14.06.2013 Views

La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf

La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf

La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Il verde nellʼisola dʼIschia<br />

Lʼisola dʼIschia è nota come “Isola Verde” <strong>in</strong> relazione<br />

allʼabbondante vegetazione che la caratterizza,<br />

costituita <strong>in</strong> gran parte da boschi, vigneti e dalla macchia<br />

mediterranea. Ed è proprio la macchia mediterranea<br />

la formazione forestale, che nel passato formava<br />

quasi un unico mantello verde, a colpire i diversi<br />

popoli che hanno frequentato lʼisola, a partire dagli<br />

Eubei che nellʼVIII secolo a. C. vi fondarono la prima<br />

colonia della Magna Grecia e la chiamarono Pithecusa.<br />

<strong>La</strong> presenza dellʼuomo e lʼattività agricola portarono<br />

nel corso dei secoli a sostituire la macchia con i<br />

vigneti e <strong>in</strong> parte con formazioni forestali di maggior<br />

pregio quali le p<strong>in</strong>ete e i castagneti.<br />

Attualmente la superficie boscata complessiva è di<br />

circa 800 ettari di cui: 58 ettari (8%) di p<strong>in</strong>ete e 738<br />

ettari (92%) di cedui di castagno, querceti e macchia<br />

mediteuanea<br />

Proprietà pubblica ettari 721 pari al 90%; proprietà<br />

privata ettari 75 pari al 10%.<br />

Superficie boscata nei diversi comuni :<br />

- Barano 206 ha, pari al 27%<br />

- Casamicciola Terme 227 ha, pari al 29%<br />

- Forio 124 ha, pari al 15%<br />

- Ischia 132 ha, pari al 16%<br />

- <strong>La</strong>cco Ameno 25 ha, pari al 3%<br />

- Serrara Fontana 82 ha, pari al 10%<br />

Lʼisola nel passato era probabilmente coperta da<br />

una folta e fitta macchia mediterranea da cui emergevano<br />

gli “ombrelli” dei p<strong>in</strong>i mediterranei e scuri<br />

lecceti che nei punti più umidi cedevano il passo ai<br />

querceti (Quercus pubescens).<br />

Lʼazione dellʼuomo è stata comunque rilevante, sostituendo<br />

nei punti più pianeggianti alle colture arboree<br />

quelle agrarie (vite, olivo, ortaggi) e nei punti più<br />

acclivi, ma freschi, al leccio e alla roverella la coltivazione<br />

del castagno governato a ceduo per gli usi<br />

agricoli.<br />

Inf<strong>in</strong>e negli ultimi decenni lʼ<strong>in</strong>dustria turistica ha<br />

profondamente segnato ampie zone di verde, sottraendo<br />

alla natura notevoli porzioni di territorio, soprattutto<br />

nelle aree costiere.<br />

Le P<strong>in</strong>ete<br />

Le prime p<strong>in</strong>ete impiantate nellʼisola dʼIschia risalgono<br />

al XIX secolo, e più precisamente sono da<br />

collocare tra il 1850 e il 1854. Fu il noto botanico<br />

Giovanni Gussone, <strong>in</strong> quel periodo anche medico personale<br />

di Ferd<strong>in</strong>ando II di Borbone, ad impiegare il<br />

Le P<strong>in</strong>ete<br />

di Giuseppe Soll<strong>in</strong>o<br />

p<strong>in</strong>o domestico (P<strong>in</strong>us p<strong>in</strong>ea L.) nellʼarea costiera del<br />

Comune di Ischia che allora appariva arida e senza<br />

vita, <strong>in</strong> conseguenza dellʼultima eruzione avvenuta<br />

(Fiaiano 1302).<br />

Lʼottima acclimatazione della conifera, la sua capacità<br />

di adattarsi ai suoli vulcanici e di scarsa profondità,<br />

nonché la maestosità del portamento e lʼampiezza<br />

della chioma che conferiscono a questo p<strong>in</strong>o un<br />

altissimo pregio estetico e paesaggistico, hanno fatto<br />

sì che al primo impianto ne seguissero molti altri, soprattutto<br />

nei Comuni di Barano (P<strong>in</strong>eta di Fiaiano) e<br />

di Casamicciola (P<strong>in</strong>eta della Maddalena-Monte Rotaro<br />

detta anche del Castiglione).<br />

P<strong>in</strong>ete costiere<br />

Estensione: circa 24 ettari.<br />

Ubicazione: si trovano nel Comune dʼIschia e si<br />

estendono per una fascia che va dal Porto f<strong>in</strong>o allʼarea<br />

di Punta Mol<strong>in</strong>a, articolandosi lungo i pr<strong>in</strong>cipali assi<br />

viari che collegano il centro storico con le aree periferiche.<br />

Orografia: pianeggiante con qualche cavernosità o<br />

massi elevati di trachite, retaggio dellʼantica colata<br />

lavica.<br />

Proprietà: Demanio comunale.<br />

Vegetazione: p<strong>in</strong>eta mista a macchia mediterranea,<br />

con ampie radure <strong>in</strong> conseguenza dellʼaccentuata moria<br />

delle piante secolari di p<strong>in</strong>o domestico dovuta a<br />

problemi parassitari.<br />

Substrato di scorie vulcaniche rachitiche.<br />

Situazione: la fustaia ultrasecolare è quasi del tutto<br />

scomparsa, decimata da attacchi parassitari (Marchal<strong>in</strong>a,<br />

Blastofago e Processionaria) e dalla scarsa e discont<strong>in</strong>ua<br />

cura che <strong>in</strong> questi anni era programmata per<br />

la difesa fitosanitaria dagli Enti preposti (Comune e<br />

Regione). Ne risulta un quadro di allarmante degrado<br />

e impoverimento della p<strong>in</strong>eta e della macchia mediterranea<br />

che aveva trovato un ambiente ideale per il suo<br />

sviluppo. Si comprende allora lʼurgenza di un piano<br />

di <strong>in</strong>terventi coord<strong>in</strong>ati e non più sporadici che, con<br />

una programmazione pluriennale, miri a una soluzione<br />

<strong>in</strong>tegrata dei problemi fitosanitari e alla r<strong>in</strong>aturalizzazione<br />

della p<strong>in</strong>eta/macchia che rappresenta una<br />

s<strong>in</strong>golare e importante biocenosi e che contribuisce <strong>in</strong><br />

maniera determ<strong>in</strong>ante alla salubrità dei luoghi, essen-<br />

<strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia 1/<strong>2006</strong> 29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!