Storia del San Luigi - Istituto San Luigi
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Fratelli <strong>del</strong>le Scuole Cristiane il quale accetta, la Direzione ed il libero governo <strong>del</strong>l'Oratorio<br />
Festivo S. <strong>Luigi</strong> da lui fondato in Acireale.<br />
«Art. II - Il medesimo si impegna di fornire il locale e tutti i mobili necessari al funzionamento<br />
di detto Oratorio e di provvedere pure l'alloggio per i Fratelli, come anche i letti e la biancheria,<br />
una volta tanto, in conformità al prospetto inscritto nella Regola <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> medesimo. Il munifico<br />
Fondatore conserva per ora la proprietà <strong>del</strong>lo Stabile. I Fratelli s'incaricano <strong>del</strong>le sole piccole<br />
riparazioni, prelevando, per la spesa, dall'annua somma di lire italiane millecinquecento di cui<br />
all'Art. III - La proprietà dei mobili e <strong>del</strong>la biancheria, ad uso dei Fratelli, passerà al Direttore<br />
protempore dalla data <strong>del</strong>la presente convenzione.<br />
«Art. III - Il Rev.mo Padre Pasquale Pennisi dei Baroni di Floristella s'impegna di<br />
corrispondere annualmente per ciascun fratello, lire italiane ottocento, nette da imposte, pagabili a<br />
trimestri anticipati. Di più corrisponderà l'annua somma di lire italiane millecìnquecento per le<br />
ricompense, i giuochi, le piccole spese, riparazioni ed altri bisogni <strong>del</strong>l'Opera, escluse le imposte e<br />
compreso lo stipendio <strong>del</strong>l'inserviente (massaro). -<br />
In caso (che Dio lo tenga lontano) che il prelodato Fondatore, venga a mancare ai vivi, si<br />
obbliga a trasmettere ai Suoi eredi tali oneri.<br />
«Art. IV - I Fratelli saranno in numero di quattro. Qualora il Rev.mo Padre Don Pasquale<br />
Pennisi dei Baroni di Floristella volesse, per l'incremento <strong>del</strong>l'Opera, chiamare altri Fratelli, per<br />
ognuno di essi correrebbero gli obblighi di citi sopra.<br />
«Art. V - I Fratelli si obbligano a dirigere l'Oratorio Festivo <strong>San</strong> <strong>Luigi</strong> in conformità alla<br />
propria Regola, escludendo tuttavia, per ora, l'insegnamento che richiede condizioni speciali per<br />
parte <strong>del</strong> personale.<br />
«Art. VI - Sarà provveduto al servizio <strong>del</strong> culto per i giovani <strong>del</strong>l'Oratorio dal benemerito<br />
Fondatore, come per il passato. L'orario <strong>del</strong>le funzioni sarà stabilito dal direttore pro-tempore.<br />
«Art. VII - La presente convenzione avrà vigore per lo spazio di tre anni dalla data <strong>del</strong>la firma<br />
<strong>del</strong> contratto, e s'intenderà rinnovata, salvo denunzia, da farsi sei mesi prima <strong>del</strong>lo spirare <strong>del</strong>la<br />
presente, da almeno una <strong>del</strong>le parti contraenti.<br />
«Art. VIII - In caso di scissura <strong>del</strong> Contatto il benemerito Fondatore corrisponderà per ciascun<br />
fratello la somma di lire italiane duecento, per spese di via, io ed altro. Acireale 12 Ottobre 1908.<br />
Fatto in doppia copia - Firmato: Fratel Virgilio, Visitatore di Marsiglia rappresentante <strong>del</strong><br />
Superiore Generale; Sac. Pasquale Pennisi».<br />
Il 22 dicembre 1908, il Sommo Pontefice, per dimostrare l'approvazione a tanto lavoro assiduo<br />
e generoso in favore <strong>del</strong>la gioventù nominerà don Pasqualino, Prelato Domestico».<br />
Il giorno dopo, i quattro Fratelli, in compagnia di don Pasqualino, vanno a far visita al Vescovo<br />
Arista (succeduto a Genuardi, morto il 4 giugno 1907).<br />
Esiste, invero, un problema di rilievo per i Fratelli, posto dal giornale diocesano «Il Zelatore<br />
Cattolico», il quale nel numero <strong>del</strong> luglio 1908 aveva scritto che i Fratelli <strong>del</strong>le Scuole Cristiane<br />
erano venuti ad Acireale per prendere la direzione non soltanto <strong>del</strong>l'Oratorio <strong>San</strong> <strong>Luigi</strong> ma anche<br />
<strong>del</strong>la «Villa <strong>San</strong> Filippo Neri» di via Maddem.<br />
Al riguardo, a fine ottobre il Vescovo, il suo segretario can. Giovanni Pulvirenti e il filippino<br />
padre Giuseppe Timpanaro si recano all'Oratorio <strong>San</strong> <strong>Luigi</strong> per incontrarsi col direttore.<br />
« ... Si invitarono i nuovi superiori - racconterà poi padre Timpanaro - a pigliare il<br />
«Movimento» <strong>del</strong>la Villa Filippina di via Maddem; i superiori furono gentilissimi ma risposero al<br />
Vescovo che essi non erano venuti per gli studenti <strong>del</strong>le scuole classiche (cui la Villa<br />
principalmente accudiva), e poiché monsignor Vescovo e il prof. Pulvirenti decantavano il<br />
«Movimento» <strong>del</strong>la Villa, il direttore si meravigliava che si volesse distruggere quell'azione per<br />
affidarla a loro, incompetenti ... ». Alle insistenze di mons. Arista, fratel Giocondo spiega che negli<br />
accordi presi non erano state previste tali incombenze. Gli si mostra allora la copia <strong>del</strong> «Zelatore», e<br />
il direttore, dopo averla letta, esclama: «Questa notizia è un tradimento!» In effetti nessun accenno<br />
alla conduzione <strong>del</strong>la «Villa Filippina» era stato fatto ai Fratelli e nessun impegno era stato, di<br />
conseguenza, preso da loro in proposito.<br />
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