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maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie ottenute ... - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Maria Ausiliatrice <strong>col</strong> <strong>racconto</strong> <strong>di</strong> <strong>alcune</strong> <strong>grazie</strong><br />

dopo <strong>alcune</strong> settimane furono unanimi nel <strong>di</strong>rmi che attesa la mia età <strong>di</strong> settanta sei anni non<br />

potevano più assicurarmi la guarigione.<br />

- Che non vi sia più alcun rime<strong>di</strong>o? <strong>di</strong>ssi al dottore.<br />

- L'unico rime<strong>di</strong>o sarebbe un mira<strong>col</strong>o del Signore, rispose.<br />

Allora io mi raccomandai con fede {115 [419]} a Maria Ausiliatrice; feci una novena e<br />

fra breve rimasi perfettamente guarita, perciò la Madonna ha veramente operato un mira<strong>col</strong>o.<br />

Ora io cammino liberamente, e con gratitu<strong>di</strong>ne compio la mia obbligazione. Chi vuol sapere il<br />

mio nome lo guar<strong>di</strong> <strong>di</strong>etro al cuore che offro, ed è Anna Caniparo, <strong>di</strong> anni 76.<br />

XII. Fiasco <strong>di</strong> Gavazzi.<br />

Nello stesso giorno 12 giugno giunse un <strong>di</strong>spaccio <strong>di</strong> monsig. Pietro Rota vescovo <strong>di</strong><br />

Guastalla. Egli pure doveva venire a prendere parte alle sacre funzioni della consacrazione, e<br />

invece scriveva il seguente telegramma: L'eretico Gavazzi è giunto in Guastalla per pre<strong>di</strong>care<br />

l'empietà; perciò la partenza è sospesa, fate preghiera a Maria Ausiliatrice che ci liberi da<br />

questo malanno.<br />

Si fecero veramente pubbliche preghiere nella nuova chiesa e la santa {116 [420]}<br />

Vergine le as<strong>col</strong>tò. Gavazzi si provò a pre<strong>di</strong>care, ma non potè. Sfidò il vescovo ed altri a.<br />

<strong>di</strong>sputa, che l'accettarono. Egli, temendo <strong>di</strong> fare un fiasco pubblicamente, andò in cerca <strong>di</strong><br />

pretesti per poterla rifiutare.<br />

Il pubblico ne fu sdegnato, ed il famigerato Gavazzi dovette con somma fretta<br />

allontanarsi da quella città, confermando <strong>col</strong> fatto quanto la Chiesa Cattolica canta in ossequio<br />

alla santa Vergine: Cunctas haereses sola interemisti in universo mundo.<br />

Quel dotto e pio Prelato dopo una settimana potè venire a visitare la nuova chiesa.<br />

Compiè <strong>di</strong>verse sacre funzioni, ringraziando così la santa Vergine Maria della grazia ricevuta<br />

nell'essere liberati dal Gavazzi, senza che si dovessero deplorare le triste conseguenze e i gravi<br />

scandali cagionati in altri paesi. {117 [421]}<br />

XIII. Pinelli <strong>di</strong> Avigliana guarito da tosse ostinata.<br />

Fra molti che in detto giorno 12 giugno vennero a ringraziare la santa Vergine per<br />

benefizi ricevuti fu un certo Pinelli Giovanni <strong>di</strong> Avigliana. «Mio figlio, egli <strong>di</strong>sse, venne assalito<br />

da una tosse così ostinata che sembrava minacciargli la vita. Dopo alcuni mesi i me<strong>di</strong>ci lo<br />

qualificarono come preso ai polmoni e perciò avviato ad una vera etisia. Privo <strong>di</strong> speranza<br />

nell'arte umana, feci ricorso a <strong>col</strong>ei che ogni giorno chiamiamo Aiuto dei Cristiani, e ad esempio<br />

<strong>di</strong> alcuni miei patrioti feci una novena con qualche promessa. La novena non era ancora<br />

terminata e il mio figlio era guarito. Si noti <strong>di</strong> più che egli pativa ezian<strong>di</strong>o altri incomo<strong>di</strong> nella<br />

sanità, i quali tutti scomparvero nel corso della ben avventurata novena.» {118 [422]}<br />

XIV. Giacchetti <strong>di</strong> Lessona liberato da violento mal <strong>di</strong> denti.<br />

Il chierico Giacchetti Carlo <strong>di</strong> Lessona biellese è tra quelli che vennero a ringraziare la<br />

santa Vergine per grazia ricevuta. Ecco come egli stesso racconta il fatto. « Per mia sventura<br />

andava spesso soggetto a mal <strong>di</strong> denti. Una volta più che mai venni assalito in modo veramente<br />

violento. Da un<strong>di</strong>ci giorni per la violenza del male non poteva più avere né pace, né riposo, né<br />

giorno, né notte. Allora non lui più padrone delle fa<strong>col</strong>tà mentali e cad<strong>di</strong> in delirio. Una notte,<br />

www.donboscosanto.eu 29/84

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