Relazione finale SSIS Filosofia e Storia - DarioDanti.it
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L'un<strong>it</strong>à didattica ha affrontato un ragionamento attorno all'allegoria della caverna di Platone,<br />
ovvero le sue differenti versioni e visioni, soprattutto attraverso opere letterarie e filmiche.<br />
Siamo part<strong>it</strong>i da una provocazione: prendere a riferimento un'immagine della caverna di<br />
Platone e verificare la sua tendenza universale, valevole in generale. Si tratta di in uno scambio<br />
di battute fra Socrate e Glaucone: «Strana immagine è la tua – disse – e strani sono quei<br />
prigionieri». «Somigliano a noi – risposi». Lo strano dell'immagine, lo strano del prigioniero, lo<br />
strano della somiglianza. Somigliano a noi. A partire dalla polar<strong>it</strong>à schiav<strong>it</strong>ù/libertà, abbiamo<br />
cercato di far discendere altre polarizzazioni sia scavando all'interno dell'allegoria platonica sia<br />
utilizzando altri testi e contesti.<br />
A nostro avviso lo status comune agli uomini in prigionia è il seguente: l'uomo si trova in<br />
una condizione miserabile, lim<strong>it</strong>ata e infelice: non in un mondo integro, luminoso, ma in una<br />
specie di prigione. L'uomo che si trova in un mondo così spiacevole e all'apparenza o in realtà<br />
privo di senso, deve vedere in che modo può plasmare la sua v<strong>it</strong>a in queste condizioni.<br />
La domanda, a questo punto, potrebbe essere duplice: esiste un altro mondo possibile,<br />
migliore? O, più semplicemente: in che modo è possibile liberarci da questa prigionia?<br />
Interrogativi, questi, soltanto filosofici? Ad uso esclusivo dei filosofi?<br />
Il nostro percorso è iniziato proprio da questa lettura della caverna platonica e ha cercato,<br />
tenendo sullo sfondo Platone, di prendere in esame tre brani letterari, La tana di Kafka, Ciàula<br />
scopre la luna di Pirandello, La caverna di Saramago, e alcuni pezzi della sceneggiatura di The<br />
Matrix dei fratelli Wachowski.<br />
A partire da una prima polar<strong>it</strong>à incentrata sul binomio schiav<strong>it</strong>ù/libertà abbiamo messo a<br />
tema la descrizione della cond<strong>it</strong>io humana così come emerge nei brani selezionati, ma anche per<br />
capire, attraverso l'introduzione di nuove polar<strong>it</strong>à, se vi è contenuto un anel<strong>it</strong>o ad un altro<br />
futuro possibile. L'immagine della prigione, da cui partire, ci è parso essere quella più calzante:<br />
prigione intesa come segreto, notte, ombra, tenebra, sicurezza, illusione, discesa, silenzio. Il<br />
dentro dal quale fuoriuscire: alla ricerca della ver<strong>it</strong>à, del giorno, della luce, della libertà, di una<br />
realtà. Risalire, insomma. Certo è che questa linear<strong>it</strong>à individuata è una chiave di lettura che<br />
lavora a partire da una visione della caverna essenzialmente negativa: intesa, cioè, come il falso,<br />
il segreto, ossia la notte, l'ombra, la tenebra. Quella sicurezza senza libertà, un dentro negativo<br />
portatore di illusione. Il basso e la discesa. Un sogno. Di contro il fuori, la risal<strong>it</strong>a e la realtà<br />
intesa come ver<strong>it</strong>à, giorno, luce, libertà.<br />
Se da un lato le polar<strong>it</strong>à individuate – e questa linea di ragionamento – potrebbero<br />
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