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maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie ottenute ... - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Maria Ausiliatrice <strong>col</strong> <strong>racconto</strong> <strong>di</strong> <strong>alcune</strong> <strong>grazie</strong><br />

XCVIII. Guarigione da infermità al ginocchio.<br />

Il mio caro, e dolce padre Vercellotti Giuseppe affetto da infermità in un ginocchio<br />

ricorse alla Vergine Ausiliatrice che si venera in Torino nella chiesa a Lei de<strong>di</strong>cata e n'ebbe la<br />

bramata guarigione. In attestato della grazia ricevuta adempie la sua promessa con offerta.<br />

Trino, li 28 gennaio, 1869.<br />

XCIX. Guarigione da malattia incurabile.<br />

Umil. ma Serva<br />

VERCELLOTTI MADDALENA. {272 [576]}<br />

Ad onor e gloria della comun nostra madre Maria santissima Ausiliatrice io attesto d'aver<br />

ricevuto la grazia della mia guarigione.<br />

Da più <strong>di</strong> cinque mesi io era stata presa da fortissima tosse, la quale mi ridusse lo<br />

stomaco in istato sì deplorabile da non poter quasi più prender alimento. Oltre a ciò,<br />

violentissime febbri mi tolsero in breve le forze; in<strong>di</strong> dolori <strong>di</strong> capo e <strong>di</strong> fegato mi portarono allo<br />

stato <strong>di</strong> consumazione. Fin dal principio della malattia si consultarono i mettici. Il signor dottore<br />

Rolando, osservato attentamente il male, <strong>di</strong>sse, che avendo io già guasti i polmoni, poco<br />

speravane la guarigione; mi prescrisse però alcuni rime<strong>di</strong> i quali non mi recarono il minimo<br />

sollievo. Fui visitata dal signor dottor Borgna, il quale, dopo aver fatte moltissime prove e senza<br />

risultati, fece sentire a' miei superiori {273 [577]} che a nulla sarebbero giovati i rime<strong>di</strong> umani, e<br />

<strong>di</strong>chiarando il male incurabile, mi abbandonò nelle mani della <strong>di</strong>vina Provvidenza. La mia buona<br />

maestra vedendomi in tale stato, senza alcuna speranza <strong>di</strong> vita, mi <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzarmi alla mia<br />

reverenda Superiora, pregandola a volermi or<strong>di</strong>nare, per merito <strong>di</strong> santa obbe<strong>di</strong>enza, <strong>di</strong> pregare<br />

Maria santissima Ausiliatrice ad ottenermi la guarigione <strong>di</strong>cendole così: Maria santissima, se<br />

volete acquistarvi gran cre<strong>di</strong>to dall'intera nostra Comunità, vedendo che la mia guarigione sia<br />

conforme ai voleri <strong>di</strong>vini, e che io non solo non abbia ad abusare dei giorni miei, ma me ne serva<br />

a maggior gloria <strong>di</strong> Dio, mostrate la vostra potenza con sanarmi dalla infermità. Correva il 19<br />

aprile. L'indomani, domenica in Albis, io eseguii il desiderio della mia maestra, e ne ebbi dalla<br />

superiora l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>enza domandatole. In quella mattina potei fare la S. Comunione, ed<br />

avuto il <strong>di</strong>letto Gesù nel mio cuore feci {274 [578]} la detta preghiera a Maria santissima<br />

Ausiliatrice, e non tardai ad accor<strong>di</strong> germi <strong>di</strong> aver ottenuto la grazia; giacchè in quel mattino<br />

stesso potei nutrirmi alquanto, quin<strong>di</strong> cessarono poco a poco i sintomi peri<strong>col</strong>osi: e m'accorsi che<br />

<strong>di</strong> giorno in giorno andavo riprendendo le forze naturali. Otto giorni dopo io fui in grado <strong>di</strong><br />

recarmi nella nostra chiesa a ricevere Gesù sacramentato e, <strong>di</strong> u<strong>di</strong>re la santa Messa. Progre<strong>di</strong>i <strong>di</strong><br />

bene in meglio, ed ora godo la primiera mia salute.<br />

Suor MARIA GASPARINA <strong>di</strong> Gesù.<br />

religiosa <strong>di</strong> S. Giuseppe.<br />

Suor MARIA IRENE, superiora.<br />

C. Guarigione da tremolio per tutte le membra.<br />

Maddalena Ghia, figlia <strong>di</strong> Giuseppe <strong>di</strong> Carmagnola, <strong>di</strong> anni 12, pativa un tremolio, per<br />

cui non poteva ne camminare, nè lavorare, nè reggersi {275 [579]} sulla persona. I me<strong>di</strong>ci non<br />

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