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gennaio - Accademia dei Concordi

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per gli infermi e una tenera sollecitudine per le loro necessità.<br />

Fra Fortunato non vide il suo Teatro di Piante completato, perché in un imprecisato giorno<br />

del settembre 1701 a Venezia lasciò la vita terrena “in concetto di non ordinarie virtù di<br />

santità”.<br />

L’ opera rimase nelle mani di fra Petronio, che la completò con il settimo e ottavo volume<br />

e infine compose un nono volume in cui sono riportati l’indice alfabetico di tutti i semplici<br />

contenuti nel Teatro di Piante, corredati dai sinonimi; gli elenchi degli infermieri-speziali;<br />

“li nomi di quelli amici botanici, quali ho avuto corrispondenza, et mi hanno comunicato<br />

piante e semi per agiuto di quest’opera”. Dopo aver superato alcune disavventure, ora<br />

l’ erbario è conservato (anche se in precarie condizioni) presso la Sezione Botanica<br />

del Museo di Storia Naturale di Verona e rappresenta uno <strong>dei</strong> più interessanti esempi<br />

di collezione di exsiccata realizzata dai frati infermieri cappuccini a scopo pratico e di<br />

studio.<br />

Tornando a fra Fortunato, dopo la sua morte, per oltre un secolo e mezzo le fonti e i<br />

documenti tacquero. Poi il 4 maggio 1840 riferiscono che la famiglia francescana <strong>dei</strong> Frati<br />

Minori Cappuccini di Verona con solenne cerimonia inaugurò una lapide di marmo alla<br />

memoria di fra Fortunato.<br />

HOSPES SISTE GRADUM<br />

F. FORTUNATUS A RHODIGIO<br />

INTER P. P. FRANCISC. CAPUC. LAICUS<br />

VENETIIS VITA FUNCTUS A R. S. M. DCC. I<br />

AETAT. SUAE LXII<br />

HOC IN COENOBIO AD D. O. M. GLORIAM<br />

INFIRMORUM SALUTEM REI HERBARIAE AUGMENTUM<br />

THEATRUM PLANTARUM MIRA DILIGENTIA<br />

XL FERE ANNOR. STUDIO<br />

AB SE CONCINATUM RELIQUIT<br />

HOC NE NESCIUS ESSES<br />

NON NULLI PIETATI VIRTUTIQUE EIUS<br />

MONUMENTUM<br />

A. R. S. M. DCCC. XL<br />

P. C.<br />

Nel 1851, la città di Rovigo chiese inutilmente l’Erbario per poterlo “conservare in modo<br />

degno”. A quella richiesta finora non si è trovata alcuna risposta. Nel 1866 avvenne<br />

la soppressione del convento <strong>dei</strong> cappuccini; l’erbario passò al Comune di Verona,<br />

che prima lo dimenticò in uno scantinato, talvolta invaso dalle acque che esondavano<br />

dall’Adige, e infine lo destinò al locale Museo di Storia Naturale, dove per lunghi anni<br />

rimase ignorato.<br />

Nel secolo scorso, la città di Rovigo si ricordò del suo concittadino e tuttora in un vicolo<br />

laterale a via <strong>dei</strong> Cappuccini si legge Vicolo Frà Fortunato. Botanico. 1638-1701.<br />

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