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PIANO GESTIONE FORESTALE 1 - Amici Parco del Ticino

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mo<strong>del</strong>li strategici sopravvivenza che gli garantiscono una elevata competitività nei confronti<br />

<strong>del</strong>le altre specie, in particolare quelle autoctone: questo vantaggio permette di fatto al ciliegio<br />

tardivo soppiantare le altre specie e determinare una modifica radicale <strong>del</strong>la composizione<br />

specifica <strong>del</strong> soprassuolo. Le strategie che la specie pone in essere per la sua sopravvivenza sono<br />

tipiche <strong>del</strong>le specie cosiddette “invasive r”:<br />

a) velocità di crescita iniziale molto rapida<br />

b) longevità non elevata<br />

c) maturità sessuale precoce<br />

d) abbondante produzione di semi<br />

e) elevata capacità di emissione di polloni da ceppaia indipendentemente dalle<br />

caratteristiche edafiche<br />

A queste strategie il ciliegio mette in essere due comportamenti (G. Decocq et. Al., 2008.<br />

Dynamique invasive du cerisier tardif, Prunus serotina Ehth., en système forestier tempérè:<br />

déterminats, mécanismes, impacts, écologiques, economiques et socio-anthropologiques.<br />

Univeristé de Picardie Jules Verne - UPJV).<br />

Il primo comportamento è detto “Syndrome d’Oskars”consiste nella capacità <strong>del</strong>le plantule <strong>del</strong><br />

ciliegio e/o dei semi, di rimanere allo stato di quiescenza per molti anni (anche più di 10), a<br />

costituire un tappeto che impedisce l’affermazione dei semenzali <strong>del</strong>le altre latifoglie. Queste<br />

plantule rappresentano un potenziale invasivo molto pericoloso che, all’arrivo <strong>del</strong>la luce per<br />

taglio o per schianti, è in grado si occupare ogni spazio e arrivare rapidamente nel piano arboreo<br />

dominante. Questo fenomeno è ben evidente in buche determinatesi dal taglio o dalla caduta<br />

anche solo di singole grosse farnie, come nel bosco comunale di Trecate.<br />

La capacità di sopravvivere “in quiescenza” si verifica a diversi stadi di sviluppo, dal semenzale<br />

alla spessina e/o giovane perticaia (fasi “Sapling” nello schema seguente).<br />

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