14.06.2013 Views

Storia del San Luigi - Istituto San Luigi

Storia del San Luigi - Istituto San Luigi

Storia del San Luigi - Istituto San Luigi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Margherita aperto nel 1909. Ma si attrezzano di macchine per proiezioni l'«Eldorado» e l’«Eden».<br />

Ed il cinema entra con successo anche all'Oratorio «<strong>San</strong> <strong>Luigi</strong>». Il film è ovviamente muto, ma<br />

viene accompagnato dalla musica <strong>del</strong> pianoforte.<br />

Poi ancora, altri incontri, che nel tempo lacerato dall'anticlericalismo tendono a ristabilire la<br />

grandezza dei principi cristiani e <strong>del</strong>la Chiesa. Dal 4 al 6 giugno 1911 il salone è gremito di giovani<br />

che partecipano al Primo Convegno Giovanile diocesano. Il 29 gennaio ha vita ad Acireale, il primo<br />

Circolo <strong>del</strong>la Gioventù Cattolica Italiana, «Amore e Luce», presso i Padri Filippini <strong>del</strong>l'Oratorio,<br />

con circa 60 aderenti; presidente è Salvatore D'Amico.<br />

Al Convegno partecipano personaggi di spicco: l'avv. Paolo Pericoli, presidente generale <strong>del</strong>la<br />

Gioventù Cattolica Italiana (che parla su «L'Azione dei Circoli giovanili»), il conte Vincenzo<br />

Ottorino Gentiloni, presidente <strong>del</strong>l'Unione Elettorale Cattolica Italiana («L'Unione Elettorale»);<br />

Gaetano Mon<strong>del</strong>lo Kaskoky, membro <strong>del</strong> Consiglio nazionale <strong>del</strong>la Federazione Associazioni<br />

Sportive Cattoliche Italiane («Necessità <strong>del</strong>lo sport cattolico»). Il presidente <strong>del</strong> Circolo «Amore e<br />

Luce» parla sul «Programma <strong>del</strong>la Federazione diocesana».<br />

Le riunioni si susseguono con ritmo serrato.<br />

L'8 settembre di quello stesso 1911 vede riunite nel salone le «Figlie di Maria» per il raduno<br />

annuale e la premiazione.<br />

FRATEL FRANCESCO<br />

Il primo giorno <strong>del</strong> 1912 l'Oratorio offre un'Accademia in onore di mons. Giovanni Pulvirenti<br />

eletto vescovo di Anglona e Tursi: si declamano poesie, si<br />

concerta con i violini, si recitano brani di prosa. Fratel<br />

Andrea, a nome dei giovani degli Oratori Festivi <strong>del</strong>la<br />

Diocesi, consegna al festeggiato un orologio a pendolo da<br />

tavolo.<br />

Nell'ottobre 1912, il direttore fratel Trophime viene<br />

trasferito a Noto, ed il 16 <strong>del</strong>lo stesso mese giunge ad<br />

Acireale, come direttore, un fratello che, insieme a fratel<br />

Sisto (Olivieri), rappresenterà una pietra miliare nella vita<br />

<strong>del</strong> «<strong>San</strong> <strong>Luigi</strong>», fratel Francesco (Maynart), proveniente<br />

da Noto.<br />

Il nuovo direttore fratel Francesco - per come lo<br />

descrive l'ex alunno don Giuseppe Cristaldi - è un francese<br />

autentico. Ma parla bene l'italiano, con correttezza e con<br />

fluidità, e si sforza di parlare pure il siciliano che, nella sua<br />

cadenza straniera, assume un suggestivo carattere esotico.<br />

Porta poi - ed è una caratteristica connotazione - la barba.<br />

Una bella barba nera che egli talora con gesto rapido, suole<br />

accarezzare. A differenza degli altri Fratelli, che spesso<br />

portano lo zucchetto nero, egli abitualmente tiene attorno<br />

alla testa una papalina nera. Soffre il freddo, giacché tiene<br />

la papalina anche durante la spiegazione <strong>del</strong>la Dottrina cristiana. La toglie solo in chiesa, quando,<br />

con gli occhi chiusi, reclina leggermente il capo nell'intensità <strong>del</strong> raccoglimento.<br />

I problemi per fratel Francesco, bene arrivato, cominciano intanto ad essere molti. E non si tratta<br />

di problemi riguardanti la Dottrina cristiana!<br />

Al piano superiore <strong>del</strong>la Comunità (per dirne una) manca l'acqua corrente. Ma egli non si<br />

scoraggia: fa arrivare da Marsiglia un «bélier» (una grossa pompa idraulica) che installa lui stesso<br />

con l'aiuto degli altri fratelli. E ritorna l'acqua, come la vita, per la Comunità. I servizi igienici sono<br />

migliorati. Si cambia poi l'altalena in legno a due posti, pericolosa e ridotta male, con una in ferro,<br />

che viene sistemata in un angolo <strong>del</strong> cortile recintato da un muretto.<br />

12

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!