La Rassegna d'Ischia n. 1/2006 - versione completa in .pdf
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ile dal grigio c<strong>in</strong>er<strong>in</strong>o al fulvo. Sulle pendici dellʼEpomeo<br />
f<strong>in</strong> quasi allʼabitato di Forio ed a quello di Panza, ma<br />
anche a Punta Imperatore, alla Scannella, ed <strong>in</strong> generale<br />
nei luoghi più isolati e tranquilli, è molto frequente. Arreca<br />
danni di una certa entità alle colture ortive (fagiolo, pisello,<br />
fava, carciofo, cavoli, rape, ecc). Nei vigneti risulta<br />
oltremodo dannoso alle giovani barbatelle i cui germogli<br />
vengono cont<strong>in</strong>uamente erosi e decorticati f<strong>in</strong>o alla morte<br />
delle piante. Danni sono lamentati anche per lo scavo di<br />
gallerie nei suoli coltivati, con sommovimenti del terreno<br />
e recisioni di radici. <strong>La</strong> sua notevole prolificità gli permette<br />
di superare con una certa facilità anche epidemie che<br />
spesso si diffondono da animali abbandonati a seguito di<br />
malattie negli allevamenti domestici (coccidiosi); alcuni<br />
anni or sono si è avuta una drastica riduzione della popolazione<br />
selvatica a seguito della propagazione di una s<strong>in</strong>drome<br />
ad eziologia virale denom<strong>in</strong>ata Malattia X. I danni<br />
ai terreni coltivati aumentano notevolmente a seguito di<br />
devastanti <strong>in</strong>cendi estivi che, distruggendo tutto il manto<br />
vegetale, sp<strong>in</strong>gono i conigli a concentrarsi numerosi nei<br />
terreni agricoli alla ricerca di fonti di alimentazione.<br />
I nemici naturali agenti di normale contenimento della<br />
popolazione cunicola selvatica sono rappresentati pr<strong>in</strong>cipalmente<br />
dai ratti (Rattus rattus), dalle bisce o colubridi<br />
(Coluber viridiflavus) che pr<strong>in</strong>cipalmente predano la prole<br />
<strong>in</strong>etta dalle tane materne. Alcuni uccelli rapaci predano<br />
sia i giovani conigli nelle loro prime escursioni di alimentazione,<br />
sia gli esemplari adulti.<br />
<strong>La</strong> caccia, opportunamente regolamentata e rigidamente<br />
concentrata <strong>in</strong> periodi ben precisi, non rappresenta una<br />
m<strong>in</strong>accia per la sopravvivenza della specie.<br />
Della classe degli uccelli meritano menzione alcuni<br />
Falconiformi, tra cui il falco pellegr<strong>in</strong>o, il falco pescatore,<br />
il nibbio, la pioana, ecc., che sui contrafforti dellʼEpomeo<br />
e nei luoghi ancora alquanto <strong>in</strong>tegri della costa si avvistano<br />
con una certa frequenza e costanza negli anni. Tra<br />
i rapaci notturni (Strigeiformi) la civetta, il barbagianni,<br />
lʼallocco, il gufo, popolano gli anfratti boscosi, i cedui, le<br />
zone calanchive meridionali del Comune, svolgendo una<br />
fondamentale azione di contenimento di roditori nocivi<br />
ed <strong>in</strong>setti. Lʼignoranza e la superstizione spesso li rende<br />
vittime di <strong>in</strong>op<strong>in</strong>ati attacchi da parte dellʼuomo. Andrebbero,<br />
allʼopposto, protetti ancor più di quanto non sia almeno<br />
formalmente fatto s<strong>in</strong>o ad oggi e, se tecnicamente<br />
possibile, favorito il loro <strong>in</strong>cremento a ridosso delle aree<br />
urbane per lʼefficace predazione che essi esercitano nei<br />
confronti della popolazione mur<strong>in</strong>a.<br />
In aumento è la popolazione dei Corvidi (cornacchie,<br />
corvi neri, taccole). <strong>La</strong> loro dieta onnivora (semi, frutti<br />
vari, <strong>in</strong>setti, uova e nidiacei) rende spesso contrastante il<br />
giudizio sulla utilità della presenza di tali uccelli al limite<br />
dei comprensori agricoli. Rimane tuttavia <strong>in</strong>confutabile il<br />
fatto che la biodiversità non può che favorire la stabilità<br />
e lʼequilibrio degli ecosistemi.<br />
Tra i Les<strong>in</strong>irostri negli ultimi anni sta acquisendo una<br />
certa importanza lʼaumento della popolazione stanziale di<br />
merli (Turdus merula) che si sp<strong>in</strong>gono f<strong>in</strong> dentro i centri<br />
abitati nidificando nelle siepi di alloro, pittosporo, nelle<br />
piante di palma, negli agrumi scarsamente potati, ecc.<br />
Nellʼambiente naturale prediligono i sieponi di alaterno,<br />
di lentisco, gli alberi femm<strong>in</strong>ei di alloro, i muri a secco<br />
tappezzati di edera, come pure gli alberi di leccio, i p<strong>in</strong>i,<br />
ecc. Spesso si accompagnano ad altri uccelli dello stesso<br />
raggruppamento come le piccole ed attivissime cap<strong>in</strong>ere,<br />
la c<strong>in</strong>ciallegra, lʼusignolo, il liù verde, ecc. Il merlo è <strong>in</strong>viso<br />
agli agricoltori per i danni che spesso arreca ai vigneti<br />
nel periodo estivo nel quale si ciba di uva. Per tenerli lontani<br />
e limitare qu<strong>in</strong>di i danni, bastano pochi ed economici<br />
apprestamenti dissuasori reperibili <strong>in</strong> commercio (bande<br />
riflettenti, palloni colorati con riproduzione di occhi di<br />
rapaci, ecc.). È utile ricordare anche che nel periodo che<br />
precede gli accoppiamenti i merli si nutrono attivamente<br />
di <strong>in</strong>setti dannosi allʼagricoltura, anellidi, ecc., con grande<br />
beneficio qu<strong>in</strong>di per gli equilibri naturali.<br />
Numerosissime le specie di uccelli migratori che seppure<br />
per brevissimi periodi popolano le aree agricole e<br />
boschive dellʼisola dʼIschia specialmente nel periodo primaverile<br />
ed <strong>in</strong> quello autunnale (1).<br />
Nella classe dei rettili gli unici ord<strong>in</strong>i presenti sullʼisola<br />
dʼIschia, e qu<strong>in</strong>di anche sul territorio dei Forio, sono i<br />
sauri, con almeno tre specie, ovvero la lucertola muraiola<br />
(<strong>La</strong>certa muralis), il ramarro (<strong>La</strong>certa viridis) ed il geco<br />
o tarantola (Tarentola mauritanica); e gli ofidi (serpenti)<br />
con lʼunica famiglia dei colubridi rappresentata dal biacco<br />
(Coluber viridaflavus) e dal saettone colubro di Esculapio<br />
(Elaphe longissima); le due specie, molto simili tra<br />
di loro sia per dimensioni che per etologia, differiscono<br />
soprattutto per il colore: scuro, quasi nero il primo, da<br />
grigio giallastro al bruno il secondo. Animali timidi e del<br />
tutto <strong>in</strong>offensivi popolano i luoghi caldi e solatii, gli anfratti<br />
rocciosi specialmente nelle vic<strong>in</strong>anze di fumarole o<br />
stufe naturali ricche di fessure ed anfratti dove le femm<strong>in</strong>e<br />
scelgono di deporre le uova per le favorevoli condizioni<br />
di temperatura ed umidità per la schiusa. A tale scopo si<br />
avvic<strong>in</strong>ano anche ai cellai, alle stalle e conigliere, attratti<br />
dai cumuli di letame <strong>in</strong> fermentazione al cui <strong>in</strong>terno, <strong>in</strong><br />
aprile-maggio, depongono le uova. Voracissimi, si nutrono<br />
per lo più di lucertole, <strong>in</strong>setti, nidiacei, e soprattutto di<br />
topi e ratti. Risulta anche predatore dei piccoli dei conigli<br />
selvatici e dei conigli allevati alla fossa. Più raramente dei<br />
conigli allevati <strong>in</strong> gabbia <strong>in</strong> quanto la presenza dellʼuomo<br />
costituisce un deterrente allʼavanzata dei rettili verso<br />
gli allevamenti domestici. <strong>La</strong> superstizione e lʼignoranza,<br />
legate allʼatavica paura per i serpenti, sp<strong>in</strong>gono lʼuomo<br />
ad uccidere <strong>in</strong>op<strong>in</strong>atamente questi utilissimi animali. <strong>La</strong><br />
crescita esponenziale delle popolazioni mur<strong>in</strong>e (topi e<br />
1) Per una migliore conoscenza delle varie specie appare ancora<br />
attuale lʼopera di Edgardo Moltoni dal titolo Escursioni ornitologiche<br />
allʼisola dʼIschia tra il maggio 1967 e lʼaprile 1968, pubblicata<br />
su “Rivista Italiana di Ornitologia”, a. XXXIII, serie II.<br />
<strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> dʼIschia 1/<strong>2006</strong> 13