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Storia del San Luigi - Istituto San Luigi

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professori di educazione fisica Solonia e Permisi, una conferenza sul <strong>San</strong>to, tenuta dall'ex-alunno<br />

prof. Salvatore Chiarenza, e, infine, il «Te Deum» di ringraziamento.<br />

Inserita nel programma dei festeggiamenti, l'8 maggio, si effettua a <strong>San</strong>ta Venerina la posa <strong>del</strong>la<br />

prima pietra <strong>del</strong>l'edificio che accoglierà gli aspiranti siciliani alla vita religiosa dei Fratelli <strong>del</strong>le<br />

Scuole Cristiane. Nel terrazzo <strong>del</strong>la casa annessa al fondo in cui sorgerà l'Aspirantato, come in una<br />

tribuna, sono presenti i Superiori lasalliani, l'Arcivescovo mons. <strong>Luigi</strong> Bentivoglio, il rettore<br />

<strong>del</strong>l'Università prof. <strong>San</strong>filippo, l'on. Giuseppe Caltabiano deputato regionale, e una folla di autorità<br />

civili e militari, di famiglie ed alunni.<br />

Alla chiusura <strong>del</strong>l'anno scolastico il direttore fratel Sisto rivolge il rituale discorso agli alunni:<br />

« ... Ricordatevi che anche durante le vacanze siete alunni <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>. Una vostra visita, 0 un<br />

vostro pensiero, se lontani, ci farà sempre piacere... Ed ora una parola intima, come tante volte ve<br />

l'ho detta in classe o in particolare. Fatte lodevoli eccezioni, in generale si ha l'idea che durante le<br />

vacanze estive non c'è bisogno di occuparsi eccessivamente <strong>del</strong>la vita spirituale. «Cognosco oves<br />

meas». Niente di più errato, figlioli cari. L'anima è qualcosa di importante per non averne sempre<br />

la massima cura. Tante volte vi è stato detto, nelle lezioni di catechismo, che nella via <strong>del</strong> bene non<br />

andare innanzi è lo stesso che andare indietro. Quindi anche durante le vacanze le pratiche di pietà<br />

vanno fatte, anzi con maggior frequenza e con maggior impegno perché si può disporre di più<br />

tempo ... ».<br />

Per il 1952 il direttore fratel Sisto ripristina le prove scritte e orali a cui dovranno essere sottoposti,<br />

a fine anno scolastico, gli alunni di tutte le classi, con lo scambio dei professori da una classe<br />

all'altra.<br />

Per <strong>San</strong> Giuseppe, l'appuntamento di tutti gli alunni e dei Fratelli è - come sempre - dai «vecchietti»<br />

accolti presso l'Asilo <strong>del</strong>le Piccole Suore dei Poveri, in via Dafnica. Si portano tanti regali e si<br />

«servono» a tavola gli anziani ospiti.<br />

In settembre il direttore fratel Sisto lascia Acireale e va a dirigere il «Noviziato <strong>del</strong>la Provincia» di<br />

Torre <strong>del</strong> Greco. Nuovo direttore è fratel Manfredi (Deodati). Il vice-direttore è fratel <strong>San</strong>te. In<br />

tutto sono presenti nella Comunità acese dieci fratelli e undici insegnanti laici.<br />

L'11 novembre accade una terribile disgrazia che sconvolge per diversi giorni la vita dei Fratelli e<br />

degli alunni. Il giovane fratel Quintilio vuol provare una moto «Lambretta» che ha acquistato da<br />

poco tempo padre Mirone. Va verso Giarre. Al ritorno nella pericolosa curva ad angolo retto sul<br />

ponte di Mangano nella via Nazionale, slitta sull'asfalto e passando attraverso i due tubi paralleli<br />

<strong>del</strong>l'inconsistente parapetto <strong>del</strong> ponte, precipita nel sottostante torrente. Assiste al fulmineo incidente<br />

il parroco di Mangano padre Gambelunghe che si trova sulla terrazza <strong>del</strong>la canonica. Subito<br />

accorre e resta vicino a fratel Quintilio in attesa dei soccorsi. Gli amministra i conforti religiosi. La<br />

corsa all'ospedale e il pronto intervento di diversi medici non salvano il giovane fratello. La frattura<br />

<strong>del</strong> cranio (tra le altre) produce una commozione cerebrale che quasi subito lo porta alla morte.<br />

La tragica fine di questo fratello, di 24 anni, su cui i Superiori riponevano tante speranze, aperto<br />

con estrema bontà e dolcezza a tutti gli alunni che gli ricambiavano affetto e attaccamento, getta<br />

nella costernazione e nel dolore i fratelli <strong>del</strong>le Comunità siciliane, compresa quella <strong>del</strong> Piccolo<br />

Noviziato al quale, dall'anno prima, con amore e passione, fratel Quintilio dedicava tutte le sue<br />

energie di apostolo e di insegnante.<br />

I funerali si svolgono il giorno 12 nell'<strong>Istituto</strong>, dove è stata trasportata la salma. E' un continuo<br />

avvicendarsi di alunni, exalunni, amici, a piangere e a porgere condoglianze ai Fratelli. Per il «fiore<br />

che non marcisce» si raccolgono 48.000 lire, mentre diverse sono le messe di suffragio celebrate.<br />

Nel ringraziare tutti, dice il direttore: «...Acireale nella circostanza ha dimostrato il suo<br />

attaccamento ai Fratelli, partecipando in forma tanto sensibile al nostro dolore. E questo c'è di<br />

conforto: non si è lavorato fin'ora invano!».<br />

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