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gennaio - Accademia dei Concordi

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E’ importante notare come tutti questi edifici abbiano consistenti parti realizzate<br />

in calcestruzzo armato, sia per quanto riguarda le strutture portanti (soprattutto gli<br />

orizzontamenti) che gli elementi più propriamente architettonici come davanzali,<br />

stipiti delle finestre, balaustre, fregi, mensole, cornici ecc.<br />

Il nuovo materiale aveva fatto il suo esordio già nella seconda metà dell’Ottocento ma<br />

fino alla fine del secolo aveva trovato impiego prevalente nelle opere di giardinaggio<br />

e nelle decorazioni che potevano essere riprodotte con stampi in più copie senza<br />

dover ricorrere al costoso lavoro dello scultore.<br />

La ricostruzione del Teatro Sociale - 1902<br />

Nel 1902 un’importante opera pubblica pose Rovigo all’avanguardia delle<br />

costruzioni in cemento armato in Italia ed Europa: la ricostruzione del Teatro<br />

Sociale. Nel <strong>gennaio</strong> 1902 l’edificio di Sante Baseggio fu distrutto in poche ore da<br />

un furioso incendio sulle cause del quale si fecero molte ipotesi: il nuovo impianto<br />

di riscaldamento appena realizzato, un deposito di legname custodito malamente e,<br />

ultima ma forse più probabile, un’azione dolosa del vice comandante <strong>dei</strong> Vigili del<br />

Fuoco che si suicidò poco tempo dopo il disastro.<br />

Qualunque fosse stata la causa dell’incendio, la città rimase priva del suo teatro<br />

d’opera; di tutta la grande macchina era sopravvissuto solo il corpo antistante la<br />

piazza con l’ingresso porticato e le sale superiori del ridotto.<br />

Con una tempistica davvero impensabile anche, ma soprattutto, per i tempi nostri, fu<br />

indetto un concorso tra progettisti nazionali; ancor più stupefacente è constatare che<br />

fu dichiarato vincitore il progettista più accreditato con il progetto più innovativo.<br />

Daniele Donghi, già autore del teatro di Varallo, inventore <strong>dei</strong> ponteggi rampanti<br />

che permisero la velocissima ricostruzione del Campanile di San Marco, docente<br />

all’Università di Padova e direttore della più prestigiosa rivista di architettura tecnica<br />

dell’epoca Il Manuale dell’Architettura, edito in Germania con il titolo Baukunden<br />

Des Arkitekten, progettò per Rovigo un piccolo teatro che era quanto di più<br />

moderno, funzionale ma anche esteticamente innovativo fosse possibile realizzare a<br />

quell’epoca (foto 9).<br />

Il Teatro Sociale di Rovigo era il primo teatro in Europa che utilizzava il rivoluzionario<br />

sistema del sipario d’acqua Niagara per la separazione del palcoscenico dalla sala<br />

del pubblico: due grandi serbatoi situati nella sommità del boccascena erano in<br />

grado di riversare un velo d’acqua attraverso un sistema di ugelli che contornavano<br />

il grande portale. Questo dispositivo è tuttora funzionante. Le strutture portanti<br />

della nuova parte del castello scenico e della sala furono costruite con l’innovativo<br />

sistema Hennebique che è tuttora alla base della concezione strutturale delle opere in<br />

cemento armato. La movimentazione delle scene fu progettata dalla ditta Ansaldo che<br />

aveva appena terminato il rinnovo del teatro alla Scala di Milano. L’illuminazione<br />

era per la prima volta esclusivamente elettrica dato che questa, come l’impiego delle<br />

strutture in c.a. erano le due condizioni per dare un edificio a prova d’incendio.<br />

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