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Relazione finale SSIS Filosofia e Storia - DarioDanti.it

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2. Le esperienze didattiche<br />

1. Saper osservare<br />

L'abbozzo di resoconto dell'attiv<strong>it</strong>à di osservazione svolta durante il tirocinio, un<strong>it</strong>amente alle esperienze e<br />

agli esempi che seguono, va letta in stretta relazione al “diario di bordo”. Questo perché non soltanto sono<br />

evidenti e chiari dei rimandi interni, ma soprattutto perché una certa frammentarietà della presente esposizione,<br />

avvalendosi degli spunti e delle annotazione del “diario”, può essere filtrata con più facil<strong>it</strong>à e inser<strong>it</strong>a in un<br />

quadro dinamico delle varie esperienze e tecniche osservate.<br />

Sicuramente una delle domande che mi sono posto entrando, per la prima volta, in una<br />

classe e sedendomi “dall'altra parte” è stata: «Ma chi sono io per loro?», «Un tirocinante?»,<br />

«Dario?», «Il Dottor Danti?», «Un/il Professore?». Forse ancora non mi saprei dare una<br />

risposta esaustiva, probabilmente per i ragazzi e le ragazzi la mia figura raccoglie in sé tutte<br />

queste varie declinazioni della mia persona.<br />

L'ulteriore domanda riguarda l'osservazione del lavoro della mia tutrice circa il ruolo<br />

dell'insegnante: ossia se finisca nel negativo, quando il rapporto con gli studenti e le<br />

studentesse si esaurisce gradualmente poiché sappiamo lasciare autonomia pur non perdendo<br />

autorevolezza. Connesso a questo aspetto vi sono altri due momenti dell'attiv<strong>it</strong>à dell'insegnante<br />

che, diciamo così, attraversano le fasi classiche della lezione frontale (spiegazione, verifiche<br />

scr<strong>it</strong>te, prove orali): la confidenza con la classe, la simpatia che possiamo sviluppare con ogni<br />

singolo allievo e allieva. Questi due aspetti sono intrecciati e riguardano il nostro atteggiamento<br />

più o meno confidenziale: l'uman<strong>it</strong>à e la comprensione possono essere fraintese e possiamo<br />

davvero rischiare di “andare a simpatia”? Vediamo un caso concreto. Con una ragazza dopo<br />

lezione ci fermiamo in sala insegnati a parlare dei problemi di rendimento e di salute:<br />

discutiamo con lei che piange, dietro di noi due professoresse, come se niente fosse,<br />

continuano a chiacchierare. Questo episodio mette in luce molti aspetti della relazione<br />

educativa: innanz<strong>it</strong>utto il rapporto diretto e non mediato dal gen<strong>it</strong>ore (mi chiedo, infatti, se<br />

abbia senso per un diciottenne e/o un diciannovenne avere ancora i gen<strong>it</strong>ori che vengono a<br />

parlare con i professori dell'andamento del/della figlio/a); in secondo luogo tale informal<strong>it</strong>à<br />

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