Storia del San Luigi - Istituto San Luigi
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Voglia la Vergine Immacolata renderti e mantenerti, o sacro recinto, qual sei: palestra di virtù,<br />
soggiorno di grazia, soglia di Paradiso».<br />
Al vibrante appello <strong>del</strong> bar. Pennisi fanno seguito i discorsi <strong>del</strong> salesiano don Francesco Piccolo,<br />
di padre Arista, di don Pasquale Pennisi.<br />
Si declamano componimenti poetici: «L'infanzia protetta», di Giuseppe Coco, presidente <strong>del</strong>la<br />
classe di Scienze <strong>del</strong>l'Accademia degli Zelanti; «L'ideale», <strong>del</strong> can. Salvatore Bella; «L'Immacolata»,<br />
<strong>del</strong> can. Salvatore Greco; «S. <strong>Luigi</strong> patrono <strong>del</strong>la gioventù», <strong>del</strong> sac. Michelangelo<br />
D'Amico; «I pericoli <strong>del</strong>la gioventù e gli oratori festivi» di anonimo.<br />
Nel pomeriggio ed in serata continua la festa: prima, nella cappella, vespro e panegirico recitato<br />
dal giovanetto Edoardo La Spina (di <strong>Luigi</strong>); poi, nel cortile, lancio di tanti palloncini di ogni<br />
dimensione. Infine, in serata, fiaccolata e illuminazione <strong>del</strong> cortile «a luce elettrica» ed alla<br />
veneziana, e spettacolo di fuochi pirotecnici.<br />
Il 17 luglio si alza per la prima volta il sipario <strong>del</strong><br />
nuovo teatro, con la recita <strong>del</strong>la commedia «Follia<br />
comica: Crispino e Cicciotto», con brani di musica,<br />
alcuni tratti da opere teatrali ed altri composti dal<br />
maestro Salvatore Neri, diretti dal maestro Antonino<br />
Rapisardi. La regia è di Angelo Permisi Alessi, fratello di<br />
don Pasqualino.<br />
Martedì 18 si recita il dramma sacro «Ermenegildo»,<br />
<strong>del</strong> gesuita padre Valle, con «quadro plastico» finale. I<br />
registi sono i sacerdoti Vincenzo Valastro e Paolo Di<br />
Bella.<br />
A ricordo <strong>del</strong> fausto avvenimento si pone nel salone una<br />
lapide in marmo, dettata dal gesuita padre De Angelis:<br />
«XVI luglio MDCCCXCIX - Questa aula insigne -<br />
dedicata solennemente - alla cristiana pietà - e<br />
all'innocente sollievo di giovanetti divoti a Maria - e<br />
all'angelico <strong>Luigi</strong> - fece costruire - il sacerdote Pasquale<br />
Pennisi di Floristella. - La Vergine Immacolata - renda<br />
questo sacro recinto - palestra di virtù - soggiorno di<br />
grazia - soglia di Paradiso».<br />
Quante volte queste parole saranno lette, tanto da<br />
mandarle a memoria, dalle migliaia di giovani che affolleranno negli anni futuri il salone-cappella!<br />
L'Oratorio <strong>San</strong> <strong>Luigi</strong> prende subito quota, facilitato dalle funzionali strutture di cui è dotato,<br />
sotto la guida di don Pasqualino Pennisi e con la direzione affidata al can. Valastro. Si costituiscono<br />
scuole musicali per ragazzi, una per archi, l'altra per strumenti a fiato. Le dirige il maestro Rosario<br />
La Rosa che porta trionfalmente in giro ad Acireale e per le città etnee la sua banda musicale,<br />
composta di allievi <strong>del</strong>la scuola che in futuro fornirà un buon numero di valenti !Professori. 1<br />
ragazzi ne fanno parte sono dotati di una elegante divisa con bottoni dorati e cappello alla<br />
ferroviere, con lira al centro, e danno fiato a strumenti di gran pregio fatti venire da don Pasqualino<br />
appositamente da Parigi, dalle enormi proporzioni però, perché destinati ad adulti. (Sino ai nostri<br />
anni Cinquanta, nel polveroso sotto-palcoscenico <strong>del</strong> «<strong>San</strong> <strong>Luigi</strong>» si troverà ancora qualcuno di<br />
quei strumenti).<br />
Anche il teatro <strong>del</strong>l'Oratorio è in piena attività. Commedie, farse e drammi si susseguono ogni<br />
domenica. Furoreggia un comico cittadino, un artigiano che ha avuto dalla natura il dono di essere<br />
artista: Domenico Bucolo. Alto, dinoccolato, dal naso robusto, ha una facile, spontanea vena, degna<br />
di ben altri palcoscenici.<br />
Sono bravi attori anche Gaetano Di Maria (padre di Raffaele e cognato di Bucolo) e don Cola<br />
Valastro (padre di Sebastiano, futuro medico, analista nell'Ospedale di Acireale e fratello <strong>del</strong><br />
canonico Vincenzo). Durante il teatro e l'opera dei pupi siede al pianoforte il maestro Seminara, che<br />
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