maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie ottenute ... - Don Bosco

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Don Bosco - Maria Ausiliatrice col racconto di alcune grazie un giorno dell'anno fosse espressamente stabilito per onorare la beata Vergine sotto il titolo di Maria Ausiliatrice, vale a dire, {21 [325]} che s'istituisse una festa con rito, Messa ed officio dalla Chiesa approvato. Affinchè i Pontefici si determinassero a questa importante istituzione, si richiedeva un qualche fatto straordinario, e questo non tardò ad avvenire. Sul principiare di questo secolo, Napoleone I, dopo aver conquistata mezza Europa colle sue vittorie, volendo costringere anche il. Sommo Pontefice, che allora era Pio VII, a cedergli formalmente i suoi dominii temporali, da prima glieli tolse colla forza, poscia cacciò di Roma cardinali, vescovi, preti e frati, privandoli parimente dei loro beni. Né riuscendo ancora con ciò a piegare l'animo del Papa, Napoleone lo fece arrestare e condurre col cardinal Pacca, suo segretario, a Savona, dove rimase per più di cinque anni in severa prigionia. Ma siccome dove è il Papa, ivi è il centro della religione, così Savona divenne il punto di concorso di tutti i veri cattolici, e come un'altra Roma. {22 [326]} Irritato l'imperatore da tante dimostrazioni di affetto e di venerazione prodigate all'augusto prigioniero, comandò che malgrado la rigida stagione e la malferma salute il santo vecchio venisse traslocato a Fontainebleau, castello poco distante da Parigi, e che ivi lo si tenesse separato da tutti i suoi consiglieri ed amici. Gemeva il santo vecchio nella solitaria sua prigione., nè i Cristiani avevano più altro mezzo-di soccorrerlo che la preghiera. Vuolsi che allora appunto Pio VII abbia promesso alla santa Vergine di istituire una festa per onorarla sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani, qualora egli avesse potuto ritornare a Roma sul trono pontificale, cosa che allora pareva follia sperare. Intanto tutto sorrideva a Napoleone. Dopo aver fatto risuonare di sua fama i due mondi, camminando di vittoria in vittoria, aveva portato le armi nel cuor della Russia, sperando di trovar colà nuovi trionfi. {23 [327]} Ma Iddio aveva disposto altrimenti. Maria mossa a pietà dei gemiti del Vicario di Gesù Cristo e delle preghiere di tanti suoi figli, cangiò in un momento le sorti d'Europa e del mondo. Napoleone che si era riso delle scomuniche del Papa, dicendo che non avrebbero fatto cader le armi di mano a' suoi soldati, vide compirsi la cosa alla lettera. Un freddo così intenso, che mai non s'era visto l'eguale, irrigidiva le membra de' suoi soldati, le armi cadevano loro di mano; sfiniti di forze perivan per le strade, o rimanevano sepolti nelle nevi. Di un immenso esercito pochi battaglioni poterono rientrare in Francia con Napoleone. Dopo d'allora le cose volsero sempre più al rovescio per lui, finché costretto a consegnarsi nelle mani de' suoi più fieri nemici, gli Inglesi, egli che aveva imprigionato il Papa, fu condotto a terminare i suoi giorni a mille e mille leghe di distanza dalla sua patria in un'isola perduta in mezzo all'Oceano, {24 [328]} cioè a s. Elena, ove terminò i suoi giorni, pentendosi, prima di morire, dei mali recati alla Chiesa ed al Vicario di Gesù Cristo. E intanto Pio VII, ridonato alla libertà, poté rientrare in Roma, dove fu accolto con indicibile entusiasmo, e ripigliata l'amministrazione della Chiesa e de' suoi dominii, per rendere perpetua la memoria della prodigiosa liberazione sua, dei cardinali e dei vescovi e della libertà ridonata alla Chiesa, istituì la festa di Maria auxilium Christianorum, da celebrarsi ogni anno al giorno 24 maggio; giorno, in cui egli nel 1814 libero e trionfante era rientrato in Roma. E sempre, finchè visse egli fu divoto di Maria Ausiliatrice, e ne promosse il culto approvando associazioni e confraternite in suo onore, e concedendo molte indulgenze a varie pratiche di pietà dirette a tale scopo. Che anzi, compiutosi nel 1817 un dipinto di Maria santissima, che doveva collocarsi nella chiesa di Santa Maria in Monticelli, appena vide la {25 [329]} divota immagine, provò tale emozione che senza prevenzione alcuna gridò: Maria, auxilium Christianorum, ora pro nobis. Ed ancora oggidì i fedeli, facendo eco a quel grido scoppiato dal cuore di Pio VII, continuamente attorniano quel divoto quadro, domandando grazie ed intercessione a Maria aiuto dei Cristiani. www.donboscosanto.eu 8/84

Don Bosco - Maria Ausiliatrice col racconto di alcune grazie Capo IV. Progetto di una chiesa Maria Ausiliatrice in Torino. Già da tempo la divozione alla B. Vergine Ausiliatrice aveva messo piede in Torino. Questa città era stata una delle prime ad aggregarsi alla Confraternita di Monaco, di cui parlammo nel capo precedente; ma pel numero stragrande dei Confratelli si era dovuto istituire nella chiesa di S. Francesco da Paola una Confraternita speciale che Pio VI con rescritto 9 febbraio 1798 aveva approvata ed arricchita di molte indulgenze {26 [330]} e favori spirituali. Inoltre una cappella con altare e bellissima statua di. marmo prezioso, era stata fatta costrurre e dedicare a Maria Ausiliatrice nella stessa chiesa di S..Francesco di Paola dal cardinal Maurizio principe di Savoia, morto nel 1657 2 . In questi ultimi tempi però la divozione a Maria Ausiliatrice si può dire essere divenuta mondiale, tanto da ogni parte si andavano proclamando favori strepitosi, che Essa concedeva a chi la invocava sotto al titolo di Ausiliatrice. Non poco a ciò aveva contribuito il maraviglioso scoprimento dell'immagine di Maria, Auxilium Christianorum, avvenuto nel 1862 nelle vicinanze di Spoleto; immagine stata dipinta nel 1570, e che rimasta quasi tre secoli senza onore, vide ora sorgere intorno a sè un maestoso tempio in grazia delle {27 [331]} generose oblazioni dei vari divoti stati beneficati da Maria 3 . Dilatandosi dunque sempre più e per ogni dove la detta divozione, fu ideato il progetto di una chiesa da dedicarsi appunto a Maria Ausiliatrice in Valdocco 4 , popolatissimo quartiere di questa città di Torino. Era ivi uno spazio estesissimo coperto di case abitate da oltre 35000 persone, tra cui non esisteva alcuna {28 [332]} pubblica chiesa, fuori quella di Borgo Dora posta all'estremità, che d'altronde non può contenere più di 1000 persone. Esistevano bensì nel distretto le chiesette della Piccola Casa della Provvidenza e dell'Oratorio di S. Francesco di Sales; ma sì l'una che l'altra bastavano appena al servizio delle rispettive loro comunità che anzi molti dei giovani, che nei di festivi venivano all'Oratorio, ne dovevano essere rimandati per mancanza di posto. Evidente era dunque il bisogno di una chiesa in quel territorio per comodità degli abitanti; ma un motivo tutto speciale ne consigliava la costruzione, ed era il bisogno di dare un segno pubblico di gratitudine a Maria SS., che in modo tanto visibile aveva in questi ultimi tempi scampato i nostri paesi dai mali, cui tanti altri erano andati soggetti. Due cose dovevansi anzitutto decidere: il luogo preciso e il titolo dell'edifizio. Il luogo fu scelto in un'area posta vicino all'Oratorio di S. Francesco {29 [333]} di Sales, nel centro di quella grande popolazione. Quanto al titolo, mentre si stava discutendo intorno al medesimo, un incidente sciolse ogni dubbio. Il Sommo Pontefice, l'immortale Pio IX, cui nulla sfugge di quanto può tornar vantaggioso alla religione, informato del progetto di quella chiesa a Maria SS., mandò la sua prima graziosa offerta di L. 500, facendo sentire che Maria Ausiliatrice sarebbe stato un titolo certamente gradito all'Augusta Regina del Cielo. Accompagnava poi l'offerta con una speciale benedizione a quelli, che colle loro oblazioni fossero per cooperare all'edificazione e al lustro di quella chiesa. Stabilito il luogo e il titolo dell'edifizio, l'ingegnere cavalier Antonio Spezia ne concepì il disegno, lo sviluppò in forma di croce latina sopra una superficie di 1200 metri quadrati, e sebbene già fossero sorte non piccole difficoltà ed altre ancor più gravi si presentissero, 2 Quella cappella essendo stata alquanto danneggiata dal tempo, il Re Vittorio Emanuele Il ordinò che ogni cosa fosse a sue spese ristorata. 3 La relazione del ritrovamento di questa immagine è a lungo riferita nel fascicolo delle Letture Cattoliche. intitolato: Maraviglie della Madre di Dio Maria Auxiliatrice, pag. 95. 4 Questo quartiere chiamasi Valdocco dalle iniziali Val. Oc.: Vallis Occisorum, ossia Valle degli Uccisi, perchè essa, fu inaffiata dal sangue dei canti Solutore, Avventore ed Ottavio, patroni della città; dei quali i due ultin i riportarono in detto luogo la palma del martirio, e Solutore, ivi ferito, compiè poscia il suo martirio presso ad Ivrea (Vedi fascicolo delle LETTURE CATTOLICHE, Vita dei SS. Martiri Solutore, Avventore ed Ottavio). E sembra veramente che il sangue di quei martiri abbia portato benedizione a questo quartiere, essendovi sorti quasi l'un presso all'altro tanti istituti pii, cioè il Cottolengo, il Rifugio, il monastero delle Maddalene, la pia Opera dei Sordomuti, del manicomio, di s. Anna, l'istituto del Buon Pastore, l’ Oratorio di S. Francesco di Sales ecc. www.donboscosanto.eu 9/84

<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Maria Ausiliatrice <strong>col</strong> <strong>racconto</strong> <strong>di</strong> <strong>alcune</strong> <strong>grazie</strong><br />

Capo IV. Progetto <strong>di</strong> una chiesa Maria Ausiliatrice in Torino.<br />

Già da tempo la <strong>di</strong>vozione alla B. Vergine Ausiliatrice aveva messo piede in Torino.<br />

Questa città era stata una delle prime ad aggregarsi alla Confraternita <strong>di</strong> Monaco, <strong>di</strong> cui<br />

parlammo nel capo precedente; ma pel numero stragrande dei Confratelli si era dovuto istituire<br />

nella chiesa <strong>di</strong> S. Francesco da Paola una Confraternita speciale che Pio VI con rescritto 9<br />

febbraio 1798 aveva approvata ed arricchita <strong>di</strong> molte indulgenze {26 [330]} e favori spirituali.<br />

Inoltre una cappella con altare e bellissima statua <strong>di</strong>. marmo prezioso, era stata fatta costrurre e<br />

de<strong>di</strong>care a Maria Ausiliatrice nella stessa chiesa <strong>di</strong> S..Francesco <strong>di</strong> Paola dal car<strong>di</strong>nal Maurizio<br />

principe <strong>di</strong> Savoia, morto nel 1657 2 .<br />

In questi ultimi tempi però la <strong>di</strong>vozione a Maria Ausiliatrice si può <strong>di</strong>re essere <strong>di</strong>venuta<br />

mon<strong>di</strong>ale, tanto da ogni parte si andavano proclamando favori strepitosi, che Essa concedeva a<br />

chi la invocava sotto al titolo <strong>di</strong> Ausiliatrice. Non poco a ciò aveva contribuito il maraviglioso<br />

scoprimento dell'immagine <strong>di</strong> Maria, Auxilium Christianorum, avvenuto nel 1862 nelle vicinanze<br />

<strong>di</strong> Spoleto; immagine stata <strong>di</strong>pinta nel 1570, e che rimasta quasi tre se<strong>col</strong>i senza onore, vide ora<br />

sorgere intorno a sè un maestoso tempio in grazia delle {27 [331]} generose oblazioni dei vari<br />

<strong>di</strong>voti stati beneficati da Maria 3 .<br />

Dilatandosi dunque sempre più e per ogni dove la detta <strong>di</strong>vozione, fu ideato il progetto <strong>di</strong><br />

una chiesa da de<strong>di</strong>carsi appunto a Maria Ausiliatrice in Valdocco 4 , popolatissimo quartiere <strong>di</strong><br />

questa città <strong>di</strong> Torino.<br />

Era ivi uno spazio estesissimo coperto <strong>di</strong> case abitate da oltre 35000 persone, tra cui non<br />

esisteva alcuna {28 [332]} pubblica chiesa, fuori quella <strong>di</strong> Borgo Dora posta all'estremità, che<br />

d'altronde non può contenere più <strong>di</strong> 1000 persone. Esistevano bensì nel <strong>di</strong>stretto le chiesette della<br />

Pic<strong>col</strong>a Casa della Provvidenza e dell'Oratorio <strong>di</strong> S. Francesco <strong>di</strong> Sales; ma sì l'una che l'altra<br />

bastavano appena al servizio delle rispettive loro comunità che anzi molti dei giovani, che nei <strong>di</strong><br />

festivi venivano all'Oratorio, ne dovevano essere rimandati per mancanza <strong>di</strong> posto.<br />

Evidente era dunque il bisogno <strong>di</strong> una chiesa in quel territorio per como<strong>di</strong>tà degli<br />

abitanti; ma un motivo tutto speciale ne consigliava la costruzione, ed era il bisogno <strong>di</strong> dare un<br />

segno pubblico <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne a Maria SS., che in modo tanto visibile aveva in questi ultimi tempi<br />

scampato i nostri paesi dai mali, cui tanti altri erano andati soggetti.<br />

Due cose dovevansi anzitutto decidere: il luogo preciso e il titolo dell'e<strong>di</strong>fizio. Il luogo fu<br />

scelto in un'area posta vicino all'Oratorio <strong>di</strong> S. Francesco {29 [333]} <strong>di</strong> Sales, nel centro <strong>di</strong><br />

quella grande popolazione. Quanto al titolo, mentre si stava <strong>di</strong>scutendo intorno al medesimo, un<br />

incidente sciolse ogni dubbio. Il Sommo Pontefice, l'immortale Pio IX, cui nulla sfugge <strong>di</strong><br />

quanto può tornar vantaggioso alla religione, informato del progetto <strong>di</strong> quella chiesa a Maria SS.,<br />

mandò la sua prima graziosa offerta <strong>di</strong> L. 500, facendo sentire che Maria Ausiliatrice sarebbe<br />

stato un titolo certamente gra<strong>di</strong>to all'Augusta Regina del Cielo. Accompagnava poi l'offerta con<br />

una speciale bene<strong>di</strong>zione a quelli, che <strong>col</strong>le loro oblazioni fossero per cooperare all'e<strong>di</strong>ficazione<br />

e al lustro <strong>di</strong> quella chiesa.<br />

Stabilito il luogo e il titolo dell'e<strong>di</strong>fizio, l'ingegnere cavalier Antonio Spezia ne concepì il<br />

<strong>di</strong>segno, lo sviluppò in forma <strong>di</strong> croce latina sopra una superficie <strong>di</strong> 1200 metri quadrati, e<br />

sebbene già fossero sorte non pic<strong>col</strong>e <strong>di</strong>ffi<strong>col</strong>tà ed altre ancor più gravi si presentissero,<br />

2 Quella cappella essendo stata alquanto danneggiata dal tempo, il Re Vittorio Emanuele Il or<strong>di</strong>nò che ogni cosa<br />

fosse a sue spese ristorata.<br />

3 La relazione del ritrovamento <strong>di</strong> questa immagine è a lungo riferita nel fasci<strong>col</strong>o delle Letture Cattoliche.<br />

intitolato: Maraviglie della Madre <strong>di</strong> Dio Maria Auxiliatrice, pag. 95.<br />

4 Questo quartiere chiamasi Valdocco dalle iniziali Val. Oc.: Vallis Occisorum, ossia Valle degli Uccisi, perchè essa,<br />

fu inaffiata dal sangue dei canti Solutore, Avventore ed Ottavio, patroni della città; dei quali i due ultin i riportarono<br />

in detto luogo la palma del martirio, e Solutore, ivi ferito, compiè poscia il suo martirio presso ad Ivrea (Ve<strong>di</strong><br />

fasci<strong>col</strong>o delle LETTURE CATTOLICHE, Vita dei SS. Martiri Solutore, Avventore ed Ottavio). E sembra<br />

veramente che il sangue <strong>di</strong> quei martiri abbia portato bene<strong>di</strong>zione a questo quartiere, essendovi sorti quasi l'un<br />

presso all'altro tanti istituti pii, cioè il Cottolengo, il Rifugio, il monastero delle Maddalene, la pia Opera dei Sordomuti,<br />

del manicomio, <strong>di</strong> s. Anna, l'istituto del Buon Pastore, l’ Oratorio <strong>di</strong> S. Francesco <strong>di</strong> Sales ecc.<br />

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