PIANO GESTIONE FORESTALE 1 - Amici Parco del Ticino
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a) disciplinare gli interventi per il mantenimento, il recupero ed il potenziamento dei caratteri<br />
naturali <strong>del</strong>la riserva;<br />
b) indicare le opere idrauliche necessarie per il ripristino degli eventuali caratteri peculiari di<br />
zona umida;<br />
c) individuare le azioni più idonee per l’incremento <strong>del</strong>la ricettività <strong>del</strong>la fauna<br />
selvatica;<br />
d) orientare la ricerca scientifica, finalizzandola alla migliore comprensione dei complessi<br />
ecosistemici di elevato valore naturalistico;<br />
e) includere il Piano per il monitoraggio;<br />
f) disciplinare la fruizione scientifica e didattica.<br />
La gestione <strong>del</strong>l’area dovrà essere impostata nell’ottica di una adeguata conservazione degli<br />
habitat per la sopravivenza sia <strong>del</strong>le specie attualmente presenti, sia <strong>del</strong>le specie elencate nella<br />
scheda e in previsione di reinserimento; per la gestione <strong>del</strong>le aree boscate si demanda ai<br />
contenuti <strong>del</strong> Piano d’Assestamento con alcune puntualizzazioni:<br />
b) è vietato impiantare nuovi pioppeti o altre colture a rapido accrescimento;<br />
c) relativamente ai pioppeti esistenti, fatto salvo quanto previsto dal Piano di assestamento<br />
forestale, all’abbattimento <strong>del</strong>le piante deve seguire un rimboschimento con specie forestali<br />
autoctone effettuato dal proprietario. I pioppeti nei quali la copertura arborea derivante dai<br />
pioppi si sia ridotta a meno <strong>del</strong> 50% <strong>del</strong>la copertura totale, sono considerati di fatto come<br />
formazioni boschive a tutti gli effetti;<br />
d) sono vietati l’allevamento e il pascolo;<br />
e) sono vietati tutti gli interventi di modificazione <strong>del</strong> suolo, fatti salvi quelli con finalità di<br />
conservazione degli ecosistemi perifluviali, quelli legati a finalità di interesse scientifico, quelli<br />
di restituzione dei caratteri di naturalità in situazioni di preesistente degrado.<br />
Zone naturalistiche di interesse botanico e faunistico. Le zone naturalistiche di interesse<br />
botanico e faunistico quelle parti <strong>del</strong> territorio costituite da complessi ecosistemici a prevalente<br />
carattere botanico-forestale e di rilevante interesse faunistico, incluse le zone umide, a basso<br />
livello di antropizzazione, in cui l'obiettivo primario è preservare gli equilibri ecologici<br />
fondamentali, in particolare per quanto riguarda la vegetazione, la flora e la fauna, il suolo e il<br />
sistema idrico, e garantire la rinnovazione, l’affermazione e lo sviluppo dei boschi misti<br />
pluristratificati, e <strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong>la comunità vegetale. Sono incluse altresì quelle parti <strong>del</strong><br />
territorio a preminente vocazione forestale: boschi, fasce boscate, macchie isolate, boscaglie,<br />
arbusteti, rimboschimenti, e terreni incolti che possono essere destinati ad uso forestale.<br />
In pratica in tali ambiti è riconosciuto quale obiettivo primario assicurare, oltre al mantenimento<br />
<strong>del</strong>la superficie boschiva nel miglior stato di conservazione colturale, la promozione di un uso<br />
multiplo e sostenibile dei complessi boscati. Le finalità <strong>del</strong>l’istituzione di tali aree includono la<br />
realizzazione di misure conformi agli equilibri ecologici, quali: a) la conservazione, dove<br />
possibile, di boschi disetanei a composizione<br />
naturalmente mista, coerente con la tappa matura <strong>del</strong>la serie di vegetazione autoctona (climax);<br />
b) il mantenimento di radure, per favorire la diversità ambientale anche in relazione alle esigenze<br />
<strong>del</strong>la fauna; c) il mantenimento di alberi vetusti e la conservazione di una porzione <strong>del</strong>le piante<br />
morte, capaci di ospitare sia animali vertebrati che invertebrati.<br />
Zone agricole e forestali d’interesse paesaggistico. Sono parti di territorio destinate alla<br />
conduzione agricola e forestale in cui prevalgono gli elementi di valore paesaggistico, pur in<br />
presenza di elementi naturali sufficientemente estesi, che consentono la permanenza di biocenosi<br />
diversificate. Tali ambienti coltivati sono infatti ambienti naturali costituiti da un mosaico di<br />
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