La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf
La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf
La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>La</strong> nota<br />
di Giuseppe Mazzella<br />
Casamicciola: una «RINASCITA»<br />
con il cuore dellʼEconomia<br />
Chi lʼha detto che lʼEconomia è una scienza senza<br />
cuore? si domanda Giorgio Ruffolo - che si def<strong>in</strong>isce<br />
“un economista non accademico” – <strong>in</strong>iziando il suo libro<br />
“Cuori e denari”, con il quale propone al lettore dodici<br />
“ritratti” di altrettanti economisti che hanno fatto la Storia<br />
dellʼEconomia, come dire la Storia del Mondo Moderno,<br />
partendo da Ferd<strong>in</strong>ando Galiani per f<strong>in</strong>ire con il<br />
più importante economista del XX secolo, John Maynard<br />
Keynes.<br />
LʼEconomia fu def<strong>in</strong>ita da Thomas Carlyle la “dismal<br />
science”, la “scienza triste”.<br />
“Nessuno avrebbe rivolto unʼaccusa simile – sostiene<br />
Giorgio Ruffolo – alla Matematica o alla Fisica. Il fatto è<br />
che lʼEconomia si occupa di uom<strong>in</strong>i”.<br />
<strong>La</strong> “mela newtoniana” di cui gli economisti si occupano<br />
è una strana mela, una mela che pensa e che, cadendo,<br />
può cambiare op<strong>in</strong>ione e percorso, sostiene Ruffolo. Per<br />
questo le predizioni degli economisti sono così fallibili.<br />
Per Giorgio Ruffolo – che è stato il primo segretario<br />
generale della Programmazione Economica <strong>in</strong> Italia<br />
nel lontano 1963 sostenendo tenacemente la “via della<br />
Programmazione” per cambiare il capitalismo italiano<br />
con una “s<strong>in</strong>istra riformista” che non poteva non essere<br />
rappresentata che dai socialisti - non è vero che gli<br />
economisti sono senza cuore. Proprio dai suoi “ritratti”<br />
dei dodici più grandi economisti della Storia Moderna e<br />
Contemporanea emerge come i grandi economisti avevano<br />
un “grande cuore” e volevano tutti migliorare le condizioni<br />
di vita della popolazione del mondo di fronte alla<br />
“rivoluzione <strong>in</strong>dustriale”.<br />
Se diamo un “cuore” allʼeconomia, possiamo riprendere<br />
il dibattito sullo “sviluppo economico” dellʼisola<br />
dʼIschia; possiamo trovare la chiave di lettura della grande<br />
passione civile che animò la classe dirigente negli anni<br />
ʻ50 e ʻ60 del ʻ900 che seppe trasformare unʼisola di contad<strong>in</strong>i<br />
e pescatori nella più importante località turistica<br />
della Campania.<br />
Di questo dibattito oggi cʼè urgente bisogno perché lo<br />
sviluppo economico della nostra isola è diventato “maturo”<br />
con duemila imprese e quarantamila posti letto, perché<br />
il “sociale” è diventato altrettanto importante rispetto<br />
« Occorre essere sempre disposti a cambiare di parte per seguire la Giustizia,<br />
questa eterna fuggiasca dal campo dei v<strong>in</strong>citori »<br />
Simone Weil (1909-1943)<br />
allʼ “economico” con circa novemila e c<strong>in</strong>quecento lavoratori<br />
che lavorano nel settore alberghiero e nel suo <strong>in</strong>dotto<br />
commerciale e dei servizi. Abbiamo bisogno di una<br />
classe dirigente che riscopra una grande passione civile<br />
come quella che ebbero i suoi precursori degli anni ʻ50 e<br />
ʻ60. Anzi cʼè bisogno di una passione ancora maggiore e<br />
di una competenza superiore perché è molto più difficile<br />
governare una “economia matura” rispetto ad una “economia<br />
<strong>in</strong> espansione”.<br />
Personalmente non vedo <strong>in</strong> giro questa passione civile<br />
e non vedo competenze adeguate nei nostri Comuni. Mi<br />
pare che questa classe dirigente navighi a vista. È presa<br />
dalla gestione quotidiana del potere. Segue la scia della<br />
grande ondata dei fondi europei che si “debbono spendere”<br />
entro il <strong>2006</strong>, non importa né dove né come.<br />
Così tramonta la via della “programmazione economica<br />
e della pianificazione territoriale” e si imbocca lʼunica<br />
strada che si vede ad occhio nudo ed è quella del “Re-<br />
Mercato”, come se il Mercato da solo potesse assicurare<br />
lo sviluppo ord<strong>in</strong>ato e la piena occupazione.<br />
<strong>La</strong> verità è che una economia “matura” impone la<br />
Programmazione ed impone Politiche Pubbliche per lo<br />
sviluppo e lʼoccupazione e qu<strong>in</strong>di cʼè bisogno nella nostra<br />
isola dʼIschia di un conv<strong>in</strong>to ritorno alla “programmazione<br />
concertata” che oggi si chiama, con un nuovo<br />
aggettivo, “negoziata” o “strategica” per il semplicissimo<br />
motivo che lʼ<strong>in</strong>vestimento privato va dove cʼè immediata<br />
convenienza o remunerazione, ma non va dove la convenienza<br />
è molto rischiosa o dubbia e dove la remunerazione<br />
del capitale ha tempi lunghi o addirittura remoti.<br />
Sostengo da anni che lʼesempio paradigmatico di questa<br />
“nuova politica economica pubblica” di “programmazione<br />
concertata” che veda protagonista il Comune,<br />
visto come lʼente locale fondamentale di base e non come<br />
“condom<strong>in</strong>io” con un s<strong>in</strong>daco-amm<strong>in</strong>istratore eletto dal<br />
popolo che gestisce il bilancio a suo piacimento e non va<br />
oltre, è rappresentato dal recupero produttivo del complesso<br />
Pio Monte della Misericordia di Casamicciola. Si<br />
tratta del “tempio del termalismo” per la sua storia antichissima<br />
che parte dal 1604 e dalla quale tutto il benessere<br />
che vediamo <strong>in</strong> giro è partito. Si tratta di 55mila mc. di<br />
<strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia 1/<strong>2006</strong> 5