La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf
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do <strong>in</strong>serita <strong>in</strong> un contesto urbano molto antropizzato<br />
(depurazione dellʼaria, produzione di ossigeno, assorbimento<br />
di anidride carbonica e articolati, ecc.).<br />
Punti di <strong>in</strong>tervento: sfoltimento - mondatura della<br />
macchia - abbattimento tempestivo delle piante disseccate,<br />
focolaio di <strong>in</strong>festazione - potatura e ripulitura<br />
p<strong>in</strong>i vegeti - programmna di ripiantumazione secondo<br />
un opportuno calendario - controlli e cure successive<br />
allʼimpianto. Attivazione di un “Centro di Ricerca e<br />
Didattica Ambientale” per un uso sostenibile ed <strong>in</strong>tegrato<br />
delle aree recuperate e r<strong>in</strong>aturalizzate.<br />
P<strong>in</strong>eta del Castiglione<br />
Bosco della Maddalena-Fondo dʼOglio - Monte<br />
Rotaro<br />
Estensione: oltre 32 ettari a cui vanno aggiunti 12<br />
ettari di lecceto che occupa soprattutto lʼarea centrale<br />
del cratere (Fondo dʼOglio) del Monte Rotaro.<br />
Ubicazione: delimitata a Nord dalla SS 270, ad<br />
Ovest dalla strada prov<strong>in</strong>ciale Nuova Cretaio, ad Est<br />
dai terrazzamenti che si affacciano su Porto dʼIschia<br />
e a Sud dalla piana del Rotaro,<br />
Orografia: complessa e articolata su quattro eruzioni<br />
successive a partire dal II secolo a. C. (strato Vulcano).<br />
I quattro centri eruttivi sono stati studiati dal<br />
prof. A. Rittmann (1929) che ha r<strong>in</strong>venuto un fascio<br />
30 <strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia 1/<strong>2006</strong><br />
di fratture vulcano-tettoniche con direzione NO-SE<br />
Il Monte Rotaro raggiunge i 266 metri sul livello del<br />
mare.<br />
Proprietà: Demanio comunale.<br />
Vegetazione: la struttura vegetazionale del Bosco<br />
della Maddalena è di grande <strong>in</strong>teresse ambientale. <strong>La</strong><br />
p<strong>in</strong>eta è costituita da P<strong>in</strong>us p<strong>in</strong>ea L., il classico p<strong>in</strong>o<br />
mediterraneo, con presenza sporadica del p<strong>in</strong>o marittimo<br />
e di quello dʼAleppo. Elementi della macchia<br />
mediterranea quali corbezzolo, erica, g<strong>in</strong>estra, mirto<br />
ecc. sono maggiormente presenti laddove cʼè scarsa<br />
densità della p<strong>in</strong>et<strong>in</strong>a e dove non è presente il lecceto<br />
che nellʼarea craterica del Fondo dʼOglio è particolarmente<br />
addensata. Lʼimpianto della p<strong>in</strong>eta com<strong>in</strong>cia<br />
negli anni ʻ30 del XX secolo e si <strong>completa</strong> agli <strong>in</strong>izi<br />
degli anni ʻ50. Vi si notano aree fumaroliche <strong>in</strong>teressate<br />
dalla presenza del raro papiro (Cyperus polystachius<br />
Rottb.) di grande valore ecologico.<br />
Situazione: ricerche ed osservazioni effettuate nella<br />
p<strong>in</strong>eta di Casamicciola hanno evidenziato che per<br />
quanto attiene ai problemi parassitari di natura entomologica,<br />
il problema pr<strong>in</strong>cipale è rappresentato dal<br />
Blastofago (Tomicus destruens) e dallʼOrtotomico<br />
(Orthotomicus erosus). Si tratta di due specie di coleotteri<br />
corticicoli. Per il momento risulta assente la<br />
Cocc<strong>in</strong>iglia greca del p<strong>in</strong>o (Marchal<strong>in</strong>a ellenica) che<br />
determ<strong>in</strong>a le note gravi <strong>in</strong>festazioni a carico dei p<strong>in</strong>i<br />
soprattutto nelle P<strong>in</strong>ete Costiere. <strong>La</strong> densità della p<strong>in</strong>et<strong>in</strong>a<br />
è eccessiva (1500 -2000 piante per ettaro) e ciò<br />
contribuisce non solo alla “sfilatura” delle piante, ma<br />
le rende più deboli sia allʼattacco di parassiti (Blastofago),<br />
sia allʼavanzata del fuoco (nellʼestate 1995 un<br />
<strong>in</strong>cendio distrusse 1000 alberi di p<strong>in</strong>o).<br />
Punti di <strong>in</strong>tervento: potatura, diradamento delle<br />
aree più addensate. Abbattimento piante disseccate<br />
e distruzione col fuoco del materiale di risulta. Controlli<br />
fitosanitari. Attivazione sentieristica. Riprist<strong>in</strong>o<br />
e pulizia aree fumaroliche. R<strong>in</strong>aturalizzazione e recupero<br />
aree degradate.<br />
P<strong>in</strong>eta di Fiaiano<br />
Estensione: circa 8 ettari.<br />
Ubicazione: si trova nel Comune di Barano e occupa<br />
il cratere ed i bordi della colata lavica che nel 1302<br />
si formò a circa 160 metri s.l. m. A Nord conf<strong>in</strong>a con<br />
il Bosco dei Conti, ad Ovest cʼè il Borgo di Fiaiano, a<br />
Sud la coll<strong>in</strong>a Belvedere, a SudEst la Fasolara e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />
a EstNordEst si trovano i bordi lavici che orig<strong>in</strong>arono<br />
la colata dellʼArso che dopo oltre 2,5 km si spense nel<br />
mare allʼaltezza della Punta Mol<strong>in</strong>a.<br />
Orografia: piuttosto variabile con notevoli ondulazioni<br />
allʼ<strong>in</strong>terno dellʼarea craterica.<br />
Proprietà: Demanio comunale.