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Farro medio - Di.Pro.Ve

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Specie e varietà<br />

<strong>Farro</strong> <strong>medio</strong>: è il più importante e il più diffuso in Italia, tanto da<br />

essere spesso considerato il farro per antonomasia. È la specie<br />

tipica delle aree tradizionali di coltivazione. Nell’ambito di tali areali<br />

la coltivazione e la riproduzione in loco da lunghissimo tempo dei<br />

medesimi genotipi hanno differenziato delle popolazioni autoctone<br />

(ecotipi) caratteristiche, e caratterizzanti, degli areali medesimi.<br />

Ogni ecotipo costituisce un elemento di tipizzazione della produzione<br />

del proprio areale di coltivazione, con riferimento al quale viene<br />

generalmente denominato.<br />

Le particolarità caratterizzanti i tipi dei vari ambienti riguardano<br />

soprattutto habitus di sviluppo e produttività più che la morfologia<br />

della pianta. Per quanto riguarda il primo carattere sono ad habitus<br />

di sviluppo nettamente autunnale i farri della Garfagnana e del<br />

Molise, che dimostrano elevate esigenze di freddo. Sono pertanto<br />

tipi “non alternativi”, non adatti alla semina di fine inverno. La<br />

popolazione dell’Italia centrale, viceversa, si caratterizza per elevato<br />

grado di primaverilità: di tipo “alternativo” idoneo a semine<br />

“marzuole” (fine inverno-inizio primavera), quali di norma sono<br />

realizzate in certi ambienti (altopiano di Leonessa) del suo areale<br />

tipico di coltivazione.<br />

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