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La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf

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isti del sudetto Sem<strong>in</strong>ario, senzʼaltro pagamento per ragione<br />

di detta camera separata ove starà, e doveranno stare quello<br />

e quelli della famiglia del sudetto Signor Don Giovanni Battista,<br />

suoi Eredi, e successori ex corpore ut supra, e nel caso<br />

che non vi fussero discendenti ex l<strong>in</strong>ea di detto Signor Don<br />

Giovan Battista<br />

f. 139 v.<br />

ò pure non vi fussero Figli, e discendenti della l<strong>in</strong>ea sudetta,<br />

<strong>in</strong> tal caso possi godere della detta prerogativa uno della famiglia<br />

ex corpore del Signor Giovanni Pietro Gargiulo Fratello<br />

Cug<strong>in</strong>o di detto Signor Giovanni Battista, con che però così<br />

la Signora Donna Costanza Canelli vidua del quondam Don<br />

Francesco Gargiulo, e Madre di detto Signor Giovan Battista,<br />

come la citata Signora Donna Teresa Gargiulo vidua del detto<br />

quondam Don Domenico Garrichi sorella dʼesso Signor Don<br />

Giovanni Battista, anco precedent<strong>in</strong>o Reale ………………..<br />

per le medesime rispettivamente ottenendo da Sua Maestà,<br />

e sua Real Camera di Santa Chiara siano tenute, e debbano<br />

espressamente renunziare ad ogni raggione, azione, obbligazione,<br />

ed ipoteca, che alle medesime et a ciascuna dʼesse <strong>in</strong><br />

qualsivoglia modo, e maniera spettasse, e potesse competere,<br />

sopra detto Palazzo, ut <strong>in</strong>fra vendendo, et alienando a beneficio<br />

di detta Mensa Vescovile, cioè detta Signora Donna Costanza<br />

per ragione delle sue Doti, antefatto, et altro, e la predetta<br />

Signora Donna Teresa per ragione, e causa delli restanti<br />

Docati 850, che la medesima resta a conseguire per compimento<br />

dellʼ<strong>in</strong>tiere sue doti, restando bensì salve, <strong>in</strong>tatte, ed<br />

illese, e nel loro vigore a dette Signore Donna Costanza, e<br />

Donna Teresa tuttʼe, qualsivogliano loro<br />

f.139 r.<br />

ragioni, ed azioni sopra tutti, e qualsivogliano altri beni così<br />

di detto quondam Don Domenico, come dʼaltri qualsivoglia<br />

con esso <strong>in</strong>solidum obligati, preter però, ed eccetto sopra<br />

detto Palazzo ut <strong>in</strong>fra vendendo, et alienando, sopra del quale<br />

da oggi avanti, e per lʼavvenire non possono le sudette Signore<br />

Donna Costanza e Donna Teresa, e ciascuna dʼesse<br />

avervi Jus, ragione, ne azione alcuna; Quale sudetta offerta<br />

si porche è stata più vantaggiosa dellʼaltre fatte a detto Signor<br />

Don Giovanni Battista si anco avendo il predetto Signor<br />

Don Giovanni Battista considerato il bene si spirituale, come<br />

temporale della Diocesi di detta sua Chiesa, che riceverà con<br />

lʼerezzione di detto Sem<strong>in</strong>ario, e di vantaggio al detto Jus, che<br />

nel Sem<strong>in</strong>ario sudetto vʼacquisterà esso sudetto Signor Don<br />

Giovanni Battista, e li suoi successori ex corpore ut supra <strong>in</strong><br />

una camera solo, e separato daglʼaltri convittori, e Sem<strong>in</strong>aristi,<br />

e nel caso che non vi fossero discendenti ex l<strong>in</strong>ea di detto<br />

Signor Don Giovanni Battista, o pure non vi fussero figli, e<br />

Discendenti della l<strong>in</strong>ea sudetta, <strong>in</strong> tal caso possi godere della<br />

detta prerogativa uno della Famiglia ex corpore<br />

46 <strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia 1/<strong>2006</strong><br />

f. 139 v.<br />

del Signor Don Giovanni Pietro Gargiulo Fratello cug<strong>in</strong>o di<br />

detto Signor Don Giovanni Battista, con <strong>in</strong>frascritta però riserba<br />

di dom<strong>in</strong>io, e speciale ipoteca generale il pagamento<br />

di detti Ducati 1000 restante prezzo di detto Palazzo, e con<br />

lʼ<strong>in</strong>fra esprimendi patti, ha volentieri accettata detta offerta.<br />

Inserito fra foglio 136 e foglio 137<br />

f. 1 r.<br />

Beatissimo Padre<br />

I Canonici, e Dignità della cattedrale dʼIschia prostrati aʼ Piedi<br />

della Santità Vostra rappresentano, come passato a miglior<br />

vita nel mese di dicembre del caduto anno Monsignor Capecelatro<br />

fu lor Vescovo nel suo ultimo testamento istituì Erede<br />

detta Cattedrale, disponendo che il suo Argento, e denaro<br />

ascendente lʼuno, e lʼaltro a Docati due mila, poco più Docati<br />

moneta di regno, se ne fusse fatto un apparato di candelieri<br />

dʼargento per uso dellʼAltare maggiore, disponendo <strong>in</strong>sieme,<br />

che della sopraccennata summa se ne fussero adempiti Legati<br />

pij, ed alcune quantità di Messe contro per detta seconda parte<br />

la chiara costituzione della S. M. dʼInnocenzo XII, e nel<br />

mentre pensavano adempire per la prima parte di detta Disposizione<br />

sopravvenuto nel Governo di detta Chiesa Monsignor<br />

Schiaff<strong>in</strong>ati, il quale riflettendo con sua amarezza dʼaver<br />

ritrovato parte del Clero <strong>in</strong>discipl<strong>in</strong>ato, affatto ignorante, ed<br />

illetterato, ed <strong>in</strong>scio de riti ecclesiastici, e ciò accagionato per<br />

mancanza del Sem<strong>in</strong>ario, ha <strong>in</strong> qualche modo dato saggio del<br />

zelo, di cui è fornito detto Prelato; perciò volendo coadiuvare<br />

lʼOratori umilissimi della Santità Vostra sì pio, e<br />

f. 1 v.<br />

vantaggioso desiderio di detto Prelato, per il bene si spirituale,<br />

come temporale di detta Diocesi, hanno concluso con<br />

conclusione Capitolare, di umiliare le suppliche alla Santità<br />

Vostra come con ogni rispettoso ossequi lʼumiliano, a volersi<br />

degnare di commutare detta volontà, con surrogare detto denaro<br />

per la costruzione di detto Sem<strong>in</strong>ario che….<br />

Verso del secondo foglio<br />

Alla Santità di Nostro Signore Papa Clemente XII Per i Canonici,<br />

e Dignità della Cattedrale dʼIschia di Regno<br />

Die 4 mensis septembris 1739<br />

Sanctissimus, previis derogationibus necessaries et opportunis,<br />

ex causis, de quibus <strong>in</strong> precibus, benigne pro applicatione<br />

<strong>in</strong>troscripta vel alterius verioris summa <strong>in</strong> subsidium<br />

constructionis Sem<strong>in</strong>arij Clericorum, prebendo ad ….effectus<br />

Episcopo facultatis omnes necessarias et opportunas<br />

quibuscumque <strong>in</strong> contrarium non obstantibus N. Card<strong>in</strong>alis<br />

Cors<strong>in</strong>us signatum.

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