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La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf

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vica, e poche altre zone <strong>in</strong>terne (località<br />

Funno nei pressi di S. Vito) per<br />

la mitezza del clima e la presenza di<br />

terreni fertilissimi, franco-sabbiosi,<br />

ricchi di sostanza organica, permeabili<br />

e di ottima coltivabilità, f<strong>in</strong>o a pochi<br />

decenni or sono rappresentavano<br />

il modello orticolo fondamentale per<br />

la <strong>in</strong>tera isola dʼIschia, <strong>in</strong>sieme alle<br />

famose paludi (palure o parule <strong>in</strong> dialetto)<br />

di Ischia, gli orti terrazzati dei<br />

Maronti, la piana di Succhivo nel vic<strong>in</strong>o<br />

Comune di Serrara Fontana, ecc.<br />

<strong>La</strong> caratteristica pr<strong>in</strong>cipale di tali orti,<br />

e di quello che di essi oggi rimane, era<br />

ed è la straord<strong>in</strong>aria precocità delle<br />

produzioni ivi praticate, rappresentate<br />

soprattutto da pomodoro, patata, melanzana,<br />

cipolla, aglio, zucch<strong>in</strong>o, ribadita<br />

anche con produzioni tardive estivo-autunnali<br />

che riuscivano a sfuggire<br />

ai freddi <strong>in</strong>vernali. Sicuramente lʼattività<br />

fumarolica ed idrotermale, con<br />

gli effetti dimostrati di riscaldamento<br />

degli orizzonti sub-superficiali del<br />

suolo, contribuiva a rendere ancora<br />

più marcata tale caratteristica.<br />

Quello che oggi resta di quegli<br />

splendidi, ord<strong>in</strong>atissimi e fertili orti,<br />

vale la pena che sia adeguatamente<br />

protetto, specialmente dalla tentazione<br />

di utilizzazioni extra-agricole.<br />

Orti-giard<strong>in</strong>i familiari<br />

ll tessuto urbano di Forio, cresciuto<br />

<strong>in</strong> maniera disord<strong>in</strong>ata e non pianificata,<br />

ha di fatto fagocitato una fetta cospicua<br />

di territorio comunale. Allʼ<strong>in</strong>terno<br />

di questo reticolo di più o meno<br />

recente urbanizzazione sono <strong>in</strong>globati<br />

appezzamenti di terreno di piccola e<br />

media estensione, <strong>in</strong> gran parte annessi<br />

ad unità abitative di cui costituiscono<br />

spesso orti-giard<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui oltre<br />

alle piante ornamentali sono coltivati<br />

ortaggi, piante di agrumi e fruttiferi<br />

misti tipo pesco, albicocco, pero, nespolo,<br />

viti ad uva da tavola, ecc.<br />

In altri casi sono appezzamenti risparmiati<br />

dallʼattività edilizia e condotti<br />

da agricoltori con fondi frammentati<br />

<strong>in</strong> più appezzamenti separati<br />

tra di loro. Le due dist<strong>in</strong>te situazioni<br />

comportano condizioni diverse per i<br />

rispettivi conduttori. Nel primo caso<br />

si tratta di spazi annessi o pert<strong>in</strong>enzia-<br />

li alle unità abitative; nel secondo di<br />

parti funzionali di fondi rustici strutturati<br />

<strong>in</strong> unità produttive organiche.<br />

Colture frutticole<br />

Sul territorio di Forio non sono<br />

r<strong>in</strong>venibili veri e propri frutteti specializzati,<br />

tranne rari casi di impianti<br />

di modeste dimensioni annessi o marg<strong>in</strong>ali<br />

ad es. al vigneto specializzato.<br />

Comunque la presenza di alberi da<br />

frutto sia negli orti-giard<strong>in</strong>i familiari<br />

che <strong>in</strong> consociazione a vigneti e frutteti,<br />

è ampia e rappresentativa un poʼ<br />

di tutte le specie frutticole più comuni.<br />

Le specie più rappresentate sono nellʼord<strong>in</strong>e:<br />

pesco (nelle più diverse varietà);<br />

albicocco, fico, nespolo, noce,<br />

sus<strong>in</strong>o, pero, kaki, ciliegio, melo, act<strong>in</strong>idia,<br />

gelso da frutto, nocciolo, fico<br />

dʼIndia, mandorlo, melograno, carrubo.<br />

Un discorso particolare meritano il<br />

noce, il fico, il melograno, il gelso da<br />

frutto ed il carrubo.<br />

Per quanto riguarda il noce, con<br />

esemplari isolati o <strong>in</strong> piccoli gruppi,<br />

lo ritroviamo un poʼ <strong>in</strong> tutti i terreni<br />

coltivati, compresi i piccoli e piccolissimi<br />

appezzamenti, specialmente<br />

<strong>in</strong> prossimità delle vecchie abitazioni<br />

di campagna, vic<strong>in</strong>o agli antichi cellai<br />

e alle cant<strong>in</strong>e, ai limiti delle aie e dei<br />

cortili. Esemplari particolarmente belli,<br />

annosi e molto sviluppati, li ritroviamo<br />

nellʼagro della frazione Panza,<br />

sia allʼ<strong>in</strong>terno del centro abitato che<br />

nei comprensori agricoli di Campotese,<br />

Citrunia, Fumerie, ecc.<br />

Altrove, soprattutto nelle zone calanchive<br />

umide di Piellero, del Cuotto,<br />

ecc., lo ritroviamo con frequenza<br />

quasi regolare.<br />

Il fico, anche se oggi molto meno<br />

abbondante che nel passato, è una specie<br />

frutticola diffusa <strong>in</strong> maniera omogenea,<br />

ancorché <strong>in</strong> misura modesta, su<br />

tutto il territorio. Un tempo ampiamente<br />

utilizzato per la produzione di fichi<br />

secchi ed importante fonte energetica<br />

per le popolazioni rurali, oggi conserva<br />

un ruolo economico di un certo <strong>in</strong>teresse<br />

nel campo del mercato fresco,<br />

con sbocco elettivo verso il settore turistico.<br />

Il reddito complementare che<br />

alcune famiglie coltivatrici riescono a<br />

trarne mediante la vendita diretta nei<br />

mercat<strong>in</strong>i rionali, nella vendita porta<br />

a porta, a clientela fissa locale, ecc. è<br />

certamente <strong>in</strong>teressante e tale da far<br />

considerare seriamente la possibilità<br />

di proporre la coltivazione del fico<br />

<strong>in</strong> alternativa a colture <strong>in</strong>flazionate o<br />

poco redditizie o <strong>in</strong> zone marg<strong>in</strong>ali.<br />

Le varietà più diffuse sono nellʼord<strong>in</strong>e:<br />

Dottato, Verdone (brogiotto<br />

verde), Paradiso (nero e bianco), Molignana,<br />

Colomba. Dottato è la varietà<br />

più adatta per lʼessiccamento.<br />

Il melograno è più sporadico e, soprattutto<br />

nel passato, rivestiva il ruolo<br />

sia di pianta ornamentale che di pianta<br />

fruttifera autunnale: belli ed annosi<br />

esemplari si ritrovano vic<strong>in</strong>o alle<br />

vecchie case di campagna <strong>in</strong>sieme a<br />

diversi arbusti ornamentali tipo Philadelphius<br />

(fiore degli angeli); Spiraea<br />

(falso biancosp<strong>in</strong>o), gruppi di calla<br />

bianca, ecc., ai limiti dellʼagrumeto familiare,<br />

vic<strong>in</strong>o ai pollai, alle conigliere,<br />

ecc. a testimoniare unʼepoca nella<br />

quale la coltivazione di una pianta da<br />

frutto rappresentava spesso lʼunica<br />

possibilità per la famiglia contad<strong>in</strong>a di<br />

disporre di qualcosa di non ord<strong>in</strong>ario,<br />

da non dest<strong>in</strong>are al mercato quanto<br />

piuttosto da consumare <strong>in</strong> famiglia o<br />

regalare, del valore di un dolce, di una<br />

leccornia da elargire anche ai bamb<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong> momenti particolari dellʼanno.<br />

Il gelso a frutto nero (Morus nigra)<br />

lo ritroviamo con una certa frequenza<br />

sulle zone costiere settentrionali, <strong>in</strong><br />

ciò che resta di antichi orti irrigui protetti<br />

da muri sul lato mare nella zona<br />

<strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia 1/<strong>2006</strong> 17

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