gennaio - Accademia dei Concordi

fronti edilizi. Tutto ciò che è apparentemente casuale, spontaneo, non preordinato
nei tracciati viari della città vecchia viene riallineato, risanato (attraverso generose
demolizioni) o cade sotto la griglia stellare dei nuovi disegni viari che ritagliano il
tessuto storico come una gigantesca fustella per patate che regolarizza in geometrici
fiori, rondò, aste a bastoncino qualsiasi tubero.
L’idea di una grande viabilità urbana sopra l’Adigetto interrato trova alcuni intoppi
a monte e a valle dato che la nuova strada è stata realizzata sull’alveo di un fiume.
E’ necessario collegare il corso Littorio con viale Regina Margherita; pertanto viene
abbattuta la spina edilizia di fronte all’Albergo Corona Ferrea e in cui erano insediate
originariamente le poste. Si realizza così una sorta di ‘chicane’ che ha il suo punto di
flesso nell’attuale piazza della Repubblica e ha in suo perno di diversione nella torre
ottagonale d’angolo del nuovo edificio dell’ex Genio Civile.
Viale Trieste diviene il boulevard di cerniera tra il centro storico e le nuove espansioni
pensate prevalentemente a nord. Molte strade avrebbero dovuto innestarsi sul suo
anello e lungo di esso dovevano essere realizzati slarghi ed assi a raggiera che si
dipartivano verso la periferia (foto 14).
Le varie planimetrie riportano in colore giallo gli edifici da abbattere, con il rosa
quelli da espropriare e con un grosso tratteggio i nuovi allineamenti stradali che si
intendevano realizzare.
Tutto il progetto, estremamente dettagliato per piante, profili, calcoli, costi di
eproprio ecc. era illustrato anche da alcune viste prospettiche e da una visione a volo
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