Storia del San Luigi - Istituto San Luigi
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abita vicino all'Oratorio e poiché il pezzo forte è una polka di sua composizione, spesso il pubblico<br />
grida «Vulemu a porca di Seminara!» con grandi risate per tutti.<br />
L'Oratorio cresce ogni giorno. Il 24 settembre 1904 si ordina sacerdote Marcantonio Leonardi,<br />
ed anch'egli entra come assistente dei ragazzi <strong>del</strong>l'Oratorio. (Nel 1912 passerà alla direzione <strong>del</strong><br />
Doposcuola S. Filippo Neri nella «Villa <strong>San</strong> Martino» di via Maddem).<br />
I<br />
FRATELLI I<br />
Ma don Pasqualino vuole sempre di più. Avverte l'importanza che ha assunto nell'ambito<br />
cittadino l'Oratorio, constata però come i collaboratori, non essendo a tempo pieno dedicati ai ragazzi,<br />
non possono esplicare tutte quelle iniziative così come si dovrebbe. Verso il 1905, trovandosi<br />
a Torino, conosce ed esperimenta i Fratelli <strong>del</strong>le Scuole Cristiane per mezzo <strong>del</strong> suo amico fratel<br />
Biagio. Egli rimane fortemente impressionato dal modo con cui i Fratelli operano con i ragazzi per<br />
la loro educazione religiosa e sociale.<br />
* * *<br />
Questi «Fratelli», sono ì discepoli di Saint Jéan 13aptiste de La Salle, nato a Reims, in Francia,<br />
nel 1651. Entrato nel 1670 nel Seminario di Saint-Sulpice a Parigi, il 9 aprile 1678 viene ordinato<br />
sacerdote.<br />
Preoccupato <strong>del</strong>la mancanza di istruzione e di educazione dei ragazzi poveri, il de La Salle, apre<br />
scuole libere in diverse città <strong>del</strong>la Francia. Convinto poi <strong>del</strong>la necessità dì preparare uomini capaci<br />
di fare <strong>del</strong>la scuola un centro vivo di cultura, di educazione e di evangelizzazione, si impegna fino<br />
alla morte per la preparazione degli<br />
insegnanti.<br />
«Il ragazzo - asserisce - non è una belva<br />
da domare, ma una persona con dei diritti<br />
e dei doveri; il ragazzo va capito,<br />
rispettato, incoraggiato; non è, né deve<br />
essere, la disperazione <strong>del</strong> maestro, ma è,<br />
al contrario, la sua speranza, la sua gioia,<br />
il suo orgoglio ... !».<br />
Per questo motivo dà vita - primo esempio<br />
nel mondo, di istituto magistrale - ad un<br />
convitto per preparare insegnantieducatori<br />
da destinare ai villaggi più distanti dai grossi centri.<br />
Nel 1684 fonda l'<strong>Istituto</strong> religioso dei Fratelli <strong>del</strong>le Scuole Cristiane, dando loro una regola così<br />
concepita: «Faremo voto al Signore di obbedienza, e di vivere insieme in povertà e castità.<br />
Rinunciando a una famiglia propria, avremo come figli spirituali i ragazzi poveri che il Signore<br />
manderà nelle nostre scuole. I «Fratelli» rinunceranno al sacerdozio per dedicarsi alla<br />
trasmissione <strong>del</strong>la parola di Dio e alla formazione cristiana dei giovani <strong>del</strong>la scuola ... ».<br />
L'inverno <strong>del</strong> 1685 è freddissimo e i Fratelli si recano a scuola mal coperti. Il sindaco di Reims li<br />
vede e regala loro dei rozzi, e fuori misura, cappotti, che i religiosi sono costretti a mettere sulle<br />
spalle senza indossarli. Da questa circostanza nasce il mantello dei Fratelli con le maniche<br />
svolazzanti, praticamente finte, che sino agli anni Cinquanta vedremo sulle loro spalle. Il bavero<br />
bianco che portano (le «facciole») è quello tipico dei preti <strong>del</strong> tempo.<br />
Nel 1701 i fratelli Gabriel e Gerard sono inviati a Roma, per aprire una scuola pontificia.<br />
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