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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

dove si è realizzato un radicale rovesciamento dell’etica<br />

protestante del lavoro per affermare <strong>il</strong> principio della<br />

sopravvivenza futura dell’umanità.<br />

Un’attenzione particolare, soprattutto per <strong>il</strong> nesso che si<br />

sta qui cercando tra utopia e, come vedremo a breve,<br />

controutopia, tra raffigurazioni ottimistiche e previsioni<br />

catastrofiche, merita Anatole France che pubblica le sue<br />

utopie 77 proprio nei primi dieci anni del Novecento.<br />

Nel primo, del 1905, «descrive <strong>il</strong> passaggio da una<br />

società capitalistica, lacerata da conflitti e guerre, a una<br />

società socialista armoniosa che ha saputo andare perfino<br />

oltre gli slogans tradizionali – libertà, uguaglianza e<br />

fraternità – e stab<strong>il</strong>ire una cooperazione effettiva tra i suoi<br />

membri», una società dove le grandi metropoli sono state<br />

smembrate, le radici di delinquenza e alcolismo sono state<br />

estirpate, l’istruzione e le arti hanno ampio spazio per dare<br />

alla specie umana, o a quella superiore che la sostituirà,<br />

ulteriori possib<strong>il</strong>ità di sv<strong>il</strong>uppo.<br />

Nel secondo, del 1908, si ipotizza una catastrofe finale a<br />

cui l’umanità giunge, a causa dei progressi tecnologici e<br />

sociali, <strong>dopo</strong> periodi di anarchia, distruzioni e «perfino una<br />

sorta di esplosione atomica, cui seguirà <strong>il</strong> ritorno alla vita<br />

primitiva per ricominciare <strong>il</strong> cammino verso la civ<strong>il</strong>tà<br />

industrializzata e una nuova catastrofe, secondo <strong>il</strong> ciclo<br />

ripetitivo della “storia senza fine”».<br />

Altrettanto sfiduciata e atterrita è l’utopia prospettata da<br />

Jack London ne Il tallone di ferro 78 del 1907. London si<br />

avvale di un espediente tipico del romanzo utopico, lo<br />

«sguardo retrospettivo a oltre sette secoli di distanza,<br />

attraverso un manoscritto scampato miracolosamente alla<br />

repressione poliziesca».<br />

77 ANATOLE FRANCE, Sur la pierre blanche, Paris, 1905, tr. it. Sopra la pietra bianca di<br />

Gustavo A. Marolla, M<strong>il</strong>ano, Barion, 1925, e L’île des pingouins, Paris, 1908, tr.<br />

it. L’isola dei pinguini di Massimo Caputo, M<strong>il</strong>ano, Sonzogno, 1922.<br />

78 JACK LONDON, The iron heel, New York, 1907, tr. it. Il tallone di ferro di Aldo<br />

Palumbo, Roma, Editori Riuniti, 1961.<br />

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