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Relazione finale SSIS Filosofia e Storia - DarioDanti.it

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qual<strong>it</strong>ativamente diverso dal precedente e complementare ad esso. Forse un lavoro più astratto<br />

e impegnativo, ma comunque avvincente al punto da motivare ad intervenire i più timidi,<br />

anche perché i temi trattati, ormai familiari per gli allievi, venivano sent<strong>it</strong>i come qualcosa di<br />

loro appartenenza. Gli interventi sono stati molti ed hanno denotato buona capac<strong>it</strong>à<br />

intersoggettiva di ascolto reciproco generale, attenzione all’utilizzo di termini per la definizione<br />

delle domande .<br />

Il gruppo si è distaccato progressivamente dalla dimensione dal racconto e della trama; il<br />

racconto, come una storia ordinata secondo una sequenza lineare, secondo un prima e un poi,<br />

rimaneva sullo sfondo; durante la sessione l’attenzione si è concentrata sul m<strong>it</strong>o come matrice<br />

di pensiero a cui riferire per contrasto, analogia, differenza le proprie idee, e organizzare<br />

percorsi di pensiero di tipo associativo, analogico, secondo cr<strong>it</strong>eri esplic<strong>it</strong>i o da esplic<strong>it</strong>are con<br />

l’aiuto del facil<strong>it</strong>atore o del gruppo stesso.<br />

In questa nuova s<strong>it</strong>uazione, gli alunni hanno sperimentato la possibil<strong>it</strong>à di produrre idee e<br />

pensieri e insieme la possibil<strong>it</strong>à di riflettere sui propri procedimenti di pensiero, dando v<strong>it</strong>a,<br />

insieme, a catene di idee sulle idee prodotte del gruppo, di volta in volta interiorizzate,<br />

discusse, condivise.<br />

In particolare l’attenzione si è concentrata sui concetti di: prigioni, libertà, costrizione, di cui<br />

sono state esplorate le articolazioni interne ed esaminate le relazioni reciproche, nel piano di<br />

discussione.<br />

Infine abbiamo notato che gli allievi non hanno percep<strong>it</strong>o l’esistenza di due mondi, di un<br />

dualismo; per loro non esistono due piani ontologici, uno interno e uno esterno alla caverna,<br />

ma un solo mondo, quello in cui vive chi, realisticamente parlando, ha un corpo, un’età, esiste<br />

in uno spazio ben preciso.<br />

Il nostro mondo dell’esperienza quotidiana è il mondo della caverna. La liberazione non<br />

significa uno spostamento nello spazio, un passaggio a un luogo diverso, ma un processo che<br />

può liberare l’uomo dai vincoli del senso comune, del pregiudizio, da ciò che è r<strong>it</strong>enuto naturale<br />

e lo fa vivere meglio nella misura in cui gli consente di dire e fare quello che pensa. Ma su<br />

questo torneremo al termine dal lavoro.<br />

3. I ragazzi: dal dialogo di filosofia al dialogo interdisciplinare<br />

La seconda esperienza è racchiusa nell'un<strong>it</strong>à didattica proposta alla classe III A del Liceo<br />

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