevalgono su tutte le specie, indicando la presenza di popolamenti a governo misto (fustaia sopra ceduo) o cedui matricinati, che rappresentano rispettivamente il 60 e 40%. Tabella 13 – Composizione, Area basimetrica e Volume ad ettaro (dati in %) – Castagneti Specie Alb./ha Vol./ha Abas/ha farnia 2 14 10 pino strobo singoli individui ontano nero assente ciliegio tardivo singoli individui o gruppi ciliegio singoli individui arbusti assenti robinia 10 16 13 pioppi clonali assenti pino silvestre 2 6 6 roverella 4 7 6 orniello singoli individui carpino bianco assenti altre latifoglie 1 2 2 quercia rossa singoli individui castagno 69 37 47 cerro 2 2 2 rovere 9 16 12 67
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PARCONATURALE “VALLEDELTICINO”
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A tal proposito si ricorda che l'in
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