La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf

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superficie coperta e di 24 mila mq. da “riutilizzare” senza un sol metro cubo in più. Le recenti pubblicazioni de “La Rassegna dʼ Ischia” – “Ischia: 1950-1999 cinquanta anni di vita e di storia dellʼ “isola verde” e “Isola dʼIschia, tremila voci, titoli, immagini – confermano questo primato storico di Casamicciola e del suo luogo-simbolo rappresentato da detto complesso. Da lì partì la “prima rinascita” nel 1895, con la sua “ricostruzione in più ferma sede” come ricordava una lapide e da lì partì la “seconda” nel 1950 come testimonia il “primo convegno turistico” (pag. 80 in Ischia - tremila voci). Casamicciola diviene quindi il “Comune-Pilota” per un investimento pubblico, per una “trasformazione” che sia urbanistica ed economica e trovi non solo la necessità dellʼevidenza nel contesto di una economia matura e di una urbanizzazione selvaggia ma anche una legislazione favorevole rappresentata dal nuovo testo unico sugli enti locali e dalla riforma in senso regionalistica dello Stato. Per questo motivo ho aderito e sostenuto la lista “Rinascita per Casamicciola” fin dal 1997, prima capeggiata da Arnaldo Ferrandino e poi da Giosy Ferrandino e nata dalle macerie della vecchia partitocrazia e solo perché il sistema elettorale maggioritario reintrodotto costringeva e costringe ad alleanze anomali che non si sarebbero mai fatte e mai presentate allʼelettorato in questa veste civica se avessimo avuto ancora il sistema proporzionale. A “Rinascita per Casamicciola” il sindaco Giosy Ferrandino ha aderito per ultimo dopo vari tentativi in altre strade. Che egli definisca la sua giunta di “centro-destra” (ottobre 2004 alla presenza del vice presidente del Consiglio on. Fini) e poi si dichiari “fuoriuscito” dal centrodestra per approdare alla “Margherita” e nessuno lo contesti, è un segnale forte di scarsa valenza della “nuova politica” che definire “trasformistica” è un eufemismo. Il preambolo politico della lista si intitolava: Una politica per la “Rinascita” di unità democratica, di rilancio culturale, di sviluppo economico” ed il testo sottolineava che i suoi componenti “rimangono uniti nella difesa e nellʼattuazione dei valori della Carta Costituzionale oltre gli schieramenti dei vecchi e nuovi partiti”. Non appaiono i termini “destra”, “sinistra” o “centro” . Il programma elettorale della lista “Rinascita per Casamicciola” - che ho contribuito a scrivere, sia nel 1997 con la prima lista capeggiata da Arnaldo Ferrandino, ex liberale approdato a Forza Italia prima e successivamente ad Alleanza Nazionale, sia con la seconda edizione nel 2000 sempre con Arnaldo Ferrandino ed infine con la terza edizione nel 2002 guidata da Giosy Ferrandino, ex democristiano approdato a Forza Italia ed ora alla Margherita -, era impostato su un progetto di “trasformazione urbana” di Casamicciola Terme, in forza della nuova legge “ordinamentale” del Testo Unico dei Comuni e delle Province, delle nuove leggi Bassanini di riforma della Pubblica Amministrazione e delle nuove opportunità che si presentavano con la “Programmazione Negoziata” e con il POR Campania dei Fondi europei 2000-2006. 6 La Rassegna dʼIschia 1/2006 Questo programma – nelle sue linee di politica economica e sociale per creare sviluppo ed occupazione perfino con una società di sviluppo economico – fu presentato in un freddo sabato di dicembre (il 20 dicembre 1997). Il programma – che rappresentava il “compromesso storico” tra persone di sinistra, come me, con persone di destra o di centro come i due Ferrandino e come i fratelli Salvatore e Gelsomino Sirabella - cominciava a prendere forma con la riscoperta della “Memoria Storica” di Casamicciola che ci veniva offerta con la presentazione della monumentale monografia sul terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883 a cura del Servizio Sismico Nazionale che presentammo il 6 marzo 1999 ed ancora con la presentazione al Ministero dei Lavori Pubblici della proposta di PRUSST che si classificò ottava e purtroppo non riuscì ad avere finanziamenti statali. Infine inaugurammo il Museo Civico – il primo nella storia di Casamicciola – il 28 dicembre 1999 nel restaurato ex-Albergo Napoleon e gli demmo un nuovo ed antico nome: Villa Comunale della Bellavista con lʼobiettivo di realizzare lʼannesso Parco Pubblico Mediterraneo ma anche di farne la Residenza Ufficiale della Municipalità. La “trasformazione urbana” era stata avviata – forse in modo del tutto fortuito ma comunque è stata importantissima – dal sindaco arch. Luigi Mennella - eletto nel 1993 con la lista civica “Nuova Casamicciola” e “caduto” nella primavera del 1997 - con la buona intuizione di utilizzare i fondi del progetto europeo per le Isole Minori per lʼutilizzazione dellʼex Hotel Napoleon come centro culturale polivalente, per disegnare la nuova Piazza della Marina, per costituire un approdo turistico comunale chiamato “Marina di Casamicciola” ed infine per trovare un “onorevole compromesso” con lʼEnte Pio Monte della Misericordia con il contratto “a contenuto plurimo” come lo definiva lʼautore avv. Bruno Molinaro per la soluzione dellʼabbandono trentennale nel maestoso complesso costruito su 24mila mq. nel 1890. Quel “contratto a contenuto plurimo o atto transattivo” arrivò un mese prima della legge 127/97 “Legge Bassanini”. Oltre le persone ed oltre gli schieramenti, la Forza della Ragione – come direbbe Oriana Fallaci – imponeva questo percorso programmatico, che mi è sembrato lʼunica via realistica e che non poteva non avere successo perché per fortuna Casamicciola stava “rinascendo” con i suoi ottomila posti letto e con un sistema commerciale che si modernizzava automaticamente per esigenze di “sopravvivenza economica”, così come il sistema alberghiero si rafforzava per le stesse ragioni e per uno spontaneo “marketing territoriale”, non determinato né invogliato dalla Pubblica Amministrazione, con le “rinascite” e cambi di proprietà degli Alberghi Cristallo, Stella Maris, Pepe Moreno con il nuovo nome Marina, Ibsen con il nuovo nome Nausicaa, Gran Paradiso e presto con il Nuovo Albergo Terme Manzi e con lʼaccorpamento dellʼex Albergo Savoia allʼHotel Elma. La “trasformazione urbana” viene attuata dalla “società economica, sociale, civile” spinta dalla necessità

dellʼadeguamento alla concorrenza nazionale ed internazionale. Ma è lecito domandarsi se questo spontaneo “marketing territoriale”, che fa giungere imprenditori forestieri, sia capace di far rinascere una imprenditoria “endogena” che sembra si assottigli sempre di più e se sia capace di dare a tutti i giovani un lavoro. La lista “Rinascita per Casamicciola” delle elezioni amministrative del giugno 2002 capeggiata da Giosy Ferrandino aveva un programma sintetizzato in tredici punti con un “preambolo” politico ed uno slogan: “Uniti da un Amore, Uniti da un Progetto: Casamicciola allʼantica grandezza. Si deve. Si può”. Il programma voleva “assecondare” la “Rinascita Economica” e poneva il Comune come “equilibratore” del nuovo modello di sviluppo. Era un buon compromesso tra Destra e Sinistra. La costituzione dellʼUfficio Comunale di Piano con la sezione della Pianificazione Territoriale e quella della Programmazione Economica per lʼattuazione della “Finanza di Progetto” e della “Finanza di Territorio” figurava al punto quarto. La costituzione della Società di Trasformazione Urbana figurava al punto quinto. La viabilità, il traffico, lʼarredo urbano ed il progetto del “Museo Diffuso” figuravano al punto primo del programma. Il Consiglio Comunale non ha sviluppato un dibattito su queste tematiche anzi lo ha “rifiutato” per il diniego della maggioranza di discutere della Società di Trasformazione Urbana su richiesta dellʼopposizione né la popolazione è stata “coinvolta” in questo progetto, senza il quale non cʼè “offerta di lavoro” sufficiente e non cʼè sviluppo civile. Con la transazione – passata nel silenzio disarmante di tutta la popolazione e della cosiddetta società civile - dello scorso mese di giugno tra lʼEnte Pio Monte della Misericordia ed il Comune con la quale il Comune si impegna a dare nel bilancio pluriennale 2007 allʼEnte circa due miliardi di ex lire per la causa perduta dellʼesproprio delle due pinete e mentre detiene per “mera detenzione” lʼuso delle pinete destinate a spettacoli estivi ed al mercato comunale si pone la parola fine a questo progetto di “rinascita economica” di Casamicciola, di “trasformazione urbana” che non solo non può essere “realizzata” ma nemmeno “progettata” perché, se il Comune “delibera” un progetto sul complesso Pio Monte della Misericordia, viene meno la transazione. Così al Comune non resta che organizzare gli spettacoli estivi nelle rovine del Pio Monte dove cʼè il portale seicentesco, unica testimonianza antica di Casamicciola, e chiamarle per esigenze di marketing le “Antiche Terme”: passeranno alla storia come i più “costosi” spettacoli mai rappresentati! Di fronte a questo decadente spettacolo della politica locale lʼeconomia diviene veramente la “scienza triste” e le prediche del cultore della materia a livello locale assolutamente inutili. Adesso è alla Politica che bisogna dare un cuore. Giuseppe Mazzella Aspetti e angoli significativi del Pio Monte della Misericordia di Casamiciola Terme (collez. Giuseppe Silvestri) La Rassegna dʼIschia 1/2006 7

dellʼadeguamento alla concorrenza nazionale ed <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Ma è lecito domandarsi se questo spontaneo<br />

“market<strong>in</strong>g territoriale”, che fa giungere imprenditori<br />

forestieri, sia capace di far r<strong>in</strong>ascere una imprenditoria<br />

“endogena” che sembra si assottigli sempre di più e se sia<br />

capace di dare a tutti i giovani un lavoro. <strong>La</strong> lista “R<strong>in</strong>ascita<br />

per Casamicciola” delle elezioni amm<strong>in</strong>istrative del<br />

giugno 2002 capeggiata da Giosy Ferrand<strong>in</strong>o aveva un<br />

programma s<strong>in</strong>tetizzato <strong>in</strong> tredici punti con un “preambolo”<br />

politico ed uno slogan: “Uniti da un Amore, Uniti da<br />

un Progetto: Casamicciola allʼantica grandezza. Si deve.<br />

Si può”.<br />

Il programma voleva “assecondare” la “R<strong>in</strong>ascita Economica”<br />

e poneva il Comune come “equilibratore” del<br />

nuovo modello di sviluppo. Era un buon compromesso<br />

tra Destra e S<strong>in</strong>istra. <strong>La</strong> costituzione dellʼUfficio Comunale<br />

di Piano con la sezione della Pianificazione Territoriale<br />

e quella della Programmazione Economica per<br />

lʼattuazione della “F<strong>in</strong>anza di Progetto” e della “F<strong>in</strong>anza<br />

di Territorio” figurava al punto quarto. <strong>La</strong> costituzione<br />

della Società di Trasformazione Urbana figurava al punto<br />

qu<strong>in</strong>to.<br />

<strong>La</strong> viabilità, il traffico, lʼarredo urbano ed il progetto<br />

del “Museo Diffuso” figuravano al punto primo del programma.<br />

Il Consiglio Comunale non ha sviluppato un dibattito<br />

su queste tematiche anzi lo ha “rifiutato” per il d<strong>in</strong>iego<br />

della maggioranza di discutere della Società di Trasformazione<br />

Urbana su richiesta dellʼopposizione né la popolazione<br />

è stata “co<strong>in</strong>volta” <strong>in</strong> questo progetto, senza il<br />

quale non cʼè “offerta di lavoro” sufficiente e non cʼè<br />

sviluppo civile. Con la transazione – passata nel silenzio<br />

disarmante di tutta la popolazione e della cosiddetta<br />

società civile - dello scorso mese di giugno tra lʼEnte<br />

Pio Monte della Misericordia ed il Comune con la quale<br />

il Comune si impegna a dare nel bilancio pluriennale<br />

2007 allʼEnte circa due miliardi di ex lire per la causa<br />

perduta dellʼesproprio delle due p<strong>in</strong>ete e mentre detiene<br />

per “mera detenzione” lʼuso delle p<strong>in</strong>ete dest<strong>in</strong>ate a<br />

spettacoli estivi ed al mercato comunale si pone la parola<br />

f<strong>in</strong>e a questo progetto di “r<strong>in</strong>ascita economica” di Casamicciola,<br />

di “trasformazione urbana” che non solo non<br />

può essere “realizzata” ma nemmeno “progettata” perché,<br />

se il Comune “delibera” un progetto sul complesso<br />

Pio Monte della Misericordia, viene meno la transazione.<br />

Così al Comune non resta che organizzare gli spettacoli<br />

estivi nelle rov<strong>in</strong>e del Pio Monte dove cʼè il portale seicentesco,<br />

unica testimonianza antica di Casamicciola, e<br />

chiamarle per esigenze di market<strong>in</strong>g le “Antiche Terme”:<br />

passeranno alla storia come i più “costosi” spettacoli mai<br />

rappresentati!<br />

Di fronte a questo decadente spettacolo della politica<br />

locale lʼeconomia diviene veramente la “scienza triste” e<br />

le prediche del cultore della materia a livello locale assolutamente<br />

<strong>in</strong>utili. Adesso è alla Politica che bisogna dare<br />

un cuore.<br />

Giuseppe Mazzella<br />

Aspetti e angoli significativi del Pio Monte della Misericordia<br />

di Casamiciola Terme (collez. Giuseppe Silvestri)<br />

<strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia 1/<strong>2006</strong> 7

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