Roncelli: "Oli e grassi" - Corso di Perfezionamento
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OLIO DI OLIVA<br />
L'olio <strong>di</strong> oliva, il più pregiato tra i grassi vegetali, è estratto dai frutti della pianta <strong>di</strong> olivo, l’Olea<br />
Europaea. La qualità dell'olio <strong>di</strong>pende da molti fattori quali il clima, il terreno, il tipo <strong>di</strong> pianta, il<br />
metodo <strong>di</strong> raccolta e quello <strong>di</strong> lavorazione delle olive.<br />
Il frutto dell'olivo è una drupa, nella quale l'olio comincia a formarsi quando essa dal colore verde<br />
tende a scurire; in seguito la quantità <strong>di</strong> olio aumenta man mano che dal colore violaceo arriva al<br />
nero; è questo il momento più adatto per la raccolta in quanto anche se una ulteriore permanenza<br />
sulla pianta porta ad un aumento della quantità d'olio, il vantaggio va a danno della qualità perchè<br />
nel frattempo le olive potrebbero deteriorarsi.<br />
Peso, <strong>di</strong>mensioni, composizione e rapporto fra parti carnose e nocciolo variano secondo la<br />
provenienza e le con<strong>di</strong>zioni stagionali. Il tipo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> oliva pesa 3 g ed il nocciolo è circa il 30%<br />
del peso del frutto.<br />
Anche i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> raccolta, che sono numerosi, possono influire notevolmente sulla qualità dell'olio.<br />
Il metodo migliore resta sempre la brucatura che consiste nella raccolta a mano, evitando così danni<br />
sia al frutto, sia alla pianta; la brucatura a mano è però molto costosa ed è praticabile con una certa<br />
<strong>di</strong>fficoltà quando le piante sono molto alte.<br />
Nella pratica si applicano sistemi misti risultanti dall'insieme degli aspetti favorevoli dei vari<br />
meto<strong>di</strong>, in relazione alla necessità <strong>di</strong> avere un buon prodotto e <strong>di</strong> contenere i costi. All’uopo si<br />
pratica la scuotitura che, però, può danneggiare la pianta e la raccolta su rete delle drupe che cadono<br />
spontaneamente.<br />
Dopo il raccolto si ha il trasporto delle olive che deve essere effettuato con le precauzioni<br />
necessarie per evitare il danneggiamento del prodotto. A tal fine è bene escludere l'uso dei sacchi ed<br />
utilizzare recipienti in legno.<br />
Nell'intervallo <strong>di</strong> tempo che passa fra la raccolta e la lavorazione, le olive devono essere conservate<br />
in un locale asciutto e ben areato. Esse vanno <strong>di</strong>stese e non ammucchiate per evitare che il calore,<br />
dovuto alla pressione degli strati, <strong>di</strong>a inizio a processi fermentativi che producono una parziale<br />
saponificazione, ossidazione degli aci<strong>di</strong> grassi insaturi, le fermentazioni putride degli albuminoi<strong>di</strong><br />
e dei carboidrati con formazioni <strong>di</strong> prodotti ammoniacali e <strong>di</strong> anidride carbonica.<br />
In pratica il metodo più razionale <strong>di</strong> conservazione è quello che fa uso <strong>di</strong> graticci a telaio<br />
sovrapponibili, sui quali le olive vengono poste in strati <strong>di</strong> circa 40 cm <strong>di</strong> spessore.<br />
Nelle olive l'olio è normalmente contenuto in quantità <strong>di</strong> circa il 20-25% in relazione ai fattori <strong>di</strong> cui<br />
si è detto prima, ed è <strong>di</strong>stribuito nelle varie parti dell’oliva in proporzioni <strong>di</strong>fferenti. In generale il<br />
contenuto nella polpa e nella buccia è, rispettivamente, <strong>di</strong> circa il 35% , nel nocciolo <strong>di</strong> circa il 6 %<br />
e nel seme <strong>di</strong> circa il 24 %.<br />
Da ricordare che l'olio ricavato dai semi è più ricco <strong>di</strong> trigliceri<strong>di</strong> <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> insaturi e, pertanto, può<br />
alterarsi più facilmente.<br />
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