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la strategia mafiosa - Misteri d'Italia

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Sicilia Libera. Ha aggiunto di avere poi, al<strong>la</strong> fine del 1993, operato insieme a Bagarel<strong>la</strong> per mettere su un movimento<br />

politico col fine (ultimo e segreto) di conseguire l’indipendenza del<strong>la</strong> Sicilia dall’Italia, oltre che per gettare in politica il<br />

peso di un’organizzazione che facesse gli interessi esclusivi di “cosa nostra”. Questo Movimento, per “quanto<br />

concerneva <strong>la</strong> città di Palermo e provincia”, fu fondato nell’ottobre del 1993.<br />

Esso fu denominato “Sicilia Libera” e fu inaugurato presso l’hotel S. Paolo di Palermo, gestito dal costruttore Giovanni<br />

Ienna, nel corso di un ricevimento a cui parteciparono anche Matteo Messina Denaro e Nino Mangano.<br />

Poco dopo, verso <strong>la</strong> fine del 1993, molto probabilmente a novembre, si incontrò nell’agenzia di assicurazioni di Nino<br />

Mangano, sita nel<strong>la</strong> zona di Roccel<strong>la</strong>, col Mangano stesso e con “un signore dall’aria alcamese”, che gli fu presentato<br />

come tale signor Ferro. Questi era in compagnia “di un ragazzo giovane, credo probabilmente il figliolo”. 84<br />

Quest’incontro gli fu annunciato da Bagarel<strong>la</strong>.<br />

Nel corso dello stesso Mangano sollecitò il Ferro ad attivarsi per espandere il movimento in area alcamese ed aiutarlo<br />

(aiutare cioè il Cannel<strong>la</strong>) nell’opera di proselitismo.<br />

Anche Brusca era interessato allo sviluppo del Movimento. Infatti, quando si trattò di passare al<strong>la</strong> fase organizzativa,<br />

Brusca gli mandò “dei personaggi, delle persone” che lo contattarono.<br />

Erano ugualmente interessati i Graviano, su insistenza di Bagarel<strong>la</strong>. I Graviano, però, non presero mai realmente a<br />

cuore l’argomento e prestarono una limitata col<strong>la</strong>borazione solo per compiacere il Bagarel<strong>la</strong>. Ecco cosa dice al riguardo:<br />

“…in occasione di una competizione, diciamo che ufficialmente fecero <strong>la</strong> parte, nei confronti del signor Bagarel<strong>la</strong>, di<br />

far finta di interessarsi, mentre in effetti non si interessarono per nul<strong>la</strong>, eccezion fatta per alcuni buoni di benzina che<br />

fecero avere e per alcuni incontri che mi procurarono con personaggi di Brancaccio e con altri; ma in effetti non si<br />

interessavano.<br />

Chiaramente, questo noi lo avevamo capito, io l'avevo inteso; infatti lo riferii a Bagarel<strong>la</strong> e il motivo lo<br />

sapevamo pure, lo avevamo individuato sia io che Bagarel<strong>la</strong>...<br />

…In pratica c'era un, come dire, non dico un conflitto, ma non c'era tanto piacere”.<br />

Ecco cosa ha detto, in sede di controesame, intorno a questo Movimento:<br />

“Il movimento fu fondato da me, chiaramente, con <strong>la</strong> partecipazione di persone che erano chiaramente ignare, non<br />

erano a conoscenza che il movimento chiaramente seguiva interessi che potevano essere, ritornare utili a personaggi<br />

insomma come Leoluca Bagarel<strong>la</strong> di Cosa Nostra.<br />

AVVOCATO Traversi: Ecco, ma l'obiettivo politico che questo movimento si proponeva, qual era?<br />

EX 210 Cannel<strong>la</strong> T.: Il proponimento era duplice. Era intanto quello di perseguire un fine autonomista<br />

apparentemente, ma indipendentista. E di collegare questo movimento con altri movimenti indipendentisti, autonomisti<br />

e separatisti del Suditalia.<br />

Nello stesso tempo già a Catania era operante Sicilia Libera. Poi io ho svolto delle attività con l'aiuto e <strong>la</strong><br />

col<strong>la</strong>borazione del signor Bagarel<strong>la</strong> e di altri personaggi affinché il movimento si espandesse, si rafforzasse da<br />

Trapani, Alcamo e così via di seguito, ovunque potevamo avere interesse.<br />

E i collegamenti poi furono con Catania. Tant'è che abbiamo fatto un unico, un direttivo unitario.<br />

Il primo scopo quindi era quello di perseguire un fine separatista, in ultima analisi.<br />

AVVOCATO Traversi: Quindi separatista dall'Italia, se non ho capito male.<br />

EX 210 Cannel<strong>la</strong> T.: Certamente.<br />

AVVOCATO Traversi: Perché <strong>la</strong> Regione Sicilia è già autonoma, no?<br />

EX 210 Cannel<strong>la</strong> T.: Certamente. Va be', che il fatto che <strong>la</strong> Regione Sicilia sia autonoma nul<strong>la</strong> ha a che vedere col<br />

nostro progetto. Perché quel<strong>la</strong> autonomia è sancita dal<strong>la</strong> Costituzione e da uno statuto speciale.<br />

Noi, dico, ufficialmente perseguivamo un fine autonomista, perché era improponibile al momento in maniera<br />

chiara perseguire un fine indipendentista, ma lo scopo vero era quello.<br />

Però comprenderà lei avvocato, che era un progetto a lunga scadenza, non un progetto a breve scadenza. E<br />

quindi l'altro aspetto per cui il movimento esisteva ed era nato era quello intanto di essere un interlocutore ufficiale per<br />

altri partiti o altri movimenti politici che già, sin da quel<strong>la</strong> data, si dava per scontato che prima o poi sarebbero scesi<br />

84 Ecco cosa dice a proposito di Ferro Giuseppe e del figlio:<br />

“ Niente, era una persona abbastanza longilinea, aveva i capelli un tantino bianchi, brizzo<strong>la</strong>ti, una<br />

cosa del genere. Il figliolo era pure un ragazzo abbastanza alto.<br />

Cioè, io dico il figliolo, credo essere il figliolo all'atteggiamento. Pure mi pare che mi fu detto il<br />

figliolo. Adesso non ricordo bene. Comunque credo di poter dire con certezza che trattavasi in ogni<br />

caso del figliolo di costui, anche se non par<strong>la</strong>va molto, in quanto par<strong>la</strong>va di più il papà, chiaramente”..<br />

Il Ferro (padre) allora dimostrava un'età tra i 60-65 anni, una cosa del genere. Era longilineo e<br />

“abbastanza asciutto” nel fisico. Non dimostrava problemi di salute.

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