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La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf

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<strong>Rassegna</strong> dʼIschia” 2/2003; “<strong>La</strong> Gazzetta Svizzera” 34/nr.6<br />

(giugno 2003).<br />

[17] Bruno J. R. Nicolaus, A protestant Swiss commander<strong>in</strong>-chief<br />

at the very observant catholic court of the K<strong>in</strong>gdom<br />

of Naples and both Sicily; E<strong>in</strong> reformierter Schweizer Kommandant<br />

am streng katholischen Hof vom Koenigreich beider<br />

Sizilien. onl<strong>in</strong>e: www.brunonic.org<br />

[18] Sandro Massera, Napoleone Bonaparte e i Valtell<strong>in</strong>esi<br />

- Breve storia di una grande illusione,<br />

Collana Storica Credito Valtell<strong>in</strong>ese, Ramponi Arti Grafiche<br />

di Sondrio 1997, p 22.<br />

I «fucarazzi» di SantʼAntuono<br />

(segue da pag<strong>in</strong>a 10)<br />

42 <strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia 1/<strong>2006</strong><br />

Castello von Salis-Marschl<strong>in</strong>s<br />

<strong>La</strong>ndquart (Grigioni)<br />

Lʼantico abate della Tebaide viene ricordato tuttora con<br />

dei falò spettacolari nelle varie contrade contad<strong>in</strong>e: i “fucarazzi”<br />

illum<strong>in</strong>ano la sera con la loro fiamma ardente e<br />

scoppiettante e alla f<strong>in</strong>e la devozione e la tradizione fanno<br />

portare a casa un poco del fuoco rimasto. Forse la luce<br />

dei falò, che rischiara le tenebre che avanzano, ha un suo<br />

preciso significato: mettere <strong>in</strong> fuga le forze negative che<br />

ci circondano, compresi i demoni, di cui il Santo, si dice,<br />

sia stato acerrimo nemico. Ma i buoni contad<strong>in</strong>i, una volta,<br />

osservavano la direzione del fumo e delle fiamme, cioè la<br />

direzione del vento, per trarre gli auspici riguardanti il raccolto<br />

dellʼanno.<br />

E poiché il passato è qualcosa di vivo e spesso sostanzia<br />

il presente, quasi certamente il culto <strong>in</strong> onore di SantʼAntonio<br />

Abate si ricollega a quei riti antichissimi e semplici,<br />

con i quali una volta i buoni villici si propiziavano le<br />

miti div<strong>in</strong>ità italiche dei campi. Tra queste cʼera Fauno,<br />

le cui celebrazioni, le Faunalia, cadevano appunto <strong>in</strong> pieno<br />

<strong>in</strong>verno, agli <strong>in</strong>izi di febbraio. Fauno, la div<strong>in</strong>ità che<br />

presiedeva alla fecondità dei campi e del bestiame, era <strong>in</strong>fatti<br />

collegato con le misteriose voci della natura e perciò<br />

considerato anche dotato di capacità profetiche e ritenuto<br />

demone degli <strong>in</strong>cubi. Intorno al suo simulacro giravano,<br />

per tre volte, quegli animali che erano il sostentamento e<br />

lʼaiuto nel lavoro dei campi per il contad<strong>in</strong>o, mentre nelle<br />

vic<strong>in</strong>anze si accendevano <strong>in</strong> suo onore dei fuochi che avevano<br />

il medesimo scopo di quello attuale.<br />

Il rituale, a distanza di secoli, non è cambiato, solo che,<br />

con lʼavvento del cristianesimo, il culto per la div<strong>in</strong>ità pagana<br />

è stato sostituito da quello per il Santo Anacoreta della<br />

Tebaide.<br />

Nellʼisola dʼIschia, nelle contrade più popolari, dove<br />

sussiste ancora lʼanima agricola, è sempre viva la devozione<br />

per il nostro Santo, ma cʼè una comunità, quella di Campagnano,<br />

che venera <strong>in</strong> modo particolare il Santo Eremita<br />

al quale è dedicata una chiesetta, da pr<strong>in</strong>cipio un eremo,<br />

che risale al 1569 e voluto dalla devozione delle famiglie<br />

dei Garriga, Amalfitano e Di Manso.<br />

Ancora nel 1874 il piccolo tempio, che deve il suo attuale<br />

ampliamento al canonico e studioso Don Francesco<br />

Iovene, era sotto il patronato delle famiglie Amalfitano e<br />

Di Manso, essendosi nel frattempo est<strong>in</strong>ti i Garriga.<br />

Nelle vic<strong>in</strong>anze e precisamente a San Domenico, <strong>in</strong><br />

mezzo ai vigneti, sorgeva una volta la Parrocchia dedicata<br />

a San Vito e che ora è appoggiata alla chiesa dello Spirito<br />

Santo ad Ischia Ponte. Il santo, giov<strong>in</strong>etto martire sotto la<br />

persecuzione di Diocleziano nel 303, aveva il compito di<br />

proteggere, come accade tuttora nel comune di Forio, dove<br />

sorge un tempio ancora più antico <strong>in</strong> suo onore, i vigneti<br />

da quelle malattie e danni dovuti allʼ<strong>in</strong>clemenza del tempo<br />

e che potevano distruggere <strong>in</strong> un momento le fatiche e le<br />

speranze dei contad<strong>in</strong>i.<br />

Campagnano, forse pagus o vicus campanianus della<br />

tarda lat<strong>in</strong>ità, nel passato si presentava come una distesa di<br />

campi coltivati <strong>in</strong>frammezzati da qualche lembo boschivo,<br />

con dei casc<strong>in</strong>ali sparsi qua e là, e una volta forse, oltre ai<br />

vigneti, cʼera anche lʼoro del grano lungo le pendici dei<br />

monti che arrivano f<strong>in</strong>o a Fontana.<br />

Qualche contad<strong>in</strong>o anziano della parte Est/Sud-Est dellʼIsola<br />

ricorda che, da bamb<strong>in</strong>o, metteva <strong>in</strong> fuga gli uccelli<br />

che si posavano nei campi di grano, colpendo con un martelletto<br />

la zappa.<br />

Gli abitanti della zona, f<strong>in</strong>o a pochi anni fa, vivevano<br />

esclusivamente dei prodotti della terra e dellʼallevamento<br />

degli animali domestici, esattamente come i loro antenati e,<br />

come per questi, anche per loro è stato naturale propiziarsi<br />

chi protegge il raccolto e gli animali.<br />

Naturalmente la chiesetta era mèta e lo è tuttora di tutti<br />

i devoti del Santo sparsi per le varie località dellʼIsola,<br />

che accorrono numerosi il 17 gennaio per venerare lʼantico<br />

asceta di Cristo.<br />

Intorno alla chiesa a lui dedicata sfilano, ornati a festa,<br />

gli animali che da millenni vivono con lʼuomo, per poi venir<br />

benedetti nel cortile della chiesa stessa.<br />

Anton<strong>in</strong>a Garise De Palma<br />

(<strong>in</strong> <strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia, n. 1/1990)

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