Storia del San Luigi - Istituto San Luigi
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l'occasione offerta dal Signore per fondare la «Scuola Cristiana», così come concepita da Giovanni<br />
Battista de La Salle e sempre vagheggiata da mons. Pasquale Pennisi e dai Fratelli. E' quello un<br />
giorno grande per i Fratelli. Vi sono le stanze dov'era la Biblioteca Zelantea. L'ing. Nicola Grassi,<br />
<strong>del</strong> tutto gratuitamente, prepara un progetto per tre aule scolastiche in quel luogo e per una cucina e<br />
un refettorio da sorgere sotto i due ultimi «archi» <strong>del</strong> cortile coperto. L'antica cucinetta e il piccolo<br />
refettorio per i quattro Fratelli, esistenti nei pressi <strong>del</strong> salone, saranno trasformati in due camere da<br />
letto. I lavori iniziano nella primavera <strong>del</strong> 1921, eseguiti dall'impresa Paolo Privitera, e terminano in<br />
novembre.<br />
Mentre si completa il mobilio, si apre in ottobre la prima classe elementare che è affidata a fratel<br />
Giocondo (Catalucci). Giunge in Comunità Fratel Pietro (Menicucci) e i Fratelli di Acireale sono<br />
ora cinque. Chi sono, fra i tanti, i primi alunni? Ecco alcuni nomi: Umberto Grasso, Salvatore e<br />
Orazio Pennisi di Floristella, Mario Alosi, Gaetano Campione, Salvatore Finocchiaro e, ancora,<br />
Alfio Contarino, Giovanni Cardinale, Domenico Carrera.<br />
Il 24 aprile ha intanto fatto l'ingresso solenne in Diocesi il nuovo Vescovo mons. Salvatore<br />
Bella, succeduto ad Arista. Egli conosce assai bene l'opera dei Fratelli.<br />
All'inizio <strong>del</strong> 1922 la prima classe è sistemata nella nuova aula già allestita. «E' il preludio di<br />
un'allegrezza tutta divina che riempie i cuori di consolazione e di speranza», dice il direttore fratel<br />
Francesco durante un breve discorso.<br />
Il 18 giugno si tiene il primo «saggio pubblico»: «è un diletto poco comune - scrive un giornale<br />
locale - nel vedere bambini di sette e otto anni sapere presentarsi sul palco, recitare e cantare senza<br />
timidezze alcuna, anzi con scaltrezza e serenità ... ». E' costituito, in paritempo, il gruppo dei<br />
«Paggetti <strong>del</strong> <strong>San</strong>tissimo Sacramento». Ciascuno dei ragazzi porta una larga fascia giallina a<br />
tracolla, con al centro un ostensorio finemente ricamato.<br />
In ottobre riapre la scuola: è in funzione la seconda<br />
classe dove vi sono 20 bambini; in prima sono quindici.<br />
Gli acesi rispondono bene alla «Scuola Cristiana»:<br />
vengono iscritti, fra gli altri, Gregorio e Alberto Romeo,<br />
Raffaele Rossi, Giovanni Amico, Salvatore Platania,<br />
Pasquale Politi, Domenico Badalà, Andrea Leonardi,<br />
Paolo Petrina, Vincenzo Aita, Antonino Scandura e tanti<br />
altri.<br />
Dal 12 novembre <strong>del</strong> 1922 c'è ad Aci, intanto, un<br />
nuovo Vescovo, Fernando Cento, succeduto al Bella,<br />
morto prematuramente il 29 marzo.<br />
Nel 1923 gli alunni raggiungono il numero di sessanta.<br />
«L’entusiasmo dei ragazzi è tale - scrive fratel Francesco<br />
- che i corsi di studio in agosto e settembre, per l'orario<br />
antimeridiano soltanto, sono sempre frequentatissimi ...<br />
». Ma, con la gioia, purtroppo, anche il dolore: il 13<br />
agosto 1923, dopo 19 anni di esistenza chiude la Casa di<br />
Catania. I fratelli Cesareo ed Augusto vengono per<br />
qualche mese ad Acireale. Pochi giorni dopo, diretti<br />
verso Roma, transitano dalla Stazione di Acireale gli altri<br />
Fratelli con il direttore fratel Mauro.<br />
In ottobre, con l'apertura <strong>del</strong>la terza classe, gli alunni sono centocinque. Vengono per la prima<br />
volta al «<strong>San</strong> <strong>Luigi</strong>» (diventato «<strong>Istituto</strong> <strong>San</strong> <strong>Luigi</strong>») Filippo Testa, Michele Leonardi, Giovanni<br />
Sar<strong>del</strong>la, Sebastiano Costarelli, Alfredo Corvaia, Giuseppe Scarpinato, Francesco Catanzaro,<br />
Nicolino Calì, Annibale Bonaccorsi, Giuseppe Tornello, Rosario Pagano, Mario e Arturo Valerio,<br />
Salvatore Scuto, Rosario Spinella, Filippo Badalà, Concetto, Pietro e Filippo Patanè, Walter<br />
Scaccianoce, Giuseppe e Mario D'Amico, Michelangelo Giuffrida, Nicola Pennisi.<br />
18 novembre 1923: giunge l'«obbedienza» al direttore fratel Francesco, trasferito dai superiori al<br />
Principato di Monaco. Dopo undici anni di fruttuoso direttorato, parte dalla Stazione accompagnato<br />
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