maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie ottenute ... - Don Bosco

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Don Bosco - Maria Ausiliatrice col racconto di alcune grazie Coll'anno 1867 i lavori vennero quasi ultimati. Il rimanente dell'interno della chiesa fu compiuto nei cinque primi mesi del 1868. {39 [343]} Capo VI. Descrizione della Chiesa. Come già abbiamo accennato, questa Chiesa si svolge in forma di croce latina sopra un' area di 1200 metri quadrati. La sua facciata è di stile moderno e ben proporzionato. Dal mezzo del corpo dell'edifizio spicca la gran cupola sormontata dalla statua della B. V. Dall'uno e dall'altro lato sorgono due campanili, terminati a cupolino ed essi pure sormontati da due statue di rame dorato battuto, dell'altezza di due metri e mezzo caduna. L'una di queste statue rappresenta l'angelo Gabriele nell'atto di offrire una corona alla s. Vergine; l'altra statua rappresenta s. Michele nell'atto di fare sventolare una bandiera, sulla quale sta scritto Lepanto, come per ricordare la grande vittoria riportata dai Cristiani sui Turchi presso Lepanto ad intercessione di Maria SS. Sopra uno dei campanili avvi un {40 [344]} concerto in mi bemolle di otto campane, con cui si possono suonare pezzi di, musica ed anche marcie militari. Intorno alle campane sono incise immagini con analoghe iscrizioni. Una di queste campane è dedicata al supremo gerarca della Chiesa Pio IX; un'altra a mons. Riccardi in allora arcivescovo di Torino; una alla famiglia del conte Francesco Viancino; altra alla famiglia del conte De Maistre; una a quella di Rosa Mercurelli di Roma. Un castelletto in ferro appoggiato al piano delle finestre del campanile sorregge tutto il peso delle campane, le quali vengono suonate a. ruota con grande comodo e facilità, ed occupano pochissimo posto essendone i ceppi fatti in getto. L' esterno della cupola è circondato da tre ringhiere, ed una scala a gradinata posta a suo ridosso offre mezzo sicuro per salire al piedestallo della statua. Dalla prima base dell'edifizio alla sua maggiore altezza si misurano metri 70; i basamenti, {41 [345]} i legami, gli stillicidi, i cornicioni sono di granito. Degna di attenzione è la porta maggiore della Chiesa, egregio lavoro dell'artista Ottone torinese. Altre sei porte laterali possono dare sfogo alla folla. Entrando nell'interno della chiesa, vedonsi anzitutto nell'ingresso due colonne di marmo, che sostengono l' orchestra, i cui piedestalli sono lavorati in modo da servire da acquasantino. In alto intorno ai cornicioni e nell'interno della cupola girano ringhiere in ferro. L' orchestra è di due piani, cioè di orchestra e controrchestra, con eco ossia doppio pavimento, ed è capace di circa 300 musici. Esso è dono e lavoro dell'artista Gabotti Giuseppe di Locarno dimorante a Torino. L' organo poi, eretto nel 1870, è l'opera 161 a dei F. m Lingiardi di Pavia, e Pundecima del loro nuovo sistema di organi-orchestra, con apparato pneumatico, pure di loro invenzione. Consta di registri n. 58, cioè di {42 [346]} 44 pel grand' organo, e di 14 per la cassa armonica, rappresentante l'antica eco o second'organo. Ha due tastiere; l’ una serve per il ripieno e strumenti ad anima del grand'organo e per la cassa armonica; l'altro per gli strumenti di timbro forte, detti a squillo, che sono dieci registri, i quali emanano per sé soli l'effetto di una piccola banda della forza complessiva di un organo di 30 registri del sistema comunemente usato, per cui si può dire che detto organo rende in valore sonoro l'effetto doppio, relativamente alla sua mole, cioè come constasse di 90 e più registri. A mezzo delle due tastiere si può ottenere l’ effetto di quattro organi di diverso timbro: colla tastiera seconda il ripieno semplice, la cassa armonica chiusa, l’ eco, poi l’ organo espressivo per le tinte graduate che pongono l’ esecutore in facoldi smorzare e rinforzare i suoni, e di portare la sonorità dal più lieve soffio di poche canne, al massimo grado di intensità, e ciò mediante l’ uso {43 [347]} dell'altra tastiera, cheunita alla prima per dar effetto di banda, permette di raggiungere tale un grandioso complesso, da renderlo superiore a qualsiasi massa istrumentale. www.donboscosanto.eu 12/84

Don Bosco - Maria Ausiliatrice col racconto di alcune grazie Alternando poi i singoli registri corrispondenti alle due tastiere si ricavano effetti così svariati, che non si possono né descrivere, nè immaginare. E tutti questi moltiplici effetti si possono ottenere dal suonatore colla massima facilità, sia pure di mediocre capacità, purchè vada fornito di un certo buon gusto. I Lingiardi si studiarono di semplificare il meccanismo di quest'organo collocando sopra lo stesso somiere la parte fonica. Ecco perchè si possono da esso ottenere effetti mirabili svariatissimi con sole due tastiere e con molto maggiore facilità e prontezza che non dagli organi forniti di 4 o 5 tastiere, come sono quelli costosissimi di Francia e di Germania. E ciò anche per la posizione la più comoda ed acconcia, con cui sono collocate le tastiere {44 [348]} e pedaliere, i tiratutti, i pedaletti sicchè possono essere, maneggiati da chi suona con una prontezza ed agilità indicibile, mentre poi d' altra parte l’ istrumento si presta a sciogliere le più svariate complicazioni e difficoltà. Mirabili poi sono in detto organo i seguenti effetti acustici d'invenzione dei suddetti fratelli Lingiardi: 1° Le voci umane, che rendono la verità di un coro di vergini, che dalla chiesuola del loro monastero innalzano preci al Signore. 2° Il violino ed il violoncello, di tale effetto che par di udire le corde a vibrare sotto il fregamento dell'arco. 3° La dulciana, voce soavissima che accompagna sommessamente tutti gli strumenti dolci e delicati. 4° Lo czakan (flauto polacco) a voce argentina, penetrante, che ricorda il canto degli augelletti dopo un temporale. 5° Il contrafagotto, in ordine di 16 {45 [349]} piedi, che dona all'organo la massima gravità. 6° Il corno-bassetto a lingua, e tutti gli altri registri di concerto imitanti perfettamente il tipo, di cui portano il nome. Per l'aggiunta di questi nuovi effetti orchestrali, l'organo non scema punto dall'antica maestà del ripieno nudrita da potenti contrabassi, che unito ai registri di concerto si fonde nel più omogeneo impasto, formando così un complesso imponente di una armonia la meglio equilibrata, degna veramente del tempio di Dio. - Che se tutte le cose, come dice il Poeta: Sono scala al Fattor chi ben le estima, molto più lo si può dire di questo grandioso istrumento sacro, le cui dolci e maestose armonie elevano a Dio la nostra mente e il nostro cuore, e in cui V'è del tuono il fragor che rimbomba Il ronzio del più piccolo insetto, Il gorgheggio del caro augelletto Che dei boschi rallegra l'orror:{46 [350]} V'è lo squillo di bellica tromba, L'arpa mesta, le tibie gioconde Ciò che a tocco, che ad arco risponde, Tutto s'ode nel sommo lavor 7 . S. CARATI. Proseguendo la descrizione della chiesa, cinque sono gli altari, tutti di marmo lavorato con disegni e fregi diversi, colle rispettive balaustre. Essi sono lavoro del cav. Gussone torinese, ad eccezione del primo a destra dedicato a s. Anna. Questo per preziosità di marmi è il più ricco, 7 I sommi maestri, i più competenti giudici, che ebbero a collaudare gli organi dei Lingiardi, interpellati sugli effetti sorprendenti tanto decantati in essi organi, rispondono: Non si possono nè descrivere nè definire, bisogna udirli. Quindi è che nelle esposizioni industriali e dalle migliori Accademie d'Italia questi organi furono spesso fregiati di medaglia d' oro, e S. M. degnossi accordare di modo proprio la croce Mauriziana all'illustre Luigi Lingiardi. www.donboscosanto.eu 13/84

<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Maria Ausiliatrice <strong>col</strong> <strong>racconto</strong> <strong>di</strong> <strong>alcune</strong> <strong>grazie</strong><br />

Coll'anno 1867 i lavori vennero quasi ultimati. Il rimanente dell'interno della chiesa fu<br />

compiuto nei cinque primi mesi del 1868. {39 [343]}<br />

Capo VI. Descrizione della Chiesa.<br />

Come già abbiamo accennato, questa Chiesa si svolge in forma <strong>di</strong> croce latina sopra un'<br />

area <strong>di</strong> 1200 metri quadrati. La sua facciata è <strong>di</strong> stile moderno e ben proporzionato. Dal mezzo<br />

del corpo dell'e<strong>di</strong>fizio spicca la gran cupola sormontata dalla statua della B. V. Dall'uno e<br />

dall'altro lato sorgono due campanili, terminati a cupolino ed essi pure sormontati da due statue<br />

<strong>di</strong> rame dorato battuto, dell'altezza <strong>di</strong> due metri e mezzo caduna. L'una <strong>di</strong> queste statue<br />

rappresenta l'angelo Gabriele nell'atto <strong>di</strong> offrire una corona alla s. Vergine; l'altra statua<br />

rappresenta s. Michele nell'atto <strong>di</strong> fare sventolare una ban<strong>di</strong>era, sulla quale sta scritto Lepanto,<br />

come per ricordare la grande vittoria riportata dai Cristiani sui Turchi presso Lepanto ad<br />

intercessione <strong>di</strong> Maria SS.<br />

Sopra uno dei campanili avvi un {40 [344]} concerto in mi bemolle <strong>di</strong> otto campane, con<br />

cui si possono suonare pezzi <strong>di</strong>, musica ed anche marcie militari. Intorno alle campane sono<br />

incise immagini con analoghe iscrizioni. Una <strong>di</strong> queste campane è de<strong>di</strong>cata al supremo gerarca<br />

della Chiesa Pio IX; un'altra a mons. Riccar<strong>di</strong> in allora arcivescovo <strong>di</strong> Torino; una alla famiglia<br />

del conte Francesco Viancino; altra alla famiglia del conte De Maistre; una a quella <strong>di</strong> Rosa<br />

Mercurelli <strong>di</strong> Roma. Un castelletto in ferro appoggiato al piano delle finestre del campanile<br />

sorregge tutto il peso delle campane, le quali vengono suonate a. ruota con grande comodo e<br />

facilità, ed occupano pochissimo posto essendone i ceppi fatti in getto.<br />

L' esterno della cupola è circondato da tre ringhiere, ed una scala a gra<strong>di</strong>nata posta a suo<br />

ridosso offre mezzo sicuro per salire al piedestallo della statua. Dalla prima base dell'e<strong>di</strong>fizio alla<br />

sua maggiore altezza si misurano metri 70; i basamenti, {41 [345]} i legami, gli stillici<strong>di</strong>, i<br />

cornicioni sono <strong>di</strong> granito.<br />

Degna <strong>di</strong> attenzione è la porta maggiore della Chiesa, egregio lavoro dell'artista Ottone<br />

torinese. Altre sei porte laterali possono dare sfogo alla folla.<br />

Entrando nell'interno della chiesa, vedonsi anzitutto nell'ingresso due <strong>col</strong>onne <strong>di</strong> marmo,<br />

che sostengono l' orchestra, i cui piedestalli sono lavorati in modo da servire da acquasantino. In<br />

alto intorno ai cornicioni e nell'interno della cupola girano ringhiere in ferro.<br />

L' orchestra è <strong>di</strong> due piani, cioè <strong>di</strong> orchestra e controrchestra, con eco ossia doppio<br />

pavimento, ed è capace <strong>di</strong> circa 300 musici. Esso è dono e lavoro dell'artista Gabotti Giuseppe <strong>di</strong><br />

Locarno <strong>di</strong>morante a Torino.<br />

L' organo poi, eretto nel 1870, è l'opera 161 a dei F. m Lingiar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pavia, e Pundecima del<br />

loro nuovo sistema <strong>di</strong> organi-orchestra, con apparato pneumatico, pure <strong>di</strong> loro invenzione.<br />

Consta <strong>di</strong> registri n. 58, cioè <strong>di</strong> {42 [346]} 44 pel grand' organo, e <strong>di</strong> 14 per la cassa armonica,<br />

rappresentante l'antica eco o second'organo. Ha due tastiere; l’ una serve per il ripieno e<br />

strumenti ad anima del grand'organo e per la cassa armonica; l'altro per gli strumenti <strong>di</strong> timbro<br />

forte, detti a squillo, che sono <strong>di</strong>eci registri, i quali emanano per sé soli l'effetto <strong>di</strong> una pic<strong>col</strong>a<br />

banda della forza complessiva <strong>di</strong> un organo <strong>di</strong> 30 registri del sistema comunemente usato, per cui<br />

si può <strong>di</strong>re che detto organo rende in valore sonoro l'effetto doppio, relativamente alla sua mole,<br />

cioè come constasse <strong>di</strong> 90 e più registri. A mezzo delle due tastiere si può ottenere l’ effetto <strong>di</strong><br />

quattro organi <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso timbro: <strong>col</strong>la tastiera seconda il ripieno semplice, la cassa armonica<br />

chiusa, l’ eco, poi l’ organo espressivo per le tinte graduate che pongono l’ esecutore in fa<strong>col</strong>tà <strong>di</strong><br />

smorzare e rinforzare i suoni, e <strong>di</strong> portare la sonorità dal più lieve soffio <strong>di</strong> poche canne, al<br />

massimo grado <strong>di</strong> intensità, e ciò me<strong>di</strong>ante l’ uso {43 [347]} dell'altra tastiera, cheunita alla<br />

prima per dar effetto <strong>di</strong> banda, permette <strong>di</strong> raggiungere tale un gran<strong>di</strong>oso complesso, da renderlo<br />

superiore a qualsiasi massa istrumentale.<br />

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