la strategia mafiosa - Misteri d'Italia
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“Sì. Poi ho avuto <strong>la</strong> conferma anche, sempre da Matteo, quando l'hanno arrestato. Siccome, poi, questa persona poi<br />
l'hanno arrestata, io l'ho visto fotograficamente e l'ho riconosciuta. Infatti Matteo mi ha dato <strong>la</strong> conferma che era <strong>la</strong><br />
stessa persona che si trovava là quel giorno.” 73<br />
Al<strong>la</strong> fine di quest’incontro egli ritornò a casa insieme a Ca<strong>la</strong>brò e con l’auto di quest’ultimo, senza ripassare per<br />
Bagheria; Peppe Ferro fece ritorno col figlio (sempre dubitativamente); Mangano si allontanò con <strong>la</strong> sua auto, dopo aver<br />
“fatto <strong>la</strong> strada” per un primo tratto.<br />
La riunione di Bagheria del dicembre 1993. L’idea del movimento politico, prospettata dal senatore Inzerillo, non<br />
rimase senza esito.<br />
Infatti, ha aggiunto Sinacori, qualche mese dopo <strong>la</strong> riunione di Cefalù (anzi, più precisamente, 15-30 giorni prima<br />
dell’arresto dei Graviano) se ne fece un’altra a Bagheria, in una casa in disponibilità di Fifetto (Cristofaro) Cannel<strong>la</strong>.<br />
A quest’incontro parteciparono lui (Sinacori), Matteo Messina Denaro e Giuseppe Graviano. Qui sentì par<strong>la</strong>re, per <strong>la</strong><br />
prima volta, di un movimento politico da organizzare nell’interesse di “cosa nostra”.<br />
Messina Denaro e Graviano avevano già un loro programma e cercavano persone del<strong>la</strong> provincia di Trapani per poterle<br />
candidare.<br />
A Bagheria, ha detto Sinacori, non fu fatto il nome di questo nuovo movimento politico. Si parlò “di un movimento da<br />
portare dei deputati nostri a Roma. Però io il nome non lo so. Mi dovevano fare avere i facsimile per potere fare <strong>la</strong><br />
campagna elettorale.”<br />
Solo successivamente, quando cominciarono a par<strong>la</strong>rne i pentiti, seppe che si chiamava “Sicilia Libera” (“Lo so<br />
quando escono i pentiti che si chiama Sicilia Libera”). 74<br />
Questo movimento era stato pensato da Bagarel<strong>la</strong>, Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro. Era il periodo in cui<br />
Matteo Messina Denaro era <strong>la</strong>titante a Palermo e si vedeva quasi ogni giorno con Bagarel<strong>la</strong> e Giuseppe Graviano.<br />
Sempre in quest’incontro (di Bagheria) Messina Denaro chiese a lui e a Vincenzo Virga (successivamente intervenuto)<br />
se avevano persone “presentabili” in re<strong>la</strong>zione al progettato Movimento. Egli rispose negativamente; il Virga<br />
affermativamente.<br />
Il discorso prese perciò ad evolversi così:<br />
“ il Matteo dice a Vincenzo Virga che gli mandava una persona. Siccome c'era un certo Giovanni Formoso, che è un<br />
uomo d'onore di Misilmeri, e questo aveva... conosceva il Virga perché aveva un deposito d'oro, e siccome il Virga<br />
aveva una gioielleria, dice: 'ti mando a Giovanni Formosa con un'altra persona e vedi di presentarci queste persone<br />
per potere iniziare a fare un certo tipo di discorso, vediamo se le possiamo candidare.' e tutti questi discorsi.<br />
Poi, se si sono incontrati o non si sono incontrati, io questo non glielo so dire. Però il Giovanni Formosa,<br />
doveva accompagnare il Tullio Cannel<strong>la</strong> a Trapani, che io non conosco.”<br />
Giovanni Formoso prendeva le direttive da Giuseppe Graviano.<br />
Le finalità di carattere generale di questo movimento politico erano quelle di portare a Roma (al Par<strong>la</strong>mento) persone<br />
che facessero gli interessi di “cosa nostra”.<br />
Ha detto infine, che in quel periodo Matteo Messina Denaro si incontrava con Bernardo Provenzano, insieme a<br />
Giuseppe Graviano e a Leoluca Bagarel<strong>la</strong>. Tanto gli riferiva il suo amico Matteo.<br />
L’esplosivo per Contorno e le motivazioni di questo attentato. Ha par<strong>la</strong>to poi di una fornitura d’esplosivo fatta dai<br />
trapanesi ai palermitani, agli inizi del 1994, per l’attentato a Contorno.<br />
Infatti, in un incontro che ebbero a Dattilo, Matteo Messina Denaro chiese a Vincenzo Virga di procurargli<br />
dell’esplosivo. Il Virga si mise a disposizione.<br />
Successivamente, Nino Mangano si incontrò con Vito Mazara per ritirare l’esplosivo.<br />
73 Fasc. n. 202, pag. 24 e segg.<br />
74 Fasc. n. 202, pag. 33 e segg.